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lunedì 28 settembre 2015

Al "Marco Polo International Prize" di Venezia premiato l’artista strombolano Salvatore Russo

 Le sculture realizzate con la pietra lavica di Stromboli dall’artista isolano Salvatore Russo, hanno conquistato anche gli esperti del prestigioso ” Marco Polo International Prize” di Venezia. 
Russo, figlio d'arte, il padre è Tano Russo, ha già esposto in altri importanti appuntamenti internazionali quali Barcellona e Berlino. 
” Siamo davvero felici- ha scritto in una nota il presidente della Circoscrizione, Carlo Lanza- che quest’avventura, cominciata lo scorso anno a Palermo, continui su palcoscenici sempre più prestigiosi. Oggi, Salvatore Russo, è l’orgoglio di una intera comunità"
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L'ELENCO DEI LIBRI

Eoliani che non ci sono più: Valeria Profilio (12° Anniversario)

Valeria Profilio
Continua, sul nostro giornale on line, la rubrica "Eoliani che non ci sono più". 
Chi vuole ricordare un proprio caro, un amico in occasione dell'anniversario della dipartita può già farlo inviandoci una mail a s.sarpi@libero.it o un messaggio privato sul profilo fb del direttore Sarpi (almeno 5 giorni prima della pubblicazione)
La mail dovrà contenere una foto, la data dell'anniversario e, se si vuole, anche un breve messaggio (max 20 parole). 
Il post sarà pubblicato, oltre che su questo giornale, anche sulla pagina FB "Eoliani che non ci sono più...". 

Eoliani che non ci sono più: Bartolo Todaro (2° Anniversario)

Bartolo Todaro
Continua, sul nostro giornale on line, la rubrica "Eoliani che non ci sono più". 
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Festa dei Santi Cosma e Damiano 2015. I premi e i vincitori

Beni culturali interessanti novità in vista. La segnalazione di Saverio Merlino

Caro Direttore,
Desidero segnalarti questo interessante articolo nel quale si anticipa l'arrivo di un decreto della Regione, Assessorato ai Beni Culturali, sulle sponsorizzazioni ed altro. Ritengo che qualche novità tra quelle citate nell'articolo di Tullio Filippone possa riguardare le nostre isole.
Saverio Merlino

Articolo di Tullio Filippone
L'annuncio dell'assessore Purpura: detrazioni fino al 65 per cento per chi finanzierà le iniziative culturali. Apertura alle associazioni culturali nella gestione dei siti, che potranno usufruire di finanziamenti europei.
Una robusta promozione turistica per sostenere i beni culturali”. C’era anche Romano Prodi nella sala gialla del Palazzo dei Normanni alla giornata conclusiva del 39esimo convegno di Economia e Politica dal titolo “Le nuove imprese per una nuova industria della cultura e dei beni culturali”. “In Sicilia c’è molto da fare, è uno dei posti più belli del mondo, i dati sono sul turismo sono ottimi, ma rimangono inferiori rispetto alle potenzialità che ci sono”, ha spiegato l’ex Presidente del Consiglio e della Commissione Europea, che nella conclusione ha evidenziato, “da economista”, il problema legato al finanziamento dei beni culturali. “In Italia –ha proseguito- manca la tradizione del mecenatismo del resto d’Europa o degli Stati Uniti, ma voi pensate che la cultura in Sicilia possa essere sostenuta dai mecenati siciliani?”, si è domandato nell’intervento finale di chiusura della tavola rotonda “Beni Culturali: Un motore per lo sviluppo economico”.
Durante il convegno, promosso dall’assessorato dei Beni Culturali della Regione, ospiti nazionali e internazionali provenienti dal mondo accademico, industriale e istituzionale hanno discusso a trecentosessanta gradi sul rapporto tra beni culturali e l’economia e sull’importanza strategica del ruolo dell’industria e dell’imprese, volano imprescindibile per il rilancio economico e sociale del territorio. Tre i temi sui quali si sono confrontati i relatori durante le sessioni parallele: turismo culturale, industria dei musei, cultural heritage, spettacolo dal vivo, dove la parola chiave è stata sinergia e soprattutto la creazione di distretti culturali.
A questo proposito l’assessore ai Beni Culturali Antonio Purpura ha annunciato la nascita di nove poli museali: “Ho firmato un provvedimento che istituisce la creazione di nove poli museali provinciali, che consentiranno una organizzazione del lavoro più flessibile nei musei”. Una riorganizzazione che riguarderebbe i circa 1800 dipendenti dell’assessorato, per ovviare alle difficoltà di spostare risorse da un museo all’altro e utilizzarle al meglio. “Con questo provvedimento i musei faranno parte di un unico polo e il personale farà capo al polo, all’interno del quale si potranno spostare le risorse umane come se si trattasse di un’unica struttura”. "Stiamo lavorando a una norma sul sistema delle sponsorizzazioni - ha aggiunto Purpura - che il decreto Franceschini contempla alla voce art bonus. Si tratta di interventi che danno ai privati la possibilità di sponsorizzare interventi di tutela e conservazione dei beni culturali consentendo un recupero fiscale del 65%. Si tratta di un incentivo notevole anche se le procedure delle norme nazionali sono complesse e rendono il sistema poco gradito alle imprese, malgrado abbiamo un ritorno fiscale e di immagine come la possibilità di promuovere il proprio marchio".
"Il decreto al quale sto lavorando - ha sottolineato - prevede di regolamentare la sponsorizzazione rendendo più agevole il meccanismo di accesso per interventi di taglio più basso e cioè al di sotto dei 40 mila euro". Poi Purpura ha sottolineato che l'assessorato sta definendo "un altro decreto, che riguarda l'apertura alle associazioni culturali nelle attività di fruizione dei siti". "In sostanza- ha detto - le associazioni potranno interagire nella gestione dei siti per iniziative ed eventi legati alla fruizione dei siti stessi. Queste attività potranno avvalersi dei sostegni finanziari previsti dall'asse 2 del Pon che individua incentivi per le imprese sociali che operano nel settore della fruizione dei beni culturali".
Presenti anche il sottosegretario ai Beni Culturali Francesca Barracciu, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che ha sottolineato come il modello di riferimento per la gestione dei beni culturali possa essere “una gestione più privatistica” e il presidente della Regione Rosario Crocetta. “La bellezza e la cultura non sono soltanto un valore estetico o etico, ma qualcosa che si può trasformare in economia”, ha dichiarato quest’ultimo. E la ricetta del presidente per coniugare sviluppo e fruizione dei beni culturali in Sicilia utilizzando le risorse della programmazione europea 2014 -2020 è quella di partire dalle peculiarità dell'isola. “Quest'anno abbiamo avuto un incremento del 25% del turismo e per questo dobbiamo cominciare a valorizzare il sistema
che abbiamo cercato di incentivare con la legge sull'albergo diffuso”. “È inutile inseguire modelli di sviluppo economico che sono stati fallimentari nel passato - ha aggiunto - Le vocazioni della Sicilia sono la sua grande bellezza, il suo patrimonio artistico, la sua cultura, il turismo, agricoltura, pesca, la valorizzazione dell’ecosistema e del sistema di imprese ecosostenibili. E poi c’è il tema dell'innovazione e delle infrastrutture

