Oggi consultando il mio archivio ho trovato questa interrogazione parlamentare che la compianta amica On. Alessandra Siragusa, scomparsa prematuramente da qualche settimana, presentò nel marzo del 2010 sul problema dei lavoratori della pomice.
La ricorderò anche per questo
Saverio Merlino
Il testo della lettera più l'interrogazione parlamentare che l'on. Siragusa fece pervenire a Saverio Merlino
Gentile
Saverio,
l'On.
Siragusa le fa sapere che, come da sua richiesta, ha presentato oggi
una interrogazione parlamentare sulla vicenda degli ex lavoratori
della Pomice (che le inoltro insieme al comunicato inviato alle
agenzie) e le comunica che anche l'On. Lupo solleverà la questione
in Regione.
Cordialmente
Giulia
Loffredi – Segreteria On. Siragusa -
LAVORO,
SIRAGUSA (PD): SOLIDARIETA' AGLI EX LAVORATORI DELLA POMICE DI
LIPARI. PRESENTATA INTERROGAZIONE PER SOLLECITARE INTERVENTO DEL
GOVERNO
“Esprimo
la mia solidarietà agli ex lavoratori della pomice di Lipari che da
giorni protestano con un drammatico sciopero della fame per chiedere
che le Istituzioni, a tutti i livelli, diano finalmente una risposta
seria alla loro situazione” Lo dichiara in una nota la deputata
palermitana del Pd, Alessandra Siragusa che oggi ha presentato una
interrogazione alla Camera sulla vicenda. Dal 2007, anno in cui le
cave di pomice sono state ufficialmente chiuse, poco o nulla è stato
fatto per la riqualificazione delle maestranze licenziate, così come
peraltro richiesto dall’Unesco per il mantenimento della
dichiarazione di patrimonio dell'umanita' delle isole. Mi auguro
–conclude Siragusa- che il Governo nazionale e quello Regionale,
ciascuno per le sue competenze, diano le risposte necessarie,
provvedendo al più presto alla definizione del parco e alla
riutilizzazione dei lavoratori opportunamente riqualificati".
Testo
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto
a cui si riferisce:
C.4/06587
[Tutela dell'Unesco sull'arcipelago delle Eolie]
Atto
Camera
Interrogazione a
risposta scritta 4-06587 presentata da ALESSANDRA SIRAGUSA
giovedì
18 marzo 2010, seduta n.301 SIRAGUSA, DAMIANO e
STRIZZOLO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali, al
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al
Ministro per i rapporti con le regioni, al Ministro del lavoro e
delle politiche sociali. - Per sapere - premesso
che:
l'iscrizione
dell'arcipelago delle Eolie nella World Heritage List risale all'anno
2000;
sin da quel momento,
l'Unesco si era espressa in maniera inequivocabile in merito al
destino delle cave di pietra pomice di Lipari, prevedendone la
graduale dismissione come necessaria condizione per il mantenimento
dell'arcipelago nella Heritage List;
a
fronte di una tale condizione, nel 2006 l'allora Governo Prodi
avviava una trattativa con le amministrazioni locali, la municipalità
di Lipari e gli assessorati competenti della regione siciliana, con
l'obiettivo di poter ottemperare alla richiesta dell'organizzazione
internazionale e nel tentativo di tutelare, al contempo, il futuro
professionale di circa quaranta lavoratori delle cave di pomice e
delle rispettive famiglie. Una misura che sembrò da subito
necessaria per salvaguardare i livelli occupazionali già precari
nell'isola, caratterizzati peraltro da uno scarso reimpiego, vista la
stagionalità tipica della primaria occupazione, rappresentata dal
turismo e dal suo indotto;
le
cave di pomice sono state ufficialmente chiuse nel novembre 2007 con
il conseguente licenziamento di tutte le maestranze
impiegate;
nel rapporto della
Missione Unesco presieduta dal professor Lawrence Hamilton, che nel
marzo 2007 visitò Lipari, si legge al punto «3.2 La disoccupazione
dovuta alla fine dell'attività mineraria nell'area di Lipari. Circa
40 persone sono impiegate, fra part-time e tempo pieno, alla miniera
Pumex di Lipari, e sono preoccupate a causa della perdita di
occupazione dovuta alla chiusura delle miniere. Siamo stati informati
che nel corso degli anni diversi lavoratori delle miniere hanno
