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lunedì 21 ottobre 2013

Giorgianni incontra i cittadini di Canneto su iniziativa del Comitato. Ma chi sapeva?

In un comunicato stampa emesso dal portavoce Michele Giacomantonio si legge: "Domenica pomeriggio il Sindaco Marco Giorgianni, accompagnato dagli Assessori e dal Presidente del Consiglio Comunale, ha incontrato gli abitanti di Canneto. E’ stata una assemblea partecipata, serena e fattiva promossa dal Comitato cittadino ed infatti è toccato al Presidente Mimì Giardina introdurre i lavori con una breve relazione sull’attività svolta dal Comitato".
Queste alcune reazione suscitate nel web dalla notizia.
Francesco Megna: "Io non sapevo nulla e faccio parte dell'ormai "fantomatico" Comitato!!"

Lucio Raffaele neanche noi di Pirrera sapevamo nulla....solamente perchè mi trovavo casualmente ieri sera davanti al Tano Bar ho saputo dell'incontro. E' comunque grave che un'associazione che dice di occuparsi degli interessi dei cittadini non dia avviso adeguato

Agrip Salvatore Il comitato non esiste ormai da tempo, Ci si muove a "gentile richiesta" dell'amministrazione di turno. Il fatto di non averla pubblicizzata sui giornali on-line è stato gravissimo.

Cristiana Spinella La prossima volta proponete al Comitato di Canneto di fare inviti casa x casa


Per quanto riguarda questa redazione non abbiamo ricevuto alcun comunicato. Ad onor del vero abbiamo visto, ma solo stamani, un comunicato affisso sulla bacheca del Supermercato a Canneto.

CROCETTA RIBALTA IL TAVOLO: PRIMA SAVONA, POI GLI ALTRI

Intanto ha rotto l’assedio: sindacati, imprenditori, partiti di opposizione e di maggioranza lo avevano messo in croce con la storia del “governo degli annunci”. Ora devi governare, ripetevano con accenti diversi, come una litania. L’assalto al Palazzo d’Orleans. Pronti a metterlo con le spalle al muro. A cominciare dal Pd, il suo partito; e poi i grillini con la loro mozione di sfiducia, le opposizioni in fibrillazione, gli alleati inquieti. E l’Assemblea ad attenderlo in armi.
Sabato mattina, 19 ottobre, per Rosario Crocetta sarebbe stata una giornata come un’altra con le sue pene quotidiane, il bisogno di fare quadrare i conti, i nemici alle porte, se non avesse sfogliato il quotidiano “La Repubblica” e non avesse letto il reportage di Salvo Palazzolo dedicato alla zona grigia.
In un riquadro, dentro il paginone, c’era la fotina di Riccardo Savona. Scorrendo il testo, ha appreso che il deputato regionale Drs era in rapporti d’affari con un imprenditore, indiziato di essere, a sua volta, in affari con Matteo Messina Denaro, la primula rossa della mafia siciliana, l’ultimo dei mohicani, il latitante per eccellenza.
Non è che il governatore non sapesse. Sapeva, eccome. Non riceve le veline dei Servizi, come il Presidente del Consiglio, ma ha i suoi canali d’informazione. E la notizia non era affatto nuova.
L’appartenenza alla zona grigia, però, non è un marchio d’infamia, perché non significa niente se non c’è un pezzo di carta che materializzi il reato, il favoreggiamento, il concorso. Giusto, ma la Sicilia è un’altra cosa, qui la mafia l’ha fatta da padrona per decenni, sopravvive grazie alla zona grigia, quell’area di colletti bianchi, imprenditori, professionisti che aiuta le “famiglie”, facendo affari con loro. Perciò bisogna fare piazza pulita proprio nell’area di mezzo. Una parola. È più difficile che assicurare alla giustizia criminali pericolosi.
Nei minuti che hanno preceduto l’ingresso nel salone, dove era atteso per il congresso dei Democratici riformisti siciliani, Rosario Crocetta ha meditato, ma come può farlo chi si fa guidare dall’istinto. Velocemente e senza calcoli complicati. I Democratici riformisti siciliani sono nati per dargli una mano, questo non avrebbe potuto ignorarlo. Ma fare finta di niente, non per come stanno le cose, non era possibile. Non poteva non sapere, e quel giornale che gli avevano messo sotto il naso, era lì a ricordarglielo. Magari il giorno dopo su quel giornale o altra testata avrebbe trovato la sua foto con l’impresentabile.
Giunto a destinazione, i metri che lo dividevano dal palchetto dei dirigenti sono stati attraversati da Rosario Crocetta con il pensiero di Pio La Torre in testa. L’ex segretario del Pci ucciso dalla mafia s’era trovato tanto volte in cattiva compagnia, ma in una circostanza, memorabile, non l’aveva sopportato. “C’è qualcuno che qui non dovrebbe starci…”, aveva detto al microfono, lanciando il suo messaggio “di guerra”.
E così ha fatto, come Pio La Torre. Riccardo Savona ha ascoltato ed è andato via. Si è sentito il destinatario dell’invito. Avrebbe potuto fare finta di niente? Probabilmente sì. Ha preferito “obbedire”, togliendo d’imbarazzo se stesso e la folla dei presenti; poi a mente serena, ma non troppo, ha diffuso una nota, stringata e sbrigativa, nella quale respinge le insinuazioni e annuncia iniziative a tutela della sua dignità.
Rosario Crocetta, dal canto suo, avrebbe potuto fare sapere a chi di dovere, discretamente, di non gradire quella presenza. O non partecipare, inventandosi un plausibile impegno sopravvenuto. Né Crocetta, né il deputato Drs, hanno scelto alternative, ed hanno creato “il caso”.
Non finisce qui, questo è sicuro. Le implicazioni potrebbero essere molto rilevanti. Il condizionale è d’obbligo: in Sicilia vige il principio di Lavoisier – niente si crea e niente si distrugge – in ogni manifestazione della vita istituzionale, politica ed umana.
Il futuro prossimo, però, può riservare sorprese. Il presidente della Regione, per esempio, parteciperà ai congressi del Partito democratico, dove si potrebbero registrare presenze indesiderate. Fra gli indagati della formazione ci sono parlamentari e dirigenti Pd. Crocetta riproporrà l’incompatibilità?
Il presidente della Regione parteciperà alle sedute d’Aula dell’Assemblea regionale – il 25 ottobre è stata convocata l’Assemblea per un dibattito sulla tenuta della maggioranza, che lo vede protagonista, e sui banchi di Sala D’Ercole troverà Riccardo Savona, seduto a buon diritto con i suoi colleghi. E non solo lui.
Il problema c’è. Intanto, nessuno può far finta di niente: la zona grigia c’è e va combattuta. Anzi, è una priorità.

