Il rischio reale per il turismo isolano è che quando tra qualche giorno sarà dato il "visto si stampi", dalle brochure e da tutto il materiale promozionale dei pacchetti turistici offerti dai tour operator, manchino le rotte delle Isole Eolie, delle Egadi, delle Pelagie, sole "minori" di un'isola più grande, ma capaci di catalizzare e catturare migliaia e migliaia di forestieri ogni anno.
Il pericolo serio lo descrive chiaramente il presidente per l'Europa della Universal Federation of Travel Agent Association (Uftaa), Mario Bevacqua, l'associazione che raggruppa milioni di tour operator. «Ho chiesto ai miei colleghi di attendere ancora una settimana per avere una risposta certa. Dopo di che nelle loro offerte mancheranno le isole miniri nella promozione turistica del 2009».Bevacqua spiega anche perchè e lo ha spiegato subito anche ai politici nella consapevolezza che difficilmente recepiranno il grido di allarme, abituati come sono a ricordarsi di intervenire sempre in extremis e mai programmando alcunchè. «Sono convinto che anche stavolta la situazione si risolverà, ma forse tra dieci o quindici giorni, quando però, sarà tardi».
I nostri politici - die Bevacqua - devono sapere che la globalizzazione porta a fare circolare notizie in campo mondiale e gli imprenditori interessati ad un qualsiasi business, attenzionano ciò che avviene. Una vicenda che potrebbe sembrare solo italiana o solo siciliana, invece, può interessare un imprenditore - e nel nostro caso un tour operator di Mosca o di Londra. Finite le feste di Natale, l'offerta turistica estiva parte e se qualcuno degli operatori ha un solo dubbio sui collegamenti con le isole minori, elimina il problema alla base: con l'esclusione dell'offerta stessa, anche in considerazione delle leggi europee del settore in difesa del consumatore che subìsce disservizi. Ovviamente nessuno vorrà rischiare di pagare danni in mancanza di certezze anche sui collegamenti».(do.ca.)
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martedì 6 gennaio 2009
Arriva la Juve, è festa a Messina
Torna il grande calcio a Messina a distanza di un anno e mezzo dall'ultima esibizione della squadra siciliana in serie A (2-2 con la Fiorentina) risalente al maggio 2007. Poi sul calcio locale è calata l'oscurità: un torneo anonimo di B e la mancata iscrizione l'estate successiva con un deprimente ripescaggio nella serie D. E le accuse alla famiglia Franza e le inchieste della magistratura sino al fallimento della Fc Messina.
Oggi alle 18 allo stadio San Filippo si potrà respirare nuovamente aria di grande calcio grazie alla Juventus che giocherà in amichevole contro i francesi del Monaco.
FEBBRE JUVE - Il richiamo di Buffon, Del Piero e compagni ha fatto salire la febbre per cui domani sono da prevedere circa 20.000 spettatori, provenienti anche dai numerosi club bianconeri siciliani e calabresi. Una delegazione capeggiata da Pierino Zaia è partita anche da Lipari. D'altronde la Juve ha probabilmente un bacino di grande tifoseria proprio a Messina: non è un caso che il record d'incasso del San Filippo risale proprio alla sfida tra giallorossi e bianconeri nel 2005. Ben 39.500 spettatori per un incasso di 750.000 euro. Ranieri sfrutterà l'occasione per far disputare almeno un tempo a Buffon, fermo da tre mesi, per valutare il recupero di Camoranesi, e probabilmente anche di Poulsen. Ma ci saranno tanti altri campioni, primo fra tutti quell'Amauri che proprio a Messina, in serie B, si fece conoscere nel calcio italiano. Sarà il primo vero esame dopo la lunga pausa del Natale e in vista della gara casalinga di domenica pomeriggio col Siena. Sul fronte opposto la squadra transalpina, allenata dal tecnico brasiliano Ricardo, annovera il portiere italiano Roma, già nel giro della Nazionale di Lippi tre anni addietro, l'ex romanista Cufrè, l'ex cagliaritano Modesto, l'ex milanista Simic e il coreano Park. Juve e Monaco si sono affrontate solo due volte: l'unico doppio confronto risale alla semifinale di Champions League 1997/98. La Juve di Lippi vinse a Torino 4-1, mentre nel ritorno venne sconfitta 3-2 dai transalpini.
Oggi alle 18 allo stadio San Filippo si potrà respirare nuovamente aria di grande calcio grazie alla Juventus che giocherà in amichevole contro i francesi del Monaco.
FEBBRE JUVE - Il richiamo di Buffon, Del Piero e compagni ha fatto salire la febbre per cui domani sono da prevedere circa 20.000 spettatori, provenienti anche dai numerosi club bianconeri siciliani e calabresi. Una delegazione capeggiata da Pierino Zaia è partita anche da Lipari. D'altronde la Juve ha probabilmente un bacino di grande tifoseria proprio a Messina: non è un caso che il record d'incasso del San Filippo risale proprio alla sfida tra giallorossi e bianconeri nel 2005. Ben 39.500 spettatori per un incasso di 750.000 euro. Ranieri sfrutterà l'occasione per far disputare almeno un tempo a Buffon, fermo da tre mesi, per valutare il recupero di Camoranesi, e probabilmente anche di Poulsen. Ma ci saranno tanti altri campioni, primo fra tutti quell'Amauri che proprio a Messina, in serie B, si fece conoscere nel calcio italiano. Sarà il primo vero esame dopo la lunga pausa del Natale e in vista della gara casalinga di domenica pomeriggio col Siena. Sul fronte opposto la squadra transalpina, allenata dal tecnico brasiliano Ricardo, annovera il portiere italiano Roma, già nel giro della Nazionale di Lippi tre anni addietro, l'ex romanista Cufrè, l'ex cagliaritano Modesto, l'ex milanista Simic e il coreano Park. Juve e Monaco si sono affrontate solo due volte: l'unico doppio confronto risale alla semifinale di Champions League 1997/98. La Juve di Lippi vinse a Torino 4-1, mentre nel ritorno venne sconfitta 3-2 dai transalpini.
