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mercoledì 1 aprile 2009
Filicudi: Gesto tipicamente mafioso. Gatto nero impiccato alla tettoia di un geometra di una impresa catanese
(Peppe Paino) Hanno ammazzato un povero gatto nero e lo hanno appeso, legandolo per le zampe posteriori, e quindi a testa in giù, ad una delle travi della tettoia della casa, di contrada Rocca di Ciauli, dove risiede temporaneamente il geometra di una impresa catanese. Anche se sull’isola si tende stranamente a minimizzare e si parla di uno scherzo ( ma se fosse così sarebbe come minimo opera di folli) nella sostanza e per riportare ogni fatto nella propria dimensione, ci sono i presupposti per definire l’accaduto un vero e proprio atto intimidatorio, tip icamente mafioso. E’ stato compiuto da ignoti, la notte scorsa, nei confronti, per l’esattezza, di C. M., tecnico della “Di Bella Costruzioni” di Catania, impresa che unitamente alla “Geo tech Italia”, si sta occupando della sistemazione e riqualificazione, su appalto comunale, dei siti archeologici di Filicudi tra le località di Filobraccio e Capo Graziano. In quella abitazione di Rocca di Ciauli ci sta lui. Gli operai, esterni, alloggiano altrove. Valuteranno, in base agli elementi raccolti, i Carabinieri della locale stazione diretta dal maresciallo Andrea Scardino. Elementi che, a dir la verità, non sono mancati di recente. Il geometra, definito da chi lo conosce zelante e professionale, ieri mattina ha anche trovato le ruote della sua auto, parcheggiata nei pressi dell’abitazione, sgonfie. E che sorpresa qualche giorno prima: Aveva trovato il suo furgone al porto, addirittura, s u dei blocchi; le ruote sistemate sul tetto e un finestrino rotto. Ed ancora, sempre pochi giorni fà, sono state sgonfiate le gomme del muletto dell’impresa nell’area del cantiere al porto. Insomma, c’è più di qualcosa che non torna tant’è che oggi è previsto l’arrivo del titolare della ditta, Daniele Di Bella che, giustamente, intende vederci chiaro. C’è poco, comunque, da stupirsi. Filicudi, che d’inverno diventa come altre realtà eoliane, un ‘isola nell’isola, negli ultimi anni è spesso giunta alla ribalta delle cronache per una sequela di furti e atti vandalici che come si ricorderà, non risparmiarono, con il taglio delle gomme d’auto, anche il compagno dell’ex ministro Giovanna Melandri
"Tappa" straordinaria della Laurana a Lipari per trasferire a Salina i vigili del fuoco. Intanto, va avanti l'inchiesta sull'incidente al Platone
Come anticipato da Eolie news i vigili del fuoco del distaccamento di Lipari hanno raggiunto l'isola di Salina per liberare con le idrovore l'aliscafo Platone della Siremar dall'acqua che sta imbarcando dopo essere finito stamani contro la struttura portuale di Santa Marina Salina.
I vigili del fuoco, al comando di Giuseppe Abbate, sono partiti da Lipari alle 17 e 25 con la nave "Laurana" della Siremar che ha effettuato la "tappa" liparese proprioper imbarcare i pompieri.
A Salina intanto il comandante del Circomare Lipari Luca Politi ha provveduto ad interrogare il comandante Pollicino del Platone i componenti l'equipaggio
I vigili del fuoco, al comando di Giuseppe Abbate, sono partiti da Lipari alle 17 e 25 con la nave "Laurana" della Siremar che ha effettuato la "tappa" liparese proprioper imbarcare i pompieri.
A Salina intanto il comandante del Circomare Lipari Luca Politi ha provveduto ad interrogare il comandante Pollicino del Platone i componenti l'equipaggio
Vigili del fuoco in "soccorso" del Platone
I vigili del fuoco di Lipari stanno per trasferirsi nell'isola di Salina per intervenire con le idrovore sull'aliscafo Platone della Siremar che, dopo essere andato a sbattere contro il molo di sottoflutto del porto salinaro, sta imbarcando acqua. Lo ha dichiarato a Eolienews il comandante del Circomare Lipari Luca Politi circa trenta minuti fa al rientro da Salina.
"L'intervento dei vigili del fuoco- ci ha dichiarato- si rende necessario per liberare il natante dall'acqua che sta imbarcando".
Lo stesso comandante Politi ci ha informato che in serata, si pensa alle diciotto, arriveranno a Salina delle strutture galleggianti che saranno poste sotto l'aliscafo Platone (lo vediamo nella foto inviataci da Domenico Bartolo Giuffrè) onde impedire che questo possa affondare.
Santa Marina Salina: Porto chiuso sino alla rimozione del platone
Resterà interdetto all'approdo dei mezzi di linea il porto di Santa Marina Salina sino a quando non sarà rimosso l'aliscafo Platone della Siremar finito stamane, intorno alle dieci e venti, contro il molo di sottoflutto per un probabile guasto all'invertitore. Non vi sono, infatti, le condizioni per poter operare in sicurezza.
La comunicazione è stata inoltrata alle società di navigazione da parte del comandante del Circomare Lipari Luca Politi che, immediatamente, subito dopo l'incidente, ha raggiunto con i suoi uomini l'isola. Comunicazione per procedere celermente alla rimozione del mezzo è stata inoltrata alla Siremar. Nel frattempo il Platone con tutta una serie di cime(vedi foto) è stato saldamente ormeggiato alla struttura portuale per evitare che potesse scivolare verso il basso e quindi semi-affondare.
Nel periodo in cui il porto di Santa Marina resterà off-limits i mezzi di linea diretti verso quello scalo opereranno, cosa che sta già avvenendo, nella frazione di Rinella.
Salina non è nuova ad incidenti in mare, così come d'altronde anche Lipari e Vulcano. L'ultimo, nell'isola verde, era stato quello del "Gigliola M", finito, un anno e mezzo fà, sugli scogli della Cala del Brigantino. Anche quella volta, come oggi, senza alcuna conseguenza per i passeggeri.
Un consiglio comunale per Ginostra. La richiesta di UDC, Nuovo Giorno, Eolie nel cuore
Una nota relativa alle problematiche di Ginostra e sulla necessità di un consiglio comunale ad hoc è stata inviata al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari dai consiglieri dell'UDC, di Nuovo Giorno ed Eolie nel cuore.
Gentile Presidente,
Solo a seguito di una dura presa di posizione dei cittadini di Ginostra si è ottenuta un’adeguata attenzione (vedi articolo su la Gazzetta del Sud di oggi) sul disagio che gli stessi vivono quotidianamente, e ciò non può che costituire un fatto positivo, anche alla luce del totale disinteresse verso le sorti della frazione finora dimostrato dall’amministrazione comunale di Lipari.
I ginostresi hanno sottolineato, peraltro, come il consiglio comunale si sia rifiutato di affrontare i problemi che riguardano la loro frazione, anche con un semplice ma opportuno atto di presenza per una “presa visione” dello stato di abbandono in cui versa la stessa.
È il caso di rammentarLe come, su iniziativa dei consiglieri di minoranza, già all’indomani della mareggiata del 22 novembre 2008, durante la quale il molo della frazione è stato definitivamente messo fuori uso, sia stata presentata dagli scriventi una mozione con l’esplicita richiesta di dedicare un punto all’ordine del giorno di quel consiglio a Ginostra.
Affrontare una discussione, in quel momento delicato, avrebbe certamente contemplato la proposta di aggiornare i lavori direttamente nella frazione, venendo incontro alle giuste istanze dei nostri concittadini, così come è stato fatto per i cittadini di Acquacalda.
La mozione era stata condivisa e votata anche dai rappresentanti della maggioranza, ma nel corso della seduta il collega Casilli, come ormai sua consuetudine, ha proposto e fatto approvare una “pregiudiziale” sull’argomento, rimandando la trattazione “a data da destinarsi”.
Sarebbe opportuno e urgente, a nostro avviso, che il riserbo della Presidenza sulla “destinazione” di tale data possa essere finalmente sciolto, anche per dare un segnale tangibile che il consiglio comunale di Lipari non è un luogo avulso e distante dalle istanze e dalle aspettative dei cittadini che dovrebbe rappresentare, inclusi i pochi, sfortunati, dimenticati e bistrattati abitanti di Ginostra.
Auspicando che la presente abbia un pronto e cortese riscontro della Presidenza, Le porgiamo distinti saluti
i consiglieri dei gruppi
Eolie nel Cuore, Nuovo Giorno, UDC
Gentile Presidente,
Solo a seguito di una dura presa di posizione dei cittadini di Ginostra si è ottenuta un’adeguata attenzione (vedi articolo su la Gazzetta del Sud di oggi) sul disagio che gli stessi vivono quotidianamente, e ciò non può che costituire un fatto positivo, anche alla luce del totale disinteresse verso le sorti della frazione finora dimostrato dall’amministrazione comunale di Lipari.
I ginostresi hanno sottolineato, peraltro, come il consiglio comunale si sia rifiutato di affrontare i problemi che riguardano la loro frazione, anche con un semplice ma opportuno atto di presenza per una “presa visione” dello stato di abbandono in cui versa la stessa.
È il caso di rammentarLe come, su iniziativa dei consiglieri di minoranza, già all’indomani della mareggiata del 22 novembre 2008, durante la quale il molo della frazione è stato definitivamente messo fuori uso, sia stata presentata dagli scriventi una mozione con l’esplicita richiesta di dedicare un punto all’ordine del giorno di quel consiglio a Ginostra.
Affrontare una discussione, in quel momento delicato, avrebbe certamente contemplato la proposta di aggiornare i lavori direttamente nella frazione, venendo incontro alle giuste istanze dei nostri concittadini, così come è stato fatto per i cittadini di Acquacalda.
La mozione era stata condivisa e votata anche dai rappresentanti della maggioranza, ma nel corso della seduta il collega Casilli, come ormai sua consuetudine, ha proposto e fatto approvare una “pregiudiziale” sull’argomento, rimandando la trattazione “a data da destinarsi”.
Sarebbe opportuno e urgente, a nostro avviso, che il riserbo della Presidenza sulla “destinazione” di tale data possa essere finalmente sciolto, anche per dare un segnale tangibile che il consiglio comunale di Lipari non è un luogo avulso e distante dalle istanze e dalle aspettative dei cittadini che dovrebbe rappresentare, inclusi i pochi, sfortunati, dimenticati e bistrattati abitanti di Ginostra.
Auspicando che la presente abbia un pronto e cortese riscontro della Presidenza, Le porgiamo distinti saluti
i consiglieri dei gruppi
Eolie nel Cuore, Nuovo Giorno, UDC
Le foto del Platone contro il molo di Salina
Vi proponiamo alcune foto (in parte di Antonio Brundu) che ritraggono l'aliscafo Platone della Siremar "ormeggiato" sul molo di Salina
Salina: Aliscafo contro il molo. Per fortuna nessun ferito. Chiuso momentaneamente lo scalo
E' finita contro il molo di sottoflutto della banchina di Santa Marina Salina la corsa dell'aliscafo Platone della Siremar che proveniva da Rinella e subito dopo avrebbe dovuto raggiungere Lipari per effettuare il collegamento delle undici con Vulcano-Milazzo. L'incidente si è verificato intorno alle 10 e 20 per un probabile guasto all'invertitore. A bordo del mezzo, capitanato da Andrea Pollicino, vi era soltanto un passeggero che non ha riportato alcun danno. Trentadue passeggeri erano invece sbarcati in precedenza a Rinella. Il mezzo veloce ha fortemente danneggiato l'area di prua e sta imbarcando acqua. Operazioni sono in corso per tentare di imbracarlo onde evitarne, in attesa dell'arrivo del pontone, il semiaffondamento. Il Circomare Lipari, che ha avviato un'inchiesta, ha disposto al momento la chiusura del porto ai mezzi marittimi in conseguenza dello spazio ridotto che non consente operazioni in sicurezza. Il traffico marittimo è stato spostato sullo scalo di Rinella. Nel previsto collegamento da Lipari per Vulcano-Milazzo è subentrato l'aliscafo Atanis.
Pasqua tra le polemiche? E' "guerra" tra bande musicali?
Si preannuncia una Pasqua tra le polemiche. Almeno per quanto riguarda l'accompagnamento della banda musicale alla processione. Ciò nasce dal fatto che a Lipari le bande musicali, da qualche mese, sono ritornate ad essere due. Oltre alla "Città di Lipari" è stata rifondata la banda "San Bartolomeo".
Banda, quest'ultima, che ha già accompagnato ben tre processioni e che, stando ai contatti avviati con chi materialmente organizza la processione della domenica di Pasqua avrebbe dovuto acompagnare anche la processione del Cristo Risorto e della Madre. Prestazione, che stando alle ristrettezze economiche del momento, previo accordo con il privato che organizza questa festa, sarebbe stata fornita a titolo gratuito. (ndd. erroneamente avevamo scritto che la processione è organizzata dalla Confraternita di Santa Croce, ci è stato chiarito, invece, che si tratta di un privato che agisce come tale anche se fa parte della Confraternita. Dell'errore ci scusiamo con gli interessati e con i lettori)
Abbiamo scritto "avrebbe dovuto accompagnare" in quanto il fatto non appare più così scontato. Negli ultimi giorni si registrano, infatti, mezze "marce indietro", ipotesi surreali (e assolutamente improponibili) su organizzazioni particolari della tradizionale e seguitissima processione, proposte sulla contestuale presenza una doppia banda (Città di Lipari e San Bartolomeo).
Le voci riportate in questo articolo sono al momento solo "soffi di vento". "Soffi di vento" che parlano di una "guerra di bande". Fuori luogo in qualsiasi momento, ancor di più in una processione come quella di Pasqua che rappresenta il trionfo della pace, del bene sul male.
Precisando che, ovviamente, in tutto questo la Chiesa, la parte religiosa non c'entra assolutamente nulla, restiamo con le "antenne" dritte pronti ad ascoltare, recepire queste e quelle ragioni, nell'interesse solo ed esclusivo di una processione storica ed altamente religiosa per la nostra collettività.
martedì 31 marzo 2009
Il presidente del consiglio Pino Longo sollecita un intervento sul pontile ex Italpomice
Il presidente del consiglio comunale Pino Longo ha trasmesso oggi ai dirigenti del 3° e 4° settore, e per conoscenza al sindaco e al comandante dell'Ufficio Circondariale marittimo di Lipari, l'ordine del giorno approvato dal consiglio comunale il 17 febbraio e relativo al relitto del pontile privato di Acquacalda.
Longo ha accompagnato l'odg con questa sua lettera:
Il consiglio comunale di Lipari, nella seduta del 17 febbraio scorso tenutosi nella frazione di Acquacalda, dopo un’ampia discussione sulla problematica determinata dalla mancata rimozione del relitto del pontile di proprietà privata semidistrutto dalle mareggiate, ha approvato un ordine del giorno sull’argomento.
Al fine di dare concreta attuazione alla volontà del civico consesso, ritengo opportuno fornire le seguenti osservazioni:
1) Il Presidente della Provincia Regionale di Messina, presente ai lavori consiliari, ha dichiarato la propria disponibilità a mettere a disposizione i propri tecnici per un accertamento congiunto con quelli comunali. Il rappresentante dell’amministrazione provinciale, nella stessa riunione, ha assunto l’impegno per l’anticipazione della somma necessaria, nel rispetto delle procedure tecniche e amministrative per i lavori di rimozione del pontile stesso.
2) il pontile “sembrerebbe appoggiato” su una vecchia costruzione e sovrasta parzialmente, con le sue precarie strutture, la strada principale in pieno centro abitato. Lo stato di corrosione della base dei pilastri di ferro è tale che non occorre essere dei tecnici per comprendere che si è in presenza di un manufatto che potrebbe cedere e trascinare i rottami sulla strada pubblica e sull’adiacente spiaggia con conseguente gravissimo pericolo per la pubblica incolumità.
Alla luce di quanto sopra appare necessario, onde evitare il ripetersi di precedenti analoghe inadempienze e "scaricabarile" tra enti e organi vari, come nel caso dei relitti di vecchi pontili in località Campobianco, Pietra Liscia e Spiaggia Arena nell’isola di Lipari, ricorrere all’adozione immediata di urgenti provvedimenti.
Infatti ancora oggi giacciono negli specchi d’acqua antistanti le predette località i relitti dei precari pontili di ferro abbandonati da decenni. In particolare in località Pietraliscia, di uno dei vecchi pontili, rimangono solo i resti delle travi di ferro conficcate nel fondo del mare, corrosi ed appuntiti, non piu’ visibili in superficie perché leggermente sommersi e pertanto pericolosissimi. I numerosi diportisti e i bagnanti che, nonostante l’ordinanza adottata dall’autorità marittima, accedono alla spiaggetta anche con miniscule imbarcazioni (canotti, pedalò…) non sono informati di ciò data l’assoluta mancanza di idonea segnalazione. Pertanto anche un semplice tuffo potrebbe avere conseguenze tragiche.
Per queste località, di fronte a tali situazioni di pericolo denunciate infinite volte nella sostanza, si è registrata soltanto l’emanazione dell’ordinanza della Capitaneria di Porto ancora vigente che dichiara l’inagibilità dei pontili, vieta la balneazione e alcune attività marittime e interdice la zona di mare alla navigazione marittima, alla sosta ecc. Nel caso del pontile di Acquacalda la stessa autorità marittima con propria ordinanza ha ritenuto di adottare un provvedimento analogo senza prevedere la rimozione.
Proprio oggi è stato segnalato che un nastro trasportatore, lungo alcune decine di metri, è caduto giu’ dal pontile probabilmente trascinato dal vento e occupa una notevole porzione di spiaggia.
