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lunedì 20 aprile 2009
La "Lipari porto" e la perdita d'esercizio. Il comune "sotto" di quasi 42.000 euro più i 382.000 euro del decreto ingiuntivo
IL TESTO:
Con atto notarile del 1 Ottobre 2007 è stata costituita la “Lipari Porto spa”, società mista a capitale pubblico minoritario, costituita tra la Società Italiana per Condotte d’Acqua, socio maggioritario con il 70% di capitale interamente versato ed il Comune di Lipari, per una quota minoritaria del 30 % del capitale sociale, con l’obiettivo precipuo della rifunzionalizzazione e gestione dell’intero sistema portuale della rada di Lipari. Nonostante la società Lipari Porto vanti di fatto un’operatività limitatissima, non sia “fisicamente” presente sul territorio, non abbia prodotto le auspicate migliorie né interventi di alcun genere sugli immobili concessi in uso dal Comune di Lipari, non abbia assunto dipendenti e sia ben lontana dall’avviare i lavori per la nuova portualità dell’isola di Lipari, nonostante tutto questo, alla data del 31 Dicembre 2008 il Bilancio della società “LIPARI PORTO SPA”, riporta una perdita d’esercizio pari ad € 138.153. Appare evidente, che pro quota, l’indebitamento del Comune quale socio minoritario, nonostante l’inattività di fatto della società, ammonti già a quasi € 42.000. Se poi consideriamo l’incremento vertiginoso dei costi di costruzione, non appena sarà avviata la fase di realizzazione delle opere, non compensata, almeno nella fase di start-up, da entrate di alcun genere, appare preoccupante l’indebitamento che la società potrebbe generare ed al quale potrebbe essere chiamato a rispondere, pro quota, il Comune di Lipari, quale socio minoritario. Va da sé che lo stato di inerzia attuale, protratto nel tempo, genera comunque costi superiori a quelli preventivati, gravando in modo ancor più consistente sulle scritture contabili della società. Dalla lettura del Bilancio al 31-12-2008 si apprende inoltre che i compensi complessivi spettanti ai Componenti del Consiglio di Amministrazione della società (alcuni dei quali sono di nomina pubblica) ammontano ad € 97.200 annui, mentre gli emolumenti per il Collegio sindacale ammontano ad € 6.821, sempre in ragione annua. Appare evidente che, in mancanza di entrate, le spese per i compensi ai Componenti del Consiglio d’Amministrazione, incidano in misura ancor più rilevante sulla formazione delle perdite.
Nei giorni scorsi, inoltre, è stato notificato al Comune un decreto ingiuntivo per oltre 382 mila euro, da liquidarsi in favore dei dipendenti comunali nominati componenti della Commissione aggiudicatrice che ha scelto il partner privato per la realizzazione della nuova portualità.
La società Italiana per Condotte d’Acqua, unitamente alla controllata Lipari Porto spa ha già ampiamente e formalmente chiarito che tale costo non possa in alcun modo essere imputabile alle suddette società, ma sia attribuibile esclusivamente alla stazione appaltante, pertanto al Comune di Lipari. Se così fosse e fatte salve eventuali future opposizioni, il Comune avrebbe già maturato debiti per oltre 400 mila euro, nonostante fosse stato preliminarmente chiarito che nessun onere a qualsiasi titolo sarebbe gravato sulle casse comunali. Non c’è che dire, un ottimo inizio e “se il buongiorno si vede dal mattino…. “
Pertanto, richiamato quanto esposto in precedenza, interrogano per conoscere:
-qual è il piano strategico all’interno del quale si muove la società e se sono stati rispettati i tempi previsti per il raggiungimento degli obiettivi intermedi; qual’è il crono-programma degli interventi che la società intende attuare per la realizzazione dello scopo sociale;
-quale azioni ha posto o intende porre in essere e quali le proposte che si intendono avanzare in sede di assemblea dei soci, per contenere le spese di gestione e limitare l’aumento esponenziale ed incontrollato delle perdite d’esercizio.
I consiglieri scriventi chiedono al Sindaco di interrompere l’assordante silenzio sulla vicenda della nuova portualità dell’isola di Lipari e di riferire in Consiglio Comunale sugli sviluppi recenti e sull’evolversi della tematica.
Al Presidente del Consiglio Comunale, cui la presente interrogazione è inviata per conoscenza, si sollecita l’attivazione della “Commissione speciale sulla portualità nella rada di Lipari”, costituita con Delibera di Consiglio Comunale n. 56 del 23 Settembre 2007. I consiglieri scriventi chiedono altresì quali siano stati gli impedimenti di natura tecnica e/o politica che alla data odierna non hanno permesso l’attivazione della Commissione suddetta, vanificando e disattendendo il Deliberato del Consiglio Comunale n. 56/2007.
Gesuele Fonti
Francesco Megna
La Malvasia di Salina regina al "Vinitaly" di Verona
Proprio Salina risulta essere da sempre il luogo in cui viene prodotta la Malvasia migliore, grazie anche ad una giusta combinazione climatica e territoriale. Al "Vinitaly" erano presenti circa 3.600 campioni suddivisi in diverse categorie, valutati da un centinaio di giurie. L'impressione adesso è che questo non sarà certo l'ultimo importante riconoscimento di cui potrà fregiarsi la Malvasia salinese
"Le sette sorelle" e il Convegno "Le donne di fronte alle patologie oncologiche"
Ha aperto i lavori il Presidente della F.I.D.A.P.A. delle Isole Eolie, la dott.ssa Chiara Giorgianni.
Il convegno è stato organizzato dalla Sezione eoliana della Fidapa delle e dall’associazione SiCura con il patrocinio della Provincia Regionale di Messina - Presidenza del Consiglio. Sono intervenuti L’Avv. Tommaso Calderone, Presidente dell’associazione SiCura; il Dott. Francesco Ferraù, Dirigente Medico Resp.le dell’U.O. di Oncologia Medica del Presidio Ospedaliero San Vincenzo di Taormina; il Dott. Vincenzo Panebianco, Dirigente Medico Resp.le dell’U.O. Chirurgia Generale Indirizzo Oncologico del Presidio Ospedaliero San Vincenzo di Taormina; il Dott. Sebastiano Caudullo, Dirigente Medico Resp.le dell’Ostetricia e Ginecologia del Presidio Ospedaliero San Vincenzo di Taormina; Don Giuseppe Mirabito , Parroco della Parrocchia di San Giuseppe in Lipari e di Maria SS. della Purità in Quattropani; la Dott.ssa Tiziana Frigione, Dirigente Medico Psichiatra al Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL n. 5 di Messina; Ha moderato i lavori del convegno il dott. Mario Paino, Direttore U.O.C. Medicina Interna del Presidio Ospedaliero di Lipari.
Il Sig. Pino Longo, Presidente del Consiglio Comunale di Lipari e il Dott. Antonino Scirè, Presidente dell’Associazione ANSPI (Associazione Nazionale Sanitaria Piccole Isole) sono intervenuti per porgere un saluto. Presenti all’incontro il Comandante Luca Politi dell’ Ufficio Circondariale Marittimo, e i Presidenti di alcune realtà associative dell’ Isola di Lipari.
I lavori si sono conclusi intorno alle 20.30 con la Chiesa di Sant’Antonio gremita di gente nonostante l’ora tarda.
Sabato 18 Aprile 2009 alle ore 20.00, presso il Ristorante Filippino in Lipari, la neo Sezione Fidapa delle Isole Eolie “Le Sette Sorelle” si è riunita per celebrare alla presenza delle autorità Fidapa la Cerimonia delle Candele. Sono intervenuti la Presidente Nazionale della Fidapa, la Dott.ssa Giuseppina Bombaci;la Vice Presidente Nazionale della Fidapa, la Prof .Giuseppina Seidita; la Presidente del Distretto Sicilia, la Sig.ra Lucia Chisari . La Cerimonia delle Candele rappresenta l’unione simbolica fra tutte le socie della BPW International, che oggi vivono in 84 paesi dei 5 Continenti, Donne di cultura, etnia, lingua, fede religiosa e appartenenza politica diversa che si impegnano per realizzare obiettivi comuni.
La candela del Futuro è stata accesa da Cristina Sardella, la socia più giovane della Sezione eoliana.
