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venerdì 8 maggio 2009

Pesca: L'audizione al Senato di FRANCESCA BASILE

(FRANCESCA BASILE) Vi invio, oltre al documento presentato, un breve resoconto sull’audizione davanti alla 9ª Commissione permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato sulle problematiche del comparto ittico che si è tenuta a Roma e alla quale ho partecipato in qualità di consulente per la pesca insieme al Sindaco Bruno e al Rag. Spinella. Più che di resoconto parlerei di impressioni e sensazioni personali.
Ricordo che sono stati da poco delegati a Buonfiglio i rapporti con la Commissione europea, con la FAO e il Consiglio Generale della pesca del Mediterraneo (CGPM) relativamente alla pesca, all’acquacoltura e alla tutela delle risorse marine viventi, nonché la disciplina della pesca marittima e le funzioni di controllo su di essa. L'augurio è che con questa importante delega, il Sottosegretario riesca a garantire la massima attenzione alle istanze del settore ittico italiano.
RESOCONTO AUDIZIONE
Così come è stato deciso nel corso dell’incontro romano con le marinerie calabresi, siciliane, pugliesi e laziali, avvenuto lo scorso 29 aprile con l’On. Paolo Scarpa Bonazza Buora, Presidente della 9ª Commissione permanente del Senato, da sempre sensibile alle problematiche del comparto pesca, al quale erano presenti, a rappresentare la marineria eoliana, il Sindaco Bruno, il Rag. Spinella oltre alla scrivente, per discutere delle principali difficoltà del settore, si è tenuta nel pomeriggio di ieri al Senato della Repubblica l’audizione davanti alla 9ª Commissione permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare sulle problematiche del comparto ittico. Per la Direzione generale per la pesca marittima e l'acquacoltura erano presenti il Direttore Generale Dott. Francesco Saverio Abate e il Dirigente Dott. Cesare Tabacchini. Al centro della discussione la crisi del comparto della piccola pesca costiera ed artigianale anche a seguito del divieto di origine comunitaria di utilizzo di reti da posta derivante di lunghezza superiore ai 2,5 chilometri per la cattura delle specie cui all'allegato VIII del Regolamento CE n. 1239/98 (tonno, ala lunga, pescespada, ecc.). Se è vero, infatti, che a seguito di tali restrizioni, i proprietari e i membri dell’equipaggio delle unità abilitate a questo sistema di pesca ricevettero cospicue indennità per la riconversione dell’attività, è altrettanto vero che tale denaro venne speso per l’acquisto di nuove attrezzature, in primis la ferrettara, concessa in sostituzione delle spadare, oltre che per adeguare le unità da pesca, in altri casi per acquistare beni di prima necessità (come la casa) o per ripianare debiti pregressi. Così gli operatori del comparto si trovano ancora oggi a dovere affrontare lo stesso ostacolo: a essere proibita, infatti, è proprio la pesca di quelle specie ittiche così preziose per la cucina mediterranea e di cui tutti siamo ghiotti. Se a ciò si aggiunge il fatto che la lunghezza di tale attrezzo si riduce notevolmente in mare dato che viene calato con una tipica disposizione a "zig-zag", si capisce come ormai tale sistema di pesca sia divenuto pressoché inutilizzabile. Il primo a prendere la parola è stato proprio il Sindaco Bruno il quale ha sottolineato come le rigide regolamentazioni comunitarie sulla pesca artigianale, abbiano aperto in Sicilia, e soprattutto nelle realtà insulari, un duplice problema: da un lato, infatti, hanno aggravato di molto il quadro economico-occupazionale, già critico nella Regione; da un altro, strettamente collegato al precedente, hanno aperto la strada a nuove emergenze, a carattere sociale, a danno di tutte le categorie di lavoratori coinvolti, armatori, proprietari e marittimi. Il Sindaco ha poi sottolineato come il problema sia comune a tutte le regioni e ha invocato misure urgenti mirate all’esercizio razionale della pesca artigianale nelle acque nazionali. A seguire, una serie di interventi da parte degli stessi operatori del comparto i quali hanno “gridato”, non nascondendo rabbia e disperazione, come i problemi della pesca siano numerosi e hanno chiesto solo di poter continuare la loro attività. A prendere la parola è stato anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori della Pesca, Dott. Ivan Corea, il quale ha affermato come l’A.N.A.P.I. continuerà nel suo impegno a difesa dei pescatori autonomi e a sostegno della categoria anche nella risoluzione di tale problematica. Nel corso della stessa audizione, i componenti della IX Commissione, al di là dei gruppi politici di appartenenza, hanno dimostrato grande attenzione e anche preoccupazione rispetto ai gravissimi problemi che stanno vivendo i pescatori. Tuttavia, al di là delle belle parole e a voler essere proprio sinceri, ciò che è emerso, soprattutto dal discorso del Direttore Generale Abate, è la difficoltà in ordine alla percorribilità di qualsiasi modifica alla normativa nazionale per quanto riguarda le problematiche dibattute. La tendenza verso la quale ormai si muovono le istituzioni comunitarie e verso cui il legislatore italiano si sta necessariamente orientando, infatti, va verso tutt’altra direzione ed è chiara e inequivocabile: quella di rafforzare la competitività del settore attraverso la diversificazione delle pratiche di pesca, la promozione della “pluriattività” dei pescatori e l’incentivazione di tutte quelle iniziative volte a favorire la riconversione, la valorizzazione dei prodotti ittici e l’integrazione produttiva. A questo punto sorge spontaneo un interrogativo: sono veramente pronti i nostri pescatori a cogliere la sfida della modernità che viene dall’Ue o rischiano di rimanere vittime delle solite situazioni di sfruttamento e strumentalizzazione, o peggio di processi di esclusione territoriale e sociale, oltre che economica?

DOCUMENTO PRESENTATO DALLA DOTTORESSA FRANCESCA BASILE AL SENATO DELLA REPUBBLICA DURANTE L'AUDIZIONE DAVANTI ALLA 9ª Commissione permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare
Roma 06-05-2009
Signor Presidente, illustri Senatori,
gli scriventi sono grati alla IX Commissione per la convocazione di questa audizione.
Il presente documento viene presentato allo scopo di fornire ai componenti della Commissione un quadro quanto più omogeneo e partecipato della problematica.
PREMESSA
E’ ormai noto a tutti che la normativa comunitaria ha bandito le famigerate spadare nei Paesi CE dal lontano 2002. Ora, il decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, adottato il 24 maggio 2006 dopo un breve negoziato con l'Unione europea e con il parere favorevole della Commissione consultiva centrale per la pesca e l’acquacoltura, ha rivisto, compatibilmente con la normativa comunitaria, l'utilizzo in Italia dello strumento di pesca "ferrettara", piccola rete derivante e dunque non fissata al fondo marino, concessa come attrezzo sostituivo alla "spadara" nell’ambito del piano di riconversione obbligatorio imposto dalla Commissione europea. Con il predetto decreto, lunghezza della rete e dimensioni della maglia sono state ricondotte ai limiti imposti dalla disciplina comunitaria e precisamente dal regolamento CE 1239/1998.
Tuttavia, la ferrettara, così come disciplinata dallo Stato italiano conformemente alla normativa comunitaria, per la limitata lunghezza per imbarcazione (2,5 km) che tra l'altro si riduce notevolmente in mare dato che trattasi di un sistema che viene calato con una tipica disposizione a "zig-zag", è tale da non consentire alcuna redditività alle imprese di pesca che hanno effettuato la riconversione.
I pescatori, tra l’altro, in seguito alla riconversione, hanno contratto mutui per l’acquisto delle nuove attrezzature, hanno famiglie da mantenere e la loro è esclusivamente un’attività monoreddito, in mancanza della quale viene meno ogni tipo di sostentamento che possa garantire una vita dignitosa per sé ed i loro familiari, ma quel che è peggio che possa sopperire alle esigenze di primaria necessità.
Peraltro, tali limitazioni all’utilizzo dell’attrezzo in parola, più volte denunciate dalla categoria, appaiono ingiustificate in quanto il sistema di pesca di che trattasi è un attrezzo altamente selettivo, la cui utilizzazione è limitata nel tempo e nello spazio ed è effettuata da natanti di modeste dimensioni che formano la cosiddetta "piccola pesca" ed esclusivamente per la cattura delle specie denominate ricciola, occhiata, sgombro, salpa, boga, alaccia, sardina e acciuga, non a rischio di estinzione.
La dimensione della maglia, inoltre, è tale da concentrare la cattura sulle specie target e ridurre a zero quella accidentale su specie protette, come i cetacei.
Relativamente all'utilizzo dell’attrezzo all’interno delle 10 miglia, questo aumenta la pressione sulle risorse della fascia costiera, la più delicata dal punto di vista ambientale, determinando anche una conflittualità accesa tra le unità praticanti questo tipo di pesca: una vera e propria guerra fra poveri.
Ora, la problematica di cui si dibatte investe circa 500 imbarcazioni e 2000 pescatori italiani, specie del Mezzogiorno, con altrettante famiglie ridotte alla fame, che non hanno alternative occupazionali non solo perché spesso operano in un tessuto economico ad alta densità di disoccupazione dove spesso a lavorare è solo il capofamiglia, ma anche perché spesso incontrano insormontabili difficoltà a riconvertire la loro attività.
Vista, dunque, la situazione di forte crisi, non più sostenibile, in cui versa la piccola pesca artigianale e costiera, resa ancora più pesante da altri fattori, quali ad esempio l’aumento del costo del carburante;
Considerato che non esistono nel breve o medio termine condizioni alternative di riconversione delle maestranze praticanti la piccola pesca con l'attrezzo ferrettara in altri settori;
Considerate, peraltro, le condizioni particolarmente svantaggiate, nonché l'estrema fragilità del tessuto socio-economico delle popolazioni residenti nei territori in cui si pratica ancora la pesca tradizionale con attrezzi da posta e con la ferrettara;
Considerato in particolare il carattere artigianale della pesca costiera effettuata con l'attrezzo di cui sopra per la cattura di alcune specie ittiche alla base della cucina mediterranea per i quali non esiste un pericole di estinzione;
Considerato che il carattere di specialità di tale attività si connota per il fatto che la stessa ha carattere temporaneo e limitato;
Considerato che nella stagione estiva la pesca costiera effettuata con ferrettara e attrezzi da posta è resa assai difficile dal vertiginoso incremento del traffico nautico legato alle attività turistiche e del tempo libero in genere, che si registra nelle acque di interesse dei pescatori;
Allo Stato italiano si rivolgono i pescatori delle marinerie qui presenti e le loro famiglie, per ottenere un sostegno nella rivendicazione del sacrosanto diritto al lavoro contro il grave disagio economico ed esistenziale che li ha colpiti a seguito del divieto di origine europea, attraverso gli interventi normativi che si riterranno più opportuni, al fine di tutelare allo stesso tempo le risorse marine e il diritto al lavoro degli operatori del settore.
A poco servono le misure di sostegno di natura patrimoniale e finanziaria al settore ittico per fronteggiare l’aumento del prezzo del gasolio e la crisi che ne è derivata, se poi mentre si costruisce l'Europa, si negano nel nostro Paese ad onesti lavoratori del mare i diritti più elementari contenuti nella Carta Costituzionale, quale il diritto al lavoro e ad una vita dignitosa, e per di più in un momento di recessione grave e profonda.
Non dando seguito a tali legittime richieste da parte del mondo della pesca, si proseguirà inoltre sulla strada preconcetta della sostanziale chiusura del comparto.
MISURE PROPOSTE
In riferimento all'audizione odierna, si formulano di seguito una serie di proposte tendenti a risolvere le problematiche sopra esposte. Tuttavia, ci si rende disponibili per un confronto serrato e continuativo, con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali (comunitari, nazionali, regionali e territoriali), allo scopo di pervenire a soluzioni idonee a porre fine all’attuale situazione di forte crisi delle marinerie praticanti la pesca costiera ed artigianale.
In assenza di interventi tempestivi e risolutivi, tutti i presenti concordano circa la necessità di dichiarare lo stato di agitazione permanente della categoria con la partecipazione delle rispettive comunità territoriali, che hanno dimostrato, in più occasioni, la vicinanza agli operatori del comparto.
In particolare, attraverso il presente documento, si chiede di verificare la percorribilità delle deroghe alla normativa comunitaria per il nostro Stato per quanto riguarda:
1) le specifiche dimensionali della reti da posta derivanti per la piccola pesca artigianale e costiera, per tutte le motivazioni esposte in premessa e soprattutto alla luce del carattere prettamente stagionale ed artigianale di tale attività da pesca praticata nelle acque nazionali;
2) la possibilità di catturare pescespada e tunnidi non a rischio di estinzione (possibilità vietata dall'allegato VIII del regolamento CE 1239/98) anche con le reti da posta derivanti, così come avviene per altri attrezzi, quali i palangari, dato che comunque queste specie vi possono incappare accidentalmente;
3) l’eliminazione, per la pesca del tonno rosso, degli obblighi di procedura di sbarco nei porti designati se tale cattura avviene accidentalemnte con attrezzi da posta, ed in particolare con rete da imbrocco e da posta impigliante di cui alla tabella 3 allegata al Reg. CE 1799/2006;
Verificare la percorribilità delle modifiche alla normativa nazionale per quanto riguarda:
1) la possibilità di modificare le specifiche tecniche dell’attrezzo ferrettara per tutte le motivazioni esposte in premessa, prevedendo che i 2,5 Km vanno intesi calati a mare dato che la rete di che trattasi, per la sua tipica disposizione a zig zag, una volta calata si riduce di oltre la metà, non consentendo agli operatori del settore una pesca moderatamente redditizia. Tale previsione, ad esempio, potrebbe essere concessa in via eccezionale per la situazione di forte crisi in cui versa il comparto della piccola pesca costiera e considerato il non rischio per le specie bersaglio (ricciola, occhiate, sgombri, sardine) così tanto abbondanti nei nostri mari, o in via asperimentale così come previsto dallo stesso Reg. (CE) N. 894/97 e successive modifiche ove in premessa recita "considerando che, per non ostacolare la ricerca scientifica, il presente regolamento non deve applicarsi alle azioni che possono risulatare necessarie, anche accidentalemnte, per lo svolgimento di tale ricerca";
2) l’estensione dell’utilizzo dell’attrezzo ferrettara a seconda del tipo di abilitazione, prevista dalla licenza di pesca: mantenendo il limite delle dieci miglia infatti si produrrebbero disagi con altri tipi di categorie di pesca, ma soprattutto si creerebbero gravi problemi alla navigazione commerciale, diportistica e turistica;
3) la non applicazione degli adempimenti previsti dal regolamento (CE) 1559/2007 ai pescherecci praticanti la piccola pesca costiera ed artigianale con l'attrezzo ferrettara che hanno accidentalmente effettuato catture del tonno rosso; l’abolizione del limite massimo di 750 Kg per unità da pesca, come previsto dall’art. 4 del D.M. 27/07/2000, e dell’8% del pescato giornaliero;
l’ eventuale possibilità di introdurre, per le imbarcazioni abilitate alla pesca con attrezzi da posta, anche per dare seguito alle legittime richieste da parte delle marinerie non abilitate all’utilizzo dell’attrezzo ferrettara, un nuovo attrezzo, in via sperimentale, avente caratteristiche compatibili con la normativa comunitaria, che possa consentire alle imbarcazioni abilitate alla pesca costiera, l’esercizio di un’attività redditizia.
CONCLUSIONI
Auspicando che si pervenga ad una soluzione adeguata alle problematiche discusse in tempi brevi, con la collaborazione di Governo e Parlamento, e che le osservazioni sopra esposte possano trovare accoglimento, si ringraziano il Presidente e la IX Commissione per l’attenzione.

