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martedì 2 luglio 2024

Oggi, 2 luglio: San Bernardino Realino

 Nacque a Carpi, ridente cittadina del Modenese, nel 1530 da Francesco Realino e da Elisabetta Bellentoni.
La madre si premurò di dare al suo Bernardino una buona educazione. Gli insegnò a recitare il Rosario quand'era ancora piccolo.

Si rivelò un giovane di vivo ingegno e di cuore caritatevole. Studente a Modena fece la prima triste esperienza della corruttela dell'ambiente studentesco. Corse pericolo di livellarsi alla condotta dei più, ma s'accorse in tempo e seppe vincere. Più tardi da Modena passò alla facoltà di medicina nell'università di Bologna. Per assecondare il desiderio di Cloride, la donna da lui amata, interruppe gli studi di medicina per dedicarsi alla giurisprudenza. Alla fine di questo periodo di studi si deve collocare un triste episodio che il Santo non dimenticherà mai. Incontratosi un giorno con un certo Galli, che aveva commesso una ingiustizia troppo aperta a danno dei Realino, ne nacque una discussione animata. Bernardino si sentì bollire il sangue nelle vene e tratta la spada lo colpì alla fronte, senza però ucciderlo.

Nel mondo dei dotti già fin da giovane era salutato come un umanista di gusto e di gran sapere, da meritarsi l'elogio di « raro ingegno in giovanile etade ». Fu un uomo superiore alle cose umane: ben più alti ideali albergavano nella sua mente. Compiuti gli studi e laureatosi in giurisprudenza, fu podestà prima a Felizzano, poi a Cassine e in seguito a Castelleone, dovunque facendosi amare per la sua onestà e carità, amministrando con equanime e paterna giustizia. Negli anni del breve governo a Cassine, a contatto con le strettezze economiche e miserie morali del popolo, ne fu talmente impressionato che giunse a non mangiare e non dormire, fuggendo gli amici, disgustato della vita. Fu allora che maturò in lui la vocazione religiosa. Gli eterni destini dell'uomo si affacciavano insistentemente alla sua considerazione.

A Napoli, la predica di uno zelante gesuita lo colpì profondamente e gli rivelò chiaramente la divina chiamata. Fu la decisione. Chiese di divenire gesuita. L'amor filiale per il vecchio babbo gli fece passare momenti di penosa esitazione. Salì l'altare il 24 maggio del 1567.

Divenuto sacerdote, la fama di santo che andava acquistando a Napoli gli procurava richieste incessanti del ministero sacerdotale che lo teneva occupatissimo. Trasferito a Lecce fu presto riconosciuto dal popolo come sacerdote zelantissimo e pieno di inesauribile carità. Preferiva le classi umili e sofferenti, e si occupò con una estrema pazienza persino degli schiavi turchi addetti alle galere.

Negli anni maturi e nella vecchiaia Bernardino, che fu sempre devotissimo della Madre Divina, conservò nell'amore alla Madonna quell'ingenuità infantile che spiccava come nota particolare della sua pietà. Con Maria e per Maria guadagnò le anime a Dio. Tra i tanti efficaci insegnamenti che dava sulla devozione mariana, diceva che era una vergogna che una donna per bene non trovasse tempo a dire la corona tre volte la settimana ad onore della Madonna. I magistrati di Lecce si recarono un giorno alla Casa dei Gesuiti, per pregare il Santo, ormai vecchio e quasi paralizzato, di accettare l'incarico e l'onore di essere il patrono della loro città in Paradiso. Morì il 2 luglio 1616 alla veneranda età di 86 anni.

PRATICA. - Impariamo a passare per le vicende di questo mondo senza essere vittime del suo spirito.

PHECHIERA. - Concedici, o Dio onnipotente, che dopo aver ammirato i santi esempi di carità, amore e pietà di S. Bernardino, per la sua intercessione siamo vivificati da quella carità, amore e pietà che innalza i cuori fino al cielo, ove speriamo di giungere per la tua misericordia.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Lecce, san Bernardino Realino, sacerdote della Compagnia di Gesù, che rifulse per carità e bontà e, rigettati gli onori mondani, si dedicò alla cura pastorale dei prigionieri e degli infermi e al ministero della parola e della penitenza.

Buongiorno... così!


 

lunedì 1 luglio 2024

Etna e Stromboli, vulcani più esplosivi per composizione magma. Studio Ingv, Cnr, ateneo Roma3: influenzati da titanio e ferro

 (Ansa) I vulcani Stromboli ed Etna possono eruttare in modo più esplosivo a causa di minime variazioni nella composizione chimica del loro magma.

Lo rivela lo studio "Magma titanium and iron contents dictate crystallization timescales and rheological behaviour in basaltic volcanic systems" pubblicato sulla rivista Nature communications earth & environment e condotto da un team multidisciplinare di ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), dell'università Roma Tre e del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
    "Le concentrazioni di elementi chimici come titanio e ferro influenzano il comportamento del vulcano", spiega Fabrizio Di Fiore, ricercatore Ingv e primo autore dello studio.


