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martedì 5 marzo 2013

Pausa Caffè (Rubrica di Daniele Corrieri) Oggi: consiglio comunale, trasporti, suolo pubblico e viabilità



Si conferma che entro il 20 marzo si farà il Consiglio Comunale anche se i “Crastuni” degli amici miei mi dicono: la soddisfazione che verrà fatto entro il 20 marzo non ti sarà data, ma comunque verrà fatto a marzo. Basta cu facimu però . . .  rispondo io!
Nel frattempo arriva una convocazione urgente  da parte del Presidente Adolfo Sabatini. Un solo ordine del giorno: Rendiconto 2010. Quindi quello fatto su raccolta firme della minoranza salta oppure l’ordine del giorno “Trasporti” che voleva la minoranza non sarà discusso il 10 marzo? Speriamo che si facciano rispettare! E pensare che il Sindaco tre giorni fà diceva che non vi era necessità di consigli Comunali e adesso se ne trova uno urgente e uno su richiesta della Minoranza.!
In riferimento all’ultimo comunicato della Compagnia delle Isole siamo in attesa che la Commissione Trasporti dia una replica essendo che la stessa insieme a soggetti della maggioranza (addirittura presero un abbaglio che volevano convocare il Consiglio Comunale) hanno avuto spesso da dire. Siamo curiosi di sapere chi ha ragione e chi ha torto. Oppure da oggi non fiaterà più nessuno? Sono quasi certo che accadrà e non stò a spiegare i motivi!
Sembra che per quello che concerne la parte del suolo pubblico che il costo non varierà come di fatto confermato in una recente  intervista dal Sindaco; nello stesso tempo stanno rivedendo il regolamento del suolo pubblico per togliere delle problematiche non indifferenti a eventuali commercianti a rischio blocco concessione da parte del vicino .
Il problema? Che ne discutono al comune senza coinvolgere le attività commerciali. Attività che, in un coinvolgimento precedente, facevano notare che a Taormina si pagano € 86 € mq – 94€  mq Cefalù – 150 € mq Lipari. Inoltre i commercianti di Cefalù, nel periodo invernale, non versano giustamente 4 mensilità. C’è da dire che i commercianti di Lipari, oltre ai 150 €, devono anche pagare i coefficienti moltiplicatori su base zona periferica o centrale, poi ulteriori costi su base attività se è bar, ristorante o altro, ultimo coefficiente paghi ulteriore somme se sei o con struttura fissa o con ombrelloni. Sostanzialmente una mazzata e pronti a CHIUDERE, confermato dal fatto che stanno arrivando decine di disdette e ridimensionamento da parte di commercianti riferite al suolo pubblico. Sostanzialmente chi ha una struttura fissa ha una bella supposta comunale lasciata in eredità dall’amministrazione e Giunta Mariano Bruno.
Purtroppo non si parla ancora di viabilità, salvo aver progettato zona porto che: i Taxi vanno fuori ed entrano i Pollicino della Ditta Urso e i Pulmini Hotel, purtroppo non sanno che questo progetto non passa perché sarà una battaglia non da poco e su questo ho assicurazioni, purtroppo non da parte dei taxi ma da altri soggetti.
Per ultima notizia mi dicono fonti ben informate che qualcuno del PD locale stia pensando di sostituire la Berzioli, purtroppo con l’intoppo che la Masin dovrebbe essere dimissionaria e che la Dott.ssa Carnevale non accetterebbe cariche servirebbe una Donna. Un consiglio: comprate un mazzo di carte da scopa e mettete la Donna di Spade.
Saluti da Milano
D. Corrieri

Pavone informa "in corso controllo a campione su coloro che hanno usufruito dei benefici della L. 104/92 per l’a.s. 2012/13 "

Riceviamo da Bartolo Pavone e pubblichiamo:
Questo ufficio, in ottemperanza alla circolare della Direzione Generale Regionale, prot. n. 2375 del 01/02/2013, sentite le Organizzazioni sindacali di categoria, sta procedendo ad effettuare un controllo a campione su coloro che hanno usufruito dei benefici della L. 104/92 per l’a.s. 2012/13, nell’ambito delle seguenti procedure: Graduatorie ad Esaurimento personale docente – Graduatorie Permanenti personale ATA – Mobilità personale docente, educativo ed ATA – Utilizzazioni e Assegnazioni Provvisorie personale docente, educativo ed ATA.
Il controllo a campione avverrà sul 30% dei beneficiari delle varie procedure distinguendo tra coloro che hanno usufruito dell’art.21 e coloro che hanno usufruito dell’art.33 della legge 104/92. I destinatari dei controlli saranno individuati attraverso apposito sorteggio.
F.to Il Dirigente
Emilio

Preziosi reperti provenienti dal "Bernabò Brea" saranno esposti al Getty Museum di Los Angeles


Il Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea di Lipari, come altri musei siciliani, presta al Getty Museum di Los Angeles alcuni prestigiosi reperti che saranno esposti in un importante mostra organizzata dal Getty Museum in collaborazione con l’Assessorato Beni Culturali della Regione Sicilia dal titolo  “Sicily. Art and invention between Greece and Rome”.
L’esposizione avrà luogo dal 3 aprile al 19 agosto, ma già dal 5 marzo i reperti del museo di Lipari verranno imballati per il lungo viaggio oltre oceano.
Meravigliosi manufatti trovati nella necropoli greca e romana di Contrada Diana a Lipari che facevano parte dei corredi delle tombe o nel caso dei crateri, contenevano le ceneri dei defunti.
Uno dei pezzi del Museo più noti nel mondo, è Il Cratere a calice a figure rosse (nella foto) datato alla fine del IV sec. a.C.  Sul lato principale è raffigurato Dioniso mentre, su di un palcoscenico ligneo, assiste all’esibizione di una ballerina acrobata ed alla recita di due attori comici mentre da due finestre in alto appaiono i volti di altri due attori comici con maschere femminili.
Il vaso è stato sottoposto in questi mesi ad un accurato restauro per meglio garantire la sua conservazione.
I crateri a figure rosse con scene dedicate alla personalità della divinità Dioniso insieme all’usanza di deporre nei corredi modellini di maschere in terracotta di personaggi della commedia e della tragedia, rappresentano un patrimonio esclusivo di Lipari. Insieme infatti, partiranno, sempre con l’aiuto dello scirocco, anche cinque modellini di maschere teatrali fra cui Hades e Herakles e la maschera ritratto del grande commediografo Menandro.
Parte anche un ‘altro cratere a figure rosse del Pittore di Hecate (fine IV sec. a.C.). Sul lato principale è raffigurata una scena tratta dalla perduta tragedia “Alcmena” di Euripide La protagonista è raffigurata al centro sulla pira eretta da Anfitrione deciso a punire la supposta fedifraga. 
Infine, lo specchio in bronzo (fine IV sec. a.C.) con il manico figurato a rilievo su cui è modellato Eracle in lotta con l’Amazzone.