Marina Corta abbandonata. Forse è solo una distrazione. Lettera aperta di Pietro Lo Cascio

Lettera aperta sulla annosa questione di Marina Corta di Pietro Lo Cascio
Dopo avere letto del degrado che caratterizza in modo “scientifico” l’area di Marina Corta illustrato da Mimmo Ziino in una lettera inviata alla stampa locale, credo non sia supefluo manifestare solidarietà nei confronti di chi si è assunto l’impegno di una denuncia lucida e onesta, dote rara in una cultura personalistica e vendicativa come la nostra, e lo fa con il coraggio della propria firma.
Ma alla dovuta solidarietà vorrei aggiungere qualche breve considerazione. Non credo che Marina Corta sia il bersaglio di una deliberata strategia distruttiva, magari maturata sul rancore di qualche fischio ricevuto in campagna elettorale che, del resto, rappresentava il giudizio popolare sulla politica della amministrazione uscente (e poi rientrante) verso quella piazza, quei luoghi. Forse il suo attuale stato di abbandono rappresenta, semplicemente, il massimo che questa amministrazione comunale può dare. Per questo tralascio l’elenco delle cose mai fatte, anche se più volte promesse, già illustrato puntualmente da Mimmo Ziino. Vorrei parlare, piuttosto, dei metodi ormai divenuti sistema nella gestione della cosa pubblica e nel rapporto con le legittime istanze dei cittadini, dei quali certamente Marina Corta costituisce un esempio eloquente. I principi fondamentali che regolano questo rapporto sembrano divenuti quattro: divisione, sospetto, assenza, assuefazione.
La cultura del dividere porta a una frammentazione fratricida tra potenziali portatori di interessi comuni, che dovrebbero agire uniti a sostegno delle proprie istanze, ma che invece si escludono pregiudizialmente a vicenda. Così accade che se si chiede o si ottiene un incontro, è meglio che qualcuno poco gradito non sia presente, perché potrebbe pregiudicarne l’esito; se un gruppo di esercenti raccoglie firme, altri gruppi si ritirano in buon ordine, come se la cosa non li riguardasse più, sebbene lamentino il medesimo problema; e se per esempio un’iniziativa parte dagli esercenti, è quasi scontato che tra i pescatori circoli subito la voce di una qualche trama ordita a loro danno. Questo non si può ovviamente imputare a chi amministra, poiché è evidente come il difetto stia alla base, ma certamente chi amministra uno scontento generale ne può soltanto beneficiare, perché la divisione aiuta a frammentare e insonorizzare il dissenso.
La cultura del sospetto è spesso funzionale a quella della divisione. Siamo al paradosso che, se un magistrato sequestra dei cassoni per verificare il loro contenuto, il problema non è il rischio del futuro cedimento di una banchina portuale, ma il fatto che in questo paese si aggirino ancora dei pericolosi comunisti e ambientalisti, peraltro amici dei magistrati: una vera jattura per la nostra società contemporanea. Per diffondere il sospetto, basta alterare la realtà dei fatti, magari con due chiacchere informali, senza lasciare tracce.
Poi, la strategia dell’assenza. Assenza fisica dai luoghi direttamente interessati, come lamenta giustamente Ziino, ma anche da quelli deputati alla discussione e alla soluzione dei problemi. Sottrarsi a un confronto è più facile che affrontarlo, e se questo è rappresentato da ottanta firme di cittadini che chiedono di trattare prioritariamente l’argomento Marina Corta, beh, è molto meglio non presentarsi (come è accaduto nel consiglio comunale del 29 aprile). Potrei elencare decine tra appelli, lettere, interrogazioni e autoconvocazioni presentate durante gli ultimi due anni dai colleghi della minoranza e dal sottoscritto sulla questione di Marina Corta; nessuna ha mai ricevuto risposte concrete e, peggio ancora, nessuna è stata seguita da fatti.
Infine, l’assuefazione. Se un “decoro” urbano squalificante, se i cumuli di spazzatura seminascosti sulla banchina, se le migliaia di euro di spurgo pressoché quotidiano spesi per la fogna che zampilla, se la promessa e mancata realizzazione di una qualsiasi struttura di richiamo turistico e sociale a Marina Corta sono costantemente sotto gli occhi di tutti, prima o poi ci si abitua. Finiremo per pensare che non può esserci altro che questo, un paesaggio post-atomico, e attrezzarci di conseguenza. In questo senso, l’interventismo concretizzatosi prima di Pasqua con il pavimento di marmo spazzolato e le fioriere ordinate in fila crea un pericoloso effetto “boomerang”, quasi un segno di bonaria attenzione che rischia di destare speranze sopite. O forse, si tratta solo di un momento di distrazione.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Democratica
gruppo consiliare “Eolie nel Cuore”

giovedì 7 maggio 2009

La raccolta differenziata nelle Eolie dell'ATO ME5

Dopo i buoni risultati ottenuti con il servizio sperimentale estivo, realizzato grazie al lavoro delle ditte, all' Ato Me 5 "Eolie per l'ambiente" si lavora ad un miglioramento. E' in fase di predisposizione l'incarico ad un consulente per l'introduzione della tariffa d'igiene ambientale e la programmazione della raccolta "porta a porta" nelle utenze commerciali. Il documentario che segue è relativo all'avvio della raccolta differenziata sperimentale attuata nel 2008

TIRRENIA/ Matteoli: cerchiamo soluzione condivisa

«Sulla Tirrenia, di fronte alla richiesta di tagli dell'Unione Europea, il governo è alla ricerca di una decisione che non penalizzi i posti di lavoro e che danneggi il meno possibile i cittadini». È quanto ha precisato il ministro del trasporti Altero Matteoli.
La questione Tirrenia, a margine del Forum delle guardie costiere del Mediterraneo, è stata oggetto di un colloquio fra il ministro e il presidente della Regione Claudio Burlando. Al termine dei lavori del Forum, Matteoli ha anche incontrato brevemente un gruppo di lavoratori della Tirrenia che manifestavano con striscioni davanti alla stazione marittima.
«Quello della Tirrenia è un problema serio - ha affermato il ministro -. Mercoledì ho convocato i sindacati per trovare una soluzione condivisa e subito dopo vedrò i presidenti delle Regioni Campania, Lazio, Sardegna, Sicilia e Toscana. Soltanto dopo verranno presi i provvedimenti che l'Italia è costretta a prendere per non incorrere in una procedura di infrazione da parte dell'Ue». Rispondendo ad una domanda sul rischio che venga tagliato il collegamento tra Genova e la Sardegna, Matteoli ha affermato: «Stiamo trattando perché è una delle linee che perde le cifre maggiori. Ma nulla è stato ancora deciso».
Intanto, in vista della convocazione dei sindacati da parte del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli sulla privatizzazione del gruppo Tirrenia, il segretario generale della Federmar Cisal, Alessandro Pico auspica "un confronto serio e costruttivo". "Al di là delle parole dette fino a oggi, il dialogo porti certezze ai lavoratori del mare per evitare - sottolinea Pico in una nota - un'ulteriore perdita di posti di lavoro a causa della mancanza di una politica a sostegno dell'occupazione e garantire l'elementare diritto all'eguaglianza fiscale e alla mobilità dei cittadini italiani delle grandi e piccole comunità isolane".

Trasporti Siremar: Siragusa, "Il ministro fornisca chiarimenti su riduzione collegamenti isole e ridimensionamento occupazionale".

