In
questi giorni si legge parecchio sulla portualità delle Isole Eolie e
specificatamente per quella di Lipari, infatti, le altre isole sono state
dimenticate. Nessuna programmazione è stata portata avanti per 5 delle 6 isole
che compongono l’arcipelago del Comune di Lipari. Riteniamo, pertanto, che sia
prioritario che il consiglio comunale “riapra” il fascicolo Piano Regolatore
dei Porti per programmare lo sviluppo dell’intero arcipelago. Veniamo adesso
alla portualità di Lipari. Gli ultimi atti posti in essere dall’ex sindaco
Bruno sono stati: una deliberazione di Giunta Municipale la n. 25 del 6 aprile
2012 e l’indizione di una conferenza di servizi il successivo 23 aprile.
Noi
di Legambiente abbiamo proposto un ricorso contro tale presa d’atto perché a nostro
parere il progetto presentato dalla Lipari Porti S.p.A. ha delle profonde
contraddizioni con quello che è lo sviluppo del nostro territorio.
Cercherò
di sintetizzarle:
Le deliberazioni assunte dai precedenti consigli comunali
avevano quale presupposto fondamentale e principale quello di dotare il Porto
di Sottomonastero delle necessarie infrastrutture atte a consentire l’ormeggio
protetto di navi ed aliscafi, nonché l’offerta di ospitalità per la
crocieristica. Come scritto nella relazione generale di presentazione del
progetto di Condotte d’Acqua a firma della Gea Tecnica s.r.l. possiamo leggere:
(…) L’intervento di riorganizzazione del porto commerciale di Sottomonastero
rappresenta l’impegno più complesso e contemporaneamente più urgente per
risolvere i problemi dei collegamenti marittimi e dare adeguata accoglienza ad
oltre un milione di passeggeri che ogni anno transita dallo scalo marittimo.
Il progetto originario prevedeva opere (…) bastevoli
all’accosto contemporaneo di due navi traghetto e di quattro aliscafi, in modo
da assicurare l’agibilità in tutto l’arco dell’anno ai vettori delle Società di navigazione pubbliche e private.
(…) in più, sul lato sopravento del nuovo molo, è previsto, in condizioni di
buon tempo (stagione turistica), l’ormeggio di una nave da crociera con
dislocamento sino a ton 20.000 e lunghezza di mt. 200, rendendo così lo scalo
fruibile a quelle navi ancora costrette
a rimanere alla fonda.
Tale
previsione progettuale è stata totalmente abbandonata. Le opere previste nel
progetto della “Lipari Porti S.p.A.”, delineano delle precise scelte
strategiche di assetto e di sviluppo complessivo spaziale e funzionale
dell’area portuale dell’intera isola di Lipari, per i prossimi 40-50 anni, tali
da esautorare il Piano Regolatore dei Porti, senza tuttavia risolvere i
problemi legati alla portualità di Sottomonastero.
Ma
c’è di più. Il progetto
della “Lipari Porto S.p.A.”, così come approvato dall’ex sondaco Bruno ed
indirizzato alla sola portualità turistica nella rada che va da Sottomonastero
a Pignataro, compromette qualsiasi programmazione di espansione per la
portualità commerciale, passeggeri e crocieristica del nostro Comune,
ribaltando la volontà originariamente espressa dai consigli comunali
precedenti. Se per un qualsiasi motivo il porto di Sottomonastero diventasse
inagibile o inoperativo per prolungati periodi di tempo (a causa di danni per
mareggiate o per danni dovuti ad ingrottamenti ecc.ecc.) nessun’altra
previsione di nuova portualità commerciali, passeggeri e crocieristica è
possibile all’interno della rada di Lipari che sarà totalmente occupata dalle
strutture turistiche, inadatte, ad accogliere il traffico passeggeri e merci
delle navi e degli aliscafi di Linea.
Il progetto della
“Lipari Porto S.p.A.”, approvato dall’ex amministrazione Bruno è in contrasto
con le previsioni del Piano Strategico Regionale che prevede la realizzazione
della portualità turistica esclusivamente a Pignataro e non prevede strutture
portuali a Marina Corta e Marina Lunga. Il piano è del 2006 ed era noto a tutte
le parti. Perché programmare un diverso sviluppo in contrasto con quello
previsto dalla Regione senza aver preventivamente chiesto un parere alla
Regione Siciliana?
