Presto lo Stromboli sarà sorvegliato con tecnologie all'avanguardia: il vulcano sarà circondato dalle fibre ottiche che forniranno informazioni preziose sulla sua attività. A dirlo al nostro giornale è Eugenio Privitera, Direttore dell'Osservatorio Etneo Ingv. In seguito all'esplosione dello Stromboli dello scorso 28 agosto lo abbiamo intervistato per chiedergli come inquadrare il recente fenomeno e capire come avviene il monitoraggio del vulcano.
Dopo l'esplosione del 28 agosto qual è la situazione attuale dell'attività dello Stromboli?
In questo momento dopo le esplosioni del 28 agosto i parametri di monitoraggio si sono mantenuti tutti elevati ma dopo un paio di giorni hanno iniziato a scendere in modo graduale e lentamente. Piano piano tutti i parametri stanno rientrando nella norma. Ad oggi c'è solamente il numero degli eventi sismici che chiamiamo VLP (Very Long Period) che manifesta valori al di fuori della normalità. Per il resto tutti gli altri parametri sono rientrati nella norma.
Quali strumenti utilizzate per il monitoraggio dello Stromboli?
Come Ingv abbiamo una rete sismica, una rete di telecamere, tre inclinometri per la misurazione della deformazione del suolo che misurano la variazione dell'inclinazione del suono. Poi abbiamo un dilatometro installato a 200 metri di profondità che misura le variazioni della deformazione attorno a questo pozzo che è stato fatto. Poi abbiamo una rete GPS e numerose stazioni geochimiche per la misurazione sia della CO2 e di altri parametri che vengono monitorati. Poi usiamo anche satelliti e droni. Inoltre inviamo tutti i dati in tempo reale al Coa, al centro operativo avanzato di Stromboli, via wi-fi dove poi vengono trasferiti alla sala operativa.
Quando è iniziato il monitoraggio del vulcano?
Nel 1985 abbiamo installato la prima stazione a Stromboli, Poi dopo l'eruzione del 2002-2003 abbiamo iniziato lo sviluppo della rete che nel giro di qualche anno è arrivato ad avere queste dimensioni.
Nella storia del monitoraggio dello Stromboli che caratteristiche ha l'esplosione del 28 agosto?
Intanto è stata più piccola di quella del 3 luglio, anche se questo in sé e per sé non dice molto. E' molto più importante l'accoppiata tra le due esplosioni (quella del 3 luglio e quella del 28 agosto): fenomeni così ravvicinati possono accadere però era dal 1930 che non li osservavamo.
Bisogna preoccuparsi?
No, fa parte della normale attività dello Stromboli, anche se si manifesta a distanza di 80 anni.
A cosa serve monitorare l'esplosione?
Ogni eruzione per noi è un opportunità, ci permette di imparare qualcosa. Quindi visto che questa eruzione è stata la più forte che conosciamo dal 1930 e che all'epoca non avevamo strumenti per misurare l'eruzione, ovviamente questa per noi sarà un'occasione per imparare molte cose.
Avete nuovi progetti per il futuro?
Come Ingv stiamo mettendo in campo un grosso progetto della rete sismica di monitoraggio che utilizzerà alcune strumentazioni all'avanguardia come le fibre ottiche che circonderanno il vulcano e verranno utilizzate sia per la misura delle deformazioni che per quella della sismicità. Partiamo con questo piano già nei prossimi mesi poi ci vorrà almeno un anno per completarlo.