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giovedì 12 marzo 2015

Riapertura punto nascita di Lipari. Il Tar si era pronunciato a favore. Il CGA contro. La sentenza non inficia quanto maturato l'altro ieri in Commissione Sanità

Per il punto nascita chiuso su cui il Comune di Lipari aveva fatto ricorso il Cga dà ragione alla Regione che aveva fatto appello dopo che il Tar si era pronunciato a favore del ricorrente.
Riceviamo dall'avvocato Paolo Intilisano e pubblichiamo
Oggi pomeriggio al CGA di Palermo è stata depositata la sentenza in ordine al punto nascita di Lipari. Il CGA, putroppo, ha accolto l'appello della Regione.
Lo stesso, ha anche tenuto conto dell'intervento effettuato da alcuni cittadini di Lipari (Silvia Carbone + 39) teso a valorizzare la circostanza che l'evento del parto costituisce una componente identitaria ed esistenziale della popolazione.
Il CGA, però, pur ritenendo " del tutto comprensibile l'aspirazione a vedere i propri figli nati sull'Isola di Lipari e il disagio, personale e familiare, che può accompagnarsi alla programmazione del parto necessariamente in un posto diverso " ritiene che nel caso di specie tali esigenze – riconosciute anche dal Consiglio di Stato - siano recessive poiché – si afferma in sentenza – non sarebbe garantita la sicurezza del parto.
La sentenza, però, lascia uno spiraglio in quanto afferma infine che" Il che non toglie che, al mutare delle condizioni date, ossia potenziandosi le strutture sanitarie esistenti sull'isola e quindi contemperando le aspirazione dei residenti sull'isola con le esigenze di sicurezza, la scelta possa essere riveduta, sulla scorta della proposta, riferita più in generale alla situazione che accomuna tutte le isole minori, attualmente in discussione tra alcune regioni (e di cui la Sicilia è capofila) e i competenti ministeri (cfr. nota dell'Assessorato della salute del 23.5.2014), ma si tratta appunto di una prospettiva futura, che presuppone una valutazione di merito, e che esula dal presente giudizio".
LA SENTENZA.
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA in sede giurisdizionale ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 522 del 2012, proposto da Assessorato Regionale della Salute, in persona dell'Assessore pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura distrettuale dello Stato, per la riforma della sentenza del TAR SICILIA – PALERMO, sezione I n. 721/2012, resa tra le parti, concernente il riordino e la razionalizzazione della rete dei punti nascita. Visti il ricorso in appello e i relativi allegati; 
Visto l'appello incidentale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina; Visto l'atto di costituzione del Comune di Lipari; Visto l'atto di intervento ad opponendum; Viste le memorie difensive; Vista l'ordinanza cautelare n. 392/2012 con cui è stata sospesa l'esecuzione della sentenza impugnata; Viste le ordinanze istruttorie n. 11/2013 e 39/2014; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 4 febbraio 2015 il Cons. Hadrian Simonetti, uditi per le parti gli avvocati l'avvocato dello Stato Quiligotti e gli avvocati Fabio Saitta, su delega di Antonio Saitta, e Giovanni Immordino, su delega di Michele Alì; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO
1. Il Comune di Lipari ha chiesto l'annullamento del decreto del 2.12.2011, pubblicato sulla G.U.R.S. n. 1 del 2012, con cui la Regione ha provveduto al "Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita", nella parte in cui non prevede il punto nascita di I livello presso l'Ospedale di Lipari.
Premettendo come, con l'impugnato decreto, l'intera rete sia stata organizzata in strutture di I e di II livello, per ogni ambito provinciale, e come nella provincia di Messina siano stati previsti due punti nascita di II livello (Ospedali Papardo/Piemonte e Azienda ospedaliera universitaria policlinico) e quattro di I livello (Patti, Milazzo, Sant'Agata e Taormina), ha contestato la mancata previsione di un punto nascita sull'isola di Lipari e la conseguente disattivazione di quello sinora esistente presso il quale, all'indomani del decreto, non sarebbe più possibile programmare il parto.
Ciò posto, rivendicando la propria legittimazione ad agire quale ente esponenziale della comunità locale, ha dedotto la violazione dell'art. 3, co. 14, del d.lgs. 502/1992, lamentando il mancato coinvolgimento del comune nella nuova programmazione; la violazione dell'art. 32 Cost. e l'eccesso di potere sotto vari profili, sul fondamentale rilievo che il decreto impugnato sarebbe in contrasto con il Piano sanitario regionale 2011/2013, poiché non terrebbe conto della necessità di mantenere i punti nascita nelle zone disagiate, anche laddove non si raggiunga la soglia minima dei 500 parti all'anno.
Il decreto sarebbe inoltre anche contraddittorio, nella parte in cui richiama il Piano nazionale isole minori, all'esame del Ministero della Salute, riservandosi eventuale modifiche a seguito delle determinazioni che con esso saranno adottate.
Infine ha contestato anche le modalità attuative del decreto impugnato, criticando l'immediata disattivazione del punto nascita di Lipari, al di fuori di un apposito piano di riconversione.
2. Il Tar, con sentenza redatta in forma semplificata n. 721/2012, ha accolto il ricorso, essenzialmente quanto al dedotto difetto di motivazione del decreto impugnato a fronte di un Piano Sanitario Regionale che prevederebbe il mantenimento delle strutture ospedaliere presenti nelle isole minori, in particolare dei punti di nascita, per i casi di minore complessità, limitando la disattivazione alle sole gravidanze a rischio; e che, inoltre, prevederebbe il mantenimento in ogni caso dei punti nascita situati in zone disagiate.
3. Avverso la sentenza l'Assessorato regionale ha proposto il presente appello, deducendone l'erroneità sotto due profili.
3.1. Per un verso, con il primo motivo di appello, è dedotta l'inammissibilità del ricorso di primo grado in ragione della mancata impugnazione, a suo tempo, del decreto 25.5.2010 n. 1374 con cui, in attuazione del Piano di rientro concordato con lo Stato, si era proceduto alla distribuzione dei posti letto all'interno di ciascun presidio e sarebbe stata operata, sin da allora, la scelta di fondo di non prevedere più un punto nascita nell'isola di Lipari, scelta semplicemente confermata con l'impugnato decreto del 2011.
3.2. Per altro verso, con il secondo motivo di appello, è escluso qualunque contrasto tra il decreto impugnato e il Piano sanitario regionale 2011-2013, sottolineando come il giudice di primo grado avrebbe erroneamente identificato i "percorsi nascita" con i "punti nascita", e che le eccezioni individuate nel Piano sanitario andrebbero più correttamente riferite ai "percorsi nascita".
3.3. Si evidenzia, inoltre, come la chiusura del punto nascita dell'isola di Lipari abbia riguardo ai soli parti programmati, non certo a quelli cd. precipitosi, che resterebbero possibili, in caso di urgenza e di necessità, grazie alla presenza in pianta stabile sull'isola di tre ginecologi e sei ostetrici.
3.4. Ha proposto appello incidentale l'Azienda sanitaria provinciale di Messina, escludendo il contrasto tra il decreto del 2011 e il Piano sanitario regionale, rimarcando come negli ultimi anni il numero dei parti avvenuti sull'isola fosse comunque in forte riduzione e come tale numero non assicurasse più i necessari standard di qualità e di sicurezza.
3.5. Si è costituito in appello il Comune di Lipari, replicando con articolato controricorso e riproponendo, ai sensi dell'art. 101 c.p.a., i motivi assorbiti dal Tar nel giudizio di primo grado.
3.6. Sono intervenuti ad opponendum un numero cospicuo di abitanti dell'isola di Lipari, chiedendo la reiezione dell'appello e la conferma della sentenza di primo grado.
3.7. Nella camera di consiglio dell'11.7.2012 il Consiglio ha accolto la domanda cautelare di sospensione dell'esecuzione della sentenza, ravvisando il fumus boni iuris quanto al primo motivo di appello proposto.
3.8. Disposta una duplice istruttoria, con ordinanze del 14.1.2013 e del 4.2.2014, all'udienza pubblica del 4.2.2015 la causa è passata in decisione.
4. L'appello è fondato e va accolto, per le seguenti ragioni.
4.1. Deve in primo luogo ribadirsi quanto già a suo tempo delibato in sede cautelare (con l'ordinanza n. 392/2012), in ordine alla fondatezza dell'eccezione di inammissibilità del ricorso originario proposto dal Comune di Lipari, sollevata dalla Regione sul fondamentale rilievo che la soppressione del punto nascita sull'isola fosse stata già decisa con il Decreto n. 1374 del 25.5.2010, recante il piano di riordino della rete ospedaliera (in attuazione del "Patto per la salute" 2010-2012), avverso il quale il Comune non aveva proposto alcuna impugnazione nei termini di legge. Decisione di cui il decreto 2.12.2011, impugnato in questa sede, costituisce, per la parte che qui rileva, una mera conferma.
