I carabinieri della stazione di Lipari, nel corso di un servizio finalizzato alla prevenzione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio isolano, hanno effettuato una serie di perquisizioni domiciliari, in particolare nella zona del centro storico dell’abitato liparese, dove è stato arrestato il 22enne Virgilio Cardì(nella foto), nato a Catania ma domiciliato sull'isola, che deteneva all’interno della propria abitazione sostanza stupefante "leggera". Da alcuni giorni i carabinieri della locale stazione avevano osservato i movimenti del giovane e nella serata di sabato hanno effettuato un controllo presso il suo domicilio. Quanto ipotizzato fino a quel momento dai carabinieri ha trovato pieno riscontro nel ritrovamento nell’appartamento di ben 215 grammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”. Nel corso della perquisizione, i carabinieri hanno accertato che la sostanza era stata ben nascosta in piccoli contenitori facilmente occultabili. La sostanza ed i contenitori sono stati sequestrati.
Dopo le formalità di rito il giovane è stato trasferito dall’isola al carcere di Messina Gazzi in attesa di essere interrogato dal magistrato di turno.
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lunedì 12 gennaio 2009
"Senza traghetti alle Isole Eolie diventeremo pirati (DA LA STAMPA ON LINE)
(DA LA STAMPA)
"Senza traghetti alle Isole Eolie diventeremo pirati"
I residenti: "Sfruttati dai vip e abbandonati"
È una Sicilia orgogliosa, lontana, quella sparpagliata nelle isole Eolie, terra di lava, zolfo, di gente orgogliosa, quella che combatte in questi giorni per il diritto ad avere navi che la colleghino al continente anche quando l’euforia estiva è cessata, anche quando l’ultima villa di vip è stata chiusa. Che si batte per poter continuare a pensare di essere «Italia», che le loro isole, Lipari, Stromboli, Salina, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Panarea, meritino di essere assistite con trasposti pubblici che non guardino solo al profitto delle corse. Tra loro c’è Maria, solo 14 anni, che vive ad Alicudi ma che per andare a scuola deve prendere il traghetto fino a Lipari oppure farsi accogliere per la notte da qualcuno. Per lei la decisione del governo di privatizzare la Tirrenia e di conseguenza la Siremar significherà altre difficoltà. E, forse, anche la rinuncia agli studi.
La lunga battaglia
Una nave occupata è bastata solo a rimandare al venti di gennaio la sentenza che gli eoliani aspettano come un gong che cambierà le loro vite. Eccoli tutti i rivoltosi del comitato per i trasporti, capeggiati dal comandante Merenda che confessa di avere accettato di scendere dal traghetto anche perché «era pericoloso». «Lipari non ha un porto vero, è aperta ai venti e al mare e non potevamo rischiare». Eccoli, tutti qui, in una giornata di vento e di pioggia, riuniti nell’albergo «La Giara» a decidere del loro futuro, di quello che saranno costretti a fare se il governo non accetterà di versare i 46 milioni di euro necessari per fare andare avanti nel 2009 la Siremar. Il ministro Matteoli li ha garantiti, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianfranco Miccichè ha spiegato che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti non ha nessuna intenzione di mollarli, poi è arrivata un’altra assicurazione, seguito da un’altra doccia fredda dettata da Salvino Caputo, presidente della Commissione Attività Produttive dell’Assemblea regionale siciliana che ha confermato la risposta negativa di Tremonti. Un balletto italiano. Comitato diviso
E intanto la nave se ne è andata lasciando in banchina il malcontento stretto alla paura. Umori che creano anche tensioni dentro il comitato. Carolina Conti, 75 anni, proprietaria dell’albergo dove nel 1949 Rossano Brazzi ha girato Vulcano, ci tiene a spiegare che i collegamenti sono fondamentali per i bilanci degli albergatori. Ma Piero Cascio, consigliere comunale di opposizione, si alza e se ne va non prima di avere urlato: «Che anche un solo studente che non va a scuola vale quanto i problemi economici degli albergatori», «che non ci sta a ridurre tutto a un problema di sviluppo». È Maria, la studentessa di Alicudi a cui si riferisce, una ragazzina trasformata in principio irrinunciabile, nel vessillo di questa battaglia. Ma lo sviluppo conta, eccome se conta in questa guerra per i traghetti visto che a dare forza alla richiesta di mantenere i collegamenti come sono ad oggi, anche quelli invernali per Napoli, certamente poco redditizi, si sventola la legge 684 del 1974 secondo la quale i «servizi di collegamento marittimo con le isole minori debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate...». Un problema che riguarda sicuramente anche le altre piccole isole italiane, come quelle campane e toscane, ma che qui, assicurano gli eoliani è molto più grave: «Siamo realtà simile ma diverse», assicura Emanuele Carnevale, presidente di una associazione di imprenditori. «Le nostre isole sono sette e molto lontane le une dalle altre, non è come per Capri e Ischia».
Ancora pochi giorni
Si aspetta con trepidazione il 14 gennaio quando, come da annuncio ufficiale, la Siremar dovrebbe scomparire dall’arcipelago eoliano diretta nelle braccia di qualche imprenditore privato. «Faranno come la Cai», dice qualcuno. «Non possiamo permettere che la Siremar venga privatizzata, spiega Christian Del Bon, presidente Federalberghi Isole Eolie, «considerato che è stato abbondantemente provato che in assenza di cospicui contributi pubblici, i vettori privati non sono in grado di garantire i servizi di collegamento necessari se non limitatamente ai brevi periodi di altissima stagione e solo sulle rotte principali. Fino al venti comunque siamo costretti alla tregua», dice. Ma i più battaglieri assicurano che sono disposti a tutto se il governo non accetterà di finanziare il dovuto e soprattutto di scorporare la Siremar dalla Tirrenia in modo che possa rimanere pubblica con una partecipazione della Regione Sicilia. Quel «tutto» dei più agguerriti comprende anche altre occupazioni ad oltranza di traghetti e aliscafi, oltre che del Consiglio comunale: «Come pirati, saliremo su tutte le navi che passano». Ma anche l’organizzazione di un referendum per fare delle Eolie un porto franco come Malta: «Se il governo ci abbandona non ci resta che fare da soli e allora lo faremo a modo nostro», spiegano i resistenti. «Giù la bandiera italiana e su quella eoliana».