domenica 27 settembre 2015

Grande Guerra (1915-18) I caduti eoliani (rubrica a cura di Giuseppe Cirino). 27 Settembre 1915 – 27 Settembre 2015: 100 anni dall’affondamento della Regia Nave Benedetto Brin, dove morirono tre marinai eoliani (Ravesi. Favorito,Fonti)


27 Settembre 1915 – 27 Settembre 2015
100 anni dall’affondamento della Regia  Nave Benedetto Brin, dove morirono tre marinai eoliani
La Grande Guerra infuriava da circa quattro mesi sul fronte Italiano, e il porto di Brindisi rappresentava un importante teatro per le operazioni militari. Qui avevano base numerosi mezzi della Regia Marina ed è da questo porto salperanno in seguito per le più importanti battaglie i mezzi navali e i sommergibili della flotta italiana ed alleata.
La mattina del 27 settembre 1915 la città di Brindisi, si andava svegliando lentamente ed il sole che si alzava nel cielo era preludio di una calda giornata d’autunno.
Alla fonda al largo di Marimist si scorgeva nella sua maestosità, la possente sagoma della nave da battaglia Benedetto Brin, orgoglio della Regia Marina Italiana ed ammiraglia della 3^ Divisione Navale. Tutto sulla grande corazzata si andava animando e il ponte di coperta incominciava ad essere affollato dal via vai di marinai ed ufficiali indaffarati a preparare l’alza bandiera.
Alle ore 8:00 di quella raggiante mattina, un boato echeggio per tutta la città di Brindisi ed una massa di fuoco avvolse lo scafo della Benedetto Brin. Tra le alte fiamme ed il denso fumo per un momento, si distinse l’enorme massa di acciaio della torretta dei cannoni da 305 mm. lanciata in aria e precipitare subito dopo in mare. Man mano, che il fumo e le fiamme si allargavano, lo scavo scosso della nave da battaglia si adagiò lentamente senza sbandare sul basso fondale.
La violenza ed i gas dell’esplosione raggiunsero anche le vicine navi ormeggiate alla fonda (la Giulio Cesare, la Dante Alighieri, la Leonardo Da Vinci, la Nino Bixio, l'Emanuele Filiberto, la Saint Bon e la Regina Margherita.) causando anche ad esse consistenti danni. Sotto gli occhi increduli dei cittadini giunti sulla spiaggia e dei compagni delle vicine navi, si consumò il dramma dei marinai della Brin.
Sui 943 uomini dell'equipaggio, 456 furono i morti, tra loro il CV Gino Fara Forni e il contrammiraglio Ernesto Rubin de Cervin, rispettivamente comandante della corazzata e comandante della divisione navale insieme ad altri 21 ufficiali, quasi tutti riuniti a rapporto nel quadrato di poppa o in servizio nelle sale macchine, solo 8 ufficiali risultarono superstiti.

Ben 369 uomini risultarono irriconoscibili o scomparsi. I funerali delle prime salme recuperate ebbero luogo il giorno successivo alle ore 16:00, le spoglie dei marinai furono seppellite in un'area cimiteriale messa a disposizione dal Comune, che indisse 3 giorni di lutto cittadino.
Tantissimi i feriti, soccorsi immediatamente dai marinai italiani e francesi e trasportati con i rimorchiatori e le imbarcazioni nelle infermerie delle altre navi presenti nel porto e nell'ospedale della Croce Rossa e quello adibito per l'occasione all'interno dell'albergo Internazionale.
Numerose testimonianze descrivono lo spettacolo raccapricciante dei corpi martoriati e le orribili ferite dei superstiti, delle operazioni di salvataggio che durarono l'intero giorno e la notte, con la cittadinanza riverente che si riversò sulle vie del porto.