4.2. A prescindere da tale rilievo processuale, già da solo comunque in grado di determinare l'accoglimento dell'appello, nel merito della controversia- come già evidenziato in narrativa- si discute sulla legittimità della scelta della Regione di procedere ad una razionalizzazione della rete dei punti nascita che, per quanto concerne gli abitanti del Comune di Lipari, comporterà, d'ora in avanti, l'impossibilità di programmare i propri parti sull'isola e quindi, di conseguenza, di farvi nascere i propri figli.
Tale decisione - che non preclude l'assistenza medica sull'isola durante il periodo della gravidanza (il cd. percorso nascita) e comunque la possibilità di (continuare a) partorirvi nei casi di urgenza e di necessità – è giustificata soprattutto sul presupposto che, per garantire adeguati standard di qualità e sicurezza, non debbano (più) prevedersi punti nascita con numero di parti inferiori a 1000 all'anno. E' fatta salva la possibilità di mantenere punti nascita con un numero di parti non inferiore a 500, in presenza di determinate condizioni, mentre è tassativamente escluso il mantenimento di punti nascita al di sotto di tale numero, disponendone la "disattivazione".
4.3. Se questo è in sintesi il contenuto del decreto qui impugnato, la difesa del Comune ne ha prospettato il contrasto con il Piano della salute, nella parte in cui (cfr. punto 9.2.1. di p. 118) questo secondo atto programmatorio ha previsto la possibilità di mantenere punti nascita anche con un numero di parti inferiore a 500 all'anno in quei territori che, per tutta una serie di caratteristiche (che certamente l'isola di Lipari possiede), costituiscano "zona montana e/o disagiata e/o con notevole distanza dalle strutture di riferimento ostetrico/ginecologiche di livello superiore più vicine".
4.4. Ciò posto, reputa il Collegio che questo contrasto, tra il piano dei punti nascita e il piano della salute, accertato dal Tar e posto a fondamento del suo accoglimento, in realtà non sussista, quanto meno nel caso di specie.
Deve muoversi dalla premessa, innanzi tutto, che il Piano della salute contiene ed esprime delle linea direttrici di fondo, cui dovranno ispirarsi i successivi atti di recepimento e di concreta attuazione, e che, in questo caso, la direttiva di consentire – peraltro sembrerebbe solamente in una prima fase, ma non a regime – il mantenimento dei punti nascita con numero di parti inferiore a 500 non indicava la soglia minima, entro la quale far valere l'eccezione alla regola, altrimenti affermata molto chiaramente, della disattivazione dei punti nascita con meno di 500 parti.
E' evidente allora che la concreta individuazione di questa soglia minima fosse rimessa al prudente apprezzamento degli esecutori della direttiva, in una misura che, sebbene non determinabile aprioristicamente e prescindendo dal particolare contesto locale, comunque avrebbe dovuto salvaguardare elementari canoni di sicurezza e di qualità.
Con particolare riferimento all'ospedale di Lipari, risulta dai dati forniti dall'Azienda sanitaria di Messina (non contestati dal Comune) che i parti avvenuti sull'isola negli ultimi anni siano stati 52 nel 2009, 60 nel 2010, 31 nel 2011, 60 nel 2012.
Ebbene, anche concedendo che questa statistica possa essere stata in parte influenzata dalle vicende del presente giudizio, come parrebbe dimostrare la leggera ripresa di parti registratasi nel corso del 2012 all'indomani della sentenza del Tar, è tuttavia innegabile che nel 2009, ben prima quindi della programmata disattivazione, le nascite sull'isola fossero state appena 52.
Un dato obiettivamente molto basso, a fronte del quale è prudente e ragionevole interrogarsi sulla effettiva funzionalità del punto nascita, tanto più se messo a confronto con i presidi ospedalieri più grandi nei quali le risorse e le esperienze professionali a disposizione sono sicuramente di gran lunga maggiori, a garanzia tanto della partoriente quanto dei nascituri.
Il tutto senza neppure considerare ragioni di economia di scala e di razionalizzazione della spesa sanitaria che, per quanto non sottolineate negli atti della Regione (ma stigmatizzate invece dalla difesa comunale), è intuibile che siano tra le (con)cause alla base del riordino della rete, ospedaliera in generale, dei punti nascita in particolare.
4.5. Il nesso tra la razionalizzazione dei punti nascita e l'offerta di un servizio migliore, in termini di garanzia e di sicurezza, merita una precisazione, anche al cospetto dell'intervento ad opponendum di una parte comunque significativa della comunità locale.
4.5.1. Il Collegio è consapevole di come, in astratto, il diritto alla salute degli abitanti del Comune di Lipari possa essere declinato anche in relazione alla scelta del luogo di cura e di assistenza, e di come questo aspetto si saldi, in relazione all'evento del parto, con una componente identitaria ed esistenziale della popolazione, di cui è del tutto comprensibile l'aspirazione a vedere i propri figli nati sull'Isola di Lipari e il disagio, personale e familiare, che può accompagnarsi alla programmazione del parto necessariamente in un posto diverso.
4.5.2. Queste componenti - che in un discorso più generale sono destinate, in misura di volta in volta variabile, ad entrare in tensione con il processo di riordino dei servizi e degli uffici pubblici dislocati sul territorio al quale da alcuni anni assistiamo, e che in altri ambiti, facendo leva sulla nozione di servizio universale, hanno trovato un loro riconoscimento nella giurisprudenza più recente (v., ad esempio, Cons. St., III, n. 2881/2014) - in questo caso devono ritenersi tuttavia recessive.
4.5.3. Ciò per la ragione, già evidenziata, che in favore della decisione assunta dalla regione non militano solamente intuibili ragioni economiche, che comunque andrebbero pur sempre bilanciate e comparate con altri beni costituzionalmente protetti, ma anche - ed anzi (deve ritenersi) soprattutto - motivi legati alla sicurezza e alle garanzie del parto (quindi al fondamentale diritto alla salute della madre e dei figli), che, sulla base di studi e approfondimenti tecnico-scientifici che sono dati in premessa come del tutto notori a fondamento della nuova programmazione (v. memoria dell'Azienda sanitaria del 19.10.2012, a p. 8), indicano come del tutto consigliabile la razionalizzazione e l'accentramento dei punti nascita.
5. Sicché, per quanto sin qui evidenziato, non solo non si ravvisa alcun elemento di effettivo contrasto o di contraddizione tra il decreto qui impugnato e il piano del 2010, ma la scelta operata dalla regione si dimostra, nelle condizioni date, del tutto ragionevole e immune da vizi logici.
6. Il che non toglie che, al mutare delle condizioni date, ossia potenziandosi le strutture sanitarie esistenti sull'isola e quindi contemperando le aspirazione dei residenti sull'isola con le esigenze di sicurezza, la scelta possa essere riveduta, sulla scorta della proposta, riferita più in generale alla situazione che accomuna tutte le isole minori, attualmente in discussione tra alcune regioni (e di cui la Sicilia è capofila) e i competenti ministeri (cfr. nota dell'Assessorato della salute del 23.5.2014), ma si tratta appunto di una prospettiva futura, che presuppone una valutazione di merito, e che esula dal presente giudizio.
7. In conclusione, quindi l'appello della Regione è fondato e deve essere accolto, come anche l'appello incidentale dell'Azienda sanitaria di Messina, il che comporta la riforma della sentenza impugnata.
8. Sono infondati e da respingere gli ulteriori due motivi, assorbiti dal Tar e riproposti in appello dal Comune, ai sensi dell'art. 101 c.p.a.
8.1. Da un lato, la natura confermativa del decreto del 2011, rispetto a quello del 2010, rende irrilevante il mancato coinvolgimento del Comune nella sua adozione; dall'altro, le modalità di concreta esecuzione del decreto qui impugnato, quanto alla disattivazione del punto nascita, non condizionano la legittimità a monte; fermo restando che l'andamento della vicenda processuale ha comunque ritardato, negli effetti, la chiusura del punto nascita e quindi, da questo punto di vista, ha comportato il recupero di quella gradualità che in tesi non sarebbe stata assicurata.
9. Ne consegue, quale effetto finale complessivo, l'integrale reiezione del ricorso di primo grado.
10. La particolare natura della controversia, la novità delle questioni affrontate, sono tutti elementi che giustificano la compensazione delle spese del giudizio tra tutte le parti. P.Q.M.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, definitivamente pronunciando, così provvede:
1) accoglie l'appello principale e quello incidentale;
2) respinge i motivi del ricorso di primo grado assorbiti dal Tar e qui riproposti ai sensi dell'art. 101 c.p.a.;
3) per l'effetto, in riforma della sentenza impugnata, respinge integralmente il ricorso di primo grado proposto dal Comune di Lipari;
Compensa le spese del doppio grado di giudizio. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 4 febbraio 2015 con l'intervento dei magistrati: Raffaele Maria De Lipsis, Presidente Ermanno de Francisco, Consigliere Hadrian Simonetti, Consigliere, Estensore Alessandro Corbino, Consigliere Giuseppe Barone, Consigliere