"Il Ministro Matteoli fornisca immediati chiarimenti sulle preoccupazioni dei sindacati di una imminente riduzione dei collegamenti marittimi con le isole della Sicilia e un ridimensionamento occupazionale".Lo dichiara in una nota la deputata palermitana del Pd, Alessandra Siragusa, commentando la notizia secondo cui il gruppo Tirrenia potrebbe cancellare, sin dai prossimi giorni, alcuni servize ffettuati da Siremar, come il traghetto che collega le Eolie e Napoli e gli aliscafi da Milazzo con l'arcipelago. "La vicenda della privatizzazione di Tirrenia e le sorti di Siremar è stata gestita in modo poco chiaro dal Governo che adesso deve smetterla di glissare: la stagione turistica è alle porte e una riduzione dei collegamenti sarebbe un colpo durissimo per l'economia delle isole siciliane".

Le foto delle Borse di studio "Mimmo Scolarici"

Dopo i quattro servizi video (che troverete in questa pagina di Eolienews), dedicati alla consegna delle Borse di studio intitolate da Eolie nel cuore al compianto notaio Mimmo Scolarici, vi proponiamo adesso alcune foto realizzate da Sylvie Le Cornec durante la cerimonia

Pontile di Ginostra. A quando i necessari interventi?

E' indirizzata al Dott. Mariano Bruno (Sindaco del Comune di Lipari), e p.c. Dott. Guido Bertolaso(Capo Dipartim. Protezione Civile Roma -Commissario Emergenza Stromboli), la nota del prof. Riccardo Lo Schiavo(delegato di Marevivo) avente per oggetto: quali interventi per la messa in sicurezza del pontile di GINOSTRA?
Egregio sig. Sindaco,
facendo seguito alle mie precedenti note afferenti l’oggetto, nonché alla Sua ultima del 06/04/09, nel prendere atto della Sua volontà di interessarsi della problematica, mi dispiace evidenziare come ancora oggi non sia stato possibile allo scrivente ed alla popolazione ginostrese in generale, conoscere quali siano nello specifico gli interventi previsti per il ripristino della piena funzionalità del pontile di Ginostra.
Per essere ancora più chiaro si desidera sapere se saranno finalmente eseguiti quegli interventi previsti (ma non ultimati,con le catastrofiche conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti…) nel progetto originario di messa in sicurezza della vitale opera e cioè:
le trivellazioni con conseguenti iniezioni di calcestruzzo finalizzate al riempimento delle “caverne” presenti sotto il cassone principale lato est ed alla base dei due cassoncini su cui poggia il respingente per l’attracco degli aliscafi;
il posizionamento di acropodi a difesa del medesimo angolo della testata del pontile.
Improcrastinabile appare poi la necessità di eseguire con somma urgenza il riempimento e la copertura del grosso squarcio apertosi pure nel cassone principale lato nord ovest.
Auspicando di non doverLa più disturbare con “un’ennesima” lettera una volta avuto adeguato riscontro, Le porgo cordiali saluti.
Il Delegato Generale della sezione di Ginostra-Stromboli
dell’associazione ambientalista Marevivo
Prof. Riccardo Lo Schiavo

Ginostra: Il costone roccioso e l'accesso...negato..al mare

Ha per oggetto "Costone roccioso frazione di Ginostra e..negato accesso al mare" la nota che il prof. Riccardo Lo Schiavo, Delegato Generale della sezione di Ginostra-Stromboli
dell’associazione ambientalista Marevivo, ha inviato al dott. Mariano Bruno (Sindaco del Comune di Lipari) e p.c. a S..E. Prefetto di Messina e alla Soprintendenza BB. CC. AA.

Egregio sig. Sindaco,
dopo i soliti decenni di attese e di costanti e civili sollecitazioni alle autorità competenti da parte di un gruppo di Ginostresi, lo scorso autunno sono in iniziati i lavori di messa in sicurezza del costone roccioso su cui poggiano alcune case della frazione di Ginostra.
L’avvio dei lavori è stato accolto con la logica soddisfazione da parte della comunità, ma non sono poi mancate le perplessità su taluni aspetti tecnici e sull’impatto ambientale del pur necessario intervento, nonché su un incredibile “inconveniente” emerso in corso d’opera.
Le reti metalliche infatti non sembrerebbero adeguatamente ancorate alla base del costone dove ovviamente è più incisiva l’azione di erosione degli agenti atmosferici e soprattutto dei marosi, che durante la stagione invernale flagellano la costa.
Devastante poi appare dal punto di vista paesaggistico, l’imponete muraglia metallica che, in maniera impietosa sotto il profilo ambientale , “incarcera” lungo tratto della montagna.
Ma c’è un’altra problematica che ritengo opportuno sottoporre alla Sua attenzione, nella speranza che si sia ancora in tempo per intervenire e trovare una soluzione condivisa.
Difatti, o nel redigere il progetto o nell’esecuzione dei lavori, probabilmente non si è tenuto in considerazione che nello stendere la rete di protezione si andava a “coprire” l’unico viottolo di accesso alla scogliera di “sotto san Vincenzo” che rappresenta per i turisti il principale luogo di balneazione della frazione!!
Per godere delle limpide e trasparenti acque del mare di Ginostra residenti e villeggianti dovrebbero infatti in alternativa recarsi o nei pressi dello scalo “Pertuso”, dove però da anni vige l’incomprensibile consuetudine di accatastare centinaia di maleodoranti sacchi di rifiuti di ogni tipo, oppure in località “secche di Lazzaro” raggiungibile però percorrendo una lunga stradina peraltro interrotta in più punti da pericolosissime frane. In altre parole, signor Sindaco, o si interviene subito oppure per l’imminente stagione estiva l’accesso al mare nella frazione di Ginostra sarà off limits.
In attesa di riscontro, porgo cordiali saluti.
Il Delegato Generale della sezione di Ginostra-Stromboli
dell’associazione ambientalista Marevivo
Prof. Riccardo Lo Schiavo

Consegnate al "Conti" da "Eolie nel cuore" le borse di studio per la legalità. I nostri video-servizi

Cerimonia di premiazione stamattina all'Istituto d'istruzione superiore "Isa Conti" di Lipari per la borsa di studio sulla legalità intitolata al notaio Mimmo Scolarici. Borsa di studio promossa da "Eolie nel cuore". Momenti di autentica commozione si sono vissuti ogni qualvolta gli intervenuti hanno ricordato la figura di Mimmo.
Un attestato è stato consegnato a tutti i partecipanti. Mentre le borse di studio sono state consegnate a Lucia Biviano per un elaborato sulla Costituzione e a Camilla Puglisi e Alessandra Martello per un elaborato realizzato congiuntamente sull'Ambiente. La borsa di studio di 500 euro nel caso di Puglisi e Martello è stata suddivisa tra le due ragazze. Nei filmati i vari momenti della cerimonia:
1) L'introduzione della preside Tommasa Basile
2) L'intervento del dottor Riccardo Gullo (presidente di Eolie nel cuore)
3) La consegna degli attestati a tutti i partecipanti
4) La consegna delle Borse di studio da parte di Elizabeth Curie, compagna del notaio Scolarici



ENNESIMA INSICUREZZA SUI TRASPORTI DELLA SIREMAR. L'INTERVENTO DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE BRANCA

Comunicato stampa
Il Consigliere provinciale, Massimiliano Branca, appartenente al gruppo “Gioventù della libertà”, chiede al Presidente della Provincia, Nanni Ricevuto di attivarsi per avere maggiori informazioni sulle continue e probabili difficoltà del trasporto marittimo dall’Eolie verso l’Italia, poiché oltre a causare per gli operatori turistici difficoltà di organizzazione vi è anche la serie e certa problematica per i dipendenti della Siremar e per le strutture ricettive delle Isole Eolie. Pertanto, si invita il Presidente della Provincia a documentarsi sulla problematica.

Bufardeci: Tagli nei trasporti sarebbe uno schiaffo alle Eolie, Patrimonio dell'Umanità

“Sarebbe una beffa inaccettabile, uno schiaffo a quel patrimonio dell'umanità che sono le isole Eolie”.
Il vicepresidente della Regione siciliana e assessore ai Trasporti, Titti Bufardeci, respinge al mittente ogni ipotesi di riduzione ai collegamenti marittimi con le isole Eolie. Secondo le indicazioni fornite dai sindacati di categoria, già pronti a incrociare le braccia, il gruppo Tirrenia potrebbe cancellare, sin dai prossimi giorni, alcuni servizi effettuati da Siremar, come il traghetto che collega le Eolie e Napoli. Il gruppo sarebbe in procinto di ridurre gli aliscafi da Milazzo con l'arcipelago. I tagli ai collegamenti veloci potrebbero essere effettuati su quelle rotte dove sono operativi i servizi garantiti con fondi della Regione siciliana, ai sensi della legge sulla continuità territoriale.
“Sarebbe una prassi ingiusta e penalizzante – spiega Bufardeci – perché in questi anni la Regione ha investito risorse importanti con le sue unità di rete, per mantenere un adeguato livello di servizio. Ma questi nostri collegamenti sono studiati e modulati per completare l'offerta garantita dalla Siremar e quindi dallo Stato”.
“Le conseguenze dei tagli prospettati sono inimmaginabili – continua Bufardeci – perchè si tratta di decidere se l'economia, il turismo e la società eoliana debba continuare o no ad esistere. I servizi marittimi per le Eolie garantiscono anche gli approvvigionamenti e la mobilità della comunità eoliana. Per questo non possiamo accettare il minimo taglio, a maggior ragione in un momento topico come questo che prelude alla stagione estiva. Siamo a fianco dei cittadini delle Eolie e ci batteremo con loro per un diritto inalienabile”.
“La vicenda Tirrenia-Siremar si trascina da tempo – spiega il vicepresidente – e in ogni momento delle trattative ci è sempre stata fornita ampia rassicurazione sul mantenimento dei servizi. La posizione del governo regionale è chiarissima: nessuno ci può accusare di avere chiesto la luna, ma pretendiamo la conferma dell'operativo esistente”.
“Sono convinto – conclude Bufardeci – che alla fine arriverà un intervento chiaro e risolutore del ministro Matteoli che non si sottrarrà agli impegni che erano stati promessi alla Sicilia”.
Matteoli ha infatti convocato per la settimana prossima sindacati e presidenti delle Regioni interessate per discutere della vicenda relativa alla Tirrenia e alle sue società collegate.

Marina Corta. "Chi ha una risposta convincente ce la dia" di ANTONIO PREVITI

Egregio direttore,
stamani ho letto con grande interesse la lettera accorata di Mimmo Ziino, non è certo una lettera "avvelenata" ma una semplice e veritiera valutazione dei fatti!
Chi come noi opera in questa piazza ormai da troppi anni non può fare a meno di scrollare il capo avvilito per le troppe promesse mai realizzate e l'imbarbarimento di tutto il contesto!
Potrei elencare le tante cose che si potevano fare e non si sono fatte,abbiamo visto susseguirsi varie amministrazioni di tutti i colori ma la 'musica' non è cambiata!
PERCHE'?
Chi ha una risposta convincente ce la dia per cortesia!
Antonio Previti

Tirrenia non taglia ma il Governo....si

Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando è intervenuto ieri sulla situazione della Tirrenia a Genova, dove i lavoratori hanno ritardato, dopo animate assemblee, la partenza di due traghetti per la Sardegna in seguito alle voci di un imminente taglio delle linee con Olbia e Porto Torres da parte del governo. "Ho parlato con l'Amministratore delegato di Tirrenia Franco Pecorini - ha dichiarato Burlando - e da lui ho avuto l'assicurazione che da parte di Tirrenia non esiste alcuna intenzione di tagliare linee, tantomeno quelle tra Genova e la Sardegna, che sono ritenute linee portanti". "Mi ha invece confermato - ha aggiunto Burlando - che è intenzione del governo operare dei tagli ai finanziamenti che oggi vengono assegnati alla Tirrenia, anche per lo svolgimento di servizi a carattere sociale. E' dunque il governo a dover indicare gli eventuali tagli nei servizi che corrisponderebbero al taglio di questi finanziamenti. Sarebbe davvero incredibile - prosegue Burlando - che fossero danneggiati collegamenti commerciali importanti come quelli tra Genova e la Sardegna. Comunque oggi il ministro sarà in visita a Genova, e mi sembra un'occasione per chiarire subito una situazione che rischia di creare pesantissimi disagi ai passeggeri, al turismo e alla città".