Il Movimento 5stelle di Lipari propone all'amministrazione comunale una serie di "strategie per lo sviluppo sostenibile"


Al   Sindaco del Comune di Lipari
Al  Presidente del Consiglio                                                             
 Lipari, 04/03/2013
OGGETTO:  STRATEGIE DI SVILUPPO SOSTENIBILE

PREMESSA

La nuova Direttiva Quadro 2008/98/CE, approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio il 19 novembre 2008, prevede che la crescita dei rifiuti (scarti da consumi e produzione) debba disallinearsi dalla crescita economica in modo da garantire uno sviluppo funzionale sia alla successiva gestione dei rifiuti che all’uso delle risorse, soprattutto non rinnovabili ed introduce ex novo la nozione di “riutilizzo”.
Le disposizioni della direttiva comunitaria, in conformità agli indirizzi della strategia tematica per la prevenzione ed il riciclo, individuano le azioni che gli Stati membri dovranno attivare per far sì che l’Unione europea diventi una “società del riciclaggio”.
La nuova direttiva enuncia principi in parte già reperibili all’interno del D.Lgs. 152/06 e s.m., oltre a indicare i seguenti obiettivi:
 > entro il 2014 definizione da parte della Commissione di obiettivi di prevenzione;
> entro il 2015 avvio almeno della raccolta differenziata di carta, metalli, plastica e vetro;
> entro il 2020 riutilizzo e riciclaggio, per tali frazioni, aumentato almeno fino al 50% in termini di peso;
> entro il 2020 riutilizzo e riciclaggio di rifiuti non pericolosi originati dalle costruzioni e demolizioni aumentato almeno fino al 70% in termini di peso.
Pertanto, adottare misure di prevenzione non deve essere solo un principio dettato dai programmi europei, ma è una opportunità economica ed ambientale. Misure di prevenzione possono essere applicate a tutte le fasi del ciclo di vita d’un bene, a partire dalla fase di progettazione e produzione, di marketing, di distribuzione, vendita e impiego fino alla sua dismissione a fine vita. Riutilizzare il prodotto più volte, ovvero allungarne la vita utile evitandone la dismissione anzitempo, è una misura di prevenzione.
La Regione Siciliana affronta l'argomento nel luglio 2012 nel  “Programma per la prevenzione della produzione dei rifiuti in Sicilia”, una sorta di “Linee Guida”nel quale sono elencate le modalità e gli strumenti attraverso cui operare per ridurre la produzione dei rifiuti.
I diversi livelli in cui è possibile intervenire (es. imprese, pubbliche amministrazioni, consumatori, ..etc.) determinano una molteplicità di politiche e azioni che è possibile attivare da parte dei vari soggetti interessati, ci interessa in questa sede sottolinearne un paio che ci sembrano fattibili ed utili per avviare questo difficile processo di conversione.
Noi riteniamo che in quest'ottica di interesse comune ed impegno personale, che verrà evidentemente  richiesto in misura sempre maggiore dal legislatore da ora in avanti, è necessario cominciare ad attivare iniziative volte a perseguire gli obbiettivi suesposti, che, lo ricordiamo, per poter essere efficacemente raggiunti richiedono necessariamente la partecipazione attiva dei cittadini e la modifica radicale di molte delle abitudini di vita della comunità, e ciò non è possibile senza una convinzione in tal senso dell'azione politica.
Una prima utile e facilmente realizzabile iniziativa sarebbe quella di far sposare alla nostra pubblica amministrazione la filosofia“Green Public Procurement” (GPP- Acquisti Pubblici Verdi),  che si basa su strumenti di politica ambientale volontari atti a favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale ed ottenuti da materiale riciclato o riutilizzato.
Sulla base della normativa vigente e delle esperienze condotte, le azioni possibili e più semplici per il raggiungimento degli obiettivi prefissati sono:
 - acquisto di carta in fibra riciclata; utilizzo di stampanti e fax con cartucce ricaricabili e prodotte con materiale rifabbricato; scansione ed invio documenti tramite PEC per limitare il consumo di carta; macchinette distributrici di caffè e di altre bevande calde che prevedono una funzione per l’esclusione della fornitura del bicchiere; installazione di apparecchi che erogano acqua di rubinetto trattata; divieto dell'uso dei sacchetti di plastica
Acquistare verde significa quindi acquistare un bene/servizio tenendo conto degli impatti ambientali che questo può avere nel corso del suo ciclo di vita dall’estrazione della materia prima, allo smaltimento del rifiuto (ovvero "dalla Culla alla Tomba"). Esso è uno dei principali strumenti adottati per mettere in atto strategie di sviluppo sostenibile.
Risulta ormai evidente che non è più sufficiente pensare solo allo “smaltimento” dei rifiuti, ma viceversa pensare allo smaltimento di un prodotto già dalla sua progettazione, prevedendo incentivi per le aziende eco-sostenibili e tassando maggiormente quelle che utilizzano imballi non rinnovabili.
Dunque la soluzione al problema rifiuti passa attraverso un processo molto complesso che interviene in vari ambiti della vita di una comunità, ed i Comuni, per la parte di loro competenza, hanno l'onere di farsi interpreti di questo cambiamento.
Un' altra iniziativa legata al tema rifiuti, ma al contempo un interessante strumento aggregativo e di sostegno sociale, di cui ci si potrebbe fare promotori sarebbe puntare sulla realizzazione di un “Centro del Riuso”.
I centri del riuso perseguono le seguenti finalità:
-       contrastare e superare la cultura dello spreco delle risorse e dello “usa e getta”;
-       promuovere la diffusione di una cultura del riuso dei beni basata su principi di tutela ambientale e di solidarietà sociale;
-       promuovere il reimpiego ed il riutilizzo dei beni usati ancora riutilizzabili e non inseriti nel circuito della raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati, prolungandone il ciclo di vita oltre le necessità del primo  utilizzatore per ridurre la quantità di rifiuti da avviare a trattamento/smaltimento;
-       realizzare una struttura di supporto a fasce sensibili di utenti, consentendo una possibilità di acquisizione, a titolo gratuito, di beni di consumo usati ancora funzionanti ed in condizioni di essere efficacemente utilizzati per gli usi, gli scopi e le finalità originarie dei beni stessi.
-       Svolgere la funzione di aggregazione e condivisione sociale
Quando un detentore decide di disfarsi di un bene che non soddisfa più le sue esigenze, non è detto che questo non possa più soddisfare le esigenze di un altro.
Un bene che non ha concluso il suo ciclo funzionale di vita può entrare in reti di scambio di oggetti usati quali ad esempio mercatini, le reti di solidarietà (es. baratto) ed appunto i Centri del Riuso, che rappresentano uno strumento finalizzato ad intercettare beni dismessibili, non ancora dismessi, quindi che possono prolungare il proprio ciclo di vita se utilizzati da altri.
Considerato inoltre il grave periodo di crisi finanziaria e occupazionale che il nostro territorio sta vivendo, un centro del riuso potrebbe fornire sostegno alle fasce più deboli della popolazione, basti solo pensare agli indumenti ed ai giocattoli per i bambini che spesso rappresentano un forte costo per le famiglie e che in genere vengono usati per brevissimo tempo.
In un Centro del Riuso in genere sono accettati i beni di consumo ancora in buono stato di conservazione, anche da un punto di vista igienico e funzionanti, che possono essere efficacemente ri-utilizzati per gli usi, gli scopi e le finalità originarie.
A titolo esemplificativo e non esaustivo si elencano alcuni beni: piatti, posate e suppellettili; oggettistica; giocattoli; libri; indumenti; mobili; divani; lampadari (privati della fonte luminosa); reti e materassi; biciclette; passeggini e carrozzine; macchine fotografiche; elettrodomestici di piccola taglia (es. ferri da stiro, forni a microonde, apparecchi per cuocere, ventilatori, apparecchi elettrici di riscaldamento, aspirapolvere, tostapane, macchine per cucire, frullatori, macinacaffè, friggitrici, apparecchi radio, video registratori, apparecchi televisivi, telefoni, fax, cellulari, personal computer, stampanti ed altre periferiche, piccole apparecchiature informatiche, .. etc.).
Attualmente i comuni che con grande lungimiranza hanno iniziato politiche “Rifiuti Zero” diversi anni fa, oggi ottengono dai rifiuti lavoro, torba bio-ecologica prodotta dal compost, riduzione della bolletta dei cittadini, diminuzione delle spese relative allo smaltimento dei rifiuti, un netto aumento del gradimento della pubblica amministrazione da parte dei cittadini.
Per attivare questo tipo di attività è necessario individuare una struttura adatta all'immagazzinamento e alla catalogazione delle merci, nonché possibilmente un vano dedicato alle riparazioni.  Senza dubbio nell'attivare queste iniziative o altre attinenti il Comune può e deve servirsi della collaborazione delle associazioni locali, un centro del Riuso può infatti essere utilizzato per scopi sociali, didattici, per laboratori creativi.
Qualora si verificassero le condizioni per portare avanti questa iniziativa, il gruppo del Movimento 5 Stelle di Lipari dichiara fin da adesso di essere disponibile a fornire la propria collaborazione in forma gratuita per:
-        gestione e apertura del centro del RiUso in giorni e orari da concordare
-        creazione di un archivio digitale delle immagini degli oggetti disponibili
-   creazione e gestione di un portale e/o di una pagina facebook dai quali l'utente possa consultare direttamente online gli oggetti disponibili.
In attesa di un Vs. riscontro in merito, si porgono distinti saluti.
 Movimento 5 Stelle Lipari