Diverse ipotesi furono fatte sulle possibili cause dell’esplosione, avvenuta all’interno dei locali munizioni della nave (Santa Barbara), ma mai nessuna riuscì a fare chiarezza in modo definitivo. Voci dell’epoca parlarono di spie infiltrate sulla nave, o di possibili errori nella progettazione. Infatti la Santa Barbara si trovava in adiacenza alla sala macchine, le quali avrebbero potuto produrre un calore sufficiente a generare un’esplosione dei proiettili di artiglieria. Ciò che è certo, e che fu subito esclusa la possibilità di attacco da parte di mezzi navali, sottomarini e di superficie di nazionalità  Austriaca.
La Benedetto Brin vanto della Marina Italiana apparteneva alla classe Regina Margherita e fu varata nel 1901 nei cantieri navali di Castellammare di Stabia. Ricevette la bandiera di combattimento il l’1 aprile 1906 e le fu dato il nome del suo progettista (Benedetto Brin) morto prima del completamento della costruzione.
La benedetto Brin, prese anche parte al conflutto italo-turco, e partecipò allo sbarco italiano di Tripoli. Con l’ausilio dei potenti cannoni da 305 mm. fornì alle truppe da sbarco un potente fuoco preparatorio che colpì le difese costiere.
LA TEORIA DEL SABOTAGGIO
            Le voci, che riconducevano l’affondamento della corazzata italiana ad atti di sabotaggio Austriaco, presero sempre più corpo, dopo che una serie di incidenti analoghi si ripeterono anche in depositi munizioni sulla terra ferma ed in parchi mezzi, non ultimo nell’Agosto  del 1916 con l’affondamento della corazzata Leonardo Da Vinci nel porto di Taranto per un evento simile a quello della Brin.
La frequenza dei sabotaggi, all’armò il giovane  controspionaggio della Regia Marina, che riuscì a localizzare in quartier generale austriaco committente delle azioni, presso la sede del consolato austriaco di Zurigo, e le cui fila erano rette dal  Capitano di Corvetta Rudolph Mayer, che godeva di ampia disponibilità economica da parte degli Asburgo
C.V. Rudolph Mayer
Fu perciò organizzata una equipe, che ebbe il compito di infiltrarsi all’interno della sede del consolato di Zurigo, per cercare prove sui mandanti ed esecutori dei vili atti. Le informazioni recuperate dall’intelligence, parlavano in modo chiaro di una cassaforte, che custodiva nomi, piani e libri paga.
Del Comando formato dalla Regio Marina, facevano parte il Capitano di Corvetta Pompeo Aloisi, il Tennete Stenos Tanzini il  Tenente Salvatore Bonnes, Tenente Ugo Cappelletti ed il fabbricante di Chiavi Remigio Bronzin.
LO SCASSINATORE
            Il problema principale, era rappresentato dal come riuscire ad avere accesso alla cassaforte, senza distruggere gli importanti documenti contenuti e  sul come entrare all’interno del consolato. Il comando della Marina, decise per tale motivo di ingaggiare un famoso scassinatore di casseforti, certo Natale Papini, fatto uscire dal carcere di Livorno dopo che vi era finito per avere svaligiato la Banca di Viareggio. Le alternative date a Paini furono due: O prendere parte all’operazione ed al suo termine tornare un uomo libero, profumatamente ricompensato, oppure essere inviato direttamente in prima linea.
Natale Papini
Il comando, grazie ad una spia infiltrata di cui non verrà mai rivelata l’identità, riuscì a procurasi le chiavi delle sedici porte che davano accesso al luogo in cui si trovava la cassaforte.
“Cosa c’è in quella valigia?”
Tratto da un articolo di “Libero.it”
Quando la notte del 20 febbraio 1917 (martedì grasso ma era già mezzanotte passata quindi il 21 delle ceneri) Stenos Tanzini si sentì chiedere i documenti da due gendarmi svizzeri, temette che tutto fosse finito, che l’impresa per la quale aveva sfidato tanti pericoli e corso così gravi rischi fosse irrimediabilmente naufragata. La pesante valigia con tutto l’armamentario del perfetto scassinatore che trascinava penosamente lo aveva tradito aprendosi: il suo arresto sarebbe stato inevitabile. Decise di giocare il tutto per tutto, pensando che solo un gesto di audacia e faccia tosta poteva salvarlo.
“Come avete potuto vedere dal mio passaporto sono un ingegnere italiano. Rimpatrio per compiere il mio dovere di soldato; purtroppo, a quest’ora non sono riuscito a trovare un tassì disponibile, e adesso devo trascinarmi questo po’ po’ di peso fino alla stazione “.
Gli andò bene. I gendarmi finirono con l’invitarlo a bere qualcosa in compagnia in uno dei pochi caffè ancora aperti a quell’ora…

“IL COLPO DI ZURIGO”
Stralcio da un articolo de “il Giornale.it”
“Aloisi decide di agire il 22 febbraio in pieno carnevale, la confusione avrebbe reso più facile l'azione. Tanzini, Papini, Bronzin e Bini (incaricato della logistica) scivolano nelle strade piene di gente in festa, entrano nell'edificio, ed aprirono le 16 porte una dopo l'altra. Ma quando sembra fatta, ecco una diciassettesima, porta: l'agente doppiogiochista l'aveva sempre vista aperta e non pensava fosse necessario procurarsi un ulteriore ostacolo. La spia austriaca, si procura anche quel calco, Bronzin fabbrica la chiave a tempo di record e il 24 il gruppo è pronto per il nuovo tentativo. Questa volta non sembra esserci ostacoli, i due guardiani sono assenti, il cane di guardia addormentato con il cloroformio e le porte si aprono una dopo l'altra. Non resta che attaccare la cassaforte con la fiamma ossidrica, ma un ultimo imprevisto per poco non fa strage del commando: dal buco aperto nella parete d'acciaio esce un gas venefico. Una trappola di cui i «nostri» se ne accorgono in tempo, aprono le finestre e continuano a lavorare con stracci bagnati sulla bocca. Dopo quattro ore il forziere cede e rivela i suoi tesori: l'intera rete di spie e le operazioni in corso. Ma anche una grossa somma di denaro, 650 sterline d'oro e 875 mila franchi svizzeri, gioielli e una preziosa collezione di francobolli…”
Le conseguenze furono enormi. I documenti trafugati permisero di scoprire e arrestare circa quaranta informatori e sabotatori, residenti in Italia. Tra di essi, i tre responsabili dell’affondamento della corazzata Benedetto Brin: i marinai Achille Moschin e Guglielmo Bartolini e il caporale Giorgio Carpi, tre volte disertore del 25° reggimento cavalleggeri di Mantova. Bartolini venne condannato all’ergastolo, mentre Carpi e Moschin vennero condannati alla pena di morte, tramutata in ergastolo e graziata tra il 1937 e il 1942.
Per il sabotaggio della Leonardo da Vinci, furono assolti, per insufficienza di prove, una decina di imputati. Delle due commissioni d’inchiesta nominate sull’affondamento delle corazzate, la prima (Brin) non riuscì a raccogliere neppure indizi, la seconda (Da Vinci) stava concludendo i propri lavori quando ricevette dal Ministero della marina un plico sigillato nel quale il Ministro dichiarava contenersi le prove delle colpevolezze e le cause dell’affondamento. La commissione, prima di aprire il plico, chiese i poteri giudiziari, ma il Ministro dell’interno requisì il plico, non potendo il Governo, per ragioni di opportunità, concedere alla commissione i richiesti poteri. Tutto si arenò. Il plico, in parte censurato, fu poi inviato dal Governo alla Magistratura, la quale emise le condanne di cui sopra.

Allo scoppio della guerra fra l’Italia e l’Austria, l’Evidenzbureau, al comando del generale Max Ronge, vantava professionalità ed esperienza secolari. Aveva efficienti sedi periferiche di spionaggio presso i consolati di Venezia, Napoli e Milano e nell’imminenza dell’inizio delle ostilità le potenziò tutte. Trasferì poi da Trieste a Zurigo l’Ufficio di Descrizione Costiera, che divenne Sezione sabotaggio dell’Evidenzbureau-Marina, con il compito di organizzare attentati alle navi da guerra e delle installazioni italiane, affidato alla direzione del Capitano di Fregata Rudolph Mayer, asso dello spionaggio con la copertura di Vice-Console a Zurigo. A differenza dei nostri servizi, quello austriaco contemplava tra i suoi compiti quello di organizzare la sovversione, seminare il terrore nei territori alle spalle del nemico, mantenere i contatti con gli ambienti italiani contrari alla guerra, sostenendone l’attività di propaganda, per seminare sfiducia nell’opinione pubblica. Il duello dunque iniziava impari.

