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martedì 23 aprile 2024
Oggi, 23 aprile: San Giorgio
S. Giorgio visse nel III secolo, sotto l'impero di Diocleziano. Di questo Santo, tanto venerato ovunque, e specialmente in Inghilterra, si hanno poche notizie, tuttavia sappiamo che egli fu onorato in tutta l'antichità quale soldato valoroso e martire illustre, e invocato patrono della milizia cristiana.
Nacque in Cappadocia da genitori cristiani e come il Maestro Divino, crebbe in sapienza, in età ed in grazia presso Dio e gli uomini.
Arruolato nella milizia imperiale, grazie alla sua perizia nelle armi e al suo valore salì al grado di capitano.
Però servì assai più generosamente a Dio; e combattè sotto una ben più nobile bandiera, quella divina. Fu il campione intrepido di Gesù Cristo, il nemico giurato di Satana: non per nulla è rappresentato in atto di sconfiggere colla lancia il dragone, mentre legata ad un palo sta in atto supplichevole una fanciulla. Onde osserva il cardinale Baronio, che quest'antica usanza di rappresentare S. Giorgio non è che un simbolo della sua potente protezione contro le tentazioni del demonio.
Nella terribile persecuzione di Diocleziano, il nostro santo guerriero animava i Cristiani perseguitati a ricevere con fortezza il martirio, a non cedere alle lusinghe dei tiranni, a professare sinceramente Gesù Cristo.
L'imperatore gli impose di cessare questo suo ministero e di piegarsi davanti agli dèi di Roma imperiale; ma S. Giorgio francamente gli rispose: « Rispetto le tue leggi, ma non piego le ginocchia a terrene e false divinità ». Infuriato a tale risposta, il tiranno lo degradò, lo condannò a molti terribili supplizi, ma Giorgio miracolosamente rimase illeso, finché gli fu troncato il capo e cadde martire di Cristo il 23 aprile del 303.
Nella notte precedente al martirio, gli era apparso in sogno Gesù, il quale, ponendogli sul capo una corona, gli aveva detto: « Ah! Giorgio, tu sei degno di regnare meco in eterno ».
PRATICA. S. Giorgio ci è esempio di perfetta carità; egli ci insegna le opere di misericordia: consigliare i dubbiosi, confortare gli afflitti e i travagliati, fortificare i deboli nella fede e aiutare il prossimo in tutte le sue necessità, ricordandoci che in Cristo siamo tutti fratelli.
PREGHIERA. Dio, che ci aiuti con i meriti e l'intercessione del tuo beato martire Giorgio, concedici propizio, che mentre domandiamo per suo mezzo i tuoi bene fizi, li conseguiamo abbondantemente.
MARTIROLOGIO ROMANO. Natale di san Giorgio Martire, il cui illustre martirio si venera dalla Chiesa di Dio tra le corone dei Martiri
lunedì 22 aprile 2024
“Il Postino” compie 30 anni: Salina celebra Troisi con la Cucinotta. Dal 14 al 16 giugno la XIII edizione di Marefestival Premio Troisi sull’isola eoliana
ISOLA DI SALINA (ME) 22 apr - Il terzo film italiano più visto nel mondo compie 30 anni: “Il Postino”, girato nel 1994 e candidato a 5 premi Oscar nel 1996, rappresenta il testamento cinematografico di Massimo Troisi: l’ultima opera, la più riuscita e la più poetica dell’attore e regista che morì a soli 41anni, poco dopo la fine delle riprese. L’isola di Salina, che ha ospitato insieme con Procida il set della pellicola, è pronta come ogni anno a celebrarlo: da venerdì 14 a domenica 16 giugno si svolgerà la XIII edizione di Marefestival Salina Premio Troisi, uno degli appuntamenti più attesi e prestigiosi nell’arcipelago eoliano, che apre le porte alla stagione estiva con una tre giorni di cinema, cultura, intrattenimento, momenti dedicati ai grandi temi d’attualità e ospiti di respiro nazionale per commemorare l’artista napoletano. Anche per il 2024 la madrina della manifestazione, che nel 2023 è stata patrocinata dal Ministero della Cultura, sarà Maria Grazia Cucinotta, interprete del film: <Un appuntamento immancabile nella mia agenda - spiega l’attrice - perché continuo a girare il mondo e mi rendo conto che “Il Postino” è rimasto nel cuore della gente, in alcuni Paesi lo fanno vedere anche nelle scuole. Quando capita di riascoltare le note della colonna sonora di Luis Bacalov, vengono in mente le scene bucoliche, romantiche, profonde, piene d’amore. Massimo non è morto, vive attraverso le sue opere e noi ogni anno lo ricordiamo nell’isola che ha tanto amato>.
