Una lunga lettera è stata scritta da Marcello Benedetto Tedros per portare a conoscenza delle istituzioni quanto fatto dai vigili del fuoco di Lipari (in servizio e fuori servizio) in occasione dell'incendio che ad agosto ha interessato l'abitazione delle famiglie Tedros/Costa.
Un ringraziamento e un plauso particolare è stato espresso per il vigile del fuoco, Santi Cataliotti che, quel giorno, seppure non in servizio intervenne sull'incendio, salvò la vita ad un disabile che si trovava all'interno dell'abitazione.
Questo il testo della lettera che è stata inviata: AL SIG. COMANDANTE PROVINCIALE DEI VV.F. ING. SALVATORE RIZZO, e. p. c. AL SIG. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO, AL SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ON. MATTEO RENZI, AL SIG.MINISTRO DELL'INTERNO ON. ANGELINO ALFANO, AL SIG. SOTTOSEGRETARIO DI STATO DELEGATO DI COMPETENZA CORPO NAZIONALE VV.F. ON. GIAMPIERO BOCCI, AL SIG. CAPO DIPARTIMENTO VIGILI DEL FUOCO PREFETTO ALBERTO DI PACE, AL SIG. CAPO DEL C.N.VV.F. VICE CAPO DIPARTIMENTO VICARIO ING. GIOACCHINO GIOMI, AL SIG. DIRETTORE REGIONALE VV.F. DOTT. ING. EMILIO OCCHIUZZI, AL SIG. PREFETTO DI MESSINA DOTT. STEFANO TROTTA, AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI LIPARI, ALLA SEGRETERIA GENERALE DI CITTADINANZATTIVA onlus, ALLA SEGRETERIA REGIONALE DI CITTADINANZATTIVA onlus, ALLA SEGRETERIA PROVINCIALE DI CITTADINANZATTIVA onlus.
OGGETTO: Sinistro del 19.08.2014.
Pregiatissimi, Scrivo per rappresentare l'increscioso incidente capitato alla mia famiglia nel mese di Agosto u.s. .
La sera del 19 Agosto, intorno alle ore 21,30, ero ancora al lavoro nel mio ufficio, che dista circa dieci minuti a piedi dalla mia abitazione in P.zza Mazzini n. 9 di Lipari (Isole Eolie), quando ricevo la telefonata da mio figlio (minore) il quale in preda al panico mi richiedeva di raggiungere subito casa perché " ... c'è fuoco nel salone ... " non nascondo che ero incredulo, ma dalla voce tremula del ragazzo, percepivo che qualcosa di grave stava accadendo.
Precipitandomi di corsa verso casa, all'arrivo mi trovavo di fronte ad una scena Dantesca; un fumo densissimo che fuoriusciva dal portone d'ingresso, da ogni finestra del piano terra, primo e secondo piano (fronte piazza), nel frattempo mi venivano in contro i miei due figli accompagnati dal nonno, tiravo un sospiro di sollievo, ma solo per un attimo, perché mio suocero mi informava che sua moglie (ottantenne) , il figlio quarantottenne (invalido al 100% dalla nascita) e la figlia (mia moglie) erano rimasti bloccati, dalle fiamme e dal fumo, nell'appartamento del secondo piano,
Vi lascio immaginare il senso di angoscia che mi ha assalito alla notizia, tutto il vicinato si adoperava con estintori e quant'altro per cercare di spegnere ciò che doveva essere spento, ma inutilmente perché il denso fumo non faceva procedere a distanza ottimale.
Sentivamo in lontananza sirene, ed ecco arrivare Vigili del fuoco, ci sentivamo tutti un pò sollevati, subito le azioni di rito, e si provava ad entrare dal portone d'ingresso con maschere e ossigeno (altrimenti sarebbe stato impossibile), ma si rendevano subito conto che il problema era dal lato opposto della casa, dove si trovavano le camere da letto dell'intero edificio e dove tra l'altro si erano rifugiate le tre persone rimaste intrappolate (camera da letto del secondo piano), intanto alcuni vigili tentavano di accedere dal retro della casa con delle scale, per poter entrare al piano dove all'interno della camera da letto erano rinchiuse le tre persone.
