Riceviamo e pubblichiamo:
Da sempre, per via di radici paterne, frequento le Eolie. Sempre in estate, qualche volta in inverno. Con l'avvento di internet poi, giornalmente mi aggiorno su quello che succede nell'arcipelago.
Leggo di strade e pontili che crollano a Lipari, di porti spazzati via dal mare, di strade invase dal mare o dalla pioggia, di costoni rocciosi pericolanti e di frane (più o meno grandi) dappertutto. Leggo e resto esterrefatto.... esterrefatto di come un patrimonio naturale così importante come le Eolie(altrove sarebbero veri e propri gioellini) debbano subire l'offesa e l'arroganza che non è certo della natura ma del disinteresse e del poco raziocinio degli uomini.
Francesco M. (Firenze)
Cerca nel blog
domenica 23 novembre 2008
Non sottovalutare le problematiche della protezione dell'abitato di Canneto
(Roberto Piemonte) In merito ai danni ed ai disagi creati ieri dall'ondata di maltempo che ha colpito le nostre isole volevo che non passasse in secondo piano quanto accaduto a Canneto
ossia che i marosi, creati fortunatamente solo dalla risacca e non da onde alte otto metri (dato fornito dalla Protezione Civile), sono penetrati nel paese dalla zona di bocca vallone(nella foto di repertorio) alla zona di Calandra riversando parecchi detriti sulla sede stradale.-
Ovviamente sembra ben poca rispetto a quanto si è verificato in altre località (Acquacalda, Ginostra).
ossia che i marosi, creati fortunatamente solo dalla risacca e non da onde alte otto metri (dato fornito dalla Protezione Civile), sono penetrati nel paese dalla zona di bocca vallone(nella foto di repertorio) alla zona di Calandra riversando parecchi detriti sulla sede stradale.-
Ovviamente sembra ben poca rispetto a quanto si è verificato in altre località (Acquacalda, Ginostra).
Questo ennesimo evento, invece, deve far riflettere chi ci amministra e ci deve far allarmare poichè se la risacca arriva nella strada, seppur dagli sbocchi lungo il muraglione di protezione, mi chiedo e chiedo a chi ci amministra, se la tempesta di ieri i cui venti soffiavano da Nord-Ovest, dai quali Canneto è abbastanza riparata, avrebbero soffiato da Nord-Est, sempre con onde alte anche otto metri cosa sarebbe accaduto nella frazione ? dato che la barriera frangiflutti è ormai evidente che da tempo non assolve più alla sua funzione e la spiaggia, in parecchi punti, è notevolmente ridotta.-
Nessuno di noi credo abbia dimenticato la mareggiata del 21 Gennaio 1981, qualche giorno fa anche il nostro concittadino Claudio Merlino, attraverso la sua mostra fotografica, ha fatto ritornare alla mente quel giorno tragico per la nostra frazione dando ampio spazio con numerose foto dell'evento.-
Sappiamo cosa può fare la forza del mare !!
Prevenire un disastro sarebbe certamente giudizioso.-
In prospettiva, per quello che ci è dato sapere, non vi sono, nell'immediato, previsti interventi né per il rinfoltimento della barriera né per il ripascimento delle spiagge ragion per cui, come ormai spesso si dice, mentre le stelle stanno a guardare a noi, per il momento, con fede, non ci resta che sperare nella protezione del Buon Dio.-
Sappiamo cosa può fare la forza del mare !!
Prevenire un disastro sarebbe certamente giudizioso.-
In prospettiva, per quello che ci è dato sapere, non vi sono, nell'immediato, previsti interventi né per il rinfoltimento della barriera né per il ripascimento delle spiagge ragion per cui, come ormai spesso si dice, mentre le stelle stanno a guardare a noi, per il momento, con fede, non ci resta che sperare nella protezione del Buon Dio.-
Concludo facendo un accorato appello ai nostri Amministratori ai quali raccomando di non sottovalutare il problema e di attivarsi, nel più breve tempo possibile, per mettere in essere le iniziative più opportune volte alla salvaguardia dell'intera frazione dall'azione delle mareggiate.-
Roberto Piemonte
Roberto Piemonte
Acquacalda: "La misura è colma. Occorre dire basta". Marco Saltalamacchia invita i residenti a far sentire la propria voce
Con una comunicazione inviata ai membri dell’associazione “Amici di Acquacalda” il presidente Marco Saltalamacchia invita tutti a far sentire la propria e a non restare inerti davanti alla "morte del borgo di Acquacalda"
IL TESTO:
IL TESTO:
A chi la visita, in questi giorni Acquacalda appare come un paese abbandonato e forse lo è davvero.
La furia degli elementi non fa altro che mettere a nudo le responsabilità di chi, in tanti anni di colpevole trascuratezza, non ha fatto altro che creare le condizioni per questo disastro annunciato.
Non è possibile fare uso del nostro atavico fatalismo isolano per accettare l'inesorabilità di questi fatti, occorre reagire e subito.
Ciascuno dei fatti avvenuti era stato segnalato ed è puntualmente avvenuto.
L'incuria irresponsabile che ha portato agli enormi ritardi nell'esecuzione dei lavori di protezione delle coste. L'abbandono dell'Italpomice legato ai noti fatti giudiziari, e la totale mancanza di volontà politica di offrire un'alternativa per il recupero dei siti produttivi all'unico fine che potrebbe proporsi, il turismo. Il mancato rispetto dei più semplici diritti dei cittadini alla sicurezza ed alla tutela del patrimonio privato e collettivo. Il disastro cui stiamo assistendo in questi giorni ha origini lontane e tutte conosciute e più volte denunciate.
Ma adesso la misura è davvero colma!
Occorre dire basta a questo lassismo inetto e colpevole e reagire, civilmente, ma con decisione e durezza.
Non possiamo lasciare morire il nostro borgo di Acquacalda.
Vi ricordo le e-mail del sindaco, (sindaco@comunelipari.it) del Consiglio Comunale (consigli@comunelipari.it) e degli assessori (assessori@comunelipari.it) cui vi invito ad inviare le vostre mail di protesta .
Marco Saltalamacchia
La furia degli elementi non fa altro che mettere a nudo le responsabilità di chi, in tanti anni di colpevole trascuratezza, non ha fatto altro che creare le condizioni per questo disastro annunciato.
Non è possibile fare uso del nostro atavico fatalismo isolano per accettare l'inesorabilità di questi fatti, occorre reagire e subito.
Ciascuno dei fatti avvenuti era stato segnalato ed è puntualmente avvenuto.
L'incuria irresponsabile che ha portato agli enormi ritardi nell'esecuzione dei lavori di protezione delle coste. L'abbandono dell'Italpomice legato ai noti fatti giudiziari, e la totale mancanza di volontà politica di offrire un'alternativa per il recupero dei siti produttivi all'unico fine che potrebbe proporsi, il turismo. Il mancato rispetto dei più semplici diritti dei cittadini alla sicurezza ed alla tutela del patrimonio privato e collettivo. Il disastro cui stiamo assistendo in questi giorni ha origini lontane e tutte conosciute e più volte denunciate.
Ma adesso la misura è davvero colma!
Occorre dire basta a questo lassismo inetto e colpevole e reagire, civilmente, ma con decisione e durezza.
Non possiamo lasciare morire il nostro borgo di Acquacalda.
Vi ricordo le e-mail del sindaco, (sindaco@comunelipari.it) del Consiglio Comunale (consigli@comunelipari.it) e degli assessori (assessori@comunelipari.it) cui vi invito ad inviare le vostre mail di protesta .
Marco Saltalamacchia
Lettere al direttore. Dalla Germania sugli "sprechi" di Ginostra
Gentile direttore,
scrivo da Monaco, leggo sempre il giornale on line.
Sono d'accordo con le domande del signor Piemonte e con il suo punto.
Vengo a Ginostra da trenta anni, molte volte anche in inverno e resto anche per mesi. Non sono un tedesco ambientalista ma non capisco perchè si è fatto un porto dove si sapeva non era possibile, per il mare. Incredibile che lo Stato, la Protezione civile continuano a dare soldi per un pontile che ha avuto danni già tre-quattro volte. Con quei soldi si poteva fare un progetto più sicuro in altro posto di Ginostra. Ma forse così non si vuole dire che abbiamo sbagliato a fare li il pontile.
Speriamo capiscono
Kurt Klinbermann
scrivo da Monaco, leggo sempre il giornale on line.
Sono d'accordo con le domande del signor Piemonte e con il suo punto.
Vengo a Ginostra da trenta anni, molte volte anche in inverno e resto anche per mesi. Non sono un tedesco ambientalista ma non capisco perchè si è fatto un porto dove si sapeva non era possibile, per il mare. Incredibile che lo Stato, la Protezione civile continuano a dare soldi per un pontile che ha avuto danni già tre-quattro volte. Con quei soldi si poteva fare un progetto più sicuro in altro posto di Ginostra. Ma forse così non si vuole dire che abbiamo sbagliato a fare li il pontile.
Speriamo capiscono
Kurt Klinbermann
Eolie: rotto l'isolamento
Due mezzi di linea della Siremar: i mototraghetti Laurana e Pietro Novelli sono in navigazione verso le Eolie. Il "Laurana" è partito da Napoli e, tra non poche difficoltà, sta facendo tappa nei vari scali previsti nel suo itinerario. Intorno alle 11.00 dovrebbe raggiungere Lipari per poi proseguire alla volta di Milazzo.
Il "Pietro Novelli", invece, con a bordo un consistente numero di eoliani, ha lasciato il porto di Milazzo intorno alle 8 e 30. Farà tappa a Vulcano e Lipari. All'arrivo nel capoluogo dell'arcipelago sarà deciso se proseguirà nel normale itinerario-orario che prevede tappe a Salina, Filicudi, Alicudi e viceversa.
Il "Pietro Novelli", invece, con a bordo un consistente numero di eoliani, ha lasciato il porto di Milazzo intorno alle 8 e 30. Farà tappa a Vulcano e Lipari. All'arrivo nel capoluogo dell'arcipelago sarà deciso se proseguirà nel normale itinerario-orario che prevede tappe a Salina, Filicudi, Alicudi e viceversa.
Maltempo: Il punto e le riflessioni. Su Ginostra in particolare
È ancora isolato l'arcipelago eoliano dopo le violente mareggiate abbattutesi nella giornata di ieri. Fino ad ora tutti fermi i collegamenti marittimi per Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Alicudi, Filicudi, Stromboli e Ginostra. Se le condizioni meteomarine miglioreranno a prendere il largo difficilmente saranno gli aliscafi ma si potrebbe effettuare qualche corse delle navi sulla rotta Milazzo-Lipari-Vulcano- Salina e viceversa.
Ma ieri a destare grande preoccupazione ed allarme sono stati soprattutto i gravi danni riportati da alcune strutture. Ad Acquacalda di Lipari lo storico pontile di carico dell'Italpomice, una delle ex aziende pomicifere delle Eolie, si è schiantato sotto l'urto dei marosi: alle 12.30 la struttura si è piegata su stessa sprofondando in mare.
Ma a Ginostra, frazione dell'isola di Stromboli, per molti aspetti, è andata ancora peggio. Prima il mare ha inghiottito e fatto scomparire tre imbarcazioni dal molo di Pertuso, poi ha completamente distrutto il nuovo porto di protezione civile fino a lambire e scavare il costone su cui poggia l'intero abitato. Oltre otto milioni di euro sono andati completamente in fumo per un'opera probabilmente concepita e realizzata male, e diventata una vera e propria tela di Penelope a causa dei continui finanziamenti per interventi di messa in sicurezza che, ieri, non sono serviti a niente. Sempre più esasperati gli abitanti del borgo quasi mai ascoltati i quali, in pochi minuti, hanno visto precipitare come un fuscello l'infrastruttura portuale per la quale si erano battuti per un ventennio. Sulla vicenda è intervenuta l'associazione nazionale Marevivo, sezione di Stromboli, che preannuncia un dettagliato esposto in Procura: «La distruzione del pontile di Ginostra non è opera della natura ma dell'uomo. Ci riferiamo alle modalità ed ai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dell'opera e in particolare al mancato riempimento dei cassoni con le infiltrazioni di cemento».
Ma ieri a destare grande preoccupazione ed allarme sono stati soprattutto i gravi danni riportati da alcune strutture. Ad Acquacalda di Lipari lo storico pontile di carico dell'Italpomice, una delle ex aziende pomicifere delle Eolie, si è schiantato sotto l'urto dei marosi: alle 12.30 la struttura si è piegata su stessa sprofondando in mare.
Ma a Ginostra, frazione dell'isola di Stromboli, per molti aspetti, è andata ancora peggio. Prima il mare ha inghiottito e fatto scomparire tre imbarcazioni dal molo di Pertuso, poi ha completamente distrutto il nuovo porto di protezione civile fino a lambire e scavare il costone su cui poggia l'intero abitato. Oltre otto milioni di euro sono andati completamente in fumo per un'opera probabilmente concepita e realizzata male, e diventata una vera e propria tela di Penelope a causa dei continui finanziamenti per interventi di messa in sicurezza che, ieri, non sono serviti a niente. Sempre più esasperati gli abitanti del borgo quasi mai ascoltati i quali, in pochi minuti, hanno visto precipitare come un fuscello l'infrastruttura portuale per la quale si erano battuti per un ventennio. Sulla vicenda è intervenuta l'associazione nazionale Marevivo, sezione di Stromboli, che preannuncia un dettagliato esposto in Procura: «La distruzione del pontile di Ginostra non è opera della natura ma dell'uomo. Ci riferiamo alle modalità ed ai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dell'opera e in particolare al mancato riempimento dei cassoni con le infiltrazioni di cemento».
La "drammatica" giornata di ieri nella cronaca della Gazzetta del Sud di oggi
Si affloscia il pontile di carico dell'Italpomice di Acquacalda
Salvatore Sarpi
Presente in tutte le foto e le immagini realizzate ad Acquacalda negli ultimi 50 anni, da ieri il pontile di carico dell'Italpomice, una delle ex aziende pomicifere delle Eolie, è solo un ammasso di ferraglia con la parte centrale sommersa dal mare. L'imponente struttura, lunga circa 200 metri, intorno alle dodici e trenta, mentre nella zona imperversavano intense raffiche di vento e impetuosi marosi, si è piegata su se stessa sprofondando in mare. A cedere, ma questo dovranno stabilirlo con certezza coloro che dovranno fare luce su quanto accaduto, sarebbero state le basi in ferro di sostegno su cui si sviluppa il pontile. Chi, in quel momento, stava guardando verso quell'area racconta di averlo visto oscillare paurosamente per un paio di volte e subito dopo piegarsi su se stesso. La struttura, ormai da diverso tempo inutilizzata (l'attività dell'Italpomice è di fatto ferma per scadenza delle concessioni), era stata realizzata negli anni 50, successivamente ammodernata, e serviva per caricare il materiale pomicifero sui mercantili. Più volte, gli stessi abitanti di Acquacalda ma anche altri soggetti, avevano evidenziato come l'azione dei marosi sulla struttura portante (poggiata sui fondali) ne avevano minato la staticità, trasformandola in un potenziale pericolo per la pubblica incolumità. Non bisogna dimenticare che nei pressi vi è la spiaggia più frequentata della frazione, nelle immediate vicinanze d'estate gettano l'ancora tutta una serie di barche e barchette e, infine, ma non secondario, la parte iniziale del pontile "corre" proprio sopra la strada che conduce alla parte bassa dell'abitato di Acquacalda. Oltre a questo, più volte, era stata sollecitata la sua demolizione per via di un impatto ambientale devastante su una frazione che sta tentando di affrancarsi dalla secolare attività pomicifera per puntare sul turismo. Adesso che il mastondontico pontile, come un gigante con i piedi d'argilla, si è inabissato per una buona parte in mare e con tutta una serie di materiali (gomma, ferro, cavi ed altro) che vengono sballottati dalle onde e in parte trascinati al largo, ci si interroga su cosa si poteva fare e non si è fatto e, principalmente, quali saranno i tempi necessari per rimuovere questa struttura oggi, forse, più pericolosa di prima. Un quesito e un dubbio più che legittimo se si considera che, soltanto un paio di miglia marine più in là, nel tratto di mare antistante la cava di Porticello, da tanto tempo vi sono in mare veri e propri "residui" di pontili pomiciferi con spuntoni di ferro che si alzano pericolosamente a pelo d'acqua.