Eolie: medico accusa malore, Filicudi senza presidio sanitario per 5 ore

Filicudi (Messina), 21 ott. - (Adnkronos) - Il medico di turno accusa un malore e Filicudi rimane senza presidio sanitario. E' accaduto ieri intorno alle 16 quando il medico di turno del presidio sanitario isolano, Gaetano Nocita di 50 anni, ha accusato un malore, una patologia neurologica acuta, ed è riuscito a richiedere l'intervento della Croce rossa locale. Dalle 16 alle 21 è rimasto praticamente senza validi sostegni sanitari, affinchè potesse raggiungere il primo ospedale nella terraferma e quindi la popolazione isolana per 5 ore è rimasta priva di assistenza sanitaria, essendo l'unico medico disponibile sull'isola. Il presidente della circoscrizione isolana Daniela Tagliasacchi ha quinadi contattato i carabinieri e dalla Capitaneria di porto di Lipari alle 21 ha mandato un medico da Lipari. La situazione di assistenza medica delle isole Eolie ha subito dei forti tagli da parte della Regione siciliana.

Demolizione e ricostruzione nuovi loculi al cimitero di Lipari. Tutto è fermo. L'ex assessore China scrive al sindaco

AL SINDACO DEL COMUNE
LIPARI
ALL’ASSESSORE AI CIMITERI
LIPARI
       Il sottoscritto durante il periodo che ha ricoperto la carica di Assessore ai Cimiteri di Codesto Comune si è adoperato per accumulare le somme necessarie per provvedere alla estumulazione e tumulazione delle salme esistenti nel primo ripiano, lato destro, del Cimitero di Lipari centro, per poter procedere alla demolizione ed alla ricostruzione dei vari loculi,  giusto progetto redatto ed approvato.
Tale intervento si rendeva urgente ed indifferibile, considerato che nel Cimitero gli unici loculi disponibile sono nell’ultimo ripiano, difficilmente raggiungibile soprattutto dalle persone anziane.

Da tempo, nonostante le operazioni di estumulazione siano state eseguite interamente non riscontro alcun intervento per dotare il Cimitero di ulteriori e necessarie disponibilità con la conseguenza che i nostri defunti debbono essere dirottati in altri cimiteri dell’isola.
Non solo, ma soprattutto i nostri anziani amano conoscere per tempo quella che sarà la loro futura dimora.
Eppure il costo per la realizzazione delle opere è posto a carico dell’Impresa aggiudicatrice con un project-financing.
Con la presente il sottoscritto, come cittadino residente, ma ritengo che la risposta interessa tutta la popolazione locale, chiede di conoscere i motivi per i quali non è stato ancora programmata l’esecuzione dell’intervento approvato e quali sono le intenzioni in merito da parte di Codesta Amministrazione, tenuto anche conto che allo stato attuale la visione di quanti entrano nel Cimitero è raccapricciante.
Distinti saluti
China Giulio 

"Qui rischiamo di fare la fine dei sorci". Lettera aperta del CASTA al Presidente Letta

