Il
Comune non ha competenza nella determinazione delle tariffe dei
servizi pubblici navi e aliscafi. Può chiedere, proporre suggerire
ma a decidere deve essere il Ministero dei Trasporti sentito il
parere della Regione . Le stesse Compagnie hanno poteri limitati. Il
comma 3 dell'articolo 6 della convenzione in vigore fra la compagnia
delle isole Spa e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,
stipulata il 20 luglio 2012, stabilisce che: «perentoriamente entro
i 15 giorni successivi alla comunicazione... i Ministeri vigilanti,
di concerto con la Regione possono richiedere alla società la
sospensione dell'applicazione dell'aggiornamento delle tariffe di cui
ai commi precedenti, individuando contestualmente misure
compensative, in termini di revisione degli assetti nautici, di
differente articolazione tariffaria o di rideterminazione in aumento
o in diminuzione degli oneri di servizio pubblico, che fanno salvo
l'equilibrio economico-finanziario determinato secondo i criteri
della direttiva CIPE”.
Proprio
questo comma lascia capire come la determinazione delle tariffe sia
un procedimento complesso che chiama in causa soprattutto le
compagnie, il Ministero, la Regione.
Che
le tariffe degli aliscafi siano particolarmente gravose è sotto gli
occhi di tutti. Se si pensa che un biglietto Milazzo- Lipari costa 15
€ ed uno Milazzo- Stromboli ne costa 30 € ci troviamo, per una
famiglia media di quattro persone, di fronte ad una spesa che va dai
60 ai 120
€.
Ma non si può chiedere di annullare tout
court
la tariffa normale e lasciare in vita quella residenti perché il
servizio diventerebbe antieconomico. Non si può nemmeno chiedere di
applicare la tariffa residente a chi è nato alle Eolie e ora vive a
Milano, in Francia, in Australia perché la motivazione della tariffa
residente non è legata allo “ius sanguinis” ma alla
constatazione molto concreta che agli abitanti delle isole va
garantita la pratica della continuità territoriale con la
terraferma. In altre parole deve essere consentito di raggiungere
Milazzo o Messina con la necessaria frequenza dovuta a ragioni di
cittadinanza sociale ( visite ospedaliere, uffici provinciali, INPS,
frequenza corsi e scuole, cultura e spettacoli, ecc.). Capisco che il
cittadino emigrato in Australia tornando a casa si senta come
respinto quando gli viene detto che non ha diritto alla tariffa
residenti. Ma su questo terreno, malgrado venti anni di richieste e
sollecitazioni, le Amministrazioni comunali non l’hanno avuta mai
vinta. Una possibilità c’è invece per i proprietari di alloggi e
di terreni non residenti siano essi nati a Lipari oppure no. Per loro
si sta lavorando a creare una anagrafe presso le compagnie per
garantire, a chi si trova in questo stato, di usufruire di una
tariffa ridotta che potrebbe essere quella residenti. E’ una
trattativa ancora in corso che si spera possa avere esisto positivo
al più presto.
Altra
strada, particolarmente utile per chi deve viaggiare frequentemente è
quella degli abbonamenti che qualche compagnia ha cominciato a
praticare e si spera che possa essere estesa a tutte quelle
interessate. Si pagano anticipatamente un certo numero di corse e mi
si dice che lo sconto di cui si fruisce è anche maggiore di quello
previsto per i residenti.
Cordfiali saluti
Michele
Giacomantonio
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