Finalmente sui canali di informazione sembra essersi ristabilito l’equilibrio tra lo spazio riservato ai contenuti della protesta sulla dolente tematica dei collegamenti marittimi e quello dedicato alle diatribe localistiche tra minoranze ed opposizione, tra i membri della stesa maggioranza, tra i Sindaci dello stesso arcipelago ecc. È auspicabile che lo stesso possa avvenire nel corso dei prossimi incontri nell’ambito dei quali dovranno, a mio modo di vedere, essere approfondite due principali direttrici.
La prima, volta a definire ed organizzare le forme di protesta da porre in essere qualora, per l’ennesima volta, la strada istituzionale - che culminerà con l’incontro dell’8 di gennaio a Roma tra il Ministro Matteoli e le rappresentanze locali - dovesse rivelarsi fallimentare. La seconda, volta a creare quel tavolo tecnico richiesto da più parti per l’elaborazione di un reale piano di razionalizzazione dei trasporti.
Per ciò che attiene alla prima direttrice, oggi è stato fatto un grosso passo avanti: i 4 consigli comunali eoliani, i loro 4 Sindaci, alcuni assessori, alcune associazioni di categoria ed una buona rappresentanza della cittadinanza si sono uniti e in segno di protesta hanno partecipato ad un consiglio comunale tenutosi sulla motonave Laurana. Allo sbarco a Milazzo, oltre ad essere intervistati da alcune TV locali e nazionali, i rappresentanti eoliani, hanno ricevuto la solidarietà di altri Sindaci delle isole minori, del Sindaco di Milazzo, dell’On. Panarello e di alcuni amministratori della Provincia di Messina. A questo punto diventa fondamentale, da una parte continuare ad aumentare il grado di coinvolgimento della popolazione, dall’altra attivare forme di protesta intelligenti e sostenibili. In entrambi i casi, sono necessari programmi chiari e adeguatamente pubblicizzati; incentrati su obiettivi comuni e di ampia portata che non vengano sminuiti o indeboliti da quelli partitici che troppo spesso, nel corso delle riunioni, tolgono troppo spazio e troppe energie al dibattito.
L’obiettivo della protesta è quello di far rispettare la legge ed in particolare: il comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74; l’art. 3 Legge 169/75; e l’art. 4 legge 169/75 (già ampiamente citati nel documento approvato dai Consigli Comunali dei quattro Comuni eoliiani). Il fine è quello di ottenere la stipula di una convenzione che garantisca quei collegamenti marittimi che lo Stato aveva già ritenuto di sovvenzionare negli anni precedenti, per un numero di anni sufficiente a poter pianificare ed attuare il processo di razionalizzazione.
Con riferimento alla seconda direttrice, sarà fondamentale prendere il coraggio a due mani e, se le analisi lo riterranno necessario, procedere ad una radicale ristrutturazione del nostro sistema trasporti. Questo non potrà prescindere dal valutare: mezzi alternativi e di diversa tipologia; una riorganizzazione delle infrastrutture portuali; un’analisi dei flussi rispetto agli scali di provenienza attuali e potenziali; una riorganizzazione dinamica delle fasce orarie sulla base delle reali esigenze della stagionalità; lo sfruttamento delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione; l’attivazione e la gestione di sistemi innovativi di prenotazione e commercializzazione dei servizi.
Christian Del Bono