Cerca nel blog
giovedì 7 gennaio 2021
Coronavirus a Messina, Alagna: "Ecco le misure che stiamo mettendo in campo. Lipari sarà sede di somministrazione dei vaccini".
Insanitas ha chiesto una replica a Dino Alagna, direttore sanitario dell’ASP, che ha fatto anche il punto della situazione attuale, intervenendo su diverse questioni.
«Al momento- ha dichiarato- siamo impegnati nella vaccinazione con l’obiettivo di smaltire tutte le 3500 dosi che ci sono state consegnate. Ne abbiamo già utilizzate 2/3 e contiamo entro il 7 gennaio di finirle tutte, somministrandole anche nelle case di riposo e nelle RSA di Messina e Provincia. Fino a questo momento, i vaccini destinati all’ASP sono stati conservati nel presidio di Casazza dell’IRCCS Bonino-Pulejo, ma nelle prossime ore dovrebbe arrivare uno dei due frigoriferi a -80 gradi, ordinati dall’Azienda, che sarà destinato alla sede di Patti».
Ulteriori soggetti interessati dalla primissima fase di vaccinazione, potrebbero essere gli abitanti delle baracche di Giostra, nei confronti dei quali è stata prevista un’attività di screening che sarà avviata nei prossimi giorni: «Abbiamo avuto un tavolo tecnico con il sindaco- ha raccontato Alagna- e ho suggerito di effettuare contestualmente ai tamponi anche i vaccini, in quanto questa popolazione dovrebbe essere considerata fragile per le condizioni precarie in cui è costretta a vivere. Tra i partecipanti c’era anche il capo di Gabinetto Vicario dell’assessore alla Salute, il dott. Croce, che ha preso in carico la richiesta e la trasmetterà all’assessore».
Buone notizie per le Eolie: infatti, contrariamente a quanto previsto in precedenza, anche l’isola di Lipari sarà sede di somministrazione dei vaccini. Alagna annuncia che oggi invierà le dosi al presidio ospedaliero di Lipari per vaccinare il personale sanitario delle Eolie e successivamente quelle destinate agli anziani.
Alle accuse mosse dal Coas, che ha contestato il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie e delle precauzioni standard durante il giorno di inizio della campagna vaccinale, il direttore sanitario ha risposto così: «Siamo partiti in maniera simbolica la scorsa domenica e lo abbiamo fatto nella sede dell’ASP, non per derogare alle regole, ma per avere i media più vicini e veicolare al meglio il messaggio di adesione alla vaccinazione. Finora, quasi tutti i nostri medici e operatori sanitari hanno risposto positivamente, abbiamo avuto pochi dinieghi e la maggior parte ha compreso la necessità di fare questo passo per la sicurezza propria e dei nostri malati. Spero che si passi rapidamente alle vaccinazioni di massa, dentro le palestre e nei palazzetti dello sport. Quel giorno, erano presenti tutti i kit di emergenza necessari e abbiamo vaccinato colleghi molto giovani, con una bassissima propensione al rischio. Purtroppo, quello che ci penalizza è tutta la burocrazia connessa ad ogni vaccinazione, che risulta eccessiva e causa enormi rallentamenti, quando invece trovandoci in uno stato di pandemia, avremmo bisogno di vaccinare a tappeto tutta la popolazione».
Durante il confronto con il sindaco si è fatto cenno alla saturazione di tutti i 32 posti letto presenti al Covid Hospital di Barcellona: «Ho già parlato con la responsabile che è la dott.ssa Panella- ha riferito Alagna- Con l’arrivo di tre nuovi pneumologi che devono firmare il contratto e che spero di poterle inviare già in queste ore, potranno essere attivati altri 10 posti».
Secondo il direttore sanitario dell’Asp di Messina l’emergenza ha portato alla luce anche diversi problemi, che devono essere risolti indipendentemente dalla pandemia: «Non si può smettere di occuparsi del resto della Sanità e delle criticità che continuano ad esistere. Abbiamo carenza di personale, soprattutto anestesiologico e questo rallenta l’attività chirurgica. In questa fase, attraverso la struttura commissariale guidata dalla dott.ssa Furnari stiamo potenziando la medicina territoriale tramite l’assunzione di psicologi, biologi, infermieri e medici, che avviene con contratti temporanei, ma bisogna pensare anche al post-Covid ed intervenire in modo definitivo. Inoltre, l’esperienza sul campo ci sta mostrando che occorrono sempre più servizi di tipo sociosanitario che devono essere erogati dall’ASP. Ci sono aspetti come la fragilità, la solitudine, l’assistenza agli anziani, lo smaltimento dei rifiuti speciali, che devono essere presi in considerazione».