"Queste variazioni chimiche - aggiunge - determinano la formazione di cristalli nel magma che ne aumentano la viscosità e la capacità di intrappolare le bolle di gas. Se le bolle non riescono a sfuggire, si accumulano nel vulcano aumentando la pressione e favorendo eruzioni esplosive".
    "Il nostro studio rappresenta un passo avanti nella comprensione del trasporto del magma, che determina lo stile eruttivo - spiega Alessandro Vona, vulcanologo dell'università Roma Tre - i magmi basaltici, come quelli di Etna e Stromboli, tendono a produrre eruzioni effusive, ma la nostra ricerca spiega perché si verificano eventi esplosivi".
    "L'interazione tra vulcanologia e scienza dei materiali - sottolinea Danilo Di Genova, ricercatore dell'Istituto di scienza, tecnologia e sostenibilità per lo sviluppo dei materiali ceramici del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Issmc) - ha permesso di evidenziare che anche piccole variazioni nella concentrazione di ferro e titanio del magma possono influenzare il comportamento dei vulcani. Questo perché alcuni magmi riescono a solubilizzare con grande efficacia questi due elementi, mentre altri magmi tendono a espellerli rapidamente sotto forma di cristalli".
    "I risultati dimostrano l'importanza degli studi sperimentali in vulcanologia e in petrologia per migliorare la nostra comprensione dei vulcani", conclude Piergiorgio Scarlato, ricercatore dell'Ingv e coordinatore del Progetto Ingv Uno sul vulcanismo esplosivo dello Stromboli, nel cui ambito è stata condotta la ricerca.
    La prossima fase dello studio prevede di collegare le osservazioni sperimentali ai processi naturali, con l'obiettivo di sviluppare modelli predittivi delle eruzioni vulcaniche su base probabilistica. Questo lavoro contribuirà a migliorare lo studio delle previsioni delle eruzioni vulcaniche in relazione alla sicurezza delle comunità che vi vivono vicino
   

Ricordando...Angelo Lo Schiavo


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

"Pescando" nel nostro archivio. Rubrica video di Eolienews: Furto con scasso e allagamento locali al "Conti" (30 novembre 2011)

Lipari: Tornano dal 5 luglio "Le voci dei dialoghi di Eoliè. amicizia e solitudine, storie da un’isola"

 Dal 5 all’8 luglio, riecheggeranno tra le colonne e i capitelli del chiostro normanno benedettino, il Teatro al Castello, gli spazi delle cosiddette “ex-carceri” all’interno del Parco Archeologico Bernabò Brea e le piazze di Lipari, le voci dei Dialoghi di Eoliè. amicizia e solitudine, storie da un’isola, con i grandi protagonisti del pensiero del nostro tempo in un viaggio fra filosofia, nuove tecnologie, storia dell’arteSabato 6 luglio alle 19.30 nel Teatro al Castello, grande attesa per un inedito incontro tra  i filosofi e scrittori Massimo Cacciari e Marcello Veneziani che converseranno del tema del festival, sui diversi modi di raccontare amicizia e solitudine, sull’attenzione che tutti i maggiori filosofi e pensatori nel corso della storia hanno dato a queste parole, ai loro segni, sulle trasformazioni che hanno subito nel significato e nella pratica delle relazioni umane, ponendo un interrogativo per niente retorico: come sopravvivranno nel mondo accelerato e sempre più globalizzato? Nel secondo appuntamento, lunedì 8 luglio alle 19.30 nella piazza centrale di Lipari, lo storico dell’arte Claudio Strinati e il sociologo Pier Paolo Bellini, si confronteranno  su arte e sociologia, un dibattito di strettissima attualità che coinvolge i processi generativi, l’atto creativo umano e che interroga su quale sarà il futuro del rapporto tra reale e artificiale, sul posto che occuperà nella storia dell’arte contemporanea, l’Intelligenza Artificiale, quali limitazioni prevedere e come prevenire il rischio di un forte e devastante impatto sul lavoro degli artisti in termini anche economici.

E ancora il teologo dell’arte e della bellezza, il padre gesuita Jean Paul Hernandez insieme alla curatrice della mostra diffusa di Eoliè24, Roberta Tosi converseranno, venerdì 5 luglio alle 20 nel Chiostro (dopo il vernissage della mostra) sul tema proposto dal punto di vista privilegiato dell’arte: la solitudine può favorire la nascita dell’opera? Una volta gli artisti lavoravano in botteghe, tra committenti e apprendisti, oggi? Qual è il rapporto dell’artista con la propria opera? E, da qui, quanto contano, se contano, i legami che possono nascere?

Il cartellone di Eoliè coinvolgerà in letture sceniche, il poeta e scrittore Davide Rondoni che ha scelto alcuni testi di Gesualdo Bufalino, Eugenio Borgna e poeti della scena letteraria contemporanea. In programma la performance del pianista e compositore Carmelo Travia che presenta, anche quest’anno, in prima esecuzione un tema originale scritto per il Festival. Introduce il presidente e AD di Ales – Arte Lavoro e Servizi spa, Fabio Tagliaferri.