Lettera Aperta
Egr. Signor
Presidente del Consiglio dei Ministri
Onorevole Enrico Letta
Roma
Egregio Signor Presidente,
dopo aver ascoltato il suo accorato intervento in occasione del ricordo del disastro del Vajont riteniamo che il suo personale, manifestato impegno per la tutela del territorio del Paese non sia puramente dettato dalla triste circostanza.
Pur sapendo che i suoi gravosi. molteplici impegni, ben difficilmente le consentiranno di leggere questo appello e soprattutto di poter disporre adeguate misure ed interventi risolutori, a beneficio di una piccola frazione (Acquacalda), di un piccola isola (Lipari), nel profondo Sud, diamo spazio alla speranza, come extrema ratio, che il nostro angoscioso problema, purtroppo non unico in Italia, venga da Lei, Signor Presidente, preso in esame.
Le condizioni del suolo, morfologicamente friabile, di tutta la zona pomicifera Porticello-Acquacalda sono a livello di puro disastro idrogeologico poiché:
  • le cave da cui si estraeva la pomice (unica fonte di ricchezza fino a qualche decennio fa) dal 2007 sono inattive e quindi abbandonate;
  • non vi è la minima traccia di un razionale convogliamento delle acque pluviali (da qualche tempo sempre più copiose e devastanti);
  • il mare erode progressivamente la falesia, non esistendo alcuna adeguata protezione della costa;
  • le autorità comunali, provinciali, regionali, in cronica assenza di danaro, ma con disarmante cecità, non fanno che rimpallarsi le responsabilità.
Tra il 14 e 15 ottobre ancora una volta una frana ha interrotto la Strada Provinciale 179 bis, rendendo tuttora impossibile il periplo dell'isola.
Non disponiamo di alcuna possibilità di fuga via mare poiché il piccolo molo, all'uopo destinato, è inagibile da oltre 7 anni.
Infine siamo costantemente sotto minaccia delle impetuose mareggiate che oltre a inondare e devastare l'indifeso litorale rendendolo spesso impercorribile, minano l’incolumità degli abitanti, degli immobili e di alcune strutture turistiche.
Rischiamo veramente di fare la fine dei sorci!
Non è un bel vivere in queste condizioni!
Ecco perché Le chiediamo, Signor Presidente, di prendere a cuore questa nostra petizione affinché si dia al più presto l'avvio, serio e programmato, al recupero di questa incomparabile parte dell'isola di Lipari, scongiurandone così l'inevitabile annientamento.
Confidiamo del suo pronto interessamento. Non ci deluda anche Lei, Signor Presidente!
Grazie e con profonda stima la salutiamo.
Enzo Mottola
Presidente Comitato C.A.S.T.A.

Lipari & illuminazione di Piazza Mazzini di Aldo Natoli

Ho sempre criticato i lavori di trasformazione di "Villa Mazzini", vanto delle passate Amminitrazioni Comunali e del giardiniere Pino Lo Schiavo, in Piazza Mazzini. Ma purtroppo sull'arte del conservare è prevalsa quella della trasformazione e della cementificazione, cosicchè un altro "pezzo" della nostra bella Lipari, della nostra storia, la possiamo rivivere  soltanto attraverso le vecchie cartoline. Il Monastero Benedettino, divenuto sede del Comune, la storica Chiesa di S.Antonio, il mitico ristorante "Filippino, che s'affacciavano su un variopinto e suggestivo giardino alberato, meta di tanti visitatori stanchi ed assolati, oggi è diventato un ammasso di pietra, avulsa da quella tipica locale, e di cemento. 
Un tempo dicevamo "saliamo al Comune", oggi dobbiamo dire "scendiamo al Comune"; la modifica delle quote ha infatti comportato il sorgere di scalini e scalinate, sicuramente comode per attendere l'apertura degli uffici comunali. 
In questi giorni, anche se il cantiere è in piena attività, sono stati collocati i corpi illuminanti, tipo ghisa, con relativi lampioni. Non entro nel merito della loro "bellezza" dal momento che il giudizio è soggettivo, ma sulla scelta di non proseguire l'illuminazione con la stessa tipologia dei lampioni collocati nel centro storico dell'isola, ed in particolare in via Garibaldi, via XXIV Maggio,strade di accesso alla Piazza, e perchè nò, in piazza Marina Corta. 

Partylandia augura Buon Compleanno ad Alessio, Cristina e Flavio

Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno ad Alessio Merlo che compie 4 anni, a Cristina Furfaro che ne compie 18 e a Flavio che ne compie .

Assemblea popolare a Canneto col Sindaco. Si è parlato del depuratore ma non solo.