Oltre i proclami
Provocazioni verbali, forse solo quelle, ma la spia di un grande disagio per sentirsi abbandonati dallo Stato. «Di noi si ricordano solo quando in estate vengono a fare i bagni», spiega Nino. «I vip devono avere tutte le comodità, noi dobbiamo arrangiarci. Succederà come quando tutti emigravano all’estero. E oggi dall’Australia, dall’America ci sono tanti nostri isolani che scrivono per darci la loro solidarietà e per chiederci di batterci».
Trasporti/Dalla Gazzetta del sud di oggi
Sollecitato lo scorporo di Siremar
Collegamenti marittimi all'esame dell'Ars Audizione di sindaci
Ribadire con forza che la Siremar venga scorporata dalla Tirrenia e rimanga servizio. Lo sostiene il presidente del consiglio comunale di Lipari Pino Longo(Alleanza nazionale) che a Roma ha preso parte alla riunione con il ministro Altero Matteoli. “Ciò dovrà avvenire- ha scritto in una nota- già nel tavolo tecnico convocato per il 20 gennaio , presso il Ministero dei Trasporti. “A tale proposito- ha scritto Longo- rilancio la mia proposta di appropriarci finalmente e definitivamente dei collegamenti tra le isole e con la terra ferma, mediante la realizzazione di un sistema unitario di trasporti , interamente gestito a livello locale, con un organico e razionale utilizzo delle risorse, ivi comprese quelle previste dalle norma sul trasporto pubblico locale. Con l’obiettivo di affrancarci, una volta per tutte, da soggetti esterni, che fino ad oggi hanno interferito col nostro sviluppo, accumulando debiti e disservizi pagati dalle nostre tasche. Si dice che la Siremar sia la nostra società. Che lo diventi, dunque! Non avendo la presunzione di possedere la soluzione per ogni male, auspico sull’argomento un confronto civile e democratico, perché mi rendo responsabilmente conto che il percorso da compiere è ancora lungo e faticoso e richiede soluzioni partecipate. La mia tesi- conclude il presidente del consiglio comunale di Lipari- è stata oggetto di discussione con parecchi cittadini eoliani, ivi compresi alcuni esponenti delle amministrazioni comunali dell’isola di Salina e dell’Amministrazione Provinciale, suscitando interesse. Pertanto, ribadisco che è mio intendimento organizzare un convegno, aperto, sin da ora, alla collaborazione di chiunque abbia a cuore un serio confronto sull’argomento".
Intanto oggi a Palermo la questione sarà all'esame delle commissioni parlamentari Attività produttive e Territorio e ambiente, alla presenza dei sindaci delle Isole minori e del rappresentante del Governo regionale, per conoscere il destino dei trasporti via mare e la linea ufficiale del Governo nazionale.
Salvino Caputo, presidente della commissione Attività produttive dell'Ars, ieri sera ha partecipato alla fiaccolata a Pantelleria con tutti i sindaci delle isole minori. «Eravamo certi che il Governo nazionale - ha detto il deputato di An - avrebbe destinato i 46 milioni di euro necessari per mantenere i contatti via mare con le Isole e la Sicilia. Il no di Tremonti ancora una volta rappresenta la volontà del Governo centrale di boicottare la Sicilia, ma anche la non autorevolezza della Regione. In caso contrario chiederemo ai deputati nazionali di presentare per la Sicilia lo stesso emendamento presentato dai leghisti per Malpensa».(
Collegamenti marittimi all'esame dell'Ars Audizione di sindaci
Ribadire con forza che la Siremar venga scorporata dalla Tirrenia e rimanga servizio. Lo sostiene il presidente del consiglio comunale di Lipari Pino Longo(Alleanza nazionale) che a Roma ha preso parte alla riunione con il ministro Altero Matteoli. “Ciò dovrà avvenire- ha scritto in una nota- già nel tavolo tecnico convocato per il 20 gennaio , presso il Ministero dei Trasporti. “A tale proposito- ha scritto Longo- rilancio la mia proposta di appropriarci finalmente e definitivamente dei collegamenti tra le isole e con la terra ferma, mediante la realizzazione di un sistema unitario di trasporti , interamente gestito a livello locale, con un organico e razionale utilizzo delle risorse, ivi comprese quelle previste dalle norma sul trasporto pubblico locale. Con l’obiettivo di affrancarci, una volta per tutte, da soggetti esterni, che fino ad oggi hanno interferito col nostro sviluppo, accumulando debiti e disservizi pagati dalle nostre tasche. Si dice che la Siremar sia la nostra società. Che lo diventi, dunque! Non avendo la presunzione di possedere la soluzione per ogni male, auspico sull’argomento un confronto civile e democratico, perché mi rendo responsabilmente conto che il percorso da compiere è ancora lungo e faticoso e richiede soluzioni partecipate. La mia tesi- conclude il presidente del consiglio comunale di Lipari- è stata oggetto di discussione con parecchi cittadini eoliani, ivi compresi alcuni esponenti delle amministrazioni comunali dell’isola di Salina e dell’Amministrazione Provinciale, suscitando interesse. Pertanto, ribadisco che è mio intendimento organizzare un convegno, aperto, sin da ora, alla collaborazione di chiunque abbia a cuore un serio confronto sull’argomento".
Intanto oggi a Palermo la questione sarà all'esame delle commissioni parlamentari Attività produttive e Territorio e ambiente, alla presenza dei sindaci delle Isole minori e del rappresentante del Governo regionale, per conoscere il destino dei trasporti via mare e la linea ufficiale del Governo nazionale.
Salvino Caputo, presidente della commissione Attività produttive dell'Ars, ieri sera ha partecipato alla fiaccolata a Pantelleria con tutti i sindaci delle isole minori. «Eravamo certi che il Governo nazionale - ha detto il deputato di An - avrebbe destinato i 46 milioni di euro necessari per mantenere i contatti via mare con le Isole e la Sicilia. Il no di Tremonti ancora una volta rappresenta la volontà del Governo centrale di boicottare la Sicilia, ma anche la non autorevolezza della Regione. In caso contrario chiederemo ai deputati nazionali di presentare per la Sicilia lo stesso emendamento presentato dai leghisti per Malpensa».(
Protesta delle farmacie rurali.Oggi il vertice con capigruppo e coordinatori dei partiti
Oggi a Palazzo d'Orleans il previsto vertice per definire un testo di sintesi sulla riforma sanitaria tra quello proposto dall'assessore Massimo Russo e il progetto indicato da una parte dei deputati del Pdl, primo firmatario il capogruppo Innocenzo Leontini.
