«Sulla Tirrenia, di fronte alla richiesta di tagli dell'Unione Europea, il governo è alla ricerca di una decisione che non penalizzi i posti di lavoro e che danneggi il meno possibile i cittadini». È quanto ha precisato il ministro del trasporti Altero Matteoli.
La questione Tirrenia, a margine del Forum delle guardie costiere del Mediterraneo, è stata oggetto di un colloquio fra il ministro e il presidente della Regione Claudio Burlando. Al termine dei lavori del Forum, Matteoli ha anche incontrato brevemente un gruppo di lavoratori della Tirrenia che manifestavano con striscioni davanti alla stazione marittima.
«Quello della Tirrenia è un problema serio - ha affermato il ministro -. Mercoledì ho convocato i sindacati per trovare una soluzione condivisa e subito dopo vedrò i presidenti delle Regioni Campania, Lazio, Sardegna, Sicilia e Toscana. Soltanto dopo verranno presi i provvedimenti che l'Italia è costretta a prendere per non incorrere in una procedura di infrazione da parte dell'Ue». Rispondendo ad una domanda sul rischio che venga tagliato il collegamento tra Genova e la Sardegna, Matteoli ha affermato: «Stiamo trattando perché è una delle linee che perde le cifre maggiori. Ma nulla è stato ancora deciso».
Intanto, in vista della convocazione dei sindacati da parte del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli sulla privatizzazione del gruppo Tirrenia, il segretario generale della Federmar Cisal, Alessandro Pico auspica "un confronto serio e costruttivo". "Al di là delle parole dette fino a oggi, il dialogo porti certezze ai lavoratori del mare per evitare - sottolinea Pico in una nota - un'ulteriore perdita di posti di lavoro a causa della mancanza di una politica a sostegno dell'occupazione e garantire l'elementare diritto all'eguaglianza fiscale e alla mobilità dei cittadini italiani delle grandi e piccole comunità isolane".