L’assessore Regionale alla Salute ha dato i via libera agli atti aziendali e alle piante organiche della Aziende Sanitarie Siciliane, approvate con la delibera della Giunta Regionale n. 52/2016 e, quindi, si può dare il via ai concorsi. «Ma – sostiene la Cisl di Messina insieme alla Federazione del Pubblico Impiego - è necessario dare le correte e giuste informazioni per evitare che vengono generate false illusioni ai potenziali futuri vincitori di concorsi».
Per quanto riguarda Messina, il via libera è arrivato per l’Asp e il Policlinico, mettendo in stand by l’Irccs Neurolesi perché il decreto regionale, pur se votato, ancora è al vaglio del Ministero della Salute.
Relativamente all’Azienda Sanitaria Provinciale, che interessa i presidi ospedalieri del territorio la Pianta Organica complessiva, tra medici, tecnici, infermieri e personale amministrativo è pari a 5093 posti di cui 4231 occupati e 862 vacanti.
Il quadro è il seguente:
PROSPETTO SINTETICO
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Dirigenza Medica
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1387
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1151
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236
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Professioni (terapisti, infermieri)
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2268
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2107
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161
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Amministrativi, operatori e ausiliari
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1438
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973
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465
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TOTALE
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5093
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4231
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862
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A questo può essere aggiunta la previsione del triennio 2016/2018 che porterebbe ad una ulteriore disponibilità di posti per cessazioni, pari a 82 unità di cui 22 medici, 18 professioni e 42 amministrativi ed ausiliari.
Tolti i posti vacanti di 236 dirigenti medici, per il compartano restano da coprire 626 posti, amministrativi compresi.
«Alla lettura degli allegati alla delibera della Giunta Regionale relativamente ai 626 posti vacanti – spiegano il segretario generale della Cisl Tonino Genovese e il segretario provinciale della Cisl Fp Calogero Emanuele - le figure che presentano numeri rilevanti riguardano 36 nuovi infermieri, 37 tecnici della riabilitazione, 1888 Operatori Socio Sanitari, 143 Ausiliari, 19 terapisti della riabilitazione, 14 assistenti sociali, 24 esperti tecnici autisti, 40 collaboratori e coadiutori amministrativi. Sappiamo, però – proseguono Genovese e Emanuele - che prima di fare ricorso al concorso pubblico e quindi all’accesso dall’esterno, bisogna esperire le procedure di mobilità regionale ed interregionale. L’unico aspetto positivo è il completamento di organico soprattutto per i settori che risultano assai carenti. Ma l’azienda deve mettere in conto anche del personale che gode di limitazioni e che svolge altre attività pur mantenendo il profilo originario. Un passaggio che l’azienda, prima di procedere alla pubblicazione dei bandi, deve assolutamente fare», come più volte segnalato dalla Cisl. Un appello che ancora oggi non ha avuto seguito.
«Riteniamo – concludono i segretari di Cisl e Cisl Fp – che bisogna velocizzare sulle procedure per evitare di assistere ancora per lungo tempo a carenze di personale con ricadute negative per i servizi come si verifica oggi in tutti i presidi ospedalieri. Possiamo definirla una boccata di ossigeno, ma non basta».