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martedì 5 marzo 2013

Il Movimento 5stelle di Lipari propone all'amministrazione comunale una serie di "strategie per lo sviluppo sostenibile"


Al   Sindaco del Comune di Lipari
Al  Presidente del Consiglio                                                             
 Lipari, 04/03/2013
OGGETTO:  STRATEGIE DI SVILUPPO SOSTENIBILE

PREMESSA

La nuova Direttiva Quadro 2008/98/CE, approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio il 19 novembre 2008, prevede che la crescita dei rifiuti (scarti da consumi e produzione) debba disallinearsi dalla crescita economica in modo da garantire uno sviluppo funzionale sia alla successiva gestione dei rifiuti che all’uso delle risorse, soprattutto non rinnovabili ed introduce ex novo la nozione di “riutilizzo”.
Le disposizioni della direttiva comunitaria, in conformità agli indirizzi della strategia tematica per la prevenzione ed il riciclo, individuano le azioni che gli Stati membri dovranno attivare per far sì che l’Unione europea diventi una “società del riciclaggio”.
La nuova direttiva enuncia principi in parte già reperibili all’interno del D.Lgs. 152/06 e s.m., oltre a indicare i seguenti obiettivi:
 > entro il 2014 definizione da parte della Commissione di obiettivi di prevenzione;
> entro il 2015 avvio almeno della raccolta differenziata di carta, metalli, plastica e vetro;
> entro il 2020 riutilizzo e riciclaggio, per tali frazioni, aumentato almeno fino al 50% in termini di peso;
> entro il 2020 riutilizzo e riciclaggio di rifiuti non pericolosi originati dalle costruzioni e demolizioni aumentato almeno fino al 70% in termini di peso.
Pertanto, adottare misure di prevenzione non deve essere solo un principio dettato dai programmi europei, ma è una opportunità economica ed ambientale. Misure di prevenzione possono essere applicate a tutte le fasi del ciclo di vita d’un bene, a partire dalla fase di progettazione e produzione, di marketing, di distribuzione, vendita e impiego fino alla sua dismissione a fine vita. Riutilizzare il prodotto più volte, ovvero allungarne la vita utile evitandone la dismissione anzitempo, è una misura di prevenzione.
La Regione Siciliana affronta l'argomento nel luglio 2012 nel  “Programma per la prevenzione della produzione dei rifiuti in Sicilia”, una sorta di “Linee Guida”nel quale sono elencate le modalità e gli strumenti attraverso cui operare per ridurre la produzione dei rifiuti.
I diversi livelli in cui è possibile intervenire (es. imprese, pubbliche amministrazioni, consumatori, ..etc.) determinano una molteplicità di politiche e azioni che è possibile attivare da parte dei vari soggetti interessati, ci interessa in questa sede sottolinearne un paio che ci sembrano fattibili ed utili per avviare questo difficile processo di conversione.
Noi riteniamo che in quest'ottica di interesse comune ed impegno personale, che verrà evidentemente  richiesto in misura sempre maggiore dal legislatore da ora in avanti, è necessario cominciare ad attivare iniziative volte a perseguire gli obbiettivi suesposti, che, lo ricordiamo, per poter essere efficacemente raggiunti richiedono necessariamente la partecipazione attiva dei cittadini e la modifica radicale di molte delle abitudini di vita della comunità, e ciò non è possibile senza una convinzione in tal senso dell'azione politica.
Una prima utile e facilmente realizzabile iniziativa sarebbe quella di far sposare alla nostra pubblica amministrazione la filosofia“Green Public Procurement” (GPP- Acquisti Pubblici Verdi),  che si basa su strumenti di politica ambientale volontari atti a favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale ed ottenuti da materiale riciclato o riutilizzato.
Sulla base della normativa vigente e delle esperienze condotte, le azioni possibili e più semplici per il raggiungimento degli obiettivi prefissati sono:
 - acquisto di carta in fibra riciclata; utilizzo di stampanti e fax con cartucce ricaricabili e prodotte con materiale rifabbricato; scansione ed invio documenti tramite PEC per limitare il consumo di carta; macchinette distributrici di caffè e di altre bevande calde che prevedono una funzione per l’esclusione della fornitura del bicchiere; installazione di apparecchi che erogano acqua di rubinetto trattata; divieto dell'uso dei sacchetti di plastica
Acquistare verde significa quindi acquistare un bene/servizio tenendo conto degli impatti ambientali che questo può avere nel corso del suo ciclo di vita dall’estrazione della materia prima, allo smaltimento del rifiuto (ovvero "dalla Culla alla Tomba"). Esso è uno dei principali strumenti adottati per mettere in atto strategie di sviluppo sostenibile.
Risulta ormai evidente che non è più sufficiente pensare solo allo “smaltimento” dei rifiuti, ma viceversa pensare allo smaltimento di un prodotto già dalla sua progettazione, prevedendo incentivi per le aziende eco-sostenibili e tassando maggiormente quelle che utilizzano imballi non rinnovabili.