Salvatore Sarpi
Presente in tutte le foto e le immagini realizzate ad Acquacalda negli ultimi 50 anni, da ieri il pontile di carico dell'Italpomice, una delle ex aziende pomicifere delle Eolie, è solo un ammasso di ferraglia con la parte centrale sommersa dal mare. L'imponente struttura, lunga circa 200 metri, intorno alle dodici e trenta, mentre nella zona imperversavano intense raffiche di vento e impetuosi marosi, si è piegata su se stessa sprofondando in mare. A cedere, ma questo dovranno stabilirlo con certezza coloro che dovranno fare luce su quanto accaduto, sarebbero state le basi in ferro di sostegno su cui si sviluppa il pontile. Chi, in quel momento, stava guardando verso quell'area racconta di averlo visto oscillare paurosamente per un paio di volte e subito dopo piegarsi su se stesso. La struttura, ormai da diverso tempo inutilizzata (l'attività dell'Italpomice è di fatto ferma per scadenza delle concessioni), era stata realizzata negli anni 50, successivamente ammodernata, e serviva per caricare il materiale pomicifero sui mercantili. Più volte, gli stessi abitanti di Acquacalda ma anche altri soggetti, avevano evidenziato come l'azione dei marosi sulla struttura portante (poggiata sui fondali) ne avevano minato la staticità, trasformandola in un potenziale pericolo per la pubblica incolumità. Non bisogna dimenticare che nei pressi vi è la spiaggia più frequentata della frazione, nelle immediate vicinanze d'estate gettano l'ancora tutta una serie di barche e barchette e, infine, ma non secondario, la parte iniziale del pontile "corre" proprio sopra la strada che conduce alla parte bassa dell'abitato di Acquacalda. Oltre a questo, più volte, era stata sollecitata la sua demolizione per via di un impatto ambientale devastante su una frazione che sta tentando di affrancarsi dalla secolare attività pomicifera per puntare sul turismo. Adesso che il mastondontico pontile, come un gigante con i piedi d'argilla, si è inabissato per una buona parte in mare e con tutta una serie di materiali (gomma, ferro, cavi ed altro) che vengono sballottati dalle onde e in parte trascinati al largo, ci si interroga su cosa si poteva fare e non si è fatto e, principalmente, quali saranno i tempi necessari per rimuovere questa struttura oggi, forse, più pericolosa di prima. Un quesito e un dubbio più che legittimo se si considera che, soltanto un paio di miglia marine più in là, nel tratto di mare antistante la cava di Porticello, da tanto tempo vi sono in mare veri e propri "residui" di pontili pomiciferi con spuntoni di ferro che si alzano pericolosamente a pelo d'acqua.
Otto milioni di euro inghiottiti dal mare. Onde alte anche otto metri: danni a Lipari, Vulcano e Salina
Un disastro nelle Isole Eolie Inghiottito il porto di Ginostra
Peppe Paino
Tettoie di alcune abitazioni smantellate dopo una notte insonne, muretti crollati, pali della luce abbattuti, frane e alberi sradicati e disseminati dalle folate di vento per le strade dell'isola e in proprietà private. Ciò, oltre, ovviamente, ai fatti più gravi riconducibili al crollo della parte centrale del pontile Italpomice di Acquacalda e alla devastazione del rifatto molo di Ginostra nell'isola di Stromboli. In poche parole un disastro. Era tutto previsto dal giorno prima: come i venti di Maestrale a 130 km orari, che dalle 23 di venerdì e per tutta la mattinata di ieri hanno letteralmente spazzato, per mare e per terra, anche le Eolie con le loro popolazioni impotenti di fronte alle intemperie. Venti che, è stato registrato dalla Protezione Civile attraverso uno dei dirigenti del Dipartimento nazionale, Bernardo De Bernardinis, hanno sospinto lungo le coste isolane onde alte anche otto metri. Le mareggiate non hanno risparmiato il tratto di località San Gaetano ad Acquacalda dove sono in corso, giusto nel periodo meno opportuno, i lavori di messa in sicurezza dell'abitato costiero. La posa, nell'ambito delle opere, alcuni giorni fà, di diversi tetrapodi a protezione temporanea degli stessi lavori ha provvidenzialmente contenuto i danni. Che non sono mancati a Salina: completamente allagato il caratteristico borgo di Lingua nel comune di Santa Marina. Laghetto di acqua salmastra e campo di calcio ieri erano un tutt'uno. Un po' come a Vulcano dove il mare delle "Sabbie nere", oltre a divorare la spiaggia, è arrivato fin sulla strada per Vulcanello andando, tra l'altro a "riempire" il laghetto della zona. Per tornare a Salina, sempre a Lingua, allagata anche la reception dell'albergo "La Salina, borgo di mare". A forte rischio crollo il costone sottostante, come affermato dal sindaco Massimo Lo Schiavo, la strada Santa Marina - Lingua. E a Pollara, dopo il crollo di un mese e mezzo fà, è sempre più eroso il costone che sovrasta la famosa spiaggia del film "Il Postino". Soprattutto nel porticciolo dei pescatori del comune di Malfa – conferma Michele Merenda – sono entrate delle onde tanto spettacolari quanto pericolose. I pescatori stessi, grazie a quella cooperazione tipica dei piccoli centri, hanno lavorato assieme tutta la mattina per spostare le barche in luoghi più sicuri. A molti sarà venuta in mente quella mareggiata che si scatenò nella notte di Capodanno tra il 1979 ed il 1980, quando il vento di "ponente e maestro" (così definito nel gergo dei pescatori) distrusse quello che era allora il porto di Malfa, oltre a diverse barche.
Il sindaco di Santa Marina, unitamente ai colleghi di Malfa e Leni, ha concordato per oggi con i responsabili della Protezione Civile regionale un sopralluogo nei punti più critici. Sopralluogo che, ovviamente si svolgerà prima, in elicottero, nei cieli di Lipari. Il sindaco Mariano Bruno ieri ha contattato tutti, dalla Protezione Civile alle parti politiche nazionali e regionali chiamate espressamente a disegnare una corsia preferenziale per la spesa, per opere di sicurezza, dei fondi Fas. Danni ingentissimi anche a Stromboli – come riferisce Gianluca Giuffré – ancora una volta in ginocchio la minuscola borgata di Ginostra. La frazione è isolata da venerdì e le onde, nella mattinata di ieri, hanno devastato tutta la costa dell'isola. Prima il mare ha inghiottito e fatto scomparire tre imbarcazioni dal molo di Pertuso e poi completamente distrutto e spazzato via il nuovo porto di Protezione Civile fino a lambire e scavare il costone su cui poggia l'intero abitato. Oltre otto milioni di euro andati completamente in fumo per un'opera realizzata e concepita male sin dall'inizio che con gli anni era diventata una vera e propria tela di Penelope con continui finanziamenti pubblici ed interventi di messa in sicurezza che non sono serviti a niente. Oggi i fatti lo hanno dimostrato. Su tutte le furie gli abitanti del borgo che non sono mai stati ascoltati in tutti questi anni e che ieri in cinque minuti hanno visto svanire ed accasciarsi come un fuscello l'intera opera portuale dopo oltre un ventennio di battaglie per ottenerla. Sulla vicenda è intervenuta l'associazione ambientalista nazionale Marevivo, sezione di Stromboli, che con una nota del delegato dott. Riccardo Lo Schiavo comunica: «La distruzione del pontile di Ginostra non è opera della natura ma dell'uomo. Ci riferiamo alle modalità ed ai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dell'opera ed in particolare al mancato riempimento dei cassoni con le infiltrazioni di cemento. È nostra intenzione preparare un dettagliato fascicolo su quanto accaduto ed inviarlo a più procure per individuare i responsabili di questo avvenimento che cancella 25 anni di lotte».
Un disastro nelle Isole Eolie Inghiottito il porto di Ginostra
Peppe Paino
Tettoie di alcune abitazioni smantellate dopo una notte insonne, muretti crollati, pali della luce abbattuti, frane e alberi sradicati e disseminati dalle folate di vento per le strade dell'isola e in proprietà private. Ciò, oltre, ovviamente, ai fatti più gravi riconducibili al crollo della parte centrale del pontile Italpomice di Acquacalda e alla devastazione del rifatto molo di Ginostra nell'isola di Stromboli. In poche parole un disastro. Era tutto previsto dal giorno prima: come i venti di Maestrale a 130 km orari, che dalle 23 di venerdì e per tutta la mattinata di ieri hanno letteralmente spazzato, per mare e per terra, anche le Eolie con le loro popolazioni impotenti di fronte alle intemperie. Venti che, è stato registrato dalla Protezione Civile attraverso uno dei dirigenti del Dipartimento nazionale, Bernardo De Bernardinis, hanno sospinto lungo le coste isolane onde alte anche otto metri. Le mareggiate non hanno risparmiato il tratto di località San Gaetano ad Acquacalda dove sono in corso, giusto nel periodo meno opportuno, i lavori di messa in sicurezza dell'abitato costiero. La posa, nell'ambito delle opere, alcuni giorni fà, di diversi tetrapodi a protezione temporanea degli stessi lavori ha provvidenzialmente contenuto i danni. Che non sono mancati a Salina: completamente allagato il caratteristico borgo di Lingua nel comune di Santa Marina. Laghetto di acqua salmastra e campo di calcio ieri erano un tutt'uno. Un po' come a Vulcano dove il mare delle "Sabbie nere", oltre a divorare la spiaggia, è arrivato fin sulla strada per Vulcanello andando, tra l'altro a "riempire" il laghetto della zona. Per tornare a Salina, sempre a Lingua, allagata anche la reception dell'albergo "La Salina, borgo di mare". A forte rischio crollo il costone sottostante, come affermato dal sindaco Massimo Lo Schiavo, la strada Santa Marina - Lingua. E a Pollara, dopo il crollo di un mese e mezzo fà, è sempre più eroso il costone che sovrasta la famosa spiaggia del film "Il Postino". Soprattutto nel porticciolo dei pescatori del comune di Malfa – conferma Michele Merenda – sono entrate delle onde tanto spettacolari quanto pericolose. I pescatori stessi, grazie a quella cooperazione tipica dei piccoli centri, hanno lavorato assieme tutta la mattina per spostare le barche in luoghi più sicuri. A molti sarà venuta in mente quella mareggiata che si scatenò nella notte di Capodanno tra il 1979 ed il 1980, quando il vento di "ponente e maestro" (così definito nel gergo dei pescatori) distrusse quello che era allora il porto di Malfa, oltre a diverse barche.
Il sindaco di Santa Marina, unitamente ai colleghi di Malfa e Leni, ha concordato per oggi con i responsabili della Protezione Civile regionale un sopralluogo nei punti più critici. Sopralluogo che, ovviamente si svolgerà prima, in elicottero, nei cieli di Lipari. Il sindaco Mariano Bruno ieri ha contattato tutti, dalla Protezione Civile alle parti politiche nazionali e regionali chiamate espressamente a disegnare una corsia preferenziale per la spesa, per opere di sicurezza, dei fondi Fas. Danni ingentissimi anche a Stromboli – come riferisce Gianluca Giuffré – ancora una volta in ginocchio la minuscola borgata di Ginostra. La frazione è isolata da venerdì e le onde, nella mattinata di ieri, hanno devastato tutta la costa dell'isola. Prima il mare ha inghiottito e fatto scomparire tre imbarcazioni dal molo di Pertuso e poi completamente distrutto e spazzato via il nuovo porto di Protezione Civile fino a lambire e scavare il costone su cui poggia l'intero abitato. Oltre otto milioni di euro andati completamente in fumo per un'opera realizzata e concepita male sin dall'inizio che con gli anni era diventata una vera e propria tela di Penelope con continui finanziamenti pubblici ed interventi di messa in sicurezza che non sono serviti a niente. Oggi i fatti lo hanno dimostrato. Su tutte le furie gli abitanti del borgo che non sono mai stati ascoltati in tutti questi anni e che ieri in cinque minuti hanno visto svanire ed accasciarsi come un fuscello l'intera opera portuale dopo oltre un ventennio di battaglie per ottenerla. Sulla vicenda è intervenuta l'associazione ambientalista nazionale Marevivo, sezione di Stromboli, che con una nota del delegato dott. Riccardo Lo Schiavo comunica: «La distruzione del pontile di Ginostra non è opera della natura ma dell'uomo. Ci riferiamo alle modalità ed ai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dell'opera ed in particolare al mancato riempimento dei cassoni con le infiltrazioni di cemento. È nostra intenzione preparare un dettagliato fascicolo su quanto accaduto ed inviarlo a più procure per individuare i responsabili di questo avvenimento che cancella 25 anni di lotte».
Merlino e Biviano: IL PD C'E'
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UN COMUNICATO DEL RAG. SAVERIO MELINO, SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO A LIPARI, E DEL CONSIGLIERE COMUNALE DEL PD GIACOMO BIVIANO. IL TESTO:
Prendiamo atto che il documento unitario e collettivo delle forze politiche e sociali del nostro dell´Arcipelago, al quale il Partito Democratico di Lipari, dopo estenuanti ore di lavoro, ha attivamente contribuito, ha portato, almeno sembra di capire, alcuni risultati positivi nella vertenza dei trasporti marittimi relativi alla Siremar, ed è diventato un documento dove tutti si "attaccano" e del quale "ognuno" cerca di intestarsene la "paternità".
Sembra, quindi, di capire, da quello che si sente e si legge, che gli altri....ci sono..., il Partito Democratico?
Non è un voler vanagloriarsi di fronte ad una situazione d'emergenza che andava affrontata molto, molto tempo prima ed i cui meriti, riguardo al prodursi delle richieste definitive, passano sicuramente in secondo piano rispetto ai risultati che la cittadinanza ha il diritto di raggiungere.
Non c'è neppure l'intenzione di voler far apparire il Partito Democratico come un "gruppo zelante" che da solo ha faticato verso la creazione di un testo così importante per il futuro dell'arcipelago perché sarebbe una verità distorta in quanto varie personalità si sono preoccupate di dare il proprio contributo con l'obiettivo di avanzare istanze che avessero le maggiori chance di concretezza, ma non vorremmo che fosse iniziato il solito gioco: "quando c´è bisogno ti chiamo, se dopo arrivano i risultati ...sono stato bravo io".
A parte non mi sembra che, sino ad ora, nessuno può cantare vittoria perché la strada è tutta in salita.
Per parlare, invece, di cose più concrete che interessano i cittadini, per noi del Partito Democratico delle Isole Eolie la prospettiva in cui muoversi era e rimane quella di puntare a:
- Scorporare la Siremar dalla Tirrenia ottenendo per la prima una moratoria o meglio una deroga alla privatizzazione riguardo al carattere sociale delle tratte da essa servite e del loro scarso significato di mercato almeno per gran parte dell´anno e questo anche in linea col Trattato d´Amsterdam dell´Unione Europea;
- Coinvolgere in questo processo la Regione Siciliana e le Amministrazioni comunali interessate, invitandole e sollecitandole a partecipare al capitale sociale e ad entrare nel Consiglio d´Amministrazione, per garantire una maggiore aderenza del servizio ai bisogni delle comunità;
- Garantire comunque - anche in prospettiva - il mantenimento in esercizio dei collegamenti necessari - fra i quali va compresa la rotta Eolie - Napoli fondamentale per lo sviluppo turistico delle isole - assicurando la continuità territoriale ed il diritto alla mobilità dei cittadini;
- Garantire le risorse necessarie per gestire questo processo sia in ordine agli investimenti ( riqualificazione del naviglio) sia in ordine alla gestione rivedendo lo stanziamento previsto nell´ultima Finanziaria che è indubbiamente insufficiente per una prestazione decorosa dei servizi attualmente offerti;
- Salvaguardare i livelli occupazionali e la tutela dei dipendenti bloccando altresì la dismissione del naviglio di fatto già avviato.
Di fronte a questi obiettivi il "nuovo testo" della risoluzione Valducci, approvato dalla IX Commissione permanente (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei Deputati, contiene alcuni punti significativi per i quali vogliamo ringraziare i deputati del Partito Democratico Silvia Velo (vice presidente della Commissione) e Michele Pompeo Meta (capogruppo della commissione) che, da noi interessati e sollecitati, come si può evincere dal resoconto della Commissione del 18/11/2008, sono intervenuti concretamente ed hanno fortemente contributo alla nuova risoluzione soprattutto per quanto riguarda la sollecitazione ad adeguare gli stanziamenti finanziari e ad indire una Conferenza Stato - Regioni per il coinvolgimento della regione nel processo di trasformazione della Tirrenia.