Scirocco in aumento. I mezzi veloci a Lipari approdano a Punta Scaliddi ma..

Sta aumentando di intensità lo scirocco e, come sempre accade, i mezzi veloci sono costretti ad approdare a Punta Scaliddi. Al momento le corse, ad eccezione di qualcuna, diretta nelle isole minori, sono regolari.
I collegamenti, se dovessero essere confermate le previsioni, potrebbero cominciare ad avere già qualche difficoltà nel pomeriggio.
Sempre, stando alle previsioni, quella di domani si preannuncia come una giornata no nei collegamenti da e per le Eolie.

D'Alia (UDC): "Non voteremo mai un testo burla sulle province"

"Non voteremo mai un testo burla sulle province. Noi siamo per la soppressione con contestuale trasferimento delle funzioni a comuni e Regione. Siamo per la fusione dei piccoli comuni al di sotto dei 10.000 abitanti e per l'obbligo della unione dei comuni per quelli al di sotto dei 50.000 abitanti. Pensare di cambiare il nome alle province chiamandole unione dei comuni, prevedendone, inoltre, l'ampliamento del numero con una delibera di giunta mi sembra obiettivamente una burla che rischia di bruciare i pochi risparmi di spesa". Lo afferma Gianpiero D'Alia, segretario regionale siciliano dell'Udc a proposito dell'ipotesi di riforma delle province  avanzata dal presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. "Siamo, inoltre, contrari al reddito di cittadinanza perchè vogliamo un serio ed efficace piano di lotta alla povertà e di sostegno alle famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese", prosegue il segretario centrista che aggiunge: "Qui per noi sta il confine tra populismo e buon governo. Ne parleranno oggi i nostri deputati in gruppo all'Ars e decideremo il da farsi sabato prossimo al nostro comitato regionale".

Ristorante Filippino- Welcome 2013 (foto 2° gruppo)


Si è tenuta sabato scorso la serata evento per celebrare l'inizio della nuova stagione del Ristorante Filippino a Lipari. Antonio Jr Bernardi e lo chef Filippo Bernardi hanno aperto al pubblico le porte dello storico locale di Piazza Mazzini per una serata di musica e degustazioni all'insegna della condivisione e del gusto autentico delle Isole Eolie. E' stata una serata piacevole, perfettamente riuscita, l'occasione per ufficializzare, insieme ad amici e concittadini, l'importante passaggio di consegna nella gestione dello storico locale.

....E la tradizione continua...all'insegna della genuinità e del buon gusto
La serata-evento nelle foto di Gaetano Di Giovanni

Il P.M. Massara ha chiesto la condanna delle sette persone coinvolte nell’inchiesta sull'opificio realizzato in contrada Valle a Lipari

(da gazzettadelsud.it) Il Pubblico ministero Francesco Massara ha chiesto la condanna delle sette persone coinvolte nell’inchiesta sull'opificio realizzato nell'area artigianale di Lipari, situata in contrada Valle, già sequestrata in primo aprile 2010 dalla Guardia di Finanza di Milazzo. La sentenza di primo grado è attesa per il prossimo 11 marzo e sarà pronunciata dai giudici del Tribunale di Barcellona P.G. al termine delle arringhe del collegio di difesa degli imputati. Chiesta la condanna a due anni e sei mesi per il dirigente pro tempo dell'ufficio tecnico del Comune di Lipari, Biagio De Vita; 6 mesi di reclusione e 4 mila euro di multa per Aldo Martello; 4 mesi di reclusione e 4 mila euro di multa ciascuno è stata la richiesta per Salvatore Spartà ( tutti residenti a Lipari) e Massimo Crocco , residente a Catania, assieme a De Vita, pubblici funzionari del maggiore dei comuni eoliani. La richiesta di condanna maggiore, a 3 anni e 10 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di di 10 mila euro è stata per Salvatore Coppolina ; 2 anni di reclusione e 10 mila euro di multa per Emanuele Carnevale , entrambi di Lipari mentre 1 anno e 4 mila euro di multa è stata la pena chiesta per Francesco La Spada di Messina. I reati per i quali devono rispondere i 7 imputati, quattro dipendenti comunali e tre privati tra tecniici e committenti sono quelli di abuso d'ufficio, falso, lottizzazione abusiva e violazione della normativa edilizia. La vicenda giudiziaria confluita nel processo scaturisce dalle indagini della Gdf di Milazzo coordinate dal sostituto procuratore Francesco Massara. L'attività dei finanzieri, coordinata dal capitano Danilo Persano , svolta anche con l'ausilio di tecnici del settore , avrebbe messo in evidenza numerosi illeciti.
L'area artigianale estesa per circa 3 mila metri quadri e sottoposta a sequestro per intero era stata assegnata all'imprenditore Salvatore Coppolina, ancor prima che fosse pubblicato il relativo bando di assegnazione. Quella zona infatti secondo gli inquirenti era stata inserita nei Pip ( Piani per gli insediamenti produttivi) ma tre mesi prima del bando, giugno 2004, e su richiesta dell'imprenditore sarebbe stata autorizzata la realizzazione di quella che fu definita " baracca di cantiere" ma che nel concreto sarebbe invece una falegnameria . In tale contesto- sempre secondo la pubblica accusa- a favore dello steso imprenditore, a cura dei funzionari e dirigenti comunali indagati , sarebbero state rilasciate autorizzazioni e concessioni edilizie in violazione alle vigenti normative ed in difformità ai vincoli a tutela del territorio ( a rischio dissesto idrogeologico) dalla Regione, dal Genio Civile, ed dalla Soprintendenza.(l.o.)

