Cerca nel blog

martedì 6 gennaio 2009

Appello da Lampedusa, Linosa e Ustica "Salvateci dal naufragio, è un nostro diritto"

«Siamo italiani anche noi salvateci dal naufragio, vogliamo collegamenti stabili con la terraferma sia aerei che marittimi è un nostro diritto civile». Lo scrive il sindaco di Lampedusa e Linosa, Dino De Rubeis, al ministro dei Trasporti Altero Matteoli in merito ai collegamenti aerei e marittimi da e per l'isola. «Le festività natalizie di solito portano gioia e serenità agli uomini di buona volontà - dice il sindaco - non così è stato per gli abitanti delle isole minori della Sicilia: mi riferisco ai trasporti aerei e marittimi, non ci hanno consentito di trascorrere serenamente le festività».
Il sindaco sottolinea che «i cittadini delle isole di Lampedusa e Linosa sono mobilitati, anche attraverso un sit-in permanente nella piazza antistante il comune, approfittando della venuta del ministro dell'Interno Roberto Maroni, per chiedere alle istituzioni nazionali e regionali anche trasporti più efficienti e idonei». Il 12 gennaio a Lampedusa si raduneranno tutti i sindaci delle isole minori per manifestare «il loro disappunto per la soppressione dei collegamenti dal 15 gennaio 2009» per via del mancato rinnovo della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia.
Solidarietà anche dalla Provincia regionale di Palermo che «è a fianco dell'isola di Ustica e delle altre isole siciliane che stanno conducendo una vera e propria battaglia di sopravvivenza contro la riduzione del numero dei collegamenti marittimi». Lo afferma Giovanni Avanti, presidente della Provincia il quale aggiunge che «è necessario intraprendere nuove iniziative oltre a quelle già adottate dai sindaci di Ustica, Favignana, Lipari e Pantelleria, per rappresentare con forza le esigenze degli abitanti di queste isole per i quali la riduzione, se non anche l'eliminazione, dei collegamenti sinora garantiti dalla compagnia Siremar significherebbe una sensibile compressione dei loro diritti e, tra questi, quello alla salute ed al lavoro, ma il peso del taglio dei collegamenti avrebbe gravissime ripercussioni sul turismo e su tutto il sistema che gravita attorno al comparto e sullo sviluppo del territorio, con danni economici difficilmente sanabili».