Trasporti: Il consiglio congiunto e la protesta degli eoliani. NOSTRO ARTICOLO SULLA GAZZETTA DEL SUD DI OGGI
Amministratori all'unisono contro la prospettiva di privatizzazione della Siremar con conseguente riduzione dei collegamenti
Giovedì la protesta si sposterà a Roma
I sindaci e l'assessore Bufardeci convocati dal ministro Matteoli. L'assemblea dei consigli comunali sul traghetto
Salvatore Sarpi
Dopodomani i sindaci delle isole minori siciliane saranno a Roma per incontrare, unitamente all'assessore Titti Bufardeci e ai presidenti dei consigli comunali isolani, il ministro ai Trasporti Altero Matteoli. La convocazione è stata ufficializzata nel corso del consiglio comunale congiunto che le municipalità di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa hanno tenuto, unitamente alle amministrazioni Bruno, Lo Schiavo, Podetti e Longhitano a bordo del traghetto "Laurana" della Siremar in navigazione sulla rotta Lipari-Salina-Milazzo-Lipari.
Vi hanno presenziato circa duecento persone tra esponenti delle quattro municipalità, cittadini e componenti il comitato sui trasporti (presieduto da Pino Merenda) e che ha prodotto un documento unitario da inviare ai governi nazionali e regionali per ribadire l'importanza di poter continuare a disporre di adeguati e idonei collegamenti con traghetti e aliscafi Siremar. «Nave, traghetto e aliscafi rappresentano per chi vive nelle nostre isole un cardine, gli indispensabili mezzi per poter godere del diritto alla mobilità, per poter soddisfare le proprie esigenze lavorative e culturali, per una crescita sociale ed economica. Far cessare o tagliare il servizio pubblico significa non solo condannare le isole all'isolamento ma anche massacrare un'economia sana legata al turismo, aprendo di fatto le porte a una nuova dolorosa emigrazione. In questo contesto va letta la decisione di riunire i consigli e le amministrazioni dei quattro comuni eoliani a bordo di un traghetto in navigazione» ha affermato il sindaco di Lipari Mariano Bruno.
Tutti hanno sottolineato, come quello di ieri, è solo uno dei passaggi che saranno posti in essere per richiamare l'attenzione del Governo sulla necessità di idonei collegamenti da e per le Eolie e di scongiurare lo "scippo" di servizi e mezzi indispensabili.
«Ciò non significa - ha evidenziato il sindaco di Santa Marina, Massimo Lo Schiavo - che non si debba puntare su un programma concreto e razionale dei trasporti che passi attraverso un tavolo tecnico nel quale gli amministratori direttamente coinvolti possano individuare quello che serve alle nostre collettività».
Il primo concreto faccia a faccia tra tutte le parti, a vario livello interessate, è servito anche a discutere, approvare e pianificare un crescendo di iniziative di protesta che, passando attraverso la maxi-assemblea pubblica di domani e lo sciopero generale dell'8, potrebbe portare i sindaci (e non solo quelli eoliani) a incatenarsi a Roma davanti ai palazzi del potere e all'occupazione di un traghetto di linea.
A manifestare solidarietà e pieno appoggio agli eoliani nel porto di Milazzo vi erano i sindaci di Pantelleria, Salvatore Gabriele, e di Ustica, Aldo Messina; il sindaco di Milazzo, Lorenzo Italiano; il deputato regionale del PD Filippo Panarello, una consistente rappresentanza della giunta provinciale. A bordo del mezzo Siremar, in precedenza, aveva partecipato ai lavori anche l'assessore provinciale Gaetano Duca.
I sindaci di Pantelleria e Ustica hanno evidenziato come la loro presenza a Milazzo «è il segnale di come la problematica che rischia di seppellire le comunità isolane ci trova tutti uniti e solidali, pronti a qualsiasi iniziativa».
Prima di sbarcare a Lipari i consigli comunali hanno aderito allo stato di agitazione e allo sciopero di giovedì indetto dal comitato per i trasporti.
I consigli comunali torneranno a riunirsi congiuntamente domani a Lipari. La protesta delle isole minori siciliane proseguirà a Favignana dove saranno presenti anche i sindaci di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa. Giorno dodici sarà la volta di Pantelleria.
Giovedì la protesta si sposterà a Roma
I sindaci e l'assessore Bufardeci convocati dal ministro Matteoli. L'assemblea dei consigli comunali sul traghetto
Salvatore Sarpi
Dopodomani i sindaci delle isole minori siciliane saranno a Roma per incontrare, unitamente all'assessore Titti Bufardeci e ai presidenti dei consigli comunali isolani, il ministro ai Trasporti Altero Matteoli. La convocazione è stata ufficializzata nel corso del consiglio comunale congiunto che le municipalità di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa hanno tenuto, unitamente alle amministrazioni Bruno, Lo Schiavo, Podetti e Longhitano a bordo del traghetto "Laurana" della Siremar in navigazione sulla rotta Lipari-Salina-Milazzo-Lipari.
Vi hanno presenziato circa duecento persone tra esponenti delle quattro municipalità, cittadini e componenti il comitato sui trasporti (presieduto da Pino Merenda) e che ha prodotto un documento unitario da inviare ai governi nazionali e regionali per ribadire l'importanza di poter continuare a disporre di adeguati e idonei collegamenti con traghetti e aliscafi Siremar. «Nave, traghetto e aliscafi rappresentano per chi vive nelle nostre isole un cardine, gli indispensabili mezzi per poter godere del diritto alla mobilità, per poter soddisfare le proprie esigenze lavorative e culturali, per una crescita sociale ed economica. Far cessare o tagliare il servizio pubblico significa non solo condannare le isole all'isolamento ma anche massacrare un'economia sana legata al turismo, aprendo di fatto le porte a una nuova dolorosa emigrazione. In questo contesto va letta la decisione di riunire i consigli e le amministrazioni dei quattro comuni eoliani a bordo di un traghetto in navigazione» ha affermato il sindaco di Lipari Mariano Bruno.
