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giovedì 7 maggio 2009
Chiuso il contenzioso di via Garibaldi. Il Comune pagherà solo 1600 euro all'impresa Billè. Evitato un altro salasso (Gazzetta del Sud)
(Salvatore Sarpi- Gazzetta del Sud) Il comune di Lipari, rappresentato dal sindaco Mariano Bruno, ha "risparmiato" 143.730 euro nel contenzioso instauratosi con la ditta Antonino Billè (autrice dei lavori di pavimentazione della via Garibaldi di Lipari). L’Ente, difeso dall’avv. Nunziatella Pajno, infatti, con sentenza (n.248/09) della Corte d’Appello di Messina si è visto condannato a pagare all’im presa poco meno di 1600 euro, oltre Iva ed interessi moratori. Decisamente tutt'altra cosa rispetto ai circa 145.000 euro richiesti dalla ditta. Il “contenzioso” parte dal settembre 1999 quando l’impresa di costruzioni citò in giudizio il comune affinchè n pagasse (oltre agli interessi legali): lire 3.079.393 oltre IVA a titolo di pagamento sulla rata di saldo lavori risultante dallo stato finale; lire 49.909.000 per la “Riserva n. 1”; lire 54.086.156 per la “Riserva n. 2”; lire 10.000.000 per la riserva n. 3”; lire 100.000.000 per tutti i danni patiti e patiendi dall’impresa per il grave ingiustificato inadempimento contrattuale; lire 50.000.000 per il maggior danno subito. Già in quell'occasione l’avvocato Nunziatella Pajno riuscì a far valere le ragioni del comune al punto che, con sentenza n. 15/03, il Tribunale di Barcellona P.G. (Sezione distaccata di Lipari), l’Ente venne condannato al pagamento in favore dell’Impresa Billè della somma di euro 7.388,34, oltre interessi legali, e a rifondere metà delle spese sostenute per il giudizio. A questa sentenza l’impresa di costruzioni presentò appello chiedendo la riforma della sentenza con accoglimento di tutte le domande già formulate e non rinunciate. Come anticipato in premessa, con sentenza n.248/09, la Corte d’Appello di Messina ha condannato il Comune di Lipari al pagamento della somma di 1590,37 euro, oltre Iva ed interessi moratori a decorrere dalla data del collaudo. In parziale accoglimento dell’appello incidentale spiegato dal comune di Lipari, la stessa Corte ha escluso la fondatezza delle riserve per carenza di prova e ha riformato in questo senso l’impugnata sentenza,rigettando le ulteriori domande proposte dal Billè e ha dichiarato compensate le spese del giudizio di appello.