Secondo Salvino Caputo, presidente della commissione parlamentare attività produttive dell'Ars, «ancora una volta saranno i cittadini più poveri e socialmente esposti a pagare i disastri della sanità siciliana. In particolare gli anziani e i malati residenti nelle isole»
Caputo fa sapere di aver presentato un ordine del giorno per impegnare il Governo a fare rientrare la legittima protesta dei titolari delle farmacie rurali. «Da domani nelle farmacie rurali per i medicinali sino a 5 euro si pagherà solo un ticket. Per quelli superiori a tale importo si dovrà pagare l'intero costo e solo per una tipologia di medicina. Se la protesta durerà ancora, tra venti giorni tutte le medicine dovranno essere pagate interamente con gravissimi disagi per i cittadini indigenti e economicamente disagiate». «Da tempo i titolari delle farmacie rurali avevano chiesto al Governo di provvedere al pagamento di quanto dovuto. Adesso i guasti del sistema sanitario ancora una voltà coinvolgeranno le categorie più deboli».
Secondo Salvino Caputo, presidente della commissione parlamentare attività produttive dell'Ars, «ancora una volta saranno i cittadini più poveri e socialmente esposti a pagare i disastri della sanità siciliana. In particolare gli anziani e i malati residenti nelle isole»
Caputo fa sapere di aver presentato un ordine del giorno per impegnare il Governo a fare rientrare la legittima protesta dei titolari delle farmacie rurali. «Da domani nelle farmacie rurali per i medicinali sino a 5 euro si pagherà solo un ticket. Per quelli superiori a tale importo si dovrà pagare l'intero costo e solo per una tipologia di medicina. Se la protesta durerà ancora, tra venti giorni tutte le medicine dovranno essere pagate interamente con gravissimi disagi per i cittadini indigenti e economicamente disagiate». «Da tempo i titolari delle farmacie rurali avevano chiesto al Governo di provvedere al pagamento di quanto dovuto. Adesso i guasti del sistema sanitario ancora una voltà coinvolgeranno le categorie più deboli».
Servizio idrico integrato nel comune di Lipari: "Quo vadis?" Interrogazione di Fonti e Megna
UNA INTERROGAZIONE E' STATA PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FONTI E MEGNA AL SINDACO DI LIPARI, ALL'ASSESSORE AI SERVIZI IDRICI, AL DIRIGENTE IV SETTORE, AL DIRIGENTE II SETTORE, AL PRESIDENTE COMMISSIONE SERVIZI IDRICI
RAG. ANTONIO CASILLI. LA STESSA E' STATA INVIATA PER CONOSCENZA AL PREFETTO DI MESSINA E AL PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNE DI LIPARI
Prot. N. 130/2009
INTERROGAZIONE: Servizio idrico integrato
In data 24 Giugno 2008, l’Ente Acquedotti Siciliani rappresentato dall’Ing. Ciro di Corte, Capo del Servizio Tecnico, ha formalmente ceduto al Comune di Lipari gli impianti e le reti di approvvigionamento idrico presenti nelle isole di Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea e Filicudi, così come descritti nella relazione sullo stato di Consistenza provvisoria degli acquedotti delle isole eolie, allegata al verbale per costituirne parte integrante.
L’atto sottoscritto dal Dirigente del IV settore Dott. Russo per il Comune di Lipari, contiene una serie imponente di obblighi e vincoli esclusivamente a carico del Comune di Lipari, senza che siano state di converso previste, le necessarie garanzie e gli inevitabili ammortizzatori, per far fronte agli impegni assunti.
E nello specifico il Comune si è formalmente impegnato a far data dal 1 Gennaio 2009:
a provvedere con mezzi propri a tutto quanto occorre per la gestione degli impianti acquedottistici senza alcuna esclusione;
a sollevare l’EAS da ogni responsabilità civile e penale anche nei confronti di terzi per il proprio operato;
a subentrare all’EAS in tutti i contratti di fornitura di energia elettrica su tutte le isole del Comune di Lipari;
a corrispondere all’EAS, un contributo vitalizio di € 2,79 per il nolo di ogni singolo contatore che è stato installato all’utenza;
a farsi carico dei mesi di locazione che eccedessero la data del 31-12-2008 per la disdetta dei locali ad uso ufficio di Lipari, Via Tenente Mariano Amendola;
Una serie imponente di obblighi contrattuali, che prevedono in alcuni casi addirittura il pagamento anticipato o comunque non dilazionabile né rateizzabile.
Solo a titolo meramente esemplificativo, ci si chiede come potrà il Comune fare fronte al pagamento delle fatture per le utenze elettriche, che di norma vengono emesse con cadenza bimestrale, oppure intervenire per la manutenzione ordinaria e straordinaria, senza che siano state preliminarmente individuate ed organizzate le modalità di bollettazione e riscossione.
Va da sé, che anche qualora fossero già chiare tali modalità, non è possibile altresì prescindere da una radicale modifica del Regolamento Comunale sui servizi idrici, che in atto considera esclusivamente le utenze delle zone alte, servite dalla rete di proprietà comunale e non già l’intero territorio, con la conseguenza di un ulteriore pericoloso allungamento dei tempi di messa a regime.
Vanno anche definite le nuove tariffe alla luce della gestione unitaria, vanno previste le fasce di consumo, le tipologie di utenza, va individuato il gestore del servizio che potrà essere affidato in house ovvero assegnato con procedure ad evidenza pubblica. Insomma è evidente che non sono tecnicamente possibili tempi brevi ed è altrettanto certa la carenza di liquidità e l’esposizione finanziaria cui si esporrà il Comune per far fronte alle ingentissime spese che la gestione unitaria del servizio inevitabilmente comporta.
