Giovanni Petrungaro
MILAZZO
La droga sull'isola arrivata da Palermo e Catania via
Milazzo. Poi una fitta rete di pusher procedeva all'approvvigionamento a
isolani e soprattutto vacanzieri. Una attività ben organizzata messa in
piedi ormai da diverso tempo, e peraltro ancora florida, che però ieri
mattina ha subito un primo scossone da parte delle forze dell'ordine.
Non era ancora spuntata l'alba infatti quando i
carabinieri della compagnia di Milazzo, agli ordini del capitano Antonio
Ruotolo e del tenente Cristian Letizia, coadiuvati da quelli della
stazione di Lipari, agli ordini del luogotenente Francesco Villari e con
l'ausilio del nucleo cinofili di Nicolosi e del nucleo elicotteri di
Palermo, hanno presidiato l'isola di Lipari per dar corso a 5 arresti,
15 denunce e 12 segnalazioni alla prefettura, procedendo altresì a
diverse perquisizioni a carico dei soggetti indagati. I provvedimenti
cautelari hanno raggiunto Gabriele Cacace, 21 anni che si trovava già in
carcere, il padre Roberto Cacace, 44 anni, Simone Mirabito, 22 anni,
Andrea Paino, 24 anni e Gaetano Natoli, 31 anni. Tutti, tranne il figlio
di Cacace, sono stati sottoposti alla misura dei domiciliari.
Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale
di Barcellona, Anna Adamo su richiesta del sostituto procuratore Mirko
Piloni. Una indagine particolarmente complessa quella condotta dai
militari dell'Arma, che si è protratta per oltre sei mesi, e che premia
il lavoro svolto dalla stazione dell'Arma di Lipari e in particolare dal
comandante Villari cui ieri mattina in conferenza stampa a Milazzo, ha
rivolto un plauso il capitano Ruotolo.
È stato proprio l'ufficiale poi a ricostruire tutte le
fasi dell'attività investigativa che ha permesso di disarticolare il
complesso sistema di spaccio di sostanze stupefacenti che ha interessato
tutto l'arcipelago. L'operazione, denominata "Dobermann", poiché uno
dei pusher durante l'attività di spaccio usava farsi notare con il
proprio cane dobermann in giro per le vie di Lipari, ha avuto inizio a
seguito di accertamenti avviati oltre un anno fa, dalla stazione
liparese nei confronti di alcuni giovani che – come sottolineato dal
capitano Ruotolo – effettuavano diverse transazioni in denaro, in
prevalenza ricariche di poste-pay a favore di persone residenti a
Palermo e Catania. Somme anche rilevanti (3000-4000 euro). Effettuati
alcuni riscontri, è stato accertato che dietro quei pagamenti ci
sarebbero stati ordini di droga, hascisc e cocaina in particolare che
veniva inviata dalle due città alle Eolie con diversi sistemi.
Inizialmente attraverso degli insospettabili che da Lipari raggiungevano
Milazzo per prelevare le confezioni di sostanza stupefacente; poi a
seguito di diversi arresti avvenuti in flagranza sempre da parte dei
militari, si è passati alla spedizione diretta sull'isola, col supporto
di piccole imbarcazioni che venivano fatti arrivare quasi sempre a tarda
ora proprio per evitare i controlli sulle banchine portuali da parte
delle forze dell'ordine. Sempre dalle indagini – almeno in questa fase –
è emerso che non ci sarebbe stata una organizzazione specifica che si
occupasse dello smercio della droga, ma ad operare sarebbero stati
singoli soggetti pronti poi avvalendosi di pusher locali per smerciarla
nei ritrovi ed in particolare nelle discoteche di Vulcano, Stromboli e
Panarea, ma anche nel centro di Lipari.
In tal senso la presenza dell'uomo col dobermann – che
risulta tra gli indagati – rappresentava – come evidenziato dagli
inquirenti – una sorta di segnale convenzionale: quello che era arrivata
la droga e quindi chi era interessato poteva acquistarla. La consegna
della droga "a domicilio" nelle altre isole avveniva invece utilizzando
dei gommoni. Verificati anche i prezzi: 15 euro al grammo per l'hashish,
sino anche a 100 euro sempre al grammo per la cocaina richiesta anche
per feste private. Nel corso della conferenza il comandante della
Compagnia di Milazzo ha anche tenuto a puntualizzare che dopo diversi
arresti e sequestri di droga operati nell'ultimo anno dai carabinieri,
gli spacciatori avevano adottato via via particolari accorgimenti come
ad esempio occultare la cocaina all'interno di un barattolo di nutella,
nel tentativo – spesso non riuscito – di far giungere la "roba" al
destinatario.
Sottolineata anche la complessità dell'intervento.
Nella piccola Lipari infatti i carabinieri in servizio nella locale
stazione sono ovviamente ben conosciuti e quindi per poter svolgere
l'attività investigativa, è stato loro necessario addirittura ricorrere a
dei travestimenti, persino truccandosi da donna, con tanto di parrucca.
Nel corso dell'esecuzione dei provvedimenti custodiali
di ieri mattina i carabinieri hanno anche sequestrato 100 grammi di
marijuana, 50 grammi di hashish e 11 piantine di marijuana oltre a
strumenti per la suddivisione in dosi della sostanza stupefacente
all'interno dell'abitazione di uno dei cinque arrestati. Una circostanza
che conferma come l'attività sia ancora in pieno svolgimento. Gli
inquirenti al riguardo hanno ribadito che l'operazione "Dobermann" non
può considerarsi ancora conclusa e anzi presto potrebbero esserci
ulteriori clamorosi sviluppi.