Sulla questione sono intervenuti, sempre su nostra richiesta (e gli atti parlano), i deputati del Partito Democratico Giovanna Meandri, Francantonio Genovese e Pierluigi Mantini nonchè il senatore eoliano Nino Randazzo e il senatore Nino Papania.
Oltre al tema dell´adeguamento dei finanziamenti, in particolare due sembrano essere i punti evidenziati nella nuova risoluzione che vengono incontro a quanto richiesto unitariamente dalla Amministrazione Comunale di Lipari ed in linea con la posizione del Partito Democratico:
- L´esigenza che il Governo consulti o comunque si coordini con le Regioni e gli Enti locali interessati che può prefigurare ad una convocazione della Conferenza Stato- Regione che affronti la tematica della tutela e valorizzazione dei collegamenti con le isole minori;
- Una proroga delle convenzioni in atto almeno fino al 2012 che può offrire il tempo per affrontare serenamente e puntualmente il tema della forma e della natura della compagnia che deve continuare a servire le isole nel prossimo futuro al servizio della qualità della vita dei cittadini e dello sviluppo economico del territorio.
Se queste limitate ma indicative aperture potranno svilupparsi pienamente, garantendo le nostre isole, dipende anche dall´impegno con cui l´Amministrazione comunale intende seguire questa tematica.
Che lo faccia con continuità, regolarità e, soprattutto, con il coinvolgimento anche delle opposizioni e di tutta la società civile eoliana.
Purtroppo, da quello che si legge e quello che si sente, a livello locale, poco c´è d´unitario e con gran rammarico, notiamo che si sta giocando sempre a fare "i primi della classe".
Questa mia nota si è resa necessaria per fare spazio, per porre l´accento la dignità ed il modesto ma giusto merito di un Partito, dalle vicende elettorali e dal percorso storico davvero complicato, ed in alcuni casi neppure capito, la cui voce eoliana se, probabilmente, si sta sentendo meno rispetto ad altre che urlano un po' troppo sia da Lipari sia da Roma, e che sono quelle che avrebbero potuto, essendo in ruoli chiave, agire prima, è perché in qualsiasi settore della vita sociale esistono due livelli: - C'è chi è in una posizione di forza e, grazie al consenso elargito dai cittadini, potrebbe e dovrebbe fare anziché tanto parlare.
- C´é chi, come noi, è in una posizione di debolezza perchè ha pochi strumenti per fare, ma parla in ogni caso poco ed agisce, come nel caso specifico dei servizi marittimi Siremar dove siamo in prima linea per continuare a sostenere, in tutte le sedi, le proposte sopra dichiarate.
E bene che si sappia, in ogni modo, che sicuramente il Partito democratico C'E' e senza puntini di mezzo!
Lipari, 22/12/2008
Prendiamo atto che il documento unitario e collettivo delle forze politiche e sociali del nostro dell´Arcipelago, al quale il Partito Democratico di Lipari, dopo estenuanti ore di lavoro, ha attivamente contribuito, ha portato, almeno sembra di capire, alcuni risultati positivi nella vertenza dei trasporti marittimi relativi alla Siremar, ed è diventato un documento dove tutti si "attaccano" e del quale "ognuno" cerca di intestarsene la "paternità".
Sembra, quindi, di capire, da quello che si sente e si legge, che gli altri....ci sono..., il Partito Democratico?
Non è un voler vanagloriarsi di fronte ad una situazione d'emergenza che andava affrontata molto, molto tempo prima ed i cui meriti, riguardo al prodursi delle richieste definitive, passano sicuramente in secondo piano rispetto ai risultati che la cittadinanza ha il diritto di raggiungere.
Non c'è neppure l'intenzione di voler far apparire il Partito Democratico come un "gruppo zelante" che da solo ha faticato verso la creazione di un testo così importante per il futuro dell'arcipelago perché sarebbe una verità distorta in quanto varie personalità si sono preoccupate di dare il proprio contributo con l'obiettivo di avanzare istanze che avessero le maggiori chance di concretezza, ma non vorremmo che fosse iniziato il solito gioco: "quando c´è bisogno ti chiamo, se dopo arrivano i risultati ...sono stato bravo io".
A parte non mi sembra che, sino ad ora, nessuno può cantare vittoria perché la strada è tutta in salita.
Per parlare, invece, di cose più concrete che interessano i cittadini, per noi del Partito Democratico delle Isole Eolie la prospettiva in cui muoversi era e rimane quella di puntare a:
- Scorporare la Siremar dalla Tirrenia ottenendo per la prima una moratoria o meglio una deroga alla privatizzazione riguardo al carattere sociale delle tratte da essa servite e del loro scarso significato di mercato almeno per gran parte dell´anno e questo anche in linea col Trattato d´Amsterdam dell´Unione Europea;
- Coinvolgere in questo processo la Regione Siciliana e le Amministrazioni comunali interessate, invitandole e sollecitandole a partecipare al capitale sociale e ad entrare nel Consiglio d´Amministrazione, per garantire una maggiore aderenza del servizio ai bisogni delle comunità;
- Garantire comunque - anche in prospettiva - il mantenimento in esercizio dei collegamenti necessari - fra i quali va compresa la rotta Eolie - Napoli fondamentale per lo sviluppo turistico delle isole - assicurando la continuità territoriale ed il diritto alla mobilità dei cittadini;
- Garantire le risorse necessarie per gestire questo processo sia in ordine agli investimenti ( riqualificazione del naviglio) sia in ordine alla gestione rivedendo lo stanziamento previsto nell´ultima Finanziaria che è indubbiamente insufficiente per una prestazione decorosa dei servizi attualmente offerti;
- Salvaguardare i livelli occupazionali e la tutela dei dipendenti bloccando altresì la dismissione del naviglio di fatto già avviato.
Di fronte a questi obiettivi il "nuovo testo" della risoluzione Valducci, approvato dalla IX Commissione permanente (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei Deputati, contiene alcuni punti significativi per i quali vogliamo ringraziare i deputati del Partito Democratico Silvia Velo (vice presidente della Commissione) e Michele Pompeo Meta (capogruppo della commissione) che, da noi interessati e sollecitati, come si può evincere dal resoconto della Commissione del 18/11/2008, sono intervenuti concretamente ed hanno fortemente contributo alla nuova risoluzione soprattutto per quanto riguarda la sollecitazione ad adeguare gli stanziamenti finanziari e ad indire una Conferenza Stato - Regioni per il coinvolgimento della regione nel processo di trasformazione della Tirrenia.
Sulla questione sono intervenuti, sempre su nostra richiesta (e gli atti parlano), i deputati del Partito Democratico Giovanna Meandri, Francantonio Genovese e Pierluigi Mantini nonchè il senatore eoliano Nino Randazzo e il senatore Nino Papania.
Oltre al tema dell´adeguamento dei finanziamenti, in particolare due sembrano essere i punti evidenziati nella nuova risoluzione che vengono incontro a quanto richiesto unitariamente dalla Amministrazione Comunale di Lipari ed in linea con la posizione del Partito Democratico:
- L´esigenza che il Governo consulti o comunque si coordini con le Regioni e gli Enti locali interessati che può prefigurare ad una convocazione della Conferenza Stato- Regione che affronti la tematica della tutela e valorizzazione dei collegamenti con le isole minori;
- Una proroga delle convenzioni in atto almeno fino al 2012 che può offrire il tempo per affrontare serenamente e puntualmente il tema della forma e della natura della compagnia che deve continuare a servire le isole nel prossimo futuro al servizio della qualità della vita dei cittadini e dello sviluppo economico del territorio.
Se queste limitate ma indicative aperture potranno svilupparsi pienamente, garantendo le nostre isole, dipende anche dall´impegno con cui l´Amministrazione comunale intende seguire questa tematica.
Che lo faccia con continuità, regolarità e, soprattutto, con il coinvolgimento anche delle opposizioni e di tutta la società civile eoliana.
Purtroppo, da quello che si legge e quello che si sente, a livello locale, poco c´è d´unitario e con gran rammarico, notiamo che si sta giocando sempre a fare "i primi della classe".
Questa mia nota si è resa necessaria per fare spazio, per porre l´accento la dignità ed il modesto ma giusto merito di un Partito, dalle vicende elettorali e dal percorso storico davvero complicato, ed in alcuni casi neppure capito, la cui voce eoliana se, probabilmente, si sta sentendo meno rispetto ad altre che urlano un po' troppo sia da Lipari sia da Roma, e che sono quelle che avrebbero potuto, essendo in ruoli chiave, agire prima, è perché in qualsiasi settore della vita sociale esistono due livelli: - C'è chi è in una posizione di forza e, grazie al consenso elargito dai cittadini, potrebbe e dovrebbe fare anziché tanto parlare.
- C´é chi, come noi, è in una posizione di debolezza perchè ha pochi strumenti per fare, ma parla in ogni caso poco ed agisce, come nel caso specifico dei servizi marittimi Siremar dove siamo in prima linea per continuare a sostenere, in tutte le sedi, le proposte sopra dichiarate.
E bene che si sappia, in ogni modo, che sicuramente il Partito democratico C'E' e senza puntini di mezzo!
Lipari, 22/12/2008
Saverio Merlino
Segretario Partito Democratico Lipari e Componente Commissione Regionale Programma
Segretario Partito Democratico Lipari e Componente Commissione Regionale Programma
Giacomo Biviano
Capo Gruppo Consiliare
Capo Gruppo Consiliare
sabato 22 novembre 2008
Ginostra, il porto, i danari spesi e da spendere, la soluzione migliore. Rammarico, riflessioni e interrogativi di un cittadino
Riceviamo dal rag. Roberto Piemonte e pubblichiamo.
Caro Direttore,
ho letto degli ennesimi danni subiti dal Porto di Ginostra a causa degli odierni eventi meteomarini.
Avendo vissuto la mia infanzia a Ginostra ed avendo anche un immobile, sito nello stesso borgo, non posso non manifestare tutto il mio rammarico ed il mio sconforto nell'apprendere, dalle notizie che giungono, che il porto avrebbe subito, ancora una volta, danni ingenti e rischia
di non poter essere agibile per consentire l'approdo dei mezzi.
Oggi però mi chiedo, e spero se lo chiedano anche gli abitanti di Ginostra, le Autorità competenti, il progettista e che Lei, attraverso il suo sito, ne faccia un tema di approfondimento:
- quanto denaro pubblico è stato, fino ad oggi, speso per ripararare i danni provocati dal maltempo al porticciolo?;
- quanto durerà e/o resisterà il prossimo intervento che mi auguro venga fatto al più presto?
- è giusto continuare a spendere, forse inultimente, dei soldi per una struttura che ha richiesto e, nel tempo, richiederà certamente ulteriori interventi?;
- alla luce dell'esperienza vissuta, sarà il caso, con gli stessi danari, pensare di realizzare una nuovo porto nella zona di Lazzaro ove, sicuramente, sarebbe più riparato e protetto dalla violenza dei marosi e dunque sempre utilizzabile anche nel caso di interventi di protezione civile ed ovviamente richiederebbe ben pochi interventi?
Mi auguro che i miei quesiti trovino delle risposte adeguate e che, in tempi di crisi, come quelli odierni, chi ci governa, in coscienza, sappia individuare delle soluzioni che, per una mano, facciano salvo il diritto all'esistenza degli abitanti di Ginostra e per l'altra realizzino delle infrastrutture idonee alla loro importante funzione untilizzando, con parsimonia, il pubblico denaro.-
Roberto Piemonte
ho letto degli ennesimi danni subiti dal Porto di Ginostra a causa degli odierni eventi meteomarini.
Avendo vissuto la mia infanzia a Ginostra ed avendo anche un immobile, sito nello stesso borgo, non posso non manifestare tutto il mio rammarico ed il mio sconforto nell'apprendere, dalle notizie che giungono, che il porto avrebbe subito, ancora una volta, danni ingenti e rischia
di non poter essere agibile per consentire l'approdo dei mezzi.
Oggi però mi chiedo, e spero se lo chiedano anche gli abitanti di Ginostra, le Autorità competenti, il progettista e che Lei, attraverso il suo sito, ne faccia un tema di approfondimento:
- quanto denaro pubblico è stato, fino ad oggi, speso per ripararare i danni provocati dal maltempo al porticciolo?;
- quanto durerà e/o resisterà il prossimo intervento che mi auguro venga fatto al più presto?
- è giusto continuare a spendere, forse inultimente, dei soldi per una struttura che ha richiesto e, nel tempo, richiederà certamente ulteriori interventi?;
- alla luce dell'esperienza vissuta, sarà il caso, con gli stessi danari, pensare di realizzare una nuovo porto nella zona di Lazzaro ove, sicuramente, sarebbe più riparato e protetto dalla violenza dei marosi e dunque sempre utilizzabile anche nel caso di interventi di protezione civile ed ovviamente richiederebbe ben pochi interventi?
Mi auguro che i miei quesiti trovino delle risposte adeguate e che, in tempi di crisi, come quelli odierni, chi ci governa, in coscienza, sappia individuare delle soluzioni che, per una mano, facciano salvo il diritto all'esistenza degli abitanti di Ginostra e per l'altra realizzino delle infrastrutture idonee alla loro importante funzione untilizzando, con parsimonia, il pubblico denaro.-
Roberto Piemonte
Caro Roberto,
mi trovi pienamente d'accordo sul fatto che non si possono continuare a gettare denari in mare per una struttura sempre a rischio e quindi non efficiente (lo dimostrano i fatti); fatto salvo che i residenti a Ginostra non possono e non debbono rinunciare al loro diritto alla mobilità, è mia opinione che è giunto, per chi ha obblighi e competenze, il momento di riflettere(forse era meglio farlo prima ed ascoltare chi sosteneva che in quella zona un porto non aveva nè senso nè lunga vita) sul da farsi e avere il "coraggio" di puntare decisi, se è il caso, su altre soluzioni.
Le tue domande pertinenti e precise, che credono siano le stesse che molti eoliani si pongono, oltre a trovare adeguate risposte e ad avviare un eventuale "dibattito" a cui questa redazione darà spazio, devono essere da input per avviare un costruttivo dibattito, pacate e realistiche riflessioni, interventi concreti e non di "pia assistenza" per i ginostresi, non fonte di continuo finanziamento per quelle(a) imprese(a) che ormai con assiduità sono costrette ad intervenire su quel molo e che, giustamente, rivendicano e incassano le relative spettanze
Ginostra: Molo di protezione civile sconvolto dal mare
Lo spazio temporale tra le 12,00 e le 12 e 30 si è rivelato quest'oggi indimenticabile(in negativo) per le Eolie. Poco prima che ad Acquacalda crollasse in mare il pontile dell'Italpomice, a Ginostra un’onda di violenza inaudita, alta circa 12 metri, si è abbattuta sul molo di protezione civile causando danni, che da lontano (è infatti praticamente impossibile avvicinarsi) sembrano ingentissimi e che riguarderebbero la parte portante della struttura.
La parte centrale del pontile prima dell'inabissamento
Questa foto ci è stata inviata da un nostro amico, nonchè lettore di Eolienews, e immortala il momento in cui la parte centrale del pontile dell'Italpomice sta per inabissarsi.
Grazie anche a nome dei lettori del nostro giornale online
Acquacalda: Crolla il pontile dell'Italpomice
Ore 12.30- Sotto l'imperversare del vento e dei marosi crolla la parte centrale del pontile dell'Italpomice. Una struttura che già da qualche tempo mostrava, tra l'altro, i segni dell'usura del tempo e dell'azione corrosiva dei marosi.
In basso: Il pontile dell'Italpomice quando era in attività e veniva utilizzato per caricare i mercantili
Eolie isolate. Si contano i danni, in particolare a Ginostra
Eolie isolate a seguito delle violente raffiche di vento da ovest- nord-ovest che hanno ingrossato il mare e il cui moto ondoso viene stimato in forze sette-otto. Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi non sono raggiunte da aliscafi e traghetti da ieri pomeriggio. Questa mattina si sono anche fermati i mezzi in partenza da Milazzo per Vulcano, Lipari, Salina e ritorno. Stop anche al collegamento da e per Messina.
Danni ingenti a Ginostra dove il mare ha inghiottito tre imbarcazioni dal vecchio molo del Pertuso ed ha nuovamente danneggiato l'approdo della Protezione Civile, asportando il grigliato dell'approdo aliscafi. La strada di collegamento con il borgo risulta danneggiata in più punti ed invasa da detriti e massi.