Il Presidente Chiara Giorgianni , nel corso della serata, ha ringraziato la socia Roberta Cacace per aver realizzato il logo della Sezione in cui sono raffigurate le sette Isole Eolie . Tra gli ospiti presenti alla Cerimonia l’Assessore alla Cultura della Provincia Regionale di Messina , il Dott. Mario D’Agostino; la Presidente della Sezione di Messina, la Dott.ssa Rosa Maria Petrelli; la Presidente della Sezione di Venetico, la dott.ssa Mimma Mastroieni; la Presidente della Sezione di Furnari, la Sig.ra Rosalba Torre.
domenica 19 aprile 2009
L'amministratore delegato dell'ATO Eolie risponde ai quesiti di Piero Roux di Legambiente
Le domande che mi ha posto riguardo il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ancorchè speciali, mi danno l'occasione, ancora una volta, di informare l'utenza e chiarire alcuni dubbi:
- riguardo lo smaltimento delle pile ho incontrato una certa difficoltà ad affidarla agli stessi rivenditori, cosa invece diversa per i rivenditori di batterie che invece hanno l'obbligo di ritirarsi quelle esauste, esse vanno smaltite tramite il consorsio Cobat che su nostra richiesta (prevalentemente) viene nel nostro territorio ed effettua il prelievo, inoltre nella ns. area di S. Vincenzo, lato opposto al cimitero di Canneto, abbiamo posizionato (all'interno) alcuni contenitori per conferire Batterie e Pile. Il deposito è aperto i giorni lavorativi dalle 09,00 alle ore 12,00;
- Per il materiale di eternit, essendo un rifiuto speciale e pericoloso, lo smaltimento lo possono fare aziende autorizzate sia al prelievo che al trasporto in siti individuati dagli enti pubblici. Noi a richiesta curiamo il tutto, purtroppo il servizio allo stato attuale è a carico del cittadino, potrebbe convenire raggruppare più utenti e fare carichi unici, noi siamo disponibili a coordinare il servizio. - riguardo il conferimento di materiale ferroso, ingombrante, ecc. gli orari sono 09-12,00 il posto è sempre l'area di Canneto S.Vincenzo.
- I materassi sono ancora tra quei rifiuti che anche se inviati e trattati come frazione differenziata, sono un gravissimo onere finanziario che i comuni sono restii a finanziare, comunque fino adesso abbiamo provveduto utilizzando residui di attività di bilancio della ns. società, essi vanno conferiti con le stesse modalità e allo stesso posto degli altri materiali.
- Il materiale di risulta è un servizio che la nostra società non effettua in quanto non è inquadrato come rifiuto solido urbano, esso dovrebbe essere smaltito in centri autorizzati e ci risulta che a Lipari è possibile poterlo fare.
Sono a disposizione per ogni chiarimento.
Cordiali saluti
Mimmo Fonti
La Federalberghi chiede interventi per evitare lo "scippo" di Laurana e Novelli
La fortuna bacia Lipari Mezzo milione di euro col "Gratta e vinci" (GAZZETTA DEL SUD DI OGGI)
Il "miracolo" è avvenuto con un modesto "Gratta e vinci" da cinque euro della serie "Il Miliardario". Così un liparese ha vinto ben 500.000 euro. Sicuramente una vincita importante e di grande respiro in questo momento di crisi economica che investe anche le isole Eolie che scontano già un ponte pasquale da tregenda.
La fortuna – stando a quanto dichiarato dalla titolare – avrebbe "baciato" un uomo, componente di una famiglia non certo agiata. Insomma un padre di famiglia che potrà grazie a questa vincita dare sicuramente un futuro diverso ai propri cari.
Ovviamente, mentre sull'isola è scattata la "caccia" al fortunato vincitore, il titolare della ricevitoria, così come i suoi collaboratori, mantengono il massimo riserbo sulla sua identità. Nornalmente, come spesso accade in questi casi, non appena si è diffusa la notizia della vincita il tabacchi-ricevitoria Scafidi (di per sé già molto frequentato) è diventato meta di un vero e proprio "pellegrinaggio": di semplici curiosi che tendono a sincerarsi se vi è stata davvero questa grossa vincita e cercano di carpire il nome del vincitore. Gratta gratta, alla fine in un'isola nella quale ci si conosce quasi tutti, non è difficile stringere il cerchio dei possibili fortunati. E in tanti dicono che stavolta la fortuna ha bussato alla porta giusta, aiutando la famiglia giusta.
Da evidenziare che alla centralissima ricevitoria Scafidi, spesso baciata dalla buona sorte, non è la prima volta che viene realizzata una vincita di tale portata. Il 28 luglio del 2007 (sempre un sabato e sempre con un biglietto de "Il miliardario") venne realizzata un'altra vincita da 500.000 euro. Anche in quel caso l'identità del vincitore venne tenuta ben celata. Ben tredici, invece, le vincite di importo pari a 10.000 euro. Tantissime quelle di importo superiore ai 1.000 euro.
sabato 18 aprile 2009
CISL: BERNAVA SEGRETARIO PER PROSSIMI QUATTRO ANNI. ELETTO A CONCLUSIONE CONGRESSO CHE RINNOVA PURE SEGRETERIA.
Quanto a Bernava, assunse per la prima volta le redini della Cisl Sicilia esattamente un anno fa, quando subentrò a Mezzio, asceso alla segreteria confederale nazionale. Il riconfermato segretario ha all’attivo un quarto di secolo di lavoro sindacale, buona parte del quale svolto nella Filca, la categoria cislina delle costruzioni. Ama definirsi un “militante sociale”. Incontra la Cisl quand’è ancora studente universitario, a 23 anni, quasi per caso, durante la lotta dei baraccati e dei residenti nelle ex case-albergo. Entra nella Filca, la federazione degli edili Cisl, nel 1982, ed è tra i lavoratori cislini delle costruzioni che si fa strada nel sindacato. È segretario provinciale della categoria, a Messina, fino al ’93. Nel ’94 Bonanni, da numero uno nazionale della Filca, allora, lo coopta nella segreteria della federazione, a Roma. Qui resta fino al ’95 occupandosi di cemento, laterizi e materiali da costruzione. A metà degli anni Novanta torna a Messina per reggere le sorti della Filca provinciale. Nel ’97 è designato commissario della Filca di Torino. Il secondo e ultimo rientro a Messina data gennaio 2000 quando l’allora segretario generale D’Antoni lo nomina “reggente” della Cisl Peloritana. Nel 2001 l’investitura congressuale quale segretario generale della Cisl messinese. Poi la riconferma, nel 2005. Dal 28 aprile dell’anno scorso è il numero uno della Cisl Sicilia.
Il congresso ha chiuso i lavori con l’approvazione di una mozione che chiede tra l’altro a Palazzo d’Orleans “l’attivazione di una unità di crisi e il varo di un piano regionale anti-crisi”. Inoltre l’impiego, attraverso “un’unica regìa regionale”, delle risorse del Fondo sociale europeo “per sostenere famiglie e anziani in condizioni di povertà; creare occupazione e sviluppare politiche attive del lavoro”.
"Incapaci di amministrare il bene pubblico... abili a giocare a scaricabarile". La dura nota di Biviano e Fonti all'indirizzo di China e Russo
Dott. Domenico Russo e per conoscenza al Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno
IL TESTO:
Siete, insomma, dei “bravi”, capaci solo di afferrarvi alle vostre traballanti poltrone.
La gente a Pianoconte continua a morire, dirottata da un cimitero ad un altro, mentre voi continuate a promettere e ad accusarvi reciprocamente.
I farisei rispetto a voi sono soltanto delle meteore del vecchio testamento.
Ed è subito spiegato:
Nel mentre i primi come mercanti, venivano schiacciati dal tempio perchè usurosi; voi, invece, oltretutto, bestemmiate.
Pronunciate, insomma, il nome dei defunti invano.
Avete fatto credere ai cittadini di Pianoconte che i loro cari avrebbero avuto degna e cristiana sepoltura nei luoghi dove hanno vissuto per un’intera vita.
Lo stesso Sindaco, di recente, aveva promesso a qualcuno che entro sei mesi, addirittura, sarebbero cominciati i lavori per l’ampliamento del tanto agognato camposanto.
Falsi! e Falso!! Non avevate fatto assolutamente nulla o quasi.
Non avevate espropriato, così come sostiene l’assessore Giulio China, nessun terreno nel quale creare un camposanto e, contestualmente, non avete presentato alcun progetto.