Il progetto della
“Lipari Porto S.p.A.” è in contrasto con la classificazione dei Porti in questa
sede ci limitiamo a ricordare che Marina Lunga è classificata come petrolifera,
mentre Marina Corta è classificata commerciale
e servizio passeggeri. Anche in questo caso la classificazione era nota già nel
2006, ed allora perché programmare una diversa classificazione senza
aver preventivamente chiesto un parere alla Regione Siciliana?
Ulteriore elemento,
fondamentale per noi, il rischio di cancellazione del nostro arcipelago della
Heritage List dell’Unesco. L’Unesco si è espresso negativamente verso un
progetto che prevede un impatto ambientale e paesaggistico di queste dimensioni
da realizzare in assenza di un Piano Regolatore dei Porti.
A tutti coloro che ci
ritengono degli estremisti vorrei ricordare che l’articolo 9 della Costituzione
Italiana: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la
ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e
artistico della Nazione’.
La Corte Costituzionale in una sentenza del 1986 ha indicato la ‘primarietà del
valore estetico-culturale che non può essere subordinato ad altri valori, ivi
compresi quelli economici e anzi indica che la stessa economia si deve ispirare
alla cultura, come sigillo della sua italianità. La promozione della sua
conoscenza, la tutela del patrimonio artistico non sono dunque un’attività ‘fra altre’ per la Repubblica, ma una
delle sue missioni più proprie, pubblica e inalienabile per dettato
costituzionale e per volontà di una identità millenaria. Anche il T.A.R. Bolzano,
II sez., 6 maggio 1996, n. 115 ha ribadito che la tutela del paesaggio non
richiede alcuna comparazione con l'interesse del privato e prevale su una
eventuale vocazione urbanistica del territorio
La tutela del paesaggio
e del patrimonio storico-artistico di Lipari, delle Baie di Marina Lunga e
Marina Corta (disegnate e raccontate dall’epoca minoica), per noi liparoti
(ricordo in questa sede anche la presa di posizione della Federalberghi delle
Isole Eolie) è fondamentale; è la nostra carta d’identità. Si può operare senza
distruggere irrimediabilmente il panorama. L’esperienza dei pontili
galleggianti ha indicato una soluzione percorribile e da incentivare.
Veniamo alle proposte:
Il consiglio comunale di
Lipari con Deliberazione n. 22 del 06.02.2009, approvata all’unanimità
dei presenti, ha deliberato di impegnare l’amministrazione comunale a porre in
essere tutti gli atti consequenziali per l’approvazione da parte del consiglio
comunale di Lipari, del Piano Regolatore Generale dei Porti del Comune di
Lipari. Oggi la Nuova Amministrazione può porre in essere tale deliberato.
Porto Pignataro –
possiamo facilmente realizzare la darsena turistica come previsto dal Piano
strategico regionale e secondo le indicazioni di buona parte della nostra
comunità. Allego uno degli elaborati realizzati dall’arch. Roberto Valle (per
conto del Comune di Lipari) che disegnano uno sviluppo diverso da quello della
Lipari Porti S.p.A. ed altrettanto valido. Realizzando la struttura possiamo
dare una risposta adeguata alla domanda proveniente dal diportismo nautico;
Baia di Marina lunga –
va consentito agli attuali gestore dei pontili di presentare eventuali ipotesi
di ampliamento e di protezione dai marosi sempre con moduli galleggianti nella
stagione estiva;
Porto di Sottomonastero
– dobbiamo rapidamente concretizzare il progetto della messa in sicurezza come
indicato dall’arch. Valle (per conto del Comune di Lipari) che raccoglie i
pareri favorevoli di tutti gli addetti ai lavori e ci consente di mettere in
sicurezza navi ed aliscafi anche in condizioni meteo marine avverse;
Porto di Marina Corta –
dobbiamo organizzare l’attuale struttura e, a mio parere, realizzare una sistema
di pontili galleggianti sul lato esterno all’attuale molo lato nord per
ampliare l’offerta estiva.
All’interno di queste
previsioni va rimodulato il rapporto con la Lipari Porti S.p.A. Tutti gli
eoliani vogliono i porti, porti funzionali, utili alla nostra comunità, che
scaturiscano da un Piano Regolatore dei Porti frutto di un dibattito ampio e
trasparente, senza imposizioni verticistiche, porti che diventino risorsa
economica di tutti gli operatori commerciali eoliani e non risorsa economica in
mano di pochi.
Il
presidente del Circolo
Dott.
Giuseppe La Greca