NDD - La sentenza non inficia (in quanto trattasi di iniziative datate) quanto emerso l'altro ieri, durante l'audizione del sindaco Giorgianni e del consigliere Biviano. 
Per chiarezza vi riproponiamo il comunicato emesso ieri dall'amministrazione
COMUNICATO
Si è tenuta ieri, martedì 10 marzo, presso l'ARS di Palermo, l'audizione in Commissione Sanità per trattare la problematica dei punti nascita a seguito del decreto di riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera-territoriale della Regione Sicilia.
All'audizione erano presenti il Sindaco di Lipari e il Consigliere Comunale Giacomo Biviano che hanno entrambi relazionato sull'argomento.
Durante i lavori della Commissione è apparso subito chiaro come il percorso e la questione del punto nascita di Lipari fosse diversa da quella degli altri punti nascita presenti all'audizione in quanto lo stesso è già stato inserito nelle deroghe del decreto tra i punti nascita da mettere in sicurezza anche se al di sotto dei 550 parti annui.
In particolar modo dovrà essere definita la nuova pianta organica, approvata dall’Asp me 5 e dalla Conferenza dei Sindaci della Provincia di Messina, nel prossimo “atto aziendale”.
In effetti, almeno formalmente, la deroga per il punto nascita di Lipari era già stata deliberata dalla giunta regionale nel marzo 2013. Il decreto appena varato ha solo concretizzato quanto previsto nella suddetta Delibera.
Nel decreto, infatti, per il Presidio Ospedaliero di Lipari sono state previste un'area Medica complessa e un area chirurgica semplice comprendente la disciplina di ostetricia e ginecologia CON PUNTO NASCITA (così come riportato nelle tabelle allegate al decreto).
Su quest'ultimo punto è stato chiesto di riportare l'area chirurgica da struttura semplice a struttura complessa in quanto nessun punto nascita può afferire ad una struttura semplice. Tra l’altro, nell’area chirurgica afferiscono anche diverse altre branche mediche (ortopedia, diagnostica, chirurgia d’urgenza, ecc) che non possono a loro volta afferire ad una struttura cosidetta “semplice”.
Si è anche evidenziata l' opportunità di ritornare a prevedere un reparto di ostetricia e ginecologia distinto vista la particolare situazione delle donne gravide rispetto agli altri pazienti.
Sulla questione è stata mostrata ampia apertura da parte dei componenti della Commissione e dello stesso Assessorato che ha di fatto ammesso l'anomalia evidenziata per quanto riguarda l’area chirurgica.
E' stato anche ribadito che le uniche deroghe che probabilmente verranno ratificate dal Ministero della Salute saranno solo quelle delle isole minori.
In Commissione salute, infatti, è stato approvato il progetto "Isole minori e territori ad eccezionale difficoltà di accesso ai servizi sanitari" che prevede e disciplina le modalità dell'evento parto in particolari zone disagiate , specie se insulari, attraverso la turnazione di medici e ostetrici.
Una cauta soddisfazione è stata espressa al termine dei lavori dal Sindaco e dal Consigliere Biviano che hanno, però, evidenziato come il punto nascita di Lipari ad oggi non sia stato messo in sicurezza a causa dei tempi lunghi della politica regionale.
I prossimi passaggi saranno effettuati presso l’Assessorato regionale alla salute e l’Asp Me 5 affinchè questi procedano nel più breve tempo possibile, con il nuovo atto aziendale, alla riformulazione della pianta organica e alla turnazione di medici e ostetrici.
L’Amministrazione Comunale

Finanziaria regionale in giunta

Tagli ai compensi dei consiglieri comunali, prepensionamenti di regionali e dipendenti di enti e partecipate con fuoriuscite in un quinquennio, equiparazione del trattamento di quiescenza a quello dei dipendenti dello Stato. Sono alcune norme contenute nella legge di stabilità che è arrivata nel pomeriggio in giunta regionale. Per quanto riguarda i consiglieri comunali, dice il governatore Crocetta, “il compenso massimo previsto non potrà superare il 30% dell’indennità di un assessore e non, come qualcuno ha scritto, il 25% dell’indennità del sindaco perché sarebbe una cifra enorme”. 
“Fare il consigliere non è una professione ma una attività di servizio pubblico che si deve basare in gran parte sulla passione politica e i gettoni devono servire a coprire le spese sostenute per questa attività e non possono corrispondere agli emolumenti di un assessore che lavora a tempo pieno”, afferma Crocetta. 

Salina: avvistato branco di mobule


Dopo i branchi di stenelle, arrivano anche le mobule. Sono state avvistate dai rappresentanti del centro "Delphis", di Salina, che si occupano dello studio di cetacei e tartarughe marine nelle isole Eolie. Il branco è stato intercettato nel corso del consueto monitoraggio. Gli esperti con la loro imbarcazione si sono imbattuti in un gruppo di mobule che in questo periodo si ritrovano nel mare dell'Arcipelago eoliano, spesso in compagnia delle onnipresenti stenelle ed a volte delle balenottere comuni.
La mobula è simile alle mante. Le specie, chiamate comunemente anche diavoli di mare, differiscono dalle vere mante perché hanno la bocca posta nella parte inferiore rispetto al capo ed i denti su entrambe le mascelle. Sono animali ovovivipari in quanto i piccoli nascono dopo essersi schiusi da uova nel corpo della madre.

RETE EUROPEA DEI TRASPORTI: CROCETTA RECUPERI IL RITARDO DEL SUO GOVERNO

"Tra i 71 progetti infrastrutturali per cui sono stati chiesti finanziamenti per 2,5 miliardi di euro, secondo i fondi previsti dalla Rete Europea dei Trasporti 2014, non ce n'è uno che riguardi la Sicilia". A lanciare l'allarme sono i deputati della “Lista Musumeci” Gino Ioppolo, Nello Musumeci e Santi Formica.
"Nonostante il governo nazionale abbia privilegiato il settore ferroviario, che rappresenta la maggior parte dei progetti presentati, oltre a quello marittimo, aereo e stradale - dichiarano Ioppolo, Musumeci e Formica - non c'è alcun serio e concreto progetto che riguardi la Sicilia. Come se già non bastassero i tempi lunghi di percorrenza per le tratte interne o la riduzione dei treni a lunga distanza da e per la Sicilia".
Poiché c'è ancora un mese per indicare le priorità, Crocetta faccia valere, almeno questa volta, gli interessi dell’Isola affinché possa finalmente disporre di indispensabili, moderne e veloci reti di trasporto".

Art.1 : Starvaggi "politicamente abusivo"

Riceviamo e pubblichiamo:
Nel ricordare le prime dichiarazioni dell’ass. Starvaggi allorquando si dichiarava espressione di Art.1 in quota Russo/Bertè,siamo costretti a puntualizzare la nostra posizione.
Art.1 ad oggi non ha rappresentanza in consiglio comunale e non si sente rappresentata dall’Ass. Starvaggi,quindi lo stesso,per quanto ci riguarda,può serenamente rimettere il suo mandato.
Se le regole della politica valgono anche alle Eolie, l’assessore al Turismo al momento è “politicamente un abusivo” perché ricopre un ruolo senza avere una legittimazione politica, almeno ché tale ruolo non sia fortemente voluto dal sindaco Giorgianni.se invece è espressione di Russo e Bertè, passati nel frattempo al gruppo misto,composto da altri consiglieri,potremmo pensare che il Gruppo Misto,unico caso in Europa,ha un assessore in giunta.
Allora,dopo avere perso il suo tempo a scrivere un comunicato di alto profilo, ci chiarisca se è espressione di Russo e Bertè,quindi del Gruppo Misto,o si sente “uomo” del Sindaco?
Nel frattempo al Sindaco chiariamo che non ci interessa sapere se provvederà ad abbassare la TASI,peraltro appena aumentata,ma,a nome dei liparoti, ci interessa conoscere cosa vuole fare per recuperare i 600 posti di lavoro che si sono persi in questi 2 anni di amministrazione.
Ci interessa sapere se i commercianti,almeno in coincidenza dell’arrivo delle navi da crociera,potranno usare il suolo pubblico in concessione già dalle prime ore della mattina.
Ci preme sapere se la tratta aggiutiva da Tropea,collegata all’aereoporto di Lamezia, sarà operativa già per questa stagione.
Ci interessa sapere se ha intenzione di avviare un confronto virtuoso con gli Albergatori per capire come creare le condizioni per riempire le loro strutture già a partire da Marzo,in che tempi intende avviare la riqualificazione dell’area di Porticello,quando saremo nelle condizioni di poter dire che anche a Lipari la raccolta differenziata è al 90%,quando provvederà ad aggiornare la macchina burocratica.
Questi ed altri temi sono alla base di un confronto democratico che riteniamo debbano essere affrontati chiaramente in una riunione di maggioranza alla quale chiediamo di essere convocati.
Non dovessimo essere coinvolti,trarremo le nostre opportune conclusioni.
Il segretario cittadino
Alessandra Falanga