EOLIÈ24, LA MOSTRA DIFFUSA “VERRANNO LE STELLE A TOCCARE LA TERRA”: GLI ARTISTI IN ESPOSIZIONE A LIPARI DAL 5 LUGLIO AL 5 AGOSTO. 

Amicizia, solitudine: le domande aperte della vita si svelano nell’arte, ovvero tolgono il velo che le ammanta per giungere a ridefinirne il senso, il significato e invitare a una nuova e differente riflessione. Anche quest’anno Eolié affronta con la mostra diffusa “Verranno le stelle a toccare la terra”, ispirata ai versi del grande poeta del Novecento Cesare Pavese, una questione affatto banale ma colma di luci, ombre, asperità. Ecco perché, come da tradizione, diventa importante anche lasciarsi provocare da sguardi capaci di coglierne la profondità, le imprevedibili altezze. Cinque gli artisti di fama internazionale saranno i protagonisti di un percorso disseminato nella splendida Lipari e porteranno all’evidenza questa tematica, invadendo con le loro opere il Chiostro normanno benedettino dell’Acropoli, gli spazi delle ‘ex carceri’ del Museo Archeologico, la Chiesa della Maddalena e i fondali marini della secca di Capistello. Venerdì 5 luglio, ore 19, il vernissage e visita guidata della mostra che resterà aperta fino al 5 agosto. 

Emilia Kabakov, è un’artista americana nata a Dnepropetrovisk, URSS (ora Dnipro, Ucraina), la cui opera è strettamente associato al concettualismo e all’arte installativa. Dal 1988 ha collaborato spesso con il marito Ilya Kabakov ed è stata definita, insieme a lui (scomparso lo scorso anno) come la più importante artista russa del XX secolo. Ad eccezione della pittura, Emilia ha condiviso il merito di tutti i progetti di Ilya dal 1997. La sua arte è stata esposta alla Tate Modern, alla Biennale di Venezia, all’Hirshhorn Museum, all’Irish Museum of Modern Art, e in molte altre prestigiose sedi museali. La Kabakov che si muove tra istallazioni, pittura e opere concettuali, a Eolié sarà presente con un’installazione composta da due elementi che riflette il tema proposto cogliendone una riflessione quanto mai profonda sull’essere umano. 

Joan Crous, artista di origine catalana, vive e lavora da oltre trent’anni tra Barcellona e Bologna. La sua formazione pluridisciplinare ben presto lo vede interessarsi al mondo del vetro dove, con una maestria d’eccezione, mette a punto una tecnica di lavorazione del tutto personale. Realizza quindi opere e progetti artistici esposti in varie parti del mondo da Montreal a Strasburgo, da Rouen a Parigi, dagli States alla Biennale di Venezia. Nel 2014 riceve il prestigioso Premio Internazionale Glass in Venice dall’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti in collaborazione con la Fondazione Musei civici di Venezia. Il suo intimo rapporto con l’arte si sviluppa infatti tra luci, acqua, sale, polvere finissima e vetro eternato, cristallizzato dalla sua maestria. A Lipari sarà presente con un’opera appositamente ideata per il Festival.

Alessandro La Motta è un artista che indaga da anni i temi del mito facendosi custode della bellezza, attraverso un lavoro di riscrittura del mondo classico. Riminese d’origine, espone con mostre personali in Italia e in ambito internazionale, da Barcellona a New York; dal Parlamento Europeo a Bruxelles alla Tongji University di Shangai in Cina; nel 2011 ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia. Da anni collabora con poeti e scrittori con i quali ha realizzato numerosi libri d’artista. Ha firmato le scenografie per spettacoli teatrali ed è stato premiato alla IIIa edizione del Premio Comunicare l’antico per Naxoslegge. Ha esposto in Parchi archeologici e Musei. Per Eolié presenterà una particolare installazione site specific “Là dove Zefiro soffia”, per tutti gli appassionati di snorkeling, adagiata sul fondale marino della Secca di Capistello: sette opere come le sette sorelle eoliane.

Paolo Maggis: provocatorio pittore di corpi ed emozioni scolpite, milanese d’origine, spagnolo d’adozione, a Eolié stupirà per l’appassionata visione delle sue opere mosse da un ritmo mai quieto. Innumerevoli le mostre di Maggis che lo vedono alla 50^ Biennale di Venezia e poi tra Italia, Spagna, Inghilterra, States, Germania… Fondamentale per lo sviluppo del suo lavoro l’amicizia con l’artista e cineasta Bigas Luna. Musicista e scrittore, Maggis ha scritto di arte e cultura per vari blog e giornali. Nel 2018 viene pubblicato il suo libro di poesie Il nome di Dio. Dal 2023 collabora con la compagnia di danza OrmarsLab di Milano.