Nelle passate 12 edizioni sono stati consegnati 82 Premi Troisi a big del cinema: Matt Dillon, Pupi Avati, Sergio Castellitto, Miriam Leone, Edoardo Leo, Giovanni Veronesi, Fausto Brizzi, Roberto Andò, Neri Parenti, Giorgio Pasotti, Massimo Dapporto, Lino Banfi, Giorgio Tirabassi, Anna Galiena, Alessandro Haber, Sabrina Impacciatore, Ricky Tognazzi, Serena Autieri, Lunetta Savino, Valeria Solarino, Simona Izzo, Pif… solo per citarne alcuni.
Il festival è organizzato dai giornalisti Massimiliano Cavaleri (direttore artistico) e Patrizia Casale (responsabile dell’organizzazione) insieme con Francesco Cappello, Giovanni Pontillo e Nadia La Malfa (conduttrice della kermesse): <Salina registra già un sold out in moltissime strutture ricettive - evidenziano gli organizzatori - grazie al richiamo del Festival che ogni anno, in un periodo di bassa stagione come il mese di giugno, accoglie centinaia di spettatori, artisti, giornalisti, autorità e rappresentanti istituzionali grazie ad una serie di consolidate partnership e alla promozione di eventi collaterali volti alla valorizzazione del territorio siciliano ed eoliano attraverso il potente strumento del cinema>.
Gli abitanti di Stromboli e "La produzione incivile" (di Carlo Lanza)
E' deceduta Giuditta Bosetti ved. Subba
Festeggiano il loro compleanno...
Ricordando... Margherita Battaglini
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori.
Oggi, 22 aprile: San Leonida di Alessandria
Anche il Leonida cristiano fu un valorosissimo combattente che suggellò con il martirio la propria vita e la propria fede. Per di più ebbe la ventura di essere padre di uno degli scrittori cristiani più fervorosi e più arditi. Perciò San Leonida è comunemente designato come « padre di Origene ».
Oriundo anch'egli della Grecia. Leonida era maestro di retorica ad Alessandria e padre di sette figli. Al maggiore, Origene ebbe cura di dare un'educazione filosofica e letteraria vastissima, insieme con la conoscenza profonda della Sacra Scrittura. che il giovane imparò addirittura a memoria.
Presto, il padre-maestro dovette però frenare l'accesa curiosità del giovane, che voleva sapere tutto di tutto, con una precocità impressionante. Si disse poi che il padre, ammirato da quel fervore spirituale, baciasse, quando dormiva, il petto del figlio, dove s'era acceso il fuoco della sapienza divina.
Ma venne il tempo della prova. Sotto l'Impero di Settimio Severo, nel 204, ripresero in Egitto le persecuzioni contro i cristiani. lì Governatore Leto rastrellò il deserto della Tebaide, dove vivevano gli anacoreti rinsecchiti dal digiuno e riarsi dal sole.
Il giovane Origene desiderò di morire Martire. Soltanto la madre, nascondendogli i vestiti, poté impedirgli di presentarsi al Governatore per proclamarsi arditamente cristiano. Non c'era bisogno di simili ostentazioni. Bisognava attendere docilmente e fermamente la persecuzione, senza provocarla, come faceva il padre Leonida, il quale, infine, chiamato dinanzi al Governatore, confessò senza arroganza e senza titubanza di essere cristiano. Fu incarcerato, e durante la prigionia gli pervenne una lettera del figlio, che lo incitava a mantenersi fedele a Dio. « State attento, caro padre - diceva la lettera - di non mutare risoluzione a causa di noi, vostri figli ».