Un altro punto importante, su cui Alagna intende prendere provvedimenti è la digitalizzazione dei servizi: «I medicini di Medicina Generale si trovano a seguire i propri pazienti tramite collegamento telefonico, quando servirebbero piattaforme per effettuare teleconsulti, che potrebbero essere utili anche in futuro. Il sistema di teleassistenza dovrebbe essere implementato anche nelle isole minori, e sopperire in questo modo a diverse esigenze. La lezione che abbiamo imparato grazie all’epidemia è che bisogna cambiare paradigma e modificare l’attuale assetto delle aziende sanitarie, offrendo i nostri servizi in maniera differente. L’obiettivo che mi sono posto è quello di aumentare il livello tecnologico dell’ASP di Messina, iniziando dalla medicina di base e mettendo in rete i nostri ambulatori. Si tratta di un processo lungo e nel frattempo occorre anche affrontare i problemi quotidiani legati all’emergenza, che purtroppo sottraggono forze ed energie da dedicare al resto».
DALLA SUA SCUOLA IL SALUTO PER IL CARO AMICO E COLLEGA FRANCESCO MOLLICA
Il nostro caro Franck (così lo chiamavamo) ci ha
lasciati senza preavviso – lui che era di una puntualità e affidabilità
massima, sempre disponibile sempre sorridente sempre scherzoso, con i colleghi
con i docenti con i bambini con i genitori, un fratello un amico un compagno di
scuola e di vita che ci faceva sentire tutti ragazzini con la sua voce giocosa
e tonante ridere e sorridere nelle belle giornate e in quelle brutte.
Che triste risveglio in questo nuovo anno alla fine
delle feste ritornare a Scuola senza di lui….. non ci sembrerà vero …. Un
brutto sogno …. Ci sveglieremo ….
Lunedì mattina i bambini di Lipari non ritroveranno
il loro più simpatico e affettuoso collaboratore scolastico al cancello di
Lipari centro, Franck che li accoglieva con il sorriso, con una battuta, con
uno sprone giocoso ad iniziare la giornata, a scaglionare i piedini a portare
le cartelle a chiamare tutti uno per uno per nome una parola per tutti un gesto
un saluto “Forza bambini !!…. Avanti tutti a scuola….. dai entrate che oggi fa
freddo….” Con questo maledetto covid lui
era lì ogni mattina a regolare il flusso delle classi e delle entrate, sempre
allegro, sempre entusiasta, mai stanco, sempre di buonumore, lui ci dava la
carica a tutti. All’uscita chiamava i genitori uno per uno, conosceva tutti,
nessun bambino gli sfuggiva.
Noi che eravamo la sua famiglia a Scuola oggi
piangiamo il nostro amico e compagno perché non lo ritroveremo lunedì mattina
davanti al cancello con la sua visiera con la sua mascherina con il suo vocione
allegro, lui il più buono il più generoso il più sincero e altruista tra di
noi….
“Franck …. non gridare da lassù …..parla piano …. Ti
sentiamo ….. !!”
Mirella la DS, Grazia la DSGA.
Massimo il Presidente del Consiglio di Istituto,
Tiziana l’Assessore P.I.
I colleghi: Salvatore, Francesca, Marinella, Giusy, Rosa,
Arturo, Fabio, Giuseppe, Catena, Angela, Rosaria.
La Segreteria: Bartolina, Antonio, Nerina,
Gabriella, Pina.
Decesso di Frank Mollica. La famiglia: "smettetela con le congetture"
Ci ha contattato la famiglia del povero Frank Mollica autorizzandoci a smentire tutte le voci, congetture che si stanno creando attorno al suo decesso.
"Frank - ci tiene a precisare la famiglia - è morto nel sonno e questa è l'unica certezza"
Ciao Frank!
Nel salutarti, con un grande dolore nel cuore, condivido questa foto dei tempi belli, con la squadra della Folgore, quando eravamo felici e spensierati.
Con te và via un pezzo della mia gioventù.
