Caro Bartolino,
la
Tua morte è stata un botto, tanto più per quelli come me con il
quale abbiamo fatto un tratto di vita insieme. (e non siamo rimasti in molti).
I ricordi vanno lontani nel tempo a quando
essendo l’Istituto e le Scuole Medie sistemate in uno dei padiglione del
castello, e gli uffici negli attuali uffici del museo. Nei pomeriggi in cui
Mamma si fermava a scuola per lavorare, inseguivi Me, Giovanna La Cava, Tua sorella Immacolata,
Maria Ziino e Giuseppina Ferlazzo, cercando di spruzzarci in faccia i semi del
frutto dei cocomeri asinini che allora crescevano rigogliosi in quelle zone.
A quando iniziasti a lavorare con Tuo Padre
nel Dazio, oppure quando essendo venuto il periodo in cui facevi il compositore
(Ok Ok Yes Yes…..) precorrendo i tempi, creavi il locale “Il Boschetto” con
Bartuluzzu ed i suoi musicisti nella piazza del municipio. Era il tempo dei
Miei balli a piedi nudi.
Non vi è una volta che io non pensi a Te
andando a messa a Marina Lunga e guardando le vecchie palme, ora rigogliose,
che hai piantato quando Assessore del comune di Lipari, le difendevi da tutti
gli uomini, che chissà perché, le volevano fare seccare.
Venne poi il tempo dell’editoria e dei
prodotti tipici, del Turmalin e di tutto e di più. Sei sempre riuscito ad
andare al nocciolo delle questioni e risolvere i problemi, come quando io
Presidente dell’Associazione degli Albergatori, in un normale avvicendamento
passavo la palla a te, come presidente, e tu riuscivi a risolvere l’annoso
problema del pagamento dei fitti, inventandoti un ufficio telefonico della sip
nella nostra sede.
E’ difficile averti seguito nella tua
intraprendenza fino alla fine, quando già qualcuno di Noi deponeva le armi, tu
facevi ristoranti in Tunisia o vi impiantavi una fabbrica di gelati. Cose impensabili
per chiunque.
Hai avuto la grande fortuna nella vita di
incontrare Uta, che con la sua intelligenza, con la sua classe e la sua serietà
teutonica è riuscita a seguirti ed a supportare le tue iniziative.
Un abbraccio grosso grosso ad entrambi,
insieme ai vostri straordinari ragazzi.
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