RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
I cacciatori degli arcipelaghi siciliani sono stati bistrattati e sbeffeggiati dal Governo regionale e, per esso, dall’Assessore al ramo, l’Avv. Reale, che li ha illusi, ingannando persino i loro rappresentanti e gli stessi Sindaci dei comuni insulari.
L’Assessore, consapevole del ricorso proposto dagli stessi cacciatori contro il Piano Faunistico, obbligato a modificare l’illegittimo strumento secondo le indicazioni provenienti dallo stesso organo di governo regionale nonché dalle Commissioni legislative dell’ARS, ha illuso i seguaci di Diana residenti negli arcipelaghi promettendo un intervento, entro il mese di Agosto, che avrebbe consentito l’apertura della caccia in condizioni paritarie rispetto al resto del territorio siciliano.
E invece no: in alcune isole si andrà a caccia, con pesantissime limitazioni, dal primo di ottobre, in altre la caccia resterà addirittura chiusa, e ciò in pretesa esecuzione di un Decreto dell’Assessorato Territorio Ambiente male interpretato ed in ogni caso illegittimo e come tale impugnato.
Le ragioni di questo atteggiamento non sono ufficialmente note, ma fonti accreditate sostengono che l’Assessore si sarebbe “impaurito” per il ricorso proposto dalla solita Legambiente contro il calendario venatorio 2014/2015 e che quindi attenderebbe la pronunzia sull’istanza di sospensione che verrà discussa nella camera di consiglio del Tar di Palermo il prossimo 11/9.
Se così fosse sarebbe gravissimo, poiché, evidentemente, l’Assessore dimentica che lo stesso Piano Faunistico è stato impugnato, l’Assessore dimentica che senza Piano Faunistico, e quindi in condizioni di precarietà assoluta, nelle Isole minori si è andati a caccia regolarmente due anni addietro, dimentica che il suo predecessore, l’Assessore Cartabellotta, lo scorso anno aveva pronunziato un decreto che aveva consentito l’esercizio venatorio anche ai “figli di un dio minore”, provvedimento che non venne impugnato dagli ambientalisti.
Confidavamo che un Assessore-Avvocato avrebbe saputo mettere ordine in una regolamentazione dettata da persone che non sanno nulla di Legge, ma siamo rimasti profondamente delusi.
Per le ragioni sopra esposte, noi Cacciatori delle Isole minori procederemo, ad oltranza, a manifestare vibratamente il nostro sdegno di fronte a questa ignobile ed ingiustificata disparità di trattamento, con proteste civili che coinvolgeranno tutte le Amministrazioni, da quelle locali a quelle Regionali, fino a quando l’Assessore ed il Governo non provvederanno a ripristinare l’uguaglianza di trattamento tra tutti i Cacciatori siciliani.
Lipari li, 26/08/2014
Associazione Cacciatori Eoliani