I sindacati
operanti all’interno del CAS hanno proclamato 2 ore di sciopero per giovedì 5
luglio per difendere i legittimi diritti ed istanze dei lavoratori calpestati
da decisioni unilaterali della Amministrazione.
La “vertenza autostradale” vede
contrapposti gli attuali 408 lavoratori ed il Commissario Straordinario Dott.ssa
Anna Rosa Corsello che, unilateralmente, fin dal suo insediamento ha posto in
essere una serie di atti gestionali al solo scopo di attuare le direttive
dell’allora Assessore Regionale alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo
finalizzate ad applicare ai lavoratori del Consorzio il Contratto di Lavoro
della Regione Siciliana.
Una direttiva
Assessoriale supportata dai pareri che, però, secondo i sindacati aziendali, non hanno tenuto conto dei
provvedimenti della Giunta di Governo Regionale e dello stesso Assessorato
con i quali il CAS era autorizzato ad
adottare il Contratto di Lavoro delle società autostradali.
A nulla è valsa
la richiesta da parte sindacale di una
sospensione delle procedure per poter
riesaminare l’intera problematica attorno ad un tavolo operativo
istituzionale.
“Una situazione fuori da ogni logica giuridica
– hanno affermato i Segretari Aziendali –
che contesteremo in tutte le sedi”. Gli stessi hanno pure evidenziato che “per
rilanciare la rete autostradale occorre una pianificazione dei lavori e delle
manutenzioni, nonché una ristrutturazione di tutta l’impiantistica per stare al
passo con le innovazioni”.
Nel frattempo il
Commissario Straordinario ha, pure, bocciato le reiterate richieste sindacali
di utilizzare stagionali per l’imminente volume di traffico estivo e di
trasformare il rapporto di lavoro del personale di Esazione da part time in
full time.
Sulla intera
questione, c’è anche il silenzio del nuovo Assessore Regionale Infrastrutture
Andrea Vecchio, nonostante le sue ottimistiche dichiarazioni all’atto del suo
insediamento, per trasferire la vertenza al tavolo istituzionale regionale e,
quindi, i segretari aziendali hanno dato incarico ai propri avvocati per
difendere gli interessi dei lavoratori d’innanzi al tribunale del lavoro.