Apertamente, ripeto, questo è quanto dichiara l’assessore China.
Uomo certamente armato di buon senso e di forte credenza cristiana, il quale, dopotutto, attribuisce ogni responsabilità al dirigente Nico Russo, accusando lo stesso di inerzia, scarsa responsabilità ed incapacità programmatica.
Ad onor del vero, l’unico atto prodotto è stato quello di far redigere un mero calcolo computometrico con il quale, evidentemente, a detta di qualcuno, si sarebbe potuto procedere all’esproprio del terreno, anche senza la dovuta progettazione. Niente di più errato. Detta procedura, infatti, non avrebbe mai consentito di poter avviare nessuna azione espropriativa..
Si è perso soltanto tempo. Incapacità?.....o cosa?
L’assessore China, inoltre, non conosce alcuni recenti passaggi, segno evidente di una palese incomunicabilità tra lui, il Dirigente e i responsabili degli uffici del 4° settore.
I sottoscritti, infatti, preoccupati per la situazione di stallo creatasi, si sono recati personalmente presso codesti uffici per conoscere i motivi che hanno determinato, di fatto, il blocco della suddetta procedura.
Risultato: al comune non esiste alcun progetto, ma un semplice calcolo computometrico per il quale, secondo i responsabili degli stessi uffici, non può essere avviata la pratica di esproprio.
Immediatamente, abbiamo sollecitato gli stessi e il Dirigente Nico Russo a rivedere l’intero iter procedurale e a far redigere, nel più breve tempo possibile, un giusto progetto che consenta, finalmente, l’avvio dell’ azione espropriativa.
Personalmente, riteniamo che lo stesso assessore China, alla luce di quanto denunciato, abbia l’obbligo di dimettersi in quanto, dopotutto, ha dimostrato di non essere responsabile effettivo di quel settore, ma, unicamente, un informato in modo alteratamente voluto.
Il dirigente Nico Russo, da parte sua, ha assunto, invece, un atteggiamento malverso ed inspiegabile, così come si evidenzia palesemente nella nota del 19 Marzo 2009 prot. 10132, nella quale nota scriveva che “per l’ampliamentio del cimitero comunale di Pianoconte è stato già predisposto il progetto e si è inattesa di procedere alla gara per appaltare i lavori”......Niente di più falso, anzi, delittuosamente falso. Si è imbrogliato sia l’assessore Giulio China; sia l’intera collettività.
Vi dovreste soltanto vergognare per questo modo di amministrare, soprattutto di fronte ad una questione di tale importanza ed urgenza.
Abbiate il pudore, il coraggio, l’onestà di abbandonare i vostri rispettivi incarichi, certamente ancora tenuti in pugno per rispondere ad una logica intimidatoria in forza della quale chi resta a capo d’una collettività ne può decidere le sorti in vita....ed in morte senza mai essere chiamato ad alcuna responsabilità.
Visti i fatti, ed alla luce delle nostre sensibilità, denunciamo di essere convinti che il camposanto a Pianoconte, finora, non sia stato realizzato esclusivamente perchè, non essendo i sottoscritti schierati dalla parte dell’amministrazione, la stessa voglia penalizzare la gente di Pianoconte per colpire noi, dimostrando, così, che non saremmo in grado di rappresentare quella comunità in seno allo stesso Consiglio Comunale.
Con osservanza.
I Consiglieri Comunali
Giacomo Biviano
Gesuele Fonti
Lipari: Vinti 500 mila euro al "Miliardario"
venerdì 17 aprile 2009
Legambiente Lipari e i quesiti-pro cittadini all'ATO sui rifiuti inquinanti
Gent.mo Signor Fonti,
riceviamo quotidianamente, richieste di ubicazione dei cassonetti speciali per lo smaltimento di pile e modalità di conferimento materiali di eternit (onduline e/o serbatoi).
Abbiamo più volte, verbalmente, chiesto delucidazioni all'Ente da Ella amministrato, senza ottenere risposte.
La preghiamo, tramite lo stesso mezzo, di spiegare ai cittadini interessati ad operare un corretto smaltimento di detti materiali, altamente inquinanti, come comportarsi.
Le saremmo altresi grati volesse specificare luoghi ed orari di apertura degli spazi ove conferire:
- materiali ferrosi ingombranti (lavatrici, frigo, lavastoviglie ecc):
- materassi
- materiale da risulta derivanti da piccoli lavori di muratura.
Sicuri di un pronto riscontro porgiamo cordiali saluti.
Legambiente Lipari
Piero Roux
Tirrenia: ufficializzato a Bruxelles il progetto di privatizzazione. Il portavoce di Tajani smentisce
Questa notizia, ripresa dal SOLE24 ore, contrasta tuttavia con una nota diffusa oggi dall'ANSA che recita:
La Commissione europea non ha ancora ricevuto la lettera con la quale le autorità italiane sottopongono a Bruxelles il progetto di privatizzazione della Tirrenia. Lo ha riferito Fabio Pirotta, portavoce del commissario Ue ai Trasporti Antonio Tajani. "La lettera non è ancora arrivata, ma proseguono i contatti informali" con le autorità italiane, ha detto il portavoce. In occasione di una recente audizione alla Camera, Tajani aveva sottolineato che la privatizzazione di Tirrenia è una scelta italiana, ma che tuttavia appare una scelta "solida e credibile" visto lo stato di crisi della società. Il commissario aveva quindi ribadito che il dossier è oggetto di approfondimento da parte degli uffici competenti della Commissione.
Canneto- Calandra: Qualcosa si muove...dopo le segnalazioni. Ma sarà una coincidenza!
Canneto-Calandra: Di tutto... di più
Canneto "Far west". Operatore turistico evidenzia gravi disfunzioni
Mi rivolgo a Voi, e pubblicamente, in quanto ho già esperito, per le vie formali e informali, ogni richiesta di intervento, evidentemente andata a vuoto.
Segnalo:
grave e pericoloso randagismo, specie in zona Calandra;
incuria totale al cosiddetto arredo pubblico; (dove è finito il progetto dell’allargamento della passeggiata a mare della marina Garibaldi)
totale indisciplina e non controllo del traffico stradale, vedi parcheggi nella piazza s. Cristoforo a doppia e tripla fila, vedi parcheggio sui marciapiedi lato mare, specie vicino supermercato, papisca, ard discount ecc., vedi lato Cesare Battisti zona spesa mia, ecc..
totale indisciplina delle ditte edili, che in tutta la frazione scorazzano con mezzi da cantiere ed utilizzano il suolo pubblico per depositi di detriti, sabbia e cemento, a tal proposito si rimarca l’utilizzo del parcheggio calandra come zona di betonaggio da parte di diverse ditte, a dispregio di ogni buon senso.
E’ sempre tardivo ed inefficace l’intervento in occasione di depositi di detriti alluvionali o da mareggiate nella sede stradale della marina Garibaldi.
Parcheggio nella piazzetta di calandra di vecchie macchine in disuso e di altre in attesa di riparazione, impedendo il parcheggio normale.
Utilizzo del marciapiede per deposito carrelli della spesa e altro materiale da parte dei gestori dell’ard discount, talvolta posizionando in prossimità della curva dei grossi mezzi pieni di merce (camions) rendendo pericoloso il transito.
Ecc. ecc. ecc.
Vi domando e mi domando è possibile che nessuno di voi veda quanto segnalato, nessuno sente il bisogno istituzionale di intervenire, di utilizzare il proprio ruolo e l’autorevolezza che ne deriva per esercitare la debita pressione su chi deve, per lavoro e dovere d’ufficio, eliminare tali gravi inconvenienti??
Non potrei ritenere accettabile la spiegazione che l’inerzia discente da questo o quell’altro settore comunale, o da quel funzionario e quell’agente di polizia municipale, perché se questa dovesse essere la spiegazione, la deduzione ovvia è che ogn’uno di voi non saprebbe esercitare le proprie prerogative o, per il famoso quieto vivere, non le esercita, accontentandosi di un raid improvvisato di tanto in tanto che diventa persino diseducativo (in dialetto si chiama scumazza).
Non riesco a comprendere, come operatore turistico, del perché l’ordinanza di sospensione dei lavori edili, nella frazione di Canneto è sensibilmente ridotta rispetto al centro di Lipari o di altre isole, siamo forse in punizione?? Figli di un Dio minore?? Non abbiamo gli stessi diritti di lavorare degli altri nostri colleghi operatori??