(NOTA DEL DIRETTORE DI EOLIENEWS)  Ricordiamo che, in precedenza, la Corte di cassazione ha rigettato il ricorso che la procura della Repubblica di Barcellona aveva presentato contro il dissequestro della falegnameria. Dissequestro autorizzato  dal Tribunale della libertà di Messina. Il Tribunale, dopo un anno e mezzo di fermo dell'impresa,  ha stabilito la non sussistenza del "reato di lottizzazione abusiva dal momento che l'attività edificatoria non violava le prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti". 

La falegnameria Coppolina, nei tempi immediatamente precedenti al sequestro, dava lavoro a ben dieci dipendenti

Dalla giunta regionale siciliana via libera all'abolizione delle Province e al reddito di cittadinanza voluto dai "grillini"

Non solo l'abolizione delle Province, ma anche un reddito di solidarietà pari a mille euro ai nuclei abitativi che si avvicina molto al reddito di cittadinanza. Temi che stanno a cuore ai 5 stelle e che il governatore, Rosario Crocetta, ha deciso di portare avanti con forza, nel segno di quel “modello Sicilia” che piace a Beppe Grillo e che può fare da assist a Pierluigi Bersani nella complicata partita della formazione del nuovo governo a Roma.  
Dopo l'intesa raggiunta nel vertice di maggioranza riunito nel pomeriggio, in serata la giunta Crocetta ha approvato il disegno di legge che abolisce le nove Province regionali, sostituendole con liberi consorzi tra comuni, come prevede lo statuto speciale. Il testo arriverà oggi in commissione Affari istituzionali dell'Assemblea, convocata con all'ordine del giorno proprio la riforma degli enti. Il governo ha deciso inoltre l'emissione di “Trinacria bond” per coprire almeno una parte del debito che ha con le imprese, che nei confronti della pubblica amministrazione vantano 6 miliardi di crediti, 2 mld con la Regione (compreso il sistema sanitario). Inoltre, il governo con un apposito ddl intende attuare l'art.37 dello statuto, in base al quale le imprese con sede legale fuori dall'isola ma con stabilimenti in Sicilia devono versare le imposte alle casse regionali.   
A favore dell'abolizione delle Province si erano già espressi i deputati 5 stelle che avevano anche depositato un apposito ddl in commissione. Una parte dei risparmi sarebbe utilizzata per finanziare il reddito minimo di solidarietà, per una spesa di circa 130 milioni di euro, 12 milioni derivanti dal taglio del costo delle indennità per presidenti, assessori e consiglieri. Crocetta spiega che i dipendenti delle Province saranno assorbiti dai comuni e dalla Regione e che spariranno gli Istituti autonomi case popolari.  
Il confronto adesso si sposta su altri tavoli. Domani i vari gruppi parlamentari, di maggioranza e opposizione, si riuniranno per discutere della riforma. Se la maggioranza dovesse confermare all'Ars la linea emersa dal vertice col governatore, la strada allora sarà in discesa. Mettendo in conto i voti favorevoli dei 5 stelle, i numeri in aula sono dalla parte del governatore. Ma bisognerà comunque fare i conti con gli altri gruppi d'opposizione. Il Pdl infatti è contrario alla soppressione delle Province e vuol andare al voto a maggio, alla scadenza degli organi elettivi. Il nodo a questo punto sta nei tempi. La riforma deve essere approvata entro fine mese, comunque prima dell'inizio dei comizi elettorali (il 27 marzo). Se non ci saranno le condizioni è probabile che si lavori a un testo per il rinvio delle elezioni e la nomina di commissari. Un punto sul quale, però i 5 stelle, nei giorni scorsi, hanno detto di non essere d'accordo. Vogliono l'immediata abolizione. Il capogruppo del Pd all'Ars, Baldo Gucciardi, parla di "momento importante, perché si supera la vecchia concezione della pubblica amministrazione e si va verso una riforma per l'abbattimento di sprechi ed enti inutili". Soddisfatto anche il segretario regionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, "ora aspettiamo di vedere ed esaminare il testo che il governo sottoporrà ai gruppi parlamentari".

Pesce Spada (Xiphias Gladius) vietata la pesca sino al 31 Marzo

COMUNICATO
Si informano le Associazioni di categoria, le Società Cooperative Armatrici della Pesca Professionale e le Associazioni di Pesca Sportiva, unitamente a tutti i privati cittadini che sono stati autorizzati, previo apposita richiesta e rilascio di Nulla Osta, alla pesca ricreativa di esemplari di Pesce Spada (Xiphias Gladius) che, con Decreto n°422 e Circolare n°423 del 28 Febbraio 2013, la Superiore Direzione Generale della Pesca, ha adottato la misura restrittiva di fermo della pesca della specie succitata, dal 01 Marzo 2013 al 31 Marzo 2013, unitamente al periodo canònico che va dal 01 Ottobre al 30 Novembre di ogni anno, giusto punto 5 della Raccomandazione ICCAT 11-03.
Nei periodi sopra specificati sarà quindi proibito “pescare, (catture “bersaglio” e/o “accessorie”), detenere a bordo, trasbordare e sbarcare esemplari di Pesce Spada…”.
Il personale militare dipendente effettuerà visite ispettive, a terra ed in mare, al fine di accertare il rispetto del periodo di fermo imposto dal Superiore Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – Direzione Generale della Pesca Marittima.
La presente comunicazione è divulgata nell’ambito dell’attività d’informazione e prevenzione delle infrazioni amministrative e degli illeciti in materia di Pesca Marittima, controllo della commercializzazione, ma ancor più del rispetto dei periodi di tutela degli Stock Ittici in sofferenza, che rappresenta precipuo Servizio d’Istituto del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.
IL COMANDANTE
                      T.V.(CP) Cosimo BONACCORSO

Auguri a..Enrico, Carmelo e Serena

Gli auguri di buon compleanno oggi sono per Enrico Biviano, Carmelo Riganò e Serena Corrado
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. 
Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno

Foto di "qualche" Carnevale fa (di Massimiliano Errico)



Lopes chiede delucidazioni sull'applicabilità della TARSU-TIA

AL SIG. SINDACO 
DEL COMUNE DI LIPARI
AL DIRIGENTE DEL IV SETTORE
UFFICIO TRIBUTI
COMUNE DI LIPARI

OGGETTO : RICHIESTA DI DELUCIDAZIONI SULL’APPLICABILITA’ DELLA TASSA IN MATERIA DI TARSU – TIA O COMUNQUE SI CHIAMERA’ .

