"Ho presieduto una riunione presso il comune di Lipari in relazione all'attività connessa all'incarico di Commissario delegato per l'emergenza delle Isole Eolie conferitomi dal mese di Febbraio u.s. con apposita ordinanza del Presidente del consiglio dei ministri.
Nell'occasione, ho aderito di buon grado alla richiesta di ricevere una delegazione dei 38 lavoratori ex pumex, azienda operante nel settore della estrazione della pomice nell'isola di Lipari e che, a seguito di un provvedimento dell'autorità giudiziaria di sequestro dell'area dello stabilimento, non ha più potuto proseguire da circa un anno la propria attività ed ha dovuto quindi porre in mobilità i dipendenti in questione.
Dopo aver personalmente partecipato il giorno 15/10/2007, con una delegazione di esponenti sindacali dei lavoratori e della parte datoriale e con il sindaco, ad un'apposita riunione convocata a Roma, presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale che non ebbe però alcun utile sviluppo, la vicenda è stata successivamente seguita con attenzione dall'Assessorato del Lavoro della Regione Siciliana.
La situazione attuale vede le cennate 38 persone impegnate quali LSU presso il comune di Lipari in attività proprie dell'ente civico, originariamente per 6 ore al giorno successivamente ridotte, mentre nei loro confronti era stato previsto da parte dell'Assessorato Regionale del Lavoro, l'inserimento in strutture dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali già presenti o in fase di istituzione nell'arcipelago eoliano.
Questa iniziativa non si è ad oggi realizzata.
Nonostante le reiterate pressanti richieste a codesta Regione non si è infatti proceduto ad alcun atto determinativo da parte della Giunta Regionale per instaurare uno stabile rapporto di lavoro nel settore dei Beni Culturali.
Nella riunione di ieri i lavoratori hanno ripetuto con forza la impossibilità di proseguire oltre in questa situazione che si è ancora vieppiù aggravata atteso che nessuno di loro ha tutt'oggi ricevuto dal precedente datore di lavoro la indennità di fine rapporto. Impossibiole comunque risulta per i medesimi proseguire un'attività che in atto produce a loro benificio un reddito mensile di poche centinaia di euro, anche a causa della anzidetta riduzione del periodo orario di impiego giornaliero da 6 a 4 ore non ricevendo il comune di Lipari alcuna integrazione da altri Enti per sostenere la retribuzione in discorso.
Nel corso dell'incontro surrichiamato mi sono state pertanto rivolte vivissime premure per intervenire nei confronti di codesta Presidenza al fine di sollecitare il succitato atto determinativo da parte della Regione siciliana che consentirebbe una stabile attività occupazionale per i lavoratori interessati, i quali hanno precisato come nessuno dei medesimi possa essere definito “lavoratore precario” giacchè il loro precedente regolare rapporto di lavoro-che per taluni durava da decenni- è stato interrotto improvvisamente in seguito alla esecuzione di atti della competente Autorità Giudiziaria e non per cause connesse a crisi aziendale o di mercato.
Rassegno tutto quanto sopra alla personale attenzione della Signora Vostra, segnalando la delicatissima situazione che attiene le condizioni di vita dei lavoratori anzidetti, ancora più significativa nella propria negatività in quanto rapportata alle anguste dimensioni dell'isola di Lipari sotto l'aspetto delle inesistenti soluzioni lavorative alternative, rivolgendo l'auspicio che, ove ritenuta necessaria, possa essere indetta con urgenza presso codesta Presidenza una apposita riunione, alla quale chiedo sin d'ora di partecipare personalmente, con tutte le realtà istituzionali che sulla vicenda di cui trattasi risultano titolari di proprie competenze affinchè da un esame congiunto possa derivare la assunzione delle più opportune determinazioni da parte di codesta Regione Siciliana".
Nell'occasione, ho aderito di buon grado alla richiesta di ricevere una delegazione dei 38 lavoratori ex pumex, azienda operante nel settore della estrazione della pomice nell'isola di Lipari e che, a seguito di un provvedimento dell'autorità giudiziaria di sequestro dell'area dello stabilimento, non ha più potuto proseguire da circa un anno la propria attività ed ha dovuto quindi porre in mobilità i dipendenti in questione.
Dopo aver personalmente partecipato il giorno 15/10/2007, con una delegazione di esponenti sindacali dei lavoratori e della parte datoriale e con il sindaco, ad un'apposita riunione convocata a Roma, presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale che non ebbe però alcun utile sviluppo, la vicenda è stata successivamente seguita con attenzione dall'Assessorato del Lavoro della Regione Siciliana.
La situazione attuale vede le cennate 38 persone impegnate quali LSU presso il comune di Lipari in attività proprie dell'ente civico, originariamente per 6 ore al giorno successivamente ridotte, mentre nei loro confronti era stato previsto da parte dell'Assessorato Regionale del Lavoro, l'inserimento in strutture dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali già presenti o in fase di istituzione nell'arcipelago eoliano.
Questa iniziativa non si è ad oggi realizzata.
Nonostante le reiterate pressanti richieste a codesta Regione non si è infatti proceduto ad alcun atto determinativo da parte della Giunta Regionale per instaurare uno stabile rapporto di lavoro nel settore dei Beni Culturali.
Nella riunione di ieri i lavoratori hanno ripetuto con forza la impossibilità di proseguire oltre in questa situazione che si è ancora vieppiù aggravata atteso che nessuno di loro ha tutt'oggi ricevuto dal precedente datore di lavoro la indennità di fine rapporto. Impossibiole comunque risulta per i medesimi proseguire un'attività che in atto produce a loro benificio un reddito mensile di poche centinaia di euro, anche a causa della anzidetta riduzione del periodo orario di impiego giornaliero da 6 a 4 ore non ricevendo il comune di Lipari alcuna integrazione da altri Enti per sostenere la retribuzione in discorso.
Nel corso dell'incontro surrichiamato mi sono state pertanto rivolte vivissime premure per intervenire nei confronti di codesta Presidenza al fine di sollecitare il succitato atto determinativo da parte della Regione siciliana che consentirebbe una stabile attività occupazionale per i lavoratori interessati, i quali hanno precisato come nessuno dei medesimi possa essere definito “lavoratore precario” giacchè il loro precedente regolare rapporto di lavoro-che per taluni durava da decenni- è stato interrotto improvvisamente in seguito alla esecuzione di atti della competente Autorità Giudiziaria e non per cause connesse a crisi aziendale o di mercato.
Rassegno tutto quanto sopra alla personale attenzione della Signora Vostra, segnalando la delicatissima situazione che attiene le condizioni di vita dei lavoratori anzidetti, ancora più significativa nella propria negatività in quanto rapportata alle anguste dimensioni dell'isola di Lipari sotto l'aspetto delle inesistenti soluzioni lavorative alternative, rivolgendo l'auspicio che, ove ritenuta necessaria, possa essere indetta con urgenza presso codesta Presidenza una apposita riunione, alla quale chiedo sin d'ora di partecipare personalmente, con tutte le realtà istituzionali che sulla vicenda di cui trattasi risultano titolari di proprie competenze affinchè da un esame congiunto possa derivare la assunzione delle più opportune determinazioni da parte di codesta Regione Siciliana".