Sono tentato di indicarvi, per lasciarvi senza alibi, una sfilza di nomi, per esempio di chi detiene cani e poi li lascia scorazzare e defegare nelle vie pubbliche o a rovistare insieme ai randagi nei contenitori rr.ss.uu., di chi apre strade abusive per raggiungere i propri lotti in dispregio alle norme urbanistiche e ai vincoli paesaggistici, di chi trasforma aree pubbliche e private in discariche e depositi di vario tipo, di chi rompe ringhiere e muri comunali per crearsi varchi per propri fini e consumo, di chi costruisce capanne e capannoni per ricovero mezzi o animali o chissà cos’altro, di chi recinge i propri terreni in prossimità delle strade pubbliche con lamiere arrugginite, con altro materiale di fortuna, anche con eternit, ecc.. , ma passerei per delatore, e in un contesto piccolo come il nostro, persino per infame.
Tutto ciò perché molti non fanno il proprio dovere, ovvero il lavoro per la quale la comunità li paga, aspettano la fine del mese per percepire la busta paga e magari lamentarsi. Spesso mi sento dire “sono oberato di lavoro, non riesco ad intervenire”, che vergogna.
Tutti abbiamo la certezza che il turismo è diventato, non per nostro merito o responsabilità, l’unica fonte di introito, diretto ed indiretto, mi spiego per i non addetti ai lavori o per chi non vuole capire: diretto per chi rischia con il proprio sedere, investendo ingenti quantità di denaro, che spesso non ha in casa, indiretto perché mette in moto una filiera economica che coinvolge tutti, anche coloro che credono di non essere coinvolti in quanto impiegati nel settore terziario. Faccio un esempio: l’impiegato comunale o quello che lavora in ospedale, il loro lavoro esiste se giustificato da una pianta organica che fa riferimento ad una certa utenza o ad una data quantità di servizi richiesti da quell’utenza, se questi diminuiscono per i mille motivi classici (emigrazione, specie di giovani e laureati, diminuzione di investimenti, chiusure attività, ecc), scompare il lavoro di quel dipendente pubblico. Chi foraggia tutto, in primis, è l’attività produttiva, e alle Eolie l’unica oggi, nostro malgrado, è quella turistica.
Ma, vi domando, come potremo aspirare a fare turismo serio ovvero a sfruttare le nostre prerogative di Isola, bella e ordinata, se non riusciamo nemmeno ad assicurare il minimo ne ai cittadini ne agli imprenditoti, lì dove possiamo determinarlo direttamente, e in tutte le suddette segnalazioni possiamo intervenire!!! Certamente non mi riferisco ai trasporti, che è una partita che si gioca su altri tavoli, ne mi riferisco al palese abbandono da parte della Regione Sicilia riguardo la promozione del nostro territorio, ormai scordato, forse dalla scomparsa dell’ing. Merlino; gli assessori regionali pro tempore guardano solo al loro territorio, ed è persino umano in un contesto politico dove tutto è merce di scambio. Ma intanto noi che facciamo???
Questa triste nota è scritta solo con l’intento di muovere il pantano in cui siamo caduti, lungi da me qualsiasi altra deduzione possibile da parte di chiunque; i napoletani dicono “Acqua cheta fa pantano e feta”
Resto, con scarsa rassegnazione, in attesa di eventi.
Mimmo Fonti
Vulcano, lavori di restauro nella chiesa di Gelso
giovedì 16 aprile 2009
"Cave di pomice e la sorte degli ex dipendenti" nel documento presentato da Bruno all’assemblea dell’Associazione Città e Siti Italiani Unesco
Sin dall’anno 2000, l’UNESCO si era espressa chiaramente in merito al destino delle cave di pomice di Lipari prevedendone la graduale dismissione come condizione necessaria al mantenimento delle Eolie quale sito Patrimonio dell’Umanità.
Il 12.06.2006 il sindaco di Lipari indirizzava la missiva protocollo n° 27351 a tutti i vari Enti interessati evidenziando che, a seguito della dismissione delle attività estrattive, si sarebbe venuta a creare una crisi occupazionale insostenibile in quanto il tessuto socio economico Eoliano, prettamente incentrato sul turismo stagionale, non offre altre opportunità occupazionali per tutto l’arco dell’anno.
Per tali ragioni, andava assicurata una possibilità alternativa di inserimento nel mondo del lavoro delle maestranze coinvolte nelle attività di cava.
Il 21.09.2006 l’allora Ministro per i Beni e le Attività Culturali Onorevole Francesco Rutelli ribadiva, nella missiva protocollo n° 18585, l’assoluta necessità di adempiere allo specifico impegno assunto nei confronti della collettività internazionale attraverso l’iscrizione delle Eolie nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
A tale proposito veniva sottolineato che il mancato adempimento di tale obbligo avrebbe posto lo Stato in una spiacevole posizione di inadempienza di un trattato internazionale ed il sito inserito nella condizione di essere cancellato dalla Lista, prospettiva insostenibile per lo Stato Italiano.
In data 10.10.2006, con lettera protocollo n° 32350, il Sindaco di Lipari in risposta alla nota dell’Onorevole Ministro Francesco Rutelli ribadiva la consapevolezza della notevole importanza del prestigio che l’ambito riconoscimento dava al Paese ed in particolare alle Isole Eolie, precisando comunque che a seguito della chiusura delle Cave di Pomice si sarebbe venuta a creare una crisi occupazionale difficilmente sopportabile dal già precario tessuto socio economico delle Isole Eolie, pertanto, sarebbe stato necessario valutare mirati interventi ed adeguate soluzioni.
In data 31.10.2006, l’allora Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Onorevole Alfonso Pecorario Scanio, con nota protocollo GAB/2006/9817/C, evidenziava che le Eolie rappresentano l’unico bene di tipo “naturale” finora iscritto nella prestigiosa lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, ribadendo la necessità della chiusura delle cave di pomice al fine di scongiurare la possibile cancellazione delle Isole Eolie dalla lista di Patrimonio dell’Umanità.
In occasione della Missione presieduta dal Professore Hamilton in visita ufficiale a Lipari dal 21 al 28 Marzo 2007 è stato evidenziato chiaramente il problema occupazionale relativo ai circa quaranta lavoratori impiegati nelle cave di pomice.
La Commissione,nel verbale conclusivo,al punto 3.2, dichiarava che il problema principale dei lavoratori di cava era dettato dalla mancanza di una occupazione alternativa chiara ed immediata.
Veniva evidenziato altresi’ che la riassunzione ed il riaddestramento erano stati discussi non solo a livello Comunale ma anche con le Autorità Regionali e veniva raccomandato che un programma comprensivo di ricollocazione doveva essere effettuato immediatamnte.
Le stesse argomentazioni vennero ribadite anche nel documento WHC 07/31 COM-7 badd).
Nella 31° sessione dell’Unesco tenutasi in Nuova Zelanda dal 23.06.07. al 02.07.07 (WHC – 07/31 com/24), veniva ulteriormente ribadito che uno degli elementi essenziali affinché il sito Eoliano fosse conservato, era la chiusura delle cave di Pomice e che, tra le altre cose, doveva essere messo in atto un programma di riassunzione e/o riqualificazione delle persone interessate.
Nel Novembre 2007, dopo la chiusura delle cave di pomice ed a seguito del licenziamento di tutte le maestranze impiegate, l’Assessore Regionale al Lavoro pro tempore On.le Santi Formica aveva predisposto, uniamente all’Assessore Regionale ai Ben Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione On. Lino Leanza, un progetto che prevedeva la richiesta da parte del Comune di Lipari di utilizzare i suddetti lavoratori in ASU, attivando le procedure previste dall’art.7 comma 2 del dlgs n.468/97, il successivo utilizzo degli stessi presso il Museo di Lipari, delle sezioni staccate del Museo di Panarea e Filicudi e delle aree archelogiche di Lipari, Filicudi e Panarea per arrivare alla stabilizzazione mediante l’assunzione presso la Beni Culturali Spa.
Mentre, l’Assesorato Regionale al Lavoro avrebbe erogato ai suddetti lavoratori, durante la loro utilizzazione diretta in attività socialmente utili, l’importo integrativo di cui all’art. 8, comma 2 del dlgs n.468/97.
