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venerdì 17 aprile 2009

Canneto "Far west". Operatore turistico evidenzia gravi disfunzioni

Ha per oggetto "Fu" ridente promessa stazione turistica del comune di Lipari" la lettera dell'operatore turistico Mimmo Fonti indirizzata all’Assessore Corrado Gianno’, al presidente del Consiglio Pino Longo, Ai Consiglieri Comunali Antonio Casilli, Sarino Centorrino, Gianfranco Guarino, Francesco Megna e Felicino Mirabito e per conoscenza al Sindaco del Comune di Lipari. Si tratta di una lettera di sfogo e di denuncia su una serie di problematiche irrisolte che interessano la frazione dell'isola di Lipari.
IL TESTO:
Con grande rammarico vi scrivo questa nota, per segnalarvi le disfunzioni e il grave stato di abbandono in cui versa la frazione e contestualmente richiedervi un interessamento nella vostra veste istituzionale.
Mi rivolgo a Voi, e pubblicamente, in quanto ho già esperito, per le vie formali e informali, ogni richiesta di intervento, evidentemente andata a vuoto.
Segnalo:
grave e pericoloso randagismo, specie in zona Calandra;
incuria totale al cosiddetto arredo pubblico; (dove è finito il progetto dell’allargamento della passeggiata a mare della marina Garibaldi)
totale indisciplina e non controllo del traffico stradale, vedi parcheggi nella piazza s. Cristoforo a doppia e tripla fila, vedi parcheggio sui marciapiedi lato mare, specie vicino supermercato, papisca, ard discount ecc., vedi lato Cesare Battisti zona spesa mia, ecc..
totale indisciplina delle ditte edili, che in tutta la frazione scorazzano con mezzi da cantiere ed utilizzano il suolo pubblico per depositi di detriti, sabbia e cemento, a tal proposito si rimarca l’utilizzo del parcheggio calandra come zona di betonaggio da parte di diverse ditte, a dispregio di ogni buon senso.
E’ sempre tardivo ed inefficace l’intervento in occasione di depositi di detriti alluvionali o da mareggiate nella sede stradale della marina Garibaldi.
Parcheggio nella piazzetta di calandra di vecchie macchine in disuso e di altre in attesa di riparazione, impedendo il parcheggio normale.
Utilizzo del marciapiede per deposito carrelli della spesa e altro materiale da parte dei gestori dell’ard discount, talvolta posizionando in prossimità della curva dei grossi mezzi pieni di merce (camions) rendendo pericoloso il transito.
Ecc. ecc. ecc.
Vi domando e mi domando è possibile che nessuno di voi veda quanto segnalato, nessuno sente il bisogno istituzionale di intervenire, di utilizzare il proprio ruolo e l’autorevolezza che ne deriva per esercitare la debita pressione su chi deve, per lavoro e dovere d’ufficio, eliminare tali gravi inconvenienti??
Non potrei ritenere accettabile la spiegazione che l’inerzia discente da questo o quell’altro settore comunale, o da quel funzionario e quell’agente di polizia municipale, perché se questa dovesse essere la spiegazione, la deduzione ovvia è che ogn’uno di voi non saprebbe esercitare le proprie prerogative o, per il famoso quieto vivere, non le esercita, accontentandosi di un raid improvvisato di tanto in tanto che diventa persino diseducativo (in dialetto si chiama scumazza).
Non riesco a comprendere, come operatore turistico, del perché l’ordinanza di sospensione dei lavori edili, nella frazione di Canneto è sensibilmente ridotta rispetto al centro di Lipari o di altre isole, siamo forse in punizione?? Figli di un Dio minore?? Non abbiamo gli stessi diritti di lavorare degli altri nostri colleghi operatori??
Sono tentato di indicarvi, per lasciarvi senza alibi, una sfilza di nomi, per esempio di chi detiene cani e poi li lascia scorazzare e defegare nelle vie pubbliche o a rovistare insieme ai randagi nei contenitori rr.ss.uu., di chi apre strade abusive per raggiungere i propri lotti in dispregio alle norme urbanistiche e ai vincoli paesaggistici, di chi trasforma aree pubbliche e private in discariche e depositi di vario tipo, di chi rompe ringhiere e muri comunali per crearsi varchi per propri fini e consumo, di chi costruisce capanne e capannoni per ricovero mezzi o animali o chissà cos’altro, di chi recinge i propri terreni in prossimità delle strade pubbliche con lamiere arrugginite, con altro materiale di fortuna, anche con eternit, ecc.. , ma passerei per delatore, e in un contesto piccolo come il nostro, persino per infame.
Tutto ciò perché molti non fanno il proprio dovere, ovvero il lavoro per la quale la comunità li paga, aspettano la fine del mese per percepire la busta paga e magari lamentarsi. Spesso mi sento dire “sono oberato di lavoro, non riesco ad intervenire”, che vergogna.
Tutti abbiamo la certezza che il turismo è diventato, non per nostro merito o responsabilità, l’unica fonte di introito, diretto ed indiretto, mi spiego per i non addetti ai lavori o per chi non vuole capire: diretto per chi rischia con il proprio sedere, investendo ingenti quantità di denaro, che spesso non ha in casa, indiretto perché mette in moto una filiera economica che coinvolge tutti, anche coloro che credono di non essere coinvolti in quanto impiegati nel settore terziario. Faccio un esempio: l’impiegato comunale o quello che lavora in ospedale, il loro lavoro esiste se giustificato da una pianta organica che fa riferimento ad una certa utenza o ad una data quantità di servizi richiesti da quell’utenza, se questi diminuiscono per i mille motivi classici (emigrazione, specie di giovani e laureati, diminuzione di investimenti, chiusure attività, ecc), scompare il lavoro di quel dipendente pubblico. Chi foraggia tutto, in primis, è l’attività produttiva, e alle Eolie l’unica oggi, nostro malgrado, è quella turistica.
Ma, vi domando, come potremo aspirare a fare turismo serio ovvero a sfruttare le nostre prerogative di Isola, bella e ordinata, se non riusciamo nemmeno ad assicurare il minimo ne ai cittadini ne agli imprenditoti, lì dove possiamo determinarlo direttamente, e in tutte le suddette segnalazioni possiamo intervenire!!! Certamente non mi riferisco ai trasporti, che è una partita che si gioca su altri tavoli, ne mi riferisco al palese abbandono da parte della Regione Sicilia riguardo la promozione del nostro territorio, ormai scordato, forse dalla scomparsa dell’ing. Merlino; gli assessori regionali pro tempore guardano solo al loro territorio, ed è persino umano in un contesto politico dove tutto è merce di scambio. Ma intanto noi che facciamo???
Questa triste nota è scritta solo con l’intento di muovere il pantano in cui siamo caduti, lungi da me qualsiasi altra deduzione possibile da parte di chiunque; i napoletani dicono “Acqua cheta fa pantano e feta”
Resto, con scarsa rassegnazione, in attesa di eventi.
Mimmo Fonti