E’ palese a tutti che i cittadini italiani stanno attraversando il periodo più nero dal 1947.
La disoccupazione giovanile e non e la pressione fiscale hanno raggiunto limiti inimmaginabili .
Non c’è giorno che non spunti una nuova tassazione o un aumento del costo dei servizi a cui si è chiamati a far fronte.
I risultati elettorali fanno già rimpiangere il governo Monti . Gli ex amici (PD) e gli odiati nemici (PDL) in campagna elettorale hanno dipinto Monti come il Dracula delle tasse.
Adesso ci penseranno loro, grillo permettendo, a risanare le finanze dello Stato.
Nel frattempo , ci troviamo in mezzo al guado e la riva ci appare sempre più lontana , mentre i caimani si leccano le labbra in vista del lauto pranzo che si approntano a consumare .
In questa spasmodica lotta di tutti contro tutti , fottendosene dell’Italia che affonda, la classe politica si dimena scompostamente per non farsi addentare dal caimano di turno , mentre il cittadino assiste impotente solo e succube degli eventi .
In questa scenografia che sa di inferno dantesco , ho pensato che sia utile portare all’attenzione del Sindaco e dei cittadini il farraginoso meccanismo legislativo attinente le modalità per il pagamento della Tarsu o Tia o comunque si chiamerà , inerente la tassa relativa ai rifiuti solidi urbani .
Lo scopo della presente nota è quello di alleggerire la tassazione se erroneamente applicata, o di sopprimerla se ,oggettivamente , non dovuta .
La tassa per lo smaltimento dei rifiuti ha una storia legislativa lunga che non ha senso ripercorrere .
Quello che, invece, ritengo interessante richiamare è lo spirito del Decreto Ronchi (D.Lgs. 05/02/97 n. 22 ) che costituisce la legge quadro di riferimento : Il principio ispiratore del Decreto è la salvaguardia ambientale attuata mediante la minimizzazione della produzione dei rifiuti ed il recupero di quelli che possono essere nuovamente immessi in cicli secondari . 
Ci dispiace annotare che nel nostro Comune di tutto si può parlare tranne che del rispetto del principio ispiratore della Legge.
Ma la tassa occorre pagarla lo stesso. 
Ci si domanda : Ma occorre pagarla sempre e comunque ?
Il regolamento comunale è sufficientemente chiaro ed esaustivo ?
Io , a seguito di esperienza personale a tutt’oggi non definita, mi permetto di sostenere che sussistono dei passaggi non meglio evidenziati .
E’ per questo che mi permetto di esprimere una personale interpretazione che intendo mettere a confronto con quella fino ad oggi adottata dall’Amministrazione. 
PAGAMENTO DEL TRIBUTO SI-NO E QUANDO :
Affronterò l’argomento in due tempi , partendo dalla legge e , successivamente, passando al regolamento comunale per l’applicazione della T.S.R.S.U. .
A) LA LEGGE :
L’art. 62 ,secondo comma, del D. Legs. N.507/93, prevede esplicitamente i casi di esclusione dal pagamento della tassa per la sussistenza di condizioni obbiettive che impediscono la presunzione di rifiuti. I casi sono :
a) La natura delle superfici ( ad esempio , luoghi impraticabili oppure in abbandono,soggetti a manutenzione o,ancora, stabilmente muniti di attrezzature che impediscono la produzione di rifiuti );
b) Il particolare uso delle superfici ( ad esempio, locali con presenza sporadica dell’uomo);
c) L’obbiettiva condizione di non utilizzabilità immediata (ad esempio,superfici di cui si dimostri il permanente stato di non utilizzo ).
Da quanto sopra emerge, senza ombra di dubbio e con l’ausilio delle numerose sentenze di condivisione della Suprema Corte , che il presupposto legale di esonero dal tributo sussiste solo quando l’immobile versi in “obbiettive condizioni di non utilizzabilità “, le quali devono essere non solo denunciate dal contribuente , ma debitamente documentate .
A tali conclusioni è giunta , con recente sentenza n.61 del 29/04/2005 , la Commissione Tributaria Regionale Lazio , la quale ha dichiarato che: “.
La Circolare n. 95/E considera, infine, come esempi di superfici non utilizzabili, i locali destinati a civile abitazione privi di mobili e suppellettili , non allacciati ai servizi di rete o di cui si dia la prova della effettiva inutilizzabilità .
Le predette circostanze devono essere indicate nella denuncia originaria o di variazione e debitamente riscontrate in base ad elementi obiettivi rilevabili direttamente o per mezzo di idonea documentazione .
Concludendo , appare più corretto escludere dal calcolo della superficie tassabile (è bene ricordare che trattasi di superficie netta abitabile –priva ,cioè, dei muri che incidono tra il 25 ed il 30 % del totale ) quei locali il cui uso , rapportato all’attività che si svolge negli stessi, risulti del tutto saltuario ed occasionale e, dove, comunque, la presenza dell’uomo è limitata, temporalmente,a sporadiche occasioni e, funzionalmente , ad accessi non collegati in modo necessario e costante all’attività primaria .
Ne consegue che , ai fini di una chiara definizione di non tassabilità , fanno parte , a nostro giudizio ,i locali con le caratteristiche di cui alla sovrastante circolare n. 95/E e le abitazioni date in locazione ma momentaneamente sfitte , fermo restando il principio della denuncia da parte del contribuente e la relativa documentazione .
B) Regolamento comunale per l’applicazione della T.S.R.S.U. .
(Approvato con delibera del consiglio comunale n.118 del 22/12/97)
Esaminando il regolamento mi sono soffermato su alcuni articoli specifici , l’art. 4 , l’art. 5, l’art. 6 , l’art. 8 e l’art. 11.
L’art. 4 impone che la tassa è dovuta quando un locale (occupato o detenuto) è adibito a qualsiasi uso. Cioè venga usato e , per ciò stesso, produce rifiuti.

Il termine usato , quindi, chiarisce il motivo della tassa ; è come dire “l’assicurazione della macchina si paga solo se si usa” . Diverso è dire : “il bollo sulla macchina si paga anche quando la si detiene e non si usa. Quindi è cosa ben diversa dire usare da occupare o detenere.
In gergo matematico si potrebbe dire : occupare o detenere un immobile è condizione necessaria ma non sufficiente a produrre rifiuti.
L’art. 5 dice che la tassa è dovuta da coloro ………………………………..che usano in comune i locali……………………….
L’art. 6 è ancora più chiaro , perché stabilisce un principio temporale quando parla di inizio e cessazione dell’occupazione o detenzione.
Al terzo comma stabilisce che :La cessazione , nel corso dell’anno, dell’occupazione o detenzione dei locali da diritto all’abbuono della tassa a decorrere ecc………………………
Il quarto comma addirittura sancisce il principio che in mancanza di presentazione della denuncia nel corso dell’anno di cessazione , la tassa non è dovuta per le annualità successive se l’utente dimostra di non aver continuato l’occupazione o la detenzione dei locali……………………..
In entrambi i commi figurano insieme le diciture “ Occupare o detenere “ che, pur esprimendo due concetti simili, si vogliono arbitrariamente assimilare ad un unico concetto impositivo .
Questa forzatura mette in crisi l’art. 5 ,che formalizza il concetto per cui la tassa è dovuta all’uso e , quindi, alla occupazione e non alla detenzione del bene. 
Caso che si concretizza nei locali dati in affitto ,dove occupare e detenere si completano,ma differiscono quando si detiene un bene che non si occupa .
Questo significa che solo la presenza fisica di persone e , quindi, l’uso conseguente dell’immobile determina il pagamento della tassa per sopravvenuta formazione di rifiuti.
L’art. 8, al secondo comma, stabilisce che la tassa è determinata in funzione delle quantità e qualità media di rifiuti producibili nei locali a seconda dell’uso o della destinazione. 
L’art. 11 è lapidario ,dice che :Non sono soggetti alla tassa i locali o le aree che non possono produrre rifiuti per la loro natura……………………….o perché risultano in obbiettive condizioni di non utilizzabilità nel corso dell’anno …………………
Ed aggiunge , a scanso di equivoci , al comma b) quali sono i locali :
a) Unità immobiliari prive di mobili e/o suppellettili e/o di utenze (acqua-luce-gas ). In chiaro : non sono soggette alla tassa le unità quando sono prive di mobili oppure di suppellettili,oppure di utenze quali acqua – luc e gas
Ma perché tutto questo , perché le unità in simili condizioni non sono abitabili e quindi non possono essere usati . Ecco perché l’uso è l’elemento guida alla tassa e non i mobili o le suppellettili.
Non mi dilungo in ulteriori commenti ritenendo più che sufficiente l’esposizione su menzionata.
In estrema sintesi tutto ciò che ho esposto , l’ho fatto per instaurare un confronto sulle modalità di applicazione della tassa secondo le mie valutazioni e quelle fino ad oggi sostenute ed applicate dall’Amministrazione .
La stessa cosa la rivolgo ai lettori e, particolarmente , agli avvocati ed ai commercialisti , anch’essi in prima fila nell’interpretazione ed applicazione della tassa , affinché contribuiscano a far conoscere il loro pensiero di contribuenti e di tecnici .
Un confronto aperto renderà possibile una più esaustiva comprensione e più corretta interpretazione.
In attesa di un cordiale riscontro , con o senza condivisione, da parte del Sig. Sindaco, degli Uffici Comunali preposti e dei cittadini che desiderano far conoscere la propria opinione , porgo riverenti ossequi.