Leonida, non potendo ormai baciare il petto del figlio, baciò la lettera di esortazione. Non ne aveva bisogno, ma lo riempì ugualmente di letizia. Il pensiero della famiglia non turbò così le ultime ore del Martire. Porse sorridendo la testa alla spada, acquistandosi la corona di gloria.
Dopo la sua morte, vennero confiscati i beni della vedova. I sette orfani furono gettati in mezzo a una strada, e si sarebbero ridotti randagi e mendici se una signora di Alessandria non li avesse raccolti e mantenuti.
Il giovane Origene, orgoglioso di essere figlio di un Martire, divenne poi scrittore talmente importante, fecondo e celebre, da legare il nome del padre al proprio. Infatti, il Santo viene distinto comunemente con il nome di Leonida e con l'attributo di « padre di Origene ».
MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Alessandria il natale di san Leonida Martire, che patì sotto Sevèro.
domenica 21 aprile 2024
Carabinieri della stazione di Stromboli recuperano e prestano soccorso ad un assiolo
I carabinieri, compresa la necessità di fornire immediate cure e salvaguardarne l’incolumità, hanno soccorso e trasportato il volatile fino alla terraferma, dove è stato consegnato ad un centro di recupero della fauna selvatica.
L’assiolo, considerato in pericolo di estinzione, è ritenuto tra le specie strettamente protette e pertanto tutelato. Nel recente passato i Carabinieri delle Eolie hanno effettuato numerosi recuperi di tartarughe “caretta caretta” sull’arcipelago eoliano anche tramite l’equipaggio della Motovedetta d’altura dislocata in Lipari, nonché hanno recuperato reti fantasma, anche a Milazzo, a cura del Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina.
Pescando nel nostro archivio - video. Trentennale Gruppo ormeggiatori Eolie. Viaggio nella storia del gruppo.wmv
Terza categoria: Storico traguardo per il Malfa che va ai play off per la promozione in II categoria
Con il pareggio odierno per 1 a 1, sul campo del Roccavaldina, la Polisportiva Malfa, dopo un torneo all'avanguardia (9 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte) e concluso con il secondo posto in classifica, accede ai play off per la promozione in Seconda categoria.
Domenica prossima affronterà tra le mura amiche l 'UCSR San Paolino e c'è davvero bisogno del sostegno di tutti gli sportivi di Salina per dare alle squadra quella spinta in più, necessaria in questi casi.
Calcio: Il Lipari dopo un sofferto campionato centra la permanenza in 1° categoria
Un giusto premio per i tanti sacrifici fatti, per la determinazione avuta a non mollare (presidente Tesoriero in primis) quando tutto sembrava compromesso. Un risultato che deve essere il primo passo per un futuro torneo all'altezza della tradizione calcistica di Lipari.... primo passo che, però, inevitabilmente, deve coincidere con la risoluzione, in primis, dell'agibilità degli spalti del Monteleone: disputare un altro campionato nelle stesse condizioni sarebbe da folli!
Ricordando Lucia Zucchini
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento
Lingua: Completati i lavori di messa in sicurezza della via Spinella
(Comunicato) Si sono conclusi il 15 aprile u.s. i lavori di messa in sicurezza della via Spinella nella frazione di Lingua.
L’intervento programmato dall’Amministrazione Comunale di Santa Marina Salina all’interno della pianificazione di messa in sicurezza del territorio, è stato realizzato con i fondi del Ministero dell’Interno previsti del Decreto Legge n.34 del 30 aprile 2019 (contributo ai comuni con polazione inferiori ai 1000 abitanti ) che per l’annualità 2023 ha assegnato circa €83.000 al Comune isolano.