Tutti hanno sottolineato, come quello di ieri, è solo uno dei passaggi che saranno posti in essere per richiamare l'attenzione del Governo sulla necessità di idonei collegamenti da e per le Eolie e di scongiurare lo "scippo" di servizi e mezzi indispensabili.
«Ciò non significa - ha evidenziato il sindaco di Santa Marina, Massimo Lo Schiavo - che non si debba puntare su un programma concreto e razionale dei trasporti che passi attraverso un tavolo tecnico nel quale gli amministratori direttamente coinvolti possano individuare quello che serve alle nostre collettività».
Il primo concreto faccia a faccia tra tutte le parti, a vario livello interessate, è servito anche a discutere, approvare e pianificare un crescendo di iniziative di protesta che, passando attraverso la maxi-assemblea pubblica di domani e lo sciopero generale dell'8, potrebbe portare i sindaci (e non solo quelli eoliani) a incatenarsi a Roma davanti ai palazzi del potere e all'occupazione di un traghetto di linea.
A manifestare solidarietà e pieno appoggio agli eoliani nel porto di Milazzo vi erano i sindaci di Pantelleria, Salvatore Gabriele, e di Ustica, Aldo Messina; il sindaco di Milazzo, Lorenzo Italiano; il deputato regionale del PD Filippo Panarello, una consistente rappresentanza della giunta provinciale. A bordo del mezzo Siremar, in precedenza, aveva partecipato ai lavori anche l'assessore provinciale Gaetano Duca.
I sindaci di Pantelleria e Ustica hanno evidenziato come la loro presenza a Milazzo «è il segnale di come la problematica che rischia di seppellire le comunità isolane ci trova tutti uniti e solidali, pronti a qualsiasi iniziativa».
Prima di sbarcare a Lipari i consigli comunali hanno aderito allo stato di agitazione e allo sciopero di giovedì indetto dal comitato per i trasporti.
I consigli comunali torneranno a riunirsi congiuntamente domani a Lipari. La protesta delle isole minori siciliane proseguirà a Favignana dove saranno presenti anche i sindaci di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa. Giorno dodici sarà la volta di Pantelleria.
Lipari: La gestione della rete idrica
(Peppe Paino) Il problema trasporti marittimi sta distraendo il Comune di Lipari dai nodi quotidiani che sono parecchi, uno dei quali di notevole importanza: la gestione delle reti idriche. Un tesoro da capitalizzare. Dallo scorso 1 gennaio sono state restituite all'ente anche le condotte Eas, così come stabilito in luglio dall'Amministrazione prima e dal consiglio comunale dopo, concretizzando ben cinque lustri di, più o meno, pressanti richieste all'Ente acquedotti siciliani. Ma al palazzo di via Falcone e Borsellino, paradossalmente, ora non sanno da dove iniziare dal momento che, nonostante i solleciti di ottobre e novembre dello stesso Eas, non si è ancora chiarito chi e come, di fatto, dovrà gestire il delicato settore idrico liparese ed eoliano composto, va ricordato, da sette isole e che un giorno, non ancora ipotizzabile, dovrà passare nelle mani dell'Ato Me 3.
Dallo stesso Comune, nonostante siano passati sei mesi dalla decisione della Giunta e del Consiglio, hanno quindi chiesto al locale personale dell'Eas in servizio nell'isola, coordinato da Riccardo Casamento, gestore del rifornimento con le navi cisterna per tutto l'arcipelago, di continuare a fornire fino alla fine del mese in corso tutto il supporto tecnico necessario. Ciò, quanto meno, per rispondere alle telefonate degli utenti, ora tutti comunali, che chiedono lumi su volture e pagamenti di bollette e per guasti alle condotte. Dal punto di vista operativo, invece, situazione di stallo: non si trova chi possa intervenire per ripristinare tratti di strada dissestati a causa di perdite fognarie e idriche. E non potrebbe essere altrimenti perchè lo scorso 31 dicembre, dopo più di dieci anni, è scaduta la gestione di quelle che fino a qualche giorno fa erano le reti idriche comunali da parte della ditta di Nino Bellino. Urge, di conseguenza, formare una struttura comunale, anche se di transizione, per la gestione del settore. Anche perchè le condizioni di alcune strade, ad esempio Zinzolo, stanno a dimostrare come tratti di carreggiata potrebbero drammaticamente sprofondare da un momento all'altro, provocando danni alla pubblica incolumità. Per non parlare di perdite idriche che vanno avanti da mesi, a spese dei cittadini, come in via Roma.
Dallo stesso Comune, nonostante siano passati sei mesi dalla decisione della Giunta e del Consiglio, hanno quindi chiesto al locale personale dell'Eas in servizio nell'isola, coordinato da Riccardo Casamento, gestore del rifornimento con le navi cisterna per tutto l'arcipelago, di continuare a fornire fino alla fine del mese in corso tutto il supporto tecnico necessario. Ciò, quanto meno, per rispondere alle telefonate degli utenti, ora tutti comunali, che chiedono lumi su volture e pagamenti di bollette e per guasti alle condotte. Dal punto di vista operativo, invece, situazione di stallo: non si trova chi possa intervenire per ripristinare tratti di strada dissestati a causa di perdite fognarie e idriche. E non potrebbe essere altrimenti perchè lo scorso 31 dicembre, dopo più di dieci anni, è scaduta la gestione di quelle che fino a qualche giorno fa erano le reti idriche comunali da parte della ditta di Nino Bellino. Urge, di conseguenza, formare una struttura comunale, anche se di transizione, per la gestione del settore. Anche perchè le condizioni di alcune strade, ad esempio Zinzolo, stanno a dimostrare come tratti di carreggiata potrebbero drammaticamente sprofondare da un momento all'altro, provocando danni alla pubblica incolumità. Per non parlare di perdite idriche che vanno avanti da mesi, a spese dei cittadini, come in via Roma.