Continuando nell’analisi del contratto sottoscritto, al Comune di Lipari era riservata la facoltà di affiancare gratuitamente al personale EAS proprio personale, nel periodo 24 Giugno – 31 Dicembre, al fine di trasmettere al Comune le necessarie conoscenze e assicurare al contempo la continuità del servizio, senza arrecare disagi all’utenza.
Ci si chiede se il Comune abbia esercitato tale facoltà, fondamentale per la piena conoscenza del servizio?
In ultimo, apprendiamo dai media locali che il Dott. Russo, avrebbe inviato una nota al Responsabile locale dell’EAS, Riccardo Casamento, comunicando la volontà di prorogare la gestione del servizio idrico all’EAS, in quanto il Comune non sarebbe pronto a rilevare il servizio, nonostante siano trascorsi oltre 6 mesi dalla consegna ufficiale delle reti e delle utenze.
Ma cosa è stato fatto in questi 6 mesi in previsione delle gestione unitaria del servizio dal 1 Gennaio 2009?
Ci si chiede inoltre se una semplice nota, scritta dal Dirigente Russo ad un funzionario locale, possa avere efficacia abrogativa del contratto sottoscritto dal’EAS e dal Comune di Lipari, che non prevede alcuna facoltà di proroga, ma solo obblighi chiari e precisi in capo al Comune di Lipari a far data dal 01 Gennaio 2009.
Per le superiori argomentazioni i sottoscritti CONSIGLIERI COMUNALI
FRANCESCO MEGNA e GESUELE FONTI
INTERROGANO LE S.L. per conoscere:
con quali modalità operative il Comune intende fronteggiare le spese e gli impegni assunti con la sottoscrizione del verbale di consegna delle reti in data 24 Giugno 2008;
quali sono le modalità di gestione del servizio idrico, in house, evidenza pubblica, società mista etc… che il Comune intende perseguire e qual è la tempistica prevista per l’entrata a regime del servizio;
come il Comune intende conciliare l’appartenenza all’ATO acque n. 3, che comprende tutti i 108 comuni della provincia di Messina, essendo tale organismo deputato alla gestione unitaria del Servizio ai sensi della vigente normativa;
come mai né il Sindaco, né l’Assessore competente hanno preso parte alle Assemblee dei soci dell’ATO acque n. 3, l’ultima delle quali si è tenuta a Messina il 13 Novembre 2008;
a chi devono rivolgersi gli utenti EAS di Lipari, Canneto, Vulcano, Stromboli, Panarea e Filicudi, per eventuali guasti, volturazioni o semplici informazioni, essendo ormai il Comune di Lipari subentrato formalmente all’EAS nella gestione, ed avendo la stessa disdetto la locazione dei propri uffici sul territorio eoliano;
quale personale comunale e con quali modalità e risultati, è stato affiancato alle maestranze EAS, nel periodo Giugno-Dicembre 2008, al fine di non arrecare disagi all’utenza, assicurare la continuità del servizio e trasmettere al Comune le necessarie conoscenze, così come previsto nella convenzione sottoscritta;
se è a conoscenza che l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici con delibera n. 65/2008 ha definito l’affidamento diretto alla società SOGESID, per quanto attiene al “ciclo delle acque” da parte del Sindaco Bruno in qualità di Commissario Delegato, come “un illegittima lesione del libero gioco della concorrenza, in violazione dei principi dell’ in house providing, che ha di fatto alterato gli equilibri concorrenziali nel mercato degli appalti pubblici;
quali sono le conseguenze ed i provvedimenti che le S.L. intendono adottare in conseguenza della predetta Delibera dell’Autorità di Vigilanza;
se e quando il Signor Sindaco intende mantenere l’impegno preso di recente, cioè convocare in pubblica audizione la società AQUA BLUE di Bubesheim, che ha presentato un progetto integrato per l’approvvigionamento idrico nel Comune di Lipari, prevedendo l’impiego a tempo indeterminato di 156 unità.
In attesa di sollecito riscontro scritto si porgono distinti ossequi.
Lipari lì 12/01/2009
________________ ________________
Francesco MEGNA Gesuele FONTI
RAG. ANTONIO CASILLI. LA STESSA E' STATA INVIATA PER CONOSCENZA AL PREFETTO DI MESSINA E AL PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNE DI LIPARI
Prot. N. 130/2009
INTERROGAZIONE: Servizio idrico integrato
In data 24 Giugno 2008, l’Ente Acquedotti Siciliani rappresentato dall’Ing. Ciro di Corte, Capo del Servizio Tecnico, ha formalmente ceduto al Comune di Lipari gli impianti e le reti di approvvigionamento idrico presenti nelle isole di Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea e Filicudi, così come descritti nella relazione sullo stato di Consistenza provvisoria degli acquedotti delle isole eolie, allegata al verbale per costituirne parte integrante.
L’atto sottoscritto dal Dirigente del IV settore Dott. Russo per il Comune di Lipari, contiene una serie imponente di obblighi e vincoli esclusivamente a carico del Comune di Lipari, senza che siano state di converso previste, le necessarie garanzie e gli inevitabili ammortizzatori, per far fronte agli impegni assunti.
E nello specifico il Comune si è formalmente impegnato a far data dal 1 Gennaio 2009:
a provvedere con mezzi propri a tutto quanto occorre per la gestione degli impianti acquedottistici senza alcuna esclusione;
a sollevare l’EAS da ogni responsabilità civile e penale anche nei confronti di terzi per il proprio operato;
a subentrare all’EAS in tutti i contratti di fornitura di energia elettrica su tutte le isole del Comune di Lipari;
a corrispondere all’EAS, un contributo vitalizio di € 2,79 per il nolo di ogni singolo contatore che è stato installato all’utenza;
a farsi carico dei mesi di locazione che eccedessero la data del 31-12-2008 per la disdetta dei locali ad uso ufficio di Lipari, Via Tenente Mariano Amendola;
Una serie imponente di obblighi contrattuali, che prevedono in alcuni casi addirittura il pagamento anticipato o comunque non dilazionabile né rateizzabile.
Solo a titolo meramente esemplificativo, ci si chiede come potrà il Comune fare fronte al pagamento delle fatture per le utenze elettriche, che di norma vengono emesse con cadenza bimestrale, oppure intervenire per la manutenzione ordinaria e straordinaria, senza che siano state preliminarmente individuate ed organizzate le modalità di bollettazione e riscossione.