Si chiede pertanto di intervenire, anche per la rimozione del nastro, comunicando il nominativo del responsabile del procedimento per gli interventi richiesti.
La presente viene trasmessa al Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo al fine di valutare l’opportunità di ordinare, ad integrazione del provvedimento già adottato, la rimozione delle parti di pontili ricadenti nell’artea demaniale di esclusiva competenza. Ritengo, infatti, che non sia giustificata la permenanza di un manufatto ormai privo di qualunque funzione se non quella di arrecare danno al paesaggio, all’economia della frazione e soprattutto all’incolumità pubblica.
Non sussistendo i presupposti per il mantenimento della concessione demaniale relativa al pontile in questione, confido in un sollecito pronto riscontro alla presente, anche al fine di evitare gravi responsabilità nel caso di danni a terzi.
Il presidente del consiglio
Pino Longo
Eolie: Disagi nei collegamenti. Studenti raggiungono Stromboli con una imbarcazione privata
A causa del vento di scirocco alle Eolie si registrano difficoltà nei collegamenti in particolare verso le isole minori.
Si apprende inoltre che una scolaresca, di 40 persone, dopo aver tentato invano di raggiungere da Ginostra Stromboli con i mezzi di linea, ha noleggiato una imbarcazione privata, arrivando nell'isola.
A Lipari, dove nel porto colpisce in pieno lo scirocco, gli aliscafi e i catamarani di Siremar e Ustica Lines alternano l'approdo ora al molo a giorno ora a Punta Scaliddi.
(nella foto: Catamarano approda al pontile a giorno alle 19.04)
Sindacati critici verso la privatizzazione di Tirrenia. Ma Matteoli insiste: è una richiesta di Bruxelles
Sulle pagine di Italia Oggi più esponenti dei sindacati esprimono viva preoccupazione per la privatizzazione di Tirrenia il cui bando, come noto, dovrebbe essere pubblicato a fine aprile. I timori sono tanto sul fronte occupazione che sulla questione della continuità territoriale.Intervenendo sul tema, il ministro dei Trasporti, Matteoli, ha sottolineato come la privatizzazione sia richiesta in maniera pressante da Bruxelles.Ad oggi presso il ministero c'è un tavolo permanente su Tirrenia, non vi partecipano ancora i sindacati "ma presto saranno convocati", ha assicurato il ministro
Difensore civico a Lipari: Ricorso straordinario di otto consiglieri all'Assessorato agli Enti Locali
Un Ricorso Straordinario sulla questione "difensore civico" è stato presentato all' ASSESSORATO REGIONALE ENTI LOCALI DELLA REGIONE SICILIANA da otto consiglieri comunali di Lipari.
IL TESTO:
I sottoscritti Consiglieri Comunali facenti parte del Comune di Lipari
PROPONGONO
A codesto Onorevole assessorato, ricorso straordinario
CONTRO
Il Comune di Lipari in persona del Sindaco protempore
PER L’ANNULLAMENTO
Previa sospensione della deliberazione del Consiglio Comunale di Lipari n. 31 del 26 febbraio 2009, con la quale è stata revocata in autotutela la deliberazione del 06/02/2009 n. 14, con la quale il Consiglio Comunale, aveva eletto l’avv. Emanuele Carnevale, difensore civico del Comune stesso, e di tutte le deliberazioni successivamente assunte dal Consiglio Comunale di Lipari, per l’elezione, in data 15.03.2009, dell’avv. Francesco Rizzo, quale difensore civico, con deliberazione resa immediatamente esecutiva.
FATTI
Con delibera consiliare n. 85 del 19/12/2007 il Comune di Lipari ha eletto l’Avv. Annachiara La Cava quale difensore civico dello stesso Ente. Tuttavia, con nota Racc. del 22/05/2008 l’Avv. La Cava ha comunicato la sua impossibilità ad accettare l’incarico de quo.
Pertanto, il Comune di Lipari ha deliberato di procedere alla nomina di un nuovo difensore civico.
Il consiglio comunale, con deliberazione n. 14 del 06/02/2009 ha eletto all’unanimità dei presenti difensore civico del Comune di Lipari l’avvocato Emanuele Carnevale (professionista in possesso di tutti i requisiti tecnico/morali per ottenere la nomina de quo, decano del Foro di Lipari) con il riconoscimento esclusivamente di un rimborso spese pari ad € 3.000,00 IVA esclusa annue.
Il Segretario Comunale nel corso della seduta, della votazione e della successiva proclamazione, non ha rilevato, né anticipatamente, né posteriormente al voto espresso, alcuna illegittimità per la decisione manifestata a scrutinio segreto, tanto è vero che, da parte del Presidente pro-tempore è stata proclamata l’elezione del difensore civico1. La deliberazione n. 14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva il 24/02/2009.
Nei giorni successivi alla deliberazione del 6 febbraio 2009 l’Avv. Carnevale ha inviato all’Ufficio legale del Comune di Lipari una nota ove lo stesso rende noto che anche se non vi sono cause di incompatibilità tra la sua professione e la nomina di difensore civico, lo stesso provvederà al più presto a rinunciare al patrocinio su ogni ed eventuale giudizio contro e nei confronti del Comune di Lipari.
Nei medesimi giorni un gruppo di consiglieri comunali, assenti alla seduta del 06.02.2009, ha presentato una richiesta di autoconvocazione che ha condotto il Presidente del Consiglio Comunale a convocare il consiglio in seduta urgente il 26 febbraio 2009, con all’oggetto il solo punto sul difensore civico, più specificatamente: revoca in autotutela della deliberazione 14 del 6 febbraio 2009.
In apertura di seduta gli scriventi hanno fatto rilevare numerose eccezioni in merito all’urgenza ed allo stesso concetto di autotutela, posto per la revoca della deliberazione del 6 febbraio 2009.
Innanzi tutto per “Autotutela” si intende, genericamente, il potere della Pubblica Amministrazione di rettificare o annullare un atto riconosciuto, in fase di riesame, non corretto. Tale annullamento d’ufficio trova la propria disciplina positiva nell’art. 21 della L. 241/1990, più precisamente all’art. 21-octies e 21-nonies.
L'art. 21 nonies comma 1, l. n. 241 del 1990, recependo principi di remota origine giurisprudenziale, stabilisce che la potestà di annullamento di atti amministrativi presuppone l'esistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale all'annullamento e prescrive che, nella ponderazione di tale interesse, debba venire considerato anche quello dei soggetti privati coinvolti dall'azione amministrativa e debba aversi un particolare riguardo per l'affidamento eventualmente creatosi in capo a costoro per effetto del trascorrere del tempo.
Ma quali erano le ragioni di interesse pubblico nel caso della delibera n. 14 del 6 febbraio 2009?
Sussistevano questi rilevanti ragioni di interesse pubblico per procedere all'annullamento della delibera del 6 febbraio 2009?
La proposta era, a parere degli scrivente, assolutamente carente sulle ragioni di interesse pubblico. L’interesse pubblico, a parere degli scriventi, era nel dare al Comune di Lipari un Difensore Civico atteso da anni per difendere i cittadini dalla Pubblica amministrazione a tutti i livelli e in tutti i settori. Appare oltremodo equivoca la richiesta del Sindaco all’avvocato dell’Ente ed al Segretario Generale sulla regolarità dell’atto deliberativo, richiesta che parte dal sindaco e non da presidente del consiglio.
Ulteriore elemento di contestazione è stato quello dell’avvenuta esecutività della deliberazione 14 del 6 febbraio 2009. Al riguardo, si precisa che la deliberazione è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva ai sensi dell’art. 134 D. l.g.s. n. 267/2000 il 24/02/2009 e, per tanto l’Avv. Carnevale dal 24/02/2009 vanta una posizione di diritto che gli conferisce interesse ad agire contro ogni atto lesivo della sua posizione, rendendolo, conseguentemente contraddittore necessario nel procedimento di revoca.
Il Consiglio Comunale, nonostante le sopra riportate eccezioni, non sono ha proceduto alla revoca in autotutela della Delibera Consiliare n. 14/2006 ma ha contestualmente proceduto all’elezione del nuovo difensore civico, per il quale hanno ottenuto n. 8 voti il Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno e n. 3 preferenze l’Avv. Francesco Rizzo.
Sentiamo, in questa sede, l’esigenza di puntualizzare una serie, a nostro parere, di manifeste irregolarità commesse da parte degli organi comunali.
A) Prioritariamente la Convocazione (prot. N. 6063 del 23 Febbraio 2008) del Consiglio Comunale convocato in sessione urgente per il 26 Febbraio alle ore 10,30 aveva ad oggetto un unico punto all’ordine del giorno “Revoca in autotutela delibera Consiliare n. 14 del 06.02.2009 recante : Elezione del Difensore Civico del Comune di Lipari” e non conteneva nell’elenco degli argomenti da trattare la NOMINA DEL DIFENSORE CIVICO. L’art. 37 del Regolamento Consiliare del Comune di Lipari prevede che ad apertura di seduta possa essere proposta la trattazione di un argomento non iscritto nell’elenco degli affari. Tale proposta, va posta ai voti del Consiglio per l’eventuale ammissione nell’elenco degli affari 2.
Appare evidente che l’unico argomento che poteva prevedere una deliberazione era la “Revoca della Delibera n. 14/2006” in quanto unico argomento inserito nell’elenco degli affari del Consiglio Comunale e non già la Nomina di un “nuovo” Difensore Civico, argomento non inserito nella predetta convocazione, per il quale si sarebbe dovuta votare l’ammissione nel dibattito consiliare (circostanza che non si è verificata) e comunque si sarebbe potuto produrre soltanto un Ordine del Giorno ai sensi dell’art. 37 del Regolamento Consiliare, non già un atto Deliberativo, così come avvenuto nella seduta del 26 Febbraio 2008.
B) A conferma di quanto affermato in precedenza, l’art. 31 comma 3-ter della Legge Regionale n. 48 del 11/12/1991 dispone che “Nessuna proposta può essere sottoposta a Deliberazione se non sia stata iscritta all’Ordine del Giorno”. L’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di Giovedì 26 Febbraio (giusta Convocazione prot. n. 6063 del 23 Febbraio 2008) riportava quale unico e solo argomento da trattare la “REVOCA IN AUTOTUTELA DELLA DELIBERAZIONE N. 14/2009…” e non certamente l’elezione del Difensore Civico.
C) ulteriore errore commesso nel corso della seduta del 26.02.09, a parere degli scriventi, deriva dalla mancata esecutività della delibera di revoca in autotutela del Difensore Civico. Infatti, nella seduta de quo, non è stata posta ai voti, successivamente alla revoca, l’immediata esecutività della Delibera, come tra gli altri confermato inequivocabilmente dai Consiglieri Comunali Giacomo Biviano ed Adolfo Sabatini, che pur non avendo partecipato alla votazione di revoca, erano presenti (dietro la balaustra) al proseguimento dei lavori ed alla successiva votazione per il difensore civico.
In considerazione di ciò appare difficilmente comprensibile come abbia potuto il Presidente del Consiglio far procedere alla votazione del nuovo difensore Civico nella seduta di Giovedì 26 Febbraio stante l’inefficacia della revoca suddetta, così come per le medesime ragioni appare discutibile la successiva convocazione di un Consiglio Comunale con all’ordine del giorno l’elezione del difensore Civico.
Ulteriore elemento di valutazione è il fatto, del tutto inspiegabilmente, che l’Avv. Carnevale soltanto per tramite degli organi di stampa è venuto a conoscenza delle vicende relative alla seduta del Consiglio Comunale del 26/02/2009;
Stante la palese illegittimità dei provvedimenti sopra riportati i ricorrente propongono ricorso per i seguenti motivi di
DIRITTO
I – violazione e falsa applicazione dell’art. 134 del Decreto Legislativo n. 267 del 18/08/2000 e dell’art. 97 della Costituzione della Repubblica Italiana e dello Statuto Comunale del Comune di Lipari. Eccesso di potere – Difetto assoluto di motivazione – Sviamento di potere – illogicità e contraddittorietà manifesta – difetto di istruttoria.
A ciò si aggiunga, illegittimità del provvedimento impugnato per avere il Consiglio comunale di Lipari, disposto l’annullamento di un atto dallo stesso ritenuto non esecutivo quando lo stesso era divenuto formalmente esecutivo ai sensi e per gli effetti dell’art. 134 del D.L. n. 267/2000 ( e già prima ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 della legge 142/90 recepita dalla regione Sicilia con L.R. n:48/1991). Infatti l’art. 134 indicato, prevede che “… le deliberazioni non soggette a controllo necessario e non sottoposte a controllo eventuale diventano esecutive dopo il decimo giorno dalla loro pubblicazione,”
Nella fattispecie in esame, la deliberazione n. 14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva, ai sensi della normativa vigente, il 24/02/2009.
Per tanto non si riesce a comprendere, come il Consiglio Comunale alla data del 26/02/2009, abbia potuto ritenere non esecutiva la deliberazione n. 14 del 06/02/2009.
Orbene, appare fondamentale a questo punto osservare un ulteriore consistente errore commesso dal Consiglio Comunale che rende illegittimo, errato ed inapplicabile l’ultimo provvedimento adottato in data 26/02/2009.
L’Amministrazione, infatti titola la deliberazione n. 31/09 “revoca in autotutela della deliberazione n. 14 06/02/2009. il suddetto atto è stato adottato, a dire della P.A., in quanto sono state riscontrate, delle violazioni di legge nella nomina de quo.
Tuttavia, il Consiglio Comunale ha errato grossolanamente, in quanto ove avesse voluto annullare l’atto per vizi di legge avrebbe dovuto provvedere con l’annullamento in autotutela e non alla revoca.
Com’è noto, infatti la revoca è il ritiro con efficacia ex nunc di un atto “inopportuno” per una diversa valutazione delle esigenze di interesse pubblico, che furono tenute presenti al momento dell’emanazione dell’atto stesso.
L’annullamento mira, invece, alla eliminazione di un atto affetto da vizi di legittimità ed invalido sin dal momento della sua emanazione. Per tanto, mentre l’annullamento è teso alla eliminazione di un atto ritenuto illegittimo per contrasto con norme di legge, la revoca è il ritiro di un atto per ragioni di opportunità, ossia perché l’Amministrazione ha ritenuto più conveniente l’eliminazione dell’atto stesso.
Nel caso di specie, è evidente come il Consiglio Comunale abbia adottato un atto erroneamente di revoca, quando sarebbe stato corretto un atto di annullamento, ove vi fossero state davvero delle illegittimità. E, comunque ove la P.A. avesse inteso adottare un atto di revoca, lo stesso sarebbe illegittimo, perché palesemente in contrasto con l’art. 60 dello statuto che disciplina la nomina del difensore civico e che certamente non consente in seguito alla nomina stessa, la valutazione di nuove ragioni di opportunità, trattandosi di un incarico fiduciario concesso dal Consiglio Comunale.
Inoltre, in virtù di quanto previsto dall’art. 97 della Costituzione “i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e, l’imparzialità dell’Amministrazione”.
Nella fattispecie in esame non è stato rispettato il principio del buon andamento e della imparzialità. Infatti, la P.A. con l’atto adottato il 26/02/2009 ha violato il principio del “contrarius actus” non adottando per la revoca lo stesso procedimento seguito per l’adozione della deliberazione n. 14/09.
La giurisprudenza è pacifica nel ritenere che “il principio del “ contrarius actus”- secondo cui le determinazioni amministrative che incidono su provvedimenti pregressi modificandoli devono seguire lo stesso iter formativo dell’atto al quale accedono e su quale si ripercuotono – nella su applicazione al caso dell’annullamento o della revoca di un atto pregresso, comporterebbe che l’atto di autotutela, debba essere adottato con le medesime formalità procidimentali seguite per l’adozione dell’atto rimosso, in quanto la funzione amministrativa dovrebbe essere di contenuto identico, se pure di segno opposto, a quella applicata in precedenza” (cfr. T.A.R. Campania- Salerno sez I 23/07/07/2004 n. 7152) ed ancora “il principio del contrarius actus richiede che, in sede di ritiro di un precedente provvedimento, l’amministrazione è tenuta a rispettare l’iter procidimentale previsto per l’emanazione del provvedimento ritirato” (cfr T.A.R. Lazio – Roma sez II 07/06/2006 n.4367).
Nella fattispecie in esame, non è stato applicato il principio del contrarius actus.
Il Consiglio Comunale, infatti, ha adottato il secondo provvedimento incurante delle ordinarie norme sul provvedimento provvedendo esclusivamente ad adottare in fretta l’atto di revoca, senza avere, per altro il numero di voti necessario.
Fatto strano, per altro, da segnalare, e che il Consiglio Comunale, si è adoperato, in fretta e furia a richiedere la votazione per l’elezione di un nuovo difensore civico senza prima pubblicare la deliberazione di revoca.
A ciò si aggiunga, che del tutto inspiegabilmente, il Consiglio Comunale, ha concesso, alla deliberazione n°31 del 26/02/2009 la immediata esecutività senza attendere la pubblicazione dell’atto come per legge.
Com’è noto, tale tipologia di deliberazione non trova alcun riscontro normativo per permettere la sua dichiarazione di immediata efficacia esecutiva, dovendo questa percorrere l’iter della pubblicazione e del decorso di giorni dieci dalla stessa, poiché non si vedono quali motivi d’urgenza potessero giustificare una tale decisione.
Appare in ogni caso non contestabile ed inequivocabile quanto accaduto nel parere espresso dalla ragioneria del Comune di Lipari in riferimento alla deliberazione n°31 del 26/02/2009, poiché in detto parere si rileva che lo stesso è stato sbarrato e che proprio in data 26/02/2009, al di sopra del già avvenuto sbarramento, il Dirigente, ha apposto il Suo parere.