Il percorso individuato venne definito e sottoscritto in una conferenza di servizi tenutasi presso l’Assessorato Regionale al Lavoro il 24/01/08.
A seguito di quanto stabilito nella suddetta riunione del 24.01.2008, l’Amm.ne Comunale di Lipari provvide, con delibera di Giunta n.7 del 05/02/08 ad attivare la procedura di utilizzo dei lavoratori ai sensi degli articoli 7 e 8 del Dlgs n.468/97, susseguentemente, il Centro regionale per L’impiego di Lipari assegnò i lavoratori al Comune di Lipari che richiese all’Ass.to al Lavoro l’integrazione salariale prevista.
In data 08/07/08 l’Assesore Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione On. Antinoro, in accordo con l’Ass.re Regionale al Lavoro On. Incardona, convocava una conferenza di servizi per definire l’iter da seguire per la definizione della problematica prevedendo l’utilizzo di tutti i lavoratori presso il proprio Assessorato garantendo, successivamente, la loro stabilizzazione attraverso un percorso che prevedeva l’approvazione di una delibera di giunta interassessoriale appositamente redatta dagli Assessorati al Lavoro ed ai BB. CC. AA. e Pubblica Istruzione.
Il Sindaco di Lipari, nelle more della definizione di quanto concordato nel corso della suddetta conferenza di servizi, in data 23/07/08 con nota prot. 27728 comunicava, la disponibilità del comune di Lipari al trasferimento dei suddetti lavoratori presso l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione.
In data 23.01.2009, con nota protocollo DPN-2009-0001309, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare trasmetteva a tutti gli enti interessati la relazione sull’attuazione delle condizioni poste dall’UNESCO per il mantenimento del sito Isole Eolie nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
In tale documento veniva evidenziato come a partire dal 01.02.09, essendo stato già risolto il primo punto (chiusura delle cave di pomice), le Autorità avrebbero dovuto affrontare i restanti otto punti espressi nella decisione “31-COM-7B-24” dove, tra l’altro, alla lettera “f” si parla di un programma di riassunzione e/o riqualificazione dei lavoratori interessati.
A tale proposito già il 03.12.2008 in una riunione tenutasi presso il Ministero dell’Ambiente alla presenza degli Amministratori Regionali si era discusso circa il reimpiego degli ex lavoratori del settore pomicifero presso strutture Museali sia esistenti ché in fase di progettazione (Museo Archeologico Regionale Eoliano “Bernabò Brea” ed Eco - Museo Regionale della Pietra Pomice) come suggerito dall’UNESCO.
In considerazione di quanto sopra al punto 3° (implementazione delle condizioni richieste dalla decisione
31-COM-7B.24 paragrafo “6” lettera “f”) veniva individuato il percorso per la realizzazione, con finanziamenti pubblici, dell’Eco – Museo della Pietra Pomice e, comunque, veniva evidenziato come già il 24.01.2008 la Regione Siciliana aveva attivato una formale procedura di reimpiego dei lavoratori dell’ex comparto pomicifero nelle strutture Museali esistenti a Lipari (Museo Archeologico “Bernabò Brea”).
Ad oggi la delibera interassessoriale, a suo tempo proposta dagli Onorevoli Assessori Regionali Antinoro ed Incardona, non è stata adottata dalla Giunta Regionale disattendendo, immotivatamente, quanto più volte espresso nei vari tavoli istituzionali per la risoluzione della problematica occupazionale conseguente alla chiusura delle cave di pomice.
Si fa presente che la Pumex Spa era una Azienda produttiva con crescente utilizzo di manodopera che è stata chiusa non per fallimento o crisi di mercato ma, unicamente, per il rispetto del titolo “Patrimonio dell’Umanità” assegnato nell’anno 2000 non concedendo il rinnovo delle concessioni di escavazione.
Tutto ciò non doveva comportare perdita di posti di lavoro poichè le competenti autorità avrebbero dovuto provvedere alla ricollocazione delle maestranze in altri settori lavorativi.
A tutt’oggi i circa quaranta lavoratori sopravvivono con poco più di cinquecento euro mensili, modesto contributo di mobilità, molti di loro stanno per perdere anche questo contributo che nella crisi generale sta ad indicare disperazione ed impossibilità di collocazione in altre attività lavorative.
L'unica certezza è che senza una immediata e definitiva soluzione della problematica, questi operai e le loro famiglie saranno le uniche a pagare per consentire il mantenimento delle Isole Eolie nella lista di Patrimonio dell'Umanità.
Così come l’Unesco ha moralmente invitato il Governo Nazionale e quello Regionale ad attivarsi per la chiusura delle cave di pomice di Lipari, siamo certi che l’Associazione Città e siti Italiani Patrimonio mondiale Unesco saprà far valere i diritti di circa quaranta lavoratori che desiderano esclusivamente riavere una opportunità di impiego, suggerendo al Governo Nazionale ed al Governo Regionale Siciliano le strade da seguire per il reimpiego nell’attività lavorativa dei circa quaranta ex lavoratori del settore pomicifero Eoliano.
IL SINDACO DI LIPARI
(Dott. Mariano Bruno)
Tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. Possibile solo un aumento massimo del 5%. Megna e Fonti richiamano delibera CIPE
PREMESSO che con Determina Sindacale n. 49/2008, è stata considerevolmente incrementata la tariffa del servizio idrico per l’anno 2008, da € 1,01 ad € 1,74 al metro cubo, con un aumento percentuale del 73 %;
PREMESSO che la predetta Determina n. 49/2008 contestualmente disponeva un pauroso incremento delle tariffe per i servizi di fognatura e depurazione, relativamente alle utenze di Canneto e Lipari, da € 0,42 ad € 0,99 al metro cubo, con un aumento percentuale addirittura superiore al 135 %;
ATTESO che i predetti incrementi disposti dal Sindaco senza alcuna concertazione con la cittadinanza e nonostante il parere unanimemente contrario della Commissione Consiliare ai servizi idrici, traeva fondamento dallo studio della società GFAmbiente di Bologna, fortemente contestato dai Consiglieri scriventi, in quanto colmo di incongruità e madornali contraddizioni, basato inoltre su dati imprecisi, talvolta palesemente infondati;
PREMESSO che con Determina del Dirigente del IV settore n. 565 del 12/11/2008 è stato affidato anche per l’anno 2009, l’incarico alla società GF ambiente di Bologna di rideterminare la tariffa del servizio idrico tenuto conto della gestione unitaria del servizio e che per tale incarico è stata prevista la spesa di € 15.960,00;
APPRESO che con nota prot. 6850 del 02/03/2009 sono stati consegnati al Comune di Lipari, la relazione tecnica e lo studio per la determinazione della tariffa del servizio idrico per l’anno 2009 e che, in allegato alla nota prot. 7419 del 04/03/2009 a firma del Dirigente del IV settore, è stata trasmessa al Sindaco la proposta di Determina Sindacale per l’adozione delle tariffe per l’anno 2009;
PRESO ATTO che le predette note (n. 6850 del 02/03/2009 e 7419 del 04/03/2009) contenenti le risultanze dello studio per la determinazione della tariffa del servizio idrico sono state formalmente richieste dal Consigliere Megna, anche in qualità di Vice Presidente della Commissione Servizi Idrici, al Dirigente del IV settore ed al Sindaco, e nonostante siano trascorsi oltre 30 giorni dalla prima formale richiesta (prot. n. 8819 del 14/03/2009), l’accesso agli atti è stato negato ed i Consiglieri scriventi, ancora una volta, non sono stati messi nelle condizioni di poter espletare il proprio mandato;
I sottoscritti Consiglieri Comunali
Francesco MEGNA e Gesuele FONTI
REITERANO LA RICHIESTA
(sperando che sia l’ultima volta!!!)
di visionare ed estrarre copia urgente della relazione prot. n. 6850 del 02-03-2009, con allegati, a firma della società G.F. Ambiente di Bologna, contenente lo studio per la determinazione della tariffa per l’anno 2009;
di visionare ed estrarre copia urgente della nota prot. n. 7410 del 04/03/2009, con relativi allegati, a firma del Dirigente del IV settore, avente ad oggetto: “Trasmissione proposta determina sindacale rideterminazione tariffe idrico 2009”;
RAPPRESENTANO INOLTRE ALLE SS.LL.
affinchè possano essere adottati gli atti consequenziali
che ai sensi della Deliberazione CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) n. 117/2008 a firma del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del Sottosegretario alla Presidenza On. Gianfranco Miccichè, avente ad oggetto: “Direttiva per l'adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 71 del 26-03-2009, “I gestori in regime transitorio dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione possono chiedere un aumento tariffario fino a un massimo del 5%”
Tale incremento può essere concesso sulla base del rispetto dei seguenti requisiti:
presentazione all'ente competente e al CIPE di una relazione sulla gestione per il periodo 2003/2007, redatta secondo il formulario riportato nella direttiva;
certificazione, da parte del rappresentante legale dell' Ente gestore del servizio idrico, del superamento del minimo impegnato, di cui alla delibera CIPE n. 52/2001;
dichiarazione da parte del rappresentante legale del valore assunto dal coefficiente di interruzione del servizio, determinato secondo parametri indicati nel dispositivo.