Va da sé, che anche qualora fossero già chiare tali modalità, non è possibile altresì prescindere da una radicale modifica del Regolamento Comunale sui servizi idrici, che in atto considera esclusivamente le utenze delle zone alte, servite dalla rete di proprietà comunale e non già l’intero territorio, con la conseguenza di un ulteriore pericoloso allungamento dei tempi di messa a regime.
Vanno anche definite le nuove tariffe alla luce della gestione unitaria, vanno previste le fasce di consumo, le tipologie di utenza, va individuato il gestore del servizio che potrà essere affidato in house ovvero assegnato con procedure ad evidenza pubblica. Insomma è evidente che non sono tecnicamente possibili tempi brevi ed è altrettanto certa la carenza di liquidità e l’esposizione finanziaria cui si esporrà il Comune per far fronte alle ingentissime spese che la gestione unitaria del servizio inevitabilmente comporta.
Continuando nell’analisi del contratto sottoscritto, al Comune di Lipari era riservata la facoltà di affiancare gratuitamente al personale EAS proprio personale, nel periodo 24 Giugno – 31 Dicembre, al fine di trasmettere al Comune le necessarie conoscenze e assicurare al contempo la continuità del servizio, senza arrecare disagi all’utenza.
Ci si chiede se il Comune abbia esercitato tale facoltà, fondamentale per la piena conoscenza del servizio?
In ultimo, apprendiamo dai media locali che il Dott. Russo, avrebbe inviato una nota al Responsabile locale dell’EAS, Riccardo Casamento, comunicando la volontà di prorogare la gestione del servizio idrico all’EAS, in quanto il Comune non sarebbe pronto a rilevare il servizio, nonostante siano trascorsi oltre 6 mesi dalla consegna ufficiale delle reti e delle utenze.
Ma cosa è stato fatto in questi 6 mesi in previsione delle gestione unitaria del servizio dal 1 Gennaio 2009?
Ci si chiede inoltre se una semplice nota, scritta dal Dirigente Russo ad un funzionario locale, possa avere efficacia abrogativa del contratto sottoscritto dal’EAS e dal Comune di Lipari, che non prevede alcuna facoltà di proroga, ma solo obblighi chiari e precisi in capo al Comune di Lipari a far data dal 01 Gennaio 2009.
Per le superiori argomentazioni i sottoscritti CONSIGLIERI COMUNALI
FRANCESCO MEGNA e GESUELE FONTI
INTERROGANO LE S.L. per conoscere:
con quali modalità operative il Comune intende fronteggiare le spese e gli impegni assunti con la sottoscrizione del verbale di consegna delle reti in data 24 Giugno 2008;
quali sono le modalità di gestione del servizio idrico, in house, evidenza pubblica, società mista etc… che il Comune intende perseguire e qual è la tempistica prevista per l’entrata a regime del servizio;
come il Comune intende conciliare l’appartenenza all’ATO acque n. 3, che comprende tutti i 108 comuni della provincia di Messina, essendo tale organismo deputato alla gestione unitaria del Servizio ai sensi della vigente normativa;
come mai né il Sindaco, né l’Assessore competente hanno preso parte alle Assemblee dei soci dell’ATO acque n. 3, l’ultima delle quali si è tenuta a Messina il 13 Novembre 2008;
a chi devono rivolgersi gli utenti EAS di Lipari, Canneto, Vulcano, Stromboli, Panarea e Filicudi, per eventuali guasti, volturazioni o semplici informazioni, essendo ormai il Comune di Lipari subentrato formalmente all’EAS nella gestione, ed avendo la stessa disdetto la locazione dei propri uffici sul territorio eoliano;
quale personale comunale e con quali modalità e risultati, è stato affiancato alle maestranze EAS, nel periodo Giugno-Dicembre 2008, al fine di non arrecare disagi all’utenza, assicurare la continuità del servizio e trasmettere al Comune le necessarie conoscenze, così come previsto nella convenzione sottoscritta;
se è a conoscenza che l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici con delibera n. 65/2008 ha definito l’affidamento diretto alla società SOGESID, per quanto attiene al “ciclo delle acque” da parte del Sindaco Bruno in qualità di Commissario Delegato, come “un illegittima lesione del libero gioco della concorrenza, in violazione dei principi dell’ in house providing, che ha di fatto alterato gli equilibri concorrenziali nel mercato degli appalti pubblici;
quali sono le conseguenze ed i provvedimenti che le S.L. intendono adottare in conseguenza della predetta Delibera dell’Autorità di Vigilanza;
se e quando il Signor Sindaco intende mantenere l’impegno preso di recente, cioè convocare in pubblica audizione la società AQUA BLUE di Bubesheim, che ha presentato un progetto integrato per l’approvvigionamento idrico nel Comune di Lipari, prevedendo l’impiego a tempo indeterminato di 156 unità.
In attesa di sollecito riscontro scritto si porgono distinti ossequi.
Lipari lì 12/01/2009
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Francesco MEGNA Gesuele FONTI
domenica 11 gennaio 2009
"Questione Siremar". Le considerazioni di Mimmo Montalbano
Riceviamo e pubblichiamo:
"A coronamento di questa prima fase di sacrosante dimostrazioni di protesta contro i “Diritti Negati” mi vengono spontanee alcune considerazioni.
Ho seguito attivamente, per passione politica ma soprattutto in quanto eoliano per scelta, tutta la fase di preparazione che è poi sfociata in quella partecipata mobilitazione degli Eoliani che in pochi si aspettavano solo pochi giorni prima.
Il comitato di agitazione che si è venuto a formare ha fatto un lavoro egregio nel sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto nel coinvolgere trasversalmente organizzazioni di categoria, associazioni e partiti politici puntando sulla necessità di creare un fronte compatto e unito a sostegno dei diritti dei cittadini Eoliani e non solo, visto che la cancellazione della Siremar vedrebbe penalizzate anche le popolazioni delle altre isole minori siciliane.
