LEGIONE
CARABINIERI “SICILIA”
Comando Provinciale di Messina
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Comunicato stampa del 28 settembre 2016
Compagnia di Messina Sud
Messina: detengono in casa armi illegali
e clandestine, padre e figlio arrestati dai Carabinieri a San Filippo Superiore.
Nella notte tra lunedì 26 e martedì 27 settembre 2016,
i carabinieri della Compagnia di Messina Sud hanno tratto in arresto in
flagranza di reato G.G. e P.G., padre e figlio entrambi messinesi
rispettivamente classe 1948 e 1981, sorpresi con un piccolo arsenale
nascosto all’interno della loro abitazione a San Filippo Superiore.
Le armi sono venute alla luce grazie ad una
perquisizione domiciliare effettuata dai Carabinieri, nel corso della quale
sono state dapprima rilevate delle irregolarità nella custodia di due fucili
regolarmente denunciati. Uno di questi, infatti, invece di essere chiuso
all’interno di un apposito armadietto blindato come previsto dalla legge, era
tenuto nascosto dietro ad una porta, appoggiato al muro, a facile portata di mano
di chiunque avesse voluto velocemente impugnarlo. Nel corso dell’operazione, con
la quale i militari hanno controllato palmo a palmo tutto l’appartamento e le
relative pertinenze, sono poi state trovate altre armi che, a differenza delle
prime, non erano state denunciate ed erano quindi illegalmente detenute dai due
uomini.
In particolare, occultati all’interno di un capanno
per gli attrezzi, c’erano altri tre fucili di cui uno di costruzione
artigianale. Una vera e propria arma clandestina, composta da un tubo di
piccolo diametro assemblato con un calcio in legno fatto a mano ed un
meccanismo di scatto rudimentale, ma funzionante. Nascoste in più punti
all’interno dell’abitazione c’erano inoltre delle munizioni in calibro 36,
perfettamente compatibili con le dimensioni della camera di cartuccia e quindi
idonee ad essere sparate con quell’arma. Oltre a queste, è stata trovata una
ingente quantità di cartucce per fucile, circa cinquecento suddivise per i vari
calibri delle armi presenti in casa ed alcune di genere vietato.
All’interno di un mobile dentro casa, invece, è
stato rinvenuto un revolver a salve al quale era stato rimosso il tappo rosso
all’estremità della canna.
Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro,
mentre G.G. e P.G., tratti in arresto con l’accusa di detenzione di arma
clandestina e detenzione illegale di armi e munizioni , dopo le formalità di
rito sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’attività si inquadra nell’ambito delle pressanti
indagini tempestivamente avviate dai Carabinieri del Nucleo Operativo di
Messina Sud, in collaborazione con quelli delle Stazioni di Bordonaro e Messina
Gazzi e del Nucleo Radiomobile di Messina, a seguito del ferimento di S.B.,
incensurato messinese classe 1963, giunto al Pronto Soccorso del Policlinico
universitario intorno alle 20.30 di lunedì 26 settembre 2016, accompagnato da
un conoscente, con una ferita da arma da fuoco sul fianco sinistro.
L’uomo, che non è mai stato in pericolo di vita,
nella notte è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per la rimozione dei
corpi estranei ritenuti e si trova adesso ricoverato in quello stesso ospedale con
una prognosi di 30 giorni. Gli immediati accertamenti dei Carabinieri hanno
consentito di ricostruire la dinamica di quanto accaduto: quella sera, intorno
alle 20.00, il malcapitato si trovava nei pressi di un garage a San Filippo
Superiore, in c.da Melìa, quando è stato sorpreso da ignoti che l’hanno
repentinamente avvicinato e l’hanno attinto un un colpo di fucile caricato a
pallini, per poi dileguarsi altrettanto velocemente approfittando
dell’oscurità.
Per tutta la notte i Carabinieri hanno quindi
eseguito una serrata serie di perquisizioni “a tappeto”, a carico di tutti i soggetti del luogo – pregiudicati e non – che, a vario titolo e per diversi motivi,
potevano essere in qualche modo riconducibili alla persona ferita, tra i quali erano
stati selezionati anche i due arrestati.
Sono tuttora in corso le indagini volte ad identificare
gli autori dell’agguato ed a valutare la possibilità di un eventuale
coinvolgimento nella vicenda di G.G. e P.G., sui quali al momento grava
unicamente l’accusa relativa al possesso illegale delle armi sequestrate.