Le mareggiate a Lipari hanno interessato nuovamente la frazione di Acquacalda abbattendosi nella zona di San Gaetano, dove sono in corso i lavori per la protezione dell'abitato. Le forte raffiche di vento, che hanno raggiunto anche i 75 km/h, hanno inferto un duro colpo alle attività agricole, spezzato rami, rovesciato motocicli, abbattute delimitazioni e recinzioni e danneggiato anche alcuni pali della rete elettrica. La pioggia del mattino ha creato i soliti disagi in via Roma e a Canneto e non solo a Calandra.
Nelle foto in basso: una "fontana" a Canneto, lo "spettacolo" del mare da Quattrocchi
Danni ingenti a Ginostra dove il mare ha inghiottito tre imbarcazioni dal vecchio molo del Pertuso ed ha nuovamente danneggiato l'approdo della Protezione Civile, asportando il grigliato dell'approdo aliscafi. La strada di collegamento con il borgo risulta danneggiata in più punti ed invasa da detriti e massi.
Le mareggiate a Lipari hanno interessato nuovamente la frazione di Acquacalda abbattendosi nella zona di San Gaetano, dove sono in corso i lavori per la protezione dell'abitato. Le forte raffiche di vento, che hanno raggiunto anche i 75 km/h, hanno inferto un duro colpo alle attività agricole, spezzato rami, rovesciato motocicli, abbattute delimitazioni e recinzioni e danneggiato anche alcuni pali della rete elettrica. La pioggia del mattino ha creato i soliti disagi in via Roma e a Canneto e non solo a Calandra.
Nelle foto in basso: una "fontana" a Canneto, lo "spettacolo" del mare da Quattrocchi
Lipari: "Riaprono" le cave di pomice..per un sopraluogo ai fini della messa in sicurezza
"Riapriranno" il prossimo 27 novembre, a quasi quattordici mesi di distanza, le cave di pomice di Porticello a Lipari. Una riapertura dell'area ancora sottosequestro finalizzata esclusivamente ad una minuziosa ispezione da parte della Protezione civile e che segue i numerosi solleciti avanzati dal comune di Lipari, attraverso il dirigente del IV settore Domenico Russo, sui rischi per la pubblica incolumità ad essa collegati. Rischi, legati allo stato di abbandono delle cave, alla mancata messa in sicurezza e alla non attuazione dei cosidetti profili d'abbandono, che si manifestano in particolare in caso di precipitazioni atmosferiche che spingono sin sulla strada provinciale limitrofa ogni tipo e quantità di materiale.
Per non parlare poi dell'azione delle acque meteoriche che stanno scavando tutt'intorno alla stessa strada facendo paventare il rischio di un suo "collasso". Situazione, tra l'altro, "toccata con mano" dall'ing. Salvatore Cocina, responsabile del Dipartimento della Protezione civile regionale, durante il volo di verifica compiuto in occasione della frana di Acquacalda. Al sopraluogo di squisita natura tecnica, oltre alla Protezione civile regionale, prenderanno parte uomini del NOE (Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri, dell'Ente minerario, della Forestale, del comune di Lipari e della Provincia regionale. Nei giorni scorsi Giuseppe Picciolo (PD) aveva presentato una interrogazione irgente all'assessore regionale al Territorio ed Ambiente sulla necessità di mettere in sicurezza le cave di pomice di Porticello. Premettendo che "le cave in località Porticello, dismesse e attualmente sotto sequestro giudiziario, non sono curate e idoneamente custodite e, pertanto, in occasione di condizioni metorologiche avverse producono spargimento di detriti lungo gli assi viari limitrofi, impedendo di fatto la circolazione" aveva chiesto di sapere "quali ragioni hanno finora impedito di procedere alla corretta manutenzione delle cave di pomice; se non si ritenesse, in vista della stagione invernale, di dovere predisporre un intervento urgente: se si condividesse la consapevolezza che, se abbandonata a se stessa, la cava nel tempo può produrre danni anche maggiori all'intera orografia della zona di Porticello".
Per non parlare poi dell'azione delle acque meteoriche che stanno scavando tutt'intorno alla stessa strada facendo paventare il rischio di un suo "collasso". Situazione, tra l'altro, "toccata con mano" dall'ing. Salvatore Cocina, responsabile del Dipartimento della Protezione civile regionale, durante il volo di verifica compiuto in occasione della frana di Acquacalda. Al sopraluogo di squisita natura tecnica, oltre alla Protezione civile regionale, prenderanno parte uomini del NOE (Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri, dell'Ente minerario, della Forestale, del comune di Lipari e della Provincia regionale. Nei giorni scorsi Giuseppe Picciolo (PD) aveva presentato una interrogazione irgente all'assessore regionale al Territorio ed Ambiente sulla necessità di mettere in sicurezza le cave di pomice di Porticello. Premettendo che "le cave in località Porticello, dismesse e attualmente sotto sequestro giudiziario, non sono curate e idoneamente custodite e, pertanto, in occasione di condizioni metorologiche avverse producono spargimento di detriti lungo gli assi viari limitrofi, impedendo di fatto la circolazione" aveva chiesto di sapere "quali ragioni hanno finora impedito di procedere alla corretta manutenzione delle cave di pomice; se non si ritenesse, in vista della stagione invernale, di dovere predisporre un intervento urgente: se si condividesse la consapevolezza che, se abbandonata a se stessa, la cava nel tempo può produrre danni anche maggiori all'intera orografia della zona di Porticello".
venerdì 21 novembre 2008
Le dichiarazioni dell'on. Mantini: "Anche la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale"
Le dichiarazioni dell'on. Pierluigi Mantini, Presidente dell'Osservatorio Parlamentare per il Turismo.
"Il convegno promosso dalle amministrazioni comunali di Lipari e delle isole minori siciliane, presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, è stato sicuramente un successo per l'attenzione suscitata negli ambienti politici e istituzionali sul grave ed annoso problema dei collegamenti di trasposto con le isole minori.
Intervenendo al Convegno anche in qualità di Presidente dell’Osservatorio Parlamentare per il Turismo ho inteso sottolineare che la sicurezza e l'efficienza dei trasporti non siano solo un diritto costituzionale dei cittadini isolani ma anche un interesse fondamentale dell'Italia sotto il profilo del turismo e dell'allungamento della stagione turistica. Condivido pienamente le richieste avanzate e in particolare:
-il rispetto del principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane che garantisce il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonché l'uguaglianza sostanziale di cui all'art. 3 della Costituzione e trattato di Amsterdam;
-il rinnovo della convenzione con la società Siremar sino ml 31/12/2012 così come previsto nel comma 998 dell'art. 1 della legge n0296 del 27/12/2006, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari, che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane (comma I dell'art. 8 della legge n° 684/74) attraverso una necessaria fase di concertazione con le stesse; l'apertura di un tavolo di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione;
-l'aumento della spesa prevista nel comma 998 dell'art. n°1 della Legge n0296/2006 per il sastegno della convenzione, assolutamente non idonea a garantire le stesse; considerata la mancata richiesta da parte della Regione siciliana per la cessione gratuita della Siremar, il blocco del processo di privatizzazione della stessa attraverso la scorporo dalla privatizzazione della Tirrenia, in quanto in contrasto con quanto stabilito dal 4° comma dell'art. 57 del DL n° 112/2008 che cita "in deroga agli articoli 10, 17 e 18 del decreto legislativo n° 422 del 1997 e sussistendo comprovate esigenze economiche sociali, ambientali anche al fine di assicurare il rispetto dal principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini, le Regioni possono affidare, l'esercizio di servizi di cabotaggio a società di capitale da esse interamente partecipate secondo le modalità stabilite dal diritto comunitario" con l'avvio presso l'Unione Europea dal processo di deroga alla privatizzazione;
-che per la Siremar si preveda una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati; che la nuova Siremar sia dotata di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e della Regione in base al principio che le ragioni di economia relativa illa spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi così essenziali senza che nessuno intervenga in sostituzione;
-il blocco della dismissione del naviglio in atto avviato dalla Siremar che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia;
-il mantenimento degli attuali livelli occupazionali; di considerare li tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
che la Regione Siciliana, nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate.
In tal senso confermo il mio impegno personale per tutte le iniziative utili a sollecitare il governo nazionale e la Regione Sicilia all'adempimento di fondamentali doveri"
Filicudi, acqua a perdere. L'intervento di Fonti e Megna
Una lettera è stata inviata dai consiglieri comunali Gesuele Fonti e Francesco Megna (IL FARO) all' Assessore ai Servizi Idrici, al Dirigente del IV Settore e per conoscenza al Sindaco del comune di Lipari. Oggetto l' approvvigionamento idrico a mezzo navi cisterna a Filicudi.
Hanno evidenziato di essere venuti a conoscendo di una segnalazione degli abitanti e cioè che "allorquando nella zona portuale arriva la nave cisterna della Società Marnavi di Napoli è parecchio il liquido che finisce in mare"
Megna e Fonti hanno di accertare con immediatezza quanto segnalato dai cittadini di Filicudi.
Contestualmente, i consiglieri comunali, reiterano la richiesta più volte avanzata di conoscere i quantitativi di acqua in entrata dal dissalatore e navi cisterna e in uscita all’utenza, isola per isola.
Hanno evidenziato di essere venuti a conoscendo di una segnalazione degli abitanti e cioè che "allorquando nella zona portuale arriva la nave cisterna della Società Marnavi di Napoli è parecchio il liquido che finisce in mare"
Megna e Fonti hanno di accertare con immediatezza quanto segnalato dai cittadini di Filicudi.
Contestualmente, i consiglieri comunali, reiterano la richiesta più volte avanzata di conoscere i quantitativi di acqua in entrata dal dissalatore e navi cisterna e in uscita all’utenza, isola per isola.
Trasporti marittimi: Ruolo di primo piano per la Federalberghi delle Eolie
La Federalberghi Isole Eolie ha deciso di giocare un ruolo importante nel processo di riorganizzazione del trasporto marittimo alle Eolie, nella speranza che questo possa contribuire a portare al rinnovo della convenzione con la Siremar e al mantenimento/miglioramento del nostro sistema trasporti. Oltre a partecipare alla Commissione Trasporti del Comune di Lipari, Federalberghi si è prodigata direttamente per l’organizzazione del convegno tenutosi a Lipari lo scorso 15 novembre presso l’hotel La Filadelfia e soprattutto ha fornito un contributo essenziale nel rapporto tra maggioranza e opposizione affinché si arrivasse alla stesura di quel documento unico che ha consentito di incorporare le migliori istanze provenienti da una parte e dall’altra. Si tratta del documento approvato il 18 novembre dal Consiglio Comunale, poi presentato a Roma al Convegno tenutosi il 19 c.m. a Montecitorio e trasmesso alla Commissione Parlamentare Trasporti.
Federalberghi è stata ufficialmente ringraziata dal Sindaco di Leni, Podetti, per l’organizzazione (in collaborazione con l’Associazione Ama Le Eolie) del Convegno di Roma. L’importanza della presenza di Federalberghi è stata evidenziata dal Senatore Giovanni Pistorio che ne ha auspicato la partecipazione al tavolo tecnico assieme allo Stato, alla Regione e ai Comuni. Inoltre, nel corso del convegno di Montecitorio, Federalberghi ha voluto dare un segnale importante sia coinvolgendo direttamente gli Onorevoli Pistorio e Mantini sia garantendo, a proprie spese, la presenza di ben dieci associati. Oltre al Presidente ( Christian Del Bono ) e al Vicepresidente ( Alberto Oliviero ) erano infatti presenti: Caterina Conti , Nino Di Giovanni , Anselmo Urso , Eleonora Zagami , Augusto D'Albora , Alberto Oliviero , Pippo Raffiti e Franco Cotroneo.
Il Presidente di Federalberghi ha evidenziato che, nonostante ci si trovi spesso ad operare circondati da infrastrutture inadeguate, le Isole Eolie rappresentano un prodotto turistico “maturo” che si confronta quotidianamente con un mercato globale. Un quadro trasporti certo ed efficiente che consenta di programmare e rendere accessibili le Eolie a costi competitivi deve essere uno dei presupposti basilari della nostra politica di sviluppo turistico. Egli ha aggiunto che data l’irreversibilità del processo di privatizzazione, diventa a questo punto fondamentale ottenere da una parte una proroga adeguata della convenzione, dall’altra la possibilità di partecipare attivamente alla stesura del bando di affidamento dei servizi marittimi. La cui formulazione non potrà, ovviamente, prescindere da un’analisi dei costi di gestione e dei ricavi del sistema trasporti e dallo studio di una strategia che consenta di razionalizzarne le linee ed innovarne i servizi.
Federalberghi è stata ufficialmente ringraziata dal Sindaco di Leni, Podetti, per l’organizzazione (in collaborazione con l’Associazione Ama Le Eolie) del Convegno di Roma. L’importanza della presenza di Federalberghi è stata evidenziata dal Senatore Giovanni Pistorio che ne ha auspicato la partecipazione al tavolo tecnico assieme allo Stato, alla Regione e ai Comuni. Inoltre, nel corso del convegno di Montecitorio, Federalberghi ha voluto dare un segnale importante sia coinvolgendo direttamente gli Onorevoli Pistorio e Mantini sia garantendo, a proprie spese, la presenza di ben dieci associati. Oltre al Presidente ( Christian Del Bono ) e al Vicepresidente ( Alberto Oliviero ) erano infatti presenti: Caterina Conti , Nino Di Giovanni , Anselmo Urso , Eleonora Zagami , Augusto D'Albora , Alberto Oliviero , Pippo Raffiti e Franco Cotroneo.
Il Presidente di Federalberghi ha evidenziato che, nonostante ci si trovi spesso ad operare circondati da infrastrutture inadeguate, le Isole Eolie rappresentano un prodotto turistico “maturo” che si confronta quotidianamente con un mercato globale. Un quadro trasporti certo ed efficiente che consenta di programmare e rendere accessibili le Eolie a costi competitivi deve essere uno dei presupposti basilari della nostra politica di sviluppo turistico. Egli ha aggiunto che data l’irreversibilità del processo di privatizzazione, diventa a questo punto fondamentale ottenere da una parte una proroga adeguata della convenzione, dall’altra la possibilità di partecipare attivamente alla stesura del bando di affidamento dei servizi marittimi. La cui formulazione non potrà, ovviamente, prescindere da un’analisi dei costi di gestione e dei ricavi del sistema trasporti e dallo studio di una strategia che consenta di razionalizzarne le linee ed innovarne i servizi.
Cimitero di Pianoconte: Il grazie del consigliere Biviano all'assessore China
Questa la lettera che il consigliere Giacomo Biviano ha inviato all’Assessore ai Servizi Cimiteriali Rag. Giulio China.
IL TESTO:
Affettuoso e garbato Assessore China,
I due aggettivi con i quali l’ho contraddistinta, mi creda, mai, politicamente parlando, forse sono stati è sono più appropiati per sottolineare la sua concreta affidabilità verso le genti da noi amministrate o rappresentate.
Con la presente, infatti, desidero renderle pubblico riconoscimento all’iniziativa da Ella intrapresa affinchè finalmente, si riesca ad ampliare il precario e minuscolo Camposanto di Pianoconte.
Ella, Assessore China, si è dimostrato “affettuoso”, proprio perchè con consapevolezza umana ha interpretato le esigenze della comunità pianicontara; “Garbato”, in virtù del fatto che garbatamente ma in modo deciso ha indirizzato un sollecito perentorio all’Amministrazione intera affinchè la stessa, in veste del Sindaco e per manovalanza dirigenziale, esiti pratiche di individuazione e quindi di esproprio di terreni deputati alla stessa opera.
A nome di quanti rappresento e di quanti si identificano nel problema stesso la ringrazio con infinita vicinanza. Fermo restando, caro Assessore China, di comprendere che la mia del 13/05/2008 ebbe soltanto lo scopo di rappresentarle un argomento unite ad esigenze a Lei particolarmente care, visto il suo approccio fattivo alla quotidianità di quanti ci circondano e di quanti, purtroppo, ci salutano.
Stimandola,
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott. Giacomo Biviano)
L'assessore China, nei giorni scorsi, era intervenuto con una netta presa di posizione sulla delicata problematica. Ecco che cosa aveva scritto:
A seguito di molteplici lamentele ricevute dai residenti della frazione di Pianoconte e alle note dei consiglieri Gesuele Fonti, Francesco Megna e Giacomo Biviano, in merito alla inammissibilità di trovare nel cimitero della borgata loculi disponibili per la sepoltura dei defunti, considerato che nel piano triennale delle opere pubbliche 2008-2010 è stata prevista la realizzazione dell'ampliamento del su menzionato cimitero e che non è stato approntato un progetto esecutivo rappresentativo dell'ampliamento, si invitano i dirigenti a provvedere alla nomina di un tecnico comunale che possa redigere la relativa progettazione, affinchè si proceda all'acquisto o esproprio del terreno confinante. Tale richiesta ha carattere d'urgenza.