Omicidio Biviano. Moglie Favaloro: "Stanno indagando innocente"

Riprendiamo e pubblichiamo una nota che la moglie di Favaloro ha postato nella nostra pagina fb. Questo perchè riteniamo giusto venga data voce alla famiglia. Ribadiamo, infine, come scritto nella NDD, in coda all'articolo di stamane, che essere indagato non significa assolutamente essere colpevole.
Questa il post della signora Favaloro:
Meglio di me non lo sa nessuno che stanno indagando un uomo innocente vorrei ribadire a chi di competenza ke quando iniziarono le indagini ci fu qualche test che cambiò versione più volte e una chiamata anonima fatta a un ente di sicurezza dove facevano il nome e il cognome del presunto colpevole .come mai tutti questi fatti non sono noti? E come non sono state fatte indagini su queste persone? Tra l'altro voglio chiarire che a suo tempo nonostante circa 80 test di DNA fatti a mio marito non è stato fatto e vi permettete di scrivere il falso?
Vergogna chi si prende la briga di passarvi le informazioni dovrebbe informarvi che le loro indagini sono a loro dire avviate perché un detenuto ha fatto un nome?ma stiamo scherzando? Infanghiamo le persone gratuitamente?

Omicidio Biviano. Il nuovo indagato è Giovanni Favaloro, cognato di Cannistrà


(da gazzettadelsud.it) L’inchiesta “bis” sull’omicidio di Eufemia Biviano, uccisa la sera delle vigilia di Natale del 2011 a Quattropani di Lipari, ha subito nelle ultime ore una svolta clamorosa. 
Il nuovo indagato, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, è il muratore Giovanni Favaloro, 49 anni il prossimo agosto, cognato del trentottenne Roberto Cannistrà, a sua volta rinchiuso in carcere perché condannato per lo stesso delitto a 30 anni di reclusione e per il quale oggi è attesa in Corte d’assise d’appello la sentenza di secondo grado. 
Il nome di Favaloro, tenuto top secret fino a martedì, è emerso ieri, quando a Lipari è stato effettuato il primo atto estensibile da parte della Procura di Barcellona. 
In gran segreto infatti, Giovanni Favaloro era stato convocato dai magistrati inquirenti, il procuratore facente funzione Francesco Massara e il sostituto Federica Paiola, nella caserma dei carabinieri di Lipari per essere sottoposto al suo primo interrogatorio alla presenza dei difensori, gli avv. Luca Frontino e Gaetano Orto, gli stessi che difendono il cognato Cannistrà. 
L’indagato, comparso davanti ai magistrati che si sono recati nel primo pomeriggio di ieri, accompagnati dal comandante della Compagnia di Milazzo capitano Antonio Ruotolo, in trasferta sull’isola, alla fine si è avvalso della facoltà di non rispondere. 
L’interrogatorio si è infatti ridotto ad una mera formalità. 
Il tempo necessario che i magistrati leggessero le contestazioni mosse all’indagato e le facoltà riconosciutegli, perché il muratore Giovanni Favaloro, vicino di casa della vittima e fino a ieri considerato estraneo al delitto, dichiarasse di “non voler rispondere”.
Ndd - E' ovvio che l'essere indagato non corrisponda ad una certa colpevolezza. I magistrati, adesso, dovranno decidere, in base al materiale in loro possesso, se rinviarlo a giudizio o proscioglierlo 

Laurea per Simone Merlino

Si è laureato in "Lingue, letterature straniere e tecniche della mediazione linguistica" il giovane Simone Merlino
Al neo dottore, vanno i più grandi auguri dal papà Carlo, dalla mamma Cettina e dal fratello Luca.
A Simone anche gli auguri di Eolienews

mercoledì 11 marzo 2015

Fonti da Lipari a Miami. Ancora una soddisfazione per il noto dj liparese

"Inizierà il 24 marzo l'avventura "a stelle e strisce" del Dj Liparota Giuseppe Fonti, che è stato inserito nella line up del "Miami Massive", insieme a dj del calibro di YVES V, WolfPack, Tocadisco, Promiseland, Nari e Milani e tanti altri...
Accompagnato e invitato dal suo amico e mentore Ben Dj, Giuseppe farà esplodere il suo ultimo singolo "Volcanic" nei colorati party di Miami.
Il 26 marzo, sarà, infatti, guest di un fantastico Pool Party, mentre il 27 sarà di scena al Segafredo Brickell.
"Sarà una grande occasione per me. " - afferma il dj - "Ho sempre sognato di suonare a Miami da dj protagonista. Ringrazio Ben Dj di avermi invitato, di tutti i suoi consigli, ma soprattutto lo ringrazio della sua meravigliosa amicizia."

Calcio a 5. Sconfitte per Ludica Lipari e Salina

Si è concluso con il risultato di 11 a 8 per gli ospiti l'incontro di recupero del campionato di C2 di calcio a 5 disputato oggi a Lipari tra la Ludica Lipari e Virtus Milazzo. 
Sconfitta casalinga anche per il Salina superato per 2 a 1 dalla Peloritana nella gara d'andata della coppa Italia di Serie C.

L'assessore Starvaggi ad Art.1: "Prestanome in giunta? Fate i nomi!"

Riceviamo e pubblichiamo:
Gentilissimi Presidente e Segretario cittadino di Art.1 Autonomia e Libertà, leggendo sui giornali online il Vostro articolo “d’accordo con Russo la Giunta Giorgianni è da azzerare”, rilevo la vostra affermazione che nella Giunta Municipale, composta da persone a Vostro dire “non di alto profilo”, vi sarebbero dei “prestanome”.
Il Significato della parola non lascia alcun dubbio “prestanome” è colui che permette ad altri di usare il proprio nome per atti o affari in cui il diretto interessato non può o non vuole apparire con il suo vero nome.
Vi invito per tanto, a chiarire pubblicamente quanto affermato e di fare i nomi, se a vostra conoscenza, ed eventualmente denunciare il fatto alle Autorità competenti.
Se così non fosse allora, l’affermazione sarebbe solo un venticello…
Assessore del Comune di Lipari

L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi

Riganò ancora protagonista a suon di gol. Articolo e video di un suo "eurogol"oggi su videogazzetta.it

(videogazzetta.it) Una doppietta per l'ex viola Christian Riganò, ora tra le file dell'Incisa in Prima Categoria: per lui 41 anni a maggio, ma ancora molto da dire sul campo di pallone. Fantastico gol, il secondo, segnato dall'attaccante siciliano contro il Terranuova Traiana: una rete da incorniciare, e che val bene lo 'slogan' "Rigagol" con cui il calciatore era salutato in campo dagli striscioni dei suoi tifosi.
Vi proponiamo il video con i due gol, di cui il secondo quasi da centrocampo


Come eravamo: Vulcano "Acque calde" agli albori del turismo


Terremoto in mare a circa 10 km. da Alicudi

Un terremoto di magnitudo 2.8 è stato registrato oggi alle 10:08:56 nel distretto sismico delle Isole Lipari o Eolie. Per la precisione a 9,7 km. a sud-est di Alicudi porto
L'ipocentro è stato a 27 Km. di profondità

Punto nascita. Giorgianni e Biviano portano buone notizie da Palermo. Deroga ministeriale solo per isole minori