Appello da Lampedusa, Linosa e Ustica "Salvateci dal naufragio, è un nostro diritto"
«Siamo italiani anche noi salvateci dal naufragio, vogliamo collegamenti stabili con la terraferma sia aerei che marittimi è un nostro diritto civile». Lo scrive il sindaco di Lampedusa e Linosa, Dino De Rubeis, al ministro dei Trasporti Altero Matteoli in merito ai collegamenti aerei e marittimi da e per l'isola. «Le festività natalizie di solito portano gioia e serenità agli uomini di buona volontà - dice il sindaco - non così è stato per gli abitanti delle isole minori della Sicilia: mi riferisco ai trasporti aerei e marittimi, non ci hanno consentito di trascorrere serenamente le festività».
Il sindaco sottolinea che «i cittadini delle isole di Lampedusa e Linosa sono mobilitati, anche attraverso un sit-in permanente nella piazza antistante il comune, approfittando della venuta del ministro dell'Interno Roberto Maroni, per chiedere alle istituzioni nazionali e regionali anche trasporti più efficienti e idonei». Il 12 gennaio a Lampedusa si raduneranno tutti i sindaci delle isole minori per manifestare «il loro disappunto per la soppressione dei collegamenti dal 15 gennaio 2009» per via del mancato rinnovo della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia.
Solidarietà anche dalla Provincia regionale di Palermo che «è a fianco dell'isola di Ustica e delle altre isole siciliane che stanno conducendo una vera e propria battaglia di sopravvivenza contro la riduzione del numero dei collegamenti marittimi». Lo afferma Giovanni Avanti, presidente della Provincia il quale aggiunge che «è necessario intraprendere nuove iniziative oltre a quelle già adottate dai sindaci di Ustica, Favignana, Lipari e Pantelleria, per rappresentare con forza le esigenze degli abitanti di queste isole per i quali la riduzione, se non anche l'eliminazione, dei collegamenti sinora garantiti dalla compagnia Siremar significherebbe una sensibile compressione dei loro diritti e, tra questi, quello alla salute ed al lavoro, ma il peso del taglio dei collegamenti avrebbe gravissime ripercussioni sul turismo e su tutto il sistema che gravita attorno al comparto e sullo sviluppo del territorio, con danni economici difficilmente sanabili».
Il sindaco sottolinea che «i cittadini delle isole di Lampedusa e Linosa sono mobilitati, anche attraverso un sit-in permanente nella piazza antistante il comune, approfittando della venuta del ministro dell'Interno Roberto Maroni, per chiedere alle istituzioni nazionali e regionali anche trasporti più efficienti e idonei». Il 12 gennaio a Lampedusa si raduneranno tutti i sindaci delle isole minori per manifestare «il loro disappunto per la soppressione dei collegamenti dal 15 gennaio 2009» per via del mancato rinnovo della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia.
Solidarietà anche dalla Provincia regionale di Palermo che «è a fianco dell'isola di Ustica e delle altre isole siciliane che stanno conducendo una vera e propria battaglia di sopravvivenza contro la riduzione del numero dei collegamenti marittimi». Lo afferma Giovanni Avanti, presidente della Provincia il quale aggiunge che «è necessario intraprendere nuove iniziative oltre a quelle già adottate dai sindaci di Ustica, Favignana, Lipari e Pantelleria, per rappresentare con forza le esigenze degli abitanti di queste isole per i quali la riduzione, se non anche l'eliminazione, dei collegamenti sinora garantiti dalla compagnia Siremar significherebbe una sensibile compressione dei loro diritti e, tra questi, quello alla salute ed al lavoro, ma il peso del taglio dei collegamenti avrebbe gravissime ripercussioni sul turismo e su tutto il sistema che gravita attorno al comparto e sullo sviluppo del territorio, con danni economici difficilmente sanabili».
Legambiente Lipari aderisce alla manifestazione di protesta sui trasporti marittimi
La lettera di Legambiente Lipari al Capitano Merenda-Responsabile comitato di protesta SIREMAR
Oggetto: Adesione alla manifestazione di protesta
Legambiente nel ritenere che la programmata privatizzazione della TIRRENIA sia da ritenersi – per gli eoliani- estremamente lesiva dei diritti elementari sanciti dalla costituzione quali: il diritto alla mobilità, alla crescita culturale, civile ed economica;
considerando inaccettabile la privatizzazione del servizio pubblico che non tiene conto delle necessità delle popolazioni delle Isole ed il loro diritto ad avere servizi efficienti e collegamenti che li facciano sentire parte di una unica nazione e “cittadini italiani”;
biasimando l’operato del Governo centrale che genererà - con la soppressione del servizio pubblico -grave danno all’immagine dei prestigiosi territori insulari che rappresentano la vera ricchezza dell’Arcipelago;
condannando la colpevole inazione ed il tacito assenso dell’amministrazione Bruno al continuo disservizio e allo stillicidio di mezzi perpetrato negli ultimi anni della Siremar;
auspicando la totale indipendenza politico-organizzativa del Comitato dall’influenza dell’amministrazione comunale;
dichiara di aderire a tutte le manifestazioni ed atti di protesta che Codesto Comitato vorrà porre in atto a difesa del mantenimento del servizio stesso, per il maggior benessere di tutta la comunità che vive e lavora alle Eolie.
Legambiente
Piero Roux
Oggetto: Adesione alla manifestazione di protesta
Legambiente nel ritenere che la programmata privatizzazione della TIRRENIA sia da ritenersi – per gli eoliani- estremamente lesiva dei diritti elementari sanciti dalla costituzione quali: il diritto alla mobilità, alla crescita culturale, civile ed economica;
considerando inaccettabile la privatizzazione del servizio pubblico che non tiene conto delle necessità delle popolazioni delle Isole ed il loro diritto ad avere servizi efficienti e collegamenti che li facciano sentire parte di una unica nazione e “cittadini italiani”;
biasimando l’operato del Governo centrale che genererà - con la soppressione del servizio pubblico -grave danno all’immagine dei prestigiosi territori insulari che rappresentano la vera ricchezza dell’Arcipelago;
condannando la colpevole inazione ed il tacito assenso dell’amministrazione Bruno al continuo disservizio e allo stillicidio di mezzi perpetrato negli ultimi anni della Siremar;
auspicando la totale indipendenza politico-organizzativa del Comitato dall’influenza dell’amministrazione comunale;
dichiara di aderire a tutte le manifestazioni ed atti di protesta che Codesto Comitato vorrà porre in atto a difesa del mantenimento del servizio stesso, per il maggior benessere di tutta la comunità che vive e lavora alle Eolie.
