Noi comandanti della Società “Liberty Lines”, pur non sorprendendocene più di tanto, siamo rimasti lo stesso molto amareggiati nel leggere alcuni articoli comparsi su vari siti on-line e diffusi dai social, con cui ancora una volta, nonostante fosse chiaro e lampante che le ripetute interruzioni dei servizi fossero originate unicamente dalle cattive condizioni meteomarine che hanno imperversato per giorni, si è voluto insinuare lo stesso che le sospensioni fossero invece addebitabili a scarsa professionalità del personale navigante se non addirittura organizzate a bella posta dall’Azienda.
Niente di più falso!
Sappiamo molto bene che taluni fantomatici sedicenti intenditori di mare sono abituati ad esternare giudizi strampalati limitandosi a guardare i trecento metri di mare davanti alla banchina, ovvero, con ancor maggior faciloneria, improvvisando paragoni insensati con le piccole paranze con cui i pescatori vanno in giro.
Chi da una vita va per mare da professionista e conosce normative e regolamenti, sa che è compito ed obbligo del Comandante assumere le proprie decisioni valutando bene tutte le condizioni, comprese quelle di visibilità, che potrà incontrare durante l’intera tratta di navigazione, avuto anche riguardo alle particolari caratteristiche tecnico-nautiche dell’aliscafo (o di altra unità veloce), che è decisamente un’unità differente dai vari pescherecci, con limiti operativi imposti dalle autorità competenti e che devono essere rispettati.
Cosa fanno le autorità quando la prefettura manda allerta meteo? Sicuramente prendono le loro decisioni che sono quelle di mettere a sicuro la popolazione. Stessa cosa facciamo noi che abbiamo sempre lavorato e sempre lavoreremo con rispetto verso l’utente e con l’unica preoccupazione di garantire il servizio di collegamento in totale sicurezza.
Tutti noi siamo saliti a bordo degli aerei, ma certamente nessuno si permette di mettere lingua sulle procedure di volo o di discutere le decisioni dei comandanti. In verità non sapremmo nemmeno come sederci al posto di pilotaggio. Ecco, in un mondo normale, al medesimo approccio dovrebbe attenersi chi invece è aduso a sproloquiare su materie su cui è totalmente a digiuno, quali quelle connesse alla conduzione di mezzi nautici veloci.
A tali avventurieri della parola consigliamo, se proprio non riescono a fare a meno di provare l’ebrezza della visibilità mediatica, di suscitare piuttosto le attenzioni del pubblico su argomenti sicuramente più interessanti e non del tutto privi di fondamento, quali le condizioni degli ormeggi, generalmente fatiscenti come ad esempio a Marettimo dove da anni persiste un fondale basso che mette a rischio i mezzi anche con poca risacca, nell’indifferenza di chiunque, oppure a Favignana che continua a contare su uno scalo inadeguato di cui si parla da vent’anni.
Tutti sanno e nessuno prende i dovuti provvedimenti…Inutile annoiare con disamine tecniche su esposizione ai venti, illuminazione e strutture delle banchine di cui il lettore poco capirebbe, e che noi Comandanti siamo ben disponibili a spiegare nei particolari anche ai Sindaci, quantomeno a quelli sul serio interessati.
Purtoppo oggi, ancora nel 2018, la linea di condotta è la seguente: se il Comandante ormeggia pure con risacca, tutto finisce bene, tanto l’importante è solo arrivare a casa; se invece se omettiamo lo scalo siamo degli incompetenti, senza minimamente riflettere sul fatto che se dovesse accadere qualcosa di spiacevole chi rischia (e poi paga) è solo il Comandante.