Le reti fantasma sono i killer dei mari

Il nuovo il nuovo rapporto “Abandoned, lost or otherwise discarded fishing gear” di Fao e Programma Onu per l´Ambiente (Unep), sottolinea che «Le grandi quantità di attrezzature da pesca perse in mare o abbandonate dai pescatori stanno danneggiando l´ecosistema marino, compromettendo gli stock marini attraverso la "pesca fantasma" e costituendo un pericolo per le imbarcazion».
Secondo il rapporto «le attrezzature marine abbandonate, perse o dismesse negli oceani ammontano ad un 10% (640 000 tonnellate) di tutti i rifiuti presenti in mare. In mare aperto, le navi mercantili costituiscono la fonte primaria di rifiuti marini, mentre la principale fonte di rifiuti nelle zone costiere è l´attività di pesca a terra. La maggior parte delle attrezzature da pesca non viene deliberatamente abbandonata ma viene persa durante le tempeste, trasportata via da forti correnti, o è il risultato dei cosiddetti "conflitti tra attrezzature", per esempio, quando si pesca con le reti in aree dove sono già state sistemate sul fondo trappole in cui le nuove reti possono incagliarsi».
I principali danni prodotti dalle reti fantasma sono: la cattura continua, conosciuta come "pesca fantasma", di pesci, tartarughe, uccelli e mammiferi marini; l´alterazione degli ecosistemi dei fondali marini; rischi per la navigazione con possibili per le imbarcazioni.
Le attrezzature che più contribuiscono alla pesca fantasma sono tramagli, nasse ed altre trappole per pesci, mentre le reti generalmente intrappolano altri organismi marini e lo strascico danneggia gli ecosistemi sottomarini.
«In passato – dice la Fao - le reti da pesca mal gestite portate alla deriva dalla corrente erano additate come le principali responsabili, ma la loro messa al bando in molte aree nel 1992 ha ridotto il loro contributo alla pesca fantasma. Oggi sono i tramagli posti sui fondali ad essere più spesso riconosciuti come il principale problema. L´estremità inferiore di queste reti è ancorata al fondale marino, mentre alla sommità sono posti dei galleggianti, così da formare un muro sottomarino verticale di reti che può estendersi dai 600 ai 10.000 metri di lunghezza. Se un tramaglio viene abbandonato o perso, può continuare a pescare da solo per mesi - a volte anni - uccidendo indiscriminatamente pesci ed altri animali. Le trappole per pesci e le nasse sono un´altra principale causa di pesca fantasma. Nella baia di Chesapeake, negli Stati Uniti, si stima vengano perse ogni anno circa 150 000 trappole per granchi, su un totale di 500 000. Solo sull´isola caraibica di Guadalupe, circa 20 000 di tutte le trappole sistemate ogni anno vengono perse in ogni stagione degli uragani, un tasso di perdita pari al 50%. Come i tramagli, queste trappole possono continuare a pescare da sole per lunghi periodi di tempo».
Secondo Ichiro Nomura, vice-direttore della Fao per la pesca e l´acquacoltura, le soluzioni ci sarebbero ma bisogna far prestoi: «L´ammontare di attrezzature da pesca che restano in mare continuerà a crescere e le conseguenze sugli ecosistemi marini continueranno a peggiorare se la comunità internazionale non si decide a prendere delle misure effettive per fronteggiare il problema dei rifiuti marini nel suo complesso. Le strategie per affrontare il problema devono dispiegarsi su vari fronti, e comprendere misure di prevenzione, di mitigazione e di cura. La Fao sta lavorando a stretto contatto con l´Organizzazione marittima internazionale (Imo) per la revisione attualmente in corso dell´ Allegato V della "Convenzione Internazionale sulla Prevenzione dell´Inquinamento da Navi" (Marpol), per quanto riguarda le attrezzature da pesca in mare e sugli scogli».
Il rapporto spiega come affrontare il problema delle reti fantasma: i pescatori potrebbero essere incoraggiati con incentivi economici a denunciare le perdite di attrezzature o a riportare a terra le reti vecchie e danneggiate, ed ogni rete fantasma in cui possano accidentalmente imbattersi; contrassegnare le reti non per "additare i colpevoli" ma per capire le ragioni delle perdite di attrezzature e identificare i rimedi; utilizzare le nuove tecnologie per ridurre il rischio di pesca fantasma, come la visualizzazione radar del fondale per evitare gli ostacoli, la dotare i pescatori di Gps per localizzare i punti dove sono state perse le reti e di transponder per trovare quelle calate; migliorare le tecniche di previsione metereologica per aiutare i pescatori a non calare le reti quando sono in arrivo tempeste.
Ma anche i materiali sintetici che hanno contribuito ad acuire il problema delle reti fantasma possono anche aiutare a risolverlo. Si sta lavorando per produrre commercialmente componenti biodegradabili per le reti e gli attrezzi da pesca «Per esempio – spiega la Fao - in alcuni Paesi le trappole per pesci sono costruite con uno "sportello di fuga" che si disintegra se lasciato sott´acqua a lungo, rendendo così la trappola inoffensiva. Poichè questo non contribuirebbe necessariamente a ridurre il livello dei rifiuti, si dovrebbe anche adottare un adeguato sistema di rendicontazione delle reti e di recupero».
E’ anche necessario facilitare la raccolta e il riciclaggio delle reti da pesca vecchie, danneggiate e recuperate, ma il rapporto sottolinea che «La maggioranza dei porti però non dispone delle attrezzature necessarie. Una buona soluzione potrebbe quindi essere quella di collocare dei cestini per i rifiuti sugli scogli e di dotare le imbarcazioni di recipienti di grandi dimensioni e molto resistenti per raccogliere le reti vecchie o parti di esse da buttare. Le imbarcazioni dovrebbero aver l´obbligo di riferire ogni eventuale perdita di attrezzatura. Ciò nonostante, si dovrebbe adottare un approccio "non colpevolizzante" per quanto riguarda le perdite, i loro effetti e tutti i tentativi di recupero. Lo scopo dovrebbe essere quello di accrescere la consapevolezza dei rischi potenziali ed aumentare le probabilità di recupero delle reti».
Secondo il direttore dell´Unep Achim Steiner «Ci sono molti “fantasmi” nell´ecosistema marino, dalla sovrapesca e dall´acidificazione degli oceani legata ai gas serra, alla crescita delle ”zone morte” de-ossigenate causata dagli scarichi e da altre fonti terrestri d´inquinamento. Le attrezzature da pesca abbandonate e perse fanno parte di questa serie di problemi che devono essere affrontati colletivamente con urgenza, affinchè la capacità di riproduzione dei nostri oceani e mari possa esser preservata per le generazioni odierne e future, e non di meno per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio dell´Onu».

"Ci stanno togliendo le fondamenta" di LUCIO RAFFAELE

Riceviamo da Lucio Raffaele e pubblichiamo:
Vorrei fare un piccolo commento alla lettera dell'amico Nando Bianchi.
Credo anch'io che in questo momento ,di quella "eolianità" sopita e maltrattata ve ne sia molto poca e credo che se ne siano accorti tutti quanti gli eoliani, solo che non si sa per quale motivo,non esca fuori,come fecero secoli fa i nostri antenati.
L’aria che si respira è davvero insopportabile e pesante e solo chi non vuol vedere dice che va tutto bene.
Ci stanno davvero togliendo le fondamenta, secondo gli ultimi avvenimenti, in tutti i settori ma soprattutto per quanto riguarda i trasporti, cosa fondamentale , su cui ruota (o meglio dire "ruotava") la nostra economia.
E togliendo le fondamenta stanno togliendo le speranze per un futuro ai nostri figli,i quali terminando gli studi nella scuola dell'obbligo,si troveranno spiazzati e spaesati e fuggiranno via da queste bellissime isole,come fecero una volta i nostri nonni, zii,genitori con davanti il vuoto totale, con un domani incerto , a chiedersi come mai noi ADULTI non siamo stati in grado di dargli il futuro che gli spettava di diritto.
Ecco,non so se questi argomenti siano di interesse pubblico e/o politico, magari nessuno leggerà queste righe,magari si dirà che è solo retorica, la solita morale,ma chi si sente ancora eoliano e soprattutto chi ha dei figli,chi vive alla giornata, la GENTE NORMALE insomma,capirà sicuramente cosa intendo.
Se tutti fossimo dalla stessa parte potremmo costruire qualcosa di positivo per queste isole,sempre più maltrattate.
E con quale coraggio si parla di elezioni europee ? ma ci siamo chiesti se facciamo ancora parte dell'Europa ?
E' vero, Nando, occorre RI-identificarci, non bastano i discorsi elettorali, non servono più adesso, perchè non ci salveranno certo da questa discesa che ci sta portando sempre più a fondo, finchè non resterà che l’abisso.
P.S. Perché non seguiamo tutti il suo esempio?

Marina Corta. "Ma quale salotto!" Lettera aperta dell'operatore turistico Mimmo Ziino