Legambiente
Piero Roux
Federmar-Cisal indette 36 di sciopero dei mezzi del gruppo Tirrenia
La Federmar – Cisal dichiara uno sciopero che si svolgerà nei giorni 8 e 9 gennaio 2009, con astensione dal lavoro di una giornata e mezza del personale navigante ed amministrativo delle aziende del gruppo Tirrenia.
L’astensione dal lavoro sarà effettuata con le seguenti modalità: equipaggi:
- Società Tirrenia, Siremar,Saremar, Caremar, Toremar: 36 (trentasei) ore dalle ore 12.00 dell’08/01/2009 alle ore 24.00 del 09/01/2009. Saranno, in ogni caso, assicurati i servizi essenziali contemplati dalla legge 146/90, nonché dagli accordi in essere amministrativi:
- mezza giornata in data 08/01/2009 nella seconda parte del periodo lavorativo o di turno ed una giornata il 09/01/2009.
La protesta è rivolta contro la politica del Governo significando, in merito alla privatizzazione della flottapubblica, procedure e atti che sollecitano una sconcertante confusione tra i lavoratori con una crescente preoccupazione sul futuro del postodi lavoro. Contrariamente a quanto era stato stabilito dal Governo Prodi, cioè, estendere la convenzione tra Stato e Gruppo Tirrenia fino al 2012, in modo da realizzare le condizioni, tra le quali l’attuazione di un nuovo piano industriale, d'altronde, già predisposto, per una corretta e remunerata privatizzazione del Gruppo stesso, questo Governo sembra deciso ad affrettare i tempi nel tentativo di chiudere l’interapartita, al massimo, entro il 2009. Da questa precipitosa accelerazione emerge con forza che, più che di una privatizzazione, si tratterà di una svendita della flotta pubblica, con beneficio per i privati, operazione destinata ad incidere duramente sulla salvaguardia dell’occupazione, sia dei marittimi che degli amministrativi, ed in particolare sui lavoratori che rischieranno di perdere il posto di lavoro dal momento che nel settore marittimo non esiste né cassa integrazione guadagni, né altro tipo di ammortizzatore sociale che non sia l’indennità di disoccupazione.In questo quadro a fosche tinte si aggiunge la vacanza delle Regioni, Enti ai quali sono state trasferite le società minori, Siremar, Saremar, Caremar, Toremar, ma che non ritengono di dovere assumere responsabilità diretta nella gestione dei servizi di collegamento con le isole minori. La garanzia sulla continuità territoriale, grande tema della richiesta degli isolani che vede impegnati i consigli comunali delle Isole Eolie in un confronto con i Governi Regionali e Centrale, è anche la richiesta della Federmar – Cisal, convinti che la logica del profitto non è garante dei bisogni delle popolazioni e dello sviluppo socio economico del loro territorio.La lotta dei dipendenti della Gruppo Tirrenia ha le stesse finalità delle popolazioni isolane: lavoro e sicurezza per il futuro.
lunedì 5 gennaio 2009
Crisi dei collegamenti marittimi: proteste e tavoli tecnici per la razionalizzazione di Christian Del Bono
Finalmente sui canali di informazione sembra essersi ristabilito l’equilibrio tra lo spazio riservato ai contenuti della protesta sulla dolente tematica dei collegamenti marittimi e quello dedicato alle diatribe localistiche tra minoranze ed opposizione, tra i membri della stesa maggioranza, tra i Sindaci dello stesso arcipelago ecc. È auspicabile che lo stesso possa avvenire nel corso dei prossimi incontri nell’ambito dei quali dovranno, a mio modo di vedere, essere approfondite due principali direttrici.
La prima, volta a definire ed organizzare le forme di protesta da porre in essere qualora, per l’ennesima volta, la strada istituzionale - che culminerà con l’incontro dell’8 di gennaio a Roma tra il Ministro Matteoli e le rappresentanze locali - dovesse rivelarsi fallimentare. La seconda, volta a creare quel tavolo tecnico richiesto da più parti per l’elaborazione di un reale piano di razionalizzazione dei trasporti.
Per ciò che attiene alla prima direttrice, oggi è stato fatto un grosso passo avanti: i 4 consigli comunali eoliani, i loro 4 Sindaci, alcuni assessori, alcune associazioni di categoria ed una buona rappresentanza della cittadinanza si sono uniti e in segno di protesta hanno partecipato ad un consiglio comunale tenutosi sulla motonave Laurana. Allo sbarco a Milazzo, oltre ad essere intervistati da alcune TV locali e nazionali, i rappresentanti eoliani, hanno ricevuto la solidarietà di altri Sindaci delle isole minori, del Sindaco di Milazzo, dell’On. Panarello e di alcuni amministratori della Provincia di Messina. A questo punto diventa fondamentale, da una parte continuare ad aumentare il grado di coinvolgimento della popolazione, dall’altra attivare forme di protesta intelligenti e sostenibili. In entrambi i casi, sono necessari programmi chiari e adeguatamente pubblicizzati; incentrati su obiettivi comuni e di ampia portata che non vengano sminuiti o indeboliti da quelli partitici che troppo spesso, nel corso delle riunioni, tolgono troppo spazio e troppe energie al dibattito.
L’obiettivo della protesta è quello di far rispettare la legge ed in particolare: il comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74; l’art. 3 Legge 169/75; e l’art. 4 legge 169/75 (già ampiamente citati nel documento approvato dai Consigli Comunali dei quattro Comuni eoliiani). Il fine è quello di ottenere la stipula di una convenzione che garantisca quei collegamenti marittimi che lo Stato aveva già ritenuto di sovvenzionare negli anni precedenti, per un numero di anni sufficiente a poter pianificare ed attuare il processo di razionalizzazione.