sofferto di problemi di salute per aver lavorato a contatto con la
pomice. La principale preoccupazione dei minatori è la mancanza di
una chiara e immediata alternativa occupazionale. Le questioni legate
al ricollocamento e alla relativa formazione professionale sono in
discussione sia sul piano locale che a livello di autorità
regionali. Un progetto di restoring dell'area mineraria potrebbe
generare concreta occupazione di breve periodo. L'insediamento di una
Riserva ben gestita potrebbe offrire un'occupazione più stabile. Vi
sono crescenti opportunità nel campo dell'ecoturismo, che
richiederebbero la creazione e il mantenimento di appositi sentieri,
così come di guide della Riserva opportunamente addestrate. Una
riabilitazione (riqualificazione/trasformazione) dell'area e la
creazione di un geo-parco potrebbero stimolare un turismo svincolato
da logiche stagionali, e dotare le comunità locali di concrete
possibilità di impiego a lungo termine. La missione raccomanda che
le autorità di Lipari implementino al più presto un vasto programma
di ricollocamento e formazione professionale»;
nel
punto di cui sopra, si fa preciso riferimento alla creazione di un
geo-parco in grado di dare risposte occupazionali di lungo
periodo;
le stesse
argomentazioni venivano ribadite anche nel documento WHC-07/31.
COM/7B.Add in occasione della 31a sessione della Commissione Unesco
tenutasi in Nuova Zelanda dal 23 giugno 2007 al 2 luglio
2007;
la necessità di
riqualificare il personale interessato è stata più volte ribadita
anche attraverso precise deliberazioni della Giunta regionale
siciliana, su precisa sollecitazione del Governo;
in
molteplici passaggi, a partire proprio dal novembre 2007, tali
lavoratori sono stati assunti con collaborazioni occasionali, a tempo
determinato e in qualità di lavoratori socialmente utili (LSU), in
carico a numerose amministrazioni regionali e comunali;
in
data 23 gennaio 2009, con nota protocollo DPN-2009-0001309, il
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
trasmetteva a tutti gli enti interessati la relazione sull'attuazione
delle condizioni poste dall'Unesco, per il mantenimento del sito
isole Eolie nella lista del patrimonio mondiale
dell'umanità;
in tale
documento veniva evidenziato come a partire dal 1o febbraio 2009,
avendo già ottemperato al primo punto, la chiusura delle cave di
pomice, le Autorità avrebbero dovuto affrontare i restanti otto
punti espressi nella decisione «31-COM-7B-24» dove, tra l'altro,
alla lettera «f» si parla di un programma di riassunzione e/o
riqualificazione dei lavoratori interessati «Istituire un progetto
scientifico di rinnovamento e valorizzazione della vegetazione
locale, ed un solido e innovativo piano di conversione
dell'infrastruttura mineraria per rispondere a bisogni culturali e di
eco-turismo, in congiunzione con un programma di re-impiego e/o
training professionale dei minatori ammalati»;
ad
oggi poco o nulla è stato fatto per la piena reintegrazione
lavorativa in attività professionalmente qualificanti degli ex
lavoratori della pomice, che da qualche giorno hanno avviato uno
sciopero della fame;
i
lavoratori denunciano «che il comune e la regione restano immobili -
l'Unesco non vigila e 39 lavoratori, con le loro famiglie, muoiono di
fame»;
la reintegrazione dei rimane
tuttora una condizione necessaria per la piena vigenza della tutela
dell'Unesco sull'arcipelago delle Eolie;
il
mancato adempimento di tale obbligo rischia di attivare, a norma di
statuto, una procedura di istruttoria interna per la cancellazione
del sito dalla World Heritage List -:
con
quali tempi, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, ritiene saranno definite le procedure per l'attivazione
del geo-parco, in ottemperanza alle indicazioni contenute nei
documenti dell'Unesco citati in premessa, e quindi reimpiegando i
lavoratori ex Pumex, opportunamente riqualificati;
se
i Ministri intendano, con la massima urgenza, promuovere una piena
riqualificazione professionale per gli ex lavoratori delle cave di
pomice.(4-06587)