COMUNICATO
Domenica  pomeriggio il Sindaco Marco Giorgianni, accompagnato dagli Assessori e dal Presidente del Consiglio Comunale, ha incontrato gli abitanti di Canneto. E’ stata una assemblea partecipata,serena e fattiva promossa dal Comitato cittadino ed infatti è toccato al Presidente Ninì Giardina introdurre i lavori con una breve relazione sull’attività svolta dal Comitato.
Dopo il Presidente, il Sindaco. Sono stati numerosi i punti toccati in una relazione puntuale ma anche accalorata perché le difficoltà non sono poche e certo non mancano le incomprensioni ed i travisamenti. Molti dei problemi di Canneto sono problemi dell’isola intera o addirittura di tutto il Comune come il problema dei trasporti, della portualità, del rifacimento di alcuni sentieri storici, della riorganizzazione degli uffici comunali passando da un decentramento eccessivo e disordinato ad un raggruppamento in tre sedi (uffici amministrativi al Palazzo Comunale, tecnici in via Garibaldi, economici al palazzo dei Congressi), del dissalatore e della distribuzione idrica, dei costi del Comune (a cominciare dalla criticità rappresentata dal servizio idrico che il prossimo anno non potrà più giovarsi – in via ordinaria – dell’acqua trasportata dalle navi cisterne che arriva al Comune gratuitamente mentre dovrà servirsi di quella, a pagamento, prodotta dal dissalatore) e della salvaguardia del Bilancio che ha evitato ed eviterà il dissesto, ecc.
Poi vi è il problema del depuratore che è problema di tutta l’isola ma viene particolarmente sentito dagli abitanti di Canneto e delle frazioni limitrofe (Pirrera, Serra…). Sulla vicenda del depuratore il Sindaco ha voluto essere chiaro ed evitare ogni possibilità di equivoco.
“Sono stato da sempre contrario – ha detto – alla collocazione del depuratore a Canneto Dentro e non ho cambiato idea e tutti i comportamenti dell’Amministrazione, nei limiti delle sue prerogative in presenza di un Commissario governativo, sono stati coerenti con questa posizione. Ma hanno pesato e pesano sulla nostra azione due eventi di grande impatto: a) la riconferma del Commissario avvenuta nel dicembre 2012 ad opera di una mozione votata dal Senato su richiesta di un deputato del PDL che ha costretto il Governo a fare marcia indietro dalla posizione di revoca; b) il parere favorevole del Comune di Lipari nel dicembre 2010 (quindi dalla precedente Amministrazione) a questo progetto di depuratore, parere giudicato dal Commissario definitivo e non rivedibile.
Di fronte a questa realtà l’Amministrazione aveva due strade: alzare inutili barricate perché ormai questo Commissario rimarrà in carica almeno sino a dicembre quando avrà finito di espletare tutti gli atti per l’esecutività dell’opera o cercare di premere per una correzione al meglio del progetto a cominciare dalla eliminazione delle vasche di decantazione di Unci e di Marina lunga a Lipari per arrivare all’eliminazione della sopraelevata che doveva portare al depuratore ed al ridimensionamento dello sbancamento della collina a fianco del nuovo edificio . E su questa seconda linea ci siamo mossi, senza barattamenti e compromessi, ed attendiamo il progetto definitivo che dovrebbe arrivare in questi giorni per verificare se e in che termini siano stati recepite queste richieste. A proposito di questo punto c’è stato – alla fine della relazione del Sindaco - uno scambio di opinioni con l’avv. Intelisano che cura gli interessi dei cittadini interessati dalla realizzazione del depuratore. L’avvocato teme che le due vasche non ci siano nel progetto che sta per giungere al Comune, perché questo sarebbe un primo stralcio mentre le vasche sarebbero previste in uno stralcio successivo. Su questo punto il Sindaco ha rassicurato il professionista: il progetto sarà studiato e valutato da un’apposita commissione del Consiglio Comunale in cui saranno presenti tecnici competenti della materia.

Altri temi affrontati: la riqualificazione del lungomare di Canneto con la creazione di una vera passeggiata a mare e l’allargamento della sede stradale ( lavori che dovrebbe iniziare nel 2014 perché i fondi ci sono e si è riusciti a liberarli, assieme ad altre opere, dai vincoli del patto di stabilità); i lavori di ristrutturazione e di sistemazione dei torrenti Aurora e Calandra per cui c’è un finanziamento di oltre 2 milioni di euro e i progetti, promossi dal commissario regionale Croce, saranno esecutivi, completi di tutti i pareri, per la fine dell’anno; la possibilità di organizzare meglio in traffico nell’estate 2014 sia contando sui lavori nel lungomare sia organizzando parcheggi a monte e a valle di Canneto collegati con una navetta.

Beata Vergine Maria SS. della Purità. Processione ieri a Quattropani

Riceviamo da Franco Ficarra e pubblichiamo una foto relativa alla processione in onore della Beata Vergine Maria SS. della Purità, presieduta da Don Giuseppe Mirabito, svoltasi ieri a Quattropani.

Ordinanza di chiusura della S.P. Quattropani-Acquacalda e "manomissioni"

PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA
IV° UFFICIO DIRIGENZIALE
Protezione Civile e Difesa Suolo - Viabilità 1° Distretto
OGGETTO: Ordinanza di chiusura al transito della S.P. Quattropani – Acquacalda al Km. 4 + 200, nel comune di Lipari (Me).
Premesso che a seguito di frana di crollo che in data 14 ottobre 2013 ha interesso un tratto della S.P. Quattropani – Acquacalda, al Km. 4 + 200, nel comune di Lipari (Me), si è reso necessario chiudere il transito lungo la suddetta strada ed al contempo individuare percorso alternativo indicato con apposita segnaletica.
Visti il D.L. 30.04.1992 n.285 ed il D.P.R. n.495 del 16.12.1992;
Il sottoscritto Ing. Giuseppe CELI, Dirigente del 4° Ufficio Dirigenziale Viabilità 1° Distretto
ORDINA
con decorrenza immediata e fino a al ripristino delle condizioni di sicurezza al transito, la chiusura al transito della S.P. Quattropani – Acquacalda, al Km. 4+200, nel comune di Lipari.
Il presente provvedimento sarà reso noto al pubblico mediante apposizione di segnaletica locale indicante altresì il percorso alternativo.
E’fatto obbligo a chiunque spetti osservare a fare osservare la presente ordinanza.
Il Dirigente
Ing.G.Celi