Dario Tironi, bergamasco d’origine è scultore d’imprevedibili assemblaggi e visioni. Si muove tra simbolismi e reminiscenze colte nei materiali di scarto, cogliendo appieno l’alienazione dell’essere umano, ma donando loro una nuova vita, un’altra luce. Tra premi e riconoscimenti ha all’attivo numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero tra cui “Open 13”, Venezia – “Ho cercato l’armonia”, Vittoriale degli Italiani – “Superfuture”, MAD Museum, Singapore – “Figure furìturibili”, Coll. Cattaneo, BO – “Contemporary trasformations”, Duke Contemporary, Bangkok – “Il dialogo dei contrapposti”, Reggia di Caserta – “Scrapart” Doha, Qatar – “Natura umana”, Part, Rimini – Premio Vaf, Kiel – “Valuable scrap, CSO Ankara. Ha collaborato nella realizzazione di campagne ed eventi di sensibilizzazione legati alle tematiche ambientali con numerose associazioni, enti pubblici e aziende.

La mostra diffusa “Verranno le stelle a toccare la terra” di Eoliè 24 è visitabile dal 5 luglio al 5 agosto, tutti i giorni fino alle 22.30. Ingresso libero. Per informazioni scrivere a unsanpietrino@gmail.com. Gli artisti saranno presenti dal 5 all’8 luglio. Le opere di Alessandro La Motta dell’installazione site specific “Là dove Zefiro soffia” sono liberamente visitabili nei fondali marini della secca di Capistello, Lipari.

La 4^ edizione di Eoliè24 Amicizia e Solitudine, con la direzione artistica di Francesco Malfitano, è promossa e organizzata dall’Associazione culturale “Un Sanpietrino”, con il patrocinio della Commissione Europea, il Ministero della Cultura e il Ministero del Turismo, dell’ENIT- Agenzia Nazionale del Turismo, della Regione Siciliana – Assessorato dei Beni culturali e dell’identità̀ siciliana, del Comune di Lipari, del Parco Archeologico Isole Eolie Luigi Bernabò Brea, dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, Italia Nostra.

Con la media partnership di Rai Radio3 e TGR.

Ennesimo cadavere nel mare eoliano. Recuperato dalla Guardia Costiera tra Salina e Filicudi

Un cadavere è stato recuperato oggi in mare, tra le isole di Salina e Filicudi, dai marinai del Circomare – Guardia Costiera di Lipari. 

Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato segnalato alla sala operativa dell’Autorità marittima liparese da un diportista, in transito nella zona e, immediatamente, il comandante, tenente di vascello Fabio Cicero ha disposto l’invio, in zona di due unità che hanno recuperato il corpo dello sfortunato, trasportandolo sino al porto di Pignataro. Da qui è stato trasferito presso l’obitorio del cimitero di Lipari centro, dove resta a disposizione delle determinazioni dell’Autorità giudiziaria. 

Stante le condizioni in cui è stato recuperato, al momento non è stato possibile accertarne il sesso e l’etnia: tutto questo è demandato ad una probabile autopsia. 

Si tratta del quarto cadavere ritrovato, in poco meno di quattro mesi, nel mare dell’arcipelago. Gli altri tre, tutti uomini, vennero ritrovati al largo di Vulcano Gelso, tra Vulcano e Capo Milazzo, al largo di Filicudi. Come si ricorderà del cadavere, ritrovato tra Vulcano e Capo Milazzo, la Procura della Repubblica di Barcellona diffuse la foto del tatuaggio, a forma di dragone, che era sul suo corpo. A seguito della diffusione, un tunisino, riconoscendo il tatuaggio, si mise in contatto con la Capitaneria di porto di Milazzo, sostenendo che si trattava del fratello.  

Al via lavori bitumazione della Marina Garibaldi di Canneto

COMUNICATO - Sono iniziati i lavori di bitumazione della via Marina Garibaldi a Canneto, nel tratto compreso tra la Bretella Unci e la via Risorgimento.

I lavori, disposti dall’Amministrazione Gullo, sono eseguiti dall’impresa Venumer s.r.l e saranno completati entro il 6 luglio.

Festeggiano il compleanno...

... Luigi Rizzo, Tommaso Sapienza, Fabiana D'Ambra, Salvatore Belardo, Francesco Berenati, Bartolo Ficarra, Mariella Piluso, Luca Sgroi, Elodia sabatini, Matteo Mangano, Noemi Spadaro, Pietro Braì 


Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Gli ostacoli

Oggi 1° luglio: Sant'Aronne

 Sant' Aronne


Sant'Aronne il fratello maggiore di Mosè e Maria nacque in Egitto dal levita Amram, figlio di Caath, e da lochabed. Sposò Elisabetta, sorella di Naasson, che era capo della tribù di Giuda. Ebbe quattro figli: Nadab e Abiu che morirono senza prole; Eleazaro e Ithamar invece perpetuarono il sacerdozio fino alla venuta di Cristo (il quale fu sacerdote secondo l'ordine molto più antico di Melchisedec, non di Aronne).

Col fratello minore (Dio nella Bibbia non sceglie mai i primogeniti) guidò gli ebrei dall'Egitto alla Terra Promessa. Aveva ottantatré anni quando il Signore nel roveto ardente lo designò quale interprete di Mosè (il quale aveva difficoltà a esprimersi). Sempre con Mose si recò dal faraone Ramses 11 a chiedere il permesso per gli ebrei di recarsi a tre giorni di cammino nel deserto per celebrare una festa in della Concezione di Maria.
onore del loro Dio. Il faraone non solo rifiutò ma obbligò gli ebrei a procurarsi da soli la paglia per la fabbricazione dei mattoni (attività cui erano adibiti in condizione di semischiavitù dagli egizi).