Con riferimento alla seconda direttrice, sarà fondamentale prendere il coraggio a due mani e, se le analisi lo riterranno necessario, procedere ad una radicale ristrutturazione del nostro sistema trasporti. Questo non potrà prescindere dal valutare: mezzi alternativi e di diversa tipologia; una riorganizzazione delle infrastrutture portuali; un’analisi dei flussi rispetto agli scali di provenienza attuali e potenziali; una riorganizzazione dinamica delle fasce orarie sulla base delle reali esigenze della stagionalità; lo sfruttamento delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione; l’attivazione e la gestione di sistemi innovativi di prenotazione e commercializzazione dei servizi.
Christian Del Bono
La prima, volta a definire ed organizzare le forme di protesta da porre in essere qualora, per l’ennesima volta, la strada istituzionale - che culminerà con l’incontro dell’8 di gennaio a Roma tra il Ministro Matteoli e le rappresentanze locali - dovesse rivelarsi fallimentare. La seconda, volta a creare quel tavolo tecnico richiesto da più parti per l’elaborazione di un reale piano di razionalizzazione dei trasporti.
Per ciò che attiene alla prima direttrice, oggi è stato fatto un grosso passo avanti: i 4 consigli comunali eoliani, i loro 4 Sindaci, alcuni assessori, alcune associazioni di categoria ed una buona rappresentanza della cittadinanza si sono uniti e in segno di protesta hanno partecipato ad un consiglio comunale tenutosi sulla motonave Laurana. Allo sbarco a Milazzo, oltre ad essere intervistati da alcune TV locali e nazionali, i rappresentanti eoliani, hanno ricevuto la solidarietà di altri Sindaci delle isole minori, del Sindaco di Milazzo, dell’On. Panarello e di alcuni amministratori della Provincia di Messina. A questo punto diventa fondamentale, da una parte continuare ad aumentare il grado di coinvolgimento della popolazione, dall’altra attivare forme di protesta intelligenti e sostenibili. In entrambi i casi, sono necessari programmi chiari e adeguatamente pubblicizzati; incentrati su obiettivi comuni e di ampia portata che non vengano sminuiti o indeboliti da quelli partitici che troppo spesso, nel corso delle riunioni, tolgono troppo spazio e troppe energie al dibattito.
L’obiettivo della protesta è quello di far rispettare la legge ed in particolare: il comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74; l’art. 3 Legge 169/75; e l’art. 4 legge 169/75 (già ampiamente citati nel documento approvato dai Consigli Comunali dei quattro Comuni eoliiani). Il fine è quello di ottenere la stipula di una convenzione che garantisca quei collegamenti marittimi che lo Stato aveva già ritenuto di sovvenzionare negli anni precedenti, per un numero di anni sufficiente a poter pianificare ed attuare il processo di razionalizzazione.
Con riferimento alla seconda direttrice, sarà fondamentale prendere il coraggio a due mani e, se le analisi lo riterranno necessario, procedere ad una radicale ristrutturazione del nostro sistema trasporti. Questo non potrà prescindere dal valutare: mezzi alternativi e di diversa tipologia; una riorganizzazione delle infrastrutture portuali; un’analisi dei flussi rispetto agli scali di provenienza attuali e potenziali; una riorganizzazione dinamica delle fasce orarie sulla base delle reali esigenze della stagionalità; lo sfruttamento delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione; l’attivazione e la gestione di sistemi innovativi di prenotazione e commercializzazione dei servizi.
Christian Del Bono
Ginostra: Torna l'energia elettrica
E' tornata l'energia elettrica a Ginostra dopo oltre 48 ore. I tecnici dell'Enel hanno completato gli interventi necessari al ripristino dell'erogazione.
Abusivismo: Ancora un sequestro della polizia municipale
Ancora un sequestro della polizia municipale per una struttura realizzata senza le necessarie autorizzazioni. I sigilli sono stati apposti a Lipari ad un manufatto di 30 mq. L'operazione è stata posta in essere dagli ispettori capo Giacomo Marino e Franco Cataliotti. Il proprietario C.R., sarà denunciato alla procura della Repubblica di Barcellona.
Il consiglio comunale congiunto e straordinario approva mozione e aderisce allo stato di agitazione e allo sciopero
Si è chiuso(per meglio dire è stato sospeso e aggiornato a mercoledì prossimo) poco prima di approdare a Lipari il consiglio comunale congiunto e straordinario che le municipalità di Lipari, S. Marina, Leni e Malfa hanno tenuto a bordo del traghetto "Laurana" in navigazione sulla rotta Eolie-Milazzo e viceversa. Approvata all'unanimità una mozione da inviare al Governo nazionale e regionale. Poco prima della sospensione dei lavori i consigli comunali hanno aderito allo stato di agitazione e allo sciopero di giorno otto indetto dal comitato presieduto dal capitano Pino Merenda.
Questo il testo della mozione approvata all'unanimità:
MOZIONE SUI TRASPORTI MARITTIMI ESSENZIALI PER LE ISOLE EOLIE
I Consigli Comunali dei Comuni di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni con la presente mozione esprimono forte preoccupazione per il futuro dei servizi marittimi della Siremar che collegano le Isole Eolie con il territorio nazionale.
Premesso
che la Tirrenia, con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar, esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori Italiane in base a specifiche convenzioni scadute il 31.12.2008;
che la Finanziaria 2007 (Legge n° 296 del 27/12/2006) art. 1 comma 998, ha previsto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31/12/2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
che il comma 999 dell’art 1 della Legge n° 296 del 27/12/2006, prevede nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
che per quanto sopra il Ministero delle Finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione Europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31/12/2009.
Considerato
che l'Unione Europea, che sollecita il processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam, la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche che all’art. 158 ha aggiunto un allegato (numero 30) chiamato "Dichiarazione sulle regioni insulari" nel quale la Conferenza riconosce che queste soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale;
che quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
che mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
che in ragione di ciò, la Commissione dell’Unione Europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private;
che, in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato.