Lipari lì 16/04/2009
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Francesco MEGNA Gesuele FONTI
Cimitero di Pianoconte: L'assessore China non ci sta e accusa
Salina: Disservizi alle Poste, esposto del sindaco Lo Schiavo
mercoledì 15 aprile 2009
TIRRENIA/SIREMAR. La posizione di USCLAC/UNCDIM
La richiesta trova fondamento nel fatto che le ipotesi di riduzione di attività (tagli di linee) sono sinonimo di penalizzazione dell’utenza, soprattutto degli abitanti delle isole minori per la loro mobilità e le loro economie, oltre che per tutto ciò che costituzionalmente deve essere garantito ad ogni cittadino della Repubblica. Significa forte compressione occupazionale e reddituale per i lavoratori del comparto e dell’indotto allocati soprattutto nelle aree del Mezzogiorno e del Sud Italia, le cui capacità in merito sono state già fortemente compromesse dall’attuale recessione mondiale dell’economia reale.
A seguito richiesta di convocazione del 27 gennaio 2007, indirizzata all’On.le Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel corso dell’incontro avuto il 23 marzo 2009 presieduto dal dott. Enrico Maria Pujia, USCLAC/UNCDIM hanno avuto modo di esprimere le loro posizioni mirate a scongiurare le preoccupazioni sopra espresse, rappresentando anche alcuni percorsi mirati allo scopo. Si assiste, invece, ad una velocizzazione del processo di privatizzazione con modalità che non leniscono affatto, anzi ne rendono macroscopica la portata, i malesseri individuati ed in controtendenza con l’operare di tutti i Governi dei paesi industrializzati che sorreggono finanziariamente le loro industrie in crisi, in deroga a qualsiasi trattato di cui sono firmatari.
Nel concludere la lettera inviata a Gianni Letta, USCLAC/UNCDIM ribadiscono la richiesta di un tavolo tecnico allo scopo di potere individuare un percorso ragionevole di privatizzazione, avendo quale presupposto il piano industriale del gruppo, già approvato dal CIPE.
Lami: E' emergenza idrica anche a Pomiciazzo
martedì 14 aprile 2009
Acquacalda: Continua a franare il tornante. In pericolo la statua del Cristo
Eolie: Pasqua e Pasquetta sotto tono. Pochi turisti e condizioni meteo incerte
A "remare contro" ci si è messo anche il mare in tempesta che la domenica di Pasqua ha praticamente isolato l'arcipelago. Mezzi di collegamento tradizionali "al palo" con le solite inevitabili polemiche. In particolare per via della sospensione sabato sera della corsa della nave "Isola di Stromboli" che, collegando Milazzo con Vulcano e Lipari, avrebbe dovuto portare in queste isole oltre un centinaio di turisti (che hanno poi optato per altre località) e diversi eoliani, residenti altrove, che avrebbero dovuto ricongiungersi con le proprie famiglie per trascorrere insieme la Santa Pasqua.
Durante la domenica di Pasqua, oltre al mare in tempesta, a rovinare la giornata ci si è messa anche la pioggia che, in mattinata, ha fatto anche temere potesse saltare il tradizionale e commovente incontro tra il Cristo Risorto e la Madre nella piazza liparese di Marina Corta. Per fortuna poi una lunga pausa nelle precipitazioni piovose ha consentito che ciò avvenisse tra le due consuete ali di folla.
Non è andata meglio ieri giorno di Pasquetta con le tradizionali scampagnate in "stand-by" sino all'ultimo momento viste le incertissime condizioni meteo e gli spruzzi di pioggia del mattino. Anche in questo caso una tregua meteo ha consentito, tra un rannuvolamento che faceva temere il peggio e un timido raggio di sole che induceva all'ottimismo, l'organizzazione delle gite e dei pic nic le zone più alte dell'isola. I meno temerari, pur non rinunciando a celebrare la Pasquetta, hanno puntato ad un pranzo nelle case di campagna, sotto una comoda tettoia che potesse in qualche modo fare fronte ad eventuali precipitazioni. I collegamenti marittimi nella giornata del Lunedì dell'Angelo sono tornati quasi alla normalità.
lunedì 13 aprile 2009
Legambiente Lipari solidale con la famiglia Sardella
Si rivolge agli organi preposti al controllo territoriale affinchè intensifichino le indagini rivolte a consegnare alle "patrie galere" gli infami autori di tali atti.
Le Eolie e le genti eoliane hanno l'obbligo di non dare asilo e respingere codesti individui che infiltratosi nel nostro territorio, cercano con atti ed atteggiamenti mafiosi di imporre il proprio "modus vivendi".
Lipari: Alba di Pasqua di fuoco. In fiamme due auto dell'ex consigliere comunale Giovanni Sardella
Alba di Pasqua di fuoco a Lipari. In vico Barone le fiamme hanno distrutto due auto di proprietà della famiglia di Giovanni Sardella, ex consigliere comunale dell'UDC e dipendente dell'Ausl 5. I mezzi, una Fiat Brava 1400 e una Fiat Ritmo decapottabile e d'epoca, erano posteggiati in un'area limitrofa alla sede stradale e all'abitazione del Sardella. A bordo della Ritmo si trovavano diversi libri di valore che il Sardella aveva depositato in attesa di trasferirli altrove. Nel rogo, di probabile natura dolosa, sono rimaste coinvolte anche una vecchia 500 e una Vespa. L'incendio si è sviluppato intorno alle 4,00 di ieri. L' immediato intervento dei vigili del fuoco di Lipari non è servito a salvare i mezzi ma ha evitato che le fiamme si propagassero nell'area circostante. Sull'episodio i carabinieri hanno avviato le indagini ed ascoltato il signor Giovanni Sardella. IL VIDEO:
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domenica 12 aprile 2009
Tradizioni e piccoli egoismi di PIETRO LO CASCIO
Cordialmente
Pietro Lo Cascio
Lipari: Il video del mare in tempesta e il porto di Sottomonastero allagato
Pasqua oggi a Lipari
Eolie isolate. Polemica per la soppressione della corsa serale di ieri dell'Isola di Stromboli
Trincerandosi dietro il bollettino meteo (ma sino a tarda sera era calma piatta e a Sottomonastero si poteva tranquillamente operare) il mezzo non ha mollato gli ormeggi tra le proteste di eoliani e turisti che sono rimasti bloccati nella città del Capo. Fatto ancora più grave si considera che il sabato non vi è il collegamento serale della NGI.
Purtroppo quello di ieri è ...un film già visto
Gli auguri del sindaco di Lipari Mariano Bruno e dell'amministrazione
sabato 11 aprile 2009
Vandalismo a Malfa
Gli auguri della Federalberghi delle Eolie
Il momento non è sicuramente dei migliori.
Internamente, da qualche anno, viviamo un periodo di stagnazione dei flussi turistici, dovuto anche all’assenza di un’attività di marketing strategico della nostra destinazione turistica. Questa, si somma ai pericoli connessi alla paventata riduzione dei collegamenti marittimi, all’assenza di infrastrutture adeguate, alla mancanza di una pianificazione che ci consenta di puntare verso obiettivi operativi di medio-lungo periodo.
Sul versante esterno, risentiamo anche noi delle condizioni congiunturali sfavorevoli che hanno spinto le economie mondiali nella peggiore crisi economica mai verificatasi dall’ultimo dopoguerra.