Giulio China
Assessore ai cimiteri del Comune di Lipari
IL TESTO:
Affettuoso e garbato Assessore China,
I due aggettivi con i quali l’ho contraddistinta, mi creda, mai, politicamente parlando, forse sono stati è sono più appropiati per sottolineare la sua concreta affidabilità verso le genti da noi amministrate o rappresentate.
Con la presente, infatti, desidero renderle pubblico riconoscimento all’iniziativa da Ella intrapresa affinchè finalmente, si riesca ad ampliare il precario e minuscolo Camposanto di Pianoconte.
Ella, Assessore China, si è dimostrato “affettuoso”, proprio perchè con consapevolezza umana ha interpretato le esigenze della comunità pianicontara; “Garbato”, in virtù del fatto che garbatamente ma in modo deciso ha indirizzato un sollecito perentorio all’Amministrazione intera affinchè la stessa, in veste del Sindaco e per manovalanza dirigenziale, esiti pratiche di individuazione e quindi di esproprio di terreni deputati alla stessa opera.
A nome di quanti rappresento e di quanti si identificano nel problema stesso la ringrazio con infinita vicinanza. Fermo restando, caro Assessore China, di comprendere che la mia del 13/05/2008 ebbe soltanto lo scopo di rappresentarle un argomento unite ad esigenze a Lei particolarmente care, visto il suo approccio fattivo alla quotidianità di quanti ci circondano e di quanti, purtroppo, ci salutano.
Stimandola,
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott. Giacomo Biviano)
L'assessore China, nei giorni scorsi, era intervenuto con una netta presa di posizione sulla delicata problematica. Ecco che cosa aveva scritto:
A seguito di molteplici lamentele ricevute dai residenti della frazione di Pianoconte e alle note dei consiglieri Gesuele Fonti, Francesco Megna e Giacomo Biviano, in merito alla inammissibilità di trovare nel cimitero della borgata loculi disponibili per la sepoltura dei defunti, considerato che nel piano triennale delle opere pubbliche 2008-2010 è stata prevista la realizzazione dell'ampliamento del su menzionato cimitero e che non è stato approntato un progetto esecutivo rappresentativo dell'ampliamento, si invitano i dirigenti a provvedere alla nomina di un tecnico comunale che possa redigere la relativa progettazione, affinchè si proceda all'acquisto o esproprio del terreno confinante. Tale richiesta ha carattere d'urgenza.
Giulio China
Assessore ai cimiteri del Comune di Lipari
Ex Pumex e Mozione D'Alia sui trasporti. Gli articoli sulla Gazzetta del Sud di oggi
I lavoratori non hanno ricevuto l'indennità di fine rapporto
Alecci sollecita a Lombardo la stabilizzazione degli ex Pumex
Salvatore Sarpi
Alecci sollecita a Lombardo la stabilizzazione degli ex Pumex
Salvatore Sarpi
Lipari
Il prefetto Francesco Alecci interviene con una lettera al presidente della Regione Raffaele Lombardo sulla "delicatissima situazione che attiene le condizioni di vita dei lavoratori ex Pumex, ancora più significativa nella propria negatività in quanto rapportata alle anguste dimensioni dell'isola di Lipari sotto l'aspetto delle inesistenti soluzioni lavorative alternative".
Il prefetto ha auspicato, ove ritenuta necessaria, la convocazione presso la Presidenza della Regione di una apposita riunione, alla quale chiede di partecipare personalmente, con tutte le realtà istituzionali che sulla vicenda risultano titolari di proprie competenze affinchè da un esame congiunto possa derivare l'assunzione delle più opportune determinazioni da parte della Regione siciliana.
Il dottor Alecci ha evidenziato di aver ricevuto nei giorni scorsi, durante una sua visita a Lipari, una delegazione dei 38 lavoratori ex Pumex, l'azienda pomicifera liparese. «Questi – ha scritto il prefetto – sono impegnati quali LSU presso il comune di Lipari, in attività proprie dell'ente, originariamente per 6 ore al giorno, successivamente ridotte, mentre nei loro confronti era stato previsto da parte dell'assessorato regionale del Lavoro l'inserimento in strutture dell'assessorato regionale dei Beni Culturali già presenti o in fase di istituzione nell'arcipelago eoliano. Questa iniziativa non si è ad oggi realizzata. Nonostante le reiterate pressanti richieste a codesta Regione non si è infatti proceduto ad alcun atto determinativo da parte della giunta regionale per instaurare uno stabile rapporto di lavoro nel settore dei Beni Culturali. Nella riunione i lavoratori hanno ripetuto con forza la impossibilità di proseguire oltre in questa situazione che si è ulteriormente aggravata in quanto «nessuno di loro ha ricevuto dal precedente datore di lavoro l'indennità di fine rapporto».
Il prefetto Francesco Alecci interviene con una lettera al presidente della Regione Raffaele Lombardo sulla "delicatissima situazione che attiene le condizioni di vita dei lavoratori ex Pumex, ancora più significativa nella propria negatività in quanto rapportata alle anguste dimensioni dell'isola di Lipari sotto l'aspetto delle inesistenti soluzioni lavorative alternative".
Il prefetto ha auspicato, ove ritenuta necessaria, la convocazione presso la Presidenza della Regione di una apposita riunione, alla quale chiede di partecipare personalmente, con tutte le realtà istituzionali che sulla vicenda risultano titolari di proprie competenze affinchè da un esame congiunto possa derivare l'assunzione delle più opportune determinazioni da parte della Regione siciliana.
Il dottor Alecci ha evidenziato di aver ricevuto nei giorni scorsi, durante una sua visita a Lipari, una delegazione dei 38 lavoratori ex Pumex, l'azienda pomicifera liparese. «Questi – ha scritto il prefetto – sono impegnati quali LSU presso il comune di Lipari, in attività proprie dell'ente, originariamente per 6 ore al giorno, successivamente ridotte, mentre nei loro confronti era stato previsto da parte dell'assessorato regionale del Lavoro l'inserimento in strutture dell'assessorato regionale dei Beni Culturali già presenti o in fase di istituzione nell'arcipelago eoliano. Questa iniziativa non si è ad oggi realizzata. Nonostante le reiterate pressanti richieste a codesta Regione non si è infatti proceduto ad alcun atto determinativo da parte della giunta regionale per instaurare uno stabile rapporto di lavoro nel settore dei Beni Culturali. Nella riunione i lavoratori hanno ripetuto con forza la impossibilità di proseguire oltre in questa situazione che si è ulteriormente aggravata in quanto «nessuno di loro ha ricevuto dal precedente datore di lavoro l'indennità di fine rapporto».
Scorporarla dalla Tirrenia
D'Alia: evitare la privatizzazione della Siremar
«Il governo rinnovi la convenzione con la società Siremar per assicurare adeguati servizi di collegamento con le isole minori della Sicilia: il processo di privatizzazione che interessa l'azienda sta recando notevoli disagi ai cittadini e non assicura la mobilità e lo sviluppo economico delle comunità isolane».
Lo chiede una mozione presentata al Senato dal Gruppo Udc-Svp e Autonomie, a prima firma del presidente Gianpiero D'Alia e sottoscritta anche dal senatore del Pd Raffaele Ranucci. «La natura delle isole siciliane, tutte abitate per l'intero anno e collegate in zone decentrate del Paese, fa si -sostiene D'Alia- che non esistano le condizioni per garantire un'attività di cabotaggio privato.
«Bisogna bloccare il processo di privatizzazione della Siremar attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio in sede europea del processo di deroga. Il Governo -chiede D'Alia- faccia con Tirrenia ciò che ha fatto con Alitalia: sono in ballo il principio della continuità territoriale, la domanda di mobilità dei cittadini e i loro stessi bisogni, nonchè l'uguaglianza sostanziale garantita dalla Costituzione».
«Ci aspettiamo poi un forte coinvolgimento della Regione Siciliana nel gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato, perchè siano stanziate risorse adeguate che mantengano inalterati i servizi e gli attuali livelli occupazionali».
Intanto ha provocato disagi limitatili lo sciopero dei marittimi delle navi del gruppo Tirrenia. Gli utenti sono stati preventivamente avvertiti e inoltre sulle stesse rotte servite dalla Tirrenia operano altri gruppi armatoriali privati.
I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno garantito i collegamenti marittimi nelle "fasce protette": di primo mattino e in tarda serata. Fermi dunque solo i traghetti ed i mezzi veloci in partenza dalle 12 di ieri e fino alle 12 di oggi. È il caso ad esempio, a Napoli, del traghetto Vincenzo Florio che, giunto ieri mattina da Palermo, ripartirà soltanto domani sera per il capoluogo siciliano.
D'Alia: evitare la privatizzazione della Siremar
«Il governo rinnovi la convenzione con la società Siremar per assicurare adeguati servizi di collegamento con le isole minori della Sicilia: il processo di privatizzazione che interessa l'azienda sta recando notevoli disagi ai cittadini e non assicura la mobilità e lo sviluppo economico delle comunità isolane».
Lo chiede una mozione presentata al Senato dal Gruppo Udc-Svp e Autonomie, a prima firma del presidente Gianpiero D'Alia e sottoscritta anche dal senatore del Pd Raffaele Ranucci. «La natura delle isole siciliane, tutte abitate per l'intero anno e collegate in zone decentrate del Paese, fa si -sostiene D'Alia- che non esistano le condizioni per garantire un'attività di cabotaggio privato.
«Bisogna bloccare il processo di privatizzazione della Siremar attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio in sede europea del processo di deroga. Il Governo -chiede D'Alia- faccia con Tirrenia ciò che ha fatto con Alitalia: sono in ballo il principio della continuità territoriale, la domanda di mobilità dei cittadini e i loro stessi bisogni, nonchè l'uguaglianza sostanziale garantita dalla Costituzione».
«Ci aspettiamo poi un forte coinvolgimento della Regione Siciliana nel gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato, perchè siano stanziate risorse adeguate che mantengano inalterati i servizi e gli attuali livelli occupazionali».
Intanto ha provocato disagi limitatili lo sciopero dei marittimi delle navi del gruppo Tirrenia. Gli utenti sono stati preventivamente avvertiti e inoltre sulle stesse rotte servite dalla Tirrenia operano altri gruppi armatoriali privati.
I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno garantito i collegamenti marittimi nelle "fasce protette": di primo mattino e in tarda serata. Fermi dunque solo i traghetti ed i mezzi veloci in partenza dalle 12 di ieri e fino alle 12 di oggi. È il caso ad esempio, a Napoli, del traghetto Vincenzo Florio che, giunto ieri mattina da Palermo, ripartirà soltanto domani sera per il capoluogo siciliano.
Crisi occupazionale degli ex lavoratori Pumex. Il prefetto Alecci scrive al Presidente Lombardo
Questo il testo della lettera che il prefetto di Messina Francesco Alecci ha inviato nei giorni scorsi al Presidente della Regione Raffaele Lombardo sulla delicata situazione degli ex lavoratori Pumex.
"Ho presieduto una riunione presso il comune di Lipari in relazione all'attività connessa all'incarico di Commissario delegato per l'emergenza delle Isole Eolie conferitomi dal mese di Febbraio u.s. con apposita ordinanza del Presidente del consiglio dei ministri.
Nell'occasione, ho aderito di buon grado alla richiesta di ricevere una delegazione dei 38 lavoratori ex pumex, azienda operante nel settore della estrazione della pomice nell'isola di Lipari e che, a seguito di un provvedimento dell'autorità giudiziaria di sequestro dell'area dello stabilimento, non ha più potuto proseguire da circa un anno la propria attività ed ha dovuto quindi porre in mobilità i dipendenti in questione.
Dopo aver personalmente partecipato il giorno 15/10/2007, con una delegazione di esponenti sindacali dei lavoratori e della parte datoriale e con il sindaco, ad un'apposita riunione convocata a Roma, presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale che non ebbe però alcun utile sviluppo, la vicenda è stata successivamente seguita con attenzione dall'Assessorato del Lavoro della Regione Siciliana.
La situazione attuale vede le cennate 38 persone impegnate quali LSU presso il comune di Lipari in attività proprie dell'ente civico, originariamente per 6 ore al giorno successivamente ridotte, mentre nei loro confronti era stato previsto da parte dell'Assessorato Regionale del Lavoro, l'inserimento in strutture dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali già presenti o in fase di istituzione nell'arcipelago eoliano.
Questa iniziativa non si è ad oggi realizzata.
Nonostante le reiterate pressanti richieste a codesta Regione non si è infatti proceduto ad alcun atto determinativo da parte della Giunta Regionale per instaurare uno stabile rapporto di lavoro nel settore dei Beni Culturali.
Nella riunione di ieri i lavoratori hanno ripetuto con forza la impossibilità di proseguire oltre in questa situazione che si è ancora vieppiù aggravata atteso che nessuno di loro ha tutt'oggi ricevuto dal precedente datore di lavoro la indennità di fine rapporto. Impossibiole comunque risulta per i medesimi proseguire un'attività che in atto produce a loro benificio un reddito mensile di poche centinaia di euro, anche a causa della anzidetta riduzione del periodo orario di impiego giornaliero da 6 a 4 ore non ricevendo il comune di Lipari alcuna integrazione da altri Enti per sostenere la retribuzione in discorso.
Nel corso dell'incontro surrichiamato mi sono state pertanto rivolte vivissime premure per intervenire nei confronti di codesta Presidenza al fine di sollecitare il succitato atto determinativo da parte della Regione siciliana che consentirebbe una stabile attività occupazionale per i lavoratori interessati, i quali hanno precisato come nessuno dei medesimi possa essere definito “lavoratore precario” giacchè il loro precedente regolare rapporto di lavoro-che per taluni durava da decenni- è stato interrotto improvvisamente in seguito alla esecuzione di atti della competente Autorità Giudiziaria e non per cause connesse a crisi aziendale o di mercato.
Rassegno tutto quanto sopra alla personale attenzione della Signora Vostra, segnalando la delicatissima situazione che attiene le condizioni di vita dei lavoratori anzidetti, ancora più significativa nella propria negatività in quanto rapportata alle anguste dimensioni dell'isola di Lipari sotto l'aspetto delle inesistenti soluzioni lavorative alternative, rivolgendo l'auspicio che, ove ritenuta necessaria, possa essere indetta con urgenza presso codesta Presidenza una apposita riunione, alla quale chiedo sin d'ora di partecipare personalmente, con tutte le realtà istituzionali che sulla vicenda di cui trattasi risultano titolari di proprie competenze affinchè da un esame congiunto possa derivare la assunzione delle più opportune determinazioni da parte di codesta Regione Siciliana".
Nell'occasione, ho aderito di buon grado alla richiesta di ricevere una delegazione dei 38 lavoratori ex pumex, azienda operante nel settore della estrazione della pomice nell'isola di Lipari e che, a seguito di un provvedimento dell'autorità giudiziaria di sequestro dell'area dello stabilimento, non ha più potuto proseguire da circa un anno la propria attività ed ha dovuto quindi porre in mobilità i dipendenti in questione.
Dopo aver personalmente partecipato il giorno 15/10/2007, con una delegazione di esponenti sindacali dei lavoratori e della parte datoriale e con il sindaco, ad un'apposita riunione convocata a Roma, presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale che non ebbe però alcun utile sviluppo, la vicenda è stata successivamente seguita con attenzione dall'Assessorato del Lavoro della Regione Siciliana.
La situazione attuale vede le cennate 38 persone impegnate quali LSU presso il comune di Lipari in attività proprie dell'ente civico, originariamente per 6 ore al giorno successivamente ridotte, mentre nei loro confronti era stato previsto da parte dell'Assessorato Regionale del Lavoro, l'inserimento in strutture dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali già presenti o in fase di istituzione nell'arcipelago eoliano.
Questa iniziativa non si è ad oggi realizzata.
Nonostante le reiterate pressanti richieste a codesta Regione non si è infatti proceduto ad alcun atto determinativo da parte della Giunta Regionale per instaurare uno stabile rapporto di lavoro nel settore dei Beni Culturali.