Nell’affondamento della Benetto Brin morirono tre marinai eoliani. Secondo l’Albo d’oro dei caduti, uno per affondamento della nave e due per infortunio certamente da ricollegare al sinistro della Benedetto Brin:
-          Ravesi Vincenzo di Francesco e Marturano Angela
Cannoniere scelto C.R.E.M. matr.87075, nato il 10 gennaio 1895 a Lipari, capitaneria di porto di Messina
Scomparso il 27 settembre 1915 all’età di anni venti in seguito all’esplosione  ed affondamento della Corazzata Benedetto Brin nella rada di Brindisi.

-          Favorito Onofrio di Emanuele
Nato il 28 agosto 1891 a Lipari - Canneto, distretto militare di Messina
Morto il 27 settembre 1915 a Brindisi all’età di anni ventiquattro per infortunio per fatto di guerra, riconducibile all’esplosione  ed affondamento della Corazzata Benedetto Brin.

-          Fonti Vincenzo di Gesuele
Fuochista scelto C.R.E.M., nato il 28 gennaio 1891 a Lipari - Canneto, capitaneria di porto di Messina,
morto il 28 settembre 1915 a Brindisi all’età di anni ventiquattro per infortunio per fatto di guerra, Riconducibile all’esplosione  ed affondamento della Corazzata Benedetto Brin.
Dei tre marinai eoliqni morti nell’esplosione della Brin,  solo del cannoniere scelto Ravesi Vincenzo, sono state reperire informazioni dettagliate, fornite dall’atto di morte .
“ Ministero della Marina, divisione generale del Corpo Reale Equipaggi – Divisione Mobilitazione- Atto di Morte di Ravesi Vincenzo, iscritto al n°280 del registro degli atti di morte di questo Ministero. L’anno millenovecentoquindici addì ventuno del mese di Dicembre, alle ore 15:00 nel Ministero della Marina in Roma, avanti a me Capitano di Vascello Carlo De Luca, Direttore Capo Divisione a ciò delegato da S.E. il Ministro della Marina, sono comparsi i sottoindicati militari, ambedue superstiti  della R. Nave Benedetto Brin e presenti a bordo nel momento del disgraziato accidente che nel porto di Brindisi causò la perdita della R. Nave e di parte del suo equipaggio:
1° Errico Pietro di anni quarantasette capo cannoniere di 1^ classe nel corpo reali equipaggi, matricola 38586 domiciliato in Spezia;
2° Lantieri Giuseppe di anni quarantaquattro Aiutante di 1^ classe nel corpo reali equipaggi, matricola 32271 Domiciliato in Spezia
I quali mi hanno dichiarato che alle ore antimeridiane otto del giorno ventisette Settembre millenovecentoquindici, nel porto di Brindisi in occasione del disgraziato accidente suddetto, è morto Ravesi Vincenzo celibe di anni venti, residente a Lipari imbarcato su detta R. Nave nella sua qualità di cannoniere scelto nel corpo dei reali equipaggi matricola 87075, nato in Lipari il giorno dieci Gennaio milleottocentonovantacinque, da Ravesi Francesco e dalla fu Marturano Angela, domiciliati in Lipari – e che non fu rinvenuto il di lui cadavere. Questo atto è stato compilato dal sottoscritto, in mancanza del commissario di bordo, perito nell’accidente sopraindicato.”

Badalamenti-Pino matrimonio da sogno a Stromboli. Tra divise storiche e scintillio di sciabole (articolo di Carlo Lanza)



(Carlo Lanza) Un matrimonio speciale quello celebratosi ieri sera alle ore 17,00 nella Chiesa di San Vincenzo Ferreri, nell'isola di Stromboli, tra il maresciallo, Salvatore Badalamenti e Gaia Pino. 
A rendere poi ancor più solenne la cerimonia un picchetto d’onore formato da 6 elementi dell'Arma dei Carbinieri che, in grande stile, hanno formato sul sagrato della Chiesa un “arco di sciabole” tinto di rosso e blu, per suggellare così la loro unione. 
Numerosi i presenti, parenti, amici, ma anche semplici curiosi che, alla vista delle divise storiche e del luccichio di sciabole, sono rimasti incantati dalla suggestiva e particolare cerimonia nuziale. 
Il Comandante della locale Stazione Mar. Salvino Antioco, presente alla cerimonia, ha dato il benvenuto ai colleghi e si è personalmente congratulato con i due novelli sposi, portando così loro, a nome anche di tutti i componenti della Compagnia e della Comunità locale,i migliori auguri per l'emozionante avventura che andranno ad affrontare nella vita. 
Ai novelli sposi gli auguri di Eolienews

Navigando...incontro al tramonto...in uno scenario da favola (Foto Gianfranco Parisi)


I Cantori popolari delle Eolie a Piedimonte Etneo per Festa della Vendemmia e raduno regionale del Folklore

Cantori popolari delle Eolie impegnati in questo fine settimana di Settembre a Piedimonte Etneo (CT).
L’occasione è quella della XVIII° edizione della Festa della Vendemmia e del  III° raduno Regionale del Folklore.
Per le foto grazie a  Sharon Ziino, alla quale le abbiamo "rubate" dalla sua pagina fb

Conti in sofferenza e contromisure. Argine alle spese, niente stangate. L'articolo del direttore sulla Gazzetta del sud di oggi