COMUNICATO
 Si è tenuta ieri, martedì 10 marzo,  presso l'ARS di Palermo, l'audizione in Commissione Sanità per trattare la problematica dei punti nascita a seguito del decreto di riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera-territoriale della Regione Sicilia.
All'audizione erano presenti il Sindaco di Lipari e il Consigliere Comunale Giacomo Biviano che hanno entrambi relazionato sull'argomento.
Durante i lavori della Commissione è apparso subito chiaro come il percorso e la questione del punto nascita di Lipari fosse diversa da quella degli altri punti nascita presenti all'audizione in quanto lo stesso è già stato inserito nelle deroghe del decreto tra i punti nascita da mettere in sicurezza anche se al di sotto dei 550 parti annui.
In particolar modo dovrà essere definita la nuova pianta organica, approvata dall’Asp me 5 e dalla Conferenza dei Sindaci della Provincia di Messina, nel prossimo “atto aziendale”.
In effetti, almeno formalmente, la deroga per il punto nascita di Lipari era  già  stata deliberata dalla giunta regionale nel marzo 2013. Il decreto appena varato ha solo concretizzato quanto previsto nella suddetta Delibera.
 Nel decreto, infatti, per il Presidio Ospedaliero di Lipari sono state previste  un'area Medica complessa e un area chirurgica semplice comprendente la disciplina di ostetricia e ginecologia CON PUNTO NASCITA (così come riportato nelle tabelle allegate al decreto).
Su quest'ultimo punto è stato chiesto di riportare l'area chirurgica da struttura semplice a struttura complessa in quanto nessun punto nascita può afferire  ad una struttura semplice. Tra l’altro, nell’area chirurgica afferiscono anche diverse altre branche mediche (ortopedia, diagnostica, chirurgia d’urgenza, ecc) che non possono a loro volta afferire ad una struttura cosidetta “semplice”.
Si è anche evidenziata l' opportunità di ritornare a prevedere  un reparto di ostetricia e ginecologia distinto vista la particolare situazione delle donne gravide rispetto agli altri pazienti.
Sulla questione è stata mostrata ampia apertura da parte dei componenti della Commissione e dello stesso Assessorato che ha di fatto ammesso l'anomalia evidenziata per quanto riguarda l’area chirurgica.
E' stato anche ribadito che le uniche deroghe che probabilmente verranno ratificate dal Ministero della Salute saranno solo quelle delle isole minori.
In Commissione salute, infatti, è stato approvato il progetto "Isole minori e territori ad eccezionale difficoltà di accesso ai servizi sanitari" che prevede e disciplina le modalità dell'evento parto in particolari zone disagiate , specie se insulari, attraverso la turnazione di medici e ostetrici.
Una cauta soddisfazione è stata espressa al termine dei lavori dal Sindaco e dal Consigliere Biviano che hanno, però, evidenziato come il punto nascita di Lipari ad oggi non sia stato messo in sicurezza a causa dei tempi lunghi della politica regionale.
I prossimi passaggi saranno effettuati presso l’Assessorato regionale alla salute  e l’Asp Me 5 affinchè questi procedano nel più breve tempo possibile, con il nuovo atto aziendale,  alla riformulazione della pianta organica e alla turnazione di medici e ostetrici.
L’Amministrazione Comunale

Omicidio Biviano: C'è un nuovo indagato. Sarebbe esecutore materiale del delitto

Nuovo indagato per l’assassinio di Eufemia Biviano, la donna di 62 anni uccisa a la sera della vigilia di Natale del 2011 nella sua casa di Quattropani a Lipari.
All'uomo, ritenuto l'esecutore materiale del delitto, è stato già notificato l'avviso di garanzia
Alla vigilia della sentenza di secondo grado, prevista per domani in Corte d’assise d’appello a Messina, in cui unico imputato è il trentottenne Roberto Cannistrà, condannato in prima istanza a 30 anni di reclusione, e per il quale il pg Enza Napoli lo scorso 13 febbraio ha chiesto la conferma, arriva una clamorosa svolta e che conferma l'ipotesi emersa nel corso del processo di primo grado. Ovvero l’esistenza di un secondo soggetto che avrebbe agito con l’imputato. 
Per la Procura di Barcellona, che già, dopo il deposito della sentenza di primo grado,aveva aperto un nuovo fascicolo sul delitto, vi è quello che viene indicato come l’esecutore materiale. 
Il procuratore Francesco Massara, assieme al pm Federica Paiola, hanno iscritto nel registro degli indagati un uomo che, pur restando a piede libero, avrebbe già ricevuto l’informazione di garanzia con la quale si contesta nei dettagli l’esecuzione del delitto in concorso con Cannistrà. Sarebbe un uomo sul cui nome viene mantenuto il massimo riserbo e che, già durante le indagini, era tra i sospettati. 
Sospetti che rimasero tali e che non ebbero alcun seguito...sino al colpo di scena di questi giorni

ARRESTO HELG: MUSUMECI, COMMISSIONE ANTIMAFIA INVIA ALLA PROCURA I PROPRI ATTI SULLA GESAP

"Ritengo doveroso, alla luce di quanto accaduto, trasmettere alla procura della Repubblica di Palermo i verbali della nostra istruttoria sulla Gesap." Lo afferma il presidente della commissione Antimafia Nello Musumeci, in seguito alla vicenda giudiziaria che ha portato agli arresti di Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio e componente del Cda di Gesap. La Commissione regionale Antimafia già lo scorso anno aveva condotto un' indagine conoscitiva sulle attività della società che gestisce i servizi dell'aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, soprattutto in relazione alle risorse umane e ai criteri adottati negli appalti per i lavori di ammodernamento dello scalo.

martedì 10 marzo 2015

Pianoconte. Segnale stradale nascosto dalla vegetazione. Nell'attesa che si intervenga prestare attenzione (di Francesco Coscione)

 Gent. mo Direttore. 
vorrei segnalare a chi di competenza, e per favore evitiamo penosi rimpalli di responsabilità comune, provincia, regione, Italia, Europa, Mondo...vogliamo continuare satiricamente?, che la strada che ha il suo sbocco sulla provinciale Pianoconte-Quattropani, all' altezza della cabina SEL, è a senso unico. 
Il cartello che lo segnala è da tempo quasi completamente coperto dalla vegetazione, come si evince dalle due foto. 
Certo tutti noi avremmo potuto scoprirlo ma possibile che nessuno delle istituzioni lo abbia notato? Se un' auto o un altro mezzo imbocca la strada verso nord, in senso vietato, potrebbe essere molto pericoloso. O dobbiamo tutti sentirci costretti a conoscere a memoria tutti i sensi unici di Lipari?
Francesco Coscione

Canneto: Strada....Che disastro!

Sono tante le strade di Lipari che versano in condizioni pietose ma Canneto, in questo campo, sembra essere insuperabile. Ogni giorno si aprono nuove voragini richiuse alla meno peggio (e per quanto dura) da privati e dal comune.
Il sindaco Marco Giorgianni aveva annunciato un intervento.
Intervento che, alla luce della situazione, non è più rinviabile. Non serve più "tamponare" occorre un intervento definitivo. Le foto di Mery Saltalamacchia sono più che eloquenti
E a proposito di Canneto sono in tanti a chiederci che fine ha fatto l'annunciato intervento della polizia municipale (ricordiamo che erano stati posizionati degli avvisi "ultimatum") per la rimozione delle barchette dai marciapiedi della Marina Garibaldi. 
Abbiamo chiesto "lumi" e ci è stato riferito che l'intervento è stato soltanto rinviato a causa delle avverse condizioni meteomarine.


Art.1:"Favorevoli azzeramento giunta Giorgianni. Non servono prestanomi". Riduzione IMU, annunciata delibera di iniziativa popolare

COMUNICATO
Pur apprezzando lo sforzo dei consiglieri Russo e Bertè,unici consiglieri operativi di un civico consesso piatto,riteniamo però di dover sottolineare e constatare che ad oggi niente si è mosso per smuovere l’economia delle isole e quindi dare un impulso forte alla occupazione in costante calo.
Anche noi ci associamo alla richiesta del cons. Russo di azzerare la giunta perché riteniamo che non vi siano nomi di alto profilo in grado di poter seriamente contribuire al raggiungimento di tutti gli obiettivi che si è prefisso questa amministrazione entro la fine del mandato conferito dai cittadini liparoti.
Siamo assolutamente convinti che i “prestanome” non servono a questa amministrazione e riteniamo opportuno chiedere con urgenza al Sindaco la convocazione di un tavolo di maggioranza per definire un cronoprogramma serio che possa dare risposte certe e tempestive a quanti ancora oggi sperano che la crisi possa essere superata attraverso una azione forte di una amministrazione che di forte in questi ultimi tempi ha avuto solo il vento.
Entro la fine del mese presenteremo una delibera di iniziativa popolare attraverso la quale chiederemo la riduzione dell’IMU di 2 punti percentuali esclusivamente a favore delle strutture ricettive accompagnata da un protocollo di intesa attraverso il quale la categoria degli albergatori andrebbe ad impegnarsi per il biennio 2015/2016 ad assumere almeno 100 nuove unità investendo risorse determinate dal maggior risparmio ottenuto dalla riduzione della aliquota IMU.
Noi riteniamo che solo attraverso iniziative del genere,aumentando gli investimenti e riducendo i costi,si possa creare nuova occupazione alle Eolie.
Il segretario cittadino

Alessandra Falanga
Il Presidente : 
Alessandro La Cava

Rinaldi: "Presidente Crocetta ha tradito volontà e aspettative ARS in materia di società partecipate". Comunicato e video

