Sono molto amareggiata e voglio dare risalto a questa vicenda perché non interessa solo me e la mia famiglia ma tanti altri compaesani che sono costretti a vendere le proprie imbarcazioni perché non trovano ormeggi liberi e, quelli a pagamento, o sono troppo cari o prenotati di anno in anno.
E' già molto dura lasciare la propria terra ed i propri affetti perché l'isola non offre un lavoro e tornare, senza potersi riappropriare delle proprie consuetudini, è deprimente. Non ritengo sia giusto privare un eoliano di un giro con la propria barca, costruita con grandi sacrifici, unico svago e piacere perché non ci sono ormeggi liberi e, quelli che ci sono , quali i pontili galleggianti, o sono troppo cari o sono prenotati da un anno all'altro. Niente parchi boa, vietati i corpi morti insomma, morale della favola, niente barca in acqua niente giornate spensierate ma, a quanto pare, girando per il porto Pignataro c'è chi ricorda i bei tempi che furono guardando le barche altrui ormeggiate e si , perché qualche eoliano e, pare siano in tanti , è stato costretto a vendere la propria imbarcazione da diporto perché privi di un ormeggio sicuro e troppo dispendioso utilizzare quelli esistenti. Alla fine chi paga è sempre l'isolano inerme ad ottenere un pò di spazio nella sua terra !
Lettera firmata
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