Lipari
Conti in sofferenza e contromisure. Argine alle spese, niente stangate.
La linea di Giorgianni per arginare la preoccupante emorragia finanziaria
Prende corpo la “strategia” del sindaco Marco Giorgianni per fare fronte alle difficoltà economiche del Comune e per approvare, entro dicembre, il bilancio di previsione, senza aumentare l’imposizione fiscale. Una linea che è stata ben accolta dai consiglieri di maggioranza che il sindaco ha riunito per fare il punto della situazione e per illustrare le linee entro le quali l’Amministrazione intende muoversi.
C’è, al momento, uno sforamento sui conti per il 2015 di oltre 700 mila euro sul “corrente” (più quello del Patto di stabilità per un milione 800 mila euro). L’orientamento non potrà non essere condiviso, almeno nella forma, anche dalla minoranza consiliare. Fuori dal coro il Movimento “Art.1” che imputa al primo cittadino di non aver attuato una sana programmazione. Giorgianni, che addebita le cause del “buco” alla drastica riduzione dei trasferimenti statali e regionali, ha ribadito, nel corso dell’incontro con i suoi, di volersi assumere tutta la responsabilità del non attuare l’aumento delle tasse (eccetto il 7% della Tari) e di aver rispedito agli uffici le proposte di delibera contenenti l’aumento al massimo di Tasi e Imu. Si è anche impegnato a portare in Consiglio un piano di tagli per ridurre o eliminare situazioni di spreco.
«Il mancato aumento dell'imposizione fiscale – ha evidenziato – dovrà essere compensato da una forte cura dimagrante alla spesa pubblica» ed ha elencato tutta una serie di situazioni dove si intende intervenire: dalla dilatazione negli anni a venire del pagamento dei debiti fuori bilancio al taglio della illuminazione pubblica notturna in alcune zone; dallo stop-riduzione dei rientri pomeridiani sino al "taglio" di qualche posizione organizzativa all'interno della macchina burocratica.
Come anticipato, sulla problematica è intervenuto, con una nota, il Movimento “Art.1”, forza che ha sostenuto Giorgianni nella campagna elettorale ma che, da qualche tempo, si è posta in posizione critica. «Secondo noi è improduttivo – si legge – convincere i concittadini a fare la differenziata se poi, dopo un anno, si aumenta la Tari. Il sindaco aumenta le tasse il giorno prima e lo dimentica il giorno dopo al punto da convincerci che, sempre dal giorno dopo, farà i miracoli per non aumentarle. Purtroppo non serve fare i miracoli ma una buona azione di governo che ha alla base una sana programmazione, argomento sconosciuto a questa Amministrazione. Le tasse si riducono aumentando gli investimenti e riducendo i costi. Lipari – si legge ancora – ha bisogno di un sindaco che ha una visione imprenditoriale e che guarda oltre i propri confini. Nel 2013 avevamo chiesto con forza di rendere gli immobili comunali energeticamente autonomi»
C’è, al momento, uno sforamento sui conti per il 2015 di oltre 700 mila euro sul “corrente” (più quello del Patto di stabilità per un milione 800 mila euro). L’orientamento non potrà non essere condiviso, almeno nella forma, anche dalla minoranza consiliare. Fuori dal coro il Movimento “Art.1” che imputa al primo cittadino di non aver attuato una sana programmazione. Giorgianni, che addebita le cause del “buco” alla drastica riduzione dei trasferimenti statali e regionali, ha ribadito, nel corso dell’incontro con i suoi, di volersi assumere tutta la responsabilità del non attuare l’aumento delle tasse (eccetto il 7% della Tari) e di aver rispedito agli uffici le proposte di delibera contenenti l’aumento al massimo di Tasi e Imu. Si è anche impegnato a portare in Consiglio un piano di tagli per ridurre o eliminare situazioni di spreco.
«Il mancato aumento dell'imposizione fiscale – ha evidenziato – dovrà essere compensato da una forte cura dimagrante alla spesa pubblica» ed ha elencato tutta una serie di situazioni dove si intende intervenire: dalla dilatazione negli anni a venire del pagamento dei debiti fuori bilancio al taglio della illuminazione pubblica notturna in alcune zone; dallo stop-riduzione dei rientri pomeridiani sino al "taglio" di qualche posizione organizzativa all'interno della macchina burocratica.
Come anticipato, sulla problematica è intervenuto, con una nota, il Movimento “Art.1”, forza che ha sostenuto Giorgianni nella campagna elettorale ma che, da qualche tempo, si è posta in posizione critica. «Secondo noi è improduttivo – si legge – convincere i concittadini a fare la differenziata se poi, dopo un anno, si aumenta la Tari. Il sindaco aumenta le tasse il giorno prima e lo dimentica il giorno dopo al punto da convincerci che, sempre dal giorno dopo, farà i miracoli per non aumentarle. Purtroppo non serve fare i miracoli ma una buona azione di governo che ha alla base una sana programmazione, argomento sconosciuto a questa Amministrazione. Le tasse si riducono aumentando gli investimenti e riducendo i costi. Lipari – si legge ancora – ha bisogno di un sindaco che ha una visione imprenditoriale e che guarda oltre i propri confini. Nel 2013 avevamo chiesto con forza di rendere gli immobili comunali energeticamente autonomi»
Da “Articolo 1” bocciatura senza attenuanti
Il Movimento Articolo 1, che fa riferimento ad Alessandro La Cava, punta i riflettori, tra l’altro, sulla questione rifiuti: «Avevamo chiesto di predisporre aree di stoccaggio per aumentare esponenzialmente la raccolta differenziata, anche con l’aiuto di privati», rileva facendo riuferimento a una serie di suggerimenti che l’Amministrazione non avrebbe colto. Passando ad altro tema, “Articolo 1” puntualizza ancora: «Sarebbe stato opportuno ridurre il numero dei dirigenti, ridurre i compensi del 20% agli amministratori delle partecipate e degli assessori, informatizzare tutte le procedure per il rilascio di qualunque parere urbanistico con un conseguente aumento esponenziale delle entrate relative ai maggiori oneri da riscuotere,di avviare un percorso virtuoso attraverso i lavori di utilità sociale per consentire a tutti di pagare serenamente le tasse mettendo a disposizione la propria professionalità, di attivare tavoli di concertazione con le associazioni di categoria per sviluppare nuove opportunità di lavoro. Queste ed altre azioni oggi ci avrebbero reso un Comune virtuoso».(s.s.)
Il Movimento Articolo 1, che fa riferimento ad Alessandro La Cava, punta i riflettori, tra l’altro, sulla questione rifiuti: «Avevamo chiesto di predisporre aree di stoccaggio per aumentare esponenzialmente la raccolta differenziata, anche con l’aiuto di privati», rileva facendo riuferimento a una serie di suggerimenti che l’Amministrazione non avrebbe colto. Passando ad altro tema, “Articolo 1” puntualizza ancora: «Sarebbe stato opportuno ridurre il numero dei dirigenti, ridurre i compensi del 20% agli amministratori delle partecipate e degli assessori, informatizzare tutte le procedure per il rilascio di qualunque parere urbanistico con un conseguente aumento esponenziale delle entrate relative ai maggiori oneri da riscuotere,di avviare un percorso virtuoso attraverso i lavori di utilità sociale per consentire a tutti di pagare serenamente le tasse mettendo a disposizione la propria professionalità, di attivare tavoli di concertazione con le associazioni di categoria per sviluppare nuove opportunità di lavoro. Queste ed altre azioni oggi ci avrebbero reso un Comune virtuoso».(s.s.)
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