Salvatore Sarpi
Lipari

Conti in sofferenza e contromisure. Argine alle spese, niente stangate.
La linea di Giorgianni per arginare la preoccupante emorragia finanziaria
Prende corpo la “strategia” del sindaco Marco Giorgianni per fare fronte alle difficoltà economiche del Comune e per approvare, entro dicembre, il bilancio di previsione, senza aumentare l’imposizione fiscale. Una linea che è stata ben accolta dai consiglieri di maggioranza che il sindaco ha riunito per fare il punto della situazione e per illustrare le linee entro le quali l’Amministrazione intende muoversi.
C’è, al momento, uno sforamento sui conti per il 2015 di oltre 700 mila euro sul “corrente” (più quello del Patto di stabilità per un milione 800 mila euro). L’orientamento non potrà non essere condiviso, almeno nella forma, anche dalla minoranza consiliare. Fuori dal coro il Movimento “Art.1” che imputa al primo cittadino di non aver attuato una sana programmazione. Giorgianni, che addebita le cause del “buco” alla drastica riduzione dei trasferimenti statali e regionali, ha ribadito, nel corso dell’incontro con i suoi, di volersi assumere tutta la responsabilità del non attuare l’aumento delle tasse (eccetto il 7% della Tari) e di aver rispedito agli uffici le proposte di delibera contenenti l’aumento al massimo di Tasi e Imu. Si è anche impegnato a portare in Consiglio un piano di tagli per ridurre o eliminare situazioni di spreco.
«Il mancato aumento dell'imposizione fiscale – ha evidenziato – dovrà essere compensato da una forte cura dimagrante alla spesa pubblica» ed ha elencato tutta una serie di situazioni dove si intende intervenire: dalla dilatazione negli anni a venire del pagamento dei debiti fuori bilancio al taglio della illuminazione pubblica notturna in alcune zone; dallo stop-riduzione dei rientri pomeridiani sino al "taglio" di qualche posizione organizzativa all'interno della macchina burocratica.
Come anticipato, sulla problematica è intervenuto, con una nota, il Movimento “Art.1”, forza che ha sostenuto Giorgianni nella campagna elettorale ma che, da qualche tempo, si è posta in posizione critica. «Secondo noi è improduttivo – si legge – convincere i concittadini a fare la differenziata se poi, dopo un anno, si aumenta la Tari. Il sindaco aumenta le tasse il giorno prima e lo dimentica il giorno dopo al punto da convincerci che, sempre dal giorno dopo, farà i miracoli per non aumentarle. Purtroppo non serve fare i miracoli ma una buona azione di governo che ha alla base una sana programmazione, argomento sconosciuto a questa Amministrazione. Le tasse si riducono aumentando gli investimenti e riducendo i costi. Lipari – si legge ancora – ha bisogno di un sindaco che ha una visione imprenditoriale e che guarda oltre i propri confini. Nel 2013 avevamo chiesto con forza di rendere gli immobili comunali energeticamente autonomi»

Da “Articolo 1” bocciatura senza attenuanti
Il Movimento Articolo 1, che fa riferimento ad Alessandro La Cava, punta i riflettori, tra l’altro, sulla questione rifiuti: «Avevamo chiesto di predisporre aree di stoccaggio per aumentare esponenzialmente la raccolta differenziata, anche con l’aiuto di privati», rileva facendo riuferimento a una serie di suggerimenti che l’Amministrazione non avrebbe colto. Passando ad altro tema, “Articolo 1” puntualizza ancora: «Sarebbe stato opportuno ridurre il numero dei dirigenti, ridurre i compensi del 20% agli amministratori delle partecipate e degli assessori, informatizzare tutte le procedure per il rilascio di qualunque parere urbanistico con un conseguente aumento esponenziale delle entrate relative ai maggiori oneri da riscuotere,di avviare un percorso virtuoso attraverso i lavori di utilità sociale per consentire a tutti di pagare serenamente le tasse mettendo a disposizione la propria professionalità, di attivare tavoli di concertazione con le associazioni di categoria per sviluppare nuove opportunità di lavoro. Queste ed altre azioni oggi ci avrebbero reso un Comune virtuoso».(s.s.)

Panarea. In 200 al campionato italiano di fotografia subacquea e safari fotosub

A Panarea hanno preso il via i campionati italiani di fotografia subacquea e di safari fotosub che si concluderanno domenica 4 ottobre. Sono organizzati dall''associazione "Mediterraneo", su incarico della federazione italiana pesca sportiva ed attività subacquee, in collaborazione con il diving center "Eolo Sub" e l'Hotel "Cincotta di Panarea".
Alle finali hanno avuto accesso solo i migliori fotografi italiani qualificatisi attraverso le gare selettive.
I campionati di fotografia subacquea sono articolati in tre distinte sessioni.
Vi partecipano 35 concorrenti e rispettive modelle/assistenti per la categoria Reflex, 25 concorrenti e modelle/assistenti per la categoria compatte, 20 società composte da due concorrenti più la modella/assistente nel campionato per società. 

I campionati di Safari, disciplina da poco varata dalla Federazione, che prevede una sorta di caccia al pesce non cruenta tesa solo a immortalare i soggetti senza arrecar loro danno alcuno, sono anch’essi articolati in più sessioni: quattro categorie per quanto riguarda i campionati individuali e un'unica categoria per i campionati per società.
La partecipazione per il Safari è di 40 concorrenti nelle varie categorie individuali e di 20 società, composte da due fotografi, nel campionato a squadre.
In totale sull'isola, tra concorrenti e modelle/assistenti sono presenti in 200, oltre ai giudici e alle persone al seguito.
La manifestazione, seguita da giornalisti della stampa specializzata che gli daranno, come sempre, grande risalto mediatico, trattandosi per entrambi i campionati, dell’evento subacqueo e fotografico sicuramente più importante nel panorama nazionale delle discipline legate al mondo sommerso, sarà quindi una importante occasione per veicolare l’immagine delle Eolie e delle sue acque limpide e trasparenti, sia in Italia che all’estero.

Processione Santi Cosma e Damiano e Sagra del Pesce a Marina Corta (Lipari)



Attraverso le foto di Antonio Iacullo vi proponiamo alcuni momenti della Processione dei Santi Cosma e Damiano e della successiva Sagra del Pesce, impreziosita dalla musica dei Soundsgood.
L'evento, come ogni anno, è organizzato a Marina Corta, in collaborazione con don Giuseppe Mirabito, dall’associazione onlus Santi Cosma e Damiano impegnata con i fondi raccolti a portare avanti le opere di recupero della chiesetta delle Anime del Purgatorio
Stasera dopo la tradizionale ” Pentolaccia ” alle 18,00, la degustazione di cannoli e la serata danzante con gli ” Oxidia “.