“Con tale intervento siamo riusciti a riqualificare e mettere in sicurezza un importante arteria pedonale di Lingua” dichiara il Sindaco Arabia “che oltre a garantire adesso l’accesso alle abitazioni in totale sicurezza, è molto frequentato per l’impareggiabile vista mozzafiato sul laghetto di Lingua”.
Con tale intervento si è provveduto anche a dotare la via Spinella di un adeguato impianto di illuminazione segna passi, del tutto assente in precedenza.
“Continua senza sosta la nostra attività pianificatoria per mettere in sicurezza il territorio e riqualificare tutto l’impianto di vicoli e strade comunali” afferma il Sindaco Arabia “e nei prossimi giorni saranno conclusi anche i lavori di messa in sicurezza della via Alfieri sempre a Lingua”.
L’amministrazione Arabia infatti con il medesimo Decreto Legge – annualità 2022- ha realizzato la ricostruzione di un muro di contenimento e la riapertura del vecchio tracciato della via interdetto dal 2021 a causa di un cedimento di un costone roccioso che ora è stato messo in sicurezza.
Oggi, 21 aprile: Sant' Anselmo d' Aosta
Nacque Anselmo ad Aosta, cittadina del Piemonte, nell'anno 1033, da Gandolfo e Ermemberga, nobili e ricchi signori. Il padre, uomo d'affari, poco si curò dell'educazione del figlio, anzi conosciuta la sua vocazione la ostacolò. La madre invece, donna di soda pietà, conscia dell'alta sua missione, già con il latte materne instillò nel figlio quella pietà che in modo straordinarie doveva poi onorare il nostro Santo.
Quindicenne deliberò di abbandonare il mondo, tanto gli apparve brutto, e decise di consacrarsi al servizio del Signore. Però la volontà contraria del padre e la repentina perdita della madre lo distolsero dal suo proposito.
Così duramente provato, Anselmo s'abbandonò per un po' di tempo al malevolo influsso del mondo: il suo spirito si raffreddò, il mondo gli apparve bello ed affascinante ed il suo cuore inesperto gli si attaccò.
Il Signore però l'attendeva, e ben presto lo ritrasse da sì fatale china, servendosi dello stesso suo padre. Incominciò questi a trattare il figlio così severamente, da costringerlo ad abbandonare la casa e cercare in terra straniera un migliore avvenire.
Riparò in Francia ove Dio lo chiamava. Per tre anni andò ramingo senza casa e senza scopo alcuno, ed infine l'amore allo studio lo spinse ad entrare come discepolo nel monastero del Bec in Normandia, ove insegnava il celebre Lanfranco di Pavia.
Quivi Anselmo trovò grande diletto nello studio; il suo cuore delicato che non reggeva ai maltrattamenti paterni, trovò nel suo maestro un nuovo padre che teneramente l'amava e conobbe l'oggetto che veramente doveva amare: il Divin Maestro. Allora ritornarono presto nell'anima sua i giovanili propositi e i santi desideri di perfezione: sicchè decise risolutamente d'abbandonare il mondo. Entrò nell'Ordine Benedettino e vestì l'abito religioso.
« Si vide in lui, scrive il P. Rosa, novizio e giovane professo, l'asceta austero, e il fratello dolce e affabile che si rende caro a tutti; nel priore, il lavoratore indefesso e il provveditore instancabile, custode rigido della disciplina religiosa; nell'abate, il consigliere e il padre autorevole non meno che amabile coi suoi figli; ed inoltre maestro, filosofo e mistico, scrittore e predicatore, promotore e riformatore della vita religiosa ».
È ammirabile la fortezza di quest'uomo : ebbe tanto a soffrire, sia da parte dei confratelli più anziani, sia da parte del re inglese il quale giunse ad esiliano: ma e questi e quelli egli ricambiò con atti di squisita carità.
Dopo alcuni anni d'esilio, fu richiamato alla sua sede primaziale di Cantorbery, ove santamente rese l'anima al Signore che generosamente aveva servito, il 21 aprile 1109.