Lipari,li 04/03/201 
Felice Lopes

Bonanni (Cisl): " Giusto abolire province ma attenti a lavoro "

(ASCA) - Roma, 4 mar - ''La decisione della Regione Sicilia di sopprimere le province, con la contestuale previsione dei consorzi di comuni, e' certamente una svolta positiva, a condizione naturalmente che questa necessaria riorganizzazione valorizzi le competenze e le professionalita' dei tanti lavoratori che svolgono una funzione di servizio per la comunita'''. Lo sottolinea in una dichiarazione il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni.

''Da anni la Cisl sostiene che le province e tutte le societa' collegate devono essere soppresse, riducendo i costi abnormi e scandalosi della gestione di questi enti che gravano solo sulla collettivita'. Ma tutto deve avvenire nella massima trasparenza, senza penalizzare i lavoratori.

Sopprimere le province non deve significare cancellare i servizi per le imprese ed i cittadini. Non possiamo buttare il bambino e l'acqua sporca. Noi chiediamo - conclude Bonanni - che la riorganizzazione deve consentire un migliore utilizzo delle persone, attraverso una ricollocazione dei lavoratori che tenga conto dei bisogni delle imprese, del territorio e dei cittadini. Per questo la Cisl chiede subito l'apertura di un tavolo di confronto in Sicilia ed in tutte le regioni che intendono abolire le province''. 

lunedì 4 marzo 2013

Portualità. Legambiente Isole Eolie incontra il sindaco Giorgianni


Legambiente Circolo delle Isole Eolie 
Comunicato stampa del 4 marzo 2013

In seguito alla richiesta formulata dal Circolo Legambiente nella giornata odierna si è tenuto un incontro tra una delegazione degli iscritti, nelle persone del Presidente Giuseppe La Greca e dei soci Pietro Lo Cascio e Gianni Iacolino, ed il sindaco Marco Giorgianni.
In apertura dell’incontro è stata espressa al sindaco Giorgianni la solidarietà del circolo Legambiente delle Isole Eolie per i recenti atti vandalici ai danni dei mezzi della protezione civile del Comune di Lipari. Una azione da esecrare rivolta contro l’intera comunità eoliana perché la priva di mezzi ed attrezzature vitali per gli interventi della protezione civile.
Subito dopo il sindaco Giorgianni ci ha aggiornato sullo stato delle pratiche relative ai lavori di messa in sicurezza di Sottomonastero.
Il sindaco ha comunicato di aver quasi completato l’iter amministrativo presso il Genio civile oo.mm. di Palermo per l’utilizzo del Porto di Pignataro quale scalo alternativo nella previsione dei futuri lavori di messa in sicurezza.
Subito dopo ha illustrato la variante per la collocazione dei cinque cassoni già predisposti, due dei quali sono di fronte di porto di Marina corta, che saranno collocati in continuazione del Pontile a giorno degli aliscafi consentendo un prolungamento di complessive 200 metri ed  un riparo in sicurezza per la protezione dallo scirocco di buona parte della Baia di Marina Lunga.
Abbiamo espresso il nostro apprezzamento per i lavori che coincidono con quanto affermato da Legambiente Isole Eolie nel corso dell’ultimo anno.
Subito dopo si è passati a discutere della rimodulazione del progetto della Lipari Porti S.p.A. in linea con quanto da noi sostenuto sono state previste soltanto le opere di Porto Pignataro con esclusione famigerata “Calata di Bagnamare” e l’esclusione di qualsiasi volumetria che non sia strettamente attinente con i posti barca. Lo stesso dicasi per la portualità di Marina Corta.
Sia per l’una come per l’altra opera attenderemo la presentazione della nuova progettualità da parte della Lipari Porti per verificare tutte le modifiche discusse nel corso di un futuro confronto.

Il Presidente del Circolo
Dott. Giuseppe La Greca

Ristorante Filippino- Welcome 2013 (foto 1° gruppo)

Si è tenuta sabato scorso la serata evento per celebrare l'inizio della nuova stagione del Ristorante Filippino a Lipari. Antonio Jr Bernardi e lo chef Filippo Bernardi hanno aperto al pubblico le porte dello storico locale di Piazza Mazzini per una serata di musica e degustazioni all'insegna della condivisione e del gusto autentico delle Isole Eolie. E' stata una serata piacevole, perfettamente riuscita, l'occasione per ufficializzare, insieme ad amici e concittadini, l'importante passaggio di consegna nella gestione dello storico locale.
....E la tradizione continua...all'insegna della genuinità e del buon gusto
Alla serata evento dedicheremo tre spazi nel nostro sito grazie alle foto del fotografo Gaetano Di Giovanni

Pallavolo. Le eoliane "cadono" sul campo della seconda in classifica

 Nella trasferta di ieri mattina a Nizza di Sicilia, le ragazze dell'Hotel Cutimare hanno subito una netta sconfitta per 3 set a 0 contro la squadra dello Jonio Volley (seconda in classifica). 
Le padrone di casa hanno dimostrato un'ottima ricezione-difesa insieme ad un attacco mirato ai punti deboli delle eoliane; quest'ultime la settimana scorsa si sono allenate senza mister Biviano, bloccato anche ieri a casa per l'influenza. Non è stato facile gestire il gioco senza l'attento e scrupoloso sguardo di Biviano; le atlete hanno cercato di recuperare al terzo set portandosi sul 13 pari, ma l'ottima concentrazione delle avversarie ha prevalso! 
Il prossimo appuntamento è per domenica al Nicola Biviano, alle ore 15 contro l'Oasi Azzurra Villag. 

