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domenica 27 maggio 2012

La posizione di Legambiente Eolie sulla portualità di Lipari.

In questi giorni si legge parecchio sulla portualità delle Isole Eolie e specificatamente per quella di Lipari, infatti, le altre isole sono state dimenticate. Nessuna programmazione è stata portata avanti per 5 delle 6 isole che compongono l’arcipelago del Comune di Lipari. Riteniamo, pertanto, che sia prioritario che il consiglio comunale “riapra” il fascicolo Piano Regolatore dei Porti per programmare lo sviluppo dell’intero arcipelago. Veniamo adesso alla portualità di Lipari. Gli ultimi atti posti in essere dall’ex sindaco Bruno sono stati: una deliberazione di Giunta Municipale la n. 25 del 6 aprile 2012 e l’indizione di una conferenza di servizi il successivo 23 aprile.
Noi di Legambiente abbiamo proposto un ricorso contro tale presa d’atto perché a nostro parere il progetto presentato dalla Lipari Porti S.p.A. ha delle profonde contraddizioni con quello che è lo sviluppo del nostro territorio.
Cercherò di sintetizzarle:
Le deliberazioni assunte dai precedenti consigli comunali avevano quale presupposto fondamentale e principale quello di dotare il Porto di Sottomonastero delle necessarie infrastrutture atte a consentire l’ormeggio protetto di navi ed aliscafi, nonché l’offerta di ospitalità per la crocieristica. Come scritto nella relazione generale di presentazione del progetto di Condotte d’Acqua a firma della Gea Tecnica s.r.l. possiamo leggere: (…) L’intervento di riorganizzazione del porto commerciale di Sottomonastero rappresenta l’impegno più complesso e contemporaneamente più urgente per risolvere i problemi dei collegamenti marittimi e dare adeguata accoglienza ad oltre un milione di passeggeri che ogni anno transita dallo scalo marittimo.
Il progetto originario prevedeva opere (…) bastevoli all’accosto contemporaneo di due navi traghetto e di quattro aliscafi, in modo da assicurare l’agibilità in tutto l’arco dell’anno ai vettori delle  Società di navigazione pubbliche e private. (…) in più, sul lato sopravento del nuovo molo, è previsto, in condizioni di buon tempo (stagione turistica), l’ormeggio di una nave da crociera con dislocamento sino a ton 20.000 e lunghezza di mt. 200, rendendo così lo scalo fruibile a quelle navi  ancora costrette a rimanere alla fonda.
Tale previsione progettuale è stata totalmente abbandonata. Le opere previste nel progetto della “Lipari Porti S.p.A.”, delineano delle precise scelte strategiche di assetto e di sviluppo complessivo spaziale e funzionale dell’area portuale dell’intera isola di Lipari, per i prossimi 40-50 anni, tali da esautorare il Piano Regolatore dei Porti, senza tuttavia risolvere i problemi legati alla portualità di Sottomonastero.
Ma c’è di più. Il progetto della “Lipari Porto S.p.A.”, così come approvato dall’ex sondaco Bruno ed indirizzato alla sola portualità turistica nella rada che va da Sottomonastero a Pignataro, compromette qualsiasi programmazione di espansione per la portualità commerciale, passeggeri e crocieristica del nostro Comune, ribaltando la volontà originariamente espressa dai consigli comunali precedenti. Se per un qualsiasi motivo il porto di Sottomonastero diventasse inagibile o inoperativo per prolungati periodi di tempo (a causa di danni per mareggiate o per danni dovuti ad ingrottamenti ecc.ecc.) nessun’altra previsione di nuova portualità commerciali, passeggeri e crocieristica è possibile all’interno della rada di Lipari che sarà totalmente occupata dalle strutture turistiche, inadatte, ad accogliere il traffico passeggeri e merci delle navi e degli aliscafi di Linea.

Il progetto della “Lipari Porto S.p.A.”, approvato dall’ex amministrazione Bruno è in contrasto con le previsioni del Piano Strategico Regionale che prevede la realizzazione della portualità turistica esclusivamente a Pignataro e non prevede strutture portuali a Marina Corta e Marina Lunga. Il piano è del 2006 ed era noto a tutte le parti. Perché programmare un diverso sviluppo in contrasto con quello previsto dalla Regione senza aver preventivamente chiesto un parere alla Regione  Siciliana?