COMUNICATO
Nonostante l’impietosa relazione della Corte dei Conti e le indagini delle diverse Procure sulle diverse ipotesi di sperpero di danaro pubblico ed anomalie nella gestione delle assunzioni e dei dipendenti delle società partecipate, il Governo della Regione ha mostrato le proprie carenze amministrative e gestionali non riuscendo a dar seguito a quanto voluto e votato dall’ARS nell’ultima manovra finanziaria.
Infatti, come da video allegato, lo stesso Crocetta, su sollecitazione mia e dei colleghi deputati, ha, in fase di dibattito parlamentare durante l’ultima manovra finanziaria, rassicurato l’Aula circa la volontà del Governo di voler salvaguardare i livelli occupazionali dei dipendenti delle società regionali in liquidazione, dichiarando addirittura che eventuali licenziamenti erano assolutamente da escludersi e che le società risultanti dal piano di riordino delle partecipate avrebbero dovuto riassorbire tali lavoratori, avendo, tra l’altro, secondo quanto dichiarato sempre dal Presidente, già rappresentato disponibilità per le proprie piante organiche.
La realtà dei fatti, a distanza di appena 6 mesi, è che “l’Albo bluff” dei dipendenti delle società in liquidazione, che avrebbe dovuto consentire la mobilità del personale in oggetto, si è trasformato, come da me dichiarato e controbattuto al Presidente Crocetta in Aula durante la Finanziaria, nell’anticamera del licenziamento di tutti i lavoratori delle società in liquidazione.
Di fatto, i dipendenti delle diverse società in liquidazione sono stati sospesi senza retribuzione già dal 22 di dicembre 2014 ed è notizia di poche ore fa, il via libera dell’ufficio speciale per le società in liquidazione a procedere con i licenziamenti del personale, a meno che i lavoratori non precedano i liquidatori autosospendendosi volontariamente dal servizio.
Paiono inquietanti ed al limite della comprensibilità le ragioni per cui si richieda ad un lavoratore già sospeso dal proprio commissario liquidatore, di procedere con nota di autosospensione.
Il Governatore ha tradito le giuste aspettative dell’Aula e dei dipendenti delle società regionali ed è questo l’unico vero e reale risultato che Crocetta ed i suoi negli ultimi due anni, possono vantare in materia di riordino e dismissione delle 34 società partecipate regionali!
On. Franco Rinaldi
Video estratto seduta Finanziaria 2014 scontro Crocetta – Rinaldi

Ci lascia la signora Domenica Arrigo in Costanzo. La "nonnina di Lipari"

Ci lascia la signora Domenica Arrigo in Costanzo, la "nonnina di Lipari".
Aveva compiuto 101 anni a febbraio.
Ai figli e ai parenti tutti, sentite condoglianze da Eolienews
La foto, ripresa da google, è stata scattata in occasione del suo 100° compleanno. In quell'occasione a festeggiarla intervenne anche il sindaco Marco Giorgianni

Arthaud, la velista deceduta in Argentina, aveva realizzato su Le Figaro un servizio sulle Eolie. Ce lo ricorda Silvia Carbone

Florence Arthaud, la 57enne velista deceduta nello scontro tra i due elicotteri in Argentina, era stata alle Eolie e alle nostre isole aveva regalato un bellissimo servizio sul noto giornale francese "Le Figaro".
Era l'estate del 2004 e il servizio uscì il sei di agosto.
Ad accompagnare Florence in quel tour per le Eolie vi era Silvia Carbone con il proprio gommone
Ecco cosa scrive oggi Silvia sulla sua pagina di fb: "Siamo ormai avvezzi ad ogni tipo di notizia di cronaca, tanto che a volte si diventa troppo superficiali.
Poi al tg senti un nome che ti rimbalza, ti suona nella testa.....e all'improvviso capisci che una di quelle lontane vittime è quella bella, forte, appassionata donna con cui hai condiviso giornate speciali. Tanto speciali da ritrovarti in prima pagina.
Adieu Florence!

Calcio a 5. Domani in campo Salina (coppa Italia) e Ludica Lipari (recupero campionato).


Domani 11 Marzo, alle ore 14 e 30, al campo "Rapanui" il Salina del presidente Santino Ruggera incontrerà la Peloritana. 
L'incontro è valido quale gara d'andata della coppa Italia di Serie C.
Sempre domani a Lipari, alle ore 17,30 si gioca l'incontro di recupero del campionato di C2 tra Ludica Lipari e Virtus Milazzo

Santa Marina Salina. La Guardia di Finanza incontra gli studenti

COMUNICATO
Il Corpo della Guardia di Finanza incontrerà la scuola a Santa Marina Salina. L’appuntamento è già fissato per domani, mercoledì 11 marzo, nell’ambito del progetto “Educazione alla legalità economica”, iniziativa nata qualche anno fa da un protocollo d’intesa sottoscritto tra il Comando Generale delle Fiamme Gialle ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
La giornata dedicata a Salina servirà a promuovere tra gli studenti delle scuole primaria e secondaria dell’isola il valore della legalità economica: un particolare focus sarà inoltre dedicato alla lotta all’uso ed allo spaccio delle sostanze stupefacenti.
Il via scatterà alle ore 9,00 presso la Sala Convegni messa a disposizione dal Comune di Santa Marina Salina: si partirà dalla proiezione di un kit multimediale a cui seguirà un dibattito con gli alunni delle scuole durante il quale sarà possibile approfondire le tematiche oggetto dell’incontro.
Esaurita questa fase, le Unità Cinofile del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina proporranno, nella piazza principale del Comune, la simulazione di un’operazione antidroga con l’ausilio di “agenti a quattro zampe”.
“Siamo lieti - spiega l’Assessore all’Istruzione del Comune di Santa Marina Salina Linda Sidoti - di poter ospitare l’incontro tra la Guardia di Finanza e le scuole dell’isola sul tema della legalità. Queste iniziative – continua l’Assessore – sono a mio avviso certamente importanti per diversi aspetti. Uno dei principali è, ad esempio, l'opportunità che regalano agli studenti di formarsi una propria consapevolezza riguardo al rispetto di alcune semplici ma fondamentali regole del vivere civile e la possibilità, nel contempo, di essere messi in guardia dal pericolo costituito dall’uso delle sostanze stupefacenti, una vera piaga sociale di cui i giovani, se non seguiti ed educati a dovere, rischiano di rimanere vittime. Ci tengo pertanto – conclude l’Assessore Linda Sidoti – a ringraziare particolarmente oltre al Comando Provinciale della Guardia di Finanza per la disponibilità dimostrata, anche la Tenenza di Lipari ed il Comandante Salvatore Tringali per la sensibilità e l’attenzione senza le quali sarebbe stato difficile poter organizzare l’incontro di domani”.                 

Come eravamo. Don Gaetano Sardella ci invia una foto "datata"

 Carissimo Direttore,
 Un tuffo nel passato fa sempre bene.
 Un abbraccio
Don Gaetano Sardella

Nella foto: Nino Adamo, Padre Paolo Adamo, Pino Giuffrè, Adriano Longo, la mamma di Nino Adamo e Don Gaetano Sardella 

Bilancio. Ai cittadini non è dato sapere..tutto! (di Angelo Sidoti)

Con delibera del 26 febbraio 2015 la Giunta Giorgianni approvava lo schema di Bilancio annuale di previsione per l'anno 2014 e relativi allegati.
Peccato che nell'albo pretorio il documento pubblicato riporta soltanto il prospetto di cui all'articolo 208 del Dlgs 285/92 e successive modifiche ed integrazioni ovvero destinazione proventi per violazione al codice della strada 50% con vincolo di destinazione:
Euro 60.000 per il 2014
Euro 60.000 per il 2015
Euro 60.000 per il 2016
Dette somme per ogni anno sono destinate come segue:
Spese di miglioramento della circolazione e segnaletica stradale Euro 5.000
Spese per il miglioramento della circolazione Euro 5.000
Acquisti beni consumo polizia municipale Euro 12.000
Prestazioni servizio per polizia municipale Euro 20.000
Acquisto automezzi, macchine ed attrezzature Euro 15.000
Spese per fornitura vestiario al personale Euro 1.000
Interventi per la sicurezza stradale e tutela degli utenti deboli Euro 2.000
Lascio a voi ogni libero commento su questa destinazione sopratutto sulle spese di "miglioramento".
Per quanto attiene gli allegati restano sempre nel cassetto dei componenti della Giunta, del Ragioniere Generale e del Revisore Unico e forse dei consiglieri comunali. 
Ai cittadini non è dato sapere!!
Angelo Sidoti

"La storia delle Eolie". Conosciamola attraverso lo storico La Greca. VII° puntata: Stefano Mollica

10 marzo 1881
Stefano Mollica
Qui riposa, nella pace di Giusti
Stefano Mollica
morto il 10 marzo 1881 di anni 76
martire della libertà italiana
logorò la sua vita nel carcere e nell'esilio
padre affettuoso amico del povero
meritò la stima di quanti lo conobbero
possa la sua memoria
tornare di esempio ai posteri.


