"La rigida struttura del patto di stabilita' determinata dalle manovre statali
sta portando all'asfissia finanziaria di Regione ed enti locali in Sicilia".
Lo ha affermato l'assessore regionale per l'economia della Sicilia, Gaetano
Armao, commentando le recenti determinazioni della Conferenza delle Regioni.
"Da tempo la Regione, e con essa i sindaci e gli amministratori locali - ha
spiegato Armao -, ha lanciato un allarme sugli effetti delle misure di eccessiva
compressione dettate dal patto di stabilita' per la Sicilia, progressivamente
appesantito dalle diverse manovre correttive varate dallo Stato.
Si tratta del medesimo stesso allarme, adesso condiviso dalla stessa Corte
dei Conti per la Sicilia che, in occasione del giudizio di parificazione del
rendiconto generale 2011, ha evidenziato che gli effetti dei tagli imposti dalle
manovre nazionali 'hanno ripartito il contributo richiesto alle Regioni sulla
base di un mero calcolo aritmetico, senza tenere in adeguato conto le diversita'
economiche e sociali delle realta' territoriali, con cio' penalizzando
fortemente la Sicilia'".
"Ebbene - ha proseguito Armao - per la sola Sicilia, incrementando le
previsioni delle precedenti manovre, con il decreto sulla revisione della spesa
(95/2012), nel triennio 2012-14, il Patto di stabilita' pesa per oltre 1 mld nel
2012, 1,4 mld nel 2013 e oltre 1,5 mld nel 2014. A questo si aggiunge che il
patto di stabilita' comprime i pagamenti di comuni e province mentre ne taglia
drasticamente i trasferimenti. In queste condizioni, e visti gli angusti spazi
finanziari ad oggi residuati per impegni e spese, al fine di garantire, come
sempre ha fatto la Sicilia, il rispetto del patto di stabilita', ci troviamo
costretti, su conforme proposta della Ragioneria generale della Regione, a
rinunciare alla possibilita' di cedere quote dello spazio finanziario regionale
ai Comuni".
L'assessore ha evidenziato poi il fatto che con l'impegno di accelerazione
del cofinanziamento della spesa comunitaria, per incrementare l'impiego dei
fondi europei, e dei fondi Fas - questi ultimi proprio ieri finalmente sbloccati
dalla decisione del Cipe - la situazione finanziaria si aggrava per la semplice
ragione che i ritardi di trasferimenti dallo Stato crescono di dimensione.
"In sintesi, e' come chiedere ad un pilota di premere contemporaneamente
freno ed acceleratore: gli effetti di paralisi sulla trazione sono gli stessi di
quelli ai quali assistiamo sulla finanza regionale e locale - ha concluso Armao
-. Occorre introdurre, senza piu' rinvii, meccanismi di trasferimento immediato
di risorse assegnate solo sulla carta e di 'nettizzazione' delle spese per
investimento, consentendo cosi' di risanare, senza portare all'asfissia,
l'economia dell'Isola. E di questo deve farsi carico l'intera dirigenza politica
ed imprenditoriale regionale, superando sterili divisioni che indeboliscono solo
la Sicilia".
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