Intanto il Caposquadra Sig. Sandro Romeo, era riuscito (non so dire come) ad accedere nell'appartamento dove si trovavano i tre, mi racconterà successivamente che: arrivato nella camera da letto si era trovato di fronte le tre persone terrorizzate, non tanto per la propria incolumità (anche), quanto per la sorte del figlio e fratello disabile, impossibilitato a muoversi e piuttosto pesante da trasportare, il Sig. Romeo si faceva indicare la strada per raggiungere i balconi che davano sulla piazza, invitando le due signore di stendersi per terra, rassicurandole che sarebbe andato tutto bene,e trascinandosi dietro il disabile, il quale dava segni di scompenso, dal momento che il fumo aveva invaso ormai tutta la casa, per cui passava il proprio respiratore al disabile, il quale si rianimava un po', ma appena tolto veniva meno.
Finalmente il Caposquadra riusciva a raggiungere il balcone con lo stesso, ove erano già riuscite a salire altre persone, che da come vestivano, nel trambusto, non potevano essere,a mio parere, Vigili del fuoco, anche dall' abbigliamento ( pantaloncino e maglietta, come dei turisti in vacanza) ma mi accorgevo che c'era intesa tra il Caposquadra e quei due Signori, uno dei due scavalcando la ringhiera del balcone era già a contatto con il caposquadra, e davano soccorso al disabile, ormai esanime,i due insieme assicuravano con una corda intorno al torace da sotto le ascelle e lo passavano al collega che attendeva in cima alla scala, il quale si caricava sulle proprie spalle il malcapitato con le gambe intorno al collo (come si fa con i bambini quando li si vuole fare divertire) e scalzo lo portava in salvo sino a terra.
Tutti i presenti da terra vedendo quella scena (compreso lo scrivente) trattenevano il fiato come in una scena da film, all'arrivo a terra partì un' applauso da parte di tutti i presenti, il ragazzo era in salvo, e successivamente una per volta facevano scendere (sempre accompagnate) le altre due persone rimaste in casa, tutto ciò avvolti da un fumo infernale che ormai coinvolgeva tutto l'edificio e le fiamme del piano terra, che nonostante gli idranti alimentati da due autobotti dei Vigili del fuoco (in totale tre autobotti intervenute per domare totalmente la fiamme), non accennavano a spegnersi.
Il Caposquadra Sig. Romeo, messa in salvo l'ultima persona, sul balcone perdeva per qualche minuto i sensi, ma veniva immediatamente soccorso dai colleghi e portato in salvo a terra, per poi essere ricoverato al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Lipari insieme ad altri cinque suoi colleghi, seguiti da; mia Suocera Maria Paino, suo figlio disabile Gaetano Costa mia moglie Katia Costa ed il papà Bruno Costa, per intossicazione da monossido di carbonio, fortunatamente i vigili del fuoco venivano dimessi dopo aver ricevuto le cure del caso dopo un paio d'ore (saprò più tardi che partivano immediatamente alla volta dell'Isola di Panarea per un altro intervento tre ore più tardi intorno alle cinque del mattino) il resto della mia famiglia.
Mi piace pensare, in questo caso che è avvenuto un miracolo per come si erano svolte le cose (per un attimo ho pensato di aver perso ogni cosa al mondo della mia vita), ma il miracolo vero lo hanno fatto quegli uomini, posso dire come testimone oculare, a sprezzo e noncuranti della propria vita, sembra incredibile, ma è proprio così, l'essere umano non è abituato a questi eventi catastrofici che segnano profondamente, l'operato di questi uomini rasenta l'impossibile, eppure costoro riescono anche nell'impossibile, dovrebbero chiamarsi " ANGELI ROSSI" e non Vigili del Fuoco.