Stefano Mollica, figlio di Giovanni, era un medico di Lipari aiutante nella Regia Università, chirurgo del primo battaglione della Guardia Nazionale; era nato a Messina nel 1807 da Giovanni e da Francesca Rodriguez dei baroni del Ponte. Aveva studiato medicina a Napoli con lusinghieri risultati.
Con R. D. 29 settembre 1833 Stefano Mollica veniva nominato Aiutante della Clinica Chirurgica dove cominciò ad esercitare la professione. Sposò donna Teresa Vitiello e l'unione fu ben presto allietata dalla nascita della figlia Fanny.
Nel 1846 in seno alla Settima adunanza degli Scienziati Italiani, il Mollica brillantemente relazionò sugli esperimenti da lui condotti nella Clinica di Napoli, di anestesia con l'etere. Di codesta attività di ricerca volta a “rendere insensibile l'infermo a dolorose operazioni chirurgiche” si compiacque il governo menzionando in particolare l'impegno dei dottori Mollica, Ciccone e Finizio per così fondamentale innovazione “degna della facoltà medica e cerusica napoletana la quale si è sempre segnalata in Europa”.
Oltre che terreno di scambi proficui nel campo culturale i Congressi degli Scienziati venivano in quegli anni assolvendo ad una preziosa funzione di stimolo per la formazione di una sempre più salda coscienza nazionale, tali che l’essere membro dei congressi degli scienziati italiani importava un silenzioso allineamento nelle file del partito liberale e doveva provocare più tardi le diffidenze della sospettosa polizia borbonica.
Chiamato come professore aggiunto alla Reale Università di Medicina, con real decreto del 10 maggio 1848 il Mollica fu promosso Ufficiale di II^ classe con onori e grado di 1^ classe del Ministero degli Interni per soprintendere alla parte sanitaria. Di tendenza liberale e forse anche animato da ideologie fortemente democratiche, quando il 29 gennaio del 1848 gli nacque la seconda figlia, le impose i nomi di Aurora Liberata: un presagio augurale per la sognata patria italiana e un'aperta sfida alla “tirannide” imperante; a pochi mesi dai fatti del 1848. Nel 1837 era stato coinvolto in un “affaire” legato alla morte di Giacomo Leopardi.
Stefano Mollica il 15 maggio del 1848, era sulle barricate di via Toledo e, a parere del pubblico Ministero presso la Gran Corte criminale e speciale di Napoli, fu proprio lui, “con la sua intemperanza”, a provocare lo scontro. Stefano colpì a morte il capitano delle guardie svizzere Amedeo de Muralt, sparando su di lui per tre volte. La prima volta lo colpì ad una mano asportandogli tre dita, la seconda ad una scapola ed infine alla fronte. Stefano Mollica, imprigionato subito dopo i fatti (arrestato il 26 maggio 1848), fu processo in ultima istanza nel 1853 (difeso dal giovanissimo avvocato Enrico Pessina) e condannato a 25 anni di ferri, con sentenza del 30 luglio 1853. Rinchiuso da prima a Nisida e poi a Montefusco, il 28 maggio del 1855 venne tradotto a Montesarchio, in provincia di Benevento, unitamente a Carlo Poerio, Nicola Nisco, Giuseppe Pica, Sigismondo Castromediano e altri. La feroce repressione seguita al fallito moto del 15 maggio 1848 aveva però non solo levato a sdegno i liberali europei e mosso il Gladstone a definire il governo napoletano la negazione di Dio eletta a sistema di governo ma perfino spinto i governi di Londra e Parigi alla rottura delle relazioni diplomatiche con Napoli, dovuta proprio alle rimostranze – inascoltate – dei rappresentanti dei due governi per la maniera con cui venivano trattati i condannati. Sotto il peso della condanna dell’opinione pubblica europea il governo si vide costretto ad una misura di grazia.
Alla fine del 1858, Ferdinando, in occasione del matrimonio di "Franceschiello" con Maria Sofia di Baviera, liberò tutti i condannati per i fatti del 1848-49, e li mandò in esilio perpetuo. Dei novantuno però solo sessantasei detenuti, tra il 15 e il 16 gennaio 1859, salirono a bordo del vapore “Stromboli” opportunamente disarmato perché in caso di rivolta non potessero servirsene, altri erano già morti, o avevano ottenuto il permesso di poter raggiungere altre sedi perché ritenuti non pericolosi. Otto erano i deportati che provenivano da Montesarchio, ventitre da Nisida, diciotto da Procida e diciassette da Santo Stefano. Accompagnavano lo “Stromboli” la fregata “Ettore Fieramosca” che sorvegliava la “Stromboli”, ed era fortemente armata, e il “Messaggero” un altro vapore che aveva a bordo la commissione alla quale era stato affidato l'incarico di eseguire le disposizioni del Re e che rientrò a Napoli dopo aver assolto il suo compito dopo che gli ultimi detenuti erano stati imbarcati a Santo Stefano.
Lo Stromboli” e il Fieramosca proseguirono il viaggio fino a Cadice, dove bisognava trovare una nave che conducesse gli esuli a New York. Nella città andalusa i sessantasei deportati chiesero, con una lettera scritta da Carlo Poerio il 27 gennaio 1859 “asilo politico” al governo spagnolo che lo negò. Dovevano lasciare la Spagna e laborioso fu il negoziato che il vice console napoletano a Cadice Francesco de Ambrosi dovette affrontare per trovare una nave disposta ad imbarcarli e ad attraversare l'oceano. Dopo che un mercantile spagnolo ed uno olandese si erano rifiutati di trasportare gli esiliati contro la loro volontà, il difficile accordo fu raggiunto con il capitano Samuel H. G. Prentiss di Baltimora, che comandava il mercantile “David Stewart”.
Così dopo una sosta di 24 giorni nel porto spagnolo, i deportati lasciarono lo “Stromboli” e salparono con il mercantile americano che il “Fieramosca” seguì per circa 150 miglia e poi abbandonò per fare rientro in patria. Era il 20 febbraio 1859 e per la prima volta dal giorno del loro arresto i deportati non erano più sotto il rigido controllo della giustizia borbonica.
Ad essi occorsero due giorni di febbrili trattative col capitano Prentiss, deciso a mantenere l'impegno assunto, per convincerlo a non portarli negli Stati Uniti e a cambiare rotta verso l'Irlanda. Il 6 marzo il “David Stewart” entrò nel porto di Queenstown, un grosso borgo marinaro con circa settemila abitanti nella baia di Cork, dove gli esuli napoletani furono accolti amichevolmente.
il 27 marzo su una nave messa a disposizione dal governo inglese giunsero a Londra attesi e festeggiati. Nella capitale del Regno Unito, dove furono accolti dal Palmeston, dal Gladstone, da rappresentanti della Camera dei Lords e dei Comuni, dal rappresentante del Piemonte Emanuele D'Azeglio e da altri illustri personaggi, si era intanto costituito un comitato che coordinava la sottoscrizione per i soccorsi a favore degli esuli napoletani di cui faceva parlo lo stesso Gladstone.
Rientrarono a Torino il 18 aprile 1859. Il salvacondotto di Stefano Mollica fu emesso il 9 aprile 1859, a firma dello stesso D'Azeglio. In Piemonte il Mollica si arruolò col grado di tenente e agli ordini di Enrico Cosenz, nel I reggimento del Corpo dei Cacciatori delle Alpi organizzato da Giuseppe Garibaldi. Nella breve sosta a Torino egli ebbe occasione d'incontrare vecchi amici e di conoscerne di nuovi: Paolo Emilio Imbriano (1808-1877), Massimo D'Azeglio (1798-1866), Luigi Carlo Farini (1812-1866), Giuseppe Mazzini, Marco Minghetti (1818-1886). Con decreto del governo sardo del 7 gennaio 1859 Stefano Mollica veniva nominato ufficiale medico di divisione di II classe e prendeva parte attiva ai moti di Romagna del giugno-luglio dello stesso anno.

Nel corso del 1860 Stefano Mollica, entrato nei ranghi dell'esercito regolare piemontese, con ardimento si batté nella campagna dell'Italia Centrale meritandosi la medaglia d'argento al valore militare e la croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Dopo l'unificazione rimase in servizio attivo in qualità di colonnello medico in Messina stabilendosi in via Cristoforo Colombo insieme alla figlia Aurora (Fanny si era sposa a Napoli) e con la seconda moglie Maria Salomè Collin. Fu proprio a Messina che il giovane liparese Bartolomeo De Pasquale, che aveva fatto il militare e aveva eroicamente combattuto nell'infelice battaglia di Custoza del 24 giugno 1866, ebbe modo di conoscere il colonnello Mollica e di intrecciare una relazione con la diciottenne Aurora Liberata. Dopo le nozze dei due, che si celebrarono a Messina il 25 aprile 1872, anche il cavaliere Stefano seguì la figlia e il genero a Lipari e insieme si stabilirono al n. 15 della strada del Municipio. Il 10 marzo 1881 terminò la sua esistenza terrena. 