(MIMMO ZIINO) Dopo tanto tempo di silenzio, ritengo sia venuto il momento di esercitare un mio diritto-dovere esprimendo un mio parere personale sulla vicenda Marinacorta.
Tutto è cominciato da una decisione presa dal sindaco Mariano Bruno e dai “pilateschi”consiglieri della allora maggioranza il 2 di Agosto del 2004. Di punto in bianco è stato trasferito l’approdo degli aliscafi da Marinacorta a Sottomonastero.
Una batosta tremenda per i tanti operatori che nel tempo avevano creato la loro fonte di sostentamento nel tratto che va dalla via Garibaldi alla via Roma, passando per la piazza di Ugo di Sant’Onofrio, tra queste quella del sottoscritto.Vi risparmio l’elencazione di manifestazioni, occupazioni dell’aula consiliare, ricorsi al Tar e quantaltro che si si è organizzato per far recedere i così detti amministratori della nostra comunità da quella scellerata e repentina scelta.
Per “compensare” tale decisione ci fu promesso l’attracco di barconi, o meglio motonavi e navi da crociera a Marinacorta condito con il proposito di farla diventare il “salotto delle Eolie” (rispolvero di un vecchio trentennale proposito) nel quale fare svolgere tutte le manifestazioni e gli spettacoli.
In verità, in questi anni abbiamo avuto numerosissimi incontri con il Sindaco, i suoi delegati, gli assessori, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti! Un abbandono totale
Non so come fanno assessori e consiglieri a rendersi conto della nostra realtà se non la conoscono; alcuni di loro non si vedono da anni, mentre per molti atri ci dovremo rivolgere a “chi l’ha visto”.
E’ a loro, a chi ci amministra e a chi fornisce gli “indirizzi politici”, che mi rivolgo con la presente.
Signori, sapete che nonostante il recente spostamento delle pompe di sollevamento, con relative spese per i continui interventi manutentivi, le fogne continuano a “zampillare” quasi giornalmente?
Sapete cosa avviene quando arriva una nave da crociera? Ve lo descrivo io. Lo spazio riservato allo sbarco dei tender in una parte della banchina, segnalato da tanto di vernice rossa, nonostante il divieto, è sistematicamente occupata da imbarcazioni di ogni genere. Solo grazie alla buona volontà ed al grande senso di responsabilità del corpo dei piloti, che si prendono la briga di spostare i natanti in altra banchina, si riesce ogni volta a rendere agibile tale spazio per lo sbarco. Vi risparmio lo spettacolo riservato ai crocieristi, non appena mettono piede in questa tanto decantata “isola turistica”, nel suo “salotto” insomma. Immondizia di ogni genere accatastata insieme ad elettrodomestici abbandonati, ed una quantità di barche, motorini, suppellettili varie tra i quali bisogna fare lo slalom. Non un cartello con delle informazioni utili; la presenza di qualche hostess sarebbe utopia, ipotizzabile soltanto in un posto turistico, non in un luogo “patrimonio dell’umanità”. Non una scritta che indichi il museo, il centro o altri luoghi di potenziale interesse per il turista. Avvolte gli si legge in viso un senso di smarrimento, perchè non tutti dispongono di una guida per le escursioni. Non un vigile urbano o qualcuno della capitaneria di porto, eppure loro sono informati in anticipo dell’arrivo di tali navi?
Voi sapete certamente di un progetto per Marinacorta che prevedeva una sorta di teatro greco o uno stadio al contrario; una gradinate tutta attorno alla piazza. Il tutto doveva praticamente servire ad impedire l’accesso alle auto. Se oggi regna il caos, quindi, sapete di chi è la colpa? E’ logico, di chi non ha voluto quella magnifica opera, e non dell’assenza totale di controllo e regolamentazione!!!
Sapete anche che erano iniziati i lavori per il prolungamento della banchina a sud della penisoletta, e che dopo qualche tempo, posizionati i tre cassoni, vennero bloccati i lavori per colpa di qualche cittadino-comunista? Questo impiccione, anziché farsi i fatti suoi, si permise di segnalare alle autorità competenti qualche potenziale irregolarità. Non sarebbe stato preferibile, invece, lasciar continuare i lavori? Certo ci saremmo potuti ritrovare nelle stesse condizioni di Salina o di Ginostra. Non si poteva chiedere, anche con il conforto del Prefetto, di accelerare tale pratica, dal momento che con l’emergenza Stromboli i porti potrebbero rivelarsi di vitale importanza?
A nessuno è venuto in mente di poter utilizzare, in casi eccezionali, la banchina nord della penisoletta del “Purgatorio”, anzicchè essere costretti ad operare sulla banchina sempre affollatissima di Pignataro? Oltretutto sarebbe una soluzione già adottata in passato.
No, Marinacorta non è degna di un pensiero, di una benché minima attenzione da parte degli amministratori. D’altra parte che avrebbe di speciale rispetto a tutto il resto del comune?
Sapete che un turista che si volesse recare a Marinacorta, partendo da Sottomonmastero, non sa quale direzione seguire?
Il Venerdì Santo, come per incanto, Marinacorta pullulava di vigili urbani, protezione civile, operai comunali, Sindaco e l’Assessore Giannò; tutti indaffarati a mettere a lucido la piazza con l’utilizzo di un autobotte e una scopa rotante. Da non credere ai propri occhi!
Ci si preparava per il giorno di Pasqua, per la processione/sfilata della politica e delle istituzioni. Infatti da quel giorno non si è più visto nessuno. Speriamo di non dover aspettare la prossima Pasqua per un altro intervento!
Chi scrive è convinto che sia gli operatori economici che gli abitanti della zona hanno le loro responsabilità nell’aver portato lentamente, ma inesorabilmente, al degrado il “salotto delle Eolie”, ma un pensiero, forse azzardato, a me sorge spontaneo: non so quanti siano a conoscenza che di fronte a simile inqualificabile immobilismo ed irresponsabile disinteresse dagli esiti evidentemente disastrosi, alcune attività si stanno trasferendo in altra zona di Lipari, altre hanno rilevato magazzini sul corso, altre ancora aspettano di vedere come finirà quest’ultima stagione per prendere una decisione di sloggiamento; non è che, grazie a tale abbandono, altri soggetti potrebbero approfittarne per rilevare il tutto, magari con soldi di dubbia provenienza?
A pensar male …..
Sono del parere che le difficoltà, e il nostro Comune ne soffre tante in ogni contrada e in tutte le isole, se affrontate tempestivamente non necessitano di grossi interventi e di molte risorse, ma se si lasciano al loro destino, come si sta facendo per Marinacorta, poi diventa impossibile porvi rimedio e comunque costerà di più al cittadino contribuente.
E’ ovvio che trattasi di una questione di volontà politica, di buona fede nell’operare e capacità nel programmare. Ma senza il necessario ed insostituibile coinvolgimento della gente, ogni scelta amministrativa rischia di rimanere sterile o addirittura dannosa per gli amministrati.
Mimmo Ziino.

Chiuso il contenzioso di via Garibaldi. Il Comune pagherà solo 1600 euro all'impresa Billè. Evitato un altro salasso (Gazzetta del Sud)

(Salvatore Sarpi- Gazzetta del Sud) Il comune di Lipari, rappresentato dal sindaco Mariano Bruno, ha "risparmiato" 143.730 euro nel contenzioso instauratosi con la ditta Antonino Billè (autrice dei lavori di pavimentazione della via Garibaldi di Lipari). L’Ente, difeso dall’avv. Nunziatella Pajno, infatti, con sentenza (n.248/09) della Corte d’Appello di Messina si è visto condannato a pagare all’im presa poco meno di 1600 euro, oltre Iva ed interessi moratori. Decisamente tutt'altra cosa rispetto ai circa 145.000 euro richiesti dalla ditta. Il “contenzioso” parte dal settembre 1999 quando l’impresa di costruzioni citò in giudizio il comune affinchè n pagasse (oltre agli interessi legali): lire 3.079.393 oltre IVA a titolo di pagamento sulla rata di saldo lavori risultante dallo stato finale; lire 49.909.000 per la “Riserva n. 1”; lire 54.086.156 per la “Riserva n. 2”; lire 10.000.000 per la riserva n. 3”; lire 100.000.000 per tutti i danni patiti e patiendi dall’impresa per il grave ingiustificato inadempimento contrattuale; lire 50.000.000 per il maggior danno subito. Già in quell'occasione l’avvocato Nunziatella Pajno riuscì a far valere le ragioni del comune al punto che, con sentenza n. 15/03, il Tribunale di Barcellona P.G. (Sezione distaccata di Lipari), l’Ente venne condannato al pagamento in favore dell’Impresa Billè della somma di euro 7.388,34, oltre interessi legali, e a rifondere metà delle spese sostenute per il giudizio. A questa sentenza l’impresa di costruzioni presentò appello chiedendo la riforma della sentenza con accoglimento di tutte le domande già formulate e non rinunciate. Come anticipato in premessa, con sentenza n.248/09, la Corte d’Appello di Messina ha condannato il Comune di Lipari al pagamento della somma di 1590,37 euro, oltre Iva ed interessi moratori a decorrere dalla data del collaudo. In parziale accoglimento dell’appello incidentale spiegato dal comune di Lipari, la stessa Corte ha escluso la fondatezza delle riserve per carenza di prova e ha riformato in questo senso l’impugnata sentenza,rigettando le ulteriori domande proposte dal Billè e ha dichiarato compensate le spese del giudizio di appello.

mercoledì 6 maggio 2009

Tagli sui trasporti marittimi. Da Roma rimbalza la notizia di una marcia indietro. Video intervista al dott. La Greca

Tagli nei trasporti marittimi. Il Governo, sottoposto a pressione dai sindacati, innesta la (momentanea?) marcia indietro. Ne abbiamo parlato con il dott. Pino La Greca che, dopo aver sentito telefonicamente il sen. Marco Filippi, esplica le ultime novità provenienti da Roma.
L' INTERVISTA:

TIRRENIA: UGL, NECESSARIO APRIRE UN CONFRONTO SERVE CHIAREZZA

“Dopo le proteste spontanee dei lavoratori in corso da ieri sera, chiediamo che il ministro Matteoli dia seguito all’impegno preso da parte del sottosegretario Letta di convocare i sindacati per un confronto sulle strategie di privatizzazione di Tirrenia per avere come garanzia la piena occupazione dei lavoratori e i servizi alle utenze”. E’ quanto chiede Roberto Panella, segretario nazionale dell’Ugl Trasporti.
“Serve chiarezza - ha aggiunto - .I lavoratori hanno indetto assemblee a bordo delle navi in tutti i porti e iniziative spontanee di protesta che da ieri sera stanno interessando tutti i collegamenti marittimi essenziali con le isole maggiori e minori del paese, esercitate dalla Tirrenia e Regionali Marittime (Caremar, Saremar, Toremar, Siremar) stanno causando forti ritardi alle partenze. Non vorremmo che la protesta - conclude - possa aumentare,per questo e’ necessario aprire subito il confronto e dare garanzie contro eventuali tagli alle linee”.

Difensore civico: Tar rigetta richiesta di sospensiva

Il Tar di Catania ha rigettato la richiesta di sospensiva presentata dall'avvocato Alessia Giorgianni per conto dell'avvocato Emanuele Carnevale di Lipari sulla questione inerente la nomina del difensore civico nel maggior comune eoliano.

Tirrenia smentisce: Nessun fax ai comandi di bordo

Tirrenia di Navigazione snentisce di aver inviato ai propri Comandi Nave un fax contenente la notizia della soppressione da 1° giugno di “linee non essenziali”. Tale notizia- secondo l'ufficio stampa di Tirrenia- è totalmente priva di fondamento. Tirrenia di Navigazione,infatti, si legge "non ha ricevuto alcuna disposizione in materia dal Ministero competente, né ha inviato a chicchessia alcun fax contenente informazioni di cui non è in possesso né per iscritto né verbalmente".
Da Roma il sindaco di Lipari Mariano Bruno informa di aver preso contatto con i vertici Siremar i quali gli hanno comunicato ufficialmente di "non avere ricevuto al momento alcuna disposizione dal Ministero e che quindi i collegamenti andranno avanti così come previsto".
Il sindaco Mariano Bruno ha anche annunciato di avere avviato i contatti necessari per fare chiarezza sulla situazione e che la guardia non sarà abbassata.

Decreto "taglia linee". Nota di Saverio Merlino (PD)

Riceviamo e pubblichiamo:
(Saverio Merlino) L' On. Silvia Velo, vicepresidente della commissione trasporti della Camera dei deputati, da me interpellata per avere notizie sul "decreto taglia linee", mi ha confermato che tale decreto non è stato ancora firmato ma gira, con insistenza la voce, che avverrà quanto prima.
L'On. Velo mi ha altresì comunicato che alle ore 14.30 , durante i lavori della commissione trasporti ha chiesto che il Ministro Matteoli vada urgentemente in Commissione per chiarire e relazionare in merito.