Appare, altrettanto inequivocabile, che nella seduta dell’08/03/2009 e nella seduta del 15/03/2009, segnatamente i Consiglieri Comunali, Giacomo Biviano ed Adolfo Sabatini hanno espressamente, per piu’ volte, fatto redigere a verbale, che la deliberazione del 26/02/2009, n°31 dichiarata erroneamente immediatamente esecutiva, effettivamente non lo era.
Quanto sopra, risulta documentato dal verbale redatto alla data del 26/02/2009, dal quale testualmente evincesi: effettuata all’uopo la votazione per alzata di mano, si ottiene il seguente esito, 11 voti favorevole unanimità – il Consiglio comunale, vista la proposta di deliberazione relativa all’oggetto e di pareri espressi a corredo della stessa- visto il verbale della Commissione Consiliare “ affari istituzionale” in data 24/02/2009 – sentiti gli interventi di cui alla narrativa che precede – visti gli esiti delle superiori votazioni – delibera di revocare la propria deliberazione n°14 del 06/02/2009, recante “ elezione del difensore civico del Comune di Lipari” di eleggere difensore civico del Comune di Lipari Mariano Bruno nato a Messina il 25/10/1947 – giusta proposta di deliberazione, che in allegato ala presente, ne costituisce parti integrante e sostanziale- di dichiarare la presente deliberazione immediatamente esecutiva.
Dal verbale infradescritto, risulta evidente la giustezza dei rilievi dei Consiglieri Giacomo Biviano e Adolfo Sabatini, in quanto non è stata assolutamente dichiarata esecutiva, la revoca in autotutela della deliberazione n°14/09, poiché, effettuato all’uopo la votazione su tale argomento, il Consiglio Comunale ha eletto difensore civico Mariano Bruno.
In tal senso, la dichiarazione della deliberazione immediatamente esecutiva, successiva all’elezione del difensore civico, RENDE ESECUTIVA ESCLUSIVAMENTE TALE ULTIMA DELIBERAZIONE E NON ANCHE LA PRECEDENTE.
Tale verbale, siccome risaputo non può essere modificato e fa fede sino a querela di falso.
Tale fatto, comporta di per sé l’inesistenza giuridica della deliberazione n°31 del 26/02/2009 , dichiarata erroneamente esecutiva nelle sedute del 08 e 15 Marzo 2009 ed affissa all’albo solo in data 23/03/2009.
La semplice nullità o annullabilità della delibera n°31/09 non esclude la configurabilità del delitto di falso ideologico in atto pubblico.
II – violazione e falsa applicazione dell’at. 60 dello statuto del Comune di Lipari e della circolare dell’assessorato EE LL della Regione Sicilia n. 3 del 20/02/1997. eccesso di potere – difetto assoluto di motivazione – sviamento di potere – illogicità e contraddittorietà manifesta.
Per rendersi immediatamente conto della assoluta illegittimità dei provvedimenti adottati dal Consiglio Comunale è appena il caso di dare una letture all’art. 60 dello statuto comunale nelle sue varie parti, così come approvato con deliberazione consiliare pubblicata sulla GURS n. 2 del 18/09/1993 n. 44 (supplemento) il quale espressamente recita : “il difensore civico è eletto a suffragio universale fra i cittadini residenti nel Comune. Le candidature dovranno essere presentate da almeno 130 elettori del Comune, le cui firme dovranno essere autenticate nei modi di legge. Viene eletto difensore civico, il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi. La consultazione non è valida se non vi ha preso parte almeno la metà più uno degli elettori, Il difensore civico dura in carica per un periodo di anni quattro, esercitando le funzioni sino all’insediamento del successore. Il difensore civico non può essere rieletto. Il difensore civico è eletto fra i cittadini laureati in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio, sociologia, che diano ampia garanzia di probità competenza ed esperienza giuridico amministrativa”.
Orbene l’avvocato Emanuele Carnevale è residente nel Comune di Lipari, è laureato in giurisprudenza, ed è una persona competente, vantando un’ampia esperienza giuridico amministrativa ed infatti lo stesso ha ottenuto con la deliberazione n. 14/09 la nomina per voto unanime, di tutto il Consiglio Comunale.
Prevede ancora, lo statuto comunale che “ Non possono essere nominati difensori civici: A) coloro che si trovano in condizioni di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale B) I parlamentari nazionali e Regionali, i Consiglieri Provinciali, Comunali e circoscrizionali nonchè i componenti del CO. RE.CO.; C) gli amministratori e dipendenti degli enti , Istituti ed aziende pubbliche o a partecipazione pubblica dell’Ordinamento Comunale, nonché gli Enti, istituti, Aziende o imprese che abbiano rapporti contrattuali con il Comune, o che comunque ricevono da esso a qualsiasi titolo sovvenzioni o contributi; D) coloro chè per ragioni della loro attività autonomo o subordinato, professionale o commerciale, hanno rapporti continuativi con il Comune; E) Coloro che sono stati amministratori nel precedente quadriennio”.
Le superiori cause di “ineleggibilità” in quanto tali vanno valutate all’atto della presentazione della domanda a partecipare alla selezione de quo o, comunque, all’atto della votazione. Infatti se valutate dopo la votazione le stesse cause di ineleggibilità, non sarebbero più tali ma diventerebbero se mai causa di decadenza.
Orbene, Avv. Carnevale non si trova in condizione di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale, non è parlamentare nazionali e regionali, né consigliere Provinciale o comunale, o circoscrizionale né componente del CO.RE.CO.
Al riguardo, non potendosi più parlare di cause di ineleggibilità il Consiglio Comunale ove avesse scoperto in seguito di una delle dette cause avrebbe dovuto azionare il procedimento per la decadenza.
Recita, infatti, ancora l’art. 60 dello statuto comunale “….il difensore civico, decade per le stesse cause per le quali si perde la qualità di Consigliere o per sopravvivenza di una delle cause di ineleggibilità indicate nel precedente comma. La decadenza è pronunciata dal Consiglio Comunale su proposta di uno dei Consiglieri …”.
Nella fattispecie in esame, nessuna causa di ineleggibilità si è presentata a seguito della elezione ed il Consiglio Comunale non si è pronunciato azionando un regolare procedimento di decadenza, ma accompagnando motivazioni vaghe ed errate ha deciso di revocare in autotutela la precedente deliberazione di nomina.
Inoltre, ove il Consiglio Comunale avesse riscontrato gravi violazioni di legge a seguito della nomina, comunque non poteva procedere alla revoca in autotutela ma semmai avrebbe dovuto procedere alla rimozione del nominato difensore civico. Prevede, infatti, l’art. 60 che “…il difensore civico può essere rimosso solo per gravi violazioni di legge o documentata inefficienza. Il procedimento di rimozione deve essere avviato mediante la presentazione di una mozione da parte di almeno 600 cittadini elettori o 1/3 dei Consiglieri Comunali, sulla mozione di pronuncia il consiglio a maggioranza dei 2/3 dei suoi componenti, delibera la decadenza e indica l’elezione del nuovo difensore civico da tenersi entro 60 giorni ….”.
Nel caso di specie nessun procedimento di rimozione è stato mai attivato dal Consiglio Comunale, non esistendo per altro nessuna grave violazione di legge o documentata inefficienza.
La cosa più singolare, tuttavia, è il procedimento azionato dal Consiglio Comunale, il quale SENZA NESSUN MOTIVO VALIDO ha adottato un procedimento di revoca in autotutela SENZA DARE ALCUNA COMUNICAZIONE AL DIRETTO INTERESSATO CHE LO HA SCOPERTO DAI MEZZI DI STAMPA.
B) E’ adesso opportuno osservare le ragioni e le modalità con le quali il Consiglio Comunale ha adottato il provvedimento di revoca.
Innanzitutto, del tutto inspiegabilmente il Sindaco e non il Presidente del Consiglio ritiene di dover contestare l’elezione del difensore civico richiedendone addirittura un parere di legittimità all’avvocatura comunale.
Con riferimento alla presunta nullità della votazione del 06/02/2009 per la mancanza di una maggioranza qualificata, è appena il caso di ricordare che la recente modifica in tal senso dell’art. 60 dello statuto comunale non è stata mai pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia e ciò in contrasto con quanto disposto dalla legge che prevede la pubblicazione di ogni modifica apportata dallo statuto in riferimento anche a quanto disposto dalla Circolare dell’Assessorato EE.LL della Regione Sicilia n. 3 del 20/02/1997.
La anzidetta circolare prevede espressamente che con quanto richiesto per la raccolta degli statuti da parte del Ministero dell’Interno, necessita inviare all’assessorato EE.LL della Regione Sicilia “lo statuto, tutte le delibere relative alla sua adozione, i provvedimenti di controllo afferenti, a parte, ove concretino annullamenti parziali”.
La mancata pubblicazione sulla GURS della modifica dell’art. 60 dello statuto comunale rende, pertanto, questa inapplicabile e nulla.
III – violazione e falsa applicazione dell’art. 37 del Regolamento Consiliare del Comune di Lipari eccesso di potere. Difetto assoluto di motivazione. Illogicità e contraddittorietà manifeste.
Secondo quanto previsto dall’art. 37 del Regolamento Consiliare all’aperture della seduta del Consiglio Comunale non può essere proposta la trattazione di un argomento non iscritto nell’elenco degli affari, Tale proposta va posta ai voti del Consiglio per l’eventuale ammissione nell’elenco degli affari. Recita l’art. 37 cit. “ove l’argomento venga posto in discussione, non possono essere adottate deliberazioni, ma può essere espresso un voto mediante ordine del giorno”.
Nella fattispecie in esame, l’unico argomento all’ordine del giorno il 26/02/2009 è stato quello relativo alla revoca in autotutela del difensore civico nominato con deliberazione n. 14/09, tuttavia nella stessa seduta il Consiglio Comunale è stato chiamato a pronunciarsi sulla nomina di un nuovo difensore civico. La detta nomina non è stata poi effettuata in quanto non è stato raggiunto il quorum e la seduta è stata aggiornata all’08/03/2009.
IV - Violazione e falsa applicazione della legge regionale n.10/1991 e dell’art. 3,7,8,10 e ss. Della L.n.241/1990 e art. 34 dello Statuto Comunale. Eccesso di potere. Difetto assoluto di motivazione. Sviamento di potere.
I provvedimenti impugnati sono, innanzitutto, illegittimi per la omessa comunicazione dell’avvio del procedimento all’avvocato Carnevale e per palese difetto di motivazione.
A) Come è noto, le disposizioni sopra in epigrafe impongono alla Amministrazione l’obbligo di comunicare ai soggetti interessati l’avvio dei procedimenti amministrativi che li riguardano, ivi indicando lo stato del procedimento e gli atti adottati al fine di permettere agli interessati di prendere le proprie determinazioni a tutela dei propri diritti. Il suddetto principio lo ritroviamo anche agli artt. 34, 35, e36 dello stesso Statuto Comunale del Comune di Lipari. La giurisprudenza ha, peraltro, avuto modo di chiarire che “ La preventiva comunicazione di avvio del procedimento prevista dall’art. 7,L. 07/08/1990, n. 241, rappresenta un principio generale dell’agire amministrativo, soprattutto quando si tratta di casi di autotutela a mezzo di revoca o annullamento di precedenti atti amministrativi favorevoli; pertanto, è necessaria la preventiva comunicazione dell’avvio di un procedimento volto all’adozione di un provvedimento di revoca di un atto ampliativi della sfera giuridica del destinatario, dovendo quest’ultimo essere posto in grado di interloquire sulla (presunta) mancanza dei presupposti a fondamento della revoca” (cfr., T.A.R. Lombardia Milano, sez. III, 10 giugno 2008, n. 1961; T.A.R. Puglia Lecce, sez. I 05 giugno 2008, n. 1653; T.A.R. Liguria Genova, sez. II, 02 Marzo 2007, 377).
In particolare è indiscutibile che “ In tema di adozione di atti amministrativi, il potere di sospensione è immanente al potere di autotutela e ne condivide i limiti, con particolare riguardo all’obbligo di motivazione, alla presenza di concrete ragioni di pubblico interesse non riducibili alla mera esigenza di ripristino della legalità, alla valutazione dell’affidamento delle parti private destinatarie del provvedimento oggetto di riesame, al rispetto delle regole del contraddittorio procedimentale, ivi compreso l’avviso di avvio del procedimento di rito, all’adeguata istruttoria, nonché la p.a., nelle more della revoca o annullamento, deve dare conto all’assoluta necessità di sospendere l’esecutività dell’atto ritirando e, in ogni caso, stabilire tempi certi per la conclusione del procedimento” (cfr., T.A.R Abruzzo L’Aquila, 16 Luglio 2008, n. 915) ed ancora “in tutti i casi in cui l’amministrazione intende emanare un atto di secondo grado (annullamento, revoca, decadenza) incidente su posizioni giuridiche originate da un precedente atto, è necessario l’avviso di avvio del procedimento, sempre che, non sussistano ragioni di urgenza, da esplicitare adeguatamente nella motivazione del provvedimento, ovvero quando all’interessato sia stato comunque consentito di evidenziare i fatti e gli argomenti a suo favore. In assenza di ragioni di particolare urgenza o di tutela degli interessi dell’Amministrazione, è quindi illegittimo il provvedimento di revoca emesso senza il previo avviso agli interessati di avvio del procedimento; ciò in quanto tale comunicazione è necessaria per i provvedimenti di autotutela, anche per consentire una ponderata valutazione dell’interesse pubblico concreto ed attuale alla rimozione dell’atto” (cfr. T.A.R. Lazio Roma sez. II 09/10/2006 n. 10123).
Nella fattispecie in esame, il Comune di Lipari, non ha dato alcuna comunicazione all’avvocato Carnevale, circa le sue intenzioni di revocare il precedente provvedimento di nomina di difensore civico, estromettendo, quindi, lo stesso dal procedimento Amministrativo, ed impedendogli la partecipazione allo stesso.
Al riguardo, si precisa che la deliberazione n.14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva ai sensi dell’art. 134 D. l.g.s. n. 267/2000 il 24/02/2009 e, per tanto l’Avv. Carnevale dal 24/02/2009 vanta una posizione di diritto che gli conferisce interesse ad agire contro ogni atto lesivo della sua posizione, rendendolo, conseguentemente contraddittore necessario nel procedimento di revoca.
B) La violazione del procedimento amministrativo, non riveste solo carattere formale ma anche sostanziale. Il consiglio comunale, infatti con l’atto di revoca della sua precedente deliberazione non dà una chiara e puntuale motivazione circa le ragioni di pubblico interesse che legittimano tale decisione, limitandosi ad affermazioni generali ed astratte, prive di ogni fondamento logico- giuridico.
La giurisprudenza, al riguardo, ha avuto modo di chiarire, che: “ nell’ipotesi in cui vengano incise situazioni giuridiche costituitesi e consolidatesi sulla base di precedenti atti adottati dall’Amministrazione, il provvedimento di autotutela deve essere non solo adeguatamente motivato, ma deve anche evidenziare l’esistenza di un pubblico interesse attuale e specifico alla sua adozione” (cfr. T.A.R. Sardegna Cagliari 31/01/2000 n. 81).
Il suddetto obbligo di motivazione non sembra essere stato osservato dal Comune di Lipari, con l’inevitabile conseguente illegittimità del provvedimento di revoca adottato.
Per questi motivi i provvedimenti avversati si appalesano illegittimi e meritano di essere annullati.
PREMESSO ALTRESI’
Che, nella seduta del 15/03/2009, i Consiglieri Comunali Giacomo Biviano, Adolfo Sabati e Francesco Megna, hanno eccepito la non immediata esecutività della deliberazione n°31 del 26/02/2009, senza che ciò venisse accolto dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Lipari;
Che, nel merito, il Geom. Adolfo Sabatini, citando all’uopo e dettando a verbale una sent. del TAR Piemonte, senza che il rilievo fosse minimamente considerato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Lipari;
Che, effettuata la votazione nel merito, in particolare, il Consigliere Megna, ha eccepito che per la declaratoria di immediata esecutività della deliberazione, adottata per l’elezione a difensore civico, dell’avv. Francesco Rizzo, occorreva ed era indispensabile il parer di legittimità in ordine all’urgenza dell’atto, dato dal Segretario dell’Ente, inspiegabilmente assente alla seduta del 15/03/2009;
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
I Consiglieri Comunali, sottoscritti chiedono che l’Onle. Assessorato EE.LL. della Regione Sicilia, dispongano, un accertamento ispettivo di quanto lamentato in ricorso, sussistendo evidenti violazioni di legge al fine dell’annullamento dei provvedimenti avversati.
Biviano Giacomo
Centorrino Rosario
D’Alia Nunziata
Fonti Gesuele
Lo Cascio Pietro
Lauria Bartolo
Paino Mario
Sabatini Adolfo
1 Tale valutazione scaturisce, altresì, da un parere rilasciato dall’avvocato dell’Ente, Avv. Milena Sindoni ed inviato al Sindaco Mariano Bruno e per conoscenza al Presidente del Consiglio Comunale.
2 Recita l’art. 37 “ Ove l’argomento venga posto in discussione, non possono essere adottate deliberazioni, ma può essere espresso un voto mediante ordine del giorno”.
IL TESTO:
I sottoscritti Consiglieri Comunali facenti parte del Comune di Lipari
PROPONGONO
A codesto Onorevole assessorato, ricorso straordinario
CONTRO
Il Comune di Lipari in persona del Sindaco protempore
PER L’ANNULLAMENTO
Previa sospensione della deliberazione del Consiglio Comunale di Lipari n. 31 del 26 febbraio 2009, con la quale è stata revocata in autotutela la deliberazione del 06/02/2009 n. 14, con la quale il Consiglio Comunale, aveva eletto l’avv. Emanuele Carnevale, difensore civico del Comune stesso, e di tutte le deliberazioni successivamente assunte dal Consiglio Comunale di Lipari, per l’elezione, in data 15.03.2009, dell’avv. Francesco Rizzo, quale difensore civico, con deliberazione resa immediatamente esecutiva.