È dovere di tutti lavorare, ripartire dalla valorizzazione dei punti di forza del nostro territorio (cultura, natura e tradizioni), con l’obiettivo di organizzare ed offrire un’offerta turistica integrata e distintiva in grado di competere stabilmente sui mercati nazionali ed esteri.
Cogliamo pertanto l’occasione per rinnovare, assieme agli auguri di Pasqua, anche quelli per una stagione turistica che ci permetta superare indenni la crisi che attanaglia tutti i settori produttivi, senza per questo cadere nella tentazione di svendere o rinunciare a promuovere con dignità i nostri servizi.
Christian Del Bono (presidente Federalberghi)
La minoranza sul via libera al decreto ingiuntivo e sulla tematica "Condotte d'Acqua"
La notizia del via “libera” del giudice Roberto Gurini della sezione staccata del tribunale di Lipari al decreto ingiuntivo per oltre 382 mila euro presentato dall'avvocato Massimiliano Pantano per conto di sei dipendenti del comune di Lipari nei confronti dell'Ente, riconferma tutte le nostre perplessità sulle procedure poste in essere dall’amministrazione sull’intero “affaire” Condotte d’Acqua, già evidenziate, in tutte le sedi possibili, nelle varie sedute del consiglio comunale sull’argomento e in diversi ricorsi, sia al T.A.R., di Catania, sia alla Presidenza della Regione Siciliana; in alcuni casi rimasti colpevolmente inascoltati da parte degli organi regionali.
Martedì prossimo, alla riapertura degli uffici, avvieremo una approfondita indagine sull’intera questione, subito dopo trasferiremo i risultati al Consiglio Comunale ed alla Corte dei Conti di Palermo.
Tantissimi sono i lati oscuri della vicenda che rischiano di vedere il nostro Comune, già pesantemente condizionato da problemi di ordine economico-finanziario, ulteriormente penalizzato.
I consiglieri di minoranza
Lo Cascio Pietro
Biviano Giacomo
Lauria Bartolo
Sabatini Adolfo
Paino Mario
Centorrino Rosario
D’Alia Nunziata
"La sua relazione è assolutamente carente ed avvilente..." Il dott. La Greca scrive al sindaco Bruno
Signor Sindaco,
nei giorni scorsi ha avuto l'opportunità di leggere la Sua relazione annuale, la prima del secondo mandato, la settima se non vado errato; la lettura ha confermato tutti gli aspetti negativi che ho avuto modo di rilevare nel corso degli ultimi due anni sulla Sua amministrazione. Il consiglio viene chiamato, nel mese di aprile 2009, a discutere una relazione annuale che prende in esame il periodo dal 1 giugno 2007 al 31 maggio 2008, con oltre dieci mesi di ritardo. Se, Lei signor sindaco, intende procedere con questo ritmo, la relazione sull'ultimo anno della Sua amministrazione sarà portata in consiglio dal nuovo sindaco.
Naturalmente la Sua relazione non prende in esame i fatti che si sono verificati nel corso degli ultimi dieci mesi che l'hanno vista protagonista in negativo per le nostre isole, mi riferisco in maniera specifica al caso Siremar per il quale le ho scritto innumerevole volte.
Se andiamo all'analisi della sua odierna relazione posso affermare senza tema di smentita che la stessa è sintetizzata all'interno di una semplice paginetta, il resto è una lunga elencazione di allegati settore per settore, e delle diverse società collegate, buona per una fase di controllo consuntivo dell'attività posta in essere dagli uffici.
Per gli aspetti che interessano il futuro del Paese la sua relazione niente ci dice sulle linee strategiche dell'amministrazione, sulle direttive dello sviluppo che Lei intende dare all'arcipelago delle isole Eolie.
Come mia abitudine le dico subito che trovo la Sua relazione assolutamente carente ed avvilente, non alla luce delle mie idee od opinioni, ma in base al suo documento programmatico depositato in sede di avvio della campagna elettorale per la sua rielezione.
Passo, quindi, all'analisi di quanto è successo tra il mese di giugno 2007 e il maggio 2008, partendo dal Suo balletto sulle poltrone degli assessori.
Lei, durante i mesi di marzo, aprile e maggio 2007, ha amministrato con la seguente squadra: Gianfranco Guarino, Pino Longo, Nuccio Spinella, Francesca Basile, Anna Lisa Leone, Enzo Fancello, Girolamo Caleca. Buona parte della Giunta si è candidata per il consiglio comunale ad eccezione di Spinella e Leone; tutti gli altri si sono candidati nelle liste di appartenenza partitica.
Lei, tuttavia, non ha sentito l’esigenza di riconfermare la Giunta uscente per il secondo mandato, di fatto sfiduciandola, nonostante le affermazioni contenute nel programma politico-amministrativo, nel quale dice “il nostro programma è diretto alla prosecuzione ed al miglioramento dell'azione politica già posta in essere nel precedente quinquennio. È intuitivo che l'esperienza già maturata costituisce un valore aggiunto alla nostra azione politica”.
In fase di Ballottaggio Lei ha indicato la seguente squadra: La Dott.ssa Sparacino, L'Arch. Sauerborn, il Dott. Materia, il Dott. Famà, il Geom. Giunta, il Dott. Porto, il Dott. Monteleone.
A distanza di quasi un mese dalle elezioni, Lei ha presentato al consiglio una squadra diversa, l'attuale, senza nessun chiarimento politico, limitandosi a dichiarare che i precedenti assessori incaricati si era dimessi “per sopravvenute esigenze personali”. Di tutti e sei gli assessori nominati al ballottaggio contemporaneamente!
Più che parlare di dimissioni occorreva parlare di una epidemia, quasi un'emergenza sanitaria. Attraverso la lettura della determina di nomina abbiamo potuto verificare che un solo assessore designato aveva rassegnato le dimissioni il 12 giugno 2007 mentre tutti gli altri lo hanno fatto contemporaneamente il 14 giugno 2007 con i protocolli in serie, in altre uno dietro l’altro, tuttavia il sindaco con largo anticipo aveva nominato gli assessori in consiglio consapevole che le lettere di dimissioni erano pronte.
Questa Sua continua rotazione di assessori è stato un segnale particolarmente grave su come Lei ama trattare la cosa pubblica. Si è trattato di un mancato rispetto degli impegni assunti di fronte all'elettorato liparese; se l’elettore era posto nella condizione di conoscere i nominativi scelti dopo le votazioni dal sindaco, si sarebbe espresso con la stessa volontà di voto?
Oggi, come allora, avverto da parte della maggioranza e dell'amministrazione una spartizione soffocante, una presenza partitica eccessiva e trasbordante, una epidemia di partitocrazia.
È questo il rinnovamento promesso agli elettori da Lei sindaco Bruno? Il “valore aggiunto alla nostra azione politica”!
È questo il rinnovamento promesso da Lei, Sindaco Bruno, all'on. Prestigiacomo sulla presenza delle donne nella Sua Amministrazione? Da due a zero in meno di tre mesi; scelte sbagliate? Scelte di convenienza elettorale? Sfiducia nelle donne in generale?
Viste le Sue decisioni all’inizio dell’anno 2007 mi auguravo una maggiore partecipazione delle donne alla vita politica del nostro Comune, attraverso una adeguata rappresentanza nella Giunta. La società civile attendeva questa novità tesa a garantire più spazio alle donne nella politica e nelle istituzioni del Comune, considerata la persistente esigenza di contrastare pregiudizi e stereotipi legati ai ruoli maschili e femminili e la necessità di rafforzare l’impegno nel promuovere e sostenere la parità e l’attenzione alla diversità di genere in tutti i contesti - sociali, culturali ed economici - e a vari livelli di competenza; ma lei, sindaco, ha deciso diversamente. Quando è il momento di spartire il potere nessun concessione a chi non può mostrare muscoli e minacciare spallate.
Veniamo adesso al Suo documento programmatico, articolato su due grandi direttrici; la prima per “un nuovo modello di sviluppo culturale, spirituale, sociale ed economico” la seconda per “un distretto turistico delle Isole Eolie”.
Capisaldi della prima direttrice erano:
la programmazione territoriale
l’ambiente ed il paesaggio
le infrastrutture ed i trasporti
lo sviluppo economico e marketing territoriale
le politiche occupazioni, sociali e giovani.