Quei due Signori in pantaloncini e maglietta, uno sul balcone che aiutava il Caposquadra era il V. Q. Nunzio Giuffrè e l'altro che ha portato in salvo sulle proprie spalle il disabile era il V. Q. Santi Cataliotti, che insieme ad altri; i VV .Q. Maurizio Moretto, Davide Favaloro, Gianluca Famularo; erano fuori dal servizio (liberi), ma appreso del terribile incidente accorrevano immediatamente; chi dalle proprie abitazioni, chi da una passeggiata con i familiari, per dar manforte ai colleghi, sapendo che la Squadra è formata da cinque unità, di cui l'Autista che regola i getti dell'idranti dall'Autobotte, quindi solo quattro uomini (per quell'evento assolutamente insufficienti).
La Squadra Operativa dei VV. F intervenuta era composta da: Caposquadra Sig. Sandro Romeo, Autista V. Q. Sig. Giacomo Lo Surdo, V.Q. Alessandro Fusco, V .Q. Flavio Quadara, V .Q. Lorenzo Basile.
Cosa spinge questi uomini ad intraprendere tale carriera, non certo lo stipendio? (simile a quello di un qualsiasi dipendente), mi sono convinto vedendoli all'opera, certamente la passione per quel lavoro, l'amore e il rispetto Cristiano per il prossimo,il mettere a rischio la vita pur di salvare vite umane, con pochi mezzi messi a loro disposizione e a volte anche inadeguati
Pregiatissimi Signori, io tutto ciò lo vissuto personalmente e toccato con mano, il porsi con le vittime di turno; uomini, donne, , bambini,giovani, anziani; con la dolcezza del padre di famiglia per rassicurarli,anche quando loro stessi non ne sono convinti., ha dell'incredibile se non si vive l'esperienza personalmente, ma è proprio così.
Mia suocera Sig.ra Maria Paino sarà grata a vita a coloro che hanno salvato il proprio figlio, che non avrebbe lasciato,insieme alla figlia (mia moglie), per nessuna ragione al mondo, piuttosto sacrificarsi insieme, posso immaginare cosa ha provato nel suo cuore per quelle persone mia moglie Katia Costa quando ha visto in salvo il proprio fratello sulle spalle del Vigile Santi Cataliotti che a piedi scalzi e in pantaloncini toccava terra dal secondo piano di quell'edificio, immagino cosa ha provato mio suocero Bruno Costa quando ha appreso che i propri cari non erano più soli perché il caposquadra Sig. Romeo li aveva raggiunti (da solo) nella camera da letto e trascinava il disabile per metterlo in salvo per primo, e non per ultimi i miei due figli Mjriam e Schon vedendo la loro mamma finalmente in salvo.
Tutti noi ringraziamo Dio di avere avuto vicino, in questa bruttissima avventura, questi amici "Angeli Rossi" di Lipari, a loro và tutta la nostra riconoscenza, affetto e rispetto per tutta la vita.
Al Caposquadra della Squadra Operativa: Sig. Romeo Sandro, all'Autista V. Q. Sig. Lo Surdo Giacomo, al V, Q. Sig. Fusco Alessandro ,al V. Q. Sig. Quadara Flavio, al V. Q. Sig. Basile Lorenzo Ed in modo particolare agli uomini (amici) della Squadra che era fuori servizio, ma accorsi tempestivamente............. al V. Q. Sig. Moretto Maurizio, al V. Q. Sig. Favaloro Davide, al V. Q. Sig. Giuffre' Nunzio, al V. Q. Sig. Famularo Gianluca e, in modo particolare, soprattutto da parte dei miei suoceri, Paino Maria e Costa Bruno, al V. Q. Sig. Cataliotti Santi per aver salvato la vita al proprio figlio Gaetano.
GRAZIE DAVVERO
Benedetto Marcello Tedros
VI RIPROPONIAMO DUE VIDEO RELATIVI A QUELL'INCENDIO:
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