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giovedì 7 maggio 2009

Marina Corta. "Ma quale salotto!" Lettera aperta dell'operatore turistico Mimmo Ziino

(MIMMO ZIINO) Dopo tanto tempo di silenzio, ritengo sia venuto il momento di esercitare un mio diritto-dovere esprimendo un mio parere personale sulla vicenda Marinacorta.
Tutto è cominciato da una decisione presa dal sindaco Mariano Bruno e dai “pilateschi”consiglieri della allora maggioranza il 2 di Agosto del 2004. Di punto in bianco è stato trasferito l’approdo degli aliscafi da Marinacorta a Sottomonastero.
Una batosta tremenda per i tanti operatori che nel tempo avevano creato la loro fonte di sostentamento nel tratto che va dalla via Garibaldi alla via Roma, passando per la piazza di Ugo di Sant’Onofrio, tra queste quella del sottoscritto.Vi risparmio l’elencazione di manifestazioni, occupazioni dell’aula consiliare, ricorsi al Tar e quantaltro che si si è organizzato per far recedere i così detti amministratori della nostra comunità da quella scellerata e repentina scelta.
Per “compensare” tale decisione ci fu promesso l’attracco di barconi, o meglio motonavi e navi da crociera a Marinacorta condito con il proposito di farla diventare il “salotto delle Eolie” (rispolvero di un vecchio trentennale proposito) nel quale fare svolgere tutte le manifestazioni e gli spettacoli.
In verità, in questi anni abbiamo avuto numerosissimi incontri con il Sindaco, i suoi delegati, gli assessori, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti! Un abbandono totale
Non so come fanno assessori e consiglieri a rendersi conto della nostra realtà se non la conoscono; alcuni di loro non si vedono da anni, mentre per molti atri ci dovremo rivolgere a “chi l’ha visto”.
E’ a loro, a chi ci amministra e a chi fornisce gli “indirizzi politici”, che mi rivolgo con la presente.
Signori, sapete che nonostante il recente spostamento delle pompe di sollevamento, con relative spese per i continui interventi manutentivi, le fogne continuano a “zampillare” quasi giornalmente?
Sapete cosa avviene quando arriva una nave da crociera? Ve lo descrivo io. Lo spazio riservato allo sbarco dei tender in una parte della banchina, segnalato da tanto di vernice rossa, nonostante il divieto, è sistematicamente occupata da imbarcazioni di ogni genere. Solo grazie alla buona volontà ed al grande senso di responsabilità del corpo dei piloti, che si prendono la briga di spostare i natanti in altra banchina, si riesce ogni volta a rendere agibile tale spazio per lo sbarco. Vi risparmio lo spettacolo riservato ai crocieristi, non appena mettono piede in questa tanto decantata “isola turistica”, nel suo “salotto” insomma. Immondizia di ogni genere accatastata insieme ad elettrodomestici abbandonati, ed una quantità di barche, motorini, suppellettili varie tra i quali bisogna fare lo slalom. Non un cartello con delle informazioni utili; la presenza di qualche hostess sarebbe utopia, ipotizzabile soltanto in un posto turistico, non in un luogo “patrimonio dell’umanità”. Non una scritta che indichi il museo, il centro o altri luoghi di potenziale interesse per il turista. Avvolte gli si legge in viso un senso di smarrimento, perchè non tutti dispongono di una guida per le escursioni. Non un vigile urbano o qualcuno della capitaneria di porto, eppure loro sono informati in anticipo dell’arrivo di tali navi?
Voi sapete certamente di un progetto per Marinacorta che prevedeva una sorta di teatro greco o uno stadio al contrario; una gradinate tutta attorno alla piazza. Il tutto doveva praticamente servire ad impedire l’accesso alle auto. Se oggi regna il caos, quindi, sapete di chi è la colpa? E’ logico, di chi non ha voluto quella magnifica opera, e non dell’assenza totale di controllo e regolamentazione!!!
Sapete anche che erano iniziati i lavori per il prolungamento della banchina a sud della penisoletta, e che dopo qualche tempo, posizionati i tre cassoni, vennero bloccati i lavori per colpa di qualche cittadino-comunista? Questo impiccione, anziché farsi i fatti suoi, si permise di segnalare alle autorità competenti qualche potenziale irregolarità. Non sarebbe stato preferibile, invece, lasciar continuare i lavori? Certo ci saremmo potuti ritrovare nelle stesse condizioni di Salina o di Ginostra. Non si poteva chiedere, anche con il conforto del Prefetto, di accelerare tale pratica, dal momento che con l’emergenza Stromboli i porti potrebbero rivelarsi di vitale importanza?
A nessuno è venuto in mente di poter utilizzare, in casi eccezionali, la banchina nord della penisoletta del “Purgatorio”, anzicchè essere costretti ad operare sulla banchina sempre affollatissima di Pignataro? Oltretutto sarebbe una soluzione già adottata in passato.
No, Marinacorta non è degna di un pensiero, di una benché minima attenzione da parte degli amministratori. D’altra parte che avrebbe di speciale rispetto a tutto il resto del comune?
Sapete che un turista che si volesse recare a Marinacorta, partendo da Sottomonmastero, non sa quale direzione seguire?
Il Venerdì Santo, come per incanto, Marinacorta pullulava di vigili urbani, protezione civile, operai comunali, Sindaco e l’Assessore Giannò; tutti indaffarati a mettere a lucido la piazza con l’utilizzo di un autobotte e una scopa rotante. Da non credere ai propri occhi!
Ci si preparava per il giorno di Pasqua, per la processione/sfilata della politica e delle istituzioni. Infatti da quel giorno non si è più visto nessuno. Speriamo di non dover aspettare la prossima Pasqua per un altro intervento!
Chi scrive è convinto che sia gli operatori economici che gli abitanti della zona hanno le loro responsabilità nell’aver portato lentamente, ma inesorabilmente, al degrado il “salotto delle Eolie”, ma un pensiero, forse azzardato, a me sorge spontaneo: non so quanti siano a conoscenza che di fronte a simile inqualificabile immobilismo ed irresponsabile disinteresse dagli esiti evidentemente disastrosi, alcune attività si stanno trasferendo in altra zona di Lipari, altre hanno rilevato magazzini sul corso, altre ancora aspettano di vedere come finirà quest’ultima stagione per prendere una decisione di sloggiamento; non è che, grazie a tale abbandono, altri soggetti potrebbero approfittarne per rilevare il tutto, magari con soldi di dubbia provenienza?
A pensar male …..
Sono del parere che le difficoltà, e il nostro Comune ne soffre tante in ogni contrada e in tutte le isole, se affrontate tempestivamente non necessitano di grossi interventi e di molte risorse, ma se si lasciano al loro destino, come si sta facendo per Marinacorta, poi diventa impossibile porvi rimedio e comunque costerà di più al cittadino contribuente.
E’ ovvio che trattasi di una questione di volontà politica, di buona fede nell’operare e capacità nel programmare. Ma senza il necessario ed insostituibile coinvolgimento della gente, ogni scelta amministrativa rischia di rimanere sterile o addirittura dannosa per gli amministrati.
Mimmo Ziino.