Riceviamo e pubblichiamo:
"A coronamento di questa prima fase di sacrosante dimostrazioni di protesta contro i “Diritti Negati” mi vengono spontanee alcune considerazioni.
Ho seguito attivamente, per passione politica ma soprattutto in quanto eoliano per scelta, tutta la fase di preparazione che è poi sfociata in quella partecipata mobilitazione degli Eoliani che in pochi si aspettavano solo pochi giorni prima.
Il comitato di agitazione che si è venuto a formare ha fatto un lavoro egregio nel sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto nel coinvolgere trasversalmente organizzazioni di categoria, associazioni e partiti politici puntando sulla necessità di creare un fronte compatto e unito a sostegno dei diritti dei cittadini Eoliani e non solo, visto che la cancellazione della Siremar vedrebbe penalizzate anche le popolazioni delle altre isole minori siciliane.
In un consiglio comunale affollato da tutte le forze della maggioranza e della minoranza hanno trovato un accordo su undici punti, elaborati dal comitato di agitazione, da sottoporre al ministro Matteoli per risolvere la questione Siremar; in una assemblea partecipata poi da c.a 400/500 persone, il giorno prima dell’incontro con il ministro, le stesse forze politiche ed il comitato, corroborate dalla volontà dell’assemblea, hanno convenuto che il successo od insuccesso dell’incontro sarebbe stato determinato dall’accettazione da parte del ministro di almeno 3 degli 11 punti di cui sopra.
Soprassiedo all’elencazione pèrchè fuori dal contesto delle mie considerazioni.
Ciò che mi preme sottolineare è che maggioranza, opposizioni, comitato e popolazione hanno concordato una linea affidandone la perorazione presso il ministro ai rappresentanti istituzionali e cioè i sindaci eletti e, per dare maggior forza alle loro argomentazioni si è fatto un corteo partecipato da c.a 1500 eoliani concludendo la manifestazione sulla m/n Laurana, dove nel mentre si era spostato il Consiglio Comunale al completo.
Ebbene, dalle notizie riportate sia dai partecipanti all’incontro con il ministro Matteoli sia dai comunicati stampa non risulta che alcuno degli argomenti fondanti concordati siano nemmeno stati messi sul tavolo della discussione, nessun accenno allo scorporo della Siremar, nessun accenno, da parte della regione, alla formazione di una nuova società marittima sulla falsariga di ciò che ha già fatto la regione Campania.
I sindaci, in barba al mandato ricevuto, hanno però gridato alla vittoria per la promessa…di una promessa.
Di fatto i 46 milioni promessi rimangono una promessa, mentre al tavolo tecnico, che potrebbe aprire uno spiraglio di speranze, siederanno gli stessi attori che hanno plaudito al nulla del Ministro.
Lo stesso Bufardeci non accenna minimamente ad alcuno scorporo e continua, in linea con il governo nazionale a nascondersi dietro i deliberati dell’Unione Europea ignorando la convenzione di Amsterdam.
Sembrerebbe che il mantenimento dello staus quo per il solo 2009 sia, per la compagine di centro destra, l’obbiettivo da conseguire e che per gli anni a seguire non ci si preoccupi più di tanto perché la soluzione è già nell’agenda del governo…..il solito coniglio, stile Alitalia, da tirar fuori al momento opportuno dal cappello del prestigiatore …e gli Eoliani stanno a guardare!!!
Siamo ancora convinti che per vincere una sacrosanta causa la parola d’ordine debba essere “fuori la politica”, quasi fosse qualcosa in infetto, di nauseante? Eppure proprio la politica (con la p minuscola) ci sta condizionando. Non ci sfiora il sospetto che invece che nascondersi vi sono momenti in cui schierarsi diventa un obbligo morale? Alcuni lo hanno fatto proprio per confermare la propria autonomia di pensiero ed il loro senso di servizio alla comunità, altri ritengono si debba “appartenere” più che servire!"
Mimmo Montalbano