Sin qui l'ordinanza di chiusura emessa dalla Provincia, Abbiamo appreso che, nottetempo, qualcuno ha rimosso le strutture che impedivano il transito su quell'arteria, giudicata, per via di altri massi in bilico, a forte rischio per la pubblica incolumità.
Constatato ciò, da stamani sono di nuovo al lavoro per apporre le strutture che interdicono il traffico (e la relativa segnaletica) gli uomini della Provincia e della Protezione civile comunale.

Auguri a...

Eolienews augura Buon Compleanno ad Enrico Mantineo, Salvo Cutuli, Bartola Saltalamacchia e Domenico Cincotta

Milazzo pensa ad un “ticket” per coloro che vanno alle Eolie

(Gazzetta del sud) L’Amministrazione comunale di Milazzo sta pensando di istituire un "ticket" che possa in parte controbilanciare costi che da sempre la città di Milazzo sostiene per la sua posizione privilegiata quale porta naturale delle isole Eolie. Un contributo irrisorio che dovrebbero pagare tutti coloro che prendono nave ed aliscafo per raggiungere le Isole ad esclusione dei residenti di Milazzo e delle Eolie. Un supplemento al biglietto di 50 centesimi con le compagnie di navigazione che dovrebbero poi versare le somme all’Ente. 
"Un piccolo contributo - spiega il sindaco Carmelo Pino - che certamente ci consentirà di apportare migliorie soprattutto nel periodo estivo quando il flusso dei passeggeri richiede opportuni servizi legati al traffico. E' notorio che tutti gli oneri, dalla disciplina della viabilità alla manutenzione e pulizia delle strade  di collegamento al porto, sino ad oggi, sono stati a totale carico dei nostri concittadini. Ritengo quindi che un piccolo contributo non determinerà conseguenze negative mentre per le casse dell’Ente rappresenterà una nuova entrata extra tributaria “vincolata” a migliorare l’accoglienza di chi transita nel nostro porto". 

domenica 20 ottobre 2013

S. Bartolomeo e una effige su targhetta

Attraverso la pagina "S. Bartolomeo-Patrono delle Eolie", che abbiamo creato su fb, la signora Marinella Di Cecca ci ha fatto pervenire questa targhetta con l'effige del nostro Patrono.
Scrive la signora "Questa targhetta metallica con l'Effige del Santo era posizionata sopra un ricordino preso al paese suo, Canneto di Lipari, da mia madre nei primissimi anni 60 e tenuto con se a Roma, dove abitavamo.....Vi sono molto affezionata e dell'originale completo, rotondo in plastica trasparente, ne ricordo le fattezze come mi ricordo di Lei, che non è più fra noi da 35 anni". 

CROCETTA ESPELLE SAVONA: “QUALCUNO DEVE ANDARE VIA SUBITO”

Un gioco di sguardi, gli animi che sono diventati tesi. Poi il cartellino rosso. Esplode il caso Savona.  Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta posta sul suo profilo Facebook un fatto singolare che lo ha visto protagonista al congresso dei Democratici riformisti per la Sicilia. Il governatore al suo arrivo è stato accolto da lunghi applausi. E quando ha preso la parola, menzionando Pio La Torre e ripetendo quello che il leader comunista disse 32 anni fa parlando alla conferenza di organizzazione del Pci, ha affermato: “In questa sala c’è qualcuno che non ci deve stare e deve uscire immediatamente”. Apriti cielo. E mentre i partecipanti al congresso applaudivano, proprio Riccardo Savona, si sarebbe alzato abbandonando la sala.
Il deputato regionale, presidente della commissione Bilancio nella scorsa legislatura e attuale presidente della commissione speciale per la Spending review, non ci ha pensato più di tanto è così andato via. Il tutto è successo davanti ai massimi vertici del partito. Il parlamentare è stato intercettato mentre parlava al telefono con il ‘re dell’eolico’, Vito Nicastri, ritenuto vicino al superlatitante Matteo Messina Denaro. “Pur essendo fiduciosi che Savona riuscirà a dimostrare la sua totale estraneità, per il gruppo parlamentare dei Drs è obbligatorio lunedì prossimo fare un riunione sul tema per assumere una determinazione”, commenta Edi Tamajo, segretario regionale dei Drs.
Crocetta cosi ha voluto prendere le distanze dal deputato. “La lotta alla mafia e alle connivenze è alla base della mia azione di governo – ha poi detto all’Ansa il presidente della Regione siciliana a margine dei lavori del congresso -. Savona ha capito che non c’è più trippa per gatti…”.
In serata la replica di Savona: ”Non nascondo -dice – di essere rimasto alquanto stupito ed amareggiato dalle dichiarazioni del Presidente Crocetta. Probabilmente lo stesso non è stato informato dai suoi consiglieri del fatto che quando ho intrattenuto rapporti con il signor Nicastri lo stesso era considerato un rispettabile imprenditore e che mai nessuno avrebbe potuto lontanamente immaginare che fosse in contatto con organizzazioni criminali. Venutone a conoscenza ho troncato ogni contatto con lo stesso. Non esiste ‘la notizia’ insomma, se non per il fatto che – ancora una volta – si continua a denigrare la mia persona senza alcun fondamento. Daro’ mandato ai miei legali – conclude Savona – di promuovere ogni azione civile e penale volta alla tutela della mia onorabilita’ nei confronti di tutti coloro che diffondono notizie non rispondenti al vero e lesive della mia persona”.