Ritenuto
che in virtù del vigente quadro normativo :
i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate,……” ( comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
“ il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio – economico di ciascuna isola” (art. 3 Legge 169/75);
che le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (art. 4 legge 169/75).
Visto
che la natura dell’arcipelago eoliano che da qualche tempo ha avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile in atto caratterizzato da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
che non esistono le condizioni economiche per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica, tanto che anche gli operatori privati attualmente presenti sul territorio, nonostante operino su tratte commercialmente appetibili, riescono a garantire il servizio soltanto grazie ad un sostanzioso contributo pubblico erogato dalla Regione Siciliana;
che rimane necessario un sostegno pubblico a questo servizio essenziale sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo socio-economico dell’arcipelago eoliano;
che il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), è stabilito dall’art. 3 della Costituzione e dal trattato di Amsterdam;
che il collegamento Milazzo-Eolie-Napoli rappresenta, da quasi un secolo, il sostegno per lo sviluppo socio-economico delle popolazioni dell’intero arcipelago e di alcune comunità che sono cresciute ed hanno investito nella consapevolezza di tale collegamento;
che attraverso programmi di finanziamento e sviluppo comunitari (488, patti territoriali ecc.), gli imprenditori isolani hanno sostenuto notevoli investimenti per la realizzazione, l’ampliamento e l’ammodernamento di strutture turistico-ricettive e commerciali che presuppongono il miglioramento qualitativo e l’incremento quantitativo dei servizi di collegamento esistenti al momento in cui tali investimenti sono stati effettuati.
Considerato altresì
che la disastrosa gestione degli ultimi anni (soprattutto quella relativa agli anni 2007 e 2008) da parte della direzione della Siremar ha portato alla soppressione di diverse linee di aliscafi e navi procurando notevoli disagi sia ai residenti che ai turisti che hanno deciso di raggiungere le Isole Eolie, quali la soppressione parziale, da circa due mesi, delle linee C6 e C2 e ALC4 e ALC2bis alcune delle quali fondamentali per il trasporto degli studenti e altre previste addirittura dal piano della protezione civile per i casi di evacuazione degli abitanti delle isole in caso di rischio sismico legato all’attività vulcanica;
che i servizi appaltati dalla Regione Siciliana, con contratto quinquennale, ai vettori privati N.G.I. e Usticalines, sono da considerare come integrativi di quelli erogati dalla Siremar ed a supporto dello sviluppo socio-economico quello relativo ai mezzi veloci e per poter assicurare il trasporto di carburante e merci pericolose quello relativo al servizio ro-ro;
che i collegamenti erogati dai vettori privati hanno dimostrato, in diverse occasioni, di non essere sufficienti ed in grado di garantire i servizi nei termini previsti dai contratti.
Il Consiglio comunale ….
CHIEDONO
lo scorporo, immediato, della Siremar S.p.A. dalla capogruppo Tirrenia;
il blocco del processo di privatizzazione della Siremar S.p.A. in quanto questa garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell’Unione Europea;
che per la Siremar S.p.A. si preveda nel medio e nel lungo termine una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati;
una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar S.p.A. che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti e mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar S.p.A. sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire, unitamente a quelli erogati dalle società appaltatrici della Regone Siciliana, servizi (vedi allegato 1) “adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane” (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
l’apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali, i rappresentanti delle forze politiche, delle associazioni e dei sindacati, che possa partecipare all’organizzazione dei servizi oggetto di convenzione e monitorarne l’efficienza;
lo stanziamento per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 delle somme necessarie a garantire le linee e le frequenze dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelle poste in essere nelle annualità 2005 e 2006;
il blocco della dismissione del naviglio ed il rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei ed in grado quindi anche di ottenere un considerevole contenimento dei costi di gestione;
di considerare la tratta Milazzo-Eolie-Napoli quale trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con i porti della Sicilia, in quanto il concetto di continuità territoriale non può essere considerato soltanto in termini geografici ma deve contemplare tutti gli aspetti commerciali e socio-economici del territorio dell’arcipelago eoliano;
che la Regione Siciliana assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate in compartecipazione con lo Stato;
il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito degli organici del personale marittimo imbarcato sulle unità della Siremar S.p.A., nonché del personale occupato dal relativo indotto, quali gli ormeggiatori e il personale delle agenzie marittime.
Convinti che prevarranno le ragioni della giustizia e del buon senso ci appelliamo al Parlamento, al Governo, all’Unione Europea e alla Regione Siciliana perché mettano in atto tutto quanto di loro competenza per soddisfare le suddette legittime richieste al fine di garantire alle popolazioni isolane quanto sancito dalla Nostra Costituzione.
Lipari, 05/01/2009
I Consigli Comunali dei Comuni di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni con la presente mozione esprimono forte preoccupazione per il futuro dei servizi marittimi della Siremar che collegano le Isole Eolie con il territorio nazionale.
Premesso
che la Tirrenia, con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar, esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori Italiane in base a specifiche convenzioni scadute il 31.12.2008;
che la Finanziaria 2007 (Legge n° 296 del 27/12/2006) art. 1 comma 998, ha previsto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31/12/2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
che il comma 999 dell’art 1 della Legge n° 296 del 27/12/2006, prevede nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
che per quanto sopra il Ministero delle Finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione Europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31/12/2009.
Considerato
che l'Unione Europea, che sollecita il processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam, la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche che all’art. 158 ha aggiunto un allegato (numero 30) chiamato "Dichiarazione sulle regioni insulari" nel quale la Conferenza riconosce che queste soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale;
che quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
che mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
che in ragione di ciò, la Commissione dell’Unione Europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private;
che, in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato.
Ritenuto
che in virtù del vigente quadro normativo :
i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate,……” ( comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
“ il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio – economico di ciascuna isola” (art. 3 Legge 169/75);
che le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (art. 4 legge 169/75).