Musica delle Lipari: Omaggio a Bartoluzzo Ruggiero con "A ittata i l'astricu"

Musica delle Lipari ricorda il cantore delle Eolie Bartoluzzo Ruggiero 
Nell’ appuntamento di questo mese, che ricade a pochi giorni dal 91° anniversario dalla nascita del nostro cantore delle Eolie, Musica delle Lipari lo ricorda con uno dei suoi brani più conosciuti: A ittata ‘i l’astricu, un rito di grande festa che accompagnava l’avvenuta costruzione del tetto dalle nostre parti. 
Quando si parla di folclore e tradizioni il ricordo va inevitabilmente e giustamente a Bartoluzzo, cofondatore e direttore del gruppo Folkarte delle Eolie degli anni 70, autore di brani musicali e poesie dialettali, suonatore infaticabile in ogni occasione, in tutte le piazze dell’arcipelago che si è anche spinto all’estero quale ambasciatore della nostra cultura popolare

lunedì 9 marzo 2015

Da domani su tutti i mezzi di linea...dopo la protesta sui collegamenti marittimi

Un "pizzico" di sana satira. Siamo certi che la dottoressa Mimma Sparacino non ce ne vorrà

Eoliani che non ci sono più: L'indimenticabile collega Gioacchino Mannuccia

Lo spazio di stasera di "Eoliani che non ci sono più" è dedicato ad una persona unica, ad un collega prematuramente scomparso qualche anno fa, ad uomo "innamorato" di queste isole, della sua Salina in particolare. 
Un amore che "trasudava" dai suoi pezzi..quando per poter diffondere questo amore.. non c'erano i social di oggi.. ma solo un telefono fisso ed un registratore a nastro, ubicato nella sede della Gazzetta del sud o delle testate con cui collaborava, che "catturava" la sua voce..le sue parole..il suo pezzo...la sua cronaca da "isolano vero" che, grazie al dimafonista, si ritrovava il giorno dopo sulle pagine del giornale.
E come dimenticare, io cronista alle prime armi, i suoi collegamenti da Salina per Radio-Video Eolie e Teleisole che apriva con "Da Salina...Gioacchino Mannuccia". 
Un "Da Salina" vibrante...pronunciato con orgoglio di essere di quell'isola..di queste terre.

Tramonto rosso-fuoco su Filicudi ed Alicudi (foto Angela Monteleone)

TORREGROTTA: I sogni di Antonino, bravo atleta e bravo ragazzo, si sono spenti a 17 anni

È morto sul colpo il giovane Antonino Fobert, a seguito di un incidente verificatosi nella serata di ieri sul viale Europa, nei pressi di un distributore di carburanti. E con lui se ne sono andati tanti sogni, le speranze di un ragazzo di appena 17 anni.
Viaggiava in sella alla sua moto Yamaha 50 e, per cause ancora in corso di accertamento, avrebbe perso il controllo del veicolo. A nulla è valso l’intervento del 118.
Antonino possedeva da poco la moto che per lui era una passione, tanto da avere scritto su Facebook: «Girerò con te fin quando non raggiungerò tutti gli angoli della terra... Fortunatamente è rotonda». Ma con quel mezzo a due ruote questa volta Antonino è andato troppo lontano.
Era noto a Torregrotta perché era un bravo atleta, oltre che un bravo ragazzo: era stato prima nell’Indomita e poi era passato all’Athlon San Giorgio, dove rappresentava un punto di forza della società podistica. Fortissimo nella corsa campestre, aveva come specialità i 400 metri su pista e si stava allenando per le nazionali, come riferiscono i suoi amici. L’ultima corsa campestre a cui aveva partecipato era stata lo scorso 22 gennaio. Spesso era stato sulle pagine dei giornali per i suoi successi sportivi e lo conoscevano proprio tutti. Era un bravo ragazzo Antonino, uno di quelli che si faceva apprezzare per il suo sorriso e la sua semplicità. Frequentava l’Istituto tecnico nautico Caio Duilio di Messina ed era bravo anche sui banchi di scuola.
La notizia della morte ha fatto il giro della cittadina, lasciando tutti sconcertati di fronte all’ennesimo lutto sulla strada. L’incidente si è registrato sul viale Europa, una delle arterie principali della cittadina tirrenica, dove la visuale si mantiene buona e la carreggiata è abbastanza ampia da consentire un flusso regolare del traffico. E questo rende più difficile la ricostruzione della dinamica. La zona è rimasta chiusa al traffico per ore, sul posto sono giunti i carabinieri e il magistrato di turno.
Scene strazianti sul luogo dell’incidente dove sono sopraggiunti i genitori, residenti a Torregrotta, assieme a numerose persone del posto. Non riescono a darsi pace gli amici, c’è persino chi rimpiange di avergli detto di stare attento con quella moto.
Sul suo profilo Facebook si aggiungono le frasi toccanti di amici, colleghi atleti e compagni di scuola. Antonino la domenica faceva anche il ministrante, nella parrocchia di San Paolino Vescovo, accanto al parroco Antonino Basile.
Avrebbe compiuto 18 anni l’8 ottobre, ma quella moto con cui avrebbe voluto girare il mondo, per assurdo, lo ha fermato prima. E sempre sul suo profilo campeggia questa frase: «Non piangere perché è finito, sorridi perché c'è stato...».

Come eravamo: Figli di Domenico Paternò e Anna Zagami

Figli di Domenico Paternò e Anna Zagami 
(Foto scattata intorno al 1913) Giuseppina, Carmela, Gaetano, Salvatore, Rosina, Anna e Caterina.

Collegamenti. Merlino (PD) "Abbassare i toni. Compagnie si facciano carico degli alloggi"

Nella giornata di ieri e ancora nella mattinata d’oggi imperversa sui social network e sui quotidiani on line eoliani una polemica dai toni molto duri sulla mancata partenza della nave la sera di sabato da Milazzo e sulla polemica alla polemica.
Comprendo che si tratta di un problema annoso che periodicamente si ripete e che procura stress e disagi fra chi lo subisce: passare a Milazzo ore sulla banchina senza sapere se la nave parte oppure no e poi alla fine dover cercare, per chi se lo può permettere, un letto per la notte non è cosa piacevole. Soprattutto quando sono coinvolti dei ragazzi come è accaduto questa volta.
Si protesta col comandante della nave, col comandante di porto e si gettano tutte le responsabilità sull’Amministrazione comunale non sapendo che il Sindaco non solo si è attivato, come sempre per questa circostanza, ma da qualche tempo sollecita la Regione e la Compagnia delle Isole di trovare una soluzione.
Pare che ad esasperare ulteriormente la situazione sia stato il fatto che il vice sindaco era presente a Milazzo nel luogo delle partenze ed ad un certo punto sia dovuto andare via per ragioni familiari (sembrerebbe che sia rientrato urgentemente nella sua casa in terraferma per urgenti questioni di salute di un familiare).
Ma anche ammesso che fosse rimasto lì sulla banchina che cosa avrebbe risolto? Condividere il disagio della gente? Esprimere solidarietà? Più di questo non poteva fare. Certamente non poteva risolvere il problema della partenza, né quello del pernottamento. E sicuramente si sarebbero scaricate su di lui i malumori della gente che nell’esasperazione non sa e non vuole distinguere competenze e responsabilità.
Ora però è giunto il momento di abbassare i toni, di lasciare da parte l’esasperazione, di chiudere la vicenda e di cercare, tutti insieme di trovare una soluzione per la prossima volta, perché certamente una prossima volta ci sarà e potrebbe essere anche molto presto.
Proprio nel corso di questa polemica qualche suggerimento è anche sembrato affiorare.
Ne ho parlato con il Consigliere e Capo Gruppo Giacomo Biviano ed anche con l’Assessore Gaetano Orto che hanno dichiarato che si faranno promotori in Consiglio e in Giunta.
L’idea sarebbe la seguente: Perché come succede per il servizio aereo quando i voli non decollano per ragioni di causa maggiore ed i viaggiatori rimangono a terra non s’interviene assicurando loro un alloggio per la notte e magari anche un pasto caldo?
Perché la Regione non inserisce nella prossima gara per l’affidamento del servizio nelle isole la clausola che la compagnia che vince si deve fare carico di questo problema stipulando a questo proposito un’idonea assicurazione?
Lipari, 9 Marzo 2015
Saverio Merlino
Segretario PD Lipari-Eolie