A bordo della Laurana. In attesa di essere ricevuti dal comandante

In attesa di essere ricevuti dal comandante della Laurana i componenti il gruppo d'opposizione e i consiglieri del Faro discutono e/o cercare di acquisire ulteriori notizie. Il video:

La minoranza e il Faro in fermento sui tagli

Minoranza e gruppo del Faro mobilitati per affrontare e capire il da farsi dopo la diffusione della notizia inerente il taglio della Eolie-Napoli e viceversa e di un aliscafo sulla Milazzo-Eolie e viceversa. In attesa dell'arrivo della Laurana si è tenuta una riunione a conclusione della quale abbiamo ascoltato Marco Giorgianni(UDC). L'intervista:

Museo: Fruizione limitata. Ma si potrebbero impiegare gli ex Pumex. Il sindaco Bruno prende posizione

Una lettera è stata inviata dal sindaco Mariano Bruno all’Assessore Regionale Beni Culturali e Pubblica Istruzione Antonello ANTINORO, all’Assessore Regionale Turismo e Trasporti Giambattista BUFARDECI, all’Assessore Regionale Bilancio e Finanze Michele CIMINO, all’Assessore Regionale Lavoro, Previdenza Sociale, Formazione Professionale, Emigrazione ed Immigrazione, Carmelo INCARDONA e per conoscenza al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Stefania PRESTIGIACOMO, al Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare Direzione per la Protezione della Natura Coordinamento Gruppo Lavoro per il P.M. UNESCO, al Ministro per i Beni e Attività Culturali Sandro BONDI, al Presidente della Regione On.le Raffaele LOMBARDO, all’Assessore Regionale Presidenza Giovanni ILARDA, all’Assessore Regionale Agricoltura e Foreste Giovanni LA VIA, all’Assessore Regionale Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca Roberto DI MAURO, all’Assessore Regionale Famiglia, Politiche Sociali ed Autonomie Locali Francesco SCOMA, all’Assessore Regionale Industria Giuseppe GIANNI, all’Assessore RegionaleLavori Pubblici Luigi GENTILE, all’Assessore Regionale Sanità Massimo RUSSO, all’Assessore Regionale Territorio ed Ambiente Giuseppe SORBELLO, all' Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO Presidente Ing. Claudio RICCI Sindaco di Assisi, Vice Presidente Avv. Corrado VALVO Sindaco di Noto .
Oggetto: limitata fruizione Museo Archeologico di Lipari
Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la visita di cortesia di una delle più importanti museologhe del nostro Paese la professoressa Alessandra Mottola Molfino, accompagnata dal Dr. Giovanni Flaccavento (tel. 380/5034228) del gruppo editoriale Kalòs, i quali, nell’incontrare il Sindaco di Lipari, esprimevano il profondo rammarico di aver ricevuto l’agghiacciante risposta, dai responsabili del Museo Archeologico Regionale B. Brèa di Lipari - alla richiesta degli orari in cui avrebbero potuto visitare il Museo - che lo stesso era aperto alle visite limitatamente a due sole sale sulle sei che compongono il complesso museale.
Non intendo entrare nel merito della risposta ottenuta dai predetti visitatori, nè sul numero delle sale visitabili, ma non posso esimermi da una protesta vibrata ed accorata, allorchè apprendo che la motivazione della limitata fruizione del museo va ascritta “alla mancanza di personale”!!! Inaudito a dirsi!!! Incredibile ad ascoltarsi!!! A chi ed a che cosa i visitatori, la gente del mondo della cultura, i turisti, gli amministratori locali debbono credere? Alle belle parole, ai grandi progetti che i responsabili regionali sciorinano negli incontri pubblici (borse del turismo ed in altre sedi) che “la cultura è turismo”, “che la Regione deve investire nella cultura”per avere, con i grandi patrimoni storico-artistici che possiede, un eccezionale ritorno dal punto di vista economico e, inoltre, favorire la presenza in Sicilia di una nicchia di mercato di alta valenza? Complimenti! E’ questo il trattamento che meritano le Eolie “Patrimonio dell’Unanimità”, cosi “elette” dall’Unesco!
Ma non finisce qui! Gli importanti investimenti nelle aree archeologiche di questo territorio, pari ad € 1.620.000 per Filicudi, (dove stanno venendo alla luce nuovi insediamenti) e di eguale importo per Panarea, daranno ulteriore splendore alla storia millenaria risalente tra il IV e V sec. a.C. delle Isole Eolie. Senza trascurare, poi, le aree del parco Diana e del Castello, anche esse non presiediate da personale. A questo punto viene da chiedersi se, alla data odierna, non è possibile visitare il Museo di Lipari per mancanza di personale, cosa avverrà delle aree che con tanta cura e tanto denaro stanno riportando ai giusti splendori meravigliosi musei a cielo aperto? Torneranno ad essere oggetto della furia di atti vandalici di giornata? Degli agenti atmosferici? Dell’incuria di chi dovrebbe valorizzarli? Tutto questo per non voler tenere fede ad impegni già assunti dal precedente governo regionale di incaricare dei servizi del Museo di Lipari e delle aree archeologiche gli ex lavoratori della pomice, i quali stanno maturando le loro giornate in un lavoro senza alcuna prospettiva, senza la promessa stabilizzazione, con il rischio di ritrovarsi a breve senza alcun impegno conclusa la mobilità.
A noi, modesti operatori della politica, tra le cose che ci hanno insegnato una era ed è ritenuta fondamentale: “la continuità amministrativa” attività che rende credibile una istituzione.
Per ironia della sorte ci perviene una lettera da parte del Signor Andrea Bargiacchi , di per sè esplicativa, che compieghiamo alla presente. Mentre il patrimonio storico-archeologico eoliano si avvia verso una sicura distruzione, in ordine a quanto precede quali sono le valutazioni e le considerazioni del Governo Nazionale, del Governo Regionale e dell’Unesco? Veramente ai posteri l’ardua sentenza!
IL SINDACO(Dott. Mariano Bruno)

La Tirrenia taglia le rotte, è rivolta. I dipendenti fermano tre navi a Napoli

(Il mattino) Ore di ansia per gli oltre tremila lavoratori del gruppo Tirrenia, presente soprattutto al Sud e in Campania, oltre che in Toscana e Lazio. Un’assemblea unitaria, svoltasi ieri nella sede napoletana della compagnia di navigazione al rione Sirignano, con la partecipazione di marittimi ed amministrativi, ha sancito lo stato di agitazione dei dipendenti della società. Nelle loro parole il timore che l’avviato processo di privatizzazione della società possa generare un nuovo caso Alitalia. In un comunicato diffuso al termine dell’assemblea, i dipendenti della Tirrenia minacciano «azioni di lotta dure» e invocano l’intervento delle istituzioni locali e dei sindacati, ribadendo il loro no a «ingiustificati e indiscriminati tagli di servizi per decreto, a una svalutazione economico-patrimoniale dell’azienda, che porti a un’inevitabile svendita e a una privatizzazione selvaggia senza accordi sindacali».E già ieri lo stato di agitazione dei lavoratori della compagnia di navigazione ha causato i primi disagi ai passeggeri in partenza dal porto di Napoli, costretti a lunghe attese sulle banchine, con tre navi interessate dal blocco di due ore deciso nell’ambito della protesta Tirrenia.
All’ancora ieri per due ore sono rimaste la Raffaele Rubattino ormeggiata al molo 16 per Palermo, la Laurana, ormeggiata al molo 6, per le isole Eolie, e la Toscana, al molo 15/bis, destinazione Cagliari

Trasporti marittimi: Tagliata non solo la linea Eolie-Napoli ma anche un aliscafo sulla Milazzo-Eolie

Il decreto interministeriale, che dovrebbe essere firmato per razionalizzare alcuni collegamenti delle società facenti capo a Tirrenia, prevede non solo il taglio del collegamento a mezzo traghetto Eolie-Napoli e viceversa ma anche la soppressione di tre aliscafi di cui uno nella Milazzo-Eolie e viceversa. Una situazione davvero insostenibile che finirà per penalizzare in modo particolare le isole minori.
I tagli, si apprende, scatteranno dal 1° giugno.
Mentre le notizie si inseguono, continua in linea di massima a regnare nelle isole una certa apatia se non indifferenza sulla questione. Visti i precedenti, vista la mobilitazione generale del recente passato, ci saremmo aspettati oggi delle forti prese di posizione, delle iniziative. Invece...almeno al momento.... tutto tace. La rassegnazione sembra regnare sovrana
A Lipari, al momento, almeno a livello ufficiale, si è mosso solo il gruppo di opposizione che ha convocato una riunione per le 11 e 15 di oggi(trenta minuti prima dell'arrivo della Laurana) per fare il punto della situazione e per valutare le azioni da intraprendere.

Cassandra Finocchiaro ai Giochi delle isole 2009

Per il secondo anno consecutivo l'atleta dello Sporting Club Judo Lipari, Cassandra Finocchiaro, Classe Cadetti kg.63, è stata scelta nella selezione regionale per la Rappresentativa Sicilia che parteciperà ai Giochi delle Isole 2009.
Lo scorso anno Cassandra ha partecipato con la Rappresentativa Sicilia ai Giochi delle Isole 2008 che si sono svolti nelle Antille esattamente a Guadalupe. Qui l'atleta si è distinta conquistando l'argento nella gara individuale ed il bronzo nella gara a squadre.

Anche per il 2009 quindi la giovane atleta, classe 1993, parteciperà con la Sicilia alla importante trasferta.
I Jeux des Iles 2009 si disputeranno a Majorca nei giorni 29 e 30 maggio p.v.
Le squadre siciliane, femminile e maschile partiranno con lo staff tecnico siciliano il 27 maggio e rientreranno in Sicilia il 2 giugno. L' atleta, che si è sempre allenata con costanza e serietà, adesso inizierà la preparazione specifica con la squadra per affrontare al meglio l'importante impegno che vedrà coinvolte nella competizione le isole della Terra.
A.Ferlazzo ( vice Presidente e coll.tecnico dell'associazione )

L'Arroganza del potere. Il fotomontaggio di Piero Roux

Stromboli: Torna in libertà Vincenzo Cincotta

È tornato in libertà Vincenzo Cincotta, 45 anni, nativo di Milazzo, residente a Stromboli. Il gip del tribunale di Barcellona, Adamo, non ha infatti convalidato l'arresto disposto dal pm Massara a seguito del fermo effettuato dai carbinieri di Stromboli con l'accusa di detenzione di 25 grammi di hashish. I legali del Cincotta, avvocati Danilo Santoro e Francesco Sciacca, hanno sostenuto che la sostanza stupefacente è stata rinvenuta in terreno non di proprietà dell'assistito ed a lui non in uso. Al Cincotta il Gip ha imposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due giorni la settimana.

martedì 5 maggio 2009

Lipari: Cagnetta salvata da morte sicura dai vigili del fuoco ed adottata

Una cagnetta, precipitata in uno dei canyon che si stanno creando nei pressi della ex cava di pomice di Porticello, è stata salvata da morte sicura grazie all'intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Lipari al comando di Alessandro Romeo. Ma oltre a questo ha anche trovato in uno dei vigili che l'ha salvata chi si prenderà cura di lei.
La cagnolina(nella foto in alto indicata con una freccia- la foto si può ingrandire cliccandoci sopra) era finita su un piccolo basamento di pomice e, non potendo più risalire, al primo movimento sarebbe precipitata nel vuoto. Il recupero non è stato dei più agevoli e i vigili si sono dovuti calare con le corde.
La disavventura della cagnetta di circa 4 mesi, come anticipato, ha avuto comunque un lieto fine. Il vigile Michelangelo Bellamacina, dopo avere fatto controllare e visitare la cagnetta da un veterinaio e aver constatato che non avesse il microchip identificativo, ha deciso di "adottarla" e le ha dato il nome di Macedone.
La squadra che ha effettuato il salvataggio, oltre al caposquadra Romeo e al vigile Bellamacina, era composta da Lorenzo Basile, Daniele De Vardo, Alessandro Fusco e Giacomo Lo Surdo.

Tagli sui trasporti. Il telegramma del sindaco Bruno a Matteoli e Tremonti

Il testo del telegramma inviato dal sindaco di Lipari ai ministri Matteoli e Tremonti
"Notizie circa paventati tagli linee Siremar creerebbero gravi ripercussioni nel già fragile sistema economico delle isole minori della Regione Sicilia mettendo a repentaglio l’ormai imminente stagione turistica.
Si invitano le SS.LL. a convocare i sindaci delle isole minori al fine di concordare iniziative a difesa dei diritti inalienabili della continuità territoriale e della mobilità".