Visto
che la natura dell’arcipelago eoliano che da qualche tempo ha avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile in atto caratterizzato da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
che non esistono le condizioni economiche per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica, tanto che anche gli operatori privati attualmente presenti sul territorio, nonostante operino su tratte commercialmente appetibili, riescono a garantire il servizio soltanto grazie ad un sostanzioso contributo pubblico erogato dalla Regione Siciliana;
che rimane necessario un sostegno pubblico a questo servizio essenziale sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo socio-economico dell’arcipelago eoliano;
che il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), è stabilito dall’art. 3 della Costituzione e dal trattato di Amsterdam;
che il collegamento Milazzo-Eolie-Napoli rappresenta, da quasi un secolo, il sostegno per lo sviluppo socio-economico delle popolazioni dell’intero arcipelago e di alcune comunità che sono cresciute ed hanno investito nella consapevolezza di tale collegamento;
che attraverso programmi di finanziamento e sviluppo comunitari (488, patti territoriali ecc.), gli imprenditori isolani hanno sostenuto notevoli investimenti per la realizzazione, l’ampliamento e l’ammodernamento di strutture turistico-ricettive e commerciali che presuppongono il miglioramento qualitativo e l’incremento quantitativo dei servizi di collegamento esistenti al momento in cui tali investimenti sono stati effettuati.
Considerato altresì
che la disastrosa gestione degli ultimi anni (soprattutto quella relativa agli anni 2007 e 2008) da parte della direzione della Siremar ha portato alla soppressione di diverse linee di aliscafi e navi procurando notevoli disagi sia ai residenti che ai turisti che hanno deciso di raggiungere le Isole Eolie, quali la soppressione parziale, da circa due mesi, delle linee C6 e C2 e ALC4 e ALC2bis alcune delle quali fondamentali per il trasporto degli studenti e altre previste addirittura dal piano della protezione civile per i casi di evacuazione degli abitanti delle isole in caso di rischio sismico legato all’attività vulcanica;
che i servizi appaltati dalla Regione Siciliana, con contratto quinquennale, ai vettori privati N.G.I. e Usticalines, sono da considerare come integrativi di quelli erogati dalla Siremar ed a supporto dello sviluppo socio-economico quello relativo ai mezzi veloci e per poter assicurare il trasporto di carburante e merci pericolose quello relativo al servizio ro-ro;
che i collegamenti erogati dai vettori privati hanno dimostrato, in diverse occasioni, di non essere sufficienti ed in grado di garantire i servizi nei termini previsti dai contratti.
Il Consiglio comunale ….
CHIEDONO
lo scorporo, immediato, della Siremar S.p.A. dalla capogruppo Tirrenia;
il blocco del processo di privatizzazione della Siremar S.p.A. in quanto questa garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell’Unione Europea;
che per la Siremar S.p.A. si preveda nel medio e nel lungo termine una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati;
una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar S.p.A. che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti e mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar S.p.A. sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire, unitamente a quelli erogati dalle società appaltatrici della Regone Siciliana, servizi (vedi allegato 1) “adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane” (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
l’apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali, i rappresentanti delle forze politiche, delle associazioni e dei sindacati, che possa partecipare all’organizzazione dei servizi oggetto di convenzione e monitorarne l’efficienza;
lo stanziamento per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 delle somme necessarie a garantire le linee e le frequenze dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelle poste in essere nelle annualità 2005 e 2006;
il blocco della dismissione del naviglio ed il rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei ed in grado quindi anche di ottenere un considerevole contenimento dei costi di gestione;
di considerare la tratta Milazzo-Eolie-Napoli quale trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con i porti della Sicilia, in quanto il concetto di continuità territoriale non può essere considerato soltanto in termini geografici ma deve contemplare tutti gli aspetti commerciali e socio-economici del territorio dell’arcipelago eoliano;
che la Regione Siciliana assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate in compartecipazione con lo Stato;
il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito degli organici del personale marittimo imbarcato sulle unità della Siremar S.p.A., nonché del personale occupato dal relativo indotto, quali gli ormeggiatori e il personale delle agenzie marittime.
Convinti che prevarranno le ragioni della giustizia e del buon senso ci appelliamo al Parlamento, al Governo, all’Unione Europea e alla Regione Siciliana perché mettano in atto tutto quanto di loro competenza per soddisfare le suddette legittime richieste al fine di garantire alle popolazioni isolane quanto sancito dalla Nostra Costituzione.
Lipari, 05/01/2009
Milazzo ha ospitato le "rivendicazioni" dele Eolie. A sposarle diversi rappresentanti politici locali
E' sbarcata a Milazzo la protesta dei cittadini eoliani e dei loro rappresentanti istituzionali. All'arrivo del traghetto "Laurana" nel porto mamertino tutti coloro che si trovavano a bordo, e che avevano partecipato a vario titolo al consiglio comunale congiunto, sono scesi a terra soffermandosi per una ventina di minuti sul portellone del mezzo. Ad attendere nel porto mamertino vi erano Aldo Messina sindaco di Ustica, Salvatore Gabriele, sindaco di Pantelleria, Lorenzo Italiano, sindaco di Milazzo, Filippo Panarello, deputato regionale del PD, e una delegazione della giunta provinciale guidata dall'assessore Bisignano. Tutti hanno solidarizzato con gli eoliani promettendo il loro interessamento, secondo il proprio ruolo e le proprie competenze, affinchè vengano garantiti i diritti posti oggi in discussione.
I sindaci di Pantelleria e Ustica hanno evidenziato come la loro presenza a Milazzo "è il segnale di come la problematica che rischia di seppellire le comunità isolane ci trova tutti uniti e solidali, pronti a qualsiasi iniziativa".
Presenti inoltre diverse testate giornalistiche televisive fra cui Rai uno e Tg5.
Da qualche minuto il gruppo di amministratori, consiglieri comunali e cittadini è tornato a bordo del traghetto dove proseguiranno i lavori del consesso straordinario e congiunto.
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