Ti sia lieve la terra!
mercoledì 6 gennaio 2021
Coronavirus in Sicilia: 1.692 nuovi positivi, 29 i morti
Covid, iniziata riunione del Cts regionale con assessori Razza e Lagalla
Covid, Razza: ieri in Sicilia somministrati oltre 10mila vaccini. Complessivamente circa 30mila
“In queste ore fa piacere registrare una forte presa di consapevolezza da parte del nostro sistema sanitario – commenta l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza –. Nel numero di vaccinazioni già effettuate siamo secondi in Italia. E’ un buon risultato, tuttavia soltanto l’inizio. La campagna vaccinale entrerà nel vivo dopo la prima fase, che coinvolge un numero ristretto di persone (operatori della sanità e ospiti delle Rsa). Nelle settimane successive, quando si passerà ai cittadini over 80, lo sforzo dovrà essere maggiore e conto che ogni Azienda, nessuna esclusa, stia programmando sia la fase dei richiami che quella della vaccinazione di massa”
Intanto, secondo quanto programmato nell'ambito del Piano nazionale, ieri è giunto nell'Isola il nuovo approvvigionamento di vaccini che è già nella disponibilità dei centri di somministrazione.
L’assessore Razza ha quindi analizzato i nuovi parametri nazionali sulle aree regionali di rischio che abbassano l’indice Rt per il passaggio di zona: “Entreranno in vigore già questa settimana – afferma – perché il governo centrale ha ritenuto di recepire le indicazioni del Comitato tecnico scientifico nazionale, che ha espresso crescenti preoccupazioni per a crescita dei contagi, la diffusione del virus nel periodo festivo (anche per comportamenti individuali e familiari), la variabile inglese e lo stato di emergenza registrato in molti Paesi dell’Unione Europea. E’ una assunzione di responsabilità che viene chiesta alle Istituzioni e ai cittadini per garantire la campagna vaccinale nella sua fase iniziale”.
Pecoraro Scanio: “Eolie meraviglia naturale e turistica. Urge formalizzare il Parco Nazionale Arcipelago dei Vulcani".
A proposito dell'emergenza Stromboli...Ci scrive Agostino Portelli
Buon Compleanno a Emanuela Stella, Carmelo Munafò, Grazia Rita Giardina, Sandro De Luca, Adriana Castorino, Felice D'Ambra, Emma Portelli, Daniele Villani, Luca Famularo, Bartolo Cannistra, Santo Scirè, Maria Cusolito, Mariapaola Puglisi, Stefania Famularo, Elisa Sarpi, Alessandra Cambria, Nadia Petracc, Tony Maniaci
martedì 5 gennaio 2021
Cardiologia: Comitato "L' ospedale di Lipari non si tocca" ricorda scadenza convenzione e sollecita reperibilità notturna e servizio nei giorni festivi
Scuole superiori, Lagalla: “Anche in Sicilia rientro in presenza l’11 gennaio”
Gli studenti degli istituti secondari di secondo grado della Sicilia e dei corsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) non torneranno in classe in presenza prima del prossimo 11 gennaio. Lo ha stabilito l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, uniformandosi alla nuova disposizione del Consiglio dei ministri, che ha differito a lunedì prossimo la data di attivazione della didattica in presenza negli istituti superiori del Paese. Ne consegue che gli istituti superiori che riprenderanno le attività dopo le vacanze natalizie a partire dall’8 gennaio continueranno per alcuni giorni a operare in modalità “didattica a distanza”. Stessa cosa per la formazione professionale in obbligo scolastico.
Coronavirus Sicilia, oltre 1500 nuovi casi
"Saccheggiati gli agrumi nella nostra proprietà a Pirrera. Vergognatevi". Lettera - denuncia di Alice Marra
Alice Marra
Ospedale. Non arriva l'anestesista per il cambio. ASP5 partita la vaccinazione anti-Covid dei sanitari ma a Lipari no
L'anestesista (l'unica rimasta) in servizio all'ospedale di Lipari (h.24 dal 1° gennaio) doveva ricevere il cambio ma il collega che doveva sostituirla si è messo in malattia.
Per la professionista, alla quale è dovuto il più che meritato riposo, resterà "prigioniera" nel nosocomio o, come sarebbe logico, arriverà il sostituto?
Intanto oggi in tutta (o quasi) l'Asp di Messina è partita la campagna vaccinale anti-Covid per il personale sanitario.