Trasporti: Pronto il decreto sui tagli? Agitazione sulla Laurana

Grande tensione a bordo del traghetto "Laurana" della Siremar non appena si è diffusa l'indiscrezione proveniente da Roma secondo la quale il ministro Altero Matteoli, già domani, potrebbe firmare il decreto interministeriale che prevede tagli su tutti i servizi di collegamento marittimo delle società facenti capo a Tirrenia. Compreso il collegamento Napoli-Eolie- Milazzo e viceversa.
A Napoli, per oltre due ore, si è tenuta una assemblea sindacale per decidere il da farsi essendo in ballo, con questi tagli decine e decine di posto di lavoro.
All'orientamento iniziale di bloccare tutto è subentrata poi la decisione di partire, seppure con ritardo, verso le Eolie. Questo per rispetto nei confronti degli oltre 200 utenti in attesa di imbarcarsi. L'imbarco è cominciato intorno alle 20 e 10
Il sindaco di Lipari Mariano Bruno ha già inviato un telegramma ai ministri Matteoli e Tremonti ed essendo diretto a Roma per la riunione sulla pesca sta cercando di ottenere un incontro.
Ma da fonti non ufficiali arriva una ulteriore notizia. Dal primo Giugno il traghetto ex Carpaccio, oggi Gianni Morace, dovrebbe entrare in linea per conto della Ustica Lines sulla rotta Napoli-Lipari-Milazzo e viceversa. Il mezzo non toccherebbe le isole minori con contraccolpi economici più che notevoli

La cultura "villanica" dei consiglieri di Pianoconte e un manifesto che sarà affisso nella frazione

Nelle prossime ore questo manifesto sarà affisso a Pianoconte. Riporta, oltre al titolo, la risposta fornita ai consiglieri Giacomo Biviano e Gesuele Fonti dal dirigente Nico Russo dopo la lettera dei due sulle problematiche relative al cimitero di Pianoconte. Si parla anche di "cultura villanica".
Questo il testo della lettera del dott. Russo riportata nel manifesto:
Oggetto: Ampliamento cimitero di Pianoconte
Con riferimento alla vs/nota del 20/04/2009 , prot.n. 14800, non ritenendo necessario argomentare le colorite asserzioni che spaziano dalle citazioni bibliche ai termini la cui etimologia è di chiara provenienza della cultura "villanica", seppur vero che burocrazia su cui si incardina la pubblica amministrazione spesso impedisce di risolvere i problemi con celerità, mi chiedo come mai le SS.LL. vivano di stupore su un problema che per Pianoconte non si presenta certamente oggi.
Per quanto riguarda l'attività dello scrivente e dei propri uffici si assicura che la procedura avviata per l'ampliamento del cimitero di Pianoconte non è condizionata dalla presenza o meno nella maggioranza politica delle SS.LL.
Il dirigente
dott. Domenico Russo


Pirrera dimenticata....anche dalle Poste italiane di ANNA MIRACULA

(Anna Miracula) ...E Pirrera adesso viene dimentacata anche dal servizio postale. Noto con molto rammarico che ancora una volta e sempre di più la borgata di Pirrera è stata inserita nel gruppo " zone dimenticate" che sembrano far parte di quest'isola, ma che invece sono solo dei nomi sulla mappa.
Come dicevo già nel titolo, anche il servizio postale non considera Pirrera tra le zone da servire...forse il fatto è che non ci scrive più nessuno..non esistiamo!!!
Da più di una settimana e forse anche oltre (colpa dei ponti, carenza di personale alle Poste?) non riceviamo oppure riceviamo molto in ritardo la posta, con tutto ciò che ne consegue ovviamente, ritardi nei pagamenti conditi a volte anche da tagli di linee telefoniche e quant'altro si può immaginare...
Già ancor prima di quest'ultimo periodo, la borgata era servita poco più di due volte a settimana, neanche fossimo irraggiungibili.
E' proprio il caso di dire che vi sono figli e figliastri a questo mondo...e noi restiamo la pecora nera che più nera non si può..
Altro problema?? Le strade provinciali e comunali non più curate da moltissimo tempo, e temo che se non ci fossero continuamente le auto a transitarvi potremmo paragonarci ad una giungla con tanto di animali feroci.
Non crediamo davvero di chiedere la luna ma di poter ricevere i nostri diritti come tutti gli altri isolani, non credete?
Perchè le tasse le paghiamo anche quassù, in questo posto sperduto delle Ande Liparote.

Trasporti marittimi: In Sicilia è calato il silenzio..pericolosamente

(Christian Del Bono- Presidente Federalberghi) ) In Sicilia sembra essere calato il sipario su una vicenda che si appresta invece a vivere i suoi momenti più impegnativi e drammatici. Nonostante la questione trasporti rivesta carattere di estrema urgenza per le popolazioni delle isole minori, la Regione Sicilia sembra essersi imbalsamata. Come se le somme per garantire l'intero 2009 fossero già stat estanziate, come se le convenzioni a garanzia delle linee post 2009 fosserostate rinnovate, come se i tagli più volte paventati fossero stati scongiurati. Invece nulla di tutto questo.
Cosa è cambiato da quando, in gennaio, in un incontro al Ministero, lo stesso Ministro si era impegnato a garantire le somme necessarie a mantenere per il 2009 tutti i collegamenti previsti e a convocare per i primi giorni di febbraio il tanto agognato tavolo tecnico? Nulla.
A metà marzo, la presidenza del Consiglio dei Ministri ha decretatola dismissione di Tirrenia ma in quali termini questo non è ancora ben dato saperlo.
A seguito dell'ennesima fuga di notizie sui presunti tagli è insorto Ugo Cappellacci, Governatore della Sardegna, invocando con fermezza lo "stop alle ipotesi di soppressioni o modifiche di collegamenti marittimi tra la Sardegna e la penisola gestiti dalla Tirrenia".
Esiste, infatti, come dichiarato dallo stesso Matteoli, stuzzicato dall'attento segretario generale della Uiltrasporti Caronia, un piano di razionalizzazione dei servizi di collegamento marittimo con le isole minori. Tantoché, mercoledì, lo stesso Cappellacci incontrerà il Ministro Matteoli e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, per chiedere la regionalizzazione della Saremar.
Perché non riproporre, questa volta, con maggiore fermezza le già reiterate e manifeste proposte di acquisizione di Siremar (e Tirrenia) avanzate dal nostro Governatore?

Lipari: Salta il consiglio, manca il numero legale

Consiglio comunale non celebrato a Lipari per mancanza del numero legale. All'ordine del giorno vi erano interrogazioni e interpellanze. Sette i consiglieri comunali: cinque della minoranza e i due del Faro. Per l'amministrazione erano presenti il sindaco Mariano Bruno, gli assessori Corrado Giannò, Ivan Ferlazzo e Giulio China.
Il consiglio adesso dovrà essere riconvocato

Se Lipari piange, Canneto non ride. Anche qui, cimitero invaso dalle erbacce

Si susseguono le segnalazioni dei cittadini alla nostra redazione sullo stato di abbandono in cui versano i cimiteri dell'isola. Anche nella frazione liparese di Canneto le tombe del locale cimitero sono semicoperte dalle erbacce. E a Lipari, così come ha avuto modo di appurare lo stesso assessore Giulio China, tra le erbacce del cimitero "transitano" le bisce.
Il video del cimitero di Canneto:

L'avvocato della moglie di Berlusconi è una habituè di Ginostra

(Cinzia Sasso- La Repubblica) La guerriera è una donna molto alta, il fisico asciutto, un fascino androgino e un paio di occhi blu che almeno nel colore somigliano a quelli della famosa cliente. Maria Cristina Morelli, il Davide che sfiderà Golia, l'avvocato che Veronica Lario ha scelto per dire addio al marito Silvio Berlusconi, arriva a piedi con le sue solite scarpette basse e mostra subito di che pasta è fatta: sa che la battaglia non sarà solo davanti al giudice civile, che l'immagine e la comunicazione conteranno molto, certo che ha letto i primi segnali - le foto a seno scoperto di Veronica attrice pubblicate su Libero e in possesso solo della casa - ma da subito vuole mettere i paletti. "Io sono un avvocato e mi occupo dell'aspetto legale" dice. Il "ciarpame" resterà fuori da qui. "Qui" è uno studio in un palazzo anonimo di via Fontana, a due passi dal palazzo di giustizia. La via dei grandi studi, degli avvocatoni di fama, di quelli, insomma, che ieri si chiedono stupiti: ma davvero Veronica ha scelto la Morelli? Nessuno disposto a dire che è simpatica: una dura, raccontano; una che non molla mai; una che dà anima e corpo alla professione e che lavora venti ore al giorno; una che "va sempre alla guerra". A giugno compirà 48 anni, viene da Soresina, nel Cremonese, da una famiglia benestante di quelle col villone, la madre aveva una partecipazione in una concessionaria della Fiat, due fratelli maschi, lei l'unica ad aver studiato legge. Niente marito e nemmeno figli. Laurea a Parma, poi l'inizio della professione a Milano, assistente del suo relatore, il professore di diritto processuale Bruno Cavallone; il passaggio, per un paio d'anni, in uno degli studi più importanti per il diritto di famiglia, quello di Laura Hoesch, e infine il grande salto: titolare. Ed eccola, nei primi tempi dei ricorsi alla corte d'appello di Milano, accanto a Beppino Englaro. Interviene, ma ai convegni giuridici, sui temi di bioetica: dal caso di Eluana a quello della donna che morì per aver rifiutato l'amputazione di una gamba. Nessuna concessione all'immagine, niente salotti, nessun timore reverenziale per alcuno, una vena di sarcasmo contro gli uomini.
Il primo maggio era a Ginostra, là dove va sempre quando può, ed è rientrata subito per via della telefonata di Veronica. Si sono viste domenica a Macherio, ma non sono servite tante parole. Avevano già parlato a lungo, di questa storia. Cristina c'era già due anni fa, ai tempi della lettera a Repubblica della "signora". Veronica sa a cosa andrà incontro e sa anche che Cristina non ha paura

Ex Pumex in fermento. Per tre lo spettro della fine della mobilità

Ex dipendenti della Pumex di Lipari di nuovo in fermento per la mancata concretizzazione di quanto più volte promesso nel tempo a vari livelli, ovvero il reinserimento nel circuito lavorativo attraverso il settore dei beni culturali. Un settore che nelle Eolie, visti i tanti siti e l'immenso patrimonio storico-archeologico, avrebbe veramente bisogno di personale in grado di renderlo fruibile al meglio. Eppure, tra promesse mai mantenute e impegni disattesi, sono trascorsi quasi due anni dalla chiusura delle cave.
Gli ex dipendenti Pumex, particolarmente esasperati per l'ormai imminente scadenza(18 maggio) per tre di loro del periodo di mobilità, hanno incontrato oggi il sindaco Mariano Bruno.
Gli ex dipendenti Pumex, che accusano di disinteresse tutti coloro che in qualche modo ruotano attorno a questa vicenda, hanno evidenziato come il fuoriuscire dalle liste di mobilità significa chiudere la porta ad ogni speranza futura di reinserimento nel mondo lavorativo con gli inevitabili contraccolpi economici e nella gestione familiare. Se a ciò si aggiunge che gli ex Pumex sono tutt'ora in credito del trattamento di fine rapporto, la situazione non è certo delle più rosee.

