Ripubblicizzazione dell’acqua, legge elettorale, riforma del turismo, disegno di legge ‘anti-parentopoli’, assestamento di bilancio, proroga ai contratti dei precari e recepimento del decreto Monti: sono queste le priorità assolute del parlamento siciliano.
Così ha stabilito la Conferenza dei capigruppo, che si è riunita a Palazzo dei Normanni per stabilire il calendario che dovrà portare all’approvazione di queste norme. E tutto dovrà avvenire, immancabilmente, entro la fine della sessione estiva, che, come annunciato dal presidente del gruppo del Partito Democratico, Baldo Gucciardi,“potrebbe chiudersi anche dopo il 30 luglio”.
Dopo settimane di immobilismo, insomma, oggi in Aula dovrebbero cominciare i lavori ad un ritmo molto serrato. Si inizierà con l’incardinare la riforma elettorale, che prevede l’abolizione del listino del Presidente, e dalla quale manca, però, la norma che introduce la doppia preferenza di genere. “Ma il Pd la riproporrà oggi in seduta”, assicura Gucciardi.
Altro nodo da sciogliere è quello della legge sulla ripubblicizzazione dell’acqua.
La commissione Ambiente, dopo mesi di lavoro, aveva esitato un testo frutto anche di una legge di iniziativa popolare, che aveva raccolto 35 mila firme. Ma, data la scadenza per la presentazione degli emendamenti, il governo ne ha presentato uno proprio, che ha ricevuto una pioggia di emendamenti: oltre cento.
“Crocetta usa la tecnica del Marchese del Grillo, e ci dice ‘Io sono io, e voi non siete nulla’ – commenta il capogruppo dei 5 Stelle Giancarlo Cancelleri – . E’ un peccato: sarebbe stato bello veder passare una legge di iniziativa popolare, ma adesso faremo del nostro meglio per migliorare il testo del governo”.
I rapporti tra governo e parlamento, insomma, per adesso non sono dei migliori.
E dopo l’ennesima assenza della giunta, che ieri non si è presentata a Sala d’Ercole costringendo il vicepresidente Antonio Venturino a rimandare la seduta, il Movimento 5 Stelle si schiera a favore della mozione di censura proposta dai gruppi d’opposizione, perché “questo governo ha bisogno di una strigliata”.
‘Strigliata’ che arriverà anche se passerà la proposta del presidente della commissione per la Spending review, Antonello Cracolici (Pd), di sanzionare gli assessori che non si presentano in aula.
La ‘linea dura’, purtroppo per il governo, è sostenuta dal parlamento praticamente in modo trasversale
Così ha stabilito la Conferenza dei capigruppo, che si è riunita a Palazzo dei Normanni per stabilire il calendario che dovrà portare all’approvazione di queste norme. E tutto dovrà avvenire, immancabilmente, entro la fine della sessione estiva, che, come annunciato dal presidente del gruppo del Partito Democratico, Baldo Gucciardi,“potrebbe chiudersi anche dopo il 30 luglio”.
Dopo settimane di immobilismo, insomma, oggi in Aula dovrebbero cominciare i lavori ad un ritmo molto serrato. Si inizierà con l’incardinare la riforma elettorale, che prevede l’abolizione del listino del Presidente, e dalla quale manca, però, la norma che introduce la doppia preferenza di genere. “Ma il Pd la riproporrà oggi in seduta”, assicura Gucciardi.
Altro nodo da sciogliere è quello della legge sulla ripubblicizzazione dell’acqua.
La commissione Ambiente, dopo mesi di lavoro, aveva esitato un testo frutto anche di una legge di iniziativa popolare, che aveva raccolto 35 mila firme. Ma, data la scadenza per la presentazione degli emendamenti, il governo ne ha presentato uno proprio, che ha ricevuto una pioggia di emendamenti: oltre cento.
“Crocetta usa la tecnica del Marchese del Grillo, e ci dice ‘Io sono io, e voi non siete nulla’ – commenta il capogruppo dei 5 Stelle Giancarlo Cancelleri – . E’ un peccato: sarebbe stato bello veder passare una legge di iniziativa popolare, ma adesso faremo del nostro meglio per migliorare il testo del governo”.
I rapporti tra governo e parlamento, insomma, per adesso non sono dei migliori.
E dopo l’ennesima assenza della giunta, che ieri non si è presentata a Sala d’Ercole costringendo il vicepresidente Antonio Venturino a rimandare la seduta, il Movimento 5 Stelle si schiera a favore della mozione di censura proposta dai gruppi d’opposizione, perché “questo governo ha bisogno di una strigliata”.
‘Strigliata’ che arriverà anche se passerà la proposta del presidente della commissione per la Spending review, Antonello Cracolici (Pd), di sanzionare gli assessori che non si presentano in aula.
La ‘linea dura’, purtroppo per il governo, è sostenuta dal parlamento praticamente in modo trasversale