FATTI
Con delibera consiliare n. 85 del 19/12/2007 il Comune di Lipari ha eletto l’Avv. Annachiara La Cava quale difensore civico dello stesso Ente. Tuttavia, con nota Racc. del 22/05/2008 l’Avv. La Cava ha comunicato la sua impossibilità ad accettare l’incarico de quo.
Pertanto, il Comune di Lipari ha deliberato di procedere alla nomina di un nuovo difensore civico.
Il consiglio comunale, con deliberazione n. 14 del 06/02/2009 ha eletto all’unanimità dei presenti difensore civico del Comune di Lipari l’avvocato Emanuele Carnevale (professionista in possesso di tutti i requisiti tecnico/morali per ottenere la nomina de quo, decano del Foro di Lipari) con il riconoscimento esclusivamente di un rimborso spese pari ad € 3.000,00 IVA esclusa annue.
Il Segretario Comunale nel corso della seduta, della votazione e della successiva proclamazione, non ha rilevato, né anticipatamente, né posteriormente al voto espresso, alcuna illegittimità per la decisione manifestata a scrutinio segreto, tanto è vero che, da parte del Presidente pro-tempore è stata proclamata l’elezione del difensore civico1. La deliberazione n. 14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva il 24/02/2009.
Nei giorni successivi alla deliberazione del 6 febbraio 2009 l’Avv. Carnevale ha inviato all’Ufficio legale del Comune di Lipari una nota ove lo stesso rende noto che anche se non vi sono cause di incompatibilità tra la sua professione e la nomina di difensore civico, lo stesso provvederà al più presto a rinunciare al patrocinio su ogni ed eventuale giudizio contro e nei confronti del Comune di Lipari.
Nei medesimi giorni un gruppo di consiglieri comunali, assenti alla seduta del 06.02.2009, ha presentato una richiesta di autoconvocazione che ha condotto il Presidente del Consiglio Comunale a convocare il consiglio in seduta urgente il 26 febbraio 2009, con all’oggetto il solo punto sul difensore civico, più specificatamente: revoca in autotutela della deliberazione 14 del 6 febbraio 2009.
In apertura di seduta gli scriventi hanno fatto rilevare numerose eccezioni in merito all’urgenza ed allo stesso concetto di autotutela, posto per la revoca della deliberazione del 6 febbraio 2009.
Innanzi tutto per “Autotutela” si intende, genericamente, il potere della Pubblica Amministrazione di rettificare o annullare un atto riconosciuto, in fase di riesame, non corretto. Tale annullamento d’ufficio trova la propria disciplina positiva nell’art. 21 della L. 241/1990, più precisamente all’art. 21-octies e 21-nonies.
L'art. 21 nonies comma 1, l. n. 241 del 1990, recependo principi di remota origine giurisprudenziale, stabilisce che la potestà di annullamento di atti amministrativi presuppone l'esistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale all'annullamento e prescrive che, nella ponderazione di tale interesse, debba venire considerato anche quello dei soggetti privati coinvolti dall'azione amministrativa e debba aversi un particolare riguardo per l'affidamento eventualmente creatosi in capo a costoro per effetto del trascorrere del tempo.
Ma quali erano le ragioni di interesse pubblico nel caso della delibera n. 14 del 6 febbraio 2009?
Sussistevano questi rilevanti ragioni di interesse pubblico per procedere all'annullamento della delibera del 6 febbraio 2009?
La proposta era, a parere degli scrivente, assolutamente carente sulle ragioni di interesse pubblico. L’interesse pubblico, a parere degli scriventi, era nel dare al Comune di Lipari un Difensore Civico atteso da anni per difendere i cittadini dalla Pubblica amministrazione a tutti i livelli e in tutti i settori. Appare oltremodo equivoca la richiesta del Sindaco all’avvocato dell’Ente ed al Segretario Generale sulla regolarità dell’atto deliberativo, richiesta che parte dal sindaco e non da presidente del consiglio.
Ulteriore elemento di contestazione è stato quello dell’avvenuta esecutività della deliberazione 14 del 6 febbraio 2009. Al riguardo, si precisa che la deliberazione è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva ai sensi dell’art. 134 D. l.g.s. n. 267/2000 il 24/02/2009 e, per tanto l’Avv. Carnevale dal 24/02/2009 vanta una posizione di diritto che gli conferisce interesse ad agire contro ogni atto lesivo della sua posizione, rendendolo, conseguentemente contraddittore necessario nel procedimento di revoca.
Il Consiglio Comunale, nonostante le sopra riportate eccezioni, non sono ha proceduto alla revoca in autotutela della Delibera Consiliare n. 14/2006 ma ha contestualmente proceduto all’elezione del nuovo difensore civico, per il quale hanno ottenuto n. 8 voti il Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno e n. 3 preferenze l’Avv. Francesco Rizzo.
Sentiamo, in questa sede, l’esigenza di puntualizzare una serie, a nostro parere, di manifeste irregolarità commesse da parte degli organi comunali.
A) Prioritariamente la Convocazione (prot. N. 6063 del 23 Febbraio 2008) del Consiglio Comunale convocato in sessione urgente per il 26 Febbraio alle ore 10,30 aveva ad oggetto un unico punto all’ordine del giorno “Revoca in autotutela delibera Consiliare n. 14 del 06.02.2009 recante : Elezione del Difensore Civico del Comune di Lipari” e non conteneva nell’elenco degli argomenti da trattare la NOMINA DEL DIFENSORE CIVICO. L’art. 37 del Regolamento Consiliare del Comune di Lipari prevede che ad apertura di seduta possa essere proposta la trattazione di un argomento non iscritto nell’elenco degli affari. Tale proposta, va posta ai voti del Consiglio per l’eventuale ammissione nell’elenco degli affari 2.
Appare evidente che l’unico argomento che poteva prevedere una deliberazione era la “Revoca della Delibera n. 14/2006” in quanto unico argomento inserito nell’elenco degli affari del Consiglio Comunale e non già la Nomina di un “nuovo” Difensore Civico, argomento non inserito nella predetta convocazione, per il quale si sarebbe dovuta votare l’ammissione nel dibattito consiliare (circostanza che non si è verificata) e comunque si sarebbe potuto produrre soltanto un Ordine del Giorno ai sensi dell’art. 37 del Regolamento Consiliare, non già un atto Deliberativo, così come avvenuto nella seduta del 26 Febbraio 2008.
B) A conferma di quanto affermato in precedenza, l’art. 31 comma 3-ter della Legge Regionale n. 48 del 11/12/1991 dispone che “Nessuna proposta può essere sottoposta a Deliberazione se non sia stata iscritta all’Ordine del Giorno”. L’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di Giovedì 26 Febbraio (giusta Convocazione prot. n. 6063 del 23 Febbraio 2008) riportava quale unico e solo argomento da trattare la “REVOCA IN AUTOTUTELA DELLA DELIBERAZIONE N. 14/2009…” e non certamente l’elezione del Difensore Civico.
C) ulteriore errore commesso nel corso della seduta del 26.02.09, a parere degli scriventi, deriva dalla mancata esecutività della delibera di revoca in autotutela del Difensore Civico. Infatti, nella seduta de quo, non è stata posta ai voti, successivamente alla revoca, l’immediata esecutività della Delibera, come tra gli altri confermato inequivocabilmente dai Consiglieri Comunali Giacomo Biviano ed Adolfo Sabatini, che pur non avendo partecipato alla votazione di revoca, erano presenti (dietro la balaustra) al proseguimento dei lavori ed alla successiva votazione per il difensore civico.
In considerazione di ciò appare difficilmente comprensibile come abbia potuto il Presidente del Consiglio far procedere alla votazione del nuovo difensore Civico nella seduta di Giovedì 26 Febbraio stante l’inefficacia della revoca suddetta, così come per le medesime ragioni appare discutibile la successiva convocazione di un Consiglio Comunale con all’ordine del giorno l’elezione del difensore Civico.
Ulteriore elemento di valutazione è il fatto, del tutto inspiegabilmente, che l’Avv. Carnevale soltanto per tramite degli organi di stampa è venuto a conoscenza delle vicende relative alla seduta del Consiglio Comunale del 26/02/2009;
Stante la palese illegittimità dei provvedimenti sopra riportati i ricorrente propongono ricorso per i seguenti motivi di
DIRITTO
I – violazione e falsa applicazione dell’art. 134 del Decreto Legislativo n. 267 del 18/08/2000 e dell’art. 97 della Costituzione della Repubblica Italiana e dello Statuto Comunale del Comune di Lipari. Eccesso di potere – Difetto assoluto di motivazione – Sviamento di potere – illogicità e contraddittorietà manifesta – difetto di istruttoria.
A ciò si aggiunga, illegittimità del provvedimento impugnato per avere il Consiglio comunale di Lipari, disposto l’annullamento di un atto dallo stesso ritenuto non esecutivo quando lo stesso era divenuto formalmente esecutivo ai sensi e per gli effetti dell’art. 134 del D.L. n. 267/2000 ( e già prima ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 della legge 142/90 recepita dalla regione Sicilia con L.R. n:48/1991). Infatti l’art. 134 indicato, prevede che “… le deliberazioni non soggette a controllo necessario e non sottoposte a controllo eventuale diventano esecutive dopo il decimo giorno dalla loro pubblicazione,”
Nella fattispecie in esame, la deliberazione n. 14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva, ai sensi della normativa vigente, il 24/02/2009.
Per tanto non si riesce a comprendere, come il Consiglio Comunale alla data del 26/02/2009, abbia potuto ritenere non esecutiva la deliberazione n. 14 del 06/02/2009.
Orbene, appare fondamentale a questo punto osservare un ulteriore consistente errore commesso dal Consiglio Comunale che rende illegittimo, errato ed inapplicabile l’ultimo provvedimento adottato in data 26/02/2009.
L’Amministrazione, infatti titola la deliberazione n. 31/09 “revoca in autotutela della deliberazione n. 14 06/02/2009. il suddetto atto è stato adottato, a dire della P.A., in quanto sono state riscontrate, delle violazioni di legge nella nomina de quo.
Tuttavia, il Consiglio Comunale ha errato grossolanamente, in quanto ove avesse voluto annullare l’atto per vizi di legge avrebbe dovuto provvedere con l’annullamento in autotutela e non alla revoca.
Com’è noto, infatti la revoca è il ritiro con efficacia ex nunc di un atto “inopportuno” per una diversa valutazione delle esigenze di interesse pubblico, che furono tenute presenti al momento dell’emanazione dell’atto stesso.
L’annullamento mira, invece, alla eliminazione di un atto affetto da vizi di legittimità ed invalido sin dal momento della sua emanazione. Per tanto, mentre l’annullamento è teso alla eliminazione di un atto ritenuto illegittimo per contrasto con norme di legge, la revoca è il ritiro di un atto per ragioni di opportunità, ossia perché l’Amministrazione ha ritenuto più conveniente l’eliminazione dell’atto stesso.
Nel caso di specie, è evidente come il Consiglio Comunale abbia adottato un atto erroneamente di revoca, quando sarebbe stato corretto un atto di annullamento, ove vi fossero state davvero delle illegittimità. E, comunque ove la P.A. avesse inteso adottare un atto di revoca, lo stesso sarebbe illegittimo, perché palesemente in contrasto con l’art. 60 dello statuto che disciplina la nomina del difensore civico e che certamente non consente in seguito alla nomina stessa, la valutazione di nuove ragioni di opportunità, trattandosi di un incarico fiduciario concesso dal Consiglio Comunale.
Inoltre, in virtù di quanto previsto dall’art. 97 della Costituzione “i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e, l’imparzialità dell’Amministrazione”.
Nella fattispecie in esame non è stato rispettato il principio del buon andamento e della imparzialità. Infatti, la P.A. con l’atto adottato il 26/02/2009 ha violato il principio del “contrarius actus” non adottando per la revoca lo stesso procedimento seguito per l’adozione della deliberazione n. 14/09.
La giurisprudenza è pacifica nel ritenere che “il principio del “ contrarius actus”- secondo cui le determinazioni amministrative che incidono su provvedimenti pregressi modificandoli devono seguire lo stesso iter formativo dell’atto al quale accedono e su quale si ripercuotono – nella su applicazione al caso dell’annullamento o della revoca di un atto pregresso, comporterebbe che l’atto di autotutela, debba essere adottato con le medesime formalità procidimentali seguite per l’adozione dell’atto rimosso, in quanto la funzione amministrativa dovrebbe essere di contenuto identico, se pure di segno opposto, a quella applicata in precedenza” (cfr. T.A.R. Campania- Salerno sez I 23/07/07/2004 n. 7152) ed ancora “il principio del contrarius actus richiede che, in sede di ritiro di un precedente provvedimento, l’amministrazione è tenuta a rispettare l’iter procidimentale previsto per l’emanazione del provvedimento ritirato” (cfr T.A.R. Lazio – Roma sez II 07/06/2006 n.4367).
Nella fattispecie in esame, non è stato applicato il principio del contrarius actus.
Il Consiglio Comunale, infatti, ha adottato il secondo provvedimento incurante delle ordinarie norme sul provvedimento provvedendo esclusivamente ad adottare in fretta l’atto di revoca, senza avere, per altro il numero di voti necessario.
Fatto strano, per altro, da segnalare, e che il Consiglio Comunale, si è adoperato, in fretta e furia a richiedere la votazione per l’elezione di un nuovo difensore civico senza prima pubblicare la deliberazione di revoca.
A ciò si aggiunga, che del tutto inspiegabilmente, il Consiglio Comunale, ha concesso, alla deliberazione n°31 del 26/02/2009 la immediata esecutività senza attendere la pubblicazione dell’atto come per legge.
Com’è noto, tale tipologia di deliberazione non trova alcun riscontro normativo per permettere la sua dichiarazione di immediata efficacia esecutiva, dovendo questa percorrere l’iter della pubblicazione e del decorso di giorni dieci dalla stessa, poiché non si vedono quali motivi d’urgenza potessero giustificare una tale decisione.
Appare in ogni caso non contestabile ed inequivocabile quanto accaduto nel parere espresso dalla ragioneria del Comune di Lipari in riferimento alla deliberazione n°31 del 26/02/2009, poiché in detto parere si rileva che lo stesso è stato sbarrato e che proprio in data 26/02/2009, al di sopra del già avvenuto sbarramento, il Dirigente, ha apposto il Suo parere.
Appare, altrettanto inequivocabile, che nella seduta dell’08/03/2009 e nella seduta del 15/03/2009, segnatamente i Consiglieri Comunali, Giacomo Biviano ed Adolfo Sabatini hanno espressamente, per piu’ volte, fatto redigere a verbale, che la deliberazione del 26/02/2009, n°31 dichiarata erroneamente immediatamente esecutiva, effettivamente non lo era.
Quanto sopra, risulta documentato dal verbale redatto alla data del 26/02/2009, dal quale testualmente evincesi: effettuata all’uopo la votazione per alzata di mano, si ottiene il seguente esito, 11 voti favorevole unanimità – il Consiglio comunale, vista la proposta di deliberazione relativa all’oggetto e di pareri espressi a corredo della stessa- visto il verbale della Commissione Consiliare “ affari istituzionale” in data 24/02/2009 – sentiti gli interventi di cui alla narrativa che precede – visti gli esiti delle superiori votazioni – delibera di revocare la propria deliberazione n°14 del 06/02/2009, recante “ elezione del difensore civico del Comune di Lipari” di eleggere difensore civico del Comune di Lipari Mariano Bruno nato a Messina il 25/10/1947 – giusta proposta di deliberazione, che in allegato ala presente, ne costituisce parti integrante e sostanziale- di dichiarare la presente deliberazione immediatamente esecutiva.
Dal verbale infradescritto, risulta evidente la giustezza dei rilievi dei Consiglieri Giacomo Biviano e Adolfo Sabatini, in quanto non è stata assolutamente dichiarata esecutiva, la revoca in autotutela della deliberazione n°14/09, poiché, effettuato all’uopo la votazione su tale argomento, il Consiglio Comunale ha eletto difensore civico Mariano Bruno.
In tal senso, la dichiarazione della deliberazione immediatamente esecutiva, successiva all’elezione del difensore civico, RENDE ESECUTIVA ESCLUSIVAMENTE TALE ULTIMA DELIBERAZIONE E NON ANCHE LA PRECEDENTE.
Tale verbale, siccome risaputo non può essere modificato e fa fede sino a querela di falso.
Tale fatto, comporta di per sé l’inesistenza giuridica della deliberazione n°31 del 26/02/2009 , dichiarata erroneamente esecutiva nelle sedute del 08 e 15 Marzo 2009 ed affissa all’albo solo in data 23/03/2009.
La semplice nullità o annullabilità della delibera n°31/09 non esclude la configurabilità del delitto di falso ideologico in atto pubblico.
II – violazione e falsa applicazione dell’at. 60 dello statuto del Comune di Lipari e della circolare dell’assessorato EE LL della Regione Sicilia n. 3 del 20/02/1997. eccesso di potere – difetto assoluto di motivazione – sviamento di potere – illogicità e contraddittorietà manifesta.