Abbiamo scritto quasi perchè per Lipari ancora, da quanto apprendiamo, non ci si è organizzati e si assisterebbe ad un rimbalzo di responsabilità tra direttore sanitario e ufficio igiene
IL DOTTORE BALDANZA: "NON SONO AFFETTO DA COVID19, NÉ SONO RICOVERATO IN ALCUN OSPEDALE E GODO DI BUONA SALUTE. INVITO A VACCINARSI""
Riceviamo e pubblichiamo:
Per un caso di probabile omonima, gira da qualche ora la notizia che il sottoscritto sarebbe ricoverato in ospedale a Milazzo o altro nosocomio perché colpito dal Covid19 e addirittura con necessità di casco per grave compromissione respiratoria.
Cercasi babysitter
E' deceduta la signora Concetta Immacolata Taranto ved. Biviano
lunedì 4 gennaio 2021
Sicilia: Zambuto e Scilla nuovi assessori regionali
Coronavirus: 1.391 casi in Sicilia, 34 morti
Covid, ieri in Sicilia somministrati 4691 vaccini. Complessivamente oltre 11mila vaccinati
Una comunità di cultori delle Eolie. La lettera - appello del Centro Studi Eoliano
Sono passati quarant’anni da quando venne fondato il Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani. Quarant’anni di rassegne cinematografiche, di attività editoriale, di convegni, conferenze, presentazioni di libri, concerti, incontri letterari, commemorazioni. Migliaia di eventi che hanno animato quaranta estati, e non solo, alle Eolie e in giro per l’Italia e per il mondo. Quei ragazzi che decisero di dedicarsi alla storia dell’arcipelago, che proposero momenti di riflessione, che sostennero attività di studio, aiutando laureandi, dottorandi, scienziati, professionisti a ragionare e scrivere delle nostre isole, oggi si sentono ancora ragazzi nello spirito.
Ma non basta: il tempo passa
e il mondo evolve. Nuove tecnologie hanno rivoluzionato le modalità comunicative,
di studio e ricerca. Nuove sfide e nuove conoscenze si sono imposte sempre più
prepotentemente modificando gusti, abitudini, stili di vita e di lavoro.
Eppure, se pensiamo alla storia plurimillenaria delle Isole Eolie, al ruolo che
l’arcipelago ha svolto attraverso la storia, non si deve pensare che il lavoro sia
completato. Nuove scoperte in ambito storico, filologico, artistico, letterario
e scientifico continuano a stimolare la voglia di conoscenza e di promozione
dell’arcipelago eoliano. Sono numerosi i giovani che hanno deciso di dedicarsi
allo studio delle isole, raccogliendo il testimone da chi è venuto prima.
In un mondo globalizzato,
percorso dal reticolo immateriale di internet, i discendenti di coloro che
partirono nel secolo scorso in cerca di fortuna e affermazione sentono il
bisogno di conoscere qualcosa di più delle loro origini. È un fenomeno comune a
tutte le popolazioni e a tutte le epoche, e le nostre isole hanno da sempre
affascinato chi le ha visitate o ne ha solo sentito parlare. Col passar del
tempo molti testimoni del passato sono scomparsi, ma in molti casi hanno
lasciato una traccia del loro passaggio, grazie a un video, un’intervista, un
libro, un diario, attraverso fotografie, oggetti, attrezzi di lavoro che hanno
a poco a poco composto un affresco corale fatto di donne e uomini, di mestieri
e tradizioni, di valori e insegnamenti tramandati alle generazioni successive.
Oggi più che mai è
importante il ruolo della memoria, collettiva e personale. Memoria intesa
come valorizzazione del passato che per molti versi rimane sempre attuale e che
ci aiuta a vivere il presente, in un’ottica di salvaguardia e di rilancio,
affinché i giovani di oggi siano consci dell’importanza del lascito culturale
dei nostri avi, perché siano consapevoli del proprio ruolo di custodi e al
tempo stesso di nuovi protagonisti di una bellissima storia che unisce i
classici ai moderni, gli antichi ai contemporanei.
