(Aldo Natoli) Una delle carenze del Piano Regolatore Generale è la mancata certificazione delle zone omogenee “B”, ovvero degli agglomerati urbani che sono suscettibili di nuove edificazioni. Tra queste zone “B” recuperabili vi sono quelle che rientrano all’interno della fascia di rispetto dei 150 mt. dal mare.
Il Prof. Cangemi, uno dei progettisti del P.R.G., che oggi dovrebbe rispondere alle domande dei Consiglieri Comunali, potrebbe spiegarci perché i progettisti a suo tempo non hanno ottemperato, semprechè i partiti che costituiscono la maggioranza abbiano deciso di celebrare oggi la seduta del Consiglio Comunale e non di spogliarsi delle responsabilità e prerogative, quali rappresentanti degli interessi dei cittadini, consegnando così nelle mani del Commissario Regionale ogni decisione sullo sviluppo urbanistico del proprio territorio. Orbene il CRU (Consiglio Regionale per l’Urbanistica) nel verbale dell’adunanza del 15.02.2011 a pag. 6 a proposito delle zone omogenee “B”così scrive: “ Si ritiene che la specifica prescrizione, riportata nel condiviso parere dell’ufficio, possa, alla luce anche di quanto espresso dall’Amministrazione in sede di audizione, essere parzialmente integrata, ritenendo che per detti ambiti, non previsti dal vigente P.d.F., in presenza di un puntuale e dimostrato accertamento della legittimità dell’edilizia esistente all’interno della fascia di arretramento dei mt. 150 dalla battigia e conseguente verifica del rispetto di quanto disposto dalla lettera B) dell’art. 2 del D.M. 1444/68, connessa al citato accertamento, possa procedersi, in fase di controdeduzione, alla perimetrazione di agglomerati con tali caratteristiche”
In poche parole il CRU dice al Comune per queste zone procedi ad un calcolo della loro compatibilità con il D.M. 1444/68 eliminando dalla verifica i fabbricati ancora abusivi, e noi li approviamo. Ma a questa richiesta l’Amministrazione Comunale ha ottemperato nelle controdeduzioni proposte al Consiglio Comunale? Esaminando le varie planimetrie e gli allegati credo proprio di no. Ed allora è d’obbligo domandarsi perché l’Amministrazione Comunale insiste nel non ottemperare alla specifica richiesta del CRU?. Forse vi è qualche fabbricato di troppo? Eppure la chiarezza, il rispetto delle norme e l’imparzialità dovrebbe essere insita nel comportamento di un Ente Pubblico. Il Presidente Andreotti soleva dire che a parlar male si fa peccato, ma spesso si indovina.