In un consiglio comunale affollato da tutte le forze della maggioranza e della minoranza hanno trovato un accordo su undici punti, elaborati dal comitato di agitazione, da sottoporre al ministro Matteoli per risolvere la questione Siremar; in una assemblea partecipata poi da c.a 400/500 persone, il giorno prima dell’incontro con il ministro, le stesse forze politiche ed il comitato, corroborate dalla volontà dell’assemblea, hanno convenuto che il successo od insuccesso dell’incontro sarebbe stato determinato dall’accettazione da parte del ministro di almeno 3 degli 11 punti di cui sopra.
Soprassiedo all’elencazione pèrchè fuori dal contesto delle mie considerazioni.
Ciò che mi preme sottolineare è che maggioranza, opposizioni, comitato e popolazione hanno concordato una linea affidandone la perorazione presso il ministro ai rappresentanti istituzionali e cioè i sindaci eletti e, per dare maggior forza alle loro argomentazioni si è fatto un corteo partecipato da c.a 1500 eoliani concludendo la manifestazione sulla m/n Laurana, dove nel mentre si era spostato il Consiglio Comunale al completo.
Ebbene, dalle notizie riportate sia dai partecipanti all’incontro con il ministro Matteoli sia dai comunicati stampa non risulta che alcuno degli argomenti fondanti concordati siano nemmeno stati messi sul tavolo della discussione, nessun accenno allo scorporo della Siremar, nessun accenno, da parte della regione, alla formazione di una nuova società marittima sulla falsariga di ciò che ha già fatto la regione Campania.
I sindaci, in barba al mandato ricevuto, hanno però gridato alla vittoria per la promessa…di una promessa.
Di fatto i 46 milioni promessi rimangono una promessa, mentre al tavolo tecnico, che potrebbe aprire uno spiraglio di speranze, siederanno gli stessi attori che hanno plaudito al nulla del Ministro.
Lo stesso Bufardeci non accenna minimamente ad alcuno scorporo e continua, in linea con il governo nazionale a nascondersi dietro i deliberati dell’Unione Europea ignorando la convenzione di Amsterdam.
Sembrerebbe che il mantenimento dello staus quo per il solo 2009 sia, per la compagine di centro destra, l’obbiettivo da conseguire e che per gli anni a seguire non ci si preoccupi più di tanto perché la soluzione è già nell’agenda del governo…..il solito coniglio, stile Alitalia, da tirar fuori al momento opportuno dal cappello del prestigiatore …e gli Eoliani stanno a guardare!!!
Siamo ancora convinti che per vincere una sacrosanta causa la parola d’ordine debba essere “fuori la politica”, quasi fosse qualcosa in infetto, di nauseante? Eppure proprio la politica (con la p minuscola) ci sta condizionando. Non ci sfiora il sospetto che invece che nascondersi vi sono momenti in cui schierarsi diventa un obbligo morale? Alcuni lo hanno fatto proprio per confermare la propria autonomia di pensiero ed il loro senso di servizio alla comunità, altri ritengono si debba “appartenere” più che servire!"
Mimmo Montalbano
"A coronamento di questa prima fase di sacrosante dimostrazioni di protesta contro i “Diritti Negati” mi vengono spontanee alcune considerazioni.
Ho seguito attivamente, per passione politica ma soprattutto in quanto eoliano per scelta, tutta la fase di preparazione che è poi sfociata in quella partecipata mobilitazione degli Eoliani che in pochi si aspettavano solo pochi giorni prima.
Il comitato di agitazione che si è venuto a formare ha fatto un lavoro egregio nel sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto nel coinvolgere trasversalmente organizzazioni di categoria, associazioni e partiti politici puntando sulla necessità di creare un fronte compatto e unito a sostegno dei diritti dei cittadini Eoliani e non solo, visto che la cancellazione della Siremar vedrebbe penalizzate anche le popolazioni delle altre isole minori siciliane.
In un consiglio comunale affollato da tutte le forze della maggioranza e della minoranza hanno trovato un accordo su undici punti, elaborati dal comitato di agitazione, da sottoporre al ministro Matteoli per risolvere la questione Siremar; in una assemblea partecipata poi da c.a 400/500 persone, il giorno prima dell’incontro con il ministro, le stesse forze politiche ed il comitato, corroborate dalla volontà dell’assemblea, hanno convenuto che il successo od insuccesso dell’incontro sarebbe stato determinato dall’accettazione da parte del ministro di almeno 3 degli 11 punti di cui sopra.
Soprassiedo all’elencazione pèrchè fuori dal contesto delle mie considerazioni.
Ciò che mi preme sottolineare è che maggioranza, opposizioni, comitato e popolazione hanno concordato una linea affidandone la perorazione presso il ministro ai rappresentanti istituzionali e cioè i sindaci eletti e, per dare maggior forza alle loro argomentazioni si è fatto un corteo partecipato da c.a 1500 eoliani concludendo la manifestazione sulla m/n Laurana, dove nel mentre si era spostato il Consiglio Comunale al completo.
Ebbene, dalle notizie riportate sia dai partecipanti all’incontro con il ministro Matteoli sia dai comunicati stampa non risulta che alcuno degli argomenti fondanti concordati siano nemmeno stati messi sul tavolo della discussione, nessun accenno allo scorporo della Siremar, nessun accenno, da parte della regione, alla formazione di una nuova società marittima sulla falsariga di ciò che ha già fatto la regione Campania.
I sindaci, in barba al mandato ricevuto, hanno però gridato alla vittoria per la promessa…di una promessa.
Di fatto i 46 milioni promessi rimangono una promessa, mentre al tavolo tecnico, che potrebbe aprire uno spiraglio di speranze, siederanno gli stessi attori che hanno plaudito al nulla del Ministro.
Lo stesso Bufardeci non accenna minimamente ad alcuno scorporo e continua, in linea con il governo nazionale a nascondersi dietro i deliberati dell’Unione Europea ignorando la convenzione di Amsterdam.
Sembrerebbe che il mantenimento dello staus quo per il solo 2009 sia, per la compagine di centro destra, l’obbiettivo da conseguire e che per gli anni a seguire non ci si preoccupi più di tanto perché la soluzione è già nell’agenda del governo…..il solito coniglio, stile Alitalia, da tirar fuori al momento opportuno dal cappello del prestigiatore …e gli Eoliani stanno a guardare!!!