Auguri a Marco Favaloro

I genitori e i parenti tutti augurano Buon Compleanno a Marco Favaloro che oggi compie 11 anni.

MOZIONE DI SFIDUCIA, MUSUMECI: “SIAMO 52, MORALMENTE”

Nella legislatura che l’Assemblea regionale siciliana si è lasciata alle spalle, tre mesi, forse di più, furono dedicati alla presentazione di una mozione di sfiducia, che avrebbe dovuto mandare a casa Raffaele Lombardo alla vigilia della fine naturale del mandato. Se fosse passata in aula, con almeno 46 deputati a favore, la vita della lagislatura si sarebbe accorciata di tre mesi, più o meno. Non ci avrebbero perso poco, perché la liquidazione ai deputati resta intera anche quando la legislatura si conclude in anticipo. Ma quel poco per chi deve farsi i conti in tasca, può diventare molto. Perciò la mozione di sfiducia rimase al centro della pista da ballo, fra una mazurca e l’altra, per un lunghissimo tempo. Fu una gara fra i promotori della sfiducia, maggioranza ed opposizione si accapigliarono per testimoniare la loro volontà di farla finita. Nel mirino c’era Raffaele Lombardo: non avrebbero voluto lasciarlo uscire di casa con i suoi piedi.
Se sfogliate i giornali di quel tempo – ma non ve lo consigliamo, è tempo perso – vi rendete conto che in quei giorni il Parlamento regionale diede il meglio di sé: il nulla si era materializzato per mostrare al mondo di che cosa fosse capace la politica quando ci si mette con sagacia e coerenza.
Naturalmente finì che Raffaele Lombardo si dimise, alla vigilia del rinvio a giudizio per favoreggiamento della mafia, e la nutrita schiera di promotori della mozione di sfiducia finse il compiacimento ed insieme il rimpianto, a seconda del profilo che bisognava mostrare alle emittenti televisive. Compiacimento perché era stato raggiunto l’obiettivo, mandare a casa il presidente della Regione; rammarico, perché il governatore aveva fatto tutto da sé, e non si era lasciato cacciare via, come sarebbe stato più conveniente.
Sono trascorsi quindici mesi, forse qualcosa di più, dai quei giorni indimenticabili, e la mozione di sfiducia rischia di ripetere,e migliorare, la sua performance nel corso della legislatura vigente per merito di Giancarlo Cancelleri, coordinatore dei deputati pentastellati. Cancelleri s’è consultato con il popolo, un campione rappresentativo a quanto pare, ed ha ricevuto virtualmente dal popolo il mandato di chiedere le dimissioni del presidente della Regione e, di conseguenza, provocare lo scioglimento dell’Assemblea grazie alla mozione di sfiducia.
Il fatto che potesse contare su quattordici deputati e ce ne volessero 46 per la sua approvazione, non lo ha turbato più di tanto, perché la mozione di sfiducia ha una sua vita in sé: non ha bisogno che sia approvata perché dispieghi i suoi effetti benefici. Quali? Fare sapere al popolo scontento che si ha intenzione di mandare a casa il governo.
L’annuncio, dunque, è già un primo passo importante. La seconda tappa, la presentazione della mozione, è essenziale, perché sia credibile, mentre del resto – esame ed approvazione – si può anche fare a meno. Il secondo passo, tuttavia, è diventato un pit-stop laborioso: raggiungere quota diciotto – le firme devono essere almeno 18 – è un problema. Una cosa, è parlare di mozione di sfiducia, ed un’altra mettere mano ad essa. Siamo al punto che la quota 18 è risicata, perché uno dei deputati firmatari ha comunicato la revoca, ed uno dei deputati che non avrebbe voluto firmare, ha comunicato di volere apporre la firma, che però non ha ancora apposto.
Una dèbacle?
Le sconfitte talvolta equivalgono a vittorie, e viceversa. Bisogna essere cauti nei giudici. Nello Musumeci, presunto leader del centrodestra, poco ascoltato invero, ha affiancato Giancarlo Cancelleri, ma ha potuto trascinare con sé soltanto i quattro deputati della sua lista, che poi sono diventati tre. Moralmente, tuttavia, ritiene di avere vinto. “Se dovessi parlare delle adesioni morali e delle telefonate che ho ricevuto saremmo almeno 52”, confida Musumeci, visibilmente compiaciuto.
Le mozioni di sfiducia sono miracolose, regalano l’ottimismo anche quando non c’è ragione.