I suoi scritti gli meritarono dalla S. Chiesa il titolo di Dottore.
PRATICA. Formiamo la nostra mentalità cattolica sopra la dottrina vera che è quella della Chiesa, leggendo i periodici, i giornali, i libri da lei approvati e non permettendoci mai di leggere stampa cattiva o frivola.
PREGHIERA. Dio, che al popolo tuo desti per ministro di eterna salvezza il beato Anselmo, esempio preclaro di pazienza, dehil fa' che come l'abbiamo avuto dottore in vita sulla terra, così meritiamo di averlo intercessore in cielo.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Canterbury, nell'Inghiltérra, sant'Ansélmo Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa, illustre per santità e per dottrina.
sabato 20 aprile 2024
Calcio a 5: La Ludica Lipari dice addio alla C2 con una inopinata sconfitta casalinga
Il Pace del mela, corsaro a Lipari, è promosso in C2.
Lipari e Matera sottoscrivono "Patto d' amicizia". L'Ansa da Lipari
Entrambi, dichiarati dall’Unesco, patrimonio dell’Umanità, sui loro territori conservano tracce di insediamenti umani fin dall’epoca preistorica quali le ceramiche rinvenute nel villaggio neolitico di Serra d’Alto a Matera e quelle scoperte nel vasto abitato neolitico, in contrada Diana, a Lipari.
Inoltre, l’antico rapporto di scambi commerciali tra le due città è testimoniato dal ritrovamento a Matera di lame e piccoli nuclei di ossidiana di provenienza liparese. Con questo “Patto di amicizia” Matera e Lipari si impegnano a condividere percorsi di crescita culturale, turistica e ambientale, a partire proprio dalla fondamentale conoscenza e diffusione del valore storico, archeologico, urbanistico e architettonico delle due realtà territoriali (ANSA)
Vulcano: Proseguono i lavori di svuotamento delle vasche di calma
COMUNICATO STAMPA - Procedono nell’isola di Vulcano i lavori di svuotamento delle due vasche di calma realizzate alla base del cono vulcanico di La Fossa.
L’itervento, finanziato dal Comune di Lipari - servizio di Protezione Civile, eviterà che i detriti alluvionali invadano gli immobili di Vulcano porto.
Appaltati nel mese di dicembre, i lavori sono stati avviati dopo la consegna delle aree demaniali da parte della Struttura Tecnica Ambientale di Messina, e affidati alla ditta Eolotrasporti. Prevedono lo svuotamento delle vasche di calma dai detriti alluvionali ed il loro versamento sull’arenile della baia di Ponente, come indicato dai provvedimenti ambientali ottenuti. La conclusione dell’intervento è prevista per l’inizio del mese di maggio.
Ricordando... Antonio Fulgione
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori.Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.
Oggi, 20 aprile: Santa Sara
Sicilia, il 25 aprile musei e parchi archeologici regionali aperti e gratuiti
Ingresso libero anche nelle giornate del 2 giugno e 4 novembre in occasione rispettivamente della Festa della Repubblica Italiana e della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate.
Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, consultabili sui siti web, con accesso su prenotazione dove previsto.
venerdì 19 aprile 2024
Lipari e Matera hanno firmato un “Patto di amicizia”.
COMUNICATO STAMPA
Un’intesa siglata tra due Comuni che, nonostante la diversa collocazione geografica, hanno molto da condividere in termini di storia, cultura, straordinarie caratteristiche naturali e ambientali. Entrambi dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, i territori delle due comunità conservano tracce di insediamenti umani fin dall’epoca preistorica: le ceramiche rinvenute nel Villaggio neolitico di Serra d’Alto a Matera; e quelle scoperte nel vasto abitato neolitico in contrada Diana a Lipari.
Inoltre, l’antico rapporto di scambi commerciali tra le due città è testimoniato dal ritrovamento a Matera di lame e piccoli nuclei di ossidiana di sicura provenienza liparese. La storia dei due territori testimonia anche come le comunità locali, in entrambi i casi, si siano sostenute economicamente grazie al sapiente utilizzo delle risorse locali dei rispettivi contesti: cave di calcare e calcarenite nel materano; pomice, caolino, zolfo e allume a Lipari. Attività estrattive oggi terminate.
