Riceviamo da Lucio Raffaele e pubblichiamo:
Vorrei fare un piccolo commento alla lettera dell'amico Nando Bianchi.
Credo anch'io che in questo momento ,di quella "eolianità" sopita e maltrattata ve ne sia molto poca e credo che se ne siano accorti tutti quanti gli eoliani, solo che non si sa per quale motivo,non esca fuori,come fecero secoli fa i nostri antenati.
L’aria che si respira è davvero insopportabile e pesante e solo chi non vuol vedere dice che va tutto bene.
Ci stanno davvero togliendo le fondamenta, secondo gli ultimi avvenimenti, in tutti i settori ma soprattutto per quanto riguarda i trasporti, cosa fondamentale , su cui ruota (o meglio dire "ruotava") la nostra economia.
E togliendo le fondamenta stanno togliendo le speranze per un futuro ai nostri figli,i quali terminando gli studi nella scuola dell'obbligo,si troveranno spiazzati e spaesati e fuggiranno via da queste bellissime isole,come fecero una volta i nostri nonni, zii,genitori con davanti il vuoto totale, con un domani incerto , a chiedersi come mai noi ADULTI non siamo stati in grado di dargli il futuro che gli spettava di diritto.
Ecco,non so se questi argomenti siano di interesse pubblico e/o politico, magari nessuno leggerà queste righe,magari si dirà che è solo retorica, la solita morale,ma chi si sente ancora eoliano e soprattutto chi ha dei figli,chi vive alla giornata, la GENTE NORMALE insomma,capirà sicuramente cosa intendo.
Se tutti fossimo dalla stessa parte potremmo costruire qualcosa di positivo per queste isole,sempre più maltrattate.
E con quale coraggio si parla di elezioni europee ? ma ci siamo chiesti se facciamo ancora parte dell'Europa ?
E' vero, Nando, occorre RI-identificarci, non bastano i discorsi elettorali, non servono più adesso, perchè non ci salveranno certo da questa discesa che ci sta portando sempre più a fondo, finchè non resterà che l’abisso.
P.S. Perché non seguiamo tutti il suo esempio?