Tempi maturi per l’intitolazione dello stadio di Messina a Franco Scoglio

La prima proposta formale di intitolazione dello stadio San Filippo al compianto “professore” Franco Scoglio è datata 8 agosto 2007, quando il consiglio comunale approvò all’unanimità un ordine del giorno che prevedeva anche di dedicare la gradinata nord al tifoso Tonino Currò e la tribuna stampa al giornalista Piero Zagami. Da allora l’iter, che puntava ad anticipare le procedure “classiche” che scattano consuetudinariamente allo scoccare dei dieci anni dalla morte del personaggio interessato, si è bloccato senza sostanziali passi avanti. Tutti sembrano essere d’accordo ma è mancato lo scatto che potesse far divenire realtà questo disegno, che renderebbe onore a tre personalità che per ragioni diverse, meritano di essere ricordate con particolare visibilità. Il prossimo 3 ottobre ricorre il decennale della scomparsa dell’allenatore eoliano, maestro di calcio riconosciuto in tutta Italia e anche in campo internazionale, uomo eclettico e mai banale, che in riva allo Stretto, nella sua terra, ha lasciato un marchio indelebile alla guida dei suoi “bastardi” che hanno fatto sognare Messina.
Ma mentre a Genova, una delle piazze più legate al tecnico di Lipari, ci si affretta per ricordarne la memoria, dalle nostre parti si fatica a superare gli ostacoli burocratici. Il 13 gennaio 2014 il delegato provinciale del Coni, Aldo Violato, aveva manifestato l’assenso a quanto deliberato dal civico consesso. E poi hanno spinto nella stessa direzione l’ex vicepresidente dell’Acr Messina, Niki Patti, l’ex provveditore agli Studi, Gustavo Ricevuto, rappresentanti Figc. Nel Consiglio attuale si è fatto carico della questione il vicepresidente, Nino Interdonato, che ha inviato l’intero incartamento all’ufficio competente spiegando perché sarebbe stato possibile velocizzare le procedure. Il diniego richiama la legge n. 1188/1927 che stabilisce che nessun monumento o altro ricordo permanente possa essere dedicato, in luogo pubblico o aperto al pubblico, a persone che non siano decedute da almeno dieci anni, ma ci si era appellati (con scarsi risultati) alla circolare MI.A.C.E.L che permette deroghe.
La palla passerà al presidente della commissione Toponomastica, il segretario generale Nino Le Donne, al quale Interdonato presenterà il fascicolo già depositato alla Toponomastica. «Avevo chiesto di anticipare i tempi considerato che la delibera andrà poi in Prefettura per l’approvazione, ma l’organo non si è espresso – ha spiegato Interdonato –. Adesso non ci sono più scuse». Così il sindaco Accorinti: «Parlerò con l’assessore Sebastiano Pino per saperne di più sullo stato attuale». ( gazzettadelsud.it)

Le Poiane-Case Vacanze


 
A LIPARI NELLO STUPENDO SCENARIO DI QUATTROCCHI, DAVANTI AI FARAGLIONI
  "LE POIANE - CASE VACANZE"

Benvenuti alle Poiane case vacanze a Lipari
Nello splendido scenario del punto panoramico di Quattrocchi, con una vista mozzafiato sul centro di Lipari e l'isola di Vulcano, in una zona tranquilla e lontana dai rumori del traffico si trova Villa Le Poiane. Questa villa circondata dal verde saprà regalarvi una vacanza all'insegna del pieno relax; dotata di tutti i confort, Villa Le Poiane, offre ai propri ospiti tutte le comodità di un lussuoso residence: piscina comune attrezzata da mt. 16x5, con stupenda vista panoramica, palestra all'aperto con ping-pong, mini calcetto ed attrezzi vari, mini parco giochi immerso nel verde per i bambini, grande zona barbecue coperta, posto auto all'interno della Villa.
Villa Le Poiane è divisa in 3 Ville del tutto indipendenti: Bouganvillea, Ulivo e il Gelso che possono ospitare fino ad un massimo di 18 persone in totale comodità.
Davanti c'è solo il blu del mare delle Eolie con i Faraglioni. Intorno un giardino fiorito di bougainvillea. Seduti sulla terrazza delle Poiane di Lipari, si può ammirare uno di quei tramonti infuocati che colorano di rosso l'isola

Villa Bouganvillea ha l' ingresso tramite una scala che accede direttamente al terrazzo, separato da quello della casa con accanto una fila di piante; la villa ha anche un secondo terrazzo completamente indipendente con una magnifica vista sul centro di Lipari e su Vulcano ed attrezzato di tavoli e sedie da esterno con mobili in bambù. Dispone di 8 posti letto.
 
Villa Ulivo (1° piano) ha accesso tramite una scala in pietra che da sul terrazzo tipicamente eoliano con "le pulera". E' attrezzato di tavolo e sedie da esterno. Dispone di 6 posti letto.
Villa Il Gelso è completamente indipendente con ampio terrazzo coperto in stile eoliano, circondato dal verde e con parziale vista sul mare. Dispone di 4 posti letto.
Per ulteriori informazioni su Poiane case vacanze a Lipari http://www.lepoiane.net/

Ricordando Vincenzo Cabianca. Convegno-incontro per ricordare l'illustre professionista recentemente scomparso ed autore del PTP delle Eolie

sabato 26 settembre 2015

Calcio a 5 di Serie C2. Salina concede il bis. Capitan Osvaldo e i suoi corsari al Garden club

da www.salinanews.it
SERIE C2 CALCIO A 5, UN FAVOLOSO SALINA ESPUGNA IL GARDEN CLUB. BATTUTA LA NIKECLUB PER 2-1 CON I GOL DI "SUPER MARIO" PUGLISI E DIEGOL MICERA. 

Favolosa prestazione del Salina sul campo "Garden Club" contro la compagine della Nikeclub. Nonostante un arbitraggio alquanto discutibile (ben sei tiri liberi concessi alla NIkeclub) i ragazzi di Mister Re hanno impressionato per grinta, carattere e gioco. Ancora una volta decisivo Mariolino Puglisi (oramai ribattezzato dai tifosi azzurri "Super Mario") autore del gol del pareggio e "inventore" dell'assist vittoria per Diego Micera (alias "Diegol).
Capitan Salina Davide Osvaldo nonostante lo svantaggio con cui si era concluso il primo tempo ha "suonato la carica" e nella ripresa si è così vista un'unica squadra attaccare. Colpiti sulle fasce dalle incursioni del Tigre Lopes, Mirko Tarantella Taranto e Ivan "Muraglia" Alizzo e ubriacati dalle incursioni di Puglisi e Micera il NikeClub ha dovuto cedere. Insuperabile ancora una volta il portiere Salvatore Orto che ha neutralizzato ben sei tiri dal dischetto. Festanti i non pochi ultrà del Salina presenti sugli spalti che hanno tributato un'autentica ovazione ai loro beniamini.
E i tifosi adesso si chiedono con i rientri di Gianluca Re (ultima giornata di squalifica scontata quest'oggi) e di Giuseppe Lo Schiavo al secolo Juary dove potrà arrivare questa squadra?
E' stata smarrita oggi a Canneto, presumibilmente in prossimità del parco giochi, una macchina fotografica Canon digitale. Contiene le foto delle vacanze di alcuni turisti.
Chi l'ha ritrovata può contattare il 339.5798235

Lipari, comune a rischio tracollo. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi

Stromboli. Alla Sirenetta Park Hotel: "Stromboli, una storia naturale". Conferenza a cura di Pietro Lo Cascio

L'Arcivescovo Calogero La Piana. "Buco" di 8 milioni di euro? Spargitori di fango..."