Entrambe le realtà, attualmente, vivono una straordinaria stagione di fermenti culturali, dimostrata anche dai crescenti flussi turistici.
Con questo “Patto di amicizia” tra il territorio di Matera (famoso per il Patrimonio Mondiale di Sassi e il Parco Archeologico di Chiese Rupestri) e le Eolie (con le sue isole vulcaniche), i due Comuni si impegnano a condividere percorsi di crescita culturale, turistica e ambientale, a partire proprio dalla fondamentale conoscenza e diffusione del valore storico, archeologico, urbanistico e architettonico delle due realtà territoriali.
L’iniziativa scaturisce dalla volontà di questa Amministrazione di divulgare periodi preziosi della storia delle Isole Eolie, con l’obiettivo di favorire la crescita culturale, sociale ed economica dell’arcipelago.
Jonathan: Il cordoglio del Conti
chissà dove sei
avrai trovato amore…
Oggi un doloroso pianto ha soffocato la speranza cui per giorni gli studenti, i Docenti, il Personale tutto con la Dirigente dell’I.I.S. “Isa Conti” si sono aggrappati.
In attesa di riaccogliere Jonathan a Lipari chiediamo a Dio pietosa consolazione per Corrado, Patrizia e Betta cui ci stringiamo in un dolente abbraccio.
Tommasa Basile
Lipari: Fratelli si riabbracciano dopo 60 anni. Il più giovane dei due emigrò in Australia (video)
I fratelli Angelina (87enne) e Salvatore Spanò (78enne) sono tornati a riabbracciarsi, oggi, dopo ben 60 anni, a Lipari, nell’isola che ha dato i natali ad entrambi.
Salvatore, dopo aver lavorato nella cave di Caolino, sessant’anni fa decise di cambiare vita e di cercare fortuna in Australia, non facendo, sino ad oggi, ritorno nella maggiore isola delle Eolie.
Al suo sbarco nell’isola natia ad accoglierlo, oltre ad Angelina con la quale si è stretto in un lungo commovente abbraccio, "condito" da più di una lacrima, c’erano, anche i nipoti
Salgono a 4 i cadaveri ritrovati in mare. Procura diffonde foto del tatuaggio dell'uomo ritrovato a Filicudi
Intanto sono state eseguite le autopsie sui cadaveri recuperati al largo di Filicudi e Vulcano, Non sarebbero stati rilevati segni di violenza e la morte sarebbe avvenuta per annegamento in entrambi i casi. Per il momento l’ipotesi più accreditata sul ritrovamento dei cadaveri sembra essere quella del naufragio di un’imbarcazione carica di migranti ma non è chiaro a quando risalga il tragico evento.
In relazione alla vicenda, la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha diffuso questa mattina una foto scattata al corpo ritrovato al largo di Filicudi. L'immagine ritrae un tatuaggio presente sul braccio di un uomo di origine nordafricana, che potrebbe essere utile per il suo riconoscimento.
Ricordando... Margherita D'Ambra ved. Cassarà
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori.Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.
Oggi, 19 aprile: Sant'Emma di Sassonia
Le Sante con il nome di Emma sono due: della seconda non avremo occasione di parlare, perché la sua memoria cade il 29 giugno, festa degli Apostoli Pietro e Paolo. Della prima possiamo invece parlare oggi, dato che nessun altro Santo è proposto, a questa data, dal Calendario universale. Ne consegue che il 19 aprile può essere preso come giorno onomastico di tutte le donne che ripetono questo nome bello quanto diffuso; e nome a pieno diritto, non cioè, come qualcuno potrebbe credere, semplice diminutivo.