La cosa provocò il malumore degli ebrei contro i due profeti. Tornati dal faraone, venne loro chiesto di provare la loro autorità. Aronne trasformò in serpente la verga data da Dio a Mosè nel roveto. Ma anche i maghi egizi fecero lo stesso con le loro. Solo che il serpente di Aronne uccise e divorò gli altri. La verga di Aronne cambiò l'acqua egiziana in sangue e provocò le altre piaghe: rane, zanzare, mosche, grandine, locuste, tenebre, morte dei primogeniti.

Fu Aronne a raccogliere un po' di manna da custodire nel Tabernacolo. Fu lui con Hur a sostenere le braccia di Mosè levate in preghiera nel corso della battaglia contro gli Amaleciti (gli ebrei perdevano quando Mosè, stanco, le abbassava). Sostituì Mosè salito sul Sinai (a ricevere i Comandamenti), ma cedette alle pressioni del popolo e permise la costruzione del vitello d'oro (e dire che poco prima aveva avuto una meravigliosa visione sulle pendici del monte GebelMusa: per gli arabi, "Monte di Mosè"). Dopo i rimproveri del fratello, fu perdonato da Dio e consacrato sommo sacerdote con i figli (ma nello stesso giorno i primi due di essi perirono nelle fiamme sprigionatesi dall'altare: non avevano osservato le prescrizioni divine).

In seguito Aronne e la sorella Maria cercarono di svincolarsi dalla leadership di Mosè, ma Dio li rampognò e punì lei con la lebbra (poi guarita da Mosè). In realtà il sacerdozio sarebbe spettato al primogenito, cioè alla tribù di Ruben; ma Dio volle premiare la tribù di Levi per la fedeltà dimostrata nel fatto del vitello d'oro. La cosa provocò la rivolta del cugino Core, ma i ribelli furono inghiottiti dalla terra. La folla accusò Mosè e Aronne di questa strage, e venne dispersa dal fuoco divino. Dio ordinò poi che nel Tabernacolo venissero poste le verghe delle dodici tribù e quella di Aronne. Solo questa si trovò fiorita. Dopo la morte di Maria a Cades, tale verga colpì la roccia e ne fece scaturire acqua.

Ma i due fratelli non entrarono nella Terra Promessa. Aronne morì sul monte Hor e gli succedette Eleazaro. Aveva centoventitré anni. Dalla sua discendenza nacque il Battista. Il monte l lor, vicino a Petra, è venerato dagli islamici come Gebel Nebi Harún (Monte di Aronne). La protezione dei fabbricanti di bottoni forse proviene dalle gemme che portava sul pettorale da sommo sacerdote.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di sant’Aronne, della tribù di Levi, da suo fratello Mosè unto con l’olio sacro sacerdote dell’Antico Testamento e sepolto sul monte Hor.

Buongiorno...così!


 

domenica 30 giugno 2024

Lipari, lucertola eoliana riprodotta in cattività. L'articolo dalla Gazzetta del sud del 30 giugno 2024


 

Leni, De Fina alla guida del Consiglio. L'articolo dalla Gazzetta del sud del 30 giugno 2024


 

Il controviale di Mortelle intitolato ad Alberto Sardella. Dalla Gazzetta del sud del 30 giugno 2024

L'articolo diventa leggibile cliccandoci sopra

 

Ricordando...Angelo D'Anieri

 


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

E' sceso il sipario sul II Ludica Lipari football camp (foto e video)


 

... Festeggiano il compleanno

... Margherita Villani, Sabrina La Greca, Carmelo Spinella, Nunzia Favorito, Umberto Scolaro, Bartolomeo Ziino, Rama Azaroual  


Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Tempo e intenzioni

LA PAROLA. Commento al Vangelo di domenica 30 giugno 2024

Oggi, 30 giugno: Santi primi martiri cristiani

 «Intorno a questi uomini vissuti santamente [Pietro e Paolo; si è raccolta una grande moltitudine di eletti che, per aver patito a causa della gelosia molti oltraggi e tormenti, sono stati uno splendido esempio fra di noi» (Lettera di Clemente ai Corinzi).


Questa festa commemora tutti i protomartiri della Chiesa di Roma che subirono il martirio nella stessa persecuzione nella quale furono messi a morte Pietro e Paolo; dal 1969 è stata opportunamente fissata il giorno seguente a quella dei due apostoli.

Nerone fu il primo imperatore romano a scatenare una persecuzione contro i cristiani, di cui lo storico Tacito ci racconta dettagliatamente i fatti: il 19 luglio dell'anno 64, il decimo del regno di Nerone, un terribile incendio divampò a Roma, partendo dal Circo Massimo, quartiere di negozi e bancarelle stipati di merce infiammabile; favorito dal clima (si era in piena calura estiva) il fuoco si propagò in tutte le direzioni.