Per rendersi immediatamente conto della assoluta illegittimità dei provvedimenti adottati dal Consiglio Comunale è appena il caso di dare una letture all’art. 60 dello statuto comunale nelle sue varie parti, così come approvato con deliberazione consiliare pubblicata sulla GURS n. 2 del 18/09/1993 n. 44 (supplemento) il quale espressamente recita : “il difensore civico è eletto a suffragio universale fra i cittadini residenti nel Comune. Le candidature dovranno essere presentate da almeno 130 elettori del Comune, le cui firme dovranno essere autenticate nei modi di legge. Viene eletto difensore civico, il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi. La consultazione non è valida se non vi ha preso parte almeno la metà più uno degli elettori, Il difensore civico dura in carica per un periodo di anni quattro, esercitando le funzioni sino all’insediamento del successore. Il difensore civico non può essere rieletto. Il difensore civico è eletto fra i cittadini laureati in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio, sociologia, che diano ampia garanzia di probità competenza ed esperienza giuridico amministrativa”.
Orbene l’avvocato Emanuele Carnevale è residente nel Comune di Lipari, è laureato in giurisprudenza, ed è una persona competente, vantando un’ampia esperienza giuridico amministrativa ed infatti lo stesso ha ottenuto con la deliberazione n. 14/09 la nomina per voto unanime, di tutto il Consiglio Comunale.
Prevede ancora, lo statuto comunale che “ Non possono essere nominati difensori civici: A) coloro che si trovano in condizioni di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale B) I parlamentari nazionali e Regionali, i Consiglieri Provinciali, Comunali e circoscrizionali nonchè i componenti del CO. RE.CO.; C) gli amministratori e dipendenti degli enti , Istituti ed aziende pubbliche o a partecipazione pubblica dell’Ordinamento Comunale, nonché gli Enti, istituti, Aziende o imprese che abbiano rapporti contrattuali con il Comune, o che comunque ricevono da esso a qualsiasi titolo sovvenzioni o contributi; D) coloro chè per ragioni della loro attività autonomo o subordinato, professionale o commerciale, hanno rapporti continuativi con il Comune; E) Coloro che sono stati amministratori nel precedente quadriennio”.
Le superiori cause di “ineleggibilità” in quanto tali vanno valutate all’atto della presentazione della domanda a partecipare alla selezione de quo o, comunque, all’atto della votazione. Infatti se valutate dopo la votazione le stesse cause di ineleggibilità, non sarebbero più tali ma diventerebbero se mai causa di decadenza.
Orbene, Avv. Carnevale non si trova in condizione di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale, non è parlamentare nazionali e regionali, né consigliere Provinciale o comunale, o circoscrizionale né componente del CO.RE.CO.
Al riguardo, non potendosi più parlare di cause di ineleggibilità il Consiglio Comunale ove avesse scoperto in seguito di una delle dette cause avrebbe dovuto azionare il procedimento per la decadenza.
Recita, infatti, ancora l’art. 60 dello statuto comunale “….il difensore civico, decade per le stesse cause per le quali si perde la qualità di Consigliere o per sopravvivenza di una delle cause di ineleggibilità indicate nel precedente comma. La decadenza è pronunciata dal Consiglio Comunale su proposta di uno dei Consiglieri …”.
Nella fattispecie in esame, nessuna causa di ineleggibilità si è presentata a seguito della elezione ed il Consiglio Comunale non si è pronunciato azionando un regolare procedimento di decadenza, ma accompagnando motivazioni vaghe ed errate ha deciso di revocare in autotutela la precedente deliberazione di nomina.
Inoltre, ove il Consiglio Comunale avesse riscontrato gravi violazioni di legge a seguito della nomina, comunque non poteva procedere alla revoca in autotutela ma semmai avrebbe dovuto procedere alla rimozione del nominato difensore civico. Prevede, infatti, l’art. 60 che “…il difensore civico può essere rimosso solo per gravi violazioni di legge o documentata inefficienza. Il procedimento di rimozione deve essere avviato mediante la presentazione di una mozione da parte di almeno 600 cittadini elettori o 1/3 dei Consiglieri Comunali, sulla mozione di pronuncia il consiglio a maggioranza dei 2/3 dei suoi componenti, delibera la decadenza e indica l’elezione del nuovo difensore civico da tenersi entro 60 giorni ….”.
Nel caso di specie nessun procedimento di rimozione è stato mai attivato dal Consiglio Comunale, non esistendo per altro nessuna grave violazione di legge o documentata inefficienza.
La cosa più singolare, tuttavia, è il procedimento azionato dal Consiglio Comunale, il quale SENZA NESSUN MOTIVO VALIDO ha adottato un procedimento di revoca in autotutela SENZA DARE ALCUNA COMUNICAZIONE AL DIRETTO INTERESSATO CHE LO HA SCOPERTO DAI MEZZI DI STAMPA.
B) E’ adesso opportuno osservare le ragioni e le modalità con le quali il Consiglio Comunale ha adottato il provvedimento di revoca.
Innanzitutto, del tutto inspiegabilmente il Sindaco e non il Presidente del Consiglio ritiene di dover contestare l’elezione del difensore civico richiedendone addirittura un parere di legittimità all’avvocatura comunale.
Con riferimento alla presunta nullità della votazione del 06/02/2009 per la mancanza di una maggioranza qualificata, è appena il caso di ricordare che la recente modifica in tal senso dell’art. 60 dello statuto comunale non è stata mai pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia e ciò in contrasto con quanto disposto dalla legge che prevede la pubblicazione di ogni modifica apportata dallo statuto in riferimento anche a quanto disposto dalla Circolare dell’Assessorato EE.LL della Regione Sicilia n. 3 del 20/02/1997.
La anzidetta circolare prevede espressamente che con quanto richiesto per la raccolta degli statuti da parte del Ministero dell’Interno, necessita inviare all’assessorato EE.LL della Regione Sicilia “lo statuto, tutte le delibere relative alla sua adozione, i provvedimenti di controllo afferenti, a parte, ove concretino annullamenti parziali”.
La mancata pubblicazione sulla GURS della modifica dell’art. 60 dello statuto comunale rende, pertanto, questa inapplicabile e nulla.
III – violazione e falsa applicazione dell’art. 37 del Regolamento Consiliare del Comune di Lipari eccesso di potere. Difetto assoluto di motivazione. Illogicità e contraddittorietà manifeste.
Secondo quanto previsto dall’art. 37 del Regolamento Consiliare all’aperture della seduta del Consiglio Comunale non può essere proposta la trattazione di un argomento non iscritto nell’elenco degli affari, Tale proposta va posta ai voti del Consiglio per l’eventuale ammissione nell’elenco degli affari. Recita l’art. 37 cit. “ove l’argomento venga posto in discussione, non possono essere adottate deliberazioni, ma può essere espresso un voto mediante ordine del giorno”.
Nella fattispecie in esame, l’unico argomento all’ordine del giorno il 26/02/2009 è stato quello relativo alla revoca in autotutela del difensore civico nominato con deliberazione n. 14/09, tuttavia nella stessa seduta il Consiglio Comunale è stato chiamato a pronunciarsi sulla nomina di un nuovo difensore civico. La detta nomina non è stata poi effettuata in quanto non è stato raggiunto il quorum e la seduta è stata aggiornata all’08/03/2009.
IV - Violazione e falsa applicazione della legge regionale n.10/1991 e dell’art. 3,7,8,10 e ss. Della L.n.241/1990 e art. 34 dello Statuto Comunale. Eccesso di potere. Difetto assoluto di motivazione. Sviamento di potere.
I provvedimenti impugnati sono, innanzitutto, illegittimi per la omessa comunicazione dell’avvio del procedimento all’avvocato Carnevale e per palese difetto di motivazione.
A) Come è noto, le disposizioni sopra in epigrafe impongono alla Amministrazione l’obbligo di comunicare ai soggetti interessati l’avvio dei procedimenti amministrativi che li riguardano, ivi indicando lo stato del procedimento e gli atti adottati al fine di permettere agli interessati di prendere le proprie determinazioni a tutela dei propri diritti. Il suddetto principio lo ritroviamo anche agli artt. 34, 35, e36 dello stesso Statuto Comunale del Comune di Lipari. La giurisprudenza ha, peraltro, avuto modo di chiarire che “ La preventiva comunicazione di avvio del procedimento prevista dall’art. 7,L. 07/08/1990, n. 241, rappresenta un principio generale dell’agire amministrativo, soprattutto quando si tratta di casi di autotutela a mezzo di revoca o annullamento di precedenti atti amministrativi favorevoli; pertanto, è necessaria la preventiva comunicazione dell’avvio di un procedimento volto all’adozione di un provvedimento di revoca di un atto ampliativi della sfera giuridica del destinatario, dovendo quest’ultimo essere posto in grado di interloquire sulla (presunta) mancanza dei presupposti a fondamento della revoca” (cfr., T.A.R. Lombardia Milano, sez. III, 10 giugno 2008, n. 1961; T.A.R. Puglia Lecce, sez. I 05 giugno 2008, n. 1653; T.A.R. Liguria Genova, sez. II, 02 Marzo 2007, 377).
In particolare è indiscutibile che “ In tema di adozione di atti amministrativi, il potere di sospensione è immanente al potere di autotutela e ne condivide i limiti, con particolare riguardo all’obbligo di motivazione, alla presenza di concrete ragioni di pubblico interesse non riducibili alla mera esigenza di ripristino della legalità, alla valutazione dell’affidamento delle parti private destinatarie del provvedimento oggetto di riesame, al rispetto delle regole del contraddittorio procedimentale, ivi compreso l’avviso di avvio del procedimento di rito, all’adeguata istruttoria, nonché la p.a., nelle more della revoca o annullamento, deve dare conto all’assoluta necessità di sospendere l’esecutività dell’atto ritirando e, in ogni caso, stabilire tempi certi per la conclusione del procedimento” (cfr., T.A.R Abruzzo L’Aquila, 16 Luglio 2008, n. 915) ed ancora “in tutti i casi in cui l’amministrazione intende emanare un atto di secondo grado (annullamento, revoca, decadenza) incidente su posizioni giuridiche originate da un precedente atto, è necessario l’avviso di avvio del procedimento, sempre che, non sussistano ragioni di urgenza, da esplicitare adeguatamente nella motivazione del provvedimento, ovvero quando all’interessato sia stato comunque consentito di evidenziare i fatti e gli argomenti a suo favore. In assenza di ragioni di particolare urgenza o di tutela degli interessi dell’Amministrazione, è quindi illegittimo il provvedimento di revoca emesso senza il previo avviso agli interessati di avvio del procedimento; ciò in quanto tale comunicazione è necessaria per i provvedimenti di autotutela, anche per consentire una ponderata valutazione dell’interesse pubblico concreto ed attuale alla rimozione dell’atto” (cfr. T.A.R. Lazio Roma sez. II 09/10/2006 n. 10123).
Nella fattispecie in esame, il Comune di Lipari, non ha dato alcuna comunicazione all’avvocato Carnevale, circa le sue intenzioni di revocare il precedente provvedimento di nomina di difensore civico, estromettendo, quindi, lo stesso dal procedimento Amministrativo, ed impedendogli la partecipazione allo stesso.
Al riguardo, si precisa che la deliberazione n.14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva ai sensi dell’art. 134 D. l.g.s. n. 267/2000 il 24/02/2009 e, per tanto l’Avv. Carnevale dal 24/02/2009 vanta una posizione di diritto che gli conferisce interesse ad agire contro ogni atto lesivo della sua posizione, rendendolo, conseguentemente contraddittore necessario nel procedimento di revoca.
B) La violazione del procedimento amministrativo, non riveste solo carattere formale ma anche sostanziale. Il consiglio comunale, infatti con l’atto di revoca della sua precedente deliberazione non dà una chiara e puntuale motivazione circa le ragioni di pubblico interesse che legittimano tale decisione, limitandosi ad affermazioni generali ed astratte, prive di ogni fondamento logico- giuridico.
La giurisprudenza, al riguardo, ha avuto modo di chiarire, che: “ nell’ipotesi in cui vengano incise situazioni giuridiche costituitesi e consolidatesi sulla base di precedenti atti adottati dall’Amministrazione, il provvedimento di autotutela deve essere non solo adeguatamente motivato, ma deve anche evidenziare l’esistenza di un pubblico interesse attuale e specifico alla sua adozione” (cfr. T.A.R. Sardegna Cagliari 31/01/2000 n. 81).
Il suddetto obbligo di motivazione non sembra essere stato osservato dal Comune di Lipari, con l’inevitabile conseguente illegittimità del provvedimento di revoca adottato.
Per questi motivi i provvedimenti avversati si appalesano illegittimi e meritano di essere annullati.
PREMESSO ALTRESI’
Che, nella seduta del 15/03/2009, i Consiglieri Comunali Giacomo Biviano, Adolfo Sabati e Francesco Megna, hanno eccepito la non immediata esecutività della deliberazione n°31 del 26/02/2009, senza che ciò venisse accolto dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Lipari;
Che, nel merito, il Geom. Adolfo Sabatini, citando all’uopo e dettando a verbale una sent. del TAR Piemonte, senza che il rilievo fosse minimamente considerato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Lipari;
Che, effettuata la votazione nel merito, in particolare, il Consigliere Megna, ha eccepito che per la declaratoria di immediata esecutività della deliberazione, adottata per l’elezione a difensore civico, dell’avv. Francesco Rizzo, occorreva ed era indispensabile il parer di legittimità in ordine all’urgenza dell’atto, dato dal Segretario dell’Ente, inspiegabilmente assente alla seduta del 15/03/2009;
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
I Consiglieri Comunali, sottoscritti chiedono che l’Onle. Assessorato EE.LL. della Regione Sicilia, dispongano, un accertamento ispettivo di quanto lamentato in ricorso, sussistendo evidenti violazioni di legge al fine dell’annullamento dei provvedimenti avversati.
Biviano Giacomo
Centorrino Rosario
D’Alia Nunziata
Fonti Gesuele
Lo Cascio Pietro
Lauria Bartolo
Paino Mario
Sabatini Adolfo
1 Tale valutazione scaturisce, altresì, da un parere rilasciato dall’avvocato dell’Ente, Avv. Milena Sindoni ed inviato al Sindaco Mariano Bruno e per conoscenza al Presidente del Consiglio Comunale.
2 Recita l’art. 37 “ Ove l’argomento venga posto in discussione, non possono essere adottate deliberazioni, ma può essere espresso un voto mediante ordine del giorno”.
Acquacalda: Fumata nera per il consiglio comunale
Anche quest'oggi, tra la delusione e la rabbia degli abitanti della frazione, non si è tenuto ad Acquacalda il consiglio comunale.
Dopo essere saltato ieri per mancanza del numero legale, oggi c'è stato il bis. Si doveva discutere dei problemi della frazione ma i consiglieri presenti erano solo 7(ne sarebbero bastati otto): uno di maggioranza e sei d'opposizione.
Dopo essere saltato ieri per mancanza del numero legale, oggi c'è stato il bis. Si doveva discutere dei problemi della frazione ma i consiglieri presenti erano solo 7(ne sarebbero bastati otto): uno di maggioranza e sei d'opposizione.
Gli abitanti di Ginostra si ribellano
(Gazzetta del sud) Tornano alla carica gli abitanti di Ginostra sulle problematiche della frazione ai piedi dello Stromboli con una nota inviata al sindaco di Lipari e per conoscenza alla Protezione civile. Dallo scorso 22 novembre nella borgata non attraccano più le navi di linea ed il pontile danneggiato dai marosi non è stato ancora riparato.
Nella missiva gli isolani scrivono al loro primo cittadino: «È da tempo incalcolabile che nessuna autorità politica sbarca nella frazione di Ginostra per incontrare la popolazione o per prendere visione diretta delle innumerevoli problematiche che soffocano la comunità. Il consiglio comunale si rifiuta di affrontare le questioni ginostresi. Eppure, nel 2005 in tanti fecero a gara per arrogarsi i meriti di della realizzazione del pontile di Ginostra mentre oggi gli stessi fanno a scarica barile dichiarando, con una certa dose di cinico coraggio, di non avere competenza. Considerato che è sempre bene rimarcare - proseguono i 40 isolani - il fatto che è opinione largamente diffusa e condivisa che i gravissimi danni alla struttura portuale di Ginostra non sono stati causati dalla furia dei marosi bensì dai ritardi nell'esecuzione e nel completamento dei lavori di messa in sicurezza previsti e finanziati grazie al costante interessamento del sottosegretario dott. Bertolaso. Parte della testata è letteralmente distrutta mentre il cassone principale, lato est, è ormai completamente staccato dal resto dell'infrastruttura. È dallo scorso novembre che le navi di linea - scrivono i ginostresi - non possono più attraccare. Far arrivare a Ginostra merci voluminose e speciali (ad esempio bombole di Gas) è letteralmente impossibile, mentre è diventato sempre più frequente il ricorso a mezzi privati quali barconi, gommoni ed addirittura elicotteri che fanno lievitare notevolmente i costi».
Nella missiva gli isolani scrivono al loro primo cittadino: «È da tempo incalcolabile che nessuna autorità politica sbarca nella frazione di Ginostra per incontrare la popolazione o per prendere visione diretta delle innumerevoli problematiche che soffocano la comunità. Il consiglio comunale si rifiuta di affrontare le questioni ginostresi. Eppure, nel 2005 in tanti fecero a gara per arrogarsi i meriti di della realizzazione del pontile di Ginostra mentre oggi gli stessi fanno a scarica barile dichiarando, con una certa dose di cinico coraggio, di non avere competenza. Considerato che è sempre bene rimarcare - proseguono i 40 isolani - il fatto che è opinione largamente diffusa e condivisa che i gravissimi danni alla struttura portuale di Ginostra non sono stati causati dalla furia dei marosi bensì dai ritardi nell'esecuzione e nel completamento dei lavori di messa in sicurezza previsti e finanziati grazie al costante interessamento del sottosegretario dott. Bertolaso. Parte della testata è letteralmente distrutta mentre il cassone principale, lato est, è ormai completamente staccato dal resto dell'infrastruttura. È dallo scorso novembre che le navi di linea - scrivono i ginostresi - non possono più attraccare. Far arrivare a Ginostra merci voluminose e speciali (ad esempio bombole di Gas) è letteralmente impossibile, mentre è diventato sempre più frequente il ricorso a mezzi privati quali barconi, gommoni ed addirittura elicotteri che fanno lievitare notevolmente i costi».