Partylandia augura Buon Compleanno a Marica Mantineo

Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno a Marica Mantineo che compie 15 anni

Come eravamo: Lipari 24 Agosto 2004 /Il Cardinale Herranz presiede la Processione di San Bartolo

Auguri a....

Eolienews augura Buon Compleanno al sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo e a Mariarosa Merlo, Alessia Sarpi, Robert Mondello e Rosellina Neri.

Auguri a....Laura Lo Ricco

Salvatore Sarpi ed Eolienews augurano Buon Compleanno a Laura Lo Ricco che, spesso, collabora con questo giornale con foto e video.

sabato 19 ottobre 2013

Punto Nascite a Lipari. Merlino "richiama" Crocetta a mantenere l'impegno assunto

AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA
E p.c.
AL SIGNOR ASSESSORE ALLA SALUTE DELLA REGIONE SICILIA

                               Signor Presidente,
Abbiamo aspettato, in silenzio, per lungo tempo, che l’impegno che ha assunto con le “donne” di Lipari sulla riapertura di un “Centro Nascite” venisse rispettato.
Dobbiamo prendere atto, purtroppo, che alle buone volontà iniziali poche e sterili sono stati “i fatti” portati avanti sull’importante questione.
Il Piano di Ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle località disagiate siciliane predisposto dall’Assessorato Regionale alla Salute e approvato dal Suo Governo sino a oggi non ha sortito alcun risultato per quanto riguarda la riapertura dei Centri Nascita nelle località individuate come sedi disagiate (le Eolie lo sono e con l’arrivo dell’imminente stagione invernale lo saranno ancora di più).
Il suddetto provvedimento, che in quel momento forse è stato assunto in difformità rispetto alle disposizioni nazionali e contro le previsioni del piano di rientro, che certamente non poteva essere la ragione per non attuarlo (la salute non è un fatto contabile, non è una questione di partita doppia), ora che la Legge di stabilità del Governo Letta non prevede decurtazioni per la spesa sanitaria il Piano di Austerità non può più essere una giustificazione. L’obbligo di pareggio e di rientro voluto dal Patto di Stabilità ha sin qui modificato parecchio e in maniera sostanziale, con i vari decreti assessoriali attuativi dello stesso, l’assetto della sanità nella nostra Regione tanto da mettere a dura prova la popolazione siciliana che, pero, dopo tanti sacrifici, auspica per il futuro, un’organizzazione sanitaria tale da garantire, finalmente, una risposta concreta ai bisogni di salute di noi siciliani.

 Signor Presidente, Le chiediamo, pertanto, che il provvedimento di mantenimento e la messa in sicurezza dei Punti Nascita di Lipari, Pantelleria, Mistretta, Bronte, Nicosia, Mussomeli e di Santo Stefano di Quisquina, che pure avendo un numero di parti annui inferiore a 500 presentano peculiari caratteristiche di isolamento territoriale o difficoltà di trasferimento dei pazienti alle strutture ostretico-ginecologiche più vicine, possa essere attuato, con tutte le sue disposizioni, con priorità assoluta del Suo Governo.
Siamo certi, Signor Presidente, che non negherà il diritto alla salute per i cittadini delle isole minori e dei comuni disagiati della Sicilia come non negherà alle future mamme di Lipariil regalo” più bello: quello di poter far nascere i propri figli, in sicurezza, nella propria terra d’origine, vicino alle proprie famiglie e senza più far subire loro notevoli disagi, anche economici.
Disponga, quindi, con l’autorevolezza che Le è nota, affinché il Centro Nascite di Lipari e degli altri territori disagiati della Sicilia riapra chiedendo alle ASSP, senza indugi e scuse, la messa in atto di quei modelli organizzativi, flessibili e integrati, tra ospedale e territorio, magari con una rotazione del personale all’interno dei presidi del Dipartimento materno infantile, ben definendo però ruolo e funzioni indispensabili per fare il salto di qualità necessario,  prevedendo, inoltre, programmi di formazione professionale e di richiedere al Ministero della Salute uno specifico finanziamento per ammodernare e ampliare la dotazione tecnologica delle strutture sanitarie delle aree disagiate in modo da ridurre anche alla popolazione delle Eolie e delle altre isole minori siciliane molte difficoltà  legate ai trasporti e ai trasferimenti in terra ferma e che non allontani, sempre più, queste popolazioni dall’enunciato dell’articolo 32 della nostra Costituzione.
Lipari, 19 ottobre 2013
Saverio Merlino
Gruppo Voglio Nascere a Lipari ma forse non potrò più farlo

A Lira ! (di G. Giardina)


                                    Va ricurdati  cchiù  dda  bedda  lira ?
                                    Ca dopu ca  cummattuù  cu  gran  valori,

                                    ci livaru  a nazionalità, a dignità, puru l’onori..
                                    Nni missiru l’euru , appostu di la  lira
                                    e cu n’euru ,‘un s’accatta cchiù  mancu na pira,
                                    ca  lira si fascia  a spisa  e nni  ristava
                                   e  c’un  ticchiu di  pinsioni  si campava !!!