Il dimissionario arcivescovo Calogero La Piana questa mattina ha tenuto una conferenza stampa durante la quale ha salutato la comunità messinese e ha respinto, contestualmente le voci che attribuivano le sue dimissioni ad un buco di 8 milioni di euro. 
"Spargitori di fango hanno distrutto un uomo, hanno distrutto la mia famiglia. Non è vero niente di quello che s'è detto in giro sul buco di 8 milioni. Lascio per motivi di salute - ha detto - e lo faccio con grande dolore. Le mia unica colpa è che forse ho trascurato la mia salute". 
Monsignor Calogero La Piana ha tenuto una conferenza stampa-monologo, durante la quale ha spesso singhiozzato, ferito probabilmente dalle voci e dai veleni che sono piovute sul suo conto. Rivolgendosi ai giornalisti presenti ha detto: "Avete una grande responsabilità, se non siete all'altezza non date certe notizie che fanno solo male".

Art.1 sta valutando di impugnare delibera sulla Tari

Art1 sta valutando,attraverso i suoi legali, di impugnare la delibera consiliare adottata dall'amministrazione comunale afferente l'aumento della tari. Si paventano evidenti profili di illegittimità legati probabilmente alla cattiva gestione del servizio . 
Si invita la cittadinanza ad aderire alla class action volta ad annullare l'ennesimo provvedimento adottato dall'amministrazione e ciò al fine di far valere i propri diritti. 
Art.1

Art.1: A Lipari serve sindaco con visione imprenditoriale

Secondo noi è improduttivo convincere i concittadini a fare la differenziata se poi, dopo un anno, si aumenta la tari. Il sindaco, da abile democristiano, aumenta le tasse il giorno prima e lo dimentica il giorno dopo al punto da convincerci che, sempre dal giorno dopo, fará i miracoli per non aumentarle.
Purtroppo non serve fare i miracoli ma una buona azione di governo che ha alla base una sana programmazione, argomento sconosciuto a questa amministrazione.
Le tasse si riducono aumentando gli investimenti e riducendo i costi ma un ragioniere queste nozioni di base non può conoscerle ancor di più se non ha mai svolto la professione.
Lipari ha bisogno di un sindaco che ha una visione imprenditoriale che guarda oltre i propri confini.
Nel 2013 avevamo chiesto con forza di rendere gli immobili comunali energetica mente autonomi,di predisporre delle aree di stoccaggio per aumentare esponenzialmente la raccolta differenziata anche con l’aiuto dei privati attraverso l’attivazione di eco punti,di ridurre il numero dei dirigenti,di ridurre i compensi del 20% agli amministratori delle partecipate ed ai componenti della giunta,di informatizzare tutte le procedure per il rilascio di qualunque parere urbanistico con un conseguente aumento esponenziale delle entrate relative ai maggiori oneri da riscuotere,di avviare un percorso virtuoso attraverso i lavori di utilità sociale per consentire a tutti di pagare serenamente le tasse mettendo a disposizione la propria professionalità,di attivare tavoli di concertazione con le associazioni di categoria per sviluppare nuove opportunità di lavoro.
Queste ed altre azioni oggi ci avrebbero resi un comune virtuoso.
#indietrononsitorna
Art.1

Un "muro d'acqua" davanti al monocarena Ustica Lines. Comandante Parisi decide momentaneo stop al collegamento

Si è trovato di fronte ad un vero e proprio muro d'acqua (vedi foto) il monocarena Carlotta M. dell'Ustica Lines al comando di Gianfranco Parisi.
L'evento meteo, che ha spinto il comandante Parisi a fermarsi il tempo necessario affinchè si ricreassero le condizioni meteo ideali per navigare in tutta sicurezza, si è verificato nel tratto di mare tra Capo Milazzo e Vulcano. 
Nessun problema, così come nessuna apprensione per le persone a bordo, prontamente informate dal personale di bordo del motivo della sosta.
La navigazione è poi ripresa in tutta tranquillità.

Storie di tango. I tangheri eoliani Gustavo ed Eleonora su Tango y gotan


Pubblicato su Tango y gotan un bell'articolo di Franco Garnero sui tangheri eoliani Gustavo ed Eleonora
Per visualizzarlo cliccare sul link
" Sono stati segnalati a questo giornale casi di dermatiti , presumibilmente provocati dall’uso di pannoloni forniti dall’Asp 5. Tutti gli interessati possono inviare segnalazioni similari alla nostra redazione (mail s.sarpi@libero.it )per girarle alla stessa azienda sanitaria". 

Alle 10 parla Mons. La Piana. Conferenza stampa dell'arcivescovo dimissionario. La Chiesa messinese si mobilita a sua difesa