I pescatori eoliani in grande difficoltà. Delusione dopo la conferenza regionale
(Gazzetta del sud- Peppe Paino) Alla conferenza regionale della pesca si è parlato di tutto e di più ma c'è un problema che continua a restare irrisolto. Con l'inizio di aprile comincia il periodo della cattura dei grandi pelagici. Ma tunnidi e pesce spada che assicurano agli operatori del settore, in tre/quattro mesi, il reddito di un anno, non si sa, di fatto, con quale attrezzo possano essere pescati. Premesso che è stato preannunciato un inasprimento dei controlli per mare, per terra e per aria di Capitanerie di Porto e Guardia di Finanza volti a reprimere con l'applicazione di pesanti sanzioni amministrative e penali, il triplicato impiego, negli ultimi anni delle reti da posta derivanti quali le illegali reti spadare; considerato che il corretto uso delle reti ferrettare (2,5 km di lunghezza entro le dieci miglia e maglia delle reti di 18 cm) non viene ritenuto utile e che proprio per questo, tali reti si trasformano spesso in spadare, si rende indispensabile trovare urgenti soluzioni per non mandare al collasso, come nel caso delle Eolie, un importante settore della locale economia.
A tal proposito c'è un dato di fatto significativo: a Lipari, diverse famiglie di pescatori non ce la fanno più a garantire un futuro scolastico ai propri figli.
Quale futuro immediato, dunque, per i pescatori dell'arcipelago? Si è parlato di "metodo Spinella", un sistema che ha riscontrato davanti al sindaco di Lipari, Mariano Bruno e al rag. Pinuccio Spinella, pareri favorevoli in sede ministeriale, ma negativi a livello regionale come confermato dal consigliere Antonio Gugliotta, il quale ha incontrato il dirigente del Dipartimento, Salvino Roccapalumba. Un metodo che, si sostiene, trae origine da diversi regolamenti comunitari.
Ma c'è anche e soprattutto una carta da giocare. La più importante, cioè il Parco nazionale delle Eolie. Al Ministero dell'Ambiente sono già pronti e attendono pareri, per la predisposizione, dai quattro sindaci.
A tal proposito c'è un dato di fatto significativo: a Lipari, diverse famiglie di pescatori non ce la fanno più a garantire un futuro scolastico ai propri figli.
Quale futuro immediato, dunque, per i pescatori dell'arcipelago? Si è parlato di "metodo Spinella", un sistema che ha riscontrato davanti al sindaco di Lipari, Mariano Bruno e al rag. Pinuccio Spinella, pareri favorevoli in sede ministeriale, ma negativi a livello regionale come confermato dal consigliere Antonio Gugliotta, il quale ha incontrato il dirigente del Dipartimento, Salvino Roccapalumba. Un metodo che, si sostiene, trae origine da diversi regolamenti comunitari.
Ma c'è anche e soprattutto una carta da giocare. La più importante, cioè il Parco nazionale delle Eolie. Al Ministero dell'Ambiente sono già pronti e attendono pareri, per la predisposizione, dai quattro sindaci.
lunedì 30 marzo 2009
Judo: Esordienti B dello Sporting Lipari sugli scudi a Messina
(Lillo Di Grado) Questi i risultati ottenuti dagli atleti eoliani di judo (esordienti B) nella gara svoltasi ieri al palazzetto dello sport Refiscina di Messina e valida per "Torneo Colapesce/ Memorial F. Costa
FINOCCHIARO FEDERICA 1°classificata
ZINO ERICA 2°classificata
MERLINO FRANCESCA 3°classificata
CUSOLITO GIORGIO 3°classificato
VILLANTI LUDOVICA 5°classificata
Ad eccezione di Federica Finocchiari gli altri 4 atleti dell'A.S.D. Sporting club judo Lipari erano alla loro prima gara e si sono dimostrati molto determinati. In paticolare l'atleta Villanti con 2 incontri disputati con grande grinta.
Problematiche della Piazza Ugo di Sant'Onofrio. Richiesta di autoconvocazione del consiglio comunale
Una richiesta di autoconvocazione “urgente” del consiglio comunale su “Problematiche relative alla Piazza Ugo di Sant’Onofrio ed aree limitrofe, discussioni ed eventuali determinazioni.” è stata inoltrata al presidente del consiglio comunale di Lipari e al segretario generale dai consiglieri Giacomo Biviano, Adolfo Sabatini, Rosario Centorrino, Bartolo Lauria, Mario Paino, Nunziata D'Alia, Pietro Lo Cascio.
La richiesta di convocazione alla luce del fatto che "da oltre un anno sono sospesi i lavori di messa in sicurezza dell’area Portuale di Marina Corta con pesanti ricadute dal punto di vista economico e sociale sull’intera economia del centro urbano e di conseguenza dell’isola di Lipari" e in funzione delle " soluzioni per tentare di attenuare i disagi e i problemi dei cittadini e degli operatori commerciali che gravitano nell’area di Marina Corta, Piazza Ugo di Sant’Onofrio, via Roma, Via Garibaldi, ecc.".
La richiesta di convocazione alla luce del fatto che "da oltre un anno sono sospesi i lavori di messa in sicurezza dell’area Portuale di Marina Corta con pesanti ricadute dal punto di vista economico e sociale sull’intera economia del centro urbano e di conseguenza dell’isola di Lipari" e in funzione delle " soluzioni per tentare di attenuare i disagi e i problemi dei cittadini e degli operatori commerciali che gravitano nell’area di Marina Corta, Piazza Ugo di Sant’Onofrio, via Roma, Via Garibaldi, ecc.".
Suolo pubblico: Il consiglio decide di rimandare tutto alla competente commissione consiliare
Il consiglio comunale di Lipari, riunitosi alle dodici nel palazzo di via Falcone-Borsellino, per discutere di suolo pubblico, ha deciso all'unanimità di rinviare gli atti alla competente commissione consiliare per approfondimenti ed eventuali modifiche. E' passata, così, la proposta che era stata fatta dal consigliere Francesco Megna(Il Faro) ad apertura dei lavori. Tra l'altro sulla modifica delle modalità di pagamento del suolo pubblico (da tassa a tariffa) non vi è più la "spada di Damocle" dell'approvazione del bilancio, slittata alla fine di maggio
"Salta" il consiglio ad Acquacalda. Insediato regolarmente quello delle dodici a palazzo comunale
E' saltata la riunione del consiglio comunale prevista per stamani ad Acquacalda. Erano presenti soltanto sei consiglieri d'opposizione, i due del "Faro" e il presidente del consiglio comunale Pino Longo.
Fortemente critici i consiglieri presenti per l'assenza sia della maggioranza che del Presidente della Provincia Nanni Ricevuto. "Assenze gravi e non giustificabili. A meno che- ha sottolineato il consigliere Giacomo Biviano- il Presidente non sia stato messo a conoscenza della riunione". Ad Acquacalda si tornerà domani quando basteranno otto consiglieri per rendere valida la seduta.
E, invece, in corso di svolgimento il consiglio comunale, convocato per le dodici nella sua sede naturale, e che ha all'ordine del giorno "il suolo pubblico". Le foto si riferiscono a questa riunione del civico consesso.
Trasporti marittimi: Interrogazione a risposta scritta presentata da Di Pietro
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA PRESENTATA DA ANTONIO DI PIETRO
Primo firmatario : DI PIETRO ANTONIO - Gruppo : ITALIA DEI VALORI Data firma : 25/03/2009
Destinatari : Ministero destinatario : • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere e data delega :
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 25/03/2009
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:l'articolo 26 del decreto-legge n. 185 del 28 novembre 2008, denominato «decreto anticrisi»,interviene sulle procedure di privatizzazione della società Tirrenia di navigazione e delle società ad essa collegate;
in seguito alla privatizzazione sarebbero previsti tagli di rotte e di collegamenti (in particolare di quelli che risultano meno remunerativi) e questo avrebbe una grave ripercussione negativa sui cittadini e sul turismo;
di tale privatizzazione non sono ancora note le modalità di attuazione per quanto concerne i tempi, le regole ed i criteri che possano essere compatibili con il mantenimento della continuità territoriale e con le garanzie occupazionali;
da tempo il Governo si limita ad emanare proclami rassicuranti, ma generici, sul percorso di privatizzazione della compagnia di navigazione, ma in tali proclami non si ravvisano impegni concreti e chiari;
nei mesi scorsi la Commissione Trasporti della Camera ha approvato, all'unanimità, con il parere positivo del Governo, la risoluzione 8-00011 che, tra l'altro, impegna il Governo stesso ad attivare un percorso di privatizzazione di Tirrenia che garantisca la salvaguardia dei livelli occupazionali ed il mantenimento dei servizi di collegamento marittimo in particolare con le isole minori;
ad oggi, invece, si è assistito ad un taglio consistente delle risorse necessarie al mantenimento delle corse e di fatto ad una estromissione dei sindacati e degli enti locali coinvolti da questo percorso;
il processo di privatizzazione dovrebbe essere gestito salvaguardando l'occupazione e i diritti dei lavoratori, ma anche quelli dell'utenza recuperando le risorse economiche necessarie
-: se il Governo non intenda intervenire urgentemente attivando un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, le regioni ed i comuni interessati al fine di verificare quali procedure siano in corso in ordine alla privatizzazione di Tirrenia e per dare una risposta ai gravi disagi a danno dei cittadini ed al turismo dei territori interessati.
Primo firmatario : DI PIETRO ANTONIO - Gruppo : ITALIA DEI VALORI Data firma : 25/03/2009
Destinatari : Ministero destinatario : • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere e data delega :
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 25/03/2009
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:l'articolo 26 del decreto-legge n. 185 del 28 novembre 2008, denominato «decreto anticrisi»,interviene sulle procedure di privatizzazione della società Tirrenia di navigazione e delle società ad essa collegate;
in seguito alla privatizzazione sarebbero previsti tagli di rotte e di collegamenti (in particolare di quelli che risultano meno remunerativi) e questo avrebbe una grave ripercussione negativa sui cittadini e sul turismo;
di tale privatizzazione non sono ancora note le modalità di attuazione per quanto concerne i tempi, le regole ed i criteri che possano essere compatibili con il mantenimento della continuità territoriale e con le garanzie occupazionali;
da tempo il Governo si limita ad emanare proclami rassicuranti, ma generici, sul percorso di privatizzazione della compagnia di navigazione, ma in tali proclami non si ravvisano impegni concreti e chiari;
nei mesi scorsi la Commissione Trasporti della Camera ha approvato, all'unanimità, con il parere positivo del Governo, la risoluzione 8-00011 che, tra l'altro, impegna il Governo stesso ad attivare un percorso di privatizzazione di Tirrenia che garantisca la salvaguardia dei livelli occupazionali ed il mantenimento dei servizi di collegamento marittimo in particolare con le isole minori;
ad oggi, invece, si è assistito ad un taglio consistente delle risorse necessarie al mantenimento delle corse e di fatto ad una estromissione dei sindacati e degli enti locali coinvolti da questo percorso;
il processo di privatizzazione dovrebbe essere gestito salvaguardando l'occupazione e i diritti dei lavoratori, ma anche quelli dell'utenza recuperando le risorse economiche necessarie
-: se il Governo non intenda intervenire urgentemente attivando un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, le regioni ed i comuni interessati al fine di verificare quali procedure siano in corso in ordine alla privatizzazione di Tirrenia e per dare una risposta ai gravi disagi a danno dei cittadini ed al turismo dei territori interessati.
Festeggiato il 10° compleanno del Centro incontro anziani "Giuseppe Gisabella" di Lipari
Con la Santa Messa celebrata nella sede del circolo da Mons. Alfredo Adornato, e con un pomeriggio-serata conviviale tenutosi in un noto albergo dell'isola , è stato festeggiato ieri il 10° "compleanno" del Centro incontro anziani "Giuseppe Gisabella" di Lipari.
Ieri mattino a ripercorrere quello che è stato il cammino del centro ci ha pensato, prima della celebrazione della funzione religiosa, il presidente del circolo ed ex comandante della stazione dei carabinieri di Lipari, Giuseppe Gisabella(nella foto in alto).
Nel suo discorso introduttivo, rotto a tratti anche dalla commozione, ha ripercorso i vari momenti e ricordato, inoltre, coloro che hanno dato vita ed impulso a questo centro di aggregazione.
domenica 29 marzo 2009
Canneto: Cassonetto in fiamme. Intervengono i vigili del fuoco
Ancora un cassonetto dei rifiuti a fuoco nella frazione liparese di Canneto. E' accaduto intorno alle 4,30 di oggi proprio al centro della Marina Garibaldi. Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco è servito, se non a salvare il cassonetto, ad evitare che le fiamme potessero attaccare gli altri contenitori.
Due cassonetti, sempre a Canneto, era stati dati alle fiamme una settimana fa.
Due cassonetti, sempre a Canneto, era stati dati alle fiamme una settimana fa.
Ludica: Vittoria anche con il Saponara
Ciligiena sulla "torta della promozione" oggi pomeriggio per la Ludica Lipari. Gli uomini di Cirino e Caruso, ormai matematicamente promossi in prima categoria, hanno chiuso la stagione con una vittoria per 2 a zero contro il Saponara(reti di Marino e Sturniolo, entrambe nel primo tempo). Poi è stata grande festa. Una festa che continuerà stasera in un noto locale di Lipari. La Ludica ha anche festeggiato i dieci anni dalla fondazione e dalla nascita della scuola calcio. E oggi all'ingresso in campo entrambe le squadre si sono presentate accompagnate proprio dai piccoli della scuola calcio.
Per la Ludica è stata una cavalcata trionfale. Eloquenti i numeri. Cinquantatrè punti in 22 gare, sedici vittorie, cinque pareggi, una sola sconfitta (con il Misserio alla settima giornata), sessanta gol fatti, quindici subiti.
Per la Ludica è stata una cavalcata trionfale. Eloquenti i numeri. Cinquantatrè punti in 22 gare, sedici vittorie, cinque pareggi, una sola sconfitta (con il Misserio alla settima giornata), sessanta gol fatti, quindici subiti.
Canneto: Il resoconto e le foto della "Giornata di volontariato"
Organizzata dall' Associazione “Per Canneto” si è tenuta stamane, con inizio alle nove e trenta, nella frazione dell'isola di Lipari la prevista "Giornata di Volontariato".
I soci dell’Associazione, con in testa il presidente Antonino Giardina, e i cittadini di Canneto (pochi ad onor del vero) si sono impegnati alla sistemazione dell'arredo urbano, del verde pubblico e alla pulizia di un buon tratto della spiaggia della frazione che, non bisogna dimenticarlo, è la più accessibile fra quelle dell'isola.L'area interessata ai lavori è stata quella che va dalla Chiesa-Basilica di San Cristoforo sino al parco giochi. A chiusura della giornata, nei pressi del monumento ai Caduti, si è tenuto un rinfresco per tutti gli intervenuti. Una iniziativa lodevole, sicuramente da ripetere e, possibilmente, non solo a Canneto. Anche se è auspicabile un maggiore coinvolgimento dei cittadini sempre pronti a "criticare" e "suggerire" ma poi, altrettanto, bravi e lesti a defilarsi nel momento in cui bisogna agire.
I soci dell’Associazione, con in testa il presidente Antonino Giardina, e i cittadini di Canneto (pochi ad onor del vero) si sono impegnati alla sistemazione dell'arredo urbano, del verde pubblico e alla pulizia di un buon tratto della spiaggia della frazione che, non bisogna dimenticarlo, è la più accessibile fra quelle dell'isola.L'area interessata ai lavori è stata quella che va dalla Chiesa-Basilica di San Cristoforo sino al parco giochi. A chiusura della giornata, nei pressi del monumento ai Caduti, si è tenuto un rinfresco per tutti gli intervenuti. Una iniziativa lodevole, sicuramente da ripetere e, possibilmente, non solo a Canneto. Anche se è auspicabile un maggiore coinvolgimento dei cittadini sempre pronti a "criticare" e "suggerire" ma poi, altrettanto, bravi e lesti a defilarsi nel momento in cui bisogna agire.
ITCG "CONTI": Bando per l'assegnazione delle borse di studio
ISTITUTO STATALE di ISTRUZIONE SUPERIORE “Isa Conti Eller Vainicher” - Via Torrente S.Lucia - 98055 LIPARI ( ME ) tel. 0909811120 - fax 0909814866 ** E.mail: itcgconti@tiscalinet.it
AGLI ALUNNI
ALLE FAMIGLIE
SEDE
OGGETTO: Bando per l’assegnazione delle borse di studio previste dalla L. 10 marzo 2000, n.62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione” e D.P.C.M. 14 febbraio 2001, n. 106. Disposizioni attuative per l’anno scolastico 2008/2009
La Provincia Regionale di Messina ha comunicato che l’Assessorato Regionale alla Pubblica Istruzione ha diramato un bando di concorso per l’assegnazione di borse di studio a sostegno delle spese sostenute dalle famiglie per l’istruzione dei propri figli per l’anno scolastico 2008/2009 nel periodo tra il 1° settembre 2008 ed il 29 aprile 2009.