Per sette giorni e sette notti imperversò distruggendo templi, palazzi c monumenti pubblici; rase al suolo, con tutto ciò che conteneva, un agglomerato di caseggiati e tuguri occupati da poveri. Le fiamme raggiunsero anche i giardini dell'abitazione di Caio Tigellino, prefetto del pretorio, divampando per altri tre giorni. Quando finalmente l'incendio fu estinto, due terzi di Roma erano ridotti a un ammasso di mura fumanti.

Per tre giorni Nerone rimase ad Anzio, senza rispondere ai messaggi accorati che gli pervenivano dalla città; finalmente raggiunse la Città Eterna per contemplare l'accaduto: si racconta che, indossato il suo costume teatrale, salisse sulla torre di Mecenate e accompagnandosi con la lira abbia intonato il lamento di Priamo sulle rovine fumanti di Troia. Questo suo deliziarsi nel contemplare le fiamme diede forza alle voci che lo sospettavano di aver ordinato lui stesso di appiccare l'incendio o almeno dall'aver ostacolato il suo spegnimento. Per stornare da sé questi sospetti accusò i cristiani e ordinò che fossero arrestati e messi a morte.

Clemente Romano racconta che coloro che erano noti per essere fedeli di Cristo furono arrestati, derisi pubblicamente, torturati perché denunciassero i loro compagni di fede, messi a morte con le forme più crudeli: alcuni furono crocifissi, altri spalmati di cera e usati come torce umane, altri coperti con pelli d'animale e dati in pasto alle belve. Tutte queste barbarie si svolgevano durante le pubbliche feste date, ogni notte, da Nerone nei giardini del suo palazzo; erano attrazioni di contorno mentre l'imperatore offriva lo spettacolo delle corse dei carri, guidando lui stesso un carro o confuso tra la folla. Benché il popolo di Roma fosse assuefatto a questi spettacoli dalle lotte tra gladiatori, la crudeltà delle torture a cui erano sottoposti i cristiani atterrirono la maggior parte degli spettatori; questi eventi fecero esplodere un'ondata di sollevazioni e Nerone si suicidò quattro anni dopo.

Tacito, lo storico romano nato attorno all'anno 56, scrive che Nerone «era corrotto da ogni lussuria, naturale e contro natura», e lascia aperta qualsiasi ipotesi per le cause dell'incendio: «Accadde un disastro, non si sa con certezza se per caso o per dolo dell'imperatore (l'una e l'altra versione han tramandato gli scrittori)». È in questo contesto che fornisce, egli storico classico, i più antichi riferimenti alla comunità cristiana di Roma, descrivendo come Nerone «condannò alle pene più raffinate quelli che, aborriti per le loro infamie, il volgo chiama cristiani. L'autore di questo nome, Cristo, regnando Tiberio, era stato suppliziato a opera del procuratore Ponzio Pilato».

É evidente che Tacito presta fede a tutte le calunnie popolari divulgate contro i cristiani, descrivendoli come appartenenti a una «superstizione funesta» c commentando «a Roma da ogni parte confluiscono c si diffondono tutti i misfatti e le vergogne», aggiungendo però: «Benché si punivano rei meritevoli di estremi castighi, nasceva un senso di pietà, giacché essi venivano uccisi non per il bene pubblico, ma per soddisfare la crudeltà di uno solo». Questa antica testimonianza scritta degli eventi storici della passione di Gesù e della solidità della comunità cristiana a Roma a partire dal 65 è d'importanza rilevante perché Tacito è uno storico scrupoloso e non ha chiaramente nessun motivo per essere benevolo verso i cristiani; non mostra alcun sentimento favorevole nei loro confronti anzi li considera nemici pubblici, ma allo stesso tempo è lucido nel vederli come i capri espiatori dell'incendio, la cui responsabilità era attribuita da molti a Nerone stesso.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santi protomartiri della Santa Chiesa di Roma, che accusati dell’incendio della Città furono per ordine dell’imperatore Nerone crudelmente uccisi con supplizi diversi: alcuni, infatti, furono esposti ai cani coperti da pelli di animali e ne vennero dilaniati; altri furono crocifissi e altri ancora dati al rogo, perché, venuta meno la luce del giorno, servissero da lampade notturne. Tutti questi erano discepoli degli Apostoli e primizie dei martiri che la Chiesa di Roma presentò al Signore.

Buongiorno...così!


 

sabato 29 giugno 2024

Nate in cattività le prime 6 lucertole endemiche delle Eolie. L'ANSA da Lipari

(ANSA) - LIPARI, 29 GIU - Sono nate nelle Eolie le prime lucertole frutto del programma di riproduzione in cattività, denominato "Save the aeolian lizard", un progetto di conservazione gestito dall'Associazione Nesos di Lipari che ha lo scopo di incrementare la popolazione, e dunque le possibilità di sopravvivenza, della lucertola Podarcis raffonei, specie endemica delle Isole Eolie, a rischio di estinzione.