Siamo ancora convinti che per vincere una sacrosanta causa la parola d’ordine debba essere “fuori la politica”, quasi fosse qualcosa in infetto, di nauseante? Eppure proprio la politica (con la p minuscola) ci sta condizionando. Non ci sfiora il sospetto che invece che nascondersi vi sono momenti in cui schierarsi diventa un obbligo morale? Alcuni lo hanno fatto proprio per confermare la propria autonomia di pensiero ed il loro senso di servizio alla comunità, altri ritengono si debba “appartenere” più che servire!"
Mimmo Montalbano
Comunicato stampa: una riflessione aperta sulla differenza tra “manifestazione” e “trappolone”.
Comunicato stampa: una riflessione aperta sulla differenza tra “manifestazione” e “trappolone”.
È certamente noto, almeno a coloro che hanno partecipato a ogni fase della manifestazione tenuta sulla m/n Laurana contemporaneamente al consiglio comunale in seduta permanente, come quest’ultimo sia stato tenuto “in vita” dai consiglieri della minoranza, unitamente a quelli del “Faro”, in segno di rispetto nei confronti di quella larga maggioranza di manifestanti che aveva già chiaramente espresso l’intenzione di proseguire la protesta a bordo.
Questa premessa è doverosa per ribadire una fondamentale differenza tra il rispetto dell’espressione di una volontà democratica e popolare, generalmente intesa come “manifestaziONE”, e ciò che invece è stato riduttivamente trattato alla stregua di un “trappolONE” attuato da qualche “volpONE”.
Se proprio dovessimo ricorrere all’uso del suffisso accrescitivo “-ONE”, abbiamo una proposta per definire ciò che si è verificato la sera dell’8 gennaio: un goffo “scivolONE” della maggioranza, che ha rivelato l’assenza di qualsiasi sensibilità verso la volontà popolare. Riguardo tale comportamento, ci sarebbero altri aggettivi da suggerire in rima, ma preferiamo che sia la gente a giudicare l’opportunità del loro utilizzo.
I consiglieri di minoranza.
Questa premessa è doverosa per ribadire una fondamentale differenza tra il rispetto dell’espressione di una volontà democratica e popolare, generalmente intesa come “manifestaziONE”, e ciò che invece è stato riduttivamente trattato alla stregua di un “trappolONE” attuato da qualche “volpONE”.
Se proprio dovessimo ricorrere all’uso del suffisso accrescitivo “-ONE”, abbiamo una proposta per definire ciò che si è verificato la sera dell’8 gennaio: un goffo “scivolONE” della maggioranza, che ha rivelato l’assenza di qualsiasi sensibilità verso la volontà popolare. Riguardo tale comportamento, ci sarebbero altri aggettivi da suggerire in rima, ma preferiamo che sia la gente a giudicare l’opportunità del loro utilizzo.
I consiglieri di minoranza.
Vicenda Siremar. Salvino Caputo conferma che i soldi effettivamente non ci sono
(da http://www.osservatorio-sicilia.it/ la notizia è stata pubblicata alle 15 e 50 di oggi)
Contattato telefonicamente il Presidente della Commissione Attività Produttive dell’ARS, Salvino Caputo, ha confermato che le notizie riportate dai media sono corrette e che effettivamente il Ministro dell’Economia Tremonti ha risposto negativamente alla richiesta di finanziamento di 46 milioni di euro per tamponare il problema.
Caputo però ha affermato che il governo, dietro pressione della Regione, si starebbe operando per poter mantenere fede agli impegni presi dal Ministro Matteoli.
In ogni caso, la vicenda è seguita continuamente e con attenzione dalla Commissione Attività Produttive che domani pomeriggio alla 16,30 si riunirà congiuntamente alla Commissione Trasporti per valutare la situazione e decidere eventuali azioni politiche affinchè l’intera questione trovi una adeguata soluzione definitiva e non transitoria.
Caputo però ha affermato che il governo, dietro pressione della Regione, si starebbe operando per poter mantenere fede agli impegni presi dal Ministro Matteoli.
In ogni caso, la vicenda è seguita continuamente e con attenzione dalla Commissione Attività Produttive che domani pomeriggio alla 16,30 si riunirà congiuntamente alla Commissione Trasporti per valutare la situazione e decidere eventuali azioni politiche affinchè l’intera questione trovi una adeguata soluzione definitiva e non transitoria.
Caro Presidente...preferirei perdere cento elezioni, piuttosto che perdere la nave e la faccia. Una cittadina scrive a Longo
Lettera aperta al Presidente del Consiglio Pino Longo
Lipari li, 10.01.2009
Caro Presidente del Consiglio,
sono una semplice cittadina che da sempre vive alle Eolie e che non si è mai tirata indietro di fronte alla difesa dei propri diritti.
Ho letto con molta attenzione il Suo Comunicato Stampa odierno ed ancora una volta, riferendosi alla vicenda dei trasporti, l’unica cosa che emerge è la difesa ad oltranza delle posizioni della maggioranza e del Partito che Ella rappresenta.
Ritengo che questo sia giusto, sia da parte Sua che dei suoi colleghi ma, Ella - caro Presidente del Consiglio- non ritiene che la cittadinanza, alla luce anche di quanto è successo con la vicenda dei lavoratori della Pumex che l’hanno vista garantire personalmente per l’assessore Formica oggi abbiano il diritto di manifestare , nei Suoi confronti e in quello del partito un po’ di diffidenza?
Non crede che di fronte al Sue esternazioni -in consiglio comunale - sulle compagnie di navigazione private delle isole greche, la gente pensi che per Lei la linea del Ministro Matteoli sia giusta? …D’altronde è un Ministro del Partito al quale Ella aderisce.
A me in questo momento non interessano i partiti, ma la mia partita e le assicuro che preferirei mille volte perdere cento elezioni, piuttosto che perdere la nave e la faccia.
Aurora Beninati
Lipari li, 10.01.2009
Caro Presidente del Consiglio,
sono una semplice cittadina che da sempre vive alle Eolie e che non si è mai tirata indietro di fronte alla difesa dei propri diritti.
Ho letto con molta attenzione il Suo Comunicato Stampa odierno ed ancora una volta, riferendosi alla vicenda dei trasporti, l’unica cosa che emerge è la difesa ad oltranza delle posizioni della maggioranza e del Partito che Ella rappresenta.