Salina: Raduno di Inter club siciliani

(m.m.- Gazzetta del Sud) Per il consueto raduno di alcuni Inter Club siciliani, quest'anno si è deciso di scegliere l'isola di Salina come luogo di incontro. Grazie a Claudio Saltalamacchia, presidente dell'Inter Club "Massimo Moratti" di Salina, per lo scorso fine settimana sono giunti nell'isola più verde delle Eolie circa 100 persone, provenienti da posti come Caltanissetta e Alcamo. L'isola ha così beneficiato sia socialmente che economicamente di questa bella inziativa.

lunedì 4 maggio 2009

L'acqua misteriosa. La lettera di Roberto Piemonte

Sul "mistero" dell'acqua che sgorga ne pressi della scuola elementare di Lipari e della quale siamo tornati a parlare nel pomeriggio riceviamo e pubblichiamo una lettera di Roberto Piemonte.
Caro Salvatore,
ho letto l'articolo sull'acqua misteriosa. Se ben ricordi io ho già fatto, sull'argomento, ben due segnalazioni ed oggi dobbiamo amaramente constatare come siano rimaste lettera morta. Come al solito dobbiamo aspettare che accada qualcosa di grave prima di vedere qualche intervento.
Roberto Piemonte
NDD. Nel dare i meriti a Roberto per aver sollevato la questione in tempi non sospetti, purtroppo senza risultati, vogliamo sperare che sia la volta buona per ottenere delle risposte concrete dove per risposte si intendono interventi definitivi. Sarebbe grave, oltre che delittuoso, trovarsi malauguratamente nel futuro di fronte a situazioni irreparabili e "frutto" di questo modo di affrontare il problema. Auspicando interventi restiamo a disposizione di chi, addetto ai lavori, sappia realmente spiegare a noi e ai lettori di Eolienews cosa accade.

Uil trasporti, appello a Cappellacci: "La Regione entri in Saremar. Ci pensi anche la Sicilia per Siremar"

" Il Governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, che ringrazio per la sua decisa presa di posizione, in assoluta discontinuità col passato, contro i ventilati tagli di alcuni fondamentali collegamenti della Tirrenia, sembra al momento scongiurati, approfitti del suo previsto incontro di mercoledì col ministro dei Trasporti, Altero Matteoli e col sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, per chiedere senza indugio il trasferimento della Saremar in capo alla sua Regione". Lo chiede in una nota il segretario generale della Uiltrasporti, Giuseppe Caronia. "Voglio inoltre sperare - aggiunge - che, oltre alla regione Campania che attraverso la già costituita Società regionale, CO.RE.MA. sembra voglia acquisire la Caremar, anche le regioni, Toscana e Sicilia, quest'ultima in particolare, si rendano conto che l'unico modo per salvaguardare gli interessi dei loro territori, la continuità territoriale e lo sviluppo turistico e socio-economico delle loro isole minori è, appunto, quello di acquisire il diretto controllo rispettivamente di Toremar e Siremar, oggi di proprietà Fintecna". "La Tirrenia, superata ovviamente l'attuale fase di crisi economica mondiale che ne dimezza il valore economico, previa approvazione da parte del Governo del piano Industriale, condiviso da tutte le Organizzazioni Sindacali del settore e già approvato dal Cipe, potrebbe quindi essere più agevolmente privatizzata - conclude Caronia - dopo un preventivo accordo con i rappresentanti dei Lavoratori che dovranno avere ogni garanzia circa il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali e la certezza della pronta stabilizzazione del personale precario da anni sistematicamente utilizzato".

Alcool Etilico il 1° Maggio a Marina Corta: Straordinario riscontro

Grande successo di pubblico e di critica per il gruppo degli "Alcool Etilico" la band rock liparese esibitasi a Marina Corta nel corso dei festeggiamenti del primo maggio a Lipari. Successo suggellato dal grande interesse e calore con cui i tanti presenti nella piazza hanno accompagnato, sin dalle prime battute, l'esibizione di Carmelo Sottile (cantante), Alessandro Jacullo (chitarra), Federico Megna (tastiere ) John Paul Pavone (batteria), Francesco Finocchiaro (chitarra) e Marco Mollica (basso).
Un momento particolarmente toccante della serata, suggellato da un lungo applauso, è stato quello in cui gli "Alcool Etilico" hanno dedicato un brano a Livio D'Ambra, il marittimo della Siremar recentemente scomparso.
La band si scusa con tutti i presenti per non essere riuscita a presentare, per una mera questione di tempo, il preannunciato brano inedito che farà parte, insieme ad altri, dell'ormai imminente primo album del gruppo.

La maggioranza sabato a Vulcano ma.....

Vertice di maggioranza sabato prossimo a Vulcano. E' stato convocato dal sindaco Mariano Bruno per fare il punto della situazione ma anche per pianificare l'attività amministrativa in vista della prossima stagione estiva.
La riunione potrebbe riservare qualche "sorpresa". Sul "sentiero di guerra" sembra, infatti, essere l'assessore Giulio China dell'MPA il quale, a più riprese, ha dichiarato di non essere soddisfatto dell'attuale andazzo e si sente fortemente penalizzato nella gestione del suo assessorato.

Pallavolo: Maschile vittoriosa a tavolino, femminile ancora un tonfo

COMUNICATO STAMPA
La squadra maschile, AvisLipari, continua il campionato di prima divisione e nella giornata di ieri ha vinto a “tavolino” la partita contro il P.G.S. Domenico Savio di Messina.
La società ha infatti rinunciato alla trasferta agevolando così i ragazzi eoliani nel mantenimento del secondo posto.
La prossima settimana è prevista l’ultima trasferta contro il Volley Brolo, mentre domenica 17 chiuderanno il campionato giocando in casa contro l’A.S. Zanclon di Messina.
La squadra femminile, AmaroEolie, continua sulla scia negativa perdendo per tre set a uno contro la Libertas Volley di Messina.
Il campionato di serie D si concluderà domenica prossima in casa contro l’Elephant Volley di Catania.

Patrizia Lo Surdo

Le ultime sullo Stromboli dall'INGV

COMUNICATO STAMPA DEL 4/5/2009 (Aggiornamento alle 10:15 ora locale)
Questo comunicato è relativo all’analisi dei segnali sismici, effettuata presso la sala di monitoraggio della sezione INGV di Napoli (Osservatorio Vesuviano), dove sono centralizzati i segnali della rete sismica a larga banda che opera sullo Stromboli. Attualmente sono acquisiti i dati da 12 delle 13 stazioni che compongono la rete. L’attività sismica registrata nelle ultime 24h ha presentato le seguenti caratteristiche (tempi GMT):
Nella giornata di ieri alle 14:57 GMT si è verificata un’esplosione maggiore. A questa ha fatto seguito un aumento di tremore, su valori medio-alti, durato circa 15 min. Il tremore si è poi portato nuovamente su valori medio-bassi.
Il segnale VLP associato all’esplosione delle 14:57 GMT di ieri, di ampiezza media, è durato
circa 2 min.
L’analisi dei sismogrammi non ha evidenziato segnali sismici associabili ad eventi franosi.
L’ampiezza del tremore è generalmente su valori medio-bassi.
Il conteggio degli eventi Very Long Period (VLP) fornisce un valore di circa 15 eventi/ora.
L’ampiezza dei segnali VLP oscilla tra valori bassi e medio-bassi.
La localizzazione della sorgente dei segnali VLP mediante analisi della semblance non mostra
variazioni sostanziali.
I parametri di polarizzazione del segnale sismico nella banda di frequenza VLP non mostrano
variazioni sostanziali.
L’ampiezza degli explosion-quakes oscilla tra valori bassi e medio-bassi, con qualche evento di
ampiezza medio-alta.

Lipari: Reportage dal cimitero "giungla".

Erbacce ovunque. Dall'area più prossima all'ingresso sino all'ultimo terrazzamento. Non vi è una sola zona del cimitero di Lipari centro che si salva dall'incredibile stato di degrado. In alcune zone si fa addirittura fatica ad individuare le tombe, sepolte come sono dalle erbacce.
Dopo le continue segnalazioni giunte nei giorni scorsi alla nostra redazione quest'oggi, dopo un primo sopralluogo effettuato ieri, siamo andati a fotografare e a filmare una situazione che ha veramente dell'incredibile. I filmati sono limitati a due zone ma, ripetiamo, la situazione è identica ovunque.
Tra l'altro, stamattina(erano le nove), tutti i contenitori dei rifiuti posti all'interno del cimitero erano stracolmi.
Facciamo voti all'assessore Giulio China sempre attento alle problematiche affinchè si ridia decoro e dignità ad un luogo dove riposano i nostri cari.
I due video della "vergogna"

Costituzione della "Lipari porto" L'Amministrazione si opporrà al Tar.Oggetto la liquidazione di 380mila euro ai componenti della commissione

(Peppe Paino- Gazzetta del sud) L'amministrazione comunale si opporrà al Tribunale amministrativo regionale contro la decisione che dispone la liquidazione da parte del Comune di 380.000 euro in favore della commissione, composta da dirigenti e funzionari dell'ente, che ha selezionato il partner privato ("Condotte d'Acqua Spa") ai fini della costituzione della "Lipari porto spa". La società attraverso la quale nell'isola si dovrebbe realizzare il mega porto.
Intanto l'attenzione, all'inizio della stagione turistica, si sposta sulle opere di messa in sicurezza dei porti. Per la maggior parte sono a buon punto. «Ma se otto dei lavori appaltati in tutte le isole – come sostiene Lelio Finocchiaro, esperto dell'amministrazione comunale per la portualità – sono nella fase di completamento per altre tre opere bisogna superare ostacoli di varia natura».
Ecco, ad oggi, il punto della situazione cominciando da Ginostra. «Le mareggiate invernali – dichiara Finocchiaro – hanno distrutto quanto realizzato dall'impresa "Scuttari". Frattanto è cambiato sia il soggetto appaltante che il direttore dei lavori ed è sorta una querelle con la stessa ditta in quanto il Comune ritiene che le opere distrutte dai marosi non erano state ancora terminate».
Passiamo a Marina Corta dove i cassoni collocati dalla stessa impresa sono tra l'altro, pericolosamente, accessibili tra buche e spuntoni a chiunque intenda curiosare nell'area. «Abbiamo già comunicato – avverte Finocchiaro- – alla "Scuttari" che se dovesse succedere qualcosa di spiacevole sarebbe direttamente responsabile. Per quanto riguarda la prosecuzione dei lavori dopo il dissequestro di due dei tre cassoni il perito del tribunale ha chiesto alla ditta di prelevare la sabbia con la quale è stato riempito proprio il terzo modulo per un controllo della stessa alla presenza della Soprintendenza». Com'è noto il cassone era stato sequestrato, su disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona, per il sospetto che lo stesso fosse stato riempito con sabbia mista ai reperti restituiti dai fondali di Sottomonastero. Si attende quindi l'arrivo, a giorni, del pontone della "Scuttari" per l'esame della sabbia e si spera in una tempestiva ripresa delle opere. Per quanto riguarda Sottomonastero «a seguito dei rinvenimenti archeologici – prosegue l'esperto dell'amministrazione – la Soprintendenza ci ha dato delle indicazioni ben precise: ruotare l'opera in testata per mantenerci a distanza di venti metri dalla zona di tutela. La variante è ormai quasi pronta ma abbiamo problemi di altra natura che la giunta sta vagliando. Ci troviamo, cioé, a fare i conti con la maggiore profondità del fondale. O si trovano 800.000 mila euro in più per poter realizzare come da progetto le opere oppure si mette un cassone in meno. Viste le difficoltà a reperire i fondi, la soluzione della collocazione di quattro cassoni invece di cinque sembra la più praticabile. Il quinto cassone – ha concluso Finocchiaro – potrebbe essere impiegato altrove, anche, come invece riteniamo possibile, nell'area di Marina corta».
Si deve comunque accelerare per non lasciare cantieri in sospeso nel mezzo della stagione turistica