Sembra che il nome Emma sia germanico, la cui forma originaria fu Imma, che ebbe anche un maschile, Immo, in seguito scomparso. Attraverso la forma antica di Imma, sembra che sia imparentata anche con Irma, nome che però non ha una propria Santa tutelare, o meglio che vien fatto cadere sotto la protezione di Sant'Irmina.
La Santa che oggi incontriamo sotto il nome germanico di Emma fu anch'ella tedesca, e visse intorno dell'anno Mille. Ella era sorella di San Meginverco, Vescovo di Paderborn, ed aveva sposato in giovanissima età il conte Ludgero, il quale però morì dopo pochi anni di matrimonio.
Ed ecco la caratteristica più spiccata della nostra Santa Emma: quella di essere restata vedova per quarant'anni, e vedova esemplare, facendo della sua delicata condizione uno strumento più raffinato di perfezione spirituale.
Alla morte del marito, era ricca, giovane e bella. Avrebbe potuto, come si dice comunemente, « rifarsi una vita », e vivere onestamente, e magari virtuosamente, accanto ad un altro uomo e nell'affetto di una famiglia. Scelse invece la via più difficile. quella della rinunzia al mondo e a tutti i suoi allettamenti. Una rinunzia che non fu né egoista né sterile, perché Santa Emma fece della sua condizione vedovile non soltanto un mezzo di propria perfezione spirituale. ma soprattutto uno strumento di bene per il prossimo. con la preghiera e con l'incessante carità. Erede di un ricchissimo patrimonio, la Santa vedova lo amministrò nel modo più redditizio, distribuendolo ai poveri e donandolo a istituzioni benefiche, perché fosse investito in opere di carità corporale e anche spirituale. Quando morì, nel 1040, si era spogliata non soltanto delle sue doti femminili, della bellezza e della gioventù, ma anche di tutte le sue ricchezze materiali. E se la prima circostanza era dovuta semplicemente al passare degli anni, la seconda era stata merito suo, di Santa Emma, modello di vedova cristiana, nel senso più ricco e più umano del termine. La vedovanza non era stata infatti, per lei, fedeltà quasi morbosa a un ricordo sempre più lontano, ma impegno di vita vissuta giorno per giorno, come sposa, pur senza marito, come madre, pur senza figli: come donna, insomma, la cui più alta missione è quella di dare: dare se stessa, cioè dare e moltiplicare la vita, sia in senso genetico che in senso sociale e spirituale.
giovedì 18 aprile 2024
Calcio a 5: Ultimo atto. La Ludica Lipari si gioca sabato l'accesso alla C2 contro il Pace del Mela
Sabato prossimo la Ludica Lipari spareggerà contro il Pace del mela per l'accesso alla C2. Il Pace del Mela, infatti, nello spareggio, ha pareggiato 4 a 4, dopo i supplementari contro la Saponarese. In forza della migliore posizione in classifica nella stagione regolare si è garantita la possibilità di contendere alla Ludica Lipari il salto in C2
L'eoliano Cortese tra i 24 poeti italiani più significativi nel panorama della poesia contemporanea, secondo Raffo
Il retino per la pesca della tartarughe alle Eolie bella collezione del Museo Arti e Tradizioni di Roma
(di Marilena Macrina Maffei) È per me un vero piacere condividere con la comunità eoliana la notizia che un altro oggetto di cultura marinara è andato ad arricchire la significativa collezione dedicata alle tradizioni pescatorie delle isole Eolie, conservata in una delle più importanti strutture museografiche italiane: il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni di Roma. Museo che fa parte del Muciv (Museo delle Civiltà) del Ministero della Cultura.
La collezione è situata nella sala della Marineria dove vengono esposti manufatti della cultura del mare chiamati a rappresentare i sistemi, le pratiche e le tradizioni del nostro Paese e dove è anche collocata la maestosa gondola regale costruita a Venezia in occasione della visita della regina Margherita nella città lagunare nel 1882.
Sono particolarmente grata ad Andrea Viliani, direttore del Muciv, e a Francesco Aquilanti, funzionario del Museo, per avere reso possibile questo importante inserimento.