È importante che giovani studenti,
semplici appassionati continuino il lavoro di chi li ha preceduti. Grazie ai
nuovi strumenti tecnologici che abbattano le distanze tra continenti, sarebbe
bello immaginare una comunità di cultori delle Eolie che approfondiscano lo
studio, che rievochino fatti e personaggi, che mettano in rete un archivio di
dati e materiali, proponendo incontri, anche virtuali, in cui non si smetta mai
di parlare del vasto patrimonio artistico, storico e naturalistico delle Isole
Eolie.
Questo vuole essere un
invito a tutti i giovani di buona volontà che intendano proseguire il cammino
intrapreso quarant’anni fa, con il loro entusiasmo e la loro modernità, per non
perdere la rotta che prima o poi li ricondurrà agli antichi approdi eoliani.
Riportiamo il testo del telegramma
inviato dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini al Centro Studi nel mese
di aprile del 1983 in occasione del convegno per il quarantesimo anniversario
della liberazione:
“Ora che la Repubblica è una
realtà viva, non dimentichiamo che la sua storia passa anche da Lipari e che l’afflato
ideale che ne ispirò la nascita e tuttora deve sorreggerne il cammino trova in
questi luoghi la sua origine più vera e più nobile; nella fede, nel
disinteressato impegno, nella fraterna solidarietà che la dittatura fascista
mai riuscì a piegare”. (Sandro Pertini)
Lipari, 4 gennaio 2021
Centro
Studi Eoliano
Casella pec piena al Comune? Sentenza Cassazione stabilisce che mail del cittadino deve intendersi come notificata. Responsabilità è dell'ente
Faccio riferimento alle lamentele di diversi utenti che ricevono dall'indirizzo pec dell'ufficio idrico del comune di Lipari il messaggio di mancata accettazione dovuta alla casella piena per inviare, di seguito, stralcio di una sentenza della Corte di Cassazione che fa riferimento alla mancata accettazione dei messaggi pec dovuti al fatto che il destinatario omette di svuotare la cassella.
Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza 14 febbraio – 21 maggio 2018, n. 12451
omissis..... sicché la comunicazione deve aversi per notificata allorquando la mancata consegna dipenda da cause imputabili al destinatario, come nel caso in cui, per mancata diligenza di questi, la casella risulti piena per prolungata (e dunque colpevole) assenza di lettura della posta elettronica.....omissis
Se ne deduce che il messaggio risulta a tutti gli effetti di legge ricevuto dal destinatario, anche se non ancora letto.
domenica 3 gennaio 2021
Sicilia: il totale delle vittime da Covid sale a 2.494
Tsunami 2002: Gianluca Giuffrè plaude all'iniziativa di Mariano Bruno, dà disponibilità a collaborare e porta la testimonianza di quei giorni
Gentile Direttore,
Apprendo con piacere dal suo giornale
online l’intenzione dell’amico, già Sindaco di Lipari, Mariano Bruno di
scrivere un libro sulle vicende dell’emergenza Stromboli e del maremoto che
colpì l’isola il 30/12/2002. Di quelle vicende ne sono stato in parte
protagonista avendole vissute come abitante di Ginostra e come giornalista.
Una bellissima iniziativa per
raccogliere le testimonianze di tutti gli attori e protagonisti di quegli anni
e metterle insieme affinché si possa lasciare una storia alle future
generazioni di un periodo che cambiò radicalmente tante cose nelle nostre isole
e che portò alla svolta Ginostra, sotto la sindacatura Bruno, con il grande
Guido Bertolaso e Il compianto senatore Franco Servello.
Metto a disposizione del dott. Mariano
Bruno, se lo riterrà utile alla realizzazione del suo progetto, la mia
esperienza, il mio archivio e parte del mio tempo.
Vorrei chiudere con una prima sommaria testimonianza di quei giorni, la mia:
“La mattinata del 30 dicembre fu molto tranquilla e stando a quanto era stato diffuso, da un momento all’altro “Iddu” sarebbe tornato alla sua normale attività. Ero inquieto, qualcosa non mi quadrava. Intanto si era fatta l’ora del pranzo e per l’occasione avevo acceso il gruppo a gasolio per seguire il telegiornale, avrebbero parlato sicuramente di Stromboli e del vulcano. Infatti, a un certo punto, comparve sullo schermo una nota vulcanologa che minimizzava l’eruzione affermando che nel giro di qualche ora la parentesi eruttiva sarebbe terminata definitivamente. Proprio mentre l’esperta si riempiva la bocca di chiacchiere, sentii un rumore fortissimo e diverso dagli altri. Un rumore che non avevo mai sentito prima. Sembrava che qualcosa stesse friggendo all’ennesima potenza e che vi fosse una cascata a pochi metri da me. Capii subito che si trattava di un rumore che veniva dal mare.