Nella riunione di ieri i lavoratori hanno ripetuto con forza la impossibilità di proseguire oltre in questa situazione che si è ancora vieppiù aggravata atteso che nessuno di loro ha tutt'oggi ricevuto dal precedente datore di lavoro la indennità di fine rapporto. Impossibiole comunque risulta per i medesimi proseguire un'attività che in atto produce a loro benificio un reddito mensile di poche centinaia di euro, anche a causa della anzidetta riduzione del periodo orario di impiego giornaliero da 6 a 4 ore non ricevendo il comune di Lipari alcuna integrazione da altri Enti per sostenere la retribuzione in discorso.
Nel corso dell'incontro surrichiamato mi sono state pertanto rivolte vivissime premure per intervenire nei confronti di codesta Presidenza al fine di sollecitare il succitato atto determinativo da parte della Regione siciliana che consentirebbe una stabile attività occupazionale per i lavoratori interessati, i quali hanno precisato come nessuno dei medesimi possa essere definito “lavoratore precario” giacchè il loro precedente regolare rapporto di lavoro-che per taluni durava da decenni- è stato interrotto improvvisamente in seguito alla esecuzione di atti della competente Autorità Giudiziaria e non per cause connesse a crisi aziendale o di mercato.
Rassegno tutto quanto sopra alla personale attenzione della Signora Vostra, segnalando la delicatissima situazione che attiene le condizioni di vita dei lavoratori anzidetti, ancora più significativa nella propria negatività in quanto rapportata alle anguste dimensioni dell'isola di Lipari sotto l'aspetto delle inesistenti soluzioni lavorative alternative, rivolgendo l'auspicio che, ove ritenuta necessaria, possa essere indetta con urgenza presso codesta Presidenza una apposita riunione, alla quale chiedo sin d'ora di partecipare personalmente, con tutte le realtà istituzionali che sulla vicenda di cui trattasi risultano titolari di proprie competenze affinchè da un esame congiunto possa derivare la assunzione delle più opportune determinazioni da parte di codesta Regione Siciliana".
giovedì 20 novembre 2008
EOLIE: PER UNESCO NESSUN PROBLEMA, NON RISCHIANO CANCELLAZIONE
"Non esiste un 'problema Eolie' per l'Unesco". Lo ha assicurato, rispondendo ai giornalisti, il presidente della commissione nazionale italiana per l'Unesco Gianni Puglisi, in occasione dell'apertura della Giornata mondiale della Filosofia, promossa dall'Unesco, che si svolge a Palermo press la sede della Fondazione Banco di Sicilia.
Puglisi, parlando alla presenza del direttore generale dell'Unesco, Koichiro Matsuura, ha detto che "non c'e' un problema Eolie a meno che unilateralmente non si pensi di modificare il sito". Matsuura al riguardo ha puntualizzato che il comitato dell'Unesco "e' lieto delle misure che sono state adottate. Aspettiamo adesso un rapporto dal governo italiano per il febbraio 2009". Rispondendo a un'altra domanda dei giornalisti, Matsuura in precedenza aveva escluso che vi siano siti siciliani o italiani che rischiano di essere cancellati. Parlando poi dei nove siti siciliani tutelati dall'Unesco (cinque naturali e quattro culturali), Matsuura ha sottolineato: "E' importante che la comunita' locale si occupi della tutela di questi siti. Il rischio riguarda il loro stato di conservazione. E noi dobbiamo pensare alla loro salvaguardia per tramandarli alle future generazioni. Uno dei pericoli riguarda i disastri naturali come i terremoti e i maremoti. L'altro pericolo e' rappresentato dall'urbanizzazione dallo svilupo economico che non deve danneggiare i siti. Un'altra questione importante -ha aggiunto Matsuura- riguarda la ricettivita' dei siti: e' fondamentale garantire l'accesso ai turisti". Matsuura, in Sicilia per la prima volta, si e' detto molto lieto di visitare l'isola. Domani si rechera' alla Valle dei Templi di Agrigento.
Trasporti: Soddisfazione del sindaco Bruno per la nuova risoluzione "Valducci" e il testo di quest'ultima
Riceviamo dal sindaco di Lipari Mariano Bruno e pubblichiamo.
Con viva soddisfazione, Vi rimetto copia del nuovo testo approvato dalla IX Commissione della Camera dei Deputati, appena fattomi pervenire dall'On.le Garofalo, nel cui contesto potrete notare che, nell'impegnare il Governo,al punto 2 vengono recepite le istanze approvate all'unanimità dal Consiglio Comunale di Lipari nella seduta del 18/11/2008, e dai Sindaci delle isole Minori della Sicilia e della Campania nel corso dell'incontro tenutosi a Roma il giorno 19 c.
Con la collaborazione delle associazioni e della cittadinanza, si potranno conseguire risultati ancora migliori.
Il lavoro paga sempre.
Siamo solo all'inizio di una grande battaglia che tutti uniti dobbiamo affrontare nell'interesse delle nostre comunità insulari.(MARIANO BRUNO)
NUOVO TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
7-00033 Valducci: Nuove convenzioni tra lo Stato e le società del gruppo Tirrenia e privatizzazione delle società esercenti servizi di cabotaggio pubblico
La IX Commissione,
premesso che:
la Tirrenia e le società regionali da questa controllate (Caremar, Saremar, Siremar e Toremar) esercitano il servizio pubblico di cabotaggio marittimo fra la penisola e le isole maggiori e minori in base a specifiche convenzioni in scadenza alla fine del 2008;
la legge finanziaria per il 2007 (commi 998 e 999 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296) ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società del gruppo Tirrenia aventi scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012 al fine di privatizzare le società esercenti servizi di cabotaggio pubblico;
il Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-2013, deliberato dal Consiglio dei ministri il 18 giugno 2008, ha confermato la volontà del Governo di attuare tempestivamente, in coerenza anche con quanto previsto dalla legge finanziaria per il 2007, il processo di privatizzazione della Tirrenia;
il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e, successivamente, il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, hanno attribuito alle regioni le funzioni in materia di servizio pubblico di cabotaggio marittimo che si svolgono all’interno del loro territorio, prevedendo altresì la possibilità per le regioni Campania, Sardegna, Sicilia e Toscana di richiedere, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del dereto-legge, il trasferimento a titolo gratuito della partecipazione totalitaria detenuta da Tirrenia di navigazione Spa rispettivamente nelle società Caremar, Saremar, Siremar e Toremar; nessuna delle regioni interessate ha peraltro esercitato tale facoltà entro i termini previsti;
ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 novembre 1995, n. 481, il Consiglio dei ministri ha deliberato, nella seduta del 6 novembre 2008, la definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta indirettamente dal Ministro dell’economia e delle finanze nel capitale di Tirrenia di navigazione S.p.A.; il relativo schema di decreto sarà trasmesso alle Camere per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari;
dall’ampia attività conoscitiva svolta dalla Commissione mediante audizioni informali dei soggetti interessati è emerso che:
a) gran parte dell’attività della società Tirrenia di navigazione S.p.A. può essere svolta come libera attività imprenditoriale, secondo condizioni di mercato;
b) le sovvenzioni a carico del bilancio dello Stato rappresentano una quota rilevante delle entrate del gruppo Tirrenia e i costi operativi risultano mediamente più elevati rispetto a quelli delle società private del settore;
c) deve essere realizzato un significativo recupero di efficienza della gestione, in linea con gli obiettivi individuati dal piano industriale del gruppo, definito nel 2007 e non ancora approvato, e con i criteri per la determinazione degli oneri di servizio pubblico e delle dinamiche tariffarie, di cui alla delibera CIPE del 9 novembre 2007;
risulta pertanto indispensabile completare rapidamente il processo di liberalizzazione del settore del cabotaggio pubblico e privatizzare le società esercenti i servizi di collegamento marittimo che rivestono carattere di pubblica utilità;
occorre al tempo stesso garantire la continuità e la qualità del servizio anche per le tratte che non rivestono interesse di mercato e, in particolare, assicurare la continuità territoriale e l’erogazione dei servizi essenziali per i collegamenti con le isole maggiori e minori, e tra le isole stesse;
impegna il Governo
a pervenire sollecitamente, se possibile entro il 30 giugno 2009, e comunque non oltre il 31 dicembre 2009, alla privatizzazione della società Tirrenia di navigazione S.p.A., da effettuarsi mediante ricorso a procedura competitiva, aperta, trasparente e non discriminatoria;
ad assumere sollecitamente, sentite le regioni e gli enti locali interessati, le opportune iniziative finalizzate al completamento, da parte delle amministrazioni competenti, dell’iter di approvazione delle nuove convenzioni con la Tirrenia e con le società regionali, almeno per quanto concerne le tratte che non rivestono interesse di mercato, ma che risultano indispensabili per assicurare la continuità territoriale e il diritto alla mobilità dei cittadini, con riferimento ai collegamenti con le isole maggiori e minori e tra le isole stesse;
a valutare la possibilità di prorogare le convenzioni in essere con il gruppo Tirrenia, qualora risulti indispensabile in vista della definizione delle nuove convenzioni e dell’attuazione della privatizzazione e, in ogni caso, per il tempo strettamente necessario al conseguimento di tali obiettivi;
ad assicurare, anche attraverso lo stanziamento delle risorse finanziarie necessarie, che, per tutta la fase che precederà la privatizzazione, continuino ad essere prestati i servizi attualmente offerti;
ad individuare le misure opportune per garantire, anche oltre la scadenza delle nuove convenzioni, il mantenimento in esercizio dei collegamenti necessari ad assicurare la continuità territoriale e il diritto alla mobilità dei cittadini;
a prevedere altresì, nell’ambito della privatizzazione, adeguate misure di salvaguardia dei livelli occupazionali e di tutela nei confronti dei dipendenti del gruppo Tirrenia.
(8-00011) «Valducci, Moffa».
La IX Commissione,
premesso che:
la Tirrenia e le società regionali da questa controllate (Caremar, Saremar, Siremar e Toremar) esercitano il servizio pubblico di cabotaggio marittimo fra la penisola e le isole maggiori e minori in base a specifiche convenzioni in scadenza alla fine del 2008;
la legge finanziaria per il 2007 (commi 998 e 999 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296) ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società del gruppo Tirrenia aventi scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012 al fine di privatizzare le società esercenti servizi di cabotaggio pubblico;
il Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-2013, deliberato dal Consiglio dei ministri il 18 giugno 2008, ha confermato la volontà del Governo di attuare tempestivamente, in coerenza anche con quanto previsto dalla legge finanziaria per il 2007, il processo di privatizzazione della Tirrenia;
il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e, successivamente, il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, hanno attribuito alle regioni le funzioni in materia di servizio pubblico di cabotaggio marittimo che si svolgono all’interno del loro territorio, prevedendo altresì la possibilità per le regioni Campania, Sardegna, Sicilia e Toscana di richiedere, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del dereto-legge, il trasferimento a titolo gratuito della partecipazione totalitaria detenuta da Tirrenia di navigazione Spa rispettivamente nelle società Caremar, Saremar, Siremar e Toremar; nessuna delle regioni interessate ha peraltro esercitato tale facoltà entro i termini previsti;
ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 novembre 1995, n. 481, il Consiglio dei ministri ha deliberato, nella seduta del 6 novembre 2008, la definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta indirettamente dal Ministro dell’economia e delle finanze nel capitale di Tirrenia di navigazione S.p.A.; il relativo schema di decreto sarà trasmesso alle Camere per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari;
dall’ampia attività conoscitiva svolta dalla Commissione mediante audizioni informali dei soggetti interessati è emerso che:
a) gran parte dell’attività della società Tirrenia di navigazione S.p.A. può essere svolta come libera attività imprenditoriale, secondo condizioni di mercato;
b) le sovvenzioni a carico del bilancio dello Stato rappresentano una quota rilevante delle entrate del gruppo Tirrenia e i costi operativi risultano mediamente più elevati rispetto a quelli delle società private del settore;
c) deve essere realizzato un significativo recupero di efficienza della gestione, in linea con gli obiettivi individuati dal piano industriale del gruppo, definito nel 2007 e non ancora approvato, e con i criteri per la determinazione degli oneri di servizio pubblico e delle dinamiche tariffarie, di cui alla delibera CIPE del 9 novembre 2007;
risulta pertanto indispensabile completare rapidamente il processo di liberalizzazione del settore del cabotaggio pubblico e privatizzare le società esercenti i servizi di collegamento marittimo che rivestono carattere di pubblica utilità;
occorre al tempo stesso garantire la continuità e la qualità del servizio anche per le tratte che non rivestono interesse di mercato e, in particolare, assicurare la continuità territoriale e l’erogazione dei servizi essenziali per i collegamenti con le isole maggiori e minori, e tra le isole stesse;
impegna il Governo
a pervenire sollecitamente, se possibile entro il 30 giugno 2009, e comunque non oltre il 31 dicembre 2009, alla privatizzazione della società Tirrenia di navigazione S.p.A., da effettuarsi mediante ricorso a procedura competitiva, aperta, trasparente e non discriminatoria;
ad assumere sollecitamente, sentite le regioni e gli enti locali interessati, le opportune iniziative finalizzate al completamento, da parte delle amministrazioni competenti, dell’iter di approvazione delle nuove convenzioni con la Tirrenia e con le società regionali, almeno per quanto concerne le tratte che non rivestono interesse di mercato, ma che risultano indispensabili per assicurare la continuità territoriale e il diritto alla mobilità dei cittadini, con riferimento ai collegamenti con le isole maggiori e minori e tra le isole stesse;
a valutare la possibilità di prorogare le convenzioni in essere con il gruppo Tirrenia, qualora risulti indispensabile in vista della definizione delle nuove convenzioni e dell’attuazione della privatizzazione e, in ogni caso, per il tempo strettamente necessario al conseguimento di tali obiettivi;
ad assicurare, anche attraverso lo stanziamento delle risorse finanziarie necessarie, che, per tutta la fase che precederà la privatizzazione, continuino ad essere prestati i servizi attualmente offerti;
ad individuare le misure opportune per garantire, anche oltre la scadenza delle nuove convenzioni, il mantenimento in esercizio dei collegamenti necessari ad assicurare la continuità territoriale e il diritto alla mobilità dei cittadini;
a prevedere altresì, nell’ambito della privatizzazione, adeguate misure di salvaguardia dei livelli occupazionali e di tutela nei confronti dei dipendenti del gruppo Tirrenia.
(8-00011) «Valducci, Moffa».
Trasporti: con una mozione interviene l'on. D'Alia
Il senatore Giampiero D’Alia(UDC) ha presentato oggi una mozione al Governo per quanto riguarda il futuro dei trasporti marittimi. Dopo un'ampia premessa questo quanto si legge nel corpo della mozione dell'on. D'Alia
.......Impegna il Governo
-anzitutto a rispettare il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane al fine di garantire il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonchè l'uguaglianza sostanziale di cui all'articolo 3 della costituzione e dei principi sanciti nel Trattato di Amsterdam;
-al rinnovo della convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012 così come previsto nel comma 998 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006,n.296, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari, che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane attraverso una necessaria fase di concertazione con le stesse;
-all'apertura di un tavolo di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione;
-ad attuare un aumento della spesa prevista dall'art.1, comma 998 della legge 27 dicembre 2006, n.296 per il sostegno della convenzione;
-a prevedere il blocco del processo di privatizzazione della Siremar, attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio, presso l'Unione Europea, del processo di deroga alla privatizzazione;
-a dotare la nuova Siremar di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e delle Regioni in base al principio che le ragioni di economia relativa alla spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi così essenziali, senza che nessuno intervenga in sostituzione;
-ad attuare il blocco della dismissione del naviglio, in atto avviato dalla Siremar, che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia;
-al mantenimento degli attuali livelli occupazionali;
-a considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
-a far si che la Regione siciliana, nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate.
.......Impegna il Governo
-anzitutto a rispettare il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane al fine di garantire il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonchè l'uguaglianza sostanziale di cui all'articolo 3 della costituzione e dei principi sanciti nel Trattato di Amsterdam;
-al rinnovo della convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012 così come previsto nel comma 998 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006,n.296, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari, che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane attraverso una necessaria fase di concertazione con le stesse;
-all'apertura di un tavolo di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione;
-ad attuare un aumento della spesa prevista dall'art.1, comma 998 della legge 27 dicembre 2006, n.296 per il sostegno della convenzione;
-a prevedere il blocco del processo di privatizzazione della Siremar, attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio, presso l'Unione Europea, del processo di deroga alla privatizzazione;
-a dotare la nuova Siremar di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e delle Regioni in base al principio che le ragioni di economia relativa alla spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi così essenziali, senza che nessuno intervenga in sostituzione;
-ad attuare il blocco della dismissione del naviglio, in atto avviato dalla Siremar, che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia;
-al mantenimento degli attuali livelli occupazionali;
-a considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
-a far si che la Regione siciliana, nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate.