Dunque la soluzione al problema rifiuti passa attraverso un processo molto complesso che interviene in vari ambiti della vita di una comunità, ed i Comuni, per la parte di loro competenza, hanno l'onere di farsi interpreti di questo cambiamento.
Un' altra iniziativa legata al tema rifiuti, ma al contempo un interessante strumento aggregativo e di sostegno sociale, di cui ci si potrebbe fare promotori sarebbe puntare sulla realizzazione di un “Centro del Riuso”.
I centri del riuso perseguono le seguenti finalità:
-       contrastare e superare la cultura dello spreco delle risorse e dello “usa e getta”;
-       promuovere la diffusione di una cultura del riuso dei beni basata su principi di tutela ambientale e di solidarietà sociale;
-       promuovere il reimpiego ed il riutilizzo dei beni usati ancora riutilizzabili e non inseriti nel circuito della raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati, prolungandone il ciclo di vita oltre le necessità del primo  utilizzatore per ridurre la quantità di rifiuti da avviare a trattamento/smaltimento;
-       realizzare una struttura di supporto a fasce sensibili di utenti, consentendo una possibilità di acquisizione, a titolo gratuito, di beni di consumo usati ancora funzionanti ed in condizioni di essere efficacemente utilizzati per gli usi, gli scopi e le finalità originarie dei beni stessi.
-       Svolgere la funzione di aggregazione e condivisione sociale
Quando un detentore decide di disfarsi di un bene che non soddisfa più le sue esigenze, non è detto che questo non possa più soddisfare le esigenze di un altro.
Un bene che non ha concluso il suo ciclo funzionale di vita può entrare in reti di scambio di oggetti usati quali ad esempio mercatini, le reti di solidarietà (es. baratto) ed appunto i Centri del Riuso, che rappresentano uno strumento finalizzato ad intercettare beni dismessibili, non ancora dismessi, quindi che possono prolungare il proprio ciclo di vita se utilizzati da altri.
Considerato inoltre il grave periodo di crisi finanziaria e occupazionale che il nostro territorio sta vivendo, un centro del riuso potrebbe fornire sostegno alle fasce più deboli della popolazione, basti solo pensare agli indumenti ed ai giocattoli per i bambini che spesso rappresentano un forte costo per le famiglie e che in genere vengono usati per brevissimo tempo.
In un Centro del Riuso in genere sono accettati i beni di consumo ancora in buono stato di conservazione, anche da un punto di vista igienico e funzionanti, che possono essere efficacemente ri-utilizzati per gli usi, gli scopi e le finalità originarie.
A titolo esemplificativo e non esaustivo si elencano alcuni beni: piatti, posate e suppellettili; oggettistica; giocattoli; libri; indumenti; mobili; divani; lampadari (privati della fonte luminosa); reti e materassi; biciclette; passeggini e carrozzine; macchine fotografiche; elettrodomestici di piccola taglia (es. ferri da stiro, forni a microonde, apparecchi per cuocere, ventilatori, apparecchi elettrici di riscaldamento, aspirapolvere, tostapane, macchine per cucire, frullatori, macinacaffè, friggitrici, apparecchi radio, video registratori, apparecchi televisivi, telefoni, fax, cellulari, personal computer, stampanti ed altre periferiche, piccole apparecchiature informatiche, .. etc.).
Attualmente i comuni che con grande lungimiranza hanno iniziato politiche “Rifiuti Zero” diversi anni fa, oggi ottengono dai rifiuti lavoro, torba bio-ecologica prodotta dal compost, riduzione della bolletta dei cittadini, diminuzione delle spese relative allo smaltimento dei rifiuti, un netto aumento del gradimento della pubblica amministrazione da parte dei cittadini.
Per attivare questo tipo di attività è necessario individuare una struttura adatta all'immagazzinamento e alla catalogazione delle merci, nonché possibilmente un vano dedicato alle riparazioni.  Senza dubbio nell'attivare queste iniziative o altre attinenti il Comune può e deve servirsi della collaborazione delle associazioni locali, un centro del Riuso può infatti essere utilizzato per scopi sociali, didattici, per laboratori creativi.
Qualora si verificassero le condizioni per portare avanti questa iniziativa, il gruppo del Movimento 5 Stelle di Lipari dichiara fin da adesso di essere disponibile a fornire la propria collaborazione in forma gratuita per:
-        gestione e apertura del centro del RiUso in giorni e orari da concordare
-        creazione di un archivio digitale delle immagini degli oggetti disponibili
-   creazione e gestione di un portale e/o di una pagina facebook dai quali l'utente possa consultare direttamente online gli oggetti disponibili.
In attesa di un Vs. riscontro in merito, si porgono distinti saluti.
 Movimento 5 Stelle Lipari

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