Saltai dalla sedia urlando: “Mamma, il maremoto...il maremoto." Avevo intuito che il pericolo arrivava dal mare e in un paio di secondi ero già sul monumento ai caduti per guardare verso il molo. molo.
Restai di sale, davanti a me l’apocalisse: Il mare si era ritirato dal suo letto naturale per oltre70/80 metri lasciando il fondale completamente scoperto. Ci si poteva camminare. Le alghe sembravano cespugli al vento e i pesci saltavano sul fondale senza più il loro prezioso liquido. Un muro d’acqua, alto oltre 10 metri, si abbatté subito dopo sulla la costa del villaggio spazzando via ogni cosa. Le barche scomparivano inghiottite come fuscelli e gli scogli volavano da una parte all’altra. La scena si ripeté uguale per almeno cinque volte prima che tutto si placasse. Dopo il silenzio; un silenzio surreale e pauroso. Mille pensieri attraversarono la mia mente scuotendo il mio corpo che tremava impaurito. Avevo assistito a qualche cosa di unico, avevo visto in faccia la potenza distruttiva della natura e del mio vulcano.
La gente, nel frattempo accorsa sul monumento ai caduti, piangeva disperata. Nessuno compreso me sapeva cosa sarebbe successo nelle ore a seguire ma se quello era il segnale d’inizio, certo non c’era da stare tranquilli. In quei momenti pensi soprattutto al peggio ma l’adrenalina ti fa andare avanti avanti.
La mia barca era salva e mi aveva salvato fermandosi il giorno prima in mezzo al mare. Quello era l’orario in cui sarei tornato da Stromboli con il giornale e il maremoto mi avrebbe investito in pieno facendomi scomparire per sempre inghiottito dalle onde. Ero stato risparmiato dal mio angelo custode.
Presi il telefonino dalla tasca e avvisai il giornale del maremoto. Mario Di Paola, il redattore della mia pagina, mi disse di fare attenzione e se era il caso di abbandonare l’isola di corsa. Dopo, chiamai l’agenzia Ansa e una mia amica che lavorava al TG5 per raccontare l’accaduto. Ero arrabbiato e sconvolto.
Il TG5 decise di mandare in onda la mia telefonata e l’agenzia Ansa trasmise il mio racconto e così nel giro di un’ora tutto il mondo parlava del maremoto di Stromboli. Chiamai Stromboli e inizialmente nessuno rispondeva. Il villaggio di Stromboli, essendo per buona parte appena sopra il livello del mare, era stato investito in pieno. Solo Scari e la parte alta restarono illese ma dalla Centrale Enel a Piscità il disastro. La centrale elettrica allagata, alberghi devastati, case distrutte e anche tre feriti. Questo era il primo tragico bilancio. Fortunatamente non c’erano stati morti. Due ore dopo il disastro buona parte degli abitanti di Ginostra erano già stati evacuati con gli elicotteri, l’unico mezzo che in quel frangente poteva giungere nella frazione, mentre a Stromboli una nave della Siremar e poi un aliscafo imbarcarono parte della popolazione che per precauzione stava abbandonando l’isola. Insieme con una decina di compaesani decidemmo di restare nel nostro paesino.
Tornato a casa, il telefono non finì più di squillare e tra le tante telefonate ricevute due, mi colpirono particolarmente. La prima fu quella del Capo della Protezione Civile Nazionale, Guido Bertolaso, che voleva rassicurarci e sapere com’era la situazione a Ginostra. Disse: “Gianluca, se volete, veniamo a prendervi. Io sto sbarcando a Stromboli, non vi lasciamo soli.”. Lo Stato era presente e questo era rassicurante. Ancora non conoscevo quell’uomo, mi era sconosciuto, ma dalle sue parole comprendevo la grandezza del suo animo. La seconda telefonata fu quella dell’ex direttore del settimanale Panorama, Raffaele Leone, che a quel tempo era caporedattore centrale del quotidiano “Il Giornale”. Raffaele era un amico, lo avevo conosciuto anni prima quando faceva il corrispondente per il giornale “La Sicilia”. Raffaele, non sapeva ancora che io avevo da poco cominciato a scrivere, mi chiamò semplicemente per sapere come stavo. Da quella conversazione, alla fine, venne fuori un articolo a mia firma pubblicato sulla prima pagina del suo giornale. Per un giornalista alle prime armi finire sulla prima pagina di un giornale a tiratura nazionale e il massimo che si possa desiderare.