Detenzione ai fini di spaccio: 58enne arrestato a Lipari
Detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Con questa accusa i carabinieri di Lipari hanno arrestato ieri sera un B.F.,58 enne del posto. Nella sua disponibilità gli uomini dell'Arma, a seguito di perquisizione veicolare e domiciliare, avrebbero trovato una trentina di grammi di droga già suddivisa in dosi.
Parcheggi regolamentati per soli motocicli sulla via Conti. Le richieste del consigliere Biviano
E' indirizzata all'assessore alla Viabilità Rag. Corrado Giannò e al Dirigente del IV Settore
Dott. Domenico Russo la nota del consigliere comunale Giacomo Biviano avente per oggetto: Parcheggi regolamentati, per soli motocicli, nei pressi dell’ Istituto Tecnico commerciale e per geometri. IL TESTO:
Gentili Signori,
Numerosi ragazzi e genitori hanno interessato il sottoscritto per segnalare la mancata regolamentazione o l’insufficienza di parcheggi, per soli motocicli, nei pressi dell’Istituto tecnico I.Conti .
Essendo il suddetto mezzo utilizzato dalla gran parte degli studenti, data la loro fascia d’età;
Vista l’assenza di parcheggi regolamentati, per soli motocicli, nei pressi del suddetto Istituto e i rimanenti spazi di sosta occupati da veicoli di ogni genere (macchine, cammion, furgoni, autobidoniere, muletti, ruspe, ect.), spesso anche per lunghi periodi;
Recepite, quindi, le enormi difficoltà che gli studenti incontrano nel trovare parcheggio, soprattutto la mattina, incorrendo a volte in giuste sanzioni amministrative per sosta vietata;
CHIEDO
Che si valuti l’opportunità di prevedere dei parcheggi regolamentati nella Via I.Conti, per i soli motocicli, lungo tutto il tratto di strada che costeggia l’attuale Istituto Tecnico;
Che si valutino, altresì, in alternativa, ulteriori soluzioni atte ad eliminare definitivamente il suddetto problema.
Certo di un immediato e positivo riscontro,
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott.Giacomo Biviano)
Dott. Domenico Russo la nota del consigliere comunale Giacomo Biviano avente per oggetto: Parcheggi regolamentati, per soli motocicli, nei pressi dell’ Istituto Tecnico commerciale e per geometri. IL TESTO:
Gentili Signori,
Numerosi ragazzi e genitori hanno interessato il sottoscritto per segnalare la mancata regolamentazione o l’insufficienza di parcheggi, per soli motocicli, nei pressi dell’Istituto tecnico I.Conti .
Essendo il suddetto mezzo utilizzato dalla gran parte degli studenti, data la loro fascia d’età;
Vista l’assenza di parcheggi regolamentati, per soli motocicli, nei pressi del suddetto Istituto e i rimanenti spazi di sosta occupati da veicoli di ogni genere (macchine, cammion, furgoni, autobidoniere, muletti, ruspe, ect.), spesso anche per lunghi periodi;
Recepite, quindi, le enormi difficoltà che gli studenti incontrano nel trovare parcheggio, soprattutto la mattina, incorrendo a volte in giuste sanzioni amministrative per sosta vietata;
CHIEDO
Che si valuti l’opportunità di prevedere dei parcheggi regolamentati nella Via I.Conti, per i soli motocicli, lungo tutto il tratto di strada che costeggia l’attuale Istituto Tecnico;
Che si valutino, altresì, in alternativa, ulteriori soluzioni atte ad eliminare definitivamente il suddetto problema.
Certo di un immediato e positivo riscontro,
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott.Giacomo Biviano)
Legambiente Lipari concorda con le idee del presidente Mottola
COMUNICATO
Legambiente ringrazia il Sig. Enzo Mottola, presidente C.A.S.T.A per la Sua sensibilità ambientale e concorda con lo stesso nel ritenere che i lavori di ripristino della viabilità di Acquacalda e della messa in sicurezza del litorale rivestano “carattere di somma urgenza” visto l’approssimarsi di nuove mareggiate che potrebbero vanificare ogni intervento.
Condivide appieno il pensiero del Sig. Mottola circa la tutela, da parte delle istituzioni, dell’incolumità degli abitanti di Acquacalda, e concorda con la richiesta di “consentire la prosecuzione dei lavori adoperando mezzi navali” che dovranno- possibilmente- operare con l’accortezza di arrecare il minor danno possibile all’habitat sottomarino, ricordando che le praterie di Poseidonie hanno molteplici funzioni: attenuano il moto ondoso proteggendo l’erosione dei litorali; sviluppano una ricca comunità biologica e contribuiscono all’ossigenazione delle acque.
Secondo le intenzioni dei promotori, Legambiente nasce «con l'idea di difendere e conservare il patrimonio ambientale anche per le generazioni future accomunando gente che ha valori universali come quello di avere a disposizione acqua, aria e terra pulite ». Legittima è quindi la richiesta degli abitanti di Acquacalda ed implicita la conservazione del patrimonio abitativo, il lavoro e la loro esistenza sul territorio.
Legambiente Lipari
Piero Roux
Condivide appieno il pensiero del Sig. Mottola circa la tutela, da parte delle istituzioni, dell’incolumità degli abitanti di Acquacalda, e concorda con la richiesta di “consentire la prosecuzione dei lavori adoperando mezzi navali” che dovranno- possibilmente- operare con l’accortezza di arrecare il minor danno possibile all’habitat sottomarino, ricordando che le praterie di Poseidonie hanno molteplici funzioni: attenuano il moto ondoso proteggendo l’erosione dei litorali; sviluppano una ricca comunità biologica e contribuiscono all’ossigenazione delle acque.
Secondo le intenzioni dei promotori, Legambiente nasce «con l'idea di difendere e conservare il patrimonio ambientale anche per le generazioni future accomunando gente che ha valori universali come quello di avere a disposizione acqua, aria e terra pulite ». Legittima è quindi la richiesta degli abitanti di Acquacalda ed implicita la conservazione del patrimonio abitativo, il lavoro e la loro esistenza sul territorio.
Legambiente Lipari
Piero Roux
Il convegno romano sui Trasporti sulla Gazzetta del sud di oggi
La missione degli amministratori
Si punta a salvare le "tratte sociali" Ancora fuori quella con Napoli
Sciopero dei marittimi Siremar oggi per la vertenza Tirrenia
Salvatore Sarpi
Lo Stato punta dritto alla privatizzazione della Tirrenia e per quanto riguarda i collegamenti con le isole minori si può ipotizzare la concessione di una proroga alle società regionali (nel caso della Sicilia alla Siremar) di quattro anni, e cioè sino al 2012. Una proroga, che è opportuno precisarlo, riguarderebbe solo quelle che lo Stato individua quali "tratte sociali". Nel caso delle Eolie "salterebbe" lo storico e fondamentale collegamento con Napoli. Questo è in sintesi quanto emerso dal convegno romano organizzato dai comuni eoliani e dall'associazione "Ama le Eolie" e che ha visto, oltre a quella degli amministratori e operatori turistici eoliani, anche la partecipazione di diversi deputati e senatori e di rappresentanti di altre isole minori. I delegati isolani hanno sottoscritto tra l'altro la mozione "salva Siremar" inviata ai Governi nazionale ed europeo. Fortemente critico nei confronti del Governo romano è stato l'on. Giovanni Pistorio (Mpa) che ha sottolineato come, nonostante le numerose note inviate al Governo dalla Regione siciliana per conoscere i conti della società di Stato, attività e passività, non è stata fornita alcuna risposta. Insomma tutto il contrario di quanto si sostiene da Roma e cioè che vi è stato il totale disinteresse da parte della Regione. Pistorio ha dato la sua disponibilità ad impegnarsi per un tavolo fra Stato-Regione siciliana e amministrazioni delle isole minori per tracciare un percorso condiviso e condivisibile nell'interesse delle collettività isolane. Linea condivisa, oltre che dagli amministratori isolani, anche dai parlamentari presenti in particolare da Fallica, Garofalo, Mantini che hanno seguito questa vicenda sin dagli albori. E a questo tavolo guarda con moderato ottimismo il sindaco di Lipari Mariano Bruno. «Quello odierno – ha dichiarato – è stato un ulteriore passo per far conoscere a tutti quella che è la realtà davanti alla quale si troverebbero le Eolie, ma più in generale tutte le isole, se al 31 dicembre si dovesse scrivere la parola fine non solo per la Tirrenia ma anche, e principalmente, per le società regionali, nel nostro caso la Siremar. Abbiamo "messo sul tavolo" la nostra mozione a sostegno delle legittime richieste della collettività ma è chiaro che dobbiamo guardare avanti, continuare a lavorare e, principalmente, non abbassare soprattutto per il collegamento con Napoli che per noi è a tutti gli effetti "tratta sociale". L'apertura di un tavolo di lavoro tra Stato-Regione e le nostre amministrazioni non può che trovarci d'accordo e, in questo senso, saremo a Palermo per chiedere che si parta al più presto. Anche perchè il 31 dicembre non è poi così lontano».
Intanto è stato confermato per oggi lo sciopero di 24 ore dei marittimi del gruppo Tirrenia e delle società controllate. Stop indetto da tutte le sigle sindacali: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Federmar-Cisal. In concomitanza con lo sciopero, a Roma, si terrà una conferenza stampa dei sindacati di categoria alla presenza del segretario generale della Uiltrasporti, Giuseppe Caronia e dei responsabili del settore marittimo della Filt Cgil, Roberto Scotti e della Fit Cisl, Beniamino Leone. I sindacati denunciano che "Tirrenia potrebbe subire una crisi aziendale come Alitalia e a rischio ci sono 3mila di posti lavoro con lavoratori che non avranno a disposizione gli ammortizzatori sociali".
Si punta a salvare le "tratte sociali" Ancora fuori quella con Napoli
Sciopero dei marittimi Siremar oggi per la vertenza Tirrenia
Salvatore Sarpi
Lo Stato punta dritto alla privatizzazione della Tirrenia e per quanto riguarda i collegamenti con le isole minori si può ipotizzare la concessione di una proroga alle società regionali (nel caso della Sicilia alla Siremar) di quattro anni, e cioè sino al 2012. Una proroga, che è opportuno precisarlo, riguarderebbe solo quelle che lo Stato individua quali "tratte sociali". Nel caso delle Eolie "salterebbe" lo storico e fondamentale collegamento con Napoli. Questo è in sintesi quanto emerso dal convegno romano organizzato dai comuni eoliani e dall'associazione "Ama le Eolie" e che ha visto, oltre a quella degli amministratori e operatori turistici eoliani, anche la partecipazione di diversi deputati e senatori e di rappresentanti di altre isole minori. I delegati isolani hanno sottoscritto tra l'altro la mozione "salva Siremar" inviata ai Governi nazionale ed europeo. Fortemente critico nei confronti del Governo romano è stato l'on. Giovanni Pistorio (Mpa) che ha sottolineato come, nonostante le numerose note inviate al Governo dalla Regione siciliana per conoscere i conti della società di Stato, attività e passività, non è stata fornita alcuna risposta. Insomma tutto il contrario di quanto si sostiene da Roma e cioè che vi è stato il totale disinteresse da parte della Regione. Pistorio ha dato la sua disponibilità ad impegnarsi per un tavolo fra Stato-Regione siciliana e amministrazioni delle isole minori per tracciare un percorso condiviso e condivisibile nell'interesse delle collettività isolane. Linea condivisa, oltre che dagli amministratori isolani, anche dai parlamentari presenti in particolare da Fallica, Garofalo, Mantini che hanno seguito questa vicenda sin dagli albori. E a questo tavolo guarda con moderato ottimismo il sindaco di Lipari Mariano Bruno. «Quello odierno – ha dichiarato – è stato un ulteriore passo per far conoscere a tutti quella che è la realtà davanti alla quale si troverebbero le Eolie, ma più in generale tutte le isole, se al 31 dicembre si dovesse scrivere la parola fine non solo per la Tirrenia ma anche, e principalmente, per le società regionali, nel nostro caso la Siremar. Abbiamo "messo sul tavolo" la nostra mozione a sostegno delle legittime richieste della collettività ma è chiaro che dobbiamo guardare avanti, continuare a lavorare e, principalmente, non abbassare soprattutto per il collegamento con Napoli che per noi è a tutti gli effetti "tratta sociale". L'apertura di un tavolo di lavoro tra Stato-Regione e le nostre amministrazioni non può che trovarci d'accordo e, in questo senso, saremo a Palermo per chiedere che si parta al più presto. Anche perchè il 31 dicembre non è poi così lontano».
Intanto è stato confermato per oggi lo sciopero di 24 ore dei marittimi del gruppo Tirrenia e delle società controllate. Stop indetto da tutte le sigle sindacali: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Federmar-Cisal. In concomitanza con lo sciopero, a Roma, si terrà una conferenza stampa dei sindacati di categoria alla presenza del segretario generale della Uiltrasporti, Giuseppe Caronia e dei responsabili del settore marittimo della Filt Cgil, Roberto Scotti e della Fit Cisl, Beniamino Leone. I sindacati denunciano che "Tirrenia potrebbe subire una crisi aziendale come Alitalia e a rischio ci sono 3mila di posti lavoro con lavoratori che non avranno a disposizione gli ammortizzatori sociali".
mercoledì 19 novembre 2008
Acquacalda: Da lunedì sondaggi e carotaggio. Domani al via la fase preparatoria per la "bretella"
Inizieranno lunedì i sondaggi e il carotaggio ad Acquacalda nell'area che sarà interessata alla realizzazione della bretella che, bypassando la parte della Provinciale oggetto della frana, collegherà le due parti della frazione consentendo il transito dei mezzi leggeri. Domani, comunque, la ditta di Angelino Biviano che eseguirà i lavori per conto della Provincia sarà sul posto per mettere in atto quella che è definita la fase preparatoria e che comprende anche la scarificazione.
Intanto si apprende che i massi necessari per il lavoro di protezione dell'abitato di San Gaetano continueranno ad arrivare via terra e a mezzo camion. Per superare il divieto posto dalla Provincia al transito sulle strade provinciali di mezzi che superino a pieno carico le 34 tonnellate, i camion viaggeranno a carico ridotto rispetto alle loro reali capacità.
Intanto si apprende che i massi necessari per il lavoro di protezione dell'abitato di San Gaetano continueranno ad arrivare via terra e a mezzo camion. Per superare il divieto posto dalla Provincia al transito sulle strade provinciali di mezzi che superino a pieno carico le 34 tonnellate, i camion viaggeranno a carico ridotto rispetto alle loro reali capacità.
Riunione sui trasporti a Roma: Cosa scrivono le agenzie
TIRRENIA: SINDACI ISOLE MINORI A ROMA, PROROGA SERVIZI AL 2012
(AGI) Una proroga fino al 2012 dei servizi marittimi garantiti dalla Tirrenia. La richiesta e’ stata ribadita dai sindaci delle isole minori siciliane, con in testa il primo cittadino di Lipari, Mariano Bruno, nella conferenza che si e’ tenuta a Roma nella sala di Montecitorio. Sono anche intervenuti i sindaci delle isole campane e una cinquantina tra operatori turistici, economici e albergatori. Hanno presenziato alcuni parlamentari nazionali che hanno assicurato il loro appoggio alla battaglia portata avanti da dagli amministratori comunali, dagli operatori e dagli abitanti sempre piu’ preoccupati perche’ a fine anno potrebbero essere sospesi i collegamenti con aliscafi e traghetti della Siremar, societa’ di Stato. Il sindaco Bruno ha ribadito la necessita’ di arrivare ad una proroga di almeno tre anni, dopo di che si potra’ parlare di privatizzazione. Ha annunciato che nei prossimi giorni ci sara’ un incontro con il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli e proseguiranno le audizioni con la commissione Trasporti. (AGI)
Sindaci Eolie chiedono il rinnovo della convenzione con Siremar fino a 2012
Le amministrazioni comunali delle isole dell'arcipelago delle Eolie hanno inviato una mozione al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e ad altri rappresentanti delle istituzioni per chiedere, ''il rinnovo fino al 2012 e l'aumento del finanziamento della convenzione con la societa' Siremar, del gruppo Tirrenia'', che assicura i collegamenti fra le isole e il territorio nazionale.
