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lunedì 21 ottobre 2024

Le "figurone" dell'opposizione a Lipari (di Gianni Iacolino)

di Gianni Iacolino
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐝𝐞𝐯𝐚 𝐚 𝐋𝐢𝐩𝐚𝐫𝐢 ,𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞, 𝐢𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐝 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐨 , 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐞 ? 𝐈 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐞 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐚𝐥𝐛𝐞𝐫𝐚𝐯𝐚𝐧𝐨, 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐧𝐞𝐧𝐝𝐨𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐢𝐨 , 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 "𝐦𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐧𝐠𝐨" , 𝐟𝐢𝐧𝐠𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐚𝐥𝐢𝐝𝐚 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞.
Venti anni e più di questo andazzo e la macchina amministrativa si era fermata definitivamente. Si è forse vista qualche nuova opera pubblica realizzata dopo l'esperienza Giacomantonio? Nessuna, a dispetto di interminabili fuffe , atteggiamenti e dichiarazioni altisonanti che nascondono un vuoto abissale ed una totale assenza di interesse per il bene comune.
È risaputo che l'Italia è il paese che ha dato i natali a Pulcinella , ma cercare di imitare Totò e Peppino ,in consiglio comunale , è eccessivo e per giunta del tutto fuori luogo . Riunirsi in consiglio col solo intento di ostacolare l'iter, già laborioso di suo , per l'approvazione del bilancio , la dice lunga su un'opposizione che, pur sapendo di mentire , si dichiarò invece da subito costruttiva.
Ma costruttiva di cosa ? Del caos? Dell'immobilismo amministrativo? Su quest' aspetto c'erano riusciti bene quando litigavano in passato fingendo di amministrare. Ci vogliono riprovare ancora una volta , ponendo ostacoli su tutti i provvedimenti più utili ed inderogabili. A costoro non importa nulla dell'interesse comune. Figuracce su figuracce . Nella loro cultura basta cambiare qualche lettera e le figuracce diventano subito figuroni.
Rinviare immotivatamente la discussione sul rendiconto 2023 ? Un figurone ! Bocciare con protervia l'edificazione di una struttura sanitaria ? Altro figurone ! Ostacolare ,senza peraltro riuscirci , l'avvio dell'iter del Piano dei porti atteso da 40 anni ? Un ulteriore figurone . E via di questo passo, confondendo figuracce e figuroni, nella speranza di fiaccare nel tempo un'amministrazione , per pura vendetta elettorale .
Manca ancora l'assalto al Campidoglio di trampiana memoria . Interventi, discussioni colorite , condite da paroloni , disquisizioni giuridiche e gesticolazioni per dar forza a supercazzole non possono essere addotte a sostegno di comportamenti che di politico , per la polis, non hanno nulla. Il lupo perde il pelo ma non il vizio? È anche vero, però, che al cuor non si comanda e quando la cultura politica è quella, allora non c'è niente da fare ; vai sempre a perderti nei meandri dove ti sei formato .
Seguendo la logica del commercialista che chiede il rinvio del primo punto , pur di ritardare l'approvazione del bilancio comunale, si può allora giustificare anche la logica di un medico che ordina il controllo della prostata da effettuarsi presso un carrozziere. A tutte queste macchinazioni negative per il paese, deve conseguire necessariamente il bisogno di una narrazione che possa far presa sui propri elettori, anche quelli che ti avevano votato perché apprezzavano, invece , il programma Gullo.
Per capire meglio tutto questo, bisogna tornare ancora una volta alla commedia italiana. I maldestri tentativi di imbonimento dell'opinione pubblica mi ricordano la "bestia" , la macchina propagandistica di Salvini che funzionava grazie anche ai sentimenti ,in genere negativi, di certi utenti dei social .
Questa commedia all'italiana l'abbiamo ancora una volta rivissuta nel corso dell'ultimo consiglio comunale. Il Marchese del Grillo strillava : "quanno se scherza bisogna essere seri ". Ricordate Totò che , serio, si fingeva proprietario della fontana di Trevi per venderla con un giro di parole ad un allocco turista americano? Il dialogo della trattativa Totò , onde evitare ripensamenti, lo concludeva così : "a me non importa proprio niente , hai capito ? Allora l'affare è fatto ! " Quasi come le parole pronunciate dal Presidente a conclusione frettolosa dell'ultimo consiglio comunale.

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