Il progetto della “Lipari Porto S.p.A.” è in contrasto con la classificazione dei Porti in questa sede ci limitiamo a ricordare che Marina Lunga è classificata come petrolifera, mentre Marina Corta è classificata commerciale e servizio passeggeri. Anche in questo caso la classificazione era nota già nel 2006, ed allora perché programmare una diversa classificazione senza aver preventivamente chiesto un parere alla Regione  Siciliana?

Ulteriore elemento, fondamentale per noi, il rischio di cancellazione del nostro arcipelago della Heritage List dell’Unesco. L’Unesco si è espresso negativamente verso un progetto che prevede un impatto ambientale e paesaggistico di queste dimensioni da realizzare in assenza di un Piano Regolatore dei Porti.
A tutti coloro che ci ritengono degli estremisti vorrei ricordare che l’articolo 9 della Costituzione Italiana: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione’. La Corte Costituzionale in una sentenza del 1986 ha indicato la ‘primarietà del valore estetico-culturale che non può essere subordinato ad altri valori, ivi compresi quelli economici e anzi indica che la stessa economia si deve ispirare alla cultura, come sigillo della sua italianità. La promozione della sua conoscenza, la tutela del patrimonio artistico non sono dunque un’attività ‘fra altre’ per la Repubblica, ma una delle sue missioni più proprie, pubblica e inalienabile per dettato costituzionale e per volontà di una identità millenaria. Anche il T.A.R. Bolzano, II sez., 6 maggio 1996, n. 115 ha ribadito che la tutela del paesaggio non richiede alcuna comparazione con l'interesse del privato e prevale su una eventuale vocazione urbanistica del territorio
La tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico di Lipari, delle Baie di Marina Lunga e Marina Corta (disegnate e raccontate dall’epoca minoica), per noi liparoti (ricordo in questa sede anche la presa di posizione della Federalberghi delle Isole Eolie) è fondamentale; è la nostra carta d’identità. Si può operare senza distruggere irrimediabilmente il panorama. L’esperienza dei pontili galleggianti ha indicato una soluzione percorribile e da incentivare.

Veniamo alle proposte:
Il consiglio comunale di Lipari con Deliberazione n. 22 del 06.02.2009, approvata all’unanimità dei presenti, ha deliberato di impegnare l’amministrazione comunale a porre in essere tutti gli atti consequenziali per l’approvazione da parte del consiglio comunale di Lipari, del Piano Regolatore Generale dei Porti del Comune di Lipari. Oggi la Nuova Amministrazione può porre in essere tale deliberato.

Porto Pignataro – possiamo facilmente realizzare la darsena turistica come previsto dal Piano strategico regionale e secondo le indicazioni di buona parte della nostra comunità. Allego uno degli elaborati realizzati dall’arch. Roberto Valle (per conto del Comune di Lipari) che disegnano uno sviluppo diverso da quello della Lipari Porti S.p.A. ed altrettanto valido. Realizzando la struttura possiamo dare una risposta adeguata alla domanda proveniente dal diportismo nautico;

Baia di Marina lunga – va consentito agli attuali gestore dei pontili di presentare eventuali ipotesi di ampliamento e di protezione dai marosi sempre con moduli galleggianti nella stagione estiva;

Porto di Sottomonastero – dobbiamo rapidamente concretizzare il progetto della messa in sicurezza come indicato dall’arch. Valle (per conto del Comune di Lipari) che raccoglie i pareri favorevoli di tutti gli addetti ai lavori e ci consente di mettere in sicurezza navi ed aliscafi anche in condizioni meteo marine avverse;

Porto di Marina Corta – dobbiamo organizzare l’attuale struttura e, a mio parere, realizzare una sistema di pontili galleggianti sul lato esterno all’attuale molo lato nord per ampliare l’offerta estiva.

All’interno di queste previsioni va rimodulato il rapporto con la Lipari Porti S.p.A. Tutti gli eoliani vogliono i porti, porti funzionali, utili alla nostra comunità, che scaturiscano da un Piano Regolatore dei Porti frutto di un dibattito ampio e trasparente, senza imposizioni verticistiche, porti che diventino risorsa economica di tutti gli operatori commerciali eoliani e non risorsa economica in mano di pochi.

Il presidente del Circolo
Dott. Giuseppe La Greca

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