Si tratta di un retino, di dimensioni più grandi delle usuali, realizzato agli inizi degli anni Sessanta nell’isola di Lipari utilizzato in tutto l’arcipelago per la pesca della tartaruga. Un attrezzo rilevato nelle Eolie già fra il 1928 e il 1929 dal dialettologo Hans Coray, il quale lo trovò in uso durante le sue campagne di ricerca specificatamente per la pesca della tartaruga, come ricorda il glottologo Franco Fanciullo nel suo studio sul dialetto e la cultura materiale delle isole. Uno strumento per la pesca che oggi esprime una particolare potenza narrativa poiché evoca una realtà storico-sociale di un recente passato che la memoria collettiva non ha cancellato.
Nei mari insulari, infatti, la pesca della tartaruga si è praticata sino a tempi recenti, in definitiva fino a quando è entrata in vigore la legge che protegge tale specie animale. Per comprendere le ragioni di tale persistenza, occorre in primo luogo andare oltre ciò che oggi disturba fortemente la nostra sensibilità, legata a un modo diverso di concepire il rapporto fra uomini e animali e a una sempre maggiore considerazione etica degli esseri viventi. L’esercizio di questa pesca va infatti strettamente correlata al quadro drammatico della necessità e della sopravvivenza. Con le tartarughe si sfamavano le famiglie per settimane intere, mi è stato detto più volte nelle varie isole dell’arcipelago durante i miei rilevamenti, come ho riportato nel libro Donne di Mare. A tale motivazione si aggiungono le abitudini tradizionali: a memoria d’uomo la tartaruga si è sempre pescata e la sua carne faceva parte della cucina popolare.
Vorrei sottolineare che le donne, come gli uomini, uscivano in mare per catturare le tartarughe. Un anziano pescatore di Lipari ricorda: «partivamo da qua e andavamo per Panarea noi altri. E trovavamo delle donne nel mezzo passaggio, un miglio, due miglia fuori da Canneto che cercavano queste tartarughe».
Le donne delle isole, che hanno sempre cercato di fronteggiare il dramma quotidiano della sussistenza, si lanciavano al pari degli uomini in questa “avventura” marina, la cattura della tartaruga di fatto concorreva a sconfiggere la fame.
Attraverso questo strumento alieutico, chiamato in dialetto cuoppu, da me donato al Museo, viene veicolata una pagina della storiografia eoliana che non può essere dimenticata.
Ciao Jonathan! Eolienews sospende le sue pubblicazioni.
Eolienews in segno di vicinanza e partecipazione al dolore dei suoi cari, sospende le sue pubblicazioni sino alle 18 di oggi.
L’IC Isole Eolie, scuola media di Stromboli, in "La giusta Frequenza" racconta come quotidianamente vengano fomentati atteggiamenti mafiosi
Su un’isola in mezzo al mare, in una scuola ai piedi di un vulcano attivo, Samuele, Toni, Andrea, Bianca, Nicole e Michelle, dal 3 al 5 aprile, hanno lavorato per realizzare un podcast volto a mettere in luce come gli atteggiamenti mafiosi possano essere promossi in modo occulto tramite canali quali la musica, le serie tv e i videogiochi.
Si tratta di un progetto volto alla comprensione dell’importanza e della complessità di concetti quali mafia, legalità e anti-mafia, che mira a far sviluppare agli studenti e alle studentesse una capacità di ideazione, scrittura e realizzazione del podcast.
La scuola media di Stromboli parla di Mortal Kombat 1, un videogioco in cui campioni di regni diversi si scontrano, assumendo spesso atteggiamenti mafiosi: minacce, ricatti, estorsione di denaro, richiesta del pizzo e ‘politiche’ di appropriazione travestite da protezione.
Oggi, 18 aprile: San Galdino di Milano
MARTIROLOGIO ROMANO. A Milano, san Galdino, vescovo, che si adoperò per la ricostruzione della città distrutta dalle guerre per il potere e, al termine di un discorso contro gli eretici, rese lo spirito a Dio.