Pausa Caffè (di Daniele Corrieri). Turismo, programmazione ecc.


Caro Direttore, 
son contento che dopo sei mesi di mie battaglie con il suo giornale e Lipari.biz. a Lipari si inizi a parlare di paralisi e di crisi. Purtroppo parlarne adesso e sollecitare adesso serve a poco! Bisognava agire e moltiplicare la protesta (non lasciarmi solo) e sollecitare l’amministrazione sin da ottobre. Le Eolie non possono permettersi di non avere una programmazione stagionale, un piano trasporti inesistente, un piano di viabilità e parcheggi adeguati e tutto ciò che serve a una località turistica. La programmazione si fa tra fine settembre e dicembre!
Ora tutti parlano che si rischia di chiudere, che si rischia di non poter avere il suolo pubblico per i costi, che hotel non apriranno, che chi lavorerà nelle strutture turistiche lavorerà meno. . . ecc ecc. In breve una catastrofe che avevo annunciato, senza considerare cosa c’è da aspettarsi a fine settembre. Quanto riusciranno a non CHIUDERE ? Quanti troveranno lavoro? Quanto durerà la stagione turistica?
Le domande mi sorgono spontanee? Ma vi aspettavate che la pera vi cascasse dall’albero? Vi siete svegliati adesso? Aspettavate le conferme avute in Bit che siamo dei dilettanti allo sbaraglio? Aspettavate che altri scrivessero che alcuni hotel non aprono? Aspettavate che vi dicessero che da quest’anno il suolo pubblico costa 150 € a mq più gli extra?
Un piccolo consiglio: Stà arrivando Pasqua e di nostro siamo poco organizzati, fate si attraverso i media locali e blog di dire a tutta l’amministrazione di preparare qualcosa per la Pasqua ma soprattutto di tamponare attraverso delle iniziative per queste estate 2013, sempre sollecitateli a iniziare a programmare per il 2014 perché se non lo fate non avrete da lamentarvi.
Patto con Daniele Corrieri o patto per le Eolie?
Mi servirebbe che i Consiglieri che hanno convocato il Consiglio Comunale (ricordo al presidente A. Sabatini che deve essere fatto entro il 20 marzo), portassero in Consiglio Comunale proposte e che diano luce a questo articolo con i relativi punti all’ordine del giorno!
Saluti da Milano
D. Corrieri

INDAGINE SUGLI SPRECHI DELL’ARS? IN HOUSING ALLO START UP

Dopo dieci lunghi anni di silenzio – partiti, sindacati, gruppi parlamentari, giornali, radio, televisione, siti on line – hanno scoperto che l’Assemblea regionale siciliana spreca un mucchio di quattrini. Il call center, icona dello spreco, arroganza, faccia tosta al sommo livello – promosso e sopportato trasversalmente da partiti e burocrazia interna – è diventato la pietra dello scandalo.
In occasione del rinnovo dell’appalto, stavolta una gara con evidenza pubblica al contrario del passato, si è aperto un contenzioso procedurale, che ha fatto traballare il congegno di assegnazione dell’appalto. E si sono accorti che, al di là della regolarità delle procedure, il call center era una puttanata grande quanto una casa. Era stato giustificato, pensate un po’, dalla necessità di reperire velocemente le autorità ed i deputati in caso di bisogno, attraverso la celebre “batteria”, fruibile giorno e notte.
Naturalmente si usano parole felpate, come si conviene nei luoghi in cui si cammina sui tappeti rossi, per riferire questo ripensamento sull’opportunità di mantenere il servizio esterno di call center. “Si sta valutando l’ipotesi di ritornare al vecchio centralino interno”, composto da personale assunto allo scopo, quindi in housing, senza costi.
Il giocattolo è costato una carrettata di milioni. Perché ci hanno messo tanto tempo per ripensarci? La memoria viaggia alla passata legislatura, “quella dei risparmi” nelle esternazioni della Presidenza dell’Assemblea pro tempore. Gli annunci sulla stretta dei costi erano accolti come le lettere di san Paolo dall’informazione regionale. Ruffianate in grande stile. Non ci fossero stati i bilanci in rosso, sempre più in rosso con il passare degli anni, ci saremmo caduti anche noi nella spirale del consenso a buon mercato.
Ma prendersela con le menti raffinate che hanno messo in piedi il call center è perfino ingiusto. I vertici politici dell’Assemblea tre anni or sono mandarono in pensione anticipatamente una pattuglia di alti burocrati per risparmiare risorse. Una bugia, perché il trattamento di quiescenza sarebbe stato pagato dal fondo pensione dell’Assemblea, creando quindi una partita di giro e, forse, un aggravio dei costi perché i pre-pensionati sarebbero stati sostituiti. Bisognava fare largo e redistribuire incarichi più convenienti al nuovo assetto politico. Punto e basta.
Poi c’è la storia recente dei libri sfrattati, il fondo antico. Hanno scoperto che erano accatastati uno sull’altro e costituivano un pericolo. Dopo 60 anni, nel giro di pochi mesi, volumi preziosi divennero una bomba ad orologeria: sono intervenuti i vigili del fuoco, prontamente “allertati”, come se il Palazzo avesse preso fuoco, oltre che sovrintendenza, tecnici di vario calibro, per fare sloggiare i libri e trasferirli altrove. Hanno fatto tutto così in fretta che non ne ha saputo niente nemmeno un componente della Commissione Vigilanza della biblioteca, l’ex deputato regionale Pino Apporendi, che se n’è lamentato con una lettera furibonda.
Dove sono finiti i volumi del fondo antico? A Bagheria presso un’azienda che si occupa, generalmente, di informatica e che, a quanto pare, gode di buone conoscenze nel Palazzo. La qualcosa non significa niente, fino a prova contraria, ma aiuta.
Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che è uomo di mondo, ha capito che bisognava darsi da fare per riportare i libri almeno nei paraggi e togliere quella voce di spesa in tempi brevi, così ha dato la voce, se per caso quei libri sfrattati, non più facilmente consultabili, potessero essere nelle vicinanze del Palazzo dei Normanni, magari senza spendere quattrini. Siccome è un uomo fortunato, ha trovato senza dannarsi l’anima una soluzione: l’albergo delle Povere, ubicato in Corso Calatafimi. Resta da studiare il contratto con i bagheresi, che prevede una “uscita” dispendiosa. Un problema.
E qui bisogna aprire una parentesi. Le controparti dell’Assemblea sono tutte trinariciute e furbissime. Mettono il ferro dietro la porta a doppia mandata. Le sanzioni sono salatissime, stile Ponte sullo Stretto per intenderci. Se l’Assemblea vuole retrocedere è costretta a tirare fuori molti soldi e quindi ripensarci, in considerazione dei costi.
Possibile che il senso degli affari ce l’abbiano sempre gli altri? La stagione delle esternalizzazioni iniziò dieci anni or sono con un plauso corale degli addetti ai lavori. Fu una pensata in housing. Allo start up cancellarono il servizio che funzionava come un orologio svizzero, il centralino telefonico. Mandarono a casa, in prensionamento una non vedente, spendendo una barca di soldi, tanto nessuno tira fuori i soldi di tasca propria.
Ci fu un sindacato, la Cgil, che cercò di contrastare il nuovo corso dell’Assemblea. In perfetta solitudine. E c’è stata una sola testata, quella che leggete, a “raccontare” Palazzo dei Normanni, a cominciare dal call center, l’icona dello spreco di risorse pubbliche.
Call center, emigrazione di libri ad alto prezzo, affitti di immobili inutilizzati, progetti pagati a peso d’oro rimasti sulla carta (Palazzo Ministero). E ancora: servizi di pulizia, manutenzione, telefonia, servizi informatici ecc. Sarebbe di grande interesse rifare la storia di questa stagione di esternalizzazioni, appalti e subappalti.
Una Commissione d’indagine, perché no?