Ritengo che questo sia giusto, sia da parte Sua che dei suoi colleghi ma, Ella - caro Presidente del Consiglio- non ritiene che la cittadinanza, alla luce anche di quanto è successo con la vicenda dei lavoratori della Pumex che l’hanno vista garantire personalmente per l’assessore Formica oggi abbiano il diritto di manifestare , nei Suoi confronti e in quello del partito un po’ di diffidenza?
Non crede che di fronte al Sue esternazioni -in consiglio comunale - sulle compagnie di navigazione private delle isole greche, la gente pensi che per Lei la linea del Ministro Matteoli sia giusta? …D’altronde è un Ministro del Partito al quale Ella aderisce.
A me in questo momento non interessano i partiti, ma la mia partita e le assicuro che preferirei mille volte perdere cento elezioni, piuttosto che perdere la nave e la faccia.
Aurora Beninati
Giulia Adamo sul caso Siremar: troppi rimpalli di responsabilità tra Stato e Regione
Giulia Adamo, deputato regionale, afferma di essere estremamente preoccupata di come viene gestita dal governo regionale e nazionale la complessa questione dei collegamenti marittimi da e per la Sicilia con le isole minori.
Il governo regionale, secondo la Adamo, ancora una volta si è fatto trovare impreparato a risolvere un problema che doveva essere affrontato e risolto almeno sei mesi fa.
“Non è tollerabile - ha aggiunto - che la Sicilia debba sempre trovarsi sempre in emergenza ed è grave che l’assessore Bufardeci abbia suonato inutilmente le trombe della propaganda potendo contare solo su assicurazioni verbali del Ministro Matteoli, peraltro per una soluzione tampone, smentite dal Sottosegretario Gianfranco Miccichè che riporta il no del Ministro Tremonti ai 46 milioni che qualcuno asserisce siano stati trovati.
E’ inoltre grave che il governo regionale non abbia assunto le proprie responsabilità dando attuazione alle disposizioni di cui all’art 57 della l. 133/2008.
Se avesse predisposto le procedure di acquisizione a titolo gratuito dell’intera partecipazione delle Società Tirrenia e Siremar, come previsto dalla legge, e attivato le procedure per la richiesta contestuale dei finanziamenti necessari, adesso la regione non si troverebbe in questa situazione. Lo stop ai collegamenti o un loro drastico ridimensionamento potrebbero essere gravi sia sotto il profilo economico e sociale sia sotto il profilo prettamente occupazionale perchè riguarda almeno 500 persone”.
Autonomia vuol dire anche assunzione di responsabilità ma la logica della politica siciliana è quella di “chiedere” assistenza e contributi e di scaricare sempre verso altri le responsabilità della propria insipienza. (da osservatorio sicilia)
Il governo regionale, secondo la Adamo, ancora una volta si è fatto trovare impreparato a risolvere un problema che doveva essere affrontato e risolto almeno sei mesi fa.
“Non è tollerabile - ha aggiunto - che la Sicilia debba sempre trovarsi sempre in emergenza ed è grave che l’assessore Bufardeci abbia suonato inutilmente le trombe della propaganda potendo contare solo su assicurazioni verbali del Ministro Matteoli, peraltro per una soluzione tampone, smentite dal Sottosegretario Gianfranco Miccichè che riporta il no del Ministro Tremonti ai 46 milioni che qualcuno asserisce siano stati trovati.
E’ inoltre grave che il governo regionale non abbia assunto le proprie responsabilità dando attuazione alle disposizioni di cui all’art 57 della l. 133/2008.
Se avesse predisposto le procedure di acquisizione a titolo gratuito dell’intera partecipazione delle Società Tirrenia e Siremar, come previsto dalla legge, e attivato le procedure per la richiesta contestuale dei finanziamenti necessari, adesso la regione non si troverebbe in questa situazione. Lo stop ai collegamenti o un loro drastico ridimensionamento potrebbero essere gravi sia sotto il profilo economico e sociale sia sotto il profilo prettamente occupazionale perchè riguarda almeno 500 persone”.
Autonomia vuol dire anche assunzione di responsabilità ma la logica della politica siciliana è quella di “chiedere” assistenza e contributi e di scaricare sempre verso altri le responsabilità della propria insipienza. (da osservatorio sicilia)
Benvenuto Don Giuseppe!
Chiesa di San Giuseppe stracolma stamattina di fedeli e di autorità, fra cui il sindaco Mariano Bruno accompagnato dagli assessori Biancheri e Giannò, per dare il benvenuto nella parrocchia liparese a Don Giuseppe Mirabito. Presente anche una delegazione di fedeli del comune di Leni(dove don Giuseppe ha svolto il suo Ministero in precedenza) e il vice-sindaco di quella comunità Giacomo Montecristo. Ad "introdurre" Don Giuseppe in questo suo nuovo "viaggio" il vicario generale dell’Arcidiocesi di Messina-Lipari e Santa Lucia del Mela Mons. Carmelo Lupò
In serata Don Giuseppe si insedierà nella parrocchia di Quattropani.
In basso una nostra carrellata fotografica dell'insediamento e quella realizzata con le foto del fotografo Gaetano Di Giovanni
Incontro Zaia-Pessotto. Verso uno Juve club liparese intitolato ad una delle bandiere della Vecchia Signora
Grazie allo juventino Pierino Zaia l'isola di Lipari potrebbe presto riavere uno Juventus Club. Sarà intitolato all'ex calciatore ed ora team manager bianconero Gianluca Pessotto. L'ex calciatore, che in occasione dell'incontro amichevole tra la Juve e il Monaco a Messina ha incontrato in albergo alcuni tifosi eoliani, tra i quali lo stesso Pierino Zaia, si è detto entusiasta dell'iniziativa.
Lo Juventus club "Gianluca Pessotto" potrebbe essere inaugurato già a Giugno alla presenza, oltre che del campione bianconero del passato, anche di un calciatore del team odierno
Lo Juventus club "Gianluca Pessotto" potrebbe essere inaugurato già a Giugno alla presenza, oltre che del campione bianconero del passato, anche di un calciatore del team odierno
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