Calcio a 5. La Ludica battuta nel big-match. Vince il Salina

Sconfitta casalinga per la Ludica Lipari di calcio a 5 in quello che era l'incontro più importante della giornata nel campionato di serie C2.
Il Mortellito si  è imposto per 10 a 6 . Le reti liparesi sono di: Pellegrino Daniele (4) - Giuseppe Lo Schiavo- Un autogol
Il Salina ha superato il Futsal Mascalucia per 3 a 2

ASSENZA, PDL: SÌ ALLA SFIDUCIA, MA NON ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA

Non firmo la mozione di sfiducia contro di te, ma questo non vuol dire che sto dalla tua parte e ti apprezzo; tutt’altro. Tu non mi piaci, ma questo non basta per decidere la firma di un’iniziativa che pure ha una sua attrattiva politica. Insomma, non mi piaci,ma voglio farti governare perché la Sicilia ha bisogno di un governo. E noi, con i nostri umori, sentimenti e pensieri, veniamo dopo.
Questa la sintesi dell’ultimo endorsement pdiellino dedicato alla celebre mozione di sfiducia ed alla quota 18, che ne permette il varo. Giorgio Assenza, deputato Pdl di Ragusa, è intervenuto anche lui. Perché la cosa è ormai uscita dalla routine parlamentare, la presentazione della mozione di sfiducia è diventata il teatro della coscienza, un confessionale con megafono, una chiamata di correo, uno screening delle future intenzioni. Tutto questo insieme. Davvero incredibile.
Dopo il blitz virtuale di Falcone – se c’è bisogno firmo – , il ripensamento virtuale di Carmelo Currenti – non ne sapevo niente – , e la nota formale di D’Asero, capogruppo Pdl – il gruppo ha scelto di non firmare – i rimproveri severi di Nino Germanà al collega Falcone, ci si aspettava dell’altro. Una dichiarazione tira l’altra. Non gliene frega niente a nessuno, ma questo non cambia di una virgola i fatti. Il destinatario della “nota” è il compagno di banco.
L’esternazione è immobilità “in movimento”, un’ammuina utile, perché regge il peso del nulla.Il più gravoso dei fardelli. Giorgio Assenza non aggiunge né toglie niente ai fatti che lo hanno preceduto – Currenti, Falcone, D’Asero, Germanà – ed è il meglio che possa accadere. Lascia le cose come stanno. Un passo indietro vale più di tre di lato e due, sbagliati, avanti. La cautela è virtù preziosa in tempo di crisi. Guai a toccare il nervo sbagliato.
“Il gruppo del Pdl all’Ars”, ricorda Assenza – “ha deciso a maggioranza di non sottoscrivere al momento la mozione di sfiducia, responsabilmente, per affrontare le emergenze, per approvare la Finanziaria, per rispondere alle esigenze immediate delle famiglie, delle imprese, dell’economia isolana”.
Ciò premesso, al fine di evitare malintesi, il deputato ragusano è obbligato ad esporsi,sobriamente: “Rispetto gli equilibri del gruppo”, afferma. “Non firmo la mozione, ma non mi si può chiedere di non esprimere, in Aula, la mia totale e completa sfiducia a Crocetta e al suo fallimentare e inesistente progetto politico”.
Mozione di sfiducia no, ma sfiducia sì, eccome. Ciò stabilito, Assenza ricorda i principi su cui si regge la democrazia, affinché il suo intervento venga inquadrato nel contesto corretto: “In democrazia i ruoli tra maggioranza e opposizione li stabilisce l’elettorato e così deve essere: eventuali ribaltoni servono solo a generare confusione e ad alimentare ulteriori sentimenti di sfiducia verso la politica e, soprattutto, le Istituzioni. Se non ha la maggioranza per governare, Crocetta ne tragga le conclusioni”.
La mozione di sfiducia potrebbe essere lo strumento giusto a questo fine, è vero. Ma la disinvoltura non ha mai fatto bene a nessuno, si perde anche quando si sta dalla parte giusta.
Assenza assegna al presidente della Regione le responsabilità che gli appartengono, non gli passa per l’anticamera del cervello di togliergli le castagne dal fuoco sottoscrivendo la mozione di sfiducia. Infine cita se stesso, al fine di non lasciare niente in sospeso. “Sono stato il primo a stigmatizzare il comportamento ondivago di un presidente della Regione, indeciso fra l’immedesimarsi nel personaggio di Narciso o in quello di Paracelso: l’anello di congiunzione fra l’alchimia e la chimica e la medicina moderna.” Per questi rilevanti motivi, il deputato ragusano, non vuole “ fornire alcuna stampella a un governo claudicante”.
Giancarlo Cancelleri non se lo sarebbe mai immaginato che la presentazione della mozione di sfiducia avrebbe provocato una reazione a catena della quale per ora non si riesce a vedere la fine.