Il resto del pomeriggio lo passai scrivendo, dettando pezzi e rispondendo al telefono sotto il rumore assordante degli elicotteri militari che sorvolavano l’isola.
Finito il mio lavoro accesi la televisione e uno dei primi servizi di Raitre fu proprio dedicato al maremoto di Stromboli. Restai basito e mi sentii un tantino tradito quando vidi l’intervista che il giornalista stava facendo in diretta agli sfollati che sbarcavano da un elicottero a Messina. Erano alcuni miei compaesani che fino a un paio d’ore prima stavano sull’isola decisi a non partire e adesso li vedevo in tv lontani e al sicuro. Mi sentivo solo e impotente ma non volevo partire. La notte la passai insieme ai miei genitori nella loro camera. Eravamo vestiti di tutto punto con le scarpe ai piedi e uno zainetto ciascuno con una torcia, i documenti, le pile di ricambio e una bottiglia d’acqua e così ci addormentammo alle prime luci dell’alba.
Gran parte della nottata la passammo fuori in terrazzo a commentare l’accaduto e a scrutare i movimenti del vulcano. Ognuno di noi aveva studiato un eventuale piano di fuga e trovato un riparo in caso di lancio incontrollato di lapilli e scorie incandescenti. La mattina del trentuno, dopo aver bevuto un bel caffe ed esserci aggiornati su quanto stava accadendo, prendemmo una decisione molto dolorosa.
Eravamo rimasti veramente in pochi a Ginostra così come a Stromboli. C’era stato un vero e proprio esodo di massa. Mio padre voleva che andassimo via per qualche giorno; secondo lui non valeva la pena rischiare restando, era troppo pericoloso.
La barca del “Rollo” era fuori uso, il maremoto l’aveva danneggiata, non c’era un approdo sicuro e l’unico modo per scappare in caso di necessità sarebbe stato l’elicottero ma con la bufera che sarebbe dovuta arrivare nella serata, anche l’elicottero non era tanto sicuro e poi in caso di cenere vulcanica nessun mezzo avrebbe potuto sorvolare la zona. Sentii il mio giornale e anche i redattori m’invitarono ad abbandonare il fronte e a spostarmi a Lipari, dove era stato creato un centro emergenza con tanto di sala stampa dove gli inviati di tutti i giornali e le televisioni nazionali seguivano l’evolversi dell’eruzione a stretto contatto con la Protezione Civile e i vulcanologi. Pensai e ripensai a cosa era più giusto fare e alla fine decisi di spostarmi con la famiglia. Chiamai il Sindaco di Lipari, Mariano Bruno, che due ore dopo mando un elicottero per prelevarci. Avevo raccolto le cose più importanti e gli effetti personali cui tenevo di più in un borsone. Dentro ci avevo messo anche i pochi risparmi accumulati negli anni. Eravamo speranzosi ma in realtà non sapevamo quando saremmo potuti tornare a casa. Nel peggiore dei casi quello sarebbe stato il mio ultimo giorno a Ginostra, ero preparato a tutto. Il vento aumentava e l’invio dell’elicottero era sempre più in forse ma alla fine arrivò. Avevamo portato con noi anche il nostro cane Rinti ma il pilota non voleva farlo imbarcare dicendo che con la tempesta in corso non si poteva aggiungere altro peso sull’elicottero. Io ero risoluto e determinato e dissi al pilota: “ O sale il mio cane o resto a terra pure io.” Alla fine dopo una lunga contrattazione trovammo un compromesso. Potevamo portare Rinti a bordo ma dovevamo lasciare i bagagli. Non ci pensammo su due volte, saltammo a bordo e lasciammo le nostre poche cose ai bordi dell'elipista. Il viaggio fino a Lipari fu veloce ma sembrava ugualmente che non terminasse mai. L’elicottero sobbalzava e i lampi sembravano centrarlo ogni volta. Piangevo, ma non di paura. Piangevo perché avevo dovuto abbandonare la mia casa, la mia vita e la mia isola e non sapevo quando sarei tornato; inoltre avevo dovuto lasciare la mia borsa con i documenti e i soldi. soldi.
