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venerdì 11 maggio 2012

Droga via mare ai turisti delle Eolie, 5 arresti Approvvigionamento a Catania e Palermo. Ricariche con poste-pay da 3-4 mila euro per saldare gli ordini - L'articolo di Petrungaro sulla Gazzetta del sud di oggi

Giovanni Petrungaro
MILAZZO
La droga sull'isola arrivata da Palermo e Catania via Milazzo. Poi una fitta rete di pusher procedeva all'approvvigionamento a isolani e soprattutto vacanzieri. Una attività ben organizzata messa in piedi ormai da diverso tempo, e peraltro ancora florida, che però ieri mattina ha subito un primo scossone da parte delle forze dell'ordine.
Non era ancora spuntata l'alba infatti quando i carabinieri della compagnia di Milazzo, agli ordini del capitano Antonio Ruotolo e del tenente Cristian Letizia, coadiuvati da quelli della stazione di Lipari, agli ordini del luogotenente Francesco Villari e con l'ausilio del nucleo cinofili di Nicolosi e del nucleo elicotteri di Palermo, hanno presidiato l'isola di Lipari per dar corso a 5 arresti, 15 denunce e 12 segnalazioni alla prefettura, procedendo altresì a diverse perquisizioni a carico dei soggetti indagati. I provvedimenti cautelari hanno raggiunto Gabriele Cacace, 21 anni che si trovava già in carcere, il padre Roberto Cacace, 44 anni, Simone Mirabito, 22 anni, Andrea Paino, 24 anni e Gaetano Natoli, 31 anni. Tutti, tranne il figlio di Cacace, sono stati sottoposti alla misura dei domiciliari.
Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Barcellona, Anna Adamo su richiesta del sostituto procuratore Mirko Piloni. Una indagine particolarmente complessa quella condotta dai militari dell'Arma, che si è protratta per oltre sei mesi, e che premia il lavoro svolto dalla stazione dell'Arma di Lipari e in particolare dal comandante Villari cui ieri mattina in conferenza stampa a Milazzo, ha rivolto un plauso il capitano Ruotolo.
È stato proprio l'ufficiale poi a ricostruire tutte le fasi dell'attività investigativa che ha permesso di disarticolare il complesso sistema di spaccio di sostanze stupefacenti che ha interessato tutto l'arcipelago. L'operazione, denominata "Dobermann", poiché uno dei pusher durante l'attività di spaccio usava farsi notare con il proprio cane dobermann in giro per le vie di Lipari, ha avuto inizio a seguito di accertamenti avviati oltre un anno fa, dalla stazione liparese nei confronti di alcuni giovani che – come sottolineato dal capitano Ruotolo – effettuavano diverse transazioni in denaro, in prevalenza ricariche di poste-pay a favore di persone residenti a Palermo e Catania. Somme anche rilevanti (3000-4000 euro). Effettuati alcuni riscontri, è stato accertato che dietro quei pagamenti ci sarebbero stati ordini di droga, hascisc e cocaina in particolare che veniva inviata dalle due città alle Eolie con diversi sistemi. Inizialmente attraverso degli insospettabili che da Lipari raggiungevano Milazzo per prelevare le confezioni di sostanza stupefacente; poi a seguito di diversi arresti avvenuti in flagranza sempre da parte dei militari, si è passati alla spedizione diretta sull'isola, col supporto di piccole imbarcazioni che venivano fatti arrivare quasi sempre a tarda ora proprio per evitare i controlli sulle banchine portuali da parte delle forze dell'ordine. Sempre dalle indagini – almeno in questa fase – è emerso che non ci sarebbe stata una organizzazione specifica che si occupasse dello smercio della droga, ma ad operare sarebbero stati singoli soggetti pronti poi avvalendosi di pusher locali per smerciarla nei ritrovi ed in particolare nelle discoteche di Vulcano, Stromboli e Panarea, ma anche nel centro di Lipari.
In tal senso la presenza dell'uomo col dobermann – che risulta tra gli indagati – rappresentava – come evidenziato dagli inquirenti – una sorta di segnale convenzionale: quello che era arrivata la droga e quindi chi era interessato poteva acquistarla. La consegna della droga "a domicilio" nelle altre isole avveniva invece utilizzando dei gommoni. Verificati anche i prezzi: 15 euro al grammo per l'hashish, sino anche a 100 euro sempre al grammo per la cocaina richiesta anche per feste private. Nel corso della conferenza il comandante della Compagnia di Milazzo ha anche tenuto a puntualizzare che dopo diversi arresti e sequestri di droga operati nell'ultimo anno dai carabinieri, gli spacciatori avevano adottato via via particolari accorgimenti come ad esempio occultare la cocaina all'interno di un barattolo di nutella, nel tentativo – spesso non riuscito – di far giungere la "roba" al destinatario.
Sottolineata anche la complessità dell'intervento. Nella piccola Lipari infatti i carabinieri in servizio nella locale stazione sono ovviamente ben conosciuti e quindi per poter svolgere l'attività investigativa, è stato loro necessario addirittura ricorrere a dei travestimenti, persino truccandosi da donna, con tanto di parrucca.
Nel corso dell'esecuzione dei provvedimenti custodiali di ieri mattina i carabinieri hanno anche sequestrato 100 grammi di marijuana, 50 grammi di hashish e 11 piantine di marijuana oltre a strumenti per la suddivisione in dosi della sostanza stupefacente all'interno dell'abitazione di uno dei cinque arrestati. Una circostanza che conferma come l'attività sia ancora in pieno svolgimento. Gli inquirenti al riguardo hanno ribadito che l'operazione "Dobermann" non può considerarsi ancora conclusa e anzi presto potrebbero esserci ulteriori clamorosi sviluppi.

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