Lucio D’Amico (Gazzetta del Sud)
Parlerà oggi, alle 10 in punto, mons. Calogero La Piana. Spiegherà alla comunità cattolica, e all’intera città, i motivi di un gesto che inevitabilmente ha suscitato stupore, sconcerto, sofferenza e commozione tra i fedeli ma anche una ridda di interpretazioni, non tutte benevole. Le sue dimissioni da arcivescovo sono state paragonate alla grande rinuncia di Papa Benedetto XVI, definite un atto di responsabilità e di amore per la Chiesa, ma sono state lette anche in altro modo, come fossero una diserzione, una fuga in una fase estremamente delicata per l’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela o come fossero state imposte dall’alto per ragioni che solo il Vaticano conosce. Un “ammanco” milionario nei conti della Curia, il coinvolgimento di alcuni prelati in delicate indagini giudiziarie (la più scabrosa di tutte riguarda il direttore della Caritas padre Brancato tirato in ballo nell’inchiesta su TirrenoAmbiente), le voci su qualche presunto caso di pedofilia che avrebbe coinvolto nel tempo sacerdoti e religiosi: si dice e si scrive di tutto, in queste ore così difficili per Messina e la sua Chiesa.
A tutti gli assordanti “rumors”, in attesa delle dichiarazioni dell’ormai ex arcivescovo (che comunque qualche risposta deve dare e su più fronti), ha voluto replicare ieri la Curia, in un documento del Vicariaato generale, in nome e per conto di tutte le componenti della comunità cattolica messinese. «Cari confratelli sacerdoti e diaconi, cari religiosi, cari fratelli laici di questa nostra amata Chiesa messinese, cari fratelli in umanità con i quali percorriamo il cammino della quotidianità, giunga a tutti voi il nostro saluto. Bussiamo al cuore dei credenti, delle nostre famiglie e dei tanti uomini di buona volontà per rileggere l’evento di questi giorni con gli occhi della speranza. Emozione, commozione, stupore unitamente a rammarico e iniziale smarrimento per aver ascoltato l’inattesa, ma coraggiosa scelta del nostro Arcivescovo nel rimettere il suo mandato al Santo Padre Francesco. Quanta meraviglia ha suscitato nel nostro cuore la scelta compiuta a suo tempo da Papa Benedetto XVI! Alcuni hanno compreso, altri no. C’è chi ha parlato di debolezza, chi invece di coraggio e di carità. Da allora si sono aperti orizzonti nuovi per la Chiesa e oggi è la nostra comunità diocesana a vivere questo momento e ad ammirare il cuore del nostro pastore. Consapevole della fragilità fisica legata al suo stato di salute, l’arcivescovo La Piana non ha voluto lasciarsi trascinare dagli eventi, vivere formalmente il suo ministero senza guidarci nella carità del governo pastorale, ma ha voluto compiere un atto d’amore verso la nostra Chiesa che ama con il dono di sé.
La scelta d’amore compiuta per noi – affinché possa giungere un nuovo arcivescovo nel far camminare con rinnovato slancio la nostra Chiesa – manifesta la bellezza del suo cuore di pastore, la grandezza della sua umiltà, il coraggio della responsabilità e la volontà di dare sempre il meglio, il tutto a questa Chiesa a cui è teologicamente legato da vincoli di sponsalità. Un gesto che nobilita la nostra comunità diocesana, la sua persona e il suo ministero apostolico in mezzo a noi».
C’è, poi, la parte in cui si fa cenno alle accuse, ai sospetti, alle illazioni: «Non può non rammaricarci, anzi suscitare sdegno la gratuità troppo facile e ingenerosa – oltre che feroce – di infamanti accuse prive di ogni fondamento, che diffondono volutamente disorientamento nei fedeli e nei cuori semplici. Ma la Chiesa risponde con verità nella giustizia e nella carità. In comunione come Chiesa diocesana affermiamo che niente e nessuno può offuscare la luminosità di un gesto che – come chicco di grano seminato – porterà tanti frutti. Intanto, preghiamo per il nostro arcivescovo Calogero, per la sua salute e per la sua persona, mentre attendiamo con fiducia il nuovo pastore. Il Signore ci veda uniti nella preghiera e nella fraternità in attesa di nuovi eventi».
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