Capisaldi della seconda direttrice erano:
la destagionalizzazione dei flussi turistici mediante l’attivazione di un percorso turistico culturale che valorizzi le risorse e le potenzialità del territorio anche attraverso la realizzazione di percorsi di filiera museali e congressuali in grado di incentivare il turismo religioso, naturalistico, diportistico, termale, ecc.
Un primo significativo intervento, che non richiede ingenti risorse economico, è quello di realizzare un portale telematico, per l’informazione sull’offerta turistica e sulle disponibilità di itinerari guidati.
Veniamo alla prima direttrice:
Lei signor sindaco indicava nella Programmazione Territoriale e nel Piano urbanistico esecutivo del P.R.G. per la rifunzionalizzazione delle ex cave di pomice, aspetto che si connette con lo sviluppo economico ed il marketing territoriale nel quale il sindaco parla di “riconversione delle cave di pomice e reinserimento lavorativo degli operai”;
quali risultati ha ottenuto la Sua amministrazione, nell'anno in esame su questo fondamentale obiettivo? Niente, se non peggio.
Non abbiamo letto nulla nella Sua relazione sul “Piano urbanistico esecutivo del P.R.G. per la rifunzionalizzazione delle ex cave di pomice”.
Passiamo al punto successivo:
Naturalmente è collegato a quello precedente, che Lei esplicita con queste parole:
(…) “Tutela, conservazione e valorizzazione dell’ambiente e del territorio, attraverso la definizione del Piano di gestione del sito Unesco ed un uso concreto ed adeguato degli strumenti di salvaguardia e sviluppo e la conservazione del titolo di Patrimonio dell’Umanità”, punto che si connette con il “recupero, miglioramento e fruizione della sentieristica, delle spiagge”.
Anche qui debbo registrare una stridente contrapposizione fra quanto affermato da Lei nel suo documento programmatico. Dov'è il Piano di Gestione del sito Unesco che doveva approvare la Sua Amministrazione? Non credo che vorrà raccontare in consiglio che quello predisposto dal professione Angelini, per conto della Regione Siciliana, è il Suo piano, il piano che il consiglio comunale non ha mai approvato!.
Lei, sempre nel suo documento programmatico, cita più volte la “portualità” ne parla in sede di “completamento delle opere di messa in sicurezza dei porti e delle isole minori”, ne parla in sede di infrastrutture e trasporti elencando il “completamento delle opere di messa in sicurezza dei porti e del territorio”, parla di “completamento della portualità per lo sviluppo delle attività di pesca, della crocieristica, della nautica da diporto e commerciale, e potenziamento dei servizi annessi alla nautica ed alla pesca e dall’indotto commerciale”, ne parla come di “creazione di un area attrezzata per i servizi al diportismo ed alla pesca”.
Colgo l'occasione per rammentarLe che attendo di leggere il suo fantomatico accordo di programma per la realizzazione dei Porti nelle Eolie. Se poi Lei pensava di risolvere il tutto con la famosa “legge Formica” il risultato ottenuto in sede regionale è quello che, ancora una volta, occorre procedere all'approvazione del Piano regolatore generale dei Porti, l’unico strumento in grado di assicurare una portualità adeguata nelle isole del Comune di Lipari, per realizzare i Porti nelle Nostre Isole.
Le ricordo, infine, che le altre isole del Comune di Lipari sono carenti di qualsiasi programmazione portuale e che le opere di messa in sicurezza non si sostituiscono alla programmazione del P.R.G. dei Porti.
Ulteriore punto programmatico sul quale ho profonde preoccupazione è quello relativo alla “gestione dei rifiuti”, Lei nel suo documento programmatico parlava di “miglioramento ed ottimizzazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani”, stranamente Lei non parla della Gestione dell’A.T.O. Eolie (di cui il Comune di Lipari è il maggior azionista). Si parla di miglioramento ed ottimizzazione del servizio di racconta ma in questi ultimi anni abbiamo assistito al perfetto contrario.
Mi auguro che l’ottimizzazione ed il miglioramento del servizi avvenga attraverso una razionalizzazione della spesa e non attraverso un aumento delle tasse a carico delle categorie più deboli o a reddito fisso.
Le voglio ricordare che nelle singole isole non sono presenti Centri di trasferimento adeguati alle crescenti esigenze del nostro turismo e della nostra comunità.
Veniamo adesso al complessivo argomento della “Gestione del ciclo dell’acqua”.
Nel programma Lei, signor sindaco, annuncia alcuni punti: “miglioramento ed ottimizzazione del servizio idrico, anche attraverso il potenziamento e la realizzazione di nuovi impianti di desalinizzazione per eliminare la dipendenza dell’acqua dal trasporto marittimo”, all’interno del paragrafo dedicato alle infrastrutture e trasporti il sindaco accenna alla “realizzazione di reti idriche e fognarie”.
Ancora oggi, a distanza di due anni, il Consiglio Comunale, e l'intera comunità eoliana, non ha mai potuto discutere ed esaminare i programmi dell'amministrazione su questo fondamentale aspetto della nostra comunità.
Veniamo adesso al punto relativo ai “collegamenti marittimi”. Lei nel suo programma parla di “razionalizzazione e potenziamento dei trasporti pubblici marittimi e terrestri anche attraverso il coinvolgimento degli armatori locali per la creazione di nuove linee dedicate che riducano i tempi necessari a raggiungere le nostre isole”, argomento richiamato alla voce “coinvolgimento delle imprese locali nella gestione dei servizi pubblici”.
Naturalmente la situazione collegamenti marittimi è sotto gli occhi di tutti, niente è stato fatto nell'anno preso in considerazione dalla relazione odierna ed ancor peggio se guardiamo all'attuale presente ed al futuro.
Passiamo adesso ad un altro punto non risolto: lo stabilimento termale di San Calogero, che si ricollega alla seconda parte del suo programma. Nel suo documento programmatico Lei parla di “recupero e rifunzionalizzazione dello Stabilimento di San Calogero”.
A che punto siamo? Tutto segreto, tutto misterioso, nessuna volontà di affrontare a viso aperto la discussione in consiglio comunale o nel Paese.
Veniamo adesso alla seconda parte del programma del sindaco “la destagionalizzazione dei flussi turistici mediante l’attivazione di un percorso turistico culturale che valorizzi le risorse e le potenzialità del territorio anche attraverso la realizzazione di percorsi di filiera museali e congressuali in grado di incentivare il turismo religioso, naturalistico, diportistico, termale, ecc.
Naturalmente non ho trovato traccia, nella relazione annuale, di questo grande progetto rimasto sulla carta.
Personalmente Le ho scritto decine di volte, nell'ultimo anno, su una decina di argomenti che ritengo vitali per il Paese, argomenti che la Sua amministrazione si è guardata bene dall'affrontare in maniera leale e democratica, giocando al rinvio, con gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti; naturalmente stendo un velo pietoso sulle polemiche che l'hanno contrapposta ai suoi assessori, dai quali attendo ancora una risposta preannunciatami da Lei.
Ritengo il Suo modo di amministrazione disarticolato, assente di un progetto di ampio respiro in grado di disegnare un modello di sviluppo eco-sostenibile del nostro territorio, legato a logiche ormai vecchie e superare, di sviluppo uguale cementificazione selvaggia del territorio, cementificazione delle coste, cementificazione delle aree di tutela orientata, cementificazione delle ultime zone non antropizzate dell’isola, il suo “nuovo” modello di sviluppo culturale, spirituale, sociale ed economico delle nostre isole è devastante sotto tutti gli aspetti, pericoloso, incentrato su valori economico che poco si coniugano con la crescita spirituale, culturale e sociale delle nostre comunità. Il suo modello di sviluppo rischia di fare delle nostre isole una terra di conquista da parte di lobby economico – politiche che guardano al nostro territorio come ad una occasione di arricchimento e speculazione economica senza alcun reale interesse per la crescita spirituale, culturale e sociale degli eoliani.
Naturalmente le mie sono critiche di natura politica, apprezzi il fatto che non gliele mando a dire con discussioni da bar, ma gliele esprimo direttamente e personalmente, alla luce del sole.
Volevo augurarLe Buona Pasqua ma vedo che alcuni dipendenti del Comune di Lipari Le hanno già fatto un bellissimo regalo, un uovo di pasqua che costerà alla nostra comunità circa quattrocentomilaeuro. Ma le spese della portualità non dovevano essere a carico del partner privato?
Giuseppe La Greca