La domanda di borsa di studio, da ritirare in segreteria, dovrà essere presentata unitamente agli allegati, pena l’esclusione, entro il 29 APRILE 2009
Al beneficio della borsa di studio si accede con un I.S.E.E. - Redditi 2007 - non superiore ad € 10.632,94
Sono ammesse le somme versate alla scuola su delibera del Consiglio di Istituto ( es. contributo), spese connesse alla frequenza della scuola, spese per sussidi didattici, spese di trasporto,ecc .
Il minimo rimborsabile è di euro 51,64 mentre il massimo rimborsabile è di euro 140,00.
Sono escluse le spese sostenute per l’acquisto dei testi di libro obbligatori.
Il Dirigente Scolastico
(prof.ssa T. Basile)
AGLI ALUNNI
ALLE FAMIGLIE
SEDE
OGGETTO: Bando per l’assegnazione delle borse di studio previste dalla L. 10 marzo 2000, n.62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione” e D.P.C.M. 14 febbraio 2001, n. 106. Disposizioni attuative per l’anno scolastico 2008/2009
La Provincia Regionale di Messina ha comunicato che l’Assessorato Regionale alla Pubblica Istruzione ha diramato un bando di concorso per l’assegnazione di borse di studio a sostegno delle spese sostenute dalle famiglie per l’istruzione dei propri figli per l’anno scolastico 2008/2009 nel periodo tra il 1° settembre 2008 ed il 29 aprile 2009.
La domanda di borsa di studio, da ritirare in segreteria, dovrà essere presentata unitamente agli allegati, pena l’esclusione, entro il 29 APRILE 2009
Al beneficio della borsa di studio si accede con un I.S.E.E. - Redditi 2007 - non superiore ad € 10.632,94
Sono ammesse le somme versate alla scuola su delibera del Consiglio di Istituto ( es. contributo), spese connesse alla frequenza della scuola, spese per sussidi didattici, spese di trasporto,ecc .
Il minimo rimborsabile è di euro 51,64 mentre il massimo rimborsabile è di euro 140,00.
Sono escluse le spese sostenute per l’acquisto dei testi di libro obbligatori.
Il Dirigente Scolastico
(prof.ssa T. Basile)
A chi la figlia del duce? Al partigiano liparese Leonida
L’incanto stellato delle Eolie, le serate immobili, il profumo di gelsomino nell’aria, le acque blu e le spiagge nere di Vulcano, i pomeriggi di iancura, quando cielo e mare si confondono in una foschia lattiginosa che induce all’abbandono... Impossibile non innamorarsi. Al di là di ogni logica e di ogni differenza. Anche se lei è Edda Ciano, la figlia di Benito Mussolini, ancora «ostentatamente fascista», costretta al confino a Lipari per complicità con il fascismo a cinque mesi dallo scempio di Piazzale Loreto e a ventuno dalla messa a morte del marito Galeazzo, e lui Leonida Bongiorno, ex partigiano e capo del Pci locale.
La storia a Marina Corta la conoscevano tutti, persino il Corriere della Sera del 26 giugno 1946 aveva osato scrivere che Edda «non ha disdegnato l’assidua compagnia di un aitante giovane del luogo, il sig. Leonida Bongiorno, esponente di un partito politico, il quale ha avuto per lei tutte le cure più assidue». Però era notizia troppo complicata e delicata da approfondire. Magari non sarebbe neppure stata creduta: il Male assoluto e il Bene assoluto (c’è chi lo pensa adesso, figuriamoci con le tragedie belliche ancora bollenti...) teneramente fidanzati, accoccolati in terrazza fino all’alba, travolti dalla passione...
Fine dell’oblìo
Così è rimasta sepolta nel silenzio, custodita dal riserbo e dalla diffidenza isolani, finché a strapparla dall’oblio di un vecchio armadio non è arrivato il palermitano Marcello Sorgi. L’ex direttore del Tg1 e della Stampa, con l’aiuto del Centro Studi Eoliani e del figlio di Leonida, Edoardo, oggi proprietario di un hotel, ha avuto accesso alle lettere inviate da Edda all’amante (anche in francese e inglese), al diario di questi, ai messaggi cifrati dei due innamorati ecc., e ha utilizzato il tutto per ricostruirla con sapienza narrativa in "Edda Ciano e il comunista. L’inconfessabile passione della figlia del Duce (Rizzoli, pp. 148, euro 18, in libreria dal 1° aprile).
Edda a Lipari, già colonia penale durante il fascismo per un migliaio di oppositori del regime, da Ferruccio Parri a Emilio Lussu, ci era arrivata dalla Svizzera nel settembre del 1945, quasi da prigioniera, certo da «sorvegliata speciale numero 1». Era stata lasciata «in un tugurio lurido, e senza mezzi». Sola, privata dei tre figli, spaventata all’idea di dover rispondere di colpe terribili (aver ispirato la politica estera italiana e l’alleanza con la Germania, aver intrattenuto stretti rapporti con i leader nazisti e, addirittura, aver spinto il Duce alla guerra) e di dover così pagare tutte le colpe del fascismo, era depressa e malata, ridotta a pesare 42 chili, camminava curva sulle spalle appoggiandosi al braccio di un’amica. Era chiaro che aveva bisogno di aiuto. E dell’affetto di un uomo.
Anche Leonida, figlio di don Eduardu Bongiorno, capomusica della banda municipale di Lipari, socialista con Mussolini e poi così antifascista da essersi sempre rifiutato di suonare col suo trombone “Giovinezza” e da aver aiutato la fuga in motoscafo di Carlo Rosselli, Emilio Lussu e Fausto Nitti nel 1929, era ritornato da poco sull’isola. Tenente degli alpini in Grecia e Francia, quindi orgoglioso partigiano comunista ed ex prigioniero dei tedeschi, era colto (laureato in Economia a Bologna, conoscitore di greco e latino) e romantico. Un fidanzato perfetto.
L’inevitabile incontro, una domenica d’ottobre, davanti alla chiesa. La gente è in rivolta contro il vescovo, reclama farina per il pane. A sedare la manifestazione ecco un uomo alto e possente, una sorta di pirata saraceno in veste di capopopolo comunista. Edda lo nota e chiede che le venga presentato. Gli sguardi s’intrecciano. «Mi apparve subito come una rondine ferita dalle ali infrante», ricorderà lui. È l’inizio di un amore disperato.
Il corteggiamento
La contessa lo corteggia subito, per stuzzicarlo lo chiama “Baiardo” (come il cavallo di Rinaldo) o “Lecret” (come il generale liberatore di Cuba nel 1898), e gli chiede di poter stare nella sua «casetta moresca» del Timparozzo che le ha «preso il cuore» e che ribattezzerà “Petite Malmaison” (come il castello regalato da Napoleone a Joséphine de Beauharnais dopo il divorzio). Il loro nido. Nelle lettere spesso lo provoca: «Mio adorabile allievo di sieur Palmiro»; «Continuate a essere comunista? Davvero?»...
Lui, un po’ in soggezione dinanzi a quella donna misteriosa, le dà il nome di Ellenica, le racconta epici episodi di guerra, leggende e miti delle Eolie, le declama a voce alta l’Odissea, che conosce a memoria. Soprattutto, la ragguaglia sul suo passato sentimentale, sulle sue tre storie d’amore degne di essere ricordate. Edda ricambia le confidenze, ricorda i tradimenti di Galeazzo, l’indifferenza del Duce («Una donna italiana fascista deve saper portare le corna»), e anche i suoi. Presto l’amicizia, complici le gite in barca, i versi di Byron, la sbocciante primavera eoliana, senza però sottovalutare i succinti costumi da bagno della rifiorita e abbronzata 35enne, si trasforma. E poco prima della Pasqua 1946 i baci diventano più audaci, le carezze spinte, gli incontri bollenti. A Vulcanello il 16 marzo Baiardo la disegna nuda, dritta su una piccola roccia in mezzo al mare; un ritratto destinato, dopo il rientro a Roma, a una parete del bagno personale di Ellenica. Ormai il soldato conquistatore è cotto a puntino. Una sera le confessa: «Voi per me potreste essere la donna ideale!». Ma viene gelato: «È possibile che io lo sia per tutti gli uomini che si sono innamorati di me?».
In realtà Edda ha altri pensieri, vuole riabbracciare i figli, cerca una soluzione per ottenere il riesame del suo caso. E così, probabilmente insieme, scrivono un memoriale difensivo, tutto incentrato sugli «obblighi mondani» che avevano portato la figlia del Duce e la moglie del ministro degli Esteri in luoghi e situazioni decisivi per il destino dell’Italia.
Il 25 giugno 1946, grazie però soltanto all’amnistia firmata da Togliatti, arriva la revoca del confino. Edda è libera e se ne va. Ma non è la fine. Si continuano a scrivere, tra gelosie e colpi di testa (lei si raperà a zero per protesta contro la nuova fidanzata, e futura moglie, di Leonida, Angela Cusolito, soprannominata “Chevelue” per i capelli ricci, e gli manderà una ciocca con un messaggio: «È tutto ciò che resta d’una razza che s’è spenta. Qualcosa di simile all’ultimo dei Moicani»), si incontrano di nuovo a Lipari per tre settimane, fanno un viaggio clandestino al Nord... Epperò lui non avrebbe mai lasciato la sua isola, lei non sarebbe mai andata a vivere laggiù... Del loro amore resta un muro, scolpito nel 1971, a pochi metri dal ristorante “Filippino”, con i versi del canto XII dell’Odissea, in cui Circe indica a Ulisse due rotte impossibili per tornare a Itaca...
La storia a Marina Corta la conoscevano tutti, persino il Corriere della Sera del 26 giugno 1946 aveva osato scrivere che Edda «non ha disdegnato l’assidua compagnia di un aitante giovane del luogo, il sig. Leonida Bongiorno, esponente di un partito politico, il quale ha avuto per lei tutte le cure più assidue». Però era notizia troppo complicata e delicata da approfondire. Magari non sarebbe neppure stata creduta: il Male assoluto e il Bene assoluto (c’è chi lo pensa adesso, figuriamoci con le tragedie belliche ancora bollenti...) teneramente fidanzati, accoccolati in terrazza fino all’alba, travolti dalla passione...
Fine dell’oblìo
Così è rimasta sepolta nel silenzio, custodita dal riserbo e dalla diffidenza isolani, finché a strapparla dall’oblio di un vecchio armadio non è arrivato il palermitano Marcello Sorgi. L’ex direttore del Tg1 e della Stampa, con l’aiuto del Centro Studi Eoliani e del figlio di Leonida, Edoardo, oggi proprietario di un hotel, ha avuto accesso alle lettere inviate da Edda all’amante (anche in francese e inglese), al diario di questi, ai messaggi cifrati dei due innamorati ecc., e ha utilizzato il tutto per ricostruirla con sapienza narrativa in "Edda Ciano e il comunista. L’inconfessabile passione della figlia del Duce (Rizzoli, pp. 148, euro 18, in libreria dal 1° aprile).
Edda a Lipari, già colonia penale durante il fascismo per un migliaio di oppositori del regime, da Ferruccio Parri a Emilio Lussu, ci era arrivata dalla Svizzera nel settembre del 1945, quasi da prigioniera, certo da «sorvegliata speciale numero 1». Era stata lasciata «in un tugurio lurido, e senza mezzi». Sola, privata dei tre figli, spaventata all’idea di dover rispondere di colpe terribili (aver ispirato la politica estera italiana e l’alleanza con la Germania, aver intrattenuto stretti rapporti con i leader nazisti e, addirittura, aver spinto il Duce alla guerra) e di dover così pagare tutte le colpe del fascismo, era depressa e malata, ridotta a pesare 42 chili, camminava curva sulle spalle appoggiandosi al braccio di un’amica. Era chiaro che aveva bisogno di aiuto. E dell’affetto di un uomo.
Anche Leonida, figlio di don Eduardu Bongiorno, capomusica della banda municipale di Lipari, socialista con Mussolini e poi così antifascista da essersi sempre rifiutato di suonare col suo trombone “Giovinezza” e da aver aiutato la fuga in motoscafo di Carlo Rosselli, Emilio Lussu e Fausto Nitti nel 1929, era ritornato da poco sull’isola. Tenente degli alpini in Grecia e Francia, quindi orgoglioso partigiano comunista ed ex prigioniero dei tedeschi, era colto (laureato in Economia a Bologna, conoscitore di greco e latino) e romantico. Un fidanzato perfetto.
L’inevitabile incontro, una domenica d’ottobre, davanti alla chiesa. La gente è in rivolta contro il vescovo, reclama farina per il pane. A sedare la manifestazione ecco un uomo alto e possente, una sorta di pirata saraceno in veste di capopopolo comunista. Edda lo nota e chiede che le venga presentato. Gli sguardi s’intrecciano. «Mi apparve subito come una rondine ferita dalle ali infrante», ricorderà lui. È l’inizio di un amore disperato.
Il corteggiamento
La contessa lo corteggia subito, per stuzzicarlo lo chiama “Baiardo” (come il cavallo di Rinaldo) o “Lecret” (come il generale liberatore di Cuba nel 1898), e gli chiede di poter stare nella sua «casetta moresca» del Timparozzo che le ha «preso il cuore» e che ribattezzerà “Petite Malmaison” (come il castello regalato da Napoleone a Joséphine de Beauharnais dopo il divorzio). Il loro nido. Nelle lettere spesso lo provoca: «Mio adorabile allievo di sieur Palmiro»; «Continuate a essere comunista? Davvero?»...
Lui, un po’ in soggezione dinanzi a quella donna misteriosa, le dà il nome di Ellenica, le racconta epici episodi di guerra, leggende e miti delle Eolie, le declama a voce alta l’Odissea, che conosce a memoria. Soprattutto, la ragguaglia sul suo passato sentimentale, sulle sue tre storie d’amore degne di essere ricordate. Edda ricambia le confidenze, ricorda i tradimenti di Galeazzo, l’indifferenza del Duce («Una donna italiana fascista deve saper portare le corna»), e anche i suoi. Presto l’amicizia, complici le gite in barca, i versi di Byron, la sbocciante primavera eoliana, senza però sottovalutare i succinti costumi da bagno della rifiorita e abbronzata 35enne, si trasforma. E poco prima della Pasqua 1946 i baci diventano più audaci, le carezze spinte, gli incontri bollenti. A Vulcanello il 16 marzo Baiardo la disegna nuda, dritta su una piccola roccia in mezzo al mare; un ritratto destinato, dopo il rientro a Roma, a una parete del bagno personale di Ellenica. Ormai il soldato conquistatore è cotto a puntino. Una sera le confessa: «Voi per me potreste essere la donna ideale!». Ma viene gelato: «È possibile che io lo sia per tutti gli uomini che si sono innamorati di me?».
In realtà Edda ha altri pensieri, vuole riabbracciare i figli, cerca una soluzione per ottenere il riesame del suo caso. E così, probabilmente insieme, scrivono un memoriale difensivo, tutto incentrato sugli «obblighi mondani» che avevano portato la figlia del Duce e la moglie del ministro degli Esteri in luoghi e situazioni decisivi per il destino dell’Italia.
Il 25 giugno 1946, grazie però soltanto all’amnistia firmata da Togliatti, arriva la revoca del confino. Edda è libera e se ne va. Ma non è la fine. Si continuano a scrivere, tra gelosie e colpi di testa (lei si raperà a zero per protesta contro la nuova fidanzata, e futura moglie, di Leonida, Angela Cusolito, soprannominata “Chevelue” per i capelli ricci, e gli manderà una ciocca con un messaggio: «È tutto ciò che resta d’una razza che s’è spenta. Qualcosa di simile all’ultimo dei Moicani»), si incontrano di nuovo a Lipari per tre settimane, fanno un viaggio clandestino al Nord... Epperò lui non avrebbe mai lasciato la sua isola, lei non sarebbe mai andata a vivere laggiù... Del loro amore resta un muro, scolpito nel 1971, a pochi metri dal ristorante “Filippino”, con i versi del canto XII dell’Odissea, in cui Circe indica a Ulisse due rotte impossibili per tornare a Itaca...
sabato 28 marzo 2009
Rifiuti speciali occultati sotto le ex spiagge bianche? Scattano gli accertamenti
Rifiuti speciali occultati sotto la sabbia dell'ex spiaggia bianca di Lipari?. La dettagliata denuncia presentata da un cittadino liparese ha già fatto registrare ieri il primo sopralluogo da parte di due funzionari dell'ARPA, del vigile urbano Pippo Martella, del tecnico comunale Antonino Fiore e di personale del Circomare Lipari. Il gruppo, presente anche il cittadino che inoltrato la segnalazione-denuncia, ha effettuato una prima ricognizione suoi luoghi per verificare e individuare la parte della spiaggia che sarebbe interessata a questo conferimento di rifiuti speciali. Sul sopralluogo non trapela nulla ma viene dato per scontato che, nei prossimi giorni, si procederà ad effettuare dei sondaggi onde accertare l' esistenza di questi rifiuti speciali e l'eventuale grado di inquinamento ambientale. Certo per quella che, nel passato, è stata una delle spiagge più rinomate dell'isola(quando era bianca per via degli sversamenti di pomice), si tratterebbe di un duro , brutto colpo.
Lettere al direttore: Ci scrive il consigliere Fonti
Gent.mo Direttore,
essendo io "esponente politico", chiedo cortesemente la Sua disponibilità per un piccolo spazio nel Suo Giornale on line.
Con riferimento alla nota pubblicata, dal titolo "Ci spiace ma non siamo d'accordo, noi ringraziamo la NGI", mi siano consentite alcune brevissime considerazioni:
Rispetto profondamente il pensiero dei genitori degli alunni che la sera del 24 marzo u.s. sono riusciti a tornare a Lipari da Milazzo con l´ultima nave della N.G.I., società che non ho certamente inteso bistrattare con le mie considerazioni.