DOPO L’ENFASI, L’ABIURA: IL MODELLO SICILIANO DIETRO LA LAVAGNA

Dopo l’enfasi l’abiura: il modello siciliano, evocato come una strada da imboccare a Roma dopo che a Palermo, subisce assalti e viene sbeffeggiato, rinnegato, bene che vada ridotto ad un grosso equivoco su cui qualcuno è saltato per portare acqua al proprio mulino.
Lo sfottono a Roma, lo insolentiscono i giornali del centrodestra, lo hanno dileggiato e trasformato in una macchietta coloro che vedono i grillini come fumo negli occhi ed aprono alle larghe intese, sopportando il rientro in partita del Cavaliere. Era prevedibile che il modello siciliano, una volta accesi i riflettori, non reggesse, perché potrebbe influenzare una scelta politica nazionale. Volete che Beppe Grillo si faccia dettare la linea da Giancarlo Cancellieri, il coordinatore dei deputati regionali grillini dell’Assemblea regionale siciliana?
Una cosa è regalare benemerenze e meriti agli attivisti siciliani che avevano contribuito al successo strepitoso nell’Isola, raddoppiando i voti delle regionali di ottobre dopo appena quattro mesi – ed un’altra farne un feticcio, una strada da imboccare anche a Roma mettendo in forse una strategia del ragno pensata con il guru Casaleggio ed altri pezzi da novanta che lavorano sotto traccia.
Una prova esemplare di questa parabola in discesa ce l’offre l’editoriale del Corriere della Sera, firmato dal direttore, Ferruccio De Bortoli, che nella sua analisi sul futuro incerto del Paese, si sofferma proprio sull’alleanza presunta dei grillini con il governo di centrosinistra. “Il Modello siciliano (sic!) che ha asociato il Movimento 5 Stelle all’incerta Presidenaza Crocetta ha avuto per ora un solo risultato”, scrive De Bortoli, “l’opposizione al radar americano di Niscemi, gettando alle ortiche accordi internazionali”.
Il direttore del Corriere non ha tutte le informazioni. Se è vero che c’è stata un eccesso di enfasi sulla presunta alleanza, è altrettanto vero che il feeling, che ora viene misconosciuto anche dai grillini per ragioni di forza maggiore, c’è stato eccome. Nessuno ricorda, tanto per fare un esempio, il voto favorevole dei deputati regionali del Movimento 5 Stelle, in Aula al Documento di programmazione economica e finanziaria. Ebbene, non c’è atto politico più impegnativo del bilancio in un’assemblea legislativa. Il voto favorevole o sfavorevole sui documenti finanziari, e il Dpef è propedeutico al bilancio, è la misura dell’alleanza parlamentare, la sua stella polare, il momento di convergenza maggiore. Il Dpef, infatti, traccia le linee di intervento del governo, denuncia le sue volontà, annuncia decisioni di lungo periodo.
E’ indubbio che i deputati del M5S abbiano deciso di votarlo per fare uscire da una grave empasse sia il governo che l’Assemblea senza assegnare al voto il significato che esso ha, ma è impossibile ignorare questo passaggio decisivo del cosiddetto modello siciliano.
Il capogruppo grillino non l’ha certo dimenticato, ma non ne ha fatto un patto di sangue, il gesto esemplare dell’alleanza politica. Sul rinnovo delle amministrazioni provinciali, i grillini, sono stati estremamente severi con il governo, sposando la causa dell’abolizione senza se e senza ma, in linea di collisione con Crocetta, che sugli enti intermedi ha una posizione più soft ancora non definita.
Il voto al Dpef, comunque, è arrivato dopo una serie di episodi che hanno visto il governatore e il suo cerchio magico, dialogare costantemente con il gruppo del M5S, a cominciare dall’elezione del Vice Presidente vicario dell’Ars, Venturino, a danno di una candidata del Pd.
Crocetta ha scelto il dialogo con il M5S piuttosto che un accordo, sottobanco ma non troppo, con il centrodestra.
Rinnegare tutto questo può essere utile ala vigilia della bagarre romana sul nuovo governo, ma trascura i fatti e non rende giustizia alle scelte fin qui compiute. Serve solo ad aumentare la confusione. Non solo a Palermo.

FAO: APPROVATE LINEE GUIDA CONTRO PESCA ILLEGALE

“Dopo anni di negoziati, i paesi hanno fatto un grosso passo avanti contro la , non dichiarata e non regolamentata – (IUU l’acronimo inglese) – una delle minacce più pericolose per una pesca che sia sostenibile e per le condizioni di vita di tutti coloro che da essa dipendono”: così l’Organizzazione per l’Agricoltura e l’Alimentazione delle Nazioni Unite () riferisce dell’approvazione, dopo oltre 5 anni di negoziati tra i paesi membri, delle Voluntary Guidelines for Flag State Performance ( volontarie per il comportamento degli Stati di bandiera).pescaillegale
Le linee guida internazionali, alla cui formulazione si è arrivati attraverso un processo di consultazioni guidato dalla FAO, puntano a ridurre la pesca IUU rendendo maggiormente responsabili i Paesi di bandiera – quei paesi che registrano i pescherecci e li autorizzano a battere la loro bandiera.
L’approvazione finale di questi provvedimenti è attesa alla prossima sessione della Commissione Pesca della FAO, che avrà luogo nel giugno 2014.
Le linee guida raccomandano modi per sollecitare, incoraggiare e aiutare gli Stati di bandiera a rispettare i loro doveri internazionali e gli obblighi relativi all’autorizzazione a battere bandiera, ed al controllo dei pescherecci. Le linee guida presentano anche le eventuali sanzioni in caso d’inadempienza.
Anche se non vi sono dati precisi, le informazioni a disposizione fanno ritenere che la pesca IUU nell’ultimo ventennio sia aumentata in modo vertiginoso e che oggi sia un fenomeno di dimensioni molto ampie.
Pescherecci europei i primi a far danni in Africa
Secondo l’ultimo rapporto (dicembre 2012) del gruppo ambientalista Environmental Justice Foundation (EFJ) le navi europee sono le principali responsabili delle attività di pesca illegale nelle acque dell’Africa Occidentale, in particolare al largo della Sierra Leone, dove si concentra il più alto livello di pesca illecita del mondo.
Il 37% del pesce catturato in Africa Occidentale è illegale perché preso in acque vietate: in 18 mesi EFJ ha registrato 252 operazioni di navi pirata. Inoltre il 90% dei pescherecci pesca con reti a strascico che devastano l’ambiente marino perché trascinano attrezzature pesanti lungo tutto il fondale.
In questo modo ogni anno la perdita globale di pesce oscilla tra i 6 e i 15 miliardi, conclude il rapporto.