Lucio D’Amico (Gazzetta del Sud)
Parlerà oggi, alle 10 in punto, mons. Calogero La Piana. Spiegherà alla comunità cattolica, e all’intera città, i motivi di un gesto che inevitabilmente ha suscitato stupore, sconcerto, sofferenza e commozione tra i fedeli ma anche una ridda di interpretazioni, non tutte benevole. Le sue dimissioni da arcivescovo sono state paragonate alla grande rinuncia di Papa Benedetto XVI, definite un atto di responsabilità e di amore per la Chiesa, ma sono state lette anche in altro modo, come fossero una diserzione, una fuga in una fase estremamente delicata per l’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela o come fossero state imposte dall’alto per ragioni che solo il Vaticano conosce. Un “ammanco” milionario nei conti della Curia, il coinvolgimento di alcuni prelati in delicate indagini giudiziarie (la più scabrosa di tutte riguarda il direttore della Caritas padre Brancato tirato in ballo nell’inchiesta su TirrenoAmbiente), le voci su qualche presunto caso di pedofilia che avrebbe coinvolto nel tempo sacerdoti e religiosi: si dice e si scrive di tutto, in queste ore così difficili per Messina e la sua Chiesa.
A tutti gli assordanti “rumors”, in attesa delle dichiarazioni dell’ormai ex arcivescovo (che comunque qualche risposta deve dare e su più fronti), ha voluto replicare ieri la Curia, in un documento del Vicariaato generale, in nome e per conto di tutte le componenti della comunità cattolica messinese. «Cari confratelli sacerdoti e diaconi, cari religiosi, cari fratelli laici di questa nostra amata Chiesa messinese, cari fratelli in umanità con i quali percorriamo il cammino della quotidianità, giunga a tutti voi il nostro saluto. Bussiamo al cuore dei credenti, delle nostre famiglie e dei tanti uomini di buona volontà per rileggere l’evento di questi giorni con gli occhi della speranza. Emozione, commozione, stupore unitamente a rammarico e iniziale smarrimento per aver ascoltato l’inattesa, ma coraggiosa scelta del nostro Arcivescovo nel rimettere il suo mandato al Santo Padre Francesco. Quanta meraviglia ha suscitato nel nostro cuore la scelta compiuta a suo tempo da Papa Benedetto XVI! Alcuni hanno compreso, altri no. C’è chi ha parlato di debolezza, chi invece di coraggio e di carità. Da allora si sono aperti orizzonti nuovi per la Chiesa e oggi è la nostra comunità diocesana a vivere questo momento e ad ammirare il cuore del nostro pastore. Consapevole della fragilità fisica legata al suo stato di salute, l’arcivescovo La Piana non ha voluto lasciarsi trascinare dagli eventi, vivere formalmente il suo ministero senza guidarci nella carità del governo pastorale, ma ha voluto compiere un atto d’amore verso la nostra Chiesa che ama con il dono di sé.
La scelta d’amore compiuta per noi – affinché possa giungere un nuovo arcivescovo nel far camminare con rinnovato slancio la nostra Chiesa – manifesta la bellezza del suo cuore di pastore, la grandezza della sua umiltà, il coraggio della responsabilità e la volontà di dare sempre il meglio, il tutto a questa Chiesa a cui è teologicamente legato da vincoli di sponsalità. Un gesto che nobilita la nostra comunità diocesana, la sua persona e il suo ministero apostolico in mezzo a noi».
C’è, poi, la parte in cui si fa cenno alle accuse, ai sospetti, alle illazioni: «Non può non rammaricarci, anzi suscitare sdegno la gratuità troppo facile e ingenerosa – oltre che feroce – di infamanti accuse prive di ogni fondamento, che diffondono volutamente disorientamento nei fedeli e nei cuori semplici. Ma la Chiesa risponde con verità nella giustizia e nella carità. In comunione come Chiesa diocesana affermiamo che niente e nessuno può offuscare la luminosità di un gesto che – come chicco di grano seminato – porterà tanti frutti. Intanto, preghiamo per il nostro arcivescovo Calogero, per la sua salute e per la sua persona, mentre attendiamo con fiducia il nuovo pastore. Il Signore ci veda uniti nella preghiera e nella fraternità in attesa di nuovi eventi».

Navi da crociere in arrivo a Settembre a Lipari

Grazie al comandante Andrea Magazzù pubblichiamo l'elenco delle navi da crociere in arrivo a Lipari in questo mese di Settembre 

venerdì 25 settembre 2015

Cose italiane... con risvolti strombolani. Presidenza del C.D.M. non rimborsa il noleggio di uno scooter ad un tecnico della Protezione Civile in missione a Stromboli

(da articolotre.com)
La Presidenza del Consiglio dei ministri da giugno, dopo un intervento di protezione civile urgente a Stromboli, non accetta di rimborsare a un geometra della Protezione civile l’affitto di uno scooter con cui è andato sul posto.
L’Ufficio del bilancio per il riscontro di regolarità amministrativo contabile,UBRRAC, ha infatti negato il rimborso di una missione in Sicilia alla protezione civile per “Roberto Canuti ed altri” perchè “l’importo relativo alla missione del 5 maggio 2015 in Sicilia effettuata dal sig. Roberto Canuti comprende anche le spese di noleggio scooter che non sono contemplate dalla vigente normativa in materia di missioni”.
Il rimpallo va avanti da mesi, con la protezione civile che si difende strabuzzando gli occhi, la spesa era per un giorno solo, e Palazzo Chigi che non vuole arretrare di un solo passo.

Riunione con i consiglieri comunali. Sindaco Giorgianni ribadisce il no ad un aumento delle tasse. Comune attuerà "cura dimagrante" spesa pubblica. Tra i "tagli" anche qualche posizione burocratica

Il sindaco Marco Giorgianni nella riunione, tenuta oggi pomeriggio con la maggioranza consiliare e conclusasi da poco, ha ribadito (come d'altronde da noi anticipato) il suo fermo no ad un aumento dell'imposizione fiscale nei confronti dei cittadini. Aumento che avrebbe consentito di "fare quadrare i conti del comune" che non versano certo in condizioni ottimali.
Giorgianni, che ha ribadito di volersi assumere tutta la responsabilità del non attuare l'aumento delle tasse (eccetto il 7% della TARI), ha anche comunicato ai consiglieri di avere bloccato le delibere dell'aumento che erano già state predisposte per essere trasferite al consiglio comunale. Assumendosi, come evidenziato, l'eventuale responsabilità del default.
Il sindaco ha, chiaramente, fatto intendere che il mancato aumento dell'imposizione fiscale dovrà essere compensato da una "forte cura dimagrante" alla spesa pubblica ed ha elencato tutta una serie di situazioni dove si intende intervenire. Tra queste vi potrebbe essere anche il "taglio" a qualche posizione all'interno della macchina burocratica dell'Ente.

Domani allerta meteo per pioggia e temporali

Una nuova perturbazione in arrivo sull’Italia porterà a partire da domani piogge e temporali sulle regioni centro meridionali. Il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso una allerta meteo che prevede, a partire dalle prime ore di domani precipitazioni diffuse, che potranno essere localmente anche molto intense e accompagnate da grandinate, fulmini e forti raffiche di vento, su Sicilia, Calabria e Sardegna. Il Dipartimento ha anche valutato una criticità gialla per rischio idrogeologico per Calabria, Marche e gran parte di Sicilia e Sardegna.(ANSA).

Dal 1° Ottobre al via i collegamenti di Usticalines con aliscafi sulla Messina-Reggio Calabria e viceversa

Dal 1° Ottobre l’Ustica Lines collegherà Sicilia e Calabria con i propri aliscafi, mezzi all’avanguardia che garantiscono comfort e sicurezza ai passeggeri. 
La Società assicurerà i servizi di collegamento per il prossimo triennio con opzione, prevista nel contratto, per un ulteriore anno.
Diciotto corse giornaliere, nei giorni feriali, con prima partenza da Messina alle 6.00 e da Reggio Calabria alle 6.45. 
Nei festivi, con un numero di corse ridotto, prima partenza alle 8.00 da Messina e 8.40 da Reggio Calabria.