Tuttavia confermo in toto i contenuti ed il pensiero esplicitati con la mia nota del 27 marzo 2009.
Per quanto attiene ai rapporti con il consigliere Corda, preciso che con Rosaria mi legano antichi rapporti di amicizia. Ovviamente, quando non condivido il suo modus operandi o, come spesso accade, quello dell´amministrazione comunale che Lei difende a spada tratta, non esito ad esternare le mie opinioni ed il mio pensiero, con libertà ed estrema franchezza, tuttavia sempre nel rispetto degli altrui convincimenti.
Cordialmente
Gesuele Fonti (Consigliere Comunale)
Incontro con i rappresentanti degli istituti di credito. Il comunicato dell'amministrazione Bruno
COMUNICATO STAMPA
L’Amministrazione Comunale di Lipari, attenta alle problematiche del territorio Eoliano ed alla crisi che sta investendo tutte le Nazioni, ha ritenuto di dovere dare inizio ad una serie di concertazioni con agenti del territorio che possono concorrere e trovare delle soluzioni per scongiurare che l’economia locale debba subire crisi irreversibili.
La prima riunione che si è tenuta presso il palazzo Municipale ha visto l’incontro del Capo dell’Amministrazione con il Sig. Marcello Stefanati, Dirigente MPS (ex Antonveneta), il Sig. Piero Subba, Dirigente MPS, il Sig. Antonio Pellenino, in rappresentanza del Dirigente del Banco di Sicilia - Unicredit, il Sig. Pierpaolo Porzio, Dirigente Banca Popolare di Lodi, il Sig. Emiliano Bitetti, Dirigente Banca Agricola Popolare di Ragusa.
Il Sindaco ed i predetti Dirigenti hanno posto l’accento sull’andamento dell’economia eoliana scambiandosi opinioni circa la maniera con la quale bisognerebbe intervenire sul territorio, al fine di accompagnare sia le imprese che le famiglie in questo periodo estremamente difficile.
Si è esaminata la ciclicità e la stagionalità della maggior parte delle attività presenti sull’isola così da valutare, in concorso con le rispettive Direzioni Generali, la possibilità di prodotti o interventi legati proprio alla peculiarità delle imprese e delle famiglie dell’Arcipelago.
Gli stessi Dirigenti si faranno portavoce presso i rispettivi Istituti così da intrattenere i responsabili sui contenuti della riunione e con loro valutare interventi specifici per il territorio, allargando la tematica anche alle esigenze di tutte le isole minori della Sicilia.
Ed in questa ottica sarà anche interessata la Regione Siciliana, ai vari livelli, per inserire iniziative nel settore creditizio e fiscale per le isole minori della Sicilia.
Le riunioni proseguiranno incontrando i Sigg. commercialisti, le imprese del settore turistico, edilizio, commerciale, artigianale, del mondo della pesca(già avvenuta) ed i rappresentanti locali delle associazioni dei consumatori.
Al termine di questi incontri il Sindaco, Mariano Bruno, rivedrà i Dirigenti degli Istituti di Credito così da riferire agli stessi sulle criticità emerse e sulla strategia da mettere in atto a salvaguardia dell’economia eoliana ed isolana.
L’Amministrazione Comunale di Lipari, attenta alle problematiche del territorio Eoliano ed alla crisi che sta investendo tutte le Nazioni, ha ritenuto di dovere dare inizio ad una serie di concertazioni con agenti del territorio che possono concorrere e trovare delle soluzioni per scongiurare che l’economia locale debba subire crisi irreversibili.
La prima riunione che si è tenuta presso il palazzo Municipale ha visto l’incontro del Capo dell’Amministrazione con il Sig. Marcello Stefanati, Dirigente MPS (ex Antonveneta), il Sig. Piero Subba, Dirigente MPS, il Sig. Antonio Pellenino, in rappresentanza del Dirigente del Banco di Sicilia - Unicredit, il Sig. Pierpaolo Porzio, Dirigente Banca Popolare di Lodi, il Sig. Emiliano Bitetti, Dirigente Banca Agricola Popolare di Ragusa.
Il Sindaco ed i predetti Dirigenti hanno posto l’accento sull’andamento dell’economia eoliana scambiandosi opinioni circa la maniera con la quale bisognerebbe intervenire sul territorio, al fine di accompagnare sia le imprese che le famiglie in questo periodo estremamente difficile.
Si è esaminata la ciclicità e la stagionalità della maggior parte delle attività presenti sull’isola così da valutare, in concorso con le rispettive Direzioni Generali, la possibilità di prodotti o interventi legati proprio alla peculiarità delle imprese e delle famiglie dell’Arcipelago.
Gli stessi Dirigenti si faranno portavoce presso i rispettivi Istituti così da intrattenere i responsabili sui contenuti della riunione e con loro valutare interventi specifici per il territorio, allargando la tematica anche alle esigenze di tutte le isole minori della Sicilia.
Ed in questa ottica sarà anche interessata la Regione Siciliana, ai vari livelli, per inserire iniziative nel settore creditizio e fiscale per le isole minori della Sicilia.
Le riunioni proseguiranno incontrando i Sigg. commercialisti, le imprese del settore turistico, edilizio, commerciale, artigianale, del mondo della pesca(già avvenuta) ed i rappresentanti locali delle associazioni dei consumatori.
Al termine di questi incontri il Sindaco, Mariano Bruno, rivedrà i Dirigenti degli Istituti di Credito così da riferire agli stessi sulle criticità emerse e sulla strategia da mettere in atto a salvaguardia dell’economia eoliana ed isolana.
Canneto: Ancora muti il 50% dei telefoni fissi. A mezzogiorno tutto dovrebbe tornare alla normalità
Telefoni fissi ancora "muti" in metà della frazione liparese di Canneto. Dal tardo pomeriggio di ieri hanno ripreso a funzionare solo una parte degli apparecchi il resto dovrebbe tornare alla normalità entro le dodici di oggi.
I tecnici esterni a Telecom dovrebbero, infatti, completare il lavoro sulla via prof. Emanuele Carnevale di Lipari dove si è verificato il corto circuito. Danno provocato, come accertato, dalla trivella della ditta che sta eseguendo i lavori pubblici in quell'area e che ha tranciato di netto il cavo di Telecom.
Ieri, dopo una giornata di duro lavoro, si è riusciti a ridare "voce" ad una parte dei telefoni fissi di Canneto e ai cellulari.
I tecnici esterni a Telecom dovrebbero, infatti, completare il lavoro sulla via prof. Emanuele Carnevale di Lipari dove si è verificato il corto circuito. Danno provocato, come accertato, dalla trivella della ditta che sta eseguendo i lavori pubblici in quell'area e che ha tranciato di netto il cavo di Telecom.
Ieri, dopo una giornata di duro lavoro, si è riusciti a ridare "voce" ad una parte dei telefoni fissi di Canneto e ai cellulari.
venerdì 27 marzo 2009
Lettere al direttore. "Ci spiace ma non siamo d'accordo, noi ringraziamo la NGI"
Riceviamo e pubblichiamo una lettera a firma di una ventina di genitori di alunni che frequentano il biennio delle scuole superiori di Lipari. Una lettera che pubblichiamo quale ulteriore testimonianza per una vicenda che ha fatto discutere. Chiariamo sin da ora che, battibecchi a distanza sull'argomento, se non producenti e produttivi, non troveranno più spazio sul nostro sito.
Gentile Direttore,
Le scrivo a nome di un gruppo di genitori LIPAROTI dopo aver letto sul suo sito la lettera con la quale il consigliere Fonti risponde ad un’ altra lettera di Rosaria Corda riguardante il viaggio della NGI del 24 marzo scorso.
Non mi dilungherò più di tanto ma alcune considerazioni me le permetta. Quella sera ,vorrei ricordare al signor Fonti, circa ottanta ragazzi e tanti altri eoliani se hanno potuto raggiungere Lipari lo devono solo ed esclusivamente alla tanto da lui bistrattata NGI. In caso contrario, “grazie” alla Siremar, i nostri ragazzi sarebbero rimasti a Milazzo nonostante le condizioni meteo permettessero tranquillamente e in sicurezza la traversata.
E qui, attenzione, nessuno discute la professionalità dei comandanti Siremar anche se, in questo caso, più che la professionalità serviva il buon senso.
Non so, non sappiamo, e non ci interessano, quali discorsi e/o contrasti lui abbia con la signora Corda.
Al signor Fonti però vogliamo ricordare, inoltre, che i nostri ragazzi sono stati rifocillati “gratuitamente” dalla società di navigazione cosa che, stando alle cronache riportate anche da questo giornale online, altri in un recente passato non hanno fatto.
Le beghe politiche non ci interessano indipendentemente dai nostri(variegati) orientamenti personali.
Il signor Fonti ci consenta però di dire, senza spirito di polemica, che, in questa occasione, la difesa d’ufficio della Siremar (perché questo è la sua lettera) è fuori luogo. E tra noi, ci creda, c’è chi di Fonti ha apprezzato gli interventi a favore della gente.
Non tocca a noi difendere la NGI, che quale esercente di un servizio convenzionato deve certamente svolgerlo al meglio, ma stare ad elencare in un arco ristretto di tempo le corse saltate è perlomeno assurdo.
Faccia una indagine direttore e metta a confronto quante volte nell’arco di un anno saltano i servizi Siremar e Ustica Lines e quante volte quelle della NGI. Quante volte questa e l'altra compagnia omette l'approdo negli scali. Siamo certi che il risultato non sarà sicuramente a sfavore di quest’ultima.
Per chiudere un ultimo appunto che non riguarda questa vicenda, se non in modo parziale.
Da lettore del suo giornale on line del quale apprezzo lo stile e la linearità sento di non dover condividere il grande, enorme spazio, che dedica alle interrogazioni di destra, di sinistra e di centro, a alle lunghe e stucchevoli note di questo o di quell’altro esponente politico. Ci sembra solo ed esclusivamente la “vetrina dell’apparire”, l’impossessarsi di un sito che è suo ma, se mi permette, anche di coloro che lo seguono. Agire nell’interesse del paese è un merito che, sicuramente, va riconosciuto a chi opera per il bene del paese ma forse… essere meno prolissi e più efficaci può essere la soluzione migliore.
Con la stima di sempre
(seguono una ventina di firme)
EDITORIALE- Sulla questione NGI ci sembra di aver espresso chiaramente quella che è la mia posizione, oltre al ringraziamento personale(quella sera a Milazzo c'era anche mia figlia) al dott. Sergio La Cava.
Per quanto concerne il secondo appunto cioè quello sulle note "prolisse" che vengono pubblicate le considerazioni espletate nella suddetta lettera ci trovano in parte d'accordo. Stavavamo, infatti, valutando, dopo aver tagliato i comunicati "a gratis" di trovare un modo di ridurre queste note(politiche e non) senza togliere comunque visibilità alle iniziative
Gentile Direttore,
Le scrivo a nome di un gruppo di genitori LIPAROTI dopo aver letto sul suo sito la lettera con la quale il consigliere Fonti risponde ad un’ altra lettera di Rosaria Corda riguardante il viaggio della NGI del 24 marzo scorso.
Non mi dilungherò più di tanto ma alcune considerazioni me le permetta. Quella sera ,vorrei ricordare al signor Fonti, circa ottanta ragazzi e tanti altri eoliani se hanno potuto raggiungere Lipari lo devono solo ed esclusivamente alla tanto da lui bistrattata NGI. In caso contrario, “grazie” alla Siremar, i nostri ragazzi sarebbero rimasti a Milazzo nonostante le condizioni meteo permettessero tranquillamente e in sicurezza la traversata.
E qui, attenzione, nessuno discute la professionalità dei comandanti Siremar anche se, in questo caso, più che la professionalità serviva il buon senso.
Non so, non sappiamo, e non ci interessano, quali discorsi e/o contrasti lui abbia con la signora Corda.
Al signor Fonti però vogliamo ricordare, inoltre, che i nostri ragazzi sono stati rifocillati “gratuitamente” dalla società di navigazione cosa che, stando alle cronache riportate anche da questo giornale online, altri in un recente passato non hanno fatto.
Le beghe politiche non ci interessano indipendentemente dai nostri(variegati) orientamenti personali.
Il signor Fonti ci consenta però di dire, senza spirito di polemica, che, in questa occasione, la difesa d’ufficio della Siremar (perché questo è la sua lettera) è fuori luogo. E tra noi, ci creda, c’è chi di Fonti ha apprezzato gli interventi a favore della gente.
Non tocca a noi difendere la NGI, che quale esercente di un servizio convenzionato deve certamente svolgerlo al meglio, ma stare ad elencare in un arco ristretto di tempo le corse saltate è perlomeno assurdo.
Faccia una indagine direttore e metta a confronto quante volte nell’arco di un anno saltano i servizi Siremar e Ustica Lines e quante volte quelle della NGI. Quante volte questa e l'altra compagnia omette l'approdo negli scali. Siamo certi che il risultato non sarà sicuramente a sfavore di quest’ultima.
Per chiudere un ultimo appunto che non riguarda questa vicenda, se non in modo parziale.
Da lettore del suo giornale on line del quale apprezzo lo stile e la linearità sento di non dover condividere il grande, enorme spazio, che dedica alle interrogazioni di destra, di sinistra e di centro, a alle lunghe e stucchevoli note di questo o di quell’altro esponente politico. Ci sembra solo ed esclusivamente la “vetrina dell’apparire”, l’impossessarsi di un sito che è suo ma, se mi permette, anche di coloro che lo seguono. Agire nell’interesse del paese è un merito che, sicuramente, va riconosciuto a chi opera per il bene del paese ma forse… essere meno prolissi e più efficaci può essere la soluzione migliore.
Con la stima di sempre
(seguono una ventina di firme)
EDITORIALE- Sulla questione NGI ci sembra di aver espresso chiaramente quella che è la mia posizione, oltre al ringraziamento personale(quella sera a Milazzo c'era anche mia figlia) al dott. Sergio La Cava.
Per quanto concerne il secondo appunto cioè quello sulle note "prolisse" che vengono pubblicate le considerazioni espletate nella suddetta lettera ci trovano in parte d'accordo. Stavavamo, infatti, valutando, dopo aver tagliato i comunicati "a gratis" di trovare un modo di ridurre queste note(politiche e non) senza togliere comunque visibilità alle iniziative
Fuel surcharge: La NGI lo ha ridotto già dal dicembre 2008
Riceviamo e pubblichiamo una nota inviataci dal dott. Sergio La Cava della NGI
Negli ultimi giorni continuo a leggere una serie di notizie e proteste in merito al costo aggiuntivo sui biglietti inserito lo scorso anno quando il gasolio sfiorò cifre record che lo resero necessario.
Come al solito, e sempre più spesso a Lipari, si parla senza essersi almeno documentati.
La NGI(stavolta potrebbero accusarmi di auto elogio)risulta al momento essere l'unica società che nel lontano 4.12.2008 ha comunicato alla Regione siciliana che avrebbe ridotto il fuel surcharghe nella misura del 50%, (il costo del gasolio è sceso del 30-35% circa) cosa che ha immediatamnente attuato.
Quindi non risponde a verità che tutte le compagnie non hanno abbassato il balzello.
Questa mia non vuole avere intenti polemici ma desidero invitare tutti gli utenti di un strumento come il suo, gentile direttore, a confrontarsi anche direttamente con le società al fine di fornire informazioni esatte non inquinate da pensieri e alchimie che niente hanno a che vedere con la verità.
Negli ultimi giorni continuo a leggere una serie di notizie e proteste in merito al costo aggiuntivo sui biglietti inserito lo scorso anno quando il gasolio sfiorò cifre record che lo resero necessario.
Come al solito, e sempre più spesso a Lipari, si parla senza essersi almeno documentati.
La NGI(stavolta potrebbero accusarmi di auto elogio)risulta al momento essere l'unica società che nel lontano 4.12.2008 ha comunicato alla Regione siciliana che avrebbe ridotto il fuel surcharghe nella misura del 50%, (il costo del gasolio è sceso del 30-35% circa) cosa che ha immediatamnente attuato.
Quindi non risponde a verità che tutte le compagnie non hanno abbassato il balzello.
Questa mia non vuole avere intenti polemici ma desidero invitare tutti gli utenti di un strumento come il suo, gentile direttore, a confrontarsi anche direttamente con le società al fine di fornire informazioni esatte non inquinate da pensieri e alchimie che niente hanno a che vedere con la verità.
Lipari: Elicottero del 118 provvidenziale per un dipendente del 118 in servizio a Lipari
Si trovava a Lipari per prestare il consueto servizio con l'ambulanza del 118, di stanza nel capoluogo delle Eolie, quando è stato colto da malore. F.S., quarantenne, originario di Montalbano Elicona, immediatamente soccorso dai suoi colleghi, è stato dapprima trasportato all'ospedale di Lipari dove gli sono state prestate le prime cure. La presenza di problemi cardiaci, in un primo momento si temeva potesse essere un infarto in fase di sviluppo, hanno spinto i sanitari del pronto soccorso liparese a richiedere l'intervento dell'elicottero del 118. L'uomo è stato così trasferito all'ospedale “Papardo” di Messina dove sottoposto agli accertamenti del caso è risultato essere in preda a problemi cardiaci ma che, comunque, non erano sfociati nell'infarto. Probabilmente le cure prestategli a Lipari e il trasferimento immediato in elicottero in una struttura specializzata hanno evitato conseguenze ben più gravi. Come dire che, una volta tanto, il velivolo del 118, dopo aver contribuito a salvare tante vite di residenti e turisti, ha esteso i suoi “benefici” ad un addetto ai lavori.
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