A distanza di un paio di giorni dal nostro ultimo comunicato stampa sulle dichiarazioni del quasi ex sindaco Bruno, ritorniamo sull’argomento “mega porto di Lipari” e diamo ai cittadini eoliani la possibilità di conoscere la verità sulla questione. Verità che scaturisce dalla risposta fornita dall’assessore Regionale ai Beni Culturali e dell’identità siciliana, Sebastiano Missineo all’onorevole Filippo Panarello, del Partito Democratico, con nota prot. 1371 del 29 marzo scorso avente all’oggetto: Interrogazione n. 1298 dell’On.le Filippo Panarello. Chiarimenti sulle procedure di adozione del piano regolatore generale dei porti e delle rade del Comune di Lipari (ME).
Questo il testo della risposta:
Con riferimento all’atto ispettivo dell’On. Filippo Panarello di cui all’oggetto, sentito il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’I.S. il cui Servizio Piano Paesaggistico Regionale ha redatto una relazione si riferisce quanto segue:
il Comune di Lipari ha trasmesso all’Ufficio di Gabinetto – Segreteria tecnica del Presidente della Regione – un progetto preliminare per “la rifunzionalizzazione del sistema portuale con finalità commerciale, crocieristica e diportistica di Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga e Pignataro nella rada dell’isola di Lipari”, nonché una proposta di Accordo Programma. Tale progetto prevedrebbe un’unica struttura portuale ricettiva di varie tipologie, che unirebbe i porti storici con i numerosi approdi e alaggi intermedi.
Lo stesso Ufficio di Gabinetto, al fine di acquisire gli elementi utili all’eventuale determinazione dell’On.le Presidente della Regione sulla richiesta avanzata dal Comune di Lipari, invitata i Dirigenti Generali dei Dipartimenti dei Lavori Pubblici, dei Beni Culturali e del Territorio e Ambiente a voler fornire le rispettive valutazioni di ordine tecnico ed amministrativo in merito alla richiamata bozza di Accordo Programma.
Delle valutazioni richieste ai sopradetti Dipartimenti non si ha contezza e in ogni caso sarebbero ininfluenti, ai fini della risposta da dare al signor Onorevole interrogante, perché superate e comprese in quelle comunicate con la nota del 26 novembre 2010 dell’Ufficio Legislativo e Legale della Presidenza della Regione Siciliana il quale, sulla complessa problematica, era stato interpellato dal Dirigente Generale del Dipartimento regionale della Programmazione.
Alcuni aspetti delle sopradette valutazioni meritano di essere circostanziate e rapportate, in particolare l’Ufficio Legislativo e Legale:
- Non riteneva al momento dell’attivazione del percorso istruttorio e fino alla data delle sue valutazioni, che a progetto invariato (senza distinzione fra interventi concernenti il porto turistico e quello commerciale) e in assenza di preventiva disponibilità in capo al Comune di Lipari delle aree demaniali interessate, fosse legittimo lo strumento dell’accordo di programma proposto;
- Riteneva impossibile un esame dell’Accordo Programma alla luce della legge regionale n. 3 del 2009, riguardante “Disposizioni relative alle concessioni demaniali marittime per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto”, perché l’originario progetto comunale non risultava né ritirato né modificato, nel senso di scorporare la parte relativa alle finalità turistiche da quella relativa a finalità commerciali;
- Condivideva, inoltre, le perplessità formulate dall’Assessore regionale per le infrastrutture, in ordine alla segnalazione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato, della potenziale alterazione della par condicio fra operatori economici.
Alla luce di quanto rilevato dall’Ufficio Legislativo e Legale della Presidenza della Regione Siciliana, per quanto a tutt’oggi a conoscenza del Dipartimento dei Beni Culturali, il percorso tecnico-amministrativo proposto per la realizzazione del Porto di Lipari risulterebbe del tutto improcedibile, ciò anche nella considerazione che il ricorso all’Accordo Programma – necessario comunque per la realizzazione di Porti turistici in difformità ai piani regolatori portuali vigenti, previsto dal D.P.R. n. 509 del 2007 – è relativo esclusivamente alle procedure per la realizzazione di Porti turistici su iniziativa privata.
L’assessore regionale parla chiaro:
1) illegittimo lo strumento dell’accordo di programma proposto;
2) Alterazione della par condicio fra operatori economici;
3) Percorso tecnico-amministrativo proposto per la realizzazione del Porto di Lipari del tutto improcedibile.
Ancora una volta, ribadiamo, che la via maestra che dovrà assumere il consiglio comunale e la nuova amministrazione sia quella di procedere all’approvazione del Piano Regolatore Generale dei Porti e delle rade del Comune di Lipari.
Lipari, 11 aprile 2012
Il Presidente del Circolo delle Isole Eolie
Dott. Giuseppe La Greca