PASSWORD, NUMERI, IMPRESSIONI
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Due libri e una mostra (assai particolare), presenti i loro Autori, sono i soggetti di un evento che si svolgerà a Lipari (ME) il 15 luglio al Centro Studi Eoliano e poi, fino a domenica 31 luglio, al Chiostro Normanno della Cattedrale di San Bartolomeo, coinvolgendo due studiosi di politica sociale e statistica e un artista.
Ilvo Diamanti, docente a Urbino e a Parigi, direttore scientifico dell’Istituto di ricerche demoscopiche Demos. editorialista de La Repubblica, e Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia, collabora con Giovanni Floris al programma Di Martedì, e precedentemente al programma Ballarò, oltre a curare la rubrica settimanale Scenari del Corriere della Sera, presenteranno i loro ultimi libri, rispettivamente: “Password. Renzi, la Juve e altre questioni italiane” (Feltrinelli), e “Dare i numeri. Le percezioni sbagliate sulla realtà sociale” (EDB ). Il terzo protagonista è l’artista sperimentale Pino Guzzonato che realizzerà un interventosite specific nel Chiostro Normanno della cattedrale di Lipari, rilevando con le sue “carte” le forme medievali degli straordinari capitelli, risalenti alla cultura figurativa benedettina cluniacense.
Per capire perché i tre autori abbiano un luogo e un tempo comune, è necessario minimamente spiegare come Pino Guzzonato, con le sue “impronte” tracci i confini di un territorio comune che rende contigue le idee di “password” e di “percezione”.
Partiamo dalle impronte più ovvie, quelle digitali. Un'impronta digitale è una traccia lasciata dai “dermatoglifi” dell'ultima falange delle dita delle mani. Un “dermatoglifo” è il risultato dell'alternarsi di creste e solchi. Ogni impronta è unica e diversa da individuo a individuo, si forma definitivamente nel feto all'ottavo mese di gravidanza e non cambia per tutta la vita. In caso di lesioni, ricresce con le stesse caratteristiche.
Dunque le impronte sono certamente un dato di riconoscimento, una sorta di “password” che fornisce l’accesso ad un ambito personale, ad una certa area, ad una dimensione dell’essere.
Ma l’impronta è anche quella lasciata da un corpo rigido in una superficie morbida: l’impronta labile di un piede sulla sabbia bagnata della battigia o di uno scarpone sulla neve. “Impressione” è un termine polisemico: Nel contesto psicologico “impressione” può significare il momentaneo stato d’animo nei confronti di una situazione, come nel famoso quadro di Monet “Impression, soleil levant”; o, anche “ho l’impressione di essere antipatico”. Oppure, in ambito sociale, quello analizzato da professionisti come Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli, “impressione” è traducibile in termini di “percezione”.
In arte, e nello specifico nel caso delle performance sperimentali di Pino Guzzonato, “impressione” è un gesto creativo. La polpa di cellulosa bagnata, applicata a superfici che, per loro caratteristiche hanno suscitato l’interesse dell’artista, ne rileva la forma in negativo. Poi, una volta asciutto, il calco viene separato dal corpo che l’ha generato e va a costituire un oggetto a se stante.
L’allestimento della mostra delle imprimiture di Guzzonato, “Password, Numeri, Impressioni”, a cura di Giovanna Grossato avrà luogo nello stesso Chiostro Normanno della Cattedrale di San Bartolomeo in cui sono state realizzate, al “castello” di Lipari, e rimarrà visibile al pubblico, fino a domenica 31 luglio 2016.
La mostra verrà illustrata, in concomitanza alla presentazione dei libri “Password” e “Dare i numeri” da parte degli stessi autori, Diamanti e Pagnoncelli, al Centro Studi Eoliano di Lipari, venerdì 15 luglio.
L’evento è stato reso possibile grazie al sostegno e al contributo di Federalberghi Isole Eolie, (www.eoliehotel.com), sempre sensibile allo sviluppo delle attività culturali nelle Isole Eolie, e di Eolnet srl (www.eolnet.it) di Lipari, che dal 2002 si occupa di innovazione tecnologica e di servizi per il turismo nell’arcipelago eoliano.
Un particolare ringraziamento a Mons. Gaetano Sardella che ha reso disponibile alla performance artistica e all’allestimento di Pino Guzzonato il prezioso Chiostro Normanno della Cattedrale di San Bartolomeo.