UNA NOTIZIA RIPRESA DA DIVERSI GIORNALI E AGENZIE TITOLA:
LE BLATTE ARRIVATE A NAPOLI DALLE ISOLE EOLIE - La blatta rossa
ha colto impreparati un po' tutti. Si tratta, infatti, di una novità
importata da circa 4 o 5 anni con i traghetti che provengono dalle Eolie
e che, per selezione naturale, ha soppiantato i vecchi e più fragili scarafaggi napoletani.
Ed è proprio nella zona del porto che hanno cominciato la loro
proliferazione mentre solo negli ultimi tempi, attraverso la rete
fognaria, sono arrivate anche nelle zone collinari. Il fatto che vivono,
si cibano e proliferano nelle fogne le rende pericolose, aumenta,
infatti, il rischio di infezioni e malattie, cosiddette orofecali, anche
con conseguenze gravi. Intanto le soluzioni fai da te all'invasione di
blatte dilagano in città, dalle ampie spruzzate di disinfettante al
nastro adesivo e ai cartoni per tappare i tombini.Nota Del Direttore - Al di là del fatto che attribuire l'invasione di blatte a Napoli alle Eolie e ai traghetti che svolgono tali collegamenti ci sembra pura "follia" o se preferite pura "fantasia" vogliamo riportare una dichiarazione rilasciata a Napoli today dal la docente di Igiene dell'Università Federico II, Maria Triassi. Dichiarazione che, almeno a noi, riporta alla memoria le montagne di rifiuti che, sino a qualche tempo fa, ricoprivano Napoli e non per la prima volta.
"Le accortezze da adottare - dice la Triassi - sono invece semplicemente due: ora, per tamponare il problema, bisogna procedere con le disinfestazioni. Poi bisogna mantenere pulite le strade dai rifiuti, spazzare e fare frequenti lavaggi, e scongiurare assolutamente una nuova emergenza che in questo momento sarebbe tragica. E, infine, bisogna liberare le grate dei tombini perché è la mancanza di ossigeno nelle fogne che fa uscire all'esterno questi animali. A settembre, poi, bisogna procedere con una disinfestazione massiccia e a tappeto in modo da eliminare le uova di questi animali che depositano sul fondo dei tombini".