Il tarlo del dubbio logora e rischia di creare divisioni e dissidi sociali di cui nessuno ha bisogno. La mancata denuncia dell’evidente invece ci turba parecchio e ci da la certezza dell’effettiva mancanza di volontà a voler cambiare un sistema perdente che così non può più funzionare.
Il tarlo del dubbio deriva dall’azione spontanea di disinformazione portata avanti nei bar e sul web attraverso la quale si cerca di far credere che i problemi del bilancio del Comune di Lipari possano essere connessi al contenzioso tra questo e gli albergatori. Si cerca inoltre di far credere che gli albergatori appartengano ad una casta privilegiata che possa sfuggire al regolare pagamento di tasse e tributi.
È evidente - come finalmente chiarito in un’intervista dall’Assessore al bilancio del Comune di Lipari, Massimo D’Auria che colgo l’occasione per ringraziare – che il recupero di quanto ancora dovuto dagli albergatori non ha nulla a che vedere con le difficoltà e l’impegno negli ultimi tempi profuso dall’Amministrazione per far quadrare il proprio bilancio. Le somme ancora dovute sono, infatti, regolarmente appostate in bilancio e gli albergatori le stanno pagando nei termini previsti dalla legge, come per altro confermato in un'altra intervista dal Capo dell’Ufficio Tributi Franco Rando .
Il ritardo nei pagamenti dovuti da parte di alcuni albergatori è invece da attribuirsi a due principali motivi. Il primo dipende dal lungo contenzioso in essere tra il Comune di Lipari e gli albergatori (fenomeno purtroppo comune al resto di Italia), i quali si sono visti costretti a promuovere diversi ricorsi che hanno permesso di evidenziare vistose lacune di carattere amministrativo (solo successivamente sanate) e soprattutto, l’iniquità di una tariffa che in origine non teneva conto di tutta una serie di riduzioni previste dalla legge e che quindi si rivelava - e in parte purtroppo lo è tutt’ora - particolarmente penalizzante per gli albergatori. Tali contenziosi hanno portato alla sospensione di diverse cartelle e al conseguente ritardo nei pagamenti. Il secondo motivo di ritardo dipende invece dalla facoltà di rateizzare i pagamenti che viene attribuita dal soggetto riscossore alle aziende in provata difficoltà economico-finanziaria.
L’ennesimo atto di adeguamento ex post del regolamento comunale - recentemente promosso dall’Amministrazione a seguito di quanto intimatogli dal Presidente della Regione in accoglimento di un nostro recente ricorso – approvato ieri in Consiglio Comunale, rappresenta invece un semplice atto dovuto da parte del Consiglio che evita un problema per il Comune ma che non pone alcun obbligo aggiuntivo a carico degli albergatori. Inoltre, non penso proprio che vi fosse alcuno tra i consiglieri interessato o pronto a non far passare l’atto né mi risulta che alcun albergatore si sia sognato o abbia tentato di esercitare alcuna pressione affinché tale atto non venisse approvato.
Chiarito, spero, il dubbio che era stato insinuato in alcuni, passiamo invece alla certezza rappresentata da quel che si preferisce continuare a sottovalutare o a ignorare.
Federalberghi Isole Eolie, in più di un’occasione, ha indicato la strada per risolvere il problema ma qui si preferisce continuare a guardare il dito.
Abbiamo chiesto più volte che si procedesse a un piano di emersione dell’economia sommersa in modo da censire e far pagare le tasse a chi in questo momento non paga o paga una tariffa non adeguata perché non censito oppure censito erroneamente. È risaputo che almeno 6 presenze su 7 alle Eolie sfuggono ad ogni tipo di controllo. È evidente che tale fenomeno di evasione ed elusione rappresenta, in primo luogo, un’enorme mancato introito per il Comune e quindi un danno per l’intera comunità sia in termini di una maggiore tassazione a carico di chi già paga sia in termini di minori servizi. In secondo luogo, il fenomeno rappresenta una forma di concorrenza sleale per quanti operano correttamente e un evidente scadimento della qualità dell’offerta turistica locale perché non consente di monitorare il rispetto degli adempimenti previsti dalla legge in termini di sicurezza, lavoro, igiene ecc.
I messaggi pertanto sono sempre gli stessi.
Ci si assuma ognuno le proprie responsabilità e si prenda una posizione politica forte e coraggiosa. Si avvii, quindi, un processo di sensibilizzazione teso a far comprendere che i tempi sono cambiati, che le ricadute economiche sono ormai ampiamente diffuse sul territorio e che non ha alcun senso escludere una buona fetta di microimprese dal pagamento degli oneri necessari per tenere in piedi l’intero sistema. Si modifichi il regolamento comunale in modo da riconoscere adeguatamente tutte le categorie produttive, applicando tariffe premianti dei comportamenti virtuosi (minor produzione e corretta differenziazione e conferimento). Si metta mano seriamente alla gestione dell’intero ciclo dei rifiuti in modo da ridurne il costo. Si potenzi l’ufficio tributi mettendolo nelle condizioni di poter eseguire tutti gli accertamenti e i controlli incrociati del caso.
Christian Del Bono Presidente Federalberghi Isole Minori della Sicilia Presidente Federalberghi Isole Eolie