Arrivai a Lipari che era già buio; in tasca non avevo i soldi neanche per comprare un panino e dovetti chiedere ai negozianti dell’isola di farmi credito per qualche giorno. Mi sentivo svuotato e perso, ma dovetti farmi coraggio. coraggio.
La notte la passai con i miei a casa dei nonni materni che erano di Lipari e la mattina seguente mi piazzai al municipio, dove era stata allestita la sala stampa e da lì mi muovevo solo per mangiare o andare a dormire qualche ora.
Dedicai
anima e corpo alla mia professione di giornalista per tutto il tempo in cui
restai a Lipari, in quel modo potevo vivere con apparente distacco ciò che mi
era accaduto.
Grazie alla scrittura e ai
contatti che potevo avere come giornalista ero sempre super informato
sull’attività del vulcano che era in continua evoluzione. Ebbi la fortuna, in
quel frangente, di conoscere tanti colleghi anche famosi e importanti. Feci
amicizia con Attilio Bolzoni di Repubblica, con Salvo Sottile di Mediaset e con
tanti altri bravi giornalisti che negli anni a venire diventarono firme
importanti. Uno su tutti Carmelo Abbate di Panorama che oggi si vede in tante
trasmissioni televisive in qualità di opinionista e a volte di conduttore. Quel
breve periodo per me, che ero alle prime armi, fu molto gratificate
professionalmente. Attilio Bolzoni,
aveva il fiuto per le notizie e trovava sempre qualche cosa d’interessante da
approfondire. Io seguivo tutti, ascoltavo e osservavo per poi mettere in
pratica quello che avevo assorbito nei miei pezzi per la Gazzetta, che in quel
periodo mi dava tutto lo spazio che volevo…..”
PROBLEMI CON LA RESIDENZA? SEGNALALO AL MAGAZZINO!
Avete avuto problemi nel registrare la vostra residenza o ottenere documenti anagrafici, o conoscete qualcuno che ne ha avuti?
Fatecelo sapere!
Siamo in contatto con l'Amministrazione comunale per fare in modo che procedure che altrove sono ormai estremamente semplificate lo diventino anche qui.
E se volete dei consigli, scriveteci in privato (preferibilmente su whatsapp) al numero 3471979036.
Palamara torna a sollecitare interventi su SP 180
Città Metropolitana di Messina
Corso Cavour, 86
98122 Messina
Spett.le Sindaco di Lipari
Rag. Marco Giorgianni
Spett.le Vicesindaco
Gaetano Orto
Spett.le Assessore
Daniele Orifici
Rinvio la seguente richiesta, inviata poco più di due
mesi fa, come sollecito, in quanto non ho ancora ricevuto una risposta,
Il sottoscritto Domenico Palamara con la presente segnala lo stato di grave
pericolo ed incuria in cui versa la SP 180 che collega Lipari e Canneto.
Propongo quindi di riferire alla Città Metropolitana di
Messina che la strada secondaria venga messa in sicurezza attraverso la
sistemazione del manto stradale ed illuminata poiché essa non è ancora
pronta per il transito dei mezzi.
ATTENDO RISPOSTA IL PRIMA POSSIBILE.
Distinti Saluti
3/01/2021
Firma
Domenico Palamara
Fondi Ue: Musumeci, superato obiettivo di spesa anche nel 2020
«L'ennesima sfida - sottolinea il presidente Nello Musumeci – vinta dal mio governo, che ha evitato la restituzione al mittente di anche solo un euro. Dall'inizio di questa legislatura, il totale delle risorse utilizzate nell'Isola supera due miliardi e 950 milioni di euro: interventi per infrastrutture, aiuti alle imprese, politiche sociali, formazione, lavoro, agricoltura, pesca, ambiente a sostegno di decine di migliaia di imprese siciliane e cittadini, in tutti i settori economici. Finanziamenti che servono ad accelerare la crescita della nostra terra e creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo sostenibile. Si tratta del risultato di un gioco di squadra tra il governo regionale e quella parte buona della burocrazia che condivide lo sforzo e la scommessa. Voglio ringraziare gli assessori, gli uffici regionali e l'assistenza tecnica per l’impegno e la passione. Andiamo avanti!».