Scrive la
giornalista Patrizia Sessa dell’ANSA da Stromboli: “Difficile resistere al fascino
delle Eolie: al silenzio pressoché
totale nel quale sono immerse alcune isole, al mare cristallino, alle stradine
assolate e, di sera, illuminate solo dalla luna, o ai panorami mozzafiato come
il vulcano Stromboli che sbuffa. Eppure la crisi é arrivata anche qui. E se i
turisti stranieri hanno "salvato" un po' la situazione, la flessione
di presenze c'é stata.”.
Circa un mese fa
scrivevamo in questa rubrica: “abbiamo
partecipato all’inaugurazione della retrospettiva emozionale “I colori della memoria”. Le Eolie sono
(anche) Cultura. La scelta degli artisti: Gianni Conti, Erina De Pasquale,
Ruccio Carbone e Sergio Bongini e soprattutto, il luogo, l’ex carcere merita da
parte degli eoliani una visita e la consapevolezza che la cultura, “fa”
turismo, ancor più quando è prodotta da noi. Troppo spesso ci dimentichiamo che
il turismo non è soltanto sole e mare, ma nelle Eolie, si fonde con la natura e
la cultura, soltanto attraverso la natura e la cultura abbiamo la possibilità
di allungare la stagione e di venderla ai paesi del nord Europa.”
Siamo stati
facili profeti. Negli ultimi dieci giorni le Isole Eolie hanno trovato tre grandi
articoli promozionali su quotidiani a tiratura nazionale, mi riferisco al
“Corriere della Sera” del 28 luglio, “Malaparte,
il cane sciolto: fascista sgradito al regime” a firma di Gian Antonio
Stella e un articolo sulle escursioni vulcaniche sullo Stromboli e Vulcano e
sul “La Stampa” del 1 agosto 2012, “Quando
il Cinema sbarcò alle Eolie” un reportage a firma di Marcello Sorgi.
Due eventi
culturali diversi, la presentazione del volume dello storico eoliano Pino La
Greca e l’inaugurazione del museo del cinema e della civiltà del bello, che
sono riusciti a fare promozione turistica per le nostre isole a “costo zero”
per la nostra comunità.
Il turismo
naturalistico ed il turismo culturale devono tornare ad essere i nostri motori dello
sviluppo economico, dobbiamo recuperare questa quota fondamentale per le nostre
isole e lo dobbiamo fare attraverso una serie di azioni mirate che ci
consentano di ritornare ad essere luogo di “produzione” della cultura e luogo
di “godimento” delle bellezze naturali.
Per un decennio
abbiamo inseguito delle chimere (l’aeroporto, il megaporto), convinti che i
turisti dovevano arrivare “a milioni” (per metterli dove?) puntando sulla
quantità, sulla massa, mentre perdevamo progressivamente le nostre migliori
caratteristiche, il turismo di qualità, il turismo che negli anni
settanta/ottanta arrivava all’inizio della primavera con i gruppi di
escursionisti stranieri.
Bisogna
ritornare alle origini: il turismo è arrivato nelle nostre isole attraverso le
bellezze naturali uniche ed incomparabili ed il veicolo per “raggiungere” il resto
del mondo è stato il cinema, la cultura.
Pensiamo che
l’Amministrazione debba lavorare, sin dal prossimo mese di ottobre, a stretto
contatto con il Centro Studi, il Parco Archeologico Eoliano, le associazioni
culturali, le associazioni di categoria presenti sul territorio per programmare
una serie di eventi che siano in grado di calamitare le attenzioni del turismo
culturale sulle nostre isole, dalla storia all’archeologia, dall’arte moderna
all’arte preistorica.
Fondamentale
passaggio, a nostro parere, la concretizzazione del Piano di Gestione del sito
Unesco; un messaggio chiaro e semplice da inviare a chi guarda con attenzione
alle nostre isole: Le Eolie vogliono tutelare il loro patrimonio naturale e
culturale per consentire a tutti di poterlo visitare, goderne, apprezzarlo in
tutti i suoi aspetti, da aprile a novembre.
Il Piano di
Gestione deve diventare il nostro biglietto da visita per intercettare i
finanziamenti comunitari, per la realizzazione delle strutture di attrazione
del turismo verso le Eolie: dal Parco Archeologico al Parco Letterario, al
Parco Geo-minerario della Pomice al Museo del Cinema, dal Parco Nazionale
all’area Marina Protetta.
Attraverso il
Piano di Gestione dobbiamo interloquire con il Governo Nazionale e Regionale e
“ricontrattare” tutti i servizi essenziali per le nostre isole, dalle strutture
sanitarie ai collegamenti marittimi, chiarendo e puntualizzando che investire sulle Isole Eolie è investire
sul turismo della Regione Siciliana e non una operazione in perdita.