(AGI) Una proroga fino al 2012 dei servizi marittimi garantiti dalla Tirrenia. La richiesta e’ stata ribadita dai sindaci delle isole minori siciliane, con in testa il primo cittadino di Lipari, Mariano Bruno, nella conferenza che si e’ tenuta a Roma nella sala di Montecitorio. Sono anche intervenuti i sindaci delle isole campane e una cinquantina tra operatori turistici, economici e albergatori. Hanno presenziato alcuni parlamentari nazionali che hanno assicurato il loro appoggio alla battaglia portata avanti da dagli amministratori comunali, dagli operatori e dagli abitanti sempre piu’ preoccupati perche’ a fine anno potrebbero essere sospesi i collegamenti con aliscafi e traghetti della Siremar, societa’ di Stato. Il sindaco Bruno ha ribadito la necessita’ di arrivare ad una proroga di almeno tre anni, dopo di che si potra’ parlare di privatizzazione. Ha annunciato che nei prossimi giorni ci sara’ un incontro con il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli e proseguiranno le audizioni con la commissione Trasporti. (AGI)
Sindaci Eolie chiedono il rinnovo della convenzione con Siremar fino a 2012
Le amministrazioni comunali delle isole dell'arcipelago delle Eolie hanno inviato una mozione al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e ad altri rappresentanti delle istituzioni per chiedere, ''il rinnovo fino al 2012 e l'aumento del finanziamento della convenzione con la societa' Siremar, del gruppo Tirrenia'', che assicura i collegamenti fra le isole e il territorio nazionale.
Trasporti marittimi: Si è concluso il convegno di Roma. Verso un tavolo Stato-Regione-amministrazioni locali?
Si è concluso a Roma il convegno "Legge n° 296 del 27/12/2006 e successive determinazioni, la mobilità negata per le isole minori italiane, un passo indietro di trent’anni" e arrivano le notizie ufficiali. Alcune delle quali, ad onor del vero, abbastanza scontate.
Lo Stato punta dritto alla privatizzazione della Tirrenia e per quanto riguarda i collegamenti con le isole minori si può ipotizzare la concessione di una proroga alle società regionali(nel caso della Sicilia alla Siremar) di quattro anni e cioè sino al 2012. Una proroga, che è opportuno precisarlo, riguarderebbe solo quelle che lo Stato individua quali “tratte sociali”. Nel caso delle Eolie “salterebbe” lo storico e fondamentale collegamento con Napoli.
Lo Stato punta dritto alla privatizzazione della Tirrenia e per quanto riguarda i collegamenti con le isole minori si può ipotizzare la concessione di una proroga alle società regionali(nel caso della Sicilia alla Siremar) di quattro anni e cioè sino al 2012. Una proroga, che è opportuno precisarlo, riguarderebbe solo quelle che lo Stato individua quali “tratte sociali”. Nel caso delle Eolie “salterebbe” lo storico e fondamentale collegamento con Napoli.
Questo è in sintesi quanto sta emergendo dal convegno romano e che ha visto la partecipazione, oltre agli organizzatori, di diversi politici(anche se non troppi).
Fortemente critico nei confronti del Governo centrale è stato l'on. Giovanni Pistorio che ha sottolineato come, nonostante le numerose note inviate al Governo dalla Regione siciliana per conoscere i conti della società di Stato, attività e passività, non è stata fornita alcuna risposta. Pistorio ha dato la sua disponibilità ad un tavolo fra Stato-Regione siciliana e amministrazioni delle isole minori per tracciare un percorso condiviso e condivisibile nell'interesse delle collettività isolane.
Linea condivisa, oltre che dagli amministratori isolani, anche dai parlamentari presenti; in particolare da Fallica, Garofalo,Mantini che hanno seguito questa vicenda sin dagli albori. E a questo tavolo guarda con moderato ottimismo il sindaco di Lipari Mariano Bruno. “Quello odierno- ci ha dichiarato- è stato un ulteriore passo per far conoscere a tutti quella che è la realtà davanti alla quale si troverebbero le Eolie, ma più in generale tutte le isole, se al 31 dicembre si dovesse scrivere la parola fine non solo per la Tirrenia ma anche, e principalmente, per le società regionali, nel nostro caso la Siremar. Abbiamo “messo sul tavolo” la nostra mozione a sostegno delle legittime richieste della collettività ma è chiaro che dobbiamo guardare avanti, continuare a lavorare e, principalmente, non abbassare la guardia".
Tirrenia e controllate. Confermato per domani lo sciopero di 24 ore
E' stato confermato per domani lo sciopero di 24 ore dei marittimi del gruppo Tirrenia e delle societa' controllate. Lo stop e' stato indetto da tutte le sigle sindacali: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Federmar-Cisal. In concomitanza con lo sciopero, a Roma , presso l'hotel Nazionale in Piazza Montecitorio si terra' una conferenza stampa di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti , alla presenza del segretario generale della Uiltrasporti, Giuseppe Caronia e dei responsabili del settore marittimo della Filt Cgil, Roberto Scotti e della Fit Cisl, Beniamino Leone.
I sindacati denunciano che "Tirrenia potrebbe subire una crisi aziendale come Alitalia e a rischio ci sono 3mila di posti lavoro con lavoratori che non avranno a disposizione gli ammortizzatori sociali".
“Sono particolarmente interessato a conoscere nel dettaglio i criteri per la privatizzazione di Tirrenia – sostiene Caronia della Uiltrasporti- e voglio augurarmi che il primo criterio, ed a mio avviso il più importante, sia quello di escludere dalla “ procedura competitiva a trattativa diretta” tutte le compagnie di navigazione oggi concorrenti della Tirrenia. E’ difatti evidente che chi è già fortemente radicato nel cabotaggio nazionale con una propria flotta, con proprio personale e con proprie strutture, non ha interesse alcuno – precisa il segretario generale della Uil trasporti- ad acquisire Tirrenia nel suo complesso, ma ha invece quello di eliminarla dal mercato. Potrebbero semmai essere interessati ad acquisire ed a prezzi stracciati (il valore dell’azienda senza il rinnovo della Convenzione si riduce) le navi migliori e le linee più redditizie, scaricando così sulle spalle della collettività l’onere del mantenimento di tutte le tratte sociali, gli obblighi di servizio pubblico e della continuità territoriale alle popolazioni delle isole minori. Ho già detto in moltissime altre circostanze- prosegue il rappresentante sindacale- che ogni similitudine, ogni accostamento e quant’altro tra Tirrenia e Alitalia è assolutamente sbagliato, lo è sul piano finanziario, ma lo è in modo particolare se riferito alla sorte assai diversa delle migliaia di esuberi di marittimi che con la dismissione di Tirrenia si verrebbero a determinare, i quali, a differenza dei lavoratori di Alitalia che fortunatamente dispongono di adeguati ammortizzatori sociali, non godrebbero di alcun tipo di protezione e sarebbero quindi cacciati nell’inferno della disoccupazione certa ed irreversibile, considerato che sarebbero colpiti quasi esclusivamente lavoratori del Meridione e di quello più svantaggiato. Palazzo Chigi deve ascoltarci e il Governo deve sottoscrivere le nuove convenzioni fino al 2012/2014; deve integrare gli stanziamenti per garantire i servizi (circa 80 milioni per il 2008 e 108 milioni per il 2009); deve approvare il Piano Industriale che consentirà di completare il risanamento del gruppo, di aumentarne il valore e permettere una corretta, trasparente e vantaggiosa privatizzazione per lo Stato (fermo restando il criterio di esclusione prima richiamato); deve trasferire obbligatoriamente alle Regioni le Società regionali Caremar, Toremar, Siremar, Saremar, naturalmente a determinate condizioni. Domani ci sarà lo sciopero, mi auguro- continua ancora il sindacalista- che le nostre richieste vengano accolte sollecitamente . Ma si sappia che se ciò non dovesse avvenire e si dovesse insistere nel disegno di una incomprensibilmente accelerata dismissione della flotta pubblica senza regole e senza condizioni, le nostre legittime e sacrosante reazioni potrebbero essere particolarmente forti e non potremmo di certo garantire, da parte di chi sarebbe preso dalla disperazione, il rispetto di alcune regole che, a mio avviso, mal conciliano il diritto alla mobilità dei cittadini con quello ancor più sacrosanto dello sciopero in difesa della propria esistenza”.
Le Organizzazioni Sindacali si riservano di promuovere ulteriori iniziative, in occasione dell’incontro che si terrà presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti il giorno 27 novembre alle ore 18.00.
I sindacati denunciano che "Tirrenia potrebbe subire una crisi aziendale come Alitalia e a rischio ci sono 3mila di posti lavoro con lavoratori che non avranno a disposizione gli ammortizzatori sociali".
“Sono particolarmente interessato a conoscere nel dettaglio i criteri per la privatizzazione di Tirrenia – sostiene Caronia della Uiltrasporti- e voglio augurarmi che il primo criterio, ed a mio avviso il più importante, sia quello di escludere dalla “ procedura competitiva a trattativa diretta” tutte le compagnie di navigazione oggi concorrenti della Tirrenia. E’ difatti evidente che chi è già fortemente radicato nel cabotaggio nazionale con una propria flotta, con proprio personale e con proprie strutture, non ha interesse alcuno – precisa il segretario generale della Uil trasporti- ad acquisire Tirrenia nel suo complesso, ma ha invece quello di eliminarla dal mercato. Potrebbero semmai essere interessati ad acquisire ed a prezzi stracciati (il valore dell’azienda senza il rinnovo della Convenzione si riduce) le navi migliori e le linee più redditizie, scaricando così sulle spalle della collettività l’onere del mantenimento di tutte le tratte sociali, gli obblighi di servizio pubblico e della continuità territoriale alle popolazioni delle isole minori. Ho già detto in moltissime altre circostanze- prosegue il rappresentante sindacale- che ogni similitudine, ogni accostamento e quant’altro tra Tirrenia e Alitalia è assolutamente sbagliato, lo è sul piano finanziario, ma lo è in modo particolare se riferito alla sorte assai diversa delle migliaia di esuberi di marittimi che con la dismissione di Tirrenia si verrebbero a determinare, i quali, a differenza dei lavoratori di Alitalia che fortunatamente dispongono di adeguati ammortizzatori sociali, non godrebbero di alcun tipo di protezione e sarebbero quindi cacciati nell’inferno della disoccupazione certa ed irreversibile, considerato che sarebbero colpiti quasi esclusivamente lavoratori del Meridione e di quello più svantaggiato. Palazzo Chigi deve ascoltarci e il Governo deve sottoscrivere le nuove convenzioni fino al 2012/2014; deve integrare gli stanziamenti per garantire i servizi (circa 80 milioni per il 2008 e 108 milioni per il 2009); deve approvare il Piano Industriale che consentirà di completare il risanamento del gruppo, di aumentarne il valore e permettere una corretta, trasparente e vantaggiosa privatizzazione per lo Stato (fermo restando il criterio di esclusione prima richiamato); deve trasferire obbligatoriamente alle Regioni le Società regionali Caremar, Toremar, Siremar, Saremar, naturalmente a determinate condizioni. Domani ci sarà lo sciopero, mi auguro- continua ancora il sindacalista- che le nostre richieste vengano accolte sollecitamente . Ma si sappia che se ciò non dovesse avvenire e si dovesse insistere nel disegno di una incomprensibilmente accelerata dismissione della flotta pubblica senza regole e senza condizioni, le nostre legittime e sacrosante reazioni potrebbero essere particolarmente forti e non potremmo di certo garantire, da parte di chi sarebbe preso dalla disperazione, il rispetto di alcune regole che, a mio avviso, mal conciliano il diritto alla mobilità dei cittadini con quello ancor più sacrosanto dello sciopero in difesa della propria esistenza”.
Le Organizzazioni Sindacali si riservano di promuovere ulteriori iniziative, in occasione dell’incontro che si terrà presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti il giorno 27 novembre alle ore 18.00.
La "questione trasporti marittimi" sulla Gazzetta del Sud di oggi
Lipari-La difesa dei collegamenti e il mantenimento dei livelli occupazionali
I sindaci eoliani oggi a Roma per il salvataggio della Siremar
Propongono lo scorporo dalla Tirrenia e la proroga del servizio
Salvatore Sarpi
È' mobilitazione per portare sino a Roma la protesta e le proposte per evitare che il 31 dicembre, con la prevista cessazione della convenzione con la Siremar, le isole minori siciliane facciano un salto indietro di almeno trent'anni. Per partecipare al convegno nazionale sui trasporti marittimi delle isole minori che si terrà oggi a Roma, in una sala di Montecitorio e alla quale sono stati invitati tutti i parlamentari, hanno raggiunto la capitale gli amministratori dei quattro comuni eoliani, politici locali, imprenditori ed operatori del settore turistico-alberghiero.
La "trasferta romana" è stata preceduta dalla predisposizione e approvazione di una mozione unitaria "Sui trasporti marittimi essenziali per le isole siciliane" da inviare ai rappresentanti del Governo italiano ed Europeo- Mozione "partorita" dalle amministrazioni di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni, dalle forze politiche locali rappresentate nei consigli comunali e dalle associazioni di categoria interessate, d´ intesa con l´ANCIM Sicilia. Si chiede "il rispetto del principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane che garantisce il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonché l'uguaglianza sostanziale di cui all'art. 3 della Costituzione e trattato di Amsterdam". Uno dei punti nodali è rapprresentato dalla richiesta di procedere al rinnovo della convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari e che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane attraverso una necessaria fase di concertazione.
"Considerata la mancata richiesta da parte della Regione siciliana per la cessione gratuita della Siremar – è scritto nella mozione – si chiede il blocco del processo di privatizzazione della stessa attraverso lo scorporo dalla privatizzazione della Tirrenia, sussistendo comprovate esigenze economiche sociali, ambientali". Per la Siremar si chiede di prevedere una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai comuni isolani interessati. Inoltre la nuova Siremar deve essere dotata di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e delle Regione in base al principio che le ragioni di economia relativa alla spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi cosi essenziali senza che nessuno intervenga in sostituzione. Altri punti evidenziati nella mozione "il blocco della dismissione del naviglio, in atto avviato dalla Siremar, che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia; il mantenimento degli attuali livelli occupazionali; di considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo; che la Regione nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate».
I sindaci eoliani oggi a Roma per il salvataggio della Siremar
Propongono lo scorporo dalla Tirrenia e la proroga del servizio
Salvatore Sarpi
È' mobilitazione per portare sino a Roma la protesta e le proposte per evitare che il 31 dicembre, con la prevista cessazione della convenzione con la Siremar, le isole minori siciliane facciano un salto indietro di almeno trent'anni. Per partecipare al convegno nazionale sui trasporti marittimi delle isole minori che si terrà oggi a Roma, in una sala di Montecitorio e alla quale sono stati invitati tutti i parlamentari, hanno raggiunto la capitale gli amministratori dei quattro comuni eoliani, politici locali, imprenditori ed operatori del settore turistico-alberghiero.
La "trasferta romana" è stata preceduta dalla predisposizione e approvazione di una mozione unitaria "Sui trasporti marittimi essenziali per le isole siciliane" da inviare ai rappresentanti del Governo italiano ed Europeo- Mozione "partorita" dalle amministrazioni di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni, dalle forze politiche locali rappresentate nei consigli comunali e dalle associazioni di categoria interessate, d´ intesa con l´ANCIM Sicilia. Si chiede "il rispetto del principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane che garantisce il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonché l'uguaglianza sostanziale di cui all'art. 3 della Costituzione e trattato di Amsterdam". Uno dei punti nodali è rapprresentato dalla richiesta di procedere al rinnovo della convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari e che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane attraverso una necessaria fase di concertazione.
"Considerata la mancata richiesta da parte della Regione siciliana per la cessione gratuita della Siremar – è scritto nella mozione – si chiede il blocco del processo di privatizzazione della stessa attraverso lo scorporo dalla privatizzazione della Tirrenia, sussistendo comprovate esigenze economiche sociali, ambientali". Per la Siremar si chiede di prevedere una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai comuni isolani interessati. Inoltre la nuova Siremar deve essere dotata di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e delle Regione in base al principio che le ragioni di economia relativa alla spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi cosi essenziali senza che nessuno intervenga in sostituzione. Altri punti evidenziati nella mozione "il blocco della dismissione del naviglio, in atto avviato dalla Siremar, che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia; il mantenimento degli attuali livelli occupazionali; di considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo; che la Regione nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate».
Iscriviti a:
Post (Atom)