Le neonate misurano poco più di 3 centimetri ma hanno la coda lunga quasi il doppio; sono appena state trasferite dall'incubatrice a un terrario provvisorio, in attesa di essere liberate su uno degli isolotti scelti per ospitare le nuove popolazioni.
"Non è stato facile ricreare in cattività le condizioni idonee per la riproduzione, perché questo aspetto della biologia della specie era ancora poco conosciuto e studiato - dicono Pietro Lo Cascio, coordinatore del progetto, e Francesco Allegrino, responsabile del programma di allevamento - ma finalmente ce l'abbiamo fatta.

Adesso attendiamo la schiusa di altre uova, che avverrà nei prossimi giorni, per dare il via alla fase di reintroduzione".
L'obiettivo è la creazione di nuove popolazioni su isolotti "vergini", ossia non abitati da altre lucertole, ma dove queste troveranno un ambiente simile a quello dove vive attualmente la specie.
"Abbiamo scelto questa soluzione - continuano i responsabili di Save The Aeolian Lizard - perché la preferiamo a interventi certamente invasivi, come l'eradicazione di altre specie, o che potrebbero mettere a rischio gli equilibri esistenti, come la traslocazione di individui". (Ansa)

Il 30 giugno il saggio dell'ASD Twirling Lipari "Viaggio nel tempo. Il jukebox della vita"


Agricoltura, bando da oltre 11 milioni per la diversificazione delle attività imprenditoriali. Schifani: «Sosteniamo gli investimenti delle aziende»

Oltre 11 milioni di euro per sostenere le aziende agricole a fare investimenti per diversificare le proprie attività. Sono le risorse previste nel bando pubblicato dal dipartimento regionale dell’Agricoltura, finanziato con fondi del Complemento per lo sviluppo rurale della Regione Siciliana al Piano Strategico Pac 2023 – 2027. In particolare, le imprese potranno creare iniziative di agriturismo, agricoltura sociale, attività educative e didattiche, trasformazione di prodotti agricoli con lavorazione e commercializzazione in punti vendita aziendali.

«Sosteniamo gli investimenti delle aziende agricole della Sicilia che vogliono ampliare e diversificare la propria attività – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – Si tratta di imprese che potranno sfruttare il grande potenziale delle aree rurali, creando contemporaneamente attività che avranno ricadute positive nei territori sia in termini di nuova occupazione che di rilancio dell’economia delle zone interne della Sicilia».

Beneficiari del bando - la cui dotazione finanziaria potrà eventualmente essere aumentata con risorse aggiuntive - sono gli imprenditori agricoli, singoli o associati, tranne quelli che esercitano esclusivamente attività di selvicoltura e acquacoltura. I progetti verranno finanziati con un sostegno in conto capitale fino al 65 per cento.

Le domande potranno essere presentate a partire dal 25 luglio e fino al 13 novembre 2024.

E' deceduto Peppino Taranto. Il cordoglio del sindaco Gullo e dell'amministrazione comunale


 

Stromboli, nuova tracimazione di lava. L'articolo dalla Gazzetta del sud del 29 giugno 2024


 

Teatro Eco - Logico, speciali eventi d'arte. Dalla Gazzetta del sud del 29 giugno 2024


 

Festeggiano il compleanno...

....Serena Scoglio, Sabrina Cincotta, Melania Pagoto, Gesj Rovicone, Vittorio Favaloro, Paola Villa, Lucrezia Fichera, Tiziana Vitagliano, Ioana Popescu, Paola Ziino, Michelle Favaloro, Giuseppina Merlino, Marco Famularo, Pietro Mangano, Mohamed Quamiq, Maria Luisa Molino

Da lunedì il via alla bitumazione della Marina Garibaldi di Canneto. Istituiti divieti con ordinanza

Foto d'archivio

Da lunedì 1 sino al 6 luglio (8,30 - 18 e 30) sarà effettuata la bitumazione della Marina Garibaldi di Canneto. Il comandante della polizia municipale Francesco Cataliotti ha emesso apposita ordinanza con l' istituzione di divieti, onde consentire l'effettuazione dei lavori: Con ordinanza della P.O. Polizia Municipale , Franco Cataliotti, sono stati istituiti dei divieti dall’1 al 6 luglio per i tanto attesi lavori di bitumazione nella Marina Garibaldi di Canneto.



Nella suddetta fascia oraria nel tratto Bretella Unci – Via Risorgimento:
 – DIVIETO DI TRANSITO E CONTESTUALE DIVIETO DI SOSTA nella corsia di marcia (Sud-Nord) oggetto di scarifica e successiva bitumazione;
– SENSO VIETATO da Nord a Sud, eccetto bus di linea e veicoli di massa a pieno carico superiori a 3,5 tonnellate disciplinato da personale del Corpo di Polizia Municipale 

Sarà consentito, durante l’esecuzione dei lavori, il transito a PASSO D’UOMO, da Sud a Nord, nella corsia di marcia di norma destinata al transito in senso opposto.

I sindaci eoliani conferiscono titolo di "Ambasciatori delle Eolie nel mondo" ai Cantori Popolari delle Isole Eolie



COMUNICATO

Conferimento titolo di Ambasciatori delle Isole Eolie nel Mondo al gruppo folklorico “Cantori Popolari delle Isole Eolie”.

E’ questo l’oggetto della delibera P.U. n. 2 del 27/05/2024 siglata dai quattro Sindaci degli altrettanti Comuni Eoliani, Riccardo Gullo (Lipari), Domenico Arabia (S.M. Salina), Clara Rametta (Malfa) e Giacomo Montecristo (Leni).

Un riconoscimento che lo scorso 29 Maggio nel corso di una conferenza stampa nella sala dell’Associazione, proprio in quella occasione, intitolata al giovane “Jonathan Giannò”, era stato avanzato dal presidente del gruppo eoliano, Giuseppe Bianchi, in considerazione dell’importante invito ricevuto per il prossimo ottobre e legato alla partecipazione, in rappresentanza dell’Italia, al “Columbus Day”.

Oggi, quella richiesta con l’atto in questione, viene suffragata e rappresenta per il gruppo intero, motivo d’orgoglio e soddisfazione, nonché frutto di un estenuante, assiduo e continuo lavoro messo in campo negli anni dai Cantori Popolari.

Un riconoscimento questo, esclamano all’unisono il Presidente, Bianchi ed il regista e Direttore Artistico, Alessandro, che mette in risalto l’infaticabile opera di difesa, valorizzazione e trasmissione della cultura popolare siciliana oltre al fatto, di aver portato in giro per il mondo il nome delle Isole Eolie.

Questo importante elogio, hanno ancora esclamato, corona l’ennesima affermazione del nostro gruppo ed è proprio con tutti i ragazzi che lo stesso, va assolutamente condiviso.

LAVORI IN CORSO A PORTINENTE (LIPARI) PER LA RICOSTRUZIONE DELLA SPIAGGIA (FOTO E VIDEO)


COMUNICATO
Sono in corso i lavori di ricostruzione della spiaggia a protezione dell’abitato e riqualificazione ambientale dell’area costiera in località Portinente (Porto delle Genti) - Isola di Lipari

I lavori, a cura della ditta Chiofalo costruzioni S.R.L., saranno eseguiti in ore diurne e condizioni meteomarine favorevoli. Il mezzo impiegato è la M/N “BONITA” di Chioggia.


Programma riproduttivo "Save the aeolian lizard": nate in cattività le prime 6 lucertole endemiche delle Eolie. (foto e video)

COMUNICATO STAMPA

 Nascono le prime lucertole ottenute nel corso del programma di riproduzione in cattività di SAVE THE AEOLIAN LIZARD, un progetto di conservazione gestito dall’Associazione Nesos di Lipari che ha lo scopo di incrementare il numero di popolazioni – e dunque le possibilità di sopravvivenza – della lucertola Podarcis raffonei, specie endemica delle Isole Eolie e a rischio di imminente estinzione.

Le giovani nate misurano poco più di 3 centimetri ma hanno la coda lunga quasi il doppio; sono appena state trasferite dall’incubatrice a un terrario provvisorio, in attesa di essere liberate su uno degli isolotti scelti per ospitare le nuove popolazioni.

“Non è stato facile ricreare in cattività le condizioni idonee per la riproduzione, perché questo aspetto della biologia della specie era ancora poco conosciuto e studiato”, dichiarano Pietro Lo Cascio, coordinatore del progetto, e Francesco Allegrino, responsabile del programma di allevamento, “ma finalmente ce l’abbiamo fatta. Adesso attendiamo la schiusa di altre uova, che avverrà nei prossimi giorni, per dare il via alla fase di reintroduzione”.

L’obiettivo è la creazione di nuove popolazioni su isolotti “vergini”, ossia non abitati da altre lucertole, ma dove queste troveranno un ambiente simile a quello dove vive attualmente la specie.

“Abbiamo scelto questa soluzione”, continuano i responsabili di Save The Aeolian Lizard, “perché la preferiamo a interventi certamente invasivi, come l’eradicazione di altre specie, o che potrebbero mettere a rischio gli equilibri esistenti, come la traslocazione di individui”.

Gli ambienti microinsulari rappresentano piccoli tesori naturalistici, ma anche luoghi delicati e fragili, dove ogni azione può determinare conseguenze non facilmente prevedibili; le specie che li abitano, per effetto dell’isolamento, hanno sviluppato peculiari adattamenti ecologici che rendono le loro popolazioni importanti sotto il profilo evolutivo.


“Siamo soddisfatti e particolarmente orgogliosi”, dichiara il coordinatore, “perché il nostro inoltre è un progetto a basso budget, basato essenzialmente sul volontariato, anche se sostenuto da alcune ONG e fondazioni: per esempio, Blue Marine Foundation ci ha fornito il gommone che utilizziamo per le nostre attività”. Un progetto facilmente replicabile in altri contesti e per altre specie a rischio, che dimostra come la conservazione della biodiversità si può fare con impegno, passione e anche senza grandi risorse finanziarie, oggi sempre meno accessibili.

Un lieto evento “a sangue freddo”, dunque, che rappresenta non soltanto un primo traguardo di un percorso iniziato due anni fa, ma un importante risultato per scongiurare la scomparsa della lucertola più iconica e minacciata del Mediterraneo.