Il rischio reale per il turismo isolano è che quando tra qualche giorno sarà dato il "visto si stampi", dalle brochure e da tutto il materiale promozionale dei pacchetti turistici offerti dai tour operator, manchino le rotte delle Isole Eolie, delle Egadi, delle Pelagie, sole "minori" di un'isola più grande, ma capaci di catalizzare e catturare migliaia e migliaia di forestieri ogni anno.
Il pericolo serio lo descrive chiaramente il presidente per l'Europa della Universal Federation of Travel Agent Association (Uftaa), Mario Bevacqua, l'associazione che raggruppa milioni di tour operator. «Ho chiesto ai miei colleghi di attendere ancora una settimana per avere una risposta certa. Dopo di che nelle loro offerte mancheranno le isole miniri nella promozione turistica del 2009».Bevacqua spiega anche perchè e lo ha spiegato subito anche ai politici nella consapevolezza che difficilmente recepiranno il grido di allarme, abituati come sono a ricordarsi di intervenire sempre in extremis e mai programmando alcunchè. «Sono convinto che anche stavolta la situazione si risolverà, ma forse tra dieci o quindici giorni, quando però, sarà tardi».
I nostri politici - die Bevacqua - devono sapere che la globalizzazione porta a fare circolare notizie in campo mondiale e gli imprenditori interessati ad un qualsiasi business, attenzionano ciò che avviene. Una vicenda che potrebbe sembrare solo italiana o solo siciliana, invece, può interessare un imprenditore - e nel nostro caso un tour operator di Mosca o di Londra. Finite le feste di Natale, l'offerta turistica estiva parte e se qualcuno degli operatori ha un solo dubbio sui collegamenti con le isole minori, elimina il problema alla base: con l'esclusione dell'offerta stessa, anche in considerazione delle leggi europee del settore in difesa del consumatore che subìsce disservizi. Ovviamente nessuno vorrà rischiare